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mercoledì 30 aprile 2008

1936-1939: QUANDO HITLER POTEVA ESSERE FERMATO…

1922: Quando all’inizio del 1922 il Primo Ministro Britannico Lloyd Gorge indice a Genova una Conferenza Europea che si propone di riunire per la prima volta dal primo dopo-guerra del ’15-’18 i Paesi vincitori, i neutrali ed i vinti, mancano solo pochissimi mesi da quel 28 Ottobre in cui le Camicie Nere Mussoliniane, alla testa di una brigata formata anche dai reduci della Prima Guerra Mondiale, dai Nazionalisti e da alcuni Monarchici delusi dallo Stato marceranno su Roma ed obbligheranno Re Vittorio Emanuele III° a nominare come Primo Ministro del Regno d’Italia sua eccellenza Benito Mussolini.
Alla Conferenza Europea parteciperanno anche la Germania e la Russia; il 10 Aprile 1922, il Lunedì della settimana Santa, si inaugurano i lavori: vi partecipano in rappresentanza dei rispettivi Stati Nazionali tutti i Ministri degli Esteri e quasi tutti i Capi di Governo; tutti i giornalisti dei maggiori e più importanti quotidiani di fama internazionale sono presenti a Genova, si aspettano grandi eventi sensazionali…la notizia che più ha attratto i giornali di mezza Europa è la presenza, al tavolo della Conferenza dei Ministri, della “malvagia” Germania e della Russia “bolscevica”! L’incontro tra la Germania del Kaiser e la Russia Rivoluzionaria sarà tutt’altro che scortese, anzi, i due Ministri dei rispettivi Paesi cominceranno una serie di colloqui “amichevoli” in separata sede soprattutto per il tentativo di queste due grandi Nazioni di non diventare le “vittime” sacrificali della divergenza che era nata durante la Conferenza tra la Francia e l’Inghilterra.
E la notizia sensazionale non tarda ad arrivare: il 16 Aprile 1922 alle ore 18 si apprende con grande sorpresa di tutti che il Ministro degli Esteri Tedesco Walter Rathenau ha firmato un’ora prima a Rapallo un trattato speciale con il Commissario agli Affari Esteri Sovietico Chricherin; in questo trattato la Germania condonava ai Sovietici i risarcimenti dei danni di guerra così come allo stesso modo i Russi si impegnavano a condonare i risarcimenti Tedeschi, inoltre la Germania metteva al servizio dei Russi le proprie attrezzature industriali che non poteva più utilizzare e i due Paesi riconoscevano reciprocamente i loro confini Nazionali ed infine si impegnavano a cooperare sul piano economico-finanziario.
Un vero fulmine a cielo sereno; 6 mesi prima della marcia su Roma tra la Germania e la Russia scoppia l’idillio, per raggirare il Trattato di Versailles i Tedeschi daranno inizio ad una collaborazione economico-militare in territorio Sovietico che paradossalmente andrà a rafforzare il sistema politico-finanziario dei due futuri Dittatori d’acciaio: Stalin e Hitler!
Il primo centro d’addestramento Germano-Sovietico per l’aviazione viene inaugurato a Lipetsk, il primo centro d’addestramento per i mezzi corazzati viene aperto a Kazan.
Uno dei Generali Tedeschi che prese parte agli addestramenti delle truppe Tedesco-Sovietiche, Ernst Kostring, ricorderà nelle sue memorie che gli esperimenti bellici si spingevano fino ai test delle bombe chimiche per cui erano stati messi a disposizione dal Governo Russo vasti territori ed interi villaggi precedentemente evacuati.
La cooperazione tra i due Paesi dura addirittura 11 anni! Crolla il Kaiser, crolla la Repubblica di Weimar, nasce il Terzo Reich Hitleriano profondamente anti-Comunista e proprio in concomitanza dell’ascesa del Nazional-Socialismo in Germania nel 1933 i rapporti tanto idilliaci Germano-Sovietici si interrompono bruscamente.
Ma la Lutwaffe ed i panzer Tedeschi sono già perfezionati e sono nati in territorio Sovietico; nel 1930, 3 anni prima dell’avvento di Hitler al potere, gli Stati Maggiori dell’esercito Tedesco in comune accordo con gli Stati Maggiori dell’Armata Rossa organizzano in Russia grandi manovre militari, giorni e giorni di addestramento e di “guerra simulata” che perfezioneranno i due più grandi e forti eserciti d’Europa.
Nel 1939 lo stesso Goring, Capo della Lutwaffe, dichiarò che l’aviazione Tedesca non avrebbe mai potuto raggiungere un così alto livello di potenza militare in così breve tempo se non si fosse adeguatamente addestrata e preparata in tutti quegli anni della cooperazione Germano-Sovietica e questo valeva anche per i reparti corazzati e motorizzati.
E da quegli anni di perfezionamento e di addestramento, anche l’Armata Rossa ne usciva più rafforzata, più moderna e più forte di prima.
1933: Nel mese di Gennaio del 1933 Hitler sale al potere, come scritto prima, la cooperazione tra i due Stati dittatoriali si interrompe ma come sappiamo nonostante le divergenze ideologiche, tra i due Governi permane un leggero legame di “simpatia” legato da un filo sottile che li riunirà nel patto Molotov-Ribbentrop (Agosto 1939) sulla bieca spartizione della Polonia.
Due anni prima, nel 1931, un Generale Russo, Tukhachevsky, sarà messo a capo dell’Armata Rossa nella carica specifica di Vice-Commissario per gli Affari Militari e Navali inoltre sarà membro del Consiglio Rivoluzionario Militare e del Consiglio del Lavoro e della Difesa che era il più alto consesso Governativo della Difesa dell’Unione Sovietica; anche Tukhachevsky aveva partecipato agli addestramenti Germano-Sovietici ed era stato addirittura ammesso ai corsi di perfezionamento presso lo Stato Maggiore dell’esercito Tedesco in Germania, nella Reichswehr.
Nonostante ciò, il Generale Russo non era affatto un uomo al quale piaceva la Germania, anzi, verso i Tedeschi nutriva un forte senso di diffidenza; al contrario Stalin, come Lenin in passato e come la maggior parte dei dirigenti Sovietici, nutriva un senso di “simpatia” e di “ammirazione” verso una Germania che avevano da sempre considerato la Patria dei loro grandi maestri e padri fondatori della dottrina del Comunismo: Karl Marx ed Engels.
1936: Mentre a Berlino, nella Germania Nazista, fervono i preparativi per le Olimpiadi, Tukhachevsky che è stato precedentemente designato Comandante in Capo in tempo di guerra ed è salito al grado di Maresciallo, esibisce al Mondo la potenza dell’Armata Rossa: 1.300.000 uomini sotto le armi, 3.000.000 di uomini sono il potenziale considerando i riservisti.
Nello stesso anno la Germania stipulerà il trattato “Anti-Comintern” con il Giappone Imperiale di Hirojto.
Con o “contro” la Germania? Hitler in quegli anni si avvicina sempre di più all’Italia Mussoliniana (i due paesi nel 1936 costituiscono l’Asse Roma-Berlino) che si concretizzerà con il famoso “Patto d’Acciaio” (firmato il 22 Maggio 1939) che legherà per sempre il Duce al Fuhrer.
Anche in Italia esistono però gli opposti fronti di corrente: gli anti-Tedeschi sono capeggiati dal genero del Duce, il Conte Galeazzo Ciano nominato Ministro degli Esteri Italiano.
In Russia la situazione è più complicata perché Stalin in persona vorrebbe avvicinarsi di più ad Hitler per “usarlo” come un “rompighiaccio” (espressione usata spesso da Stalin in quegli anni) contro le potenze occidentali e dare l’avvio alla Rivoluzione Proletaria che avrebbe dovuto consegnare l’Europa intera alla causa bolscevica e Comunista.
Tukhachevsky no, lui lavorava per preparare una guerra preventiva contro Hitler, aveva letto a fondo il “Mein Kampf” e conosceva benissimo il potenziale dell’esercito Tedesco, l’aveva provato con “mano” durante i suoi anni di perfezionamento in Germania nel periodo della cooperazione decennale Russo-Tedesca; temeva la Germania Nazista proprio perché era a conoscenza dei sentimenti visceralmente anti-bolscevichi ed anti-russi di Hitler e dei suoi fedeli dirigenti Nazional-Socialisti, oltretutto questi sentimenti erano stati ben messi in chiaro sulla carta nel “Mein Kampf” dove Hitler aveva espressamente dichiarato che il popolo Tedesco avrebbe dovuto necessariamente espandersi ad Est oltre i suoi confini naturali per la sopravvivenza stessa della Germania, per riappropriarsi del suo “spazio vitale”!
Stalin non aveva mai letto il “Mein Kampf” ed anche se lo avesse letto, il suo forte cinismo politico ed il suo smisurato egocentrismo non lo avrebbe mai fatto arretrare di un solo passo dalla decisione che di lì a poco avrebbe preso: l’Unione Sovietica dovrà scendere a patti con la Germania di Hitler, con o senza Tukhachevsky!
Il Maresciallo Tukhachevsky intanto, ignaro del dramma che sta per consumarsi all’ombra del Cremlino, il 19 Gennaio del 1936 si reca a Londra in rappresentanza del Governo Russo ai funerali del Re Giorgio V° d’Inghilterra; alle esequie il Maresciallo Russo conoscerà anche il Capo di Stato Maggiore dell’esercito Spagnolo Francisco Franco che era in rappresentanza della Repubblica Spagnola, quella Repubblica che a breve lui stesso contribuirà con l’aiuto della Germania e dell’Italia a rovesciare, durante la guerra civile, per instaurare il suo Regime Fascista.
I “rossi” Spagnoli, aiutati ma non troppo, dai Sovietici, saranno sconfitti…l’inizio della guerra civile spagnola contribuirà a rafforzare sempre di più in Tukhachevsky l’idea di una guerra preventiva contro Hitler.
Il funerale di Re Giorgio V° inoltre permette a Tukhachevsky di organizzare grazie al suo fedele addetto militare dell’ambasciata Sovietica a Londra, Putna, una serie di incontri segreti con i Capi dello Stato Maggiore Militare Inglese.
