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lunedì 11 luglio 2011

Strauss Kahn, il risorto...è stato assolto e dalla sua inchiesta tutti hanno imparato a diffidare da certi scandali architettati a tavolino da qualche Agente Segreto infiltrato o "deviato" per distruggere una carriera politica a favore di un'altra brillante carriera politica, forse quella dell'attuale Presidente Francese Sarkozy? Lui sapeva? Chi c'è dietro al vile progetto di infangare un illustre personaggio dell'economia e della politica internazionale? DSK è nella lista dei più potenti del Mondo dopo il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, chi voleva veramente infangarlo? Chi voleva incastrarlo? E il progetto della sua distruzione politica nonostante la sua completa assoluzione dal reato di stupro è stato raggiunto? Oppure DSK può tornare a far paura a Sarkozy ed a tutti i suoi avversari?


Ma i francesi ora si dividono sul suo ritorno in politica!

Articolo completo
Metà dei francesi vorrebbero che Dominique Strauss-Kahn tornasse alla politica, ma i socialisti che se lo augurano sono molti di più.
Intanto hanno ripreso fiato le tesi dei complottisti amici di Dsk, mentre il domenicale Le Journal du Dimanche ha rivelato che lo spacciatore detenuto al quale la cameriera Nafissatou Diallo (detta Ophelia) ha telefonato all'indomani della denuncia di stupro non era un amico ma il marito.
Il primo, atteso, sondaggio dopo il crollo della credibilità dell'accusatrice di Strauss-Kahn, ha fatto emergere che la Francia è divisa a metà.
Il 49% rivorrebbe in politica l'ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), una percentuale che cresce se si considerano soltanto i simpatizzanti della gauche e che arriva al 65% se vengono interrogati soltanto i socialisti.
Questo non cambia le prospettive delle primarie del partito, dove - al momento - i candidati sono quelli dichiarati con Francois Hollande e Martine Aubry in testa. La numero 1 del partito, in particolare, non sembra destinata a cedere il passo per un eventuale ritorno di Dsk.
IPOTESI TICKET AUBRY-DSK. Al contrario, l'ormai famoso accordo di Marrakesh, in base al quale chi dei due fosse stato meglio posizionato sarebbe stato candidato, potrebbe giocare ora in favore della Aubry. La quale, hanno spiegato molti analisti a Parigi, potrebbe godere dell'appoggio dello stesso Strauss-Kahn come stretto consigliere o, addirittura, in un inedito (per la Francia) ticket da presentare alle presidenziali: Aubry presidente con l'ex direttore dell'Fmi primo ministro.

Sulla vicenda giudiziaria prendono quota le tesi del complotto

Ma al momento sta tenendo ancora banco la vicenda giudiziaria di New York, che non è chiusa. Il 3 luglio, Le Journal du Dimanche ha dato il suo contributo rivelando che la telefonata che ha fatto svoltare l'inchiesta, convincendo anche il procuratore Cyrus Vance che l'accusatrice non era irreprensibile, è stata fatta da Nafissatou Diallo al marito.
Non era infatti un amico o un complice il trafficante di droga che utilizzava il conto bancario della donna per far transitare il denaro sporco, ma il secondo marito della cameriera del Sofitel. A lui, Ophelia diceva di «stare tranquillo» perché - parole della donna - «so quello che faccio, quel tipo ha un sacco di soldi».
HENRY LEVY: «VICENDA MOSTRUOSA». Ha quindi ripreso vigore, intanto, la schiera dei 'complottisti', coloro che considerano tutta la vicenda una macchinazione per far fuori Strauss-Kahn dalla corsa all'Eliseo o dal vertice del Fmi.
Ha cominciato il 2 luglio Bernard-Henri Levy, chiedendo che si vada «fino in fondo» alle indagini perché quello che è accaduto, ha sottolineato il filosofo, è «mostruoso». Nella giornata del 3 luglio è stata la volta del vicecapogruppo socialista, Francois Loncle, a ipotizzare «connessioni» fra il Sofitel e la sua proprietà, il gruppo Accor, e non meglio precisati «laboratori» parigini.
Dopo qualche ora il gruppo Accor è sceso in campo per negare ogni ruolo nella vicenda, definendo «diffamatorie» tutte le dichiarazioni che lo hanno tirato in ballo nella vicenda.
È andata giù ancora più dura Michele Sabban, deputata fedelissima di Strauss-Kahn, definendo tutta la vicenda un «attentato politico» e chiamando in causa, oltre al Sofitel, anche «quel commissario di polizia di New York di recente decorato con la Legion d'onore da Sarkozy», cioé Ray Kelly, amico del presidente della Repubblica e incaricato delle indagini su Dsk.

Aubry, Dsk non si candida all'Eliseo

L'ex direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, non intende candidarsi per la corsa all'Eliseo del 2012: lo ha detto ai suoi fedelissimi la candidata socialista, Martine Aubry, che secondo il sito Atlantico.fr ha avuto un colloquio telefonico con Dsk nel fine settimana. In quell'occasione, ha affermato Atlantico, Strauss-Kahn le avrebbe «comunicato l'intenzione di non partecipare alle primarie socialiste», nelle quali verrà eletto il candidato della gauche alle presidenziali. Dsk avrebbe inoltre autorizzato la Aubry ad annunciare «pubblicamente» la suadecisione. Cosa che la Aubry non ha ancora fatto.
SEGUIRE IL CALENDARIO PREVISTO. Sempre secondo Atlantico, la decisione di Strauss-Kahn di non candidarsi alle primarie socialiste sta cominciando a circolare nei corridoi della Rue Solferino, storica sede dei socialisti a Parigi. Nella mattina del 4 luglio, nel corso di un punto stampa, il portavoce del partito, Benoit Hamon, ha fatto sapere che le primarie si svolgeranno secondo «il calendario previsto». Hamon ha dichiarato che «siamo nel quadro di un calendario politico, abbiamo convocato milioni di francesi per il 9 e il 16 ottobre e abbiamo già lanciato una campagna sul terreno (...) oggi non possiam ovincolare questo calendario (...) al calendario giudiziario americano». Il portavoce del partito ha poi dichiarato che «bisogna lasciar respirare Dominique Strauss-Kahn» e ha concluso dicendo «dobbiamo lasciargli il tempo di dirci a che punto è».

Domenica, 03 Luglio 2011
Fonte: http://www.lettera43.it

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ITALIA-CINA

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