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domenica 20 aprile 2008

Nikita Sergeevič Chruščëv...chi era in breve l'uomo che destalinizzò la Russia ed il PCUS!

Nikita Chruščëv nacque a Kalinovka, in provincia di Kursk, nella Russia imperiale (nell'attuale Russia e vicino all'attuale confine con l'Ucraina). Nel 1908, la sua famiglia si trasferì a Juzovka, in Ucraina. Juzovka fu in seguito ribattezzata Stalino, ma grazie alla destalinizzazione dello stesso Khruščëv si chiama oggi Doneck. Chruščëv era etnicamente russo, ma la sua residenza ha accreditato l'idea (errata) che fosse ucraino.
Sebbene pare fosse molto intelligente, Chruščëv ricevette solo circa due anni di educazione elementare, e probabilmente imparò a leggere verso i trent'anni.
Chruščёv lavorò come installatore di tubi in varie fabbriche e miniere. Durante la prima guerra mondiale, Chruščëv si impegnò in attività sindacali, e dopo la rivoluzione russa del 1917 combatté nell'Armata rossa, in seguito svolgendo funzione di Commissario Politico. Divenne membro del partito nel 1918 e lavorò in varie posizioni amministrative nel Donbass e a Kiev.
Nel 1931 passò per le segreterie dei rajkom (comitati distrettuali) dei quartieri Bauman e Krasnaja Presnja a Mosca, anche grazie alle raccomandazioni dell'amico Lazar Kaganovič, mentre nel 1932 venne eletto secondo segretario del gorkom (comitato cittadino) di Mosca; nel 1934 divenne primo segretario del comitato cittadino (gorkom) moscovita del partito comunista dell'Unione Sovietica, e secondo segretario dell'obkom (comitato regionale) sempre di Mosca. Dal 1934 Khruščёv fu membro effettivo del comitato centrale del partito comunista dell'Unione Sovietica. Nel Gennaio del 1938 fu nominato come "facente funzione" di primo segretario del comitato centrale del partito comunista ucraino, in sostituzione dei precedenti membri falcidiati dalle persecuzioni staliniani del 37-38. Venne invece effettivamente eletto a tale carica nel giugno dello stesso anno, oltre ad assumere la segreteria dell'Obkom di Kiev.
Fu eletto membo candidato del Politburo nel 1938, contestualmente all'elezione nel Presidium (comitato esecutivo) del neo-eletto soviet supremo dell'URSS, alla prima elezione dopo la nuova costituzione del 1936.
Durante la seconda guerra mondiale, Chruščёv servì la sua nazione come ufficiale politico, equivalente al grado militare di tenente generale. Nei mesi seguenti l'invasione tedesca pianificata nell'ambito dell'Operazione Barbarossa del 1941, Chruščёv entrò in conflitto con Stalin riguardo la condotta della guerra in Ucraina, in cui Nikita Chruščёv era guida locale del partito.
Considerò l'indisponibilità di Stalin ad accettare la ritirata come opzione militare, come uno spreco rispetto alle soverchianti possibilità a loro sfavore che i soldati si trovavano a fronteggiare. Successivamente, fu commissario politico nella battaglia di Stalingrado.


Dopo la morte di Stalin, avvenuta nel marzo 1953, si scatenò la lotta per la successione all'interno del partito. Inizialmente sembrò predominante la posizione di Lavrenty Beria ministro degli Interni e capo della polizia segreta. Temendo che Beria avrebbe potuto decidere di ucciderli, per rafforzare il suo potere, Georgij Malenkov, Lazar Kaganovich, Vjačeslav Molotov, Nikolai Bulganin ed altri appoggiarono Khruščёv e fecero rimuovere Beria dal potere.
Beria fu imprigionato in attesa dell' esecuzione che avvenne poi in dicembre. Khruščёv non era vicino al potere nonostante volesse questa promozione. Pochi membri del Comitato Centrale videro la sua ambizione. Diventò il capo del Partito il 7 settembre di quell'anno e salì al potere nonostante i suoi numerosi rivali. La leadership di Khruščёv fu cruciale per l'URSS.
Fece molte riforme e stupì i delegati del XX Congresso del PCUS il 25 febbraio 1956 col suo famoso "discorso segreto" in cui denunciava il culto della personalità di Stalin e i crimini commessi durante la Grande Purga. Questo contribuì a far allontanare da Khruščёv i membri più conservatori del partito, ma nonostante ciò Khruščёv riuscì ad allontanarli dopo che cercarono di spodestarlo nel 1957.
Nel 1958 Khruščёv rimpiazzò Bulganin come primo ministro e si stabilì come unico leader dello stato e del partito. Diventò premier dell'Unione Sovietica il 27 marzo 1958. Khruščёv promosse riforme del sistema sovietico e una maggiore produzione dell'industria pesante.
Nel 1959 Richard Nixon trascorse le sue vacanze in Unione Sovietica, Khruščёv poi rispose alla visita girando a settembre, per tredici giorni, gli Stati Uniti. La visione da parte di Khruščёv degli Stati Uniti come rivale anziché come nemico "diabolico" causò l'allontanamento della Cina di Mao Zedong: l'URSS e la Repubblica Popolare Cinese arrivarono a una rottura diplomatica nel 1960.


Nel 1961 Khruščёv approvò il piano per la costruzione del muro di Berlino proposto dal leader della Germania Est Walter Ulbricht, allo scopo di fermare le ormai massicce emigrazioni clandestine. Infatti la quasi totalità dei cittadini della Germania Est che a partire dalla divisione della Germania alla costruzione del muro passarono clandestinamente alla parte occidentale, stimati attorno ai 3 milioni, lo fecero passando per Berlino, essa stessa divisa in due zone di influenza sovietica e occidentale.


La caduta di Khruščёv fu apparentemente il risultato di una cospirazione da parte dei capi del partito, irritati dalla sua politica che mise in imbarazzo il partito stesso nello scenario internazionale. Il PCUS accusò Khruščёv di aver commesso errori politici durante la crisi dei missili di Cuba nel 1962 e di aver organizzato male l'economia sovietica, soprattutto nel settore agricolo. Un episodio che poteva non essere passato inosservato fu la visita, da parte della figlia e del genero di Khruščёv, a papa Giovanni XXIII in Vaticano, forse avvenuta senza aver consultato il partito. Tale iniziativa poteva essere considerata un cedimento.
I cospiratori, guidati da Leonid Brežnev, Aleksandr Šelepin e del capo del KGB Vladimir Semičastny, portarono alla deposizione del leader, che avvenne nell'ottobre 1964 quando Khruščёv era a Pitsunda in Abkhazia. Egli chiamò un consiglio speciale del Presidium del Comitato Centrale e quando Khruščёv arrivò, il 13 ottobre votò per dimettersi dalla sua posizione nel partito e nel governo. Inoltre un altro consiglio fu organizzato il giorno successivo per approvare la decisione del Presidium senza dibattere. Il 15 ottobre 1964 il Presidio del Soviet Supremo accettò le dimisioni di Khruščёv come premier dell' Unione Sovietica
In seguito alle sue dimissioni, Khruščёv passò la vita da pensionato a Mosca. Rimase nel comitato centrale fino al 1966. Per il resto della sua vita fu guardato a vista dal KGB, ma non si dedicò ad altro che alle sue memorie e ad altri affari di minore importanza riguardanti l'occidente.
Morì a Mosca l'11 settembre 1971, e fu seppellito al cimitero di Novodevičij. Gli furono negati i funerali di stato e la sepoltura dentro al Cremlino.




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ITALIA-CINA

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