Il Maresciallo Sovietico espone i suoi piani forte dei numeri e della potenza militar-industriale dell’Armata Rossa:
Costituire un’alleanza tra Inghilterra, Francia, Unione Sovietica, Cecoslovacchia al fine di contenere lo sviluppo economico e militare della Germania Nazista.
Attacco preventivo dei 4 eserciti Europei alla Germania coinvolgendo anche l’esercito Polacco, copertura aerea della Cecoslovacchia da parte dell’aviazione Russa durante l’avanzata degli eserciti, sbarco aereo-navale nella Prussia, avanzata dell’Armata Rossa attraverso la Lettonia e la Lituania.
Gli Inglesi sono molto scettici, anzi sono molto restii ad appoggiare il piano di una guerra preventiva così lasciano il Maresciallo Sovietico con un pugno di mosche in mano.
Il 9 Febbraio 1936 lascia Londra e si reca a Parigi, dopo gli Inglesi cerca di convincere i Francesi visto e considerando il fatto che la Francia confina direttamente con la Germania e potrebbe essere più interessata alla questione di una minaccia Nazista che incombe sull’Europa occidentale.
Il 10 Febbraio 1936, in Rue de Grenelle, strada in cui si trova a Parigi l’Ambasciata Sovietica, il Maresciallo Tukhachevsky organizza una riunione segreta tra gli addetti militari Sovietici di stanza a Praga (Cecoslovacchia), Berlino (Germania), Varsavia (Polonia) e Parigi (Francia) per definire il suo piano di attacco preventivo.
L’addetto militare Sovietico che lavora a Varsavia comunica l’esito positivo dei suoi contatti con il Governo Polacco: la Polonia è pronta alla guerra in caso di attacco militare alla Germania da parte degli Stati Europei Occidentali, l’esercito Polacco penetrerebbe in suolo Tedesco occupando la Slesia e il corridoio di Danzica.
L’addetto militare Sovietico a Praga comunica che il Governo Cecoslovacco è favorevole alla guerra preventiva e lancerà il suo esercito verso Monaco e Berlino non appena gli eserciti Europei dichiareranno guerra a Hitler.
Sulla stessa linea anche gli altri partecipanti alla riunione; forte di queste a lui favorevolissime notizie, Tukhachevsky il giorno dopo si reca a visitare lo Stato Maggiore dell’esercito Francese ma qui, convenevoli a parte, riceve un’imprevista “doccia fredda” dal Comandante in Capo Francese, il Generalissimo Gamelin.
La sua risposta è perentoria: “La Francia non abbandonerà mai la sua posizione difensivista e non muoverà il suo esercito contro la Germania a meno che non venga attaccata dal Terzo Reich!” Tukhachevsky deluso risponderà: “Ma sarà troppo tardi a quel punto!!!” Gamelin non arretra: “La politica a cui s’ispira la Francia è nettamente contraria alla guerra preventiva inoltre il popolo Francese la disapproverebbe!” Tukhachevsky del resto ha ignorato che i Francesi erano stati avvertiti preventivamente dagli Inglesi sui suoi piani militari anti-Tedeschi esposti a Londra qualche giorno prima; l’Inghilterra era molto scettica sull’esito della guerra preventiva targata Tukhachevsky ed il suo scetticismo aveva contagiato ovviamente anche la Francia che camminava di pari passo con l’alleato Britannico.
Dunque, Cecoslovacchia e Polonia favorevoli alla guerra preventiva contro Hitler, Francia e Inghilterra nettamente contrarie…ma la Cecoslovacchia e la Polonia non si sarebbero mai mosse senza l’entrata in guerra delle due democrazie occidentali, dunque il piano si era arenato a metà strada.
Il Maresciallo Sovietico rientra a Mosca amareggiato, ma ancora convinto in pieno della necessità di un attacco militare preventivo alla Germania Nazista e purtroppo questa sua incrollabile convinzione lo “condannerà a morte”!
Come già detto prima, Stalin nel 1936 ha le idee molto chiare su come affrontare i suoi futuri rapporti con Hitler e quando viene riunito il Soviet Supremo dopo i funerali di Re Giorgio V° a Londra, Tukhachevsky prende la parola, ma il suo duro discorso ha l’effetto di una “bomba” che esplode improvvisamente all’interno di una stanza chiusa: denuncia pubblicamente e apertamente la Germania Nazista come uno stato militarmente aggressivo, minaccioso, pericoloso da cui l’Unione Sovietica stessa si deve tutelare e difendere; si appella alle due democrazie occidentali, Francia e Germania, richiamandole al serio e incombente pericolo militare Nazista, “la guerra è ormai inevitabile, la cosa più saggia per tutti noi sarebbe di preparasi immediatamente”, cita poi un passo del “Mein Kampf” che lui stesso conosce quasi a memoria, “…il destino sembra mostrarci la via, consegnando la Russia al Bolscevismo, si priva il popolo Russo dell’intelligenza necessaria alla creazione e al mantenimento di un organismo di uno Stato; l’immenso impero dell’Est è maturo per il crollo. La fine della dominazione ebrea in Russia, sarà anche la fine della Russia come Stato…” Hitler poneva allo stesso piano Comunisti ed Ebrei, anzi, Bolscevichi ed Ebrei per Hitler erano la stessa cosa e questo si evince dal passo del “Mein Kampf” quindi, sconfiggendo il Bolscevismo in Russia si sarebbe distrutto lo Stato Sovietico che sarebbe stato assorbito dal Terzo Reich, proprio come prevedeva Hitler nei suoi piani di espansione militare.
Già nello stesso anno del 1936 Hitler aveva occupato militarmente la Renania denunciando e disattendendo gli accordi di disarmo che erano stati imposti alla Germania dalla “Società delle Nazioni” dopo la Prima Guerra Mondiale, dunque come dare torto a Tukhachevsky?
Eppure la codardia delle democrazie occidentali che erano “sorde” e “cieche” anche davanti all’evidenza, gli davano “tacitamente” torto, come invece molto “esplicitamente” torto gli dava il suo Capo Supremo Stalin, l’uomo d’acciaio che per primo avrebbe dovuto “disprezzare” colui che lo poneva allo stesso piano degli “Ebrei”, colui che avrebbe voluto “sterminare” lui e la sua cricca Bolscevica, colui che voleva “cancellare” dalla storia il suo Stato Sovietico, colui che all’anagrafe si chiamava Adolf Hitler.
Invece, paradossalmente, durante la riunione del Soviet Supremo, Stalin stava in cuor suo “disprezzando” colui che aveva contribuito a rafforzare l’Armata Rossa, colui che aveva fatto dell’esercito Russo la forza armata tra le più forti e possenti d’Europa, Stalin stava “disprezzando” il Maresciallo Tukhachevsky, il militare che lo stava sfidando apertamente davanti all’assise di tutto il Partito Comunista e di tutto il Governo Nazionale, il Maresciallo che “odiava” Hitler e il Nazismo e che aveva servito fedelmente la Russia e la causa Comunista.
I “paradossi” e le “anomalie” della Storia ci sorprendono sempre, in ogni modo quel discorso così duro ed esplosivo aveva avuto eco in tutto il Mondo Occidentale ma non aveva comunque avuto l’effetto voluto da Tukhachevsky, le coscienze “democratiche” erano rimaste “dormienti”! Francia e Inghilterra erano rimaste sulla stessa opinione: non belligeranti contro la Germania.
Soprattutto la Francia, umiliata pochi anni dopo da Hitler, si pentirà amaramente per non aver appoggiato i progetti di Tukhachevsky.
1937: L’Asse Roma-Berlino si evolve e si rafforza nel Patto Anti-Comintern con l’inserimento nell’Alleanza dell’Italia insieme alla Germania ed al Giappone, potenza imperiale dell’estremo Oriente guidata dall’Imperatore Hirojto.
Nello stesso anno l’Italia di Mussolini abbandona la “Società delle Nazioni” (la progenitrice dell’ONU attuale).
Stalin intanto decide di “sbarazzarsi” dell’ingombrante e troppo potente, troppo
popolare per i suoi gusti, il povero e onesto Maresciallo Tukhachevsky.
Non avendo veri pretesti per toglierlo ufficialmente dal Comando dell’Armata Rossa, incarica il Commissario agli Affari Interni Lejov che controlla anche i servizi segreti russi, di organizzare un vero e proprio complotto contro Tukhachevsky con la complicità dei servizi segreti tedeschi che non vedono l’ora di togliere di mezzo quello che considerano il loro nemico numero uno.
Del resto, in Germania oramai si è a conoscenza sia dei piani per la guerra preventiva sia dell’antipatia e dell’ostilità di Tukhachevsky verso il Governo Tedesco.
Sarà Heydrich, il fedele aiutante del Capo delle SS Himmler, ad orchestrare in Germania con la complicità dei servizi segreti sovietici, il complotto che non avrà pari nella Storia dell’uomo.
Quella montagna di menzogne e calunnie che si andranno a costruire in Germania contro Tukhachevsky distruggeranno quasi tutto lo Stato Maggiore dell’Armata Rossa, mezzo Governo Sovietico, mezzo assetto dirigenziale del Partito Comunista Russo in tutta l’Unione Sovietica e darà il via ai primi drammi umani che seguiranno poi durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Nelle prime settimane del 1937, in Germania i servizi segreti del Fuhrer sono intenti febbrilmente a stampare documentazioni false, a falsificare lettere e firme personali dei maggiori esponenti del mondo politico e militare sovietico, ad elaborare piani di azione, a costruire inverosimili storie di spionaggio e di tradimento per screditare diverse personalità politiche dell’Unione Sovietica, primo fra tutti il Maresciallo Tukhachevsky.
Essendo la Germania uno Stato Nazista e dunque fortemente anti-Comunista, non ci sarebbe niente di strano ma…il lato sconvolgente, drammaticamente assurdo e paradossale di questa storia è il fatto che il tutto è stato fatto esclusivamente con la complicità dei servizi segreti sovietici e con l’avvallo di Stalin!!!
Tutto questo perché? Stalin negli anni prima del 1937, precisamente nel 1935 dopo l’omicidio del Segretario del Partito Comunista Russo Kirov avvenuto a Leningrado il 1 Dicembre del 1934, con il pretesto di vendicare tale omicidio, aveva fatto eliminare “fisicamente” con feroci esecuzioni capitali durante le sue “epurazioni” quasi tutti i dirigenti e uomini politici Bolscevichi della prima ora, contrari alla sua politica Governativa e per fare ciò aveva organizzato processi farsa completi di false accuse, false testimonianze, false deposizioni, confessioni forzate tramite inganni, torture fisiche e psicologiche…l’omicidio di Kirov gli aveva dato il pretesto per sbarazzarsi di importanti rivali al potere dell’Unione Sovietica come Kamenev e Zinovev che avevano fedelmente combattuto negli anni della Rivoluzione al fianco del grande leader Lenin.
Trotzky stesso, nemico giurato di Stalin, fuggì in esilio all’Estero per scampare alle purghe Staliniane…tuttavia Stalin riuscì ad eliminarlo fisicamente nel 1940 grazie a un sicario pagato dai Sovietici per ucciderlo.
Non possiamo stupirci dunque che in pieni anni del “Grande Terrore” Staliniano, il Capo del Cremlino non abbia esitato un solo minuto nel prendere la decisione non solo di allearsi con Hitler, ma addirittura di incaricare i servizi segreti sovietici a collaborare con i servizi segreti tedeschi per fabbricare prove fasulle contro i suoi avversari politici interni al Partito Comunista Russo.
Per Stalin la menzogna e la calunnia era l’unico modo per mettere fuori gioco i suoi avversari, d’altronde come poteva licenziare, trasferire od arrestare persone che erano oneste, dedite al lavoro, fedeli servitori della causa Bolscevica? Persone stimate dalla società politica e dal popolo stesso?
I Russi tornano a stringere forti legami di cooperazione con i Tedeschi, ma questa volta non sono i militari a cooperare, sono i rispettivi servizi segreti…e lo fanno nella maniera più subdola, più orripilante e più inammissibile di questo Mondo…il duetto Heydrich-Lejov innesca una “bomba atomica” i cui effetti continueranno a farsi sentire per tutta la Seconda Guerra Mondiale.
La “frittata” bella “cotta” e pronta viene servita ai servizi segreti sovietici direttamente dai servizi segreti tedeschi tramite “intelligenti” collegamenti creati nei rispettivi Paesi…il Commissario agli Affari Interni Lejov porta la “bollente” documentazione a Stalin che non tarda a rigirarla alle forze Giudiziarie Sovietiche, nel mese di Marzo del 1937 hanno inizio i primi siluramenti, i primi arresti, le prime retate della Polizia.
Tutti i nomi scomodi che Stalin vuole eliminare sono citati nei falsi documenti come spie al servizio degli Stati Capitalisti e Fascisti, traditori, speculatori, nemici dello Stato e del popolo Sovietico…lo Stato Maggiore dell’Armata Rossa viene completamente “sterminato”! Iniziano dai mesi di Febbraio e Marzo del 1937 gli infiniti processi farsa contro militari, ufficiali, politici, giornalisti, diplomatici e contro tutti coloro che hanno osato mettere in dubbio l’operato del Governo Sovietico e di Stalin! Vengono eseguite esecuzioni capitali di massa per accuse di alto tradimento allo Stato ed alla causa Comunista del Partito…accuse ovviamente per la stragrande maggioranza falsificate.
Tukhachevsky che ancora non era stato direttamente chiamato in causa, ai primi arresti dei suoi ufficiali capisce che si sta avvicinando la resa dei conti tra lui e Stalin, capisce di aver alzato il tiro oltre misura ma oramai è troppo tardi.
Il 12 Aprile del 1937 riceve la prima avvisaglia, viene convocato a Mosca dal suo superiore Voroshilov che lo destituisce da tutte le sue più alte cariche politiche e militari, in più verrà allontanato dalla Capitale e verrà trasferito nel settore militare del Volga.
Ma il 27 Maggio del 1937, giorno in cui Tukhachevsky avrebbe dovuto iniziare il suo primo giorno di lavoro nella nuova destinazione, viene arrestato.
Gli effetti della grande farsa, dei processi architettati con le prove fasulle di spionaggio e di alto tradimento si traducono in:
3 Marescialli dell’Armata Rossa uccisi su 5;
14 Generali dell’Armata Rossa uccisi su 16 (Prima e Seconda Classe);
8 Ammiragli dell’Armata Rossa uccisi su 8 (Prima e Seconda Classe);
60 Generali di Corpo d’Armata dell’Armata Rossa uccisi su 67;
136 Generali di Divisione dell’Armata Rossa uccisi su 199;
221 Generali di Brigata dell’Armata Rossa uccisi su 397;
75 Membri del Supremo Soviet Militare uccisi su 80;
11 Vice-Commissari alla Difesa uccisi su 11;
35.000 Ufficiali dell’Armata Rossa uccisi su 70.000;
Non si contano poi le migliaia e migliaia di cadetti, militari semplici, funzionari di partito, politici e operai, cittadini qualunque e tutti i parenti più stretti delle vittime che erano state citate nei falsi documenti dei servizi segreti come spie e traditori, attentatori della vita dello Stato e nemici giurati di Stalin.
Dunque gli amici, i parenti, i conoscenti delle vittime designate dallo Stato Sovietico…venivano tutti arrestati, condannati taluni a morte, taluni a scontare la pena nei famigerati Gulag, campi di concentramento dove i detenuti erano condannati ai lavori forzati.
Bastava avere un qualche piccolo legame, anche insignificante, con le personalità e gli uomini arrestati e condannati a morte dalla Polizia Staliniana, per scendere all’inferno.
Il 13 Giugno del 1937 il brillante, onesto Maresciallo Tukhachevsky, viene fucilato insieme ad altri ufficiali dell’Armata Rossa.
Finisce tristemente e tragicamente così, con accuse false e calunniose di spionaggio e di alto tradimento dello Stato Socialista, addirittura con l’accusa di essere un simpatizzante del Capitalismo Fascista, la vita di un soldato-politico che aveva tentato invano di cambiare il corso della Storia Europea, la Storia che lui aveva previsto 3 anni prima e che nessuno, negli anni delle Olimpiadi di Berlino, aveva osato credere.
1938: Hitler viene ricevuto con i più alti onori a Roma dal Duce Benito Mussolini e dal Re Vittorio Emanuele III° insieme al Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano…quest’ultimo rimane più freddo verso gli alleati Tedeschi ed Hitler a Roma ne ha il sentore! Tuttavia i rapporti economici e diplomatici tra l’Italia, la Germania e il Giappone si stanno consolidando; nel mese di Marzo del 1938 Hitler annette l’Austria alla Germania con un colpo di scena; dopo l’Austria Hitler annette alla Germania il territorio dei Sudeti dove vi era una forte minoranza di lingua Tedesca in Cecoslovacchia, il 29-30 Settembre 1938 a Monaco viene indetta una Conferenza di Pace tra la Germania, l’Italia, l’Inghilterra e la Francia (Hitler, Mussolini, Chamberlain, Daladier) dove con la mediazione del Duce Hitler promette all’Europa che il territorio dei Sudeti Cecoslovacchi sarebbe stata l’ultima richiesta del Regime Nazista, Mussolini è il trionfatore della Conferenza e viene osannato in Patria come il “salvatore” della Pace; nello stesso anno, in autunno, il Duce per la prima volta nella storia del Regime Fascista, trasforma il decreto Governativo a sfondo razziale emanato il 14 Luglio 1938 in Leggi “razziali” atti a discriminare prima di tutto la popolazione Italiana di origine Ebraica.
Un “piccolo” atto dovuto di “cortesia” ad Hitler per ingraziarsi ancora di più le sue simpatie e per sottolineare la ferrea fedeltà “fraterna” dello Stato Italiano al Regime Nazista Tedesco.
Intanto a Mosca continuano le “purghe” Staliniane, i grandi processi farsa, gli arresti e le esecuzioni capitali dei presunti traditori.
Tra il 1936 ed il 1940 l’epurazione di Stalin costerà all’Unione Sovietica 4.000.000 di morti…tutti i più esperti Capi militari dell’Armata Rossa che si erano perfezionati durante gli anni d’addestramento della cooperazione Russo-Tedesca sono fucilati o arrestati, segregati all’interno dei Gulag sparsi in Siberia ed in tutto il vasto territorio Russo.
Il grande, potente e poderoso esercito costituito dall’espertissimo Maresciallo Tukhachevsky non esiste più…viene smembrato dai suoi vertici fino alla sua base! Viene ridefinito, ricostruito con personale completamente inesperto!!!
La cinica follia calcolatrice del potente Stalin viene sottolineata da uno dei suoi deliranti discorsi: “Tutti questi rifiuti umani, tutti questi Trotzkysti, Zinovievisti, Bukharinisti e loro simili che si sono da tempo trasformati in una banda di spie e di assassini, di sabotatori, traditori e di agenti provocatori…questi signori strisciano sul ventre, si torcono come vipere per commettere il loro tradimento!”
E Stalin era ben consapevole che le sue e le altrui accuse erano completamente false, stava mentendo a se stesso, al suo esercito, al suo popolo, al Partito Comunista, alla sua Patria stessa.
Andrej Viscinskij era il Procuratore Generale che guidava i grandi processi di Mosca, un ferreo esecutore degli ordini di Stalin, menzognero quanto lui, crudele Giudice che amava umiliare fino all’ultimo i suoi processati.
Mentre la Germania si faceva sempre più potente, la Russia si perdeva tra i processi, le esecuzioni capitali, il terrore diffuso.
L’Armata Rossa decapitata dei suoi migliori ed esperti uomini si era arenata se non anche regredita, l’industria militare pure.
Anche in Italia la corrente anti-Tedesca si era quasi arresa ai voleri del Duce, il genero Galeazzo Ciano, seppur manteneva il posto di Ministro degli Esteri Italiano, non riusciva a persuadere Mussolini sulla necessità di mantenersi cauti verso gli alleati Tedeschi, anche la Regina pare nutrisse sentimenti anti-Tedeschi così come il Re Vittorio Emanuele III° il quale non gradiva propriamente l’amicizia con Hitler ma nonostante ciò non fece mai nulla di significativo per ostacolare la politica governativa del Duce che era sempre più deciso a rimanere a fianco dell’amico Germanico.
Fortunatamente per gli Italiani, Mussolini non era come Stalin. Ed il Fascismo non era come il Comunismo Bolscevico dei Russi.
Non solo, il Fascismo Italiano non aveva niente a che vedere con il Nazional-Socialismo Tedesco, due sistemi, due ideologie, due concetti politici completamente differenti, ma questa è un’altra storia.
Tornando a Stalin, nessun uomo Politico, nessun Monarca, nessun Capo di Stato, nessun dittatore di qualsiasi epoca storica è mai stato alla sua pari in fatto di cinismo politico, di ferocia e di calcolata amoralità caratteriale.
Il terrore Staliniano, in 25 anni che intercorrono tra il 1928 ed il 1953, anno della sua morte, ha causato circa 30.000.000 di morti, tutti cittadini Sovietici.
I 25 anni di terrore e di morte sono così suddivisi: dal 1928 al 1936 circa 8.000.000 di morti tra i “Kulaki” (Contadini Russi) e le vittime della grande carestia causata dalla politica economica sbagliata del Governo Sovietico; 4.000.000 circa di persone sono morte nei campi di prigionia Sovietici, circa 2.000.000 di persone sono state fucilate dopo la condanna alla pena capitale; dal 1937 al 1938 circa 3.000.000 di persone sono morte nei Gulag e circa 2.000.000 sono state le persone fucilate dopo la condanna alla pena capitale; dal 1939 al 1952 ci saranno ancora circa 10.000.000 di persone morte nei campi di lavoro forzato e 1.000.000 circa di persone fucilate dopo la condanna alla pena capitale…queste lugubri cifre sono per altro confermate dai dati del censimento della popolazione Sovietica dell’inizio degli anni ’30 paragonate con il censimento della stessa popolazione ufficialmente pubblicato il 15 Gennaio 1959 in Unione Sovietica.
1939: In Spagna, nel Gennaio del 1939, dopo 3 anni di una dura e sanguinosa guerra civile che è costata oltre 600.000 vittime, il “Caudillo” Francisco Franco vince sui “Rossi” aiutato dall’Italia e dalla Germania, instaurerà un Regime Fascista e rimarrà al potere sino al 1975.
Nel mese di Marzo del 1939 le truppe Tedesche completano l’occupazione militare dell’intera Cecoslovacchia; il 22 Maggio 1939, Italia, Germania e Giappone firmano il “Patto d’Acciaio” che legherà indissolubilmente i tre Paesi fino alla disfatta della guerra; in Italia la corrente anti-Tedesca capeggiata da Galeazzo Ciano non riesce a persuadere il Duce a non firmare il trattato, tuttavia riuscirà a convincerlo a dichiarare la non belligeranza dell’Italia lasciandola fuori dal conflitto per almeno 9 mesi dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale (10 Giugno 1940); 1° Settembre 1939, siamo sul confine tra la Germania e la Polonia, mentre i bombardieri ed i caccia Tedeschi della Lutwaffe volano verso Varsavia con il loro carico di bombe e di morte, le divisioni della fanteria Tedesca varcano la linea ed iniziano la loro marcia alla conquista dell’Europa, invadendo il territorio Polacco e dando inizio al dramma della Seconda Guerra Mondiale.
Una settimana prima, (23 Agosto 1939), il Ministro degli Esteri Tedesco Ribbentrop ed il Commissario per gli Affari Esteri Sovietico Molotov hanno firmato il famoso patto di non aggressione che inoltre prevedeva la spartizione della Polonia tra i due Paesi.
La previsione di Tukhachevsky si è concretizzata, il Maresciallo che fu a Capo dell’Armata Rossa, 3 anni prima aveva tentato di cambiare la Storia del suo Paese e dell’Europa…ma il solito lassismo delle democrazie occidentali che per codardia e per timore avevano rigettato al vento il piano della guerra preventiva contro Hitler aveva contribuito “passivamente” a condannare all’inferno l’Europa ed il Mondo intero, le democrazie occidentali dunque avevano anche contribuito alla condanna a morte dello stesso Maresciallo che li aveva avvertiti del pericolo imminente.
Stalin, stupidamente si fida del suo “alleato” Adolf Hitler e crede di utilizzarlo come “rompighiaccio”, sua vecchia idea, contro le democrazie occidentali per dare inizio alla grande Rivoluzione Bolscevica Europea che dovrebbe trasformare l’Europa intera in un’immensa e gigantesca Unione Sovietica.
Hitler, furbamente lo sa ed usa a sua volta il patto Molotov-Ribbentrop per tenere “distratti” ed impegnati i Sovietici ad Est e colpirli di sorpresa alle spalle come poi farà nel 1941 con l’Operazione Barbarossa.
In Italia intanto, come già detto prima, la fronda anti-Tedesca capeggiata dal Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano riesce a persuadere il Duce Mussolini a tenere per il momento la Nazione Italiana fuori dal conflitto, in una posizione ufficiale più cauta di non belligeranza.
La Francia che aveva duramente respinto al mittente il piano di Tukhachevsky per un attacco militare preventivo e congiunto contro la Germania, verrà umiliata con una bruciante sconfitta nel 1940, invasa e sottomessa dalle SS Hitleriane; l’Inghilterra che pure aveva respinto con scetticismo la proposta del Maresciallo Tukhachevsky, subirà pesanti ed imbarazzanti sconfitte sul piano della guerra navale e marittima, inoltre le coste Britanniche e Londra stessa saranno l’obbiettivo per anni delle incursioni aeree della Lutwaffe che causeranno gravi danni alle abitazioni civili ed ai complessi industriali; la Cecoslovacchia, che era favorevole alla guerra preventiva solo se la Francia e l’Inghilterra dichiaravano le ostilità alla Germania, sarà completamente invasa (Marzo 1939) ed il suo esercito che avrebbe dovuto marciare verso Monaco e Berlino aiutato dall’aviazione Sovietica, sarà completamente sconfitto e polverizzato dalla Wermacht; la Polonia, abbandonata da tutti, sarà completamente soggiogata per 5 anni ad Ovest dalle SS Hitleriane che sul suo suolo costruiranno decine di Campi di Concentramento, i così detti Lager, dove troveranno la morte milioni di persone tra Ebrei, prigionieri politici e militari, civili e deportati da altre Nazioni Europee, mentre dall’altra parte a Est, la Polonia stessa subirà i soprusi e le violenze dell’Armata Rossa di Stalin.
La disfatta dell’Europa l’aveva prevista lo stesso Tukhachevsky, per questo motivo il Maresciallo Sovietico spingeva la Francia e l’Inghilterra che erano le due maggiori potenze economiche e militari dell’area ad unirsi all’Unione Sovietica contro la Germania Nazista e muovere contro di essa i propri eserciti per una guerra preventiva destinata ad indebolire Hitler e contenere la politica espansionistica ed aggressiva Tedesca, amputando la sua potenza militare, riducendo il rischio di una guerra molto più estesa come poi sarà e costringendo così facendo il Fuhrer a trattare con le democrazie occidentali.
Tutto questo, come abbiamo visto, non è avvenuto; sappiamo anche che la Storia non si fa con i se e con i ma…in ogni caso la domanda sorge spontanea: in caso gli Inglesi ed i Francesi avessero accettato il piano di Tukhachevsky ed avessero attaccato militarmente la Germania Nazista nel 1937 in virtù di una guerra preventiva, Stalin avrebbe dato il suo consenso all’Armata Rossa per sostenere gli eserciti occidentali contro Hitler?
Sappiamo che fino alla fine del 1936 Tukhachevsky era una personalità politica e militare di spicco in Russia, era molto influente, quasi tutto lo Stato Maggiore dell’esercito da lui creato lo considerava un vero e rispettato Capo militare, inoltre una parte considerevole del Partito Comunista Russo e del Governo lo stimava e stava dalla sua parte; è probabile quindi che Stalin, schiacciato con le spalle al muro dalle pressioni di tutto l’esercito e da una parte del Governo, avrebbe infine a malincuore ceduto all’idea della guerra preventiva di Tukhachevsky; ma poteva anche darsi che non avrebbe ceduto negando l’intervento armato dell’Armata Rossa ed abbandonando la Francia e l’Inghilterra al loro destino.
Un’altra domanda: nel caso in cui Stalin avesse dato “carta bianca” a Tukhachevsky ed all’Armata Rossa, dunque Russia, Francia, Inghilterra appoggiate dalla Cecoslovacchia e dall’esercito Polacco avessero dichiarato guerra alla Germania Nazista, attuando i piani del Maresciallo Sovietico (sbarco aereo-navale in Prussia, invasione della Slesia e del corridoio di Danzica, attacco dalla Cecoslovacchia su Monaco, la Baviera e marcia verso Berlino) che cosa sarebbe successo? La vittoria sarebbe stata così scontata? L’Italia sarebbe entrata in guerra in aiuto di Hitler? Si sarebbe anticipata solo di 2 anni la Seconda Guerra Mondiale? E nel caso di un fallimento della guerra preventiva, che cosa sarebbe successo in Europa dopo la fine dei combattimenti in Germania? Invece in caso di successo della guerra preventiva, Hitler come si sarebbe comportato successivamente? Purtroppo non potremmo mai sapere tutte le risposte a queste e ad altre domande, tuttavia oggi, con gli strumenti e le informazioni storiche che abbiamo, possiamo formulare solo delle ipotesi.
Sicuramente, si sarebbe potuto evitare il dramma della Seconda Guerra Mondiale con tutte le sue distruzioni, le sue miserie e si sarebbero potuti salvare 50.000.000 di vittime che questa guerra ha causato il tutto il Mondo.

Alessandro Bruzzi
(Fonte: “Le grandi purghe di Mosca” di André Brissaud)
Edizioni Ferni di Ginevra per Gli amici della Storia 1973
(Fonte: “Storia Contemporanea” di Rosario Villari)
Edizioni Laterza 1990

sabato 26 aprile 2008

La droga di Stato!

La Sinistra Italiana qualche tempo fa progettava la legalizzazione non solo delle droghe leggere ma anche la costituzione di "Drug's Room" ovvero...le stanze della droga dove i giovani e meno giovani potevano entrarvi per consumare in locali chiusi la loro dose di stupefacenti...forse la Sinistra Italiana ci voleva tutti così???

NELLA MISCHIA...

La violenza dei Nazi e Red Skin...lo Stato dovrebbe difenderci da talune esternazioni di violenza gratuita!!!

CINGHIAMATTANZA - VIDEO UFFICIALE ZETAZEROALFA

La cinghiamattanza è l'ultima moda degli ambienti dell'estrema destra...è una specie di "pogo" collettivo, solamente che invece di spallate e spintoni si usa "picchiare" con le cinghie dei pantaloni...sarà una specie di "sado-maso" di gruppo??? L'Italia sprofonda...

Vladimir Putin - #VLADIMIRPUTIN - (Presidente della Federazione Russa dal 1999)

VLADIMIR PUTIN
Vladimir Vladimirovič Putin (in russo Влади́мир Влади́мирович Пу́тин?AFI[vlɐˈdʲimʲɪr vlɐˈdʲimʲɪrəvʲɪtɕ ˈputʲɪn]ascoltaLeningrado7 ottobre 1952) è un politico, ex militare ed ex funzionario del KGB russo, già primo ministro (1999-2000, 2008-2012) e attuale presidente della Russia (2000-2008, 2012-presente)[3][4].

Dopo la laurea in legge all'Università statale di San Pietroburgo (1975), ha ricoperto il ruolo di funzionario dell'intelligence del KGB per 16 anni, salendo al grado di tenente colonnello, prima di dimettersi nel 1991 per iniziare una carriera politica a San Pietroburgo come vicesindaco della città. Successivamente si è trasferito a Mosca nel 1996 per unirsi all'amministrazione del presidente Boris El'cin, prestando servizio come direttore dell'FSB, l'agenzia che ha sostituito il KGB. Nell'agosto 1999, El'cin lo nominò Primo ministro; dopo le sue dimissioni Putin è stato eletto come suo successore.

Sotto il suo primo mandato come presidente, l'economia russa è cresciuta notevolmente per otto anni consecutivi, con il PIL a parità di potere d'acquisto aumentato del 72%. La crescita è stata il risultato del boom economico delle materie prime degli anni 2000, della ripresa dopo la depressione seguita al collasso dell'Unione Sovietica e di adeguate politiche economiche e fiscali.[5][6]

Impossibilitato a ricoprire un terzo mandato consecutivo secondo il quarto punto della Costituzione della Federazione Russa, ha favorito la vittoria del suo delfino Dmitrij Medvedev, che ha poi nominato a sua volta Putin come Primo ministro nel 2008. Ha successivamente potuto ricandidarsi al terzo mandato come presidente vincendo le elezioni presidenziali in Russia del 2012 con il 64% dei voti.[7] Il calo dei prezzi del petrolio e le sanzioni economiche internazionali imposte dopo la crisi della Crimea del 2014 e l'intervento militare russo nella guerra del Donbass in Ucraina orientale, causate dalla politica estera di Putin, hanno portato a una riduzione del PIL russo del 3,7% nel 2015, sebbene l'economia russa sia rimbalzata nel 2016 con una leggera crescita del PIL pari allo 0,3%, segnando la fine della Grande recessione.[8][9][10][11] Alle elezioni presidenziali in Russia del 2018 ha ottenuto il 76% dei voti ed è stato rieletto per un ulteriore mandato di sei anni.

Con Putin la Russia ha subito un graduale processo di arretramento democratico. Generalmente gli esperti non considerano la Russia una vera democrazia, citando epurazioni, incarcerazioni e uccisioni di oppositori politici, repressione della libertà di stampa e mancanza di elezioni credibilmente libere e giuste.[12][13][14][15][16] La Russia ha ottenuto un punteggio molto negativo sull'Indice di percezione della corruzione di Transparency International, sul Democracy Index dell'Economist Intelligence Unit e sull'indice "Freedom in the World" di Freedom House (tra cui un punteggio record di appena 20/100 nel rapporto del 2017, risultato che non veniva ottenuto dai tempi dell'Unione Sovietica). Inoltre le organizzazioni e gli attivisti per i diritti umani lo hanno accusato di perseguitare critici e attivisti politici, nonché di averli torturati o assassinati. Putin ha respinto le accuse di violazioni dei diritti umani. Funzionari del governo federale degli Stati Uniti d'America lo hanno accusato di aver condotto una cospirazione politica contro Hillary Clinton a favore di Donald Trump nel periodo delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016,[17] un'accusa che sia Trump che Putin hanno spesso respinto e criticato.


Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Vladimir_Putin


Putin - "Ya ostanus" - Un altra caratura Politica...

Un'altro spessore politico...ciò che manca all'Italia...un uomo forte e non delirante: Vladimir Putin!!!

La porcata di Calderoli...

La vigente legge elettorale è stata scritta dall'Onorevole Calderoli della Lega Nord nella legislazione pre-Prodi...

Speciale Borghezio...

Tutto il meglio ed il peggio dell'Onorevole Borghezio della Lega Nord...

Pensieri, parole e deliri di Bossi e Borghezio...

Un documentario sulla esasperazione della Lega Nord...

Dalle Camicie Nere alle Camicie Verdi...

Un altro documentario sull'altra fronda estrema, le Camicie Verdi che invocano la secessione del Nord-Italia...il delirio di Berlusconi e di Bossi!!!

Manifestazione di Forza Nuova contro la Finanziaria...

Manifestazione di estrema destra contro la finanziaria del Governo PRODI...

Documentario su Forza Nuova...e altri movimenti di estrema destra!

Documentario sui movimenti di estrema destra in Italia...

La Verità Nascosta...chi c'è dietro il V-DAY???

In questo video avrete delle risposte inquietanti sul chi e cosa c'è dietro il tanto famosissimo V-DAY dei Grillini...se le notizie quì riportate siano vere o no...in ogni caso è sempre "positivo" avere l'attenuante del dubbio!!! Difatti lo stesso Beppe Grillo rappresenta un personaggio molto scomodo per tanti uomini politici, per tanti giornalisti, per tanti uomini d'affari!!! Non è esclusa una campagna diffamatoria nei suoi confronti nelle prossime settimane che verranno...

V2-day...contro la falsa informazione!

Il giornalismo Italiano si organizza per contrastare il V2-DAY...nel video i primi attacchi a Beppe Grillo...

Spot V2 Day Informazione...

Il V2-DAY è ufficialmente partito ieri...non a caso per il 25 Aprile anniversario della liberazione dell'Italia dalla morsa Nazista! Per una vera e libera informazione...

L'Italia verso il nucleare?

Il nuovo Governo Berlusconi appena si insedierà a Palazzo Chigi dovrà avviare da subito serie ed importanti riforme, prima fra tutte la riforma sull'approvigionamento dell'energia...Gas, Acqua, Metano, Energia Elettrica non sono più sufficienti a servire per il fabbisogno Nazionale...l'Italia oggi è sempre più dipendente da altri Paesi Europei, Africani ed Asiatici...è necessaria un'altra fonte alternativa di energia che possa rendere indipendente od almeno semi-indipendente l'Italia sul fronte energetico! Tra le tante proposte si vocifera un ritorno all'energia nucleare...energia che in Italia dal dopo-guerra ad oggi non vi è mai stata...

Pol Pot...chi era in breve l'uomo forte del Comunismo Camboggiano...il "massacratore" dei Camboggiani!

"La Repubblica.it"


In Italia non se ne sa molto, e può sembrare una provocazione - a chi non si rassegna a fare i conti con la storia - ricordare gli orrori delle degenerazioni del giacobinismo rivoluzionario in salsa comunista.
Anche per questo, vale forse la pena di un promemoria, appena accennato: anche per le pagine nere della sinistra vale il "non dimenticare".



(16 aprile 1998)




Prima intervista dopo 18 anni dell'ex leader cambogiano: "I morti sono stati solo poche centinaia di migliaia!"




Nell'incontro con il giornalista americano Nate Thayer ha riconosciuto "qualche errore". Ma ha anche giustificatoi massacri dei Khmer Rossi: "Non avevamo altra scelta!"



di ANTONIO SCUTERI




Quanto pesano sulla coscienza di un uomo due milioni di morti? Niente, se la coscienza è quella di Pol Pot. Almeno a dar retta a quanto lui stesso dichiara nella prima intervista rilasciata da 18 anni a questa parte. L'ex dittatore non è pentito, non avverte alcun rimorso per il genocidio ordinato durante il regime comunista dei Khmer Rossi da lui guidato tra il '75 e il '79."Io ero venuto per portare a compimento la lotta, non per uccidere la gente. Anche adesso, può vederlo. Sono forse una persona selvaggia? La mia coscienza è pulita", ha detto Pol Pot al giornalista statunitense Nate Thayer, corrispondente della "Far Eastern Economic Review" di Hong Kong, che lo ha incontrato as Anlong Veng, ultima roccaforte dei Khmer nel nord del paese asiatico.L'ex leader maoista, 69 anni, è "molto malato, forse prossimo alla morte", scrive Thayer, che già in luglio assieme al cameraman David McKaige era stato il primo straniero a vedere Pol Pot dopo la sua fuga nel '79 a seguito dell'invasione vietnamita della Cambogia.Inseguendo il disegno di trasformare il Paese in un paradiso agrario comunista "il nostro movimento ha commesso errori", ha riconosciuto Pol Pol, ma ha subito aggiunto: "Non avevamo altra scelta. Naturalmente dovevamo difenderci. I vietnamiti volevano assassinarmi perché sapevano che senza di me avrebbero potuto facilmente fagocitare la Cambogia".
L'ex comandante dei Khmer Rossi contesta le cifre dei massacri consumati nei campi di sterminio durante il suo governo. "Dire che milioni di persone morirono è troppo. Gran parte dei cambogiani di cui si attribuisce la morte a me sono stati in realtà uccisi dai vietnamiti", ha dichiarato Pol Pot. Il generale Ta Mok, sopranominato "il macellaio" per la ferocia dimostrata nella repressione durante il regime e pochi mesi fa ribellatosi contro Pol Pot, pure intervistato da Thayer ha concordato con il vecchio capo e ha sostenuto che le vittime non furono due milioni ma "centinaia di migliaia".Nell'intervista, Pol Pot parla anche dell'ultima feroce strage da lui ordinata, quella del suo parente ed ex ministro della Difesa dei Khmer rossi, Son Sen, accusato di tradimento e trucidato il 10 giugno scorso con i suoi 14 familiari, compresi i bambini. Ed è qui che l'anziano ex leader cambogiano ha mostrato l'unico segno di rimorso: "Non avevo dato l'ordine di uccidere quella gente, i bambini, i giovani. Per Son Sen e la sua famiglia, sì, sono addolorato. E' stato un errore mettere in atto quel piano", ha detto al microfono di Thayer.Pol Pot era rimasto alla guida dei Khmer rossi, che nel folto della giungla hanno continuato la guerriglia contro il governo, ma dopo l'eccidio di Son Sen e la sua famiglia è stato deposto da Ta Mok, arrestato, processato e condannato all'ergastolo. Vive in una capanna, con la moglie e una figlia di 12 anni. I Khmer rossi avevano avviato un trattativa con le autorità per consegnare Pol Pot in cambio di un'amnistia generale, ma l'accordo che pareva quasi fatto è finito nel nulla a causa del colpo di Stato con cui il 5 luglio il primo ministro ex comunista Hun Sen ha rovesciato l'altro premier, il monarchico Norodom Ranariddh, figlio di re Sihanouk. Dopo il golpe, i guerriglieri Khmer rossi si sono schierati a fianco delle milizie fedeli a Ranariddh, raggruppatesi nel nord del Paese sotto la pressione militare delle più numerose e armate truppe di Hun Sen.



(22 ottobre 1997)




Pol Pot Pseudonimo di Saloth Sar (provincia di Kompong Thom 1925 - confine con la Thailandia 1998), uomo politico cambogiano. Fondatore del Partito comunista cambogiano, nel 1963 organizzò le formazioni guerrigliere dei Khmer Rossi, per opporsi in seguito al governo filoamericano instaurato da Lon Nol (1970). Deposto Lon Nol nel 1975 e divenuto primo ministro, avviò un progetto di "rieducazione" della popolazione cambogiana, che prevedeva la sua deportazione in massa nelle campagne e il lavoro forzato nei campi. Nei tre anni successivi, il suo regime dittatoriale provocò la morte di quasi quattro milioni di persone, sfinite da un lavoro massacrante, dalle malattie e dalla fame, o uccise durante le repressioni .
Deposto nel gennaio 1979 dai vietnamiti che avevano invaso la Cambogia, Pol Pot riuscì a mantenere il controllo di alcune regioni del paese e a condurre sanguinose azioni di guerriglia contro il regime. Lasciato ufficialmente il comando dei Khmer Rossi nel 1985, continuò a vivere in clandestinità facendo perdere le sue tracce. Nel 1996 alcune fonti annunciarono la sua morte, ma il dittatore fece la sua ricomparsa nel 1997, quando venne usato dai guerriglieri khmer come merce di scambio con il nuovo regime, da essi ora appoggiato. Ricercato per essere sottoposto al giudizio di un tribunale internazionale per crimini contro l'umanità, nell'aprile del 1998 fonti cambogiane diedero notizia della sua morte, avvenuta in una località della giungla ai confini con la Thailandia, dove Pol Pot era tenuto prigioniero dai suoi ex seguaci.
Khmer Rossi Movimento rivoluzionario fondato in Cambogia nel 1963 da Pol Pot, inizialmente in opposizione al governo del principe regnante Norodom Sihanouk. I contendenti si allearono nel 1970, quando un colpo di stato portò al potere il governo filostatunitense di Lon Nol. Deposto Lon Nol nel 1975, Pol Pot venne nominato primo ministro (1976), dando vita a un regime di terrore inteso a rifondare l'intera società cambogiana su base comunista e contadina: le popolazioni delle città furono deportate nelle campagne, furono abolite la moneta e la proprietà, vietata la libera circolazione delle persone, soppressa l'educazione scolastica, se non quella impartita nei "campi di rieducazione" dove circa quattro milioni di persone (il 25% della popolazione) persero la vita.
Il crescere dei contrasti con il vicino Vietnam riunito sfociò nell'invasione della Cambogia nel 1977 da parte delle forze vietnamite, con i khmer rossi costretti a rifugiarsi nella regione di confine con la Thailandia. Il ritiro degli occupanti dieci anni dopo non riportò la pace, poiché Pol Pot, rifiutando di riconoscere i governi di ricostruzione nazionale allora formatisi, continuò con i suoi uomini a praticare una guerriglia finalizzata alla piena riconquista del potere.
Nemmeno gli sforzi delle forze di pace statunitensi inviate in Cambogia per tentare un inserimento dei khmer nel sistema politico cambogiano in occasione delle elezioni del 1993 ebbero successo, e i guerriglieri continuarono a combattere il governo legittimo, mantenendo sotto il proprio controllo il 10% del territorio nazionale, sebbene a partire dal 1994 fossero avviate trattative per una pacificazione che culminarono con l'amnistia concessa dal re nel settembre del 1996. Vari gruppi khmer già nel corso del 1997 accettarono di uscire dalla clandestinità per prendere parte attiva alla realtà politica del paese, rinnegando l'autorità di Pol Pot.




V2-Day e Beppe Grillo a "L'Infedele" di Gad Lerner...

Oltre 40MILA persone hanno partecipato al V2-DAY organizzato da Beppe Grillo a Torino...in questo video la puntata dedicata a lui de "L'Infedele" di Gad Lerner! Il primo V-DAY era stato organizzato l'anno passato contro la "casta" dei Politici, oggi viene presa di mira la "casta" dei giornalisti e dell'informazione Italiana!!!

V2-DAY a Torino...oltre 40MILA persone per Beppe Grillo!

Torino - Nel giorno della festa della Liberazione, il comico genovese Beppe Grillo ha attirato decine di migliaia di persone in piazza a Torino e in altre città italiane per il suo secondo V-day, contro il sistema di informazione italiano.
Secondo stime degli organizzatori, oltre 45.000 persone hanno gremito nel pomeriggio piazza San Carlo a Torino, città simbolo della resistenza, dove Grillo ha parlato di giustizia, politica, basi Nato e attaccato la legge Gasparri sulle frequenze tv.
Le immagini della manifestazione, che si conclude alle 22, sono state trasmesse in diretta su Internet, dove il comico genovese ha la sua "base", dalla tv online C6 che nel primo pomeriggio segnalava 10.000 contatti simultanei.
"Non sono venuti giornalisti, non è venuta gente importante ... perché se vengono qua si giocano il posto di lavoro, ma non ci mancate", ha detto Grillo dal palco torinese.
Il comico ha trasmesso, tra gli altri, i messaggi di Adriano Celentano e del magistrato Luigi De Magistris.
In occasione dell'evento sono stati allestiti banchetti in tutta Italia per la raccolta di firme a sostegno dei referendum che il comico genovese ha depositato in Cassazione per l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, dei finanziamenti pubblici all'editoria e della legge Gasparri.
A Milano, in largo Cairoli, anche il ministro uscente Antonio Di Pietro ha firmato i tre referendum promossi da Grillo e dai suoi gruppi, i Meetup.
"I giornalisti sono una casta privilegiata, i privilegi che hanno discendono dal potere politico per cui invece di esercitare una funzione di informazione, controllo e denuncia ne sono voce e cassa di risonanza", si legge in una nota diffusa dagli organizzatori.
La scelta di tenere la manifestazione -- battezzata V2-day -- nel giorno dell'anniversario della liberazione dal nazifascismo, dicono gli organizzatori, è stata fatta appositamente da Grillo per simboleggiare il bisogno di liberare l'informazione dai vincoli politici da cui è appesantita in Italia.
Anche il primo V-day, contro il sistema politico del paese, si era tenuto in una data simbolica: l'8 settembre, giorno della firma dell'armistizio fra l'Italia e gli Alleati.




Muammar Gheddafi...chi è l'uomo forte che governa la Libia da oltre 30 anni!

Mu‘ammar Abū Minyar al-Qadhdhāfī (arabo: معمر القذافي, Mu‘ammar al-Qadhdhāfī, meglio noto in Italia con la grafia Muammar Gheddafi; Sirte, settembre 1942) è un politico libico, di fatto il capo di Stato (con il titolo ufficiale di presidente) della Libia e la guida ideologica della rivoluzione (che alcuni descrivono come un colpo di Stato militare) che il 1° settembre 1969 portò alla caduta della monarchia del re Idris.
Nato in una famiglia islamica a Sirte quando allora faceva parte della provincia italiana di Misurata, all'età di sei anni perse due suoi cugini, uccisi da una granata italiana. Tra il 1956 e il 1961 frequentò la scuola coranica di Sirte, in cui conobbe le idee panarabe di Gamal Abd el-Nasser, cui aderì con entusiasmo. Nel 1968 si iscrisse all'Accademia Militare di Bengasi. Concluse il corso con molto successo e dopo un breve periodo di specializzazione in Gran Bretagna, fu nominato capitano dell'esercito all'età di 27 anni.
Insoddisfatto del governo guidato dal re Idris I, giudicato da Gheddafi e da numerosi ufficiali troppo servile nei confronti di U.S.A. e Francia, il 26 agosto del 1969 guidò una rivolta contro il sovrano, che portò l'1 settembre dello stesso anno alla proclamazione della Repubblica, guidata da un Consiglio del Comando della Rivoluzione composto da 12 militari di tendenze panarabe filo-nasseriane. Gheddafi, che nel frattempo era stato nominato colonnello, si mise a capo del Consiglio instaurando un regime autocratico in Libia.
Fece approvare dal Consiglio una nuova Costituzione, da lui definita araba, libera e democratica. In nome del nazionalismo arabo, egli nazionalizzò la maggior parte delle proprietà petrolifere straniere, espulse la comunità italiana residente nel paese e chiuse le basi militari statunitensi e britanniche, in special modo la base "Wheelus", rinominata "ʿOqba bin Nāfiʿ", dal nome del primo conquistatore musulmano delle aree nordafricane.
La politica della prima parte del governo Gheddafi può essere definita come una "terza via" tra comunismo e capitalismo nella quale egli cercò di coniugare i principi del panarabismo con quelli della socialdemocrazia. Espose, in maniera più organica, i suoi principi politici e filosofici nel Libro verde, pubblicato nel 1976. Il titolo prendeva spunto dal colore della bandiera libica, che infatti è completamente verde, e che richiama la religione mussulmana, dato che verde era il colore preferito di Maometto ed il colore del suo mantello.
Tra le riforme effettuate da Gheddafi in questo periodo, ricordiamo l'innalzamento del salario minimo, la possibilità per gli operai di partecipare alla gestione della loro azienda, la soppressione dell'alcool (di per sé già vietato come precetto islamico), la chiusura dei locali notturni, la restaurazione della Sharīʿa (la legge religiosa che deriva direttamente dal Corano e dalla Sunna). Inoltre, per cercare di ridurre al minimo le spese, egli rifiutò inizialmente il lusso, dormendo sempre (anche per motivi di sicurezza personale) in una base militare di Tripoli.
In politica estera, egli finanziò l'OLP di Yasser Arafat nella sua lotta contro Israele. Inoltre, propose spesso un'unione politica tra i tanti Stati islamici dell'Africa e, in particolare, caldeggiò un'unione politica con la Tunisia ai primi degli anni Settanta ma la risposta negativa del presidente tunisino Bourguiba fece tramontare questa ipotesi. Sempre in questo periodo, e per molti anni, Gheddafi fu uno dei pochi leader internazionali che continuarono a sostenere i dittatori Idi Amin Dada e Bokassa (quest'ultimo però soltanto nel periodo in cui si dichiarò islamico).
Dal 16 gennaio 1970 al 16 luglio 1972 fu anche, ad interim, primo ministro della Libia prima di lasciare il posto a ‘Abd al-Salām Jallūd. Nel 1977, grazie ai maggiori introiti derivanti dal petrolio, Gheddafi poté dotare la sua nazione di nuove strade, ospedali, acquedotti ed industrie. Sull'onda della popolarità, nel 1979 rinunciò a ogni carica politica, pur rimanendo l'indiscusso leader del paese con l'appellativo onorifico di "guida della rivoluzione".
Gheddafi ebbe una svolta politica negli anni Ottanta: la sua indole anti-israeliana e anti-americana lo portò a sostenere gruppi affini al terrorismo internazionale, quali per esempio l'irlandese IRA ed il palestinese Settembre Nero. Fu anche accusato dall'intelligence statunitense, ma egli si dichiarò sempre innocente, di aver organizzato degli attentati in Sicilia, Scozia e Francia. Divenuto il nemico numero uno degli Stati Uniti d'America, egli fu progressivamente emarginato dalla NATO. Inoltre, nel 1986, Gheddafi fu attaccato militarmente per volere del presidente statunitense Ronald Reagan: il massiccio bombardamento ferì mortalmente la figlia di Gheddafi, ma lasciò indenne il colonnello.
Il 21 dicembre del 1988 esplodeva un aereo passeggeri sopra la cittadina scozzese di Lockerbie: perirono 270 persone e prima dell'11 settembre 2001 è stato l'attacco terroristico più grave. L'ONU diede alla Libia la responsabilità di questo disastro aereo e chiese al governo di Tripoli l'arresto di due cittadini accusati di essere direttamente coinvolti nell'attentato. Al netto ed insindacabile rifiuto di Gheddafi, le Nazioni Unite approvarono la Risoluzione 748, che sanciva un pesante embargo economico contro la Libia, la cui economia era già in fase calante.
Recentemente Gheddafi ha cambiato registro per ciò che concerne la politica estera: condannò l'invasione dell'Iraq ai danni del Kuwait del 1990 e successivamente sostenne le trattative di pace tra Etiopia ed Eritrea. Quando anche Nelson Mandela fece appello alla "Comunità Internazionale", a fronte della disponibilità libica di far sottoporre a giudizio gli imputati libici della strage di Lockerbie, l'ONU decise di ritirare l'embargo alla Libia (primavera del 1999).
Nei primi anni del primo decennio del 2000, gli ultimi sviluppi della politica libica di Gheddafi hanno portato ad un riavvicinamento agli USA ed alle democrazie europee, con un parallelo allontanamento dall'integralismo islamico. Grazie a questi passi il presidente statunitense George W. Bush ha deciso di togliere la Libia dalla lista degli Stati Canaglia (in cui rimangono invece l'Iran, la Siria e la Corea del Nord) portando al ristabilimento di pieni rapporti diplomatici tra Libia e Stati Uniti.
In ogni caso, la Libia (chiamata per volere di Gheddafi Jamāhīriyya, neologismo coniato per l'occasione e forgiato a partire dal termine arabo "jamāhīr", che vuol dire "masse") non si può certo definire una democrazia nel senso occidentale, perché non sono ancora concesse tutte le libertà politiche (per esempio il multipartitismo) e perché vige ancora il culto della personalità di Gheddafi, che però si è molto attenuato nel corso degli anni malgrado il regime rimanga tendenzialmente dinastico.
Il figlio secondogenito del colonnello, ovvero Sayf al-Islam Gheddafi, è stato designato come erede alla presidenza nel 1995. Il terzo figlio maschio, Al-Sa'adi Gheddafi sembra invece avere altri interessi quali il calcio - (ha giocato anche in serie A con il Perugia, esordendo in un incontro contro la Juventus, ed attualmente milita sempre in serie A con la Sampdoria) - e la mondanità.
Ci sono 37 modi diversi (non tutti accettabili, malgrado le diversità dialettali tipiche dell'arabo parlato) di pronunciare o di scrivere il nome "Mu'ammar Gheddafi" che, in base alla grafia classica della lingua araba, è Mu‘ammar al-Qadhdhāfī. Tra queste varianti alcune non hanno alcuna legittimazione, specialmente quando il fonema qaf (che rende una pronuncia gutturale della lettera latina "kappa") viene inteso come una q italiana cui debba per forza seguire una vocale u. Senza pretesa di esaustività si ricordano:

Al-Gathafi, Muammar
al-Qadhafi, Muammar
Al Qathafi, Mu'ammar
Al Qathafi, Muammar
El Gaddafi, Moamar
El Kadhafi, Moammar
El Kazzafi, Moamer
El Qathafi, Mu'Ammar
Gadafi, Muammar
Gaddafi, Moamar
Gadhafi, Mo'ammar
Gathafi, Muammar
Ghadafi, Muammar
Ghaddafi, Muammar
Ghaddafy, Muammar
Gheddafi, Muammar
Gheddafi, Muhammar
Kadaffi, Momar
Kad'afi, Mu`amar al-
Kaddafi, Muamar
Kaddafi, Muammar
Kadhafi, Moammar
Kadhafi, Mouammar
Kazzafi, Moammar
Khadafy, Moammar
Khaddafi, Muammar
Moamar al-Gaddafi
Moamar el Gaddafi
Moamar El Kadhafi
Moamar Gaddafi
Moamer El Kazzafi
Mo'ammar el-Gadhafi
Moammar El Kadhafi
Mo'ammar Gadhafi
Moammar Kadhafi
Moammar Khadafy
Moammar Qudhafi
Mu`amar al-Kad'afi
Mu'amar al-Kadafi
Muamar Al-Kaddafi
Muamar Kaddafi
Muamer Gadafi
Muammar Al-Gathafi
Muammar al-Khaddafi
Mu'ammar al-Qadafi
Mu'ammar al-Qaddafi
Muammar al-Qadhafi
Mu'ammar al-Qadhdhafi
Mu`ammar al-Qadhdhāfī
Mu'ammar Al Qathafi
Muammar Al Qathafi
Muammar Gadafi
Muammar Gaddafi
Muammar Ghadafi
Muammar Ghaddafi
Muammar Ghaddafy
Muammar Gheddafi
Muammar Kaddafi
Muammar Khaddafi
Mu'ammar Qadafi
Muammar Qaddafi
Muammar Qadhafi
Mu'ammar Qadhdhafi
Muammar Quathafi
Mulazim Awwal Mu'ammar Muhammad Abu Minyar al-Qadhafi
Qadafi, Mu'ammar
Qadhafi, Muammar
Qadhdhāfī, Mu`ammar
Qathafi, Mu'Ammar el
Quathafi, Muammar
Qudhafi, Moammar


OPERE del LEADER:


Gheddafi Muhammar, Fuga all'inferno e altre storie, 2005, Manifestolibri
Gheddafi Muhammar, Il libro verde, 1975.




ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!