Festeggiamenti del 55esimo anniversario dell'inizio della Rivoluzione Cubana...
[Tg5 del 27 luglio 2008]
"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!" (Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
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venerdì 6 marzo 2009
Festeggiamenti del 55esimo anniversario dell'inizio della Rivoluzione Cubana...
Maoismo in Cina - Mao Tze Dong e la rivoluzione culturale...
Mao Tse Dong e la rivoluzione culturale
part1
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ERNESTO CHE GUEVARA - Discorso ai Lavoratori Cubani...1959
Fidel Castro e la Rivoluzione Cubana...
1- Il Movimento 26 Luglio,
fondato e diretto da Fidel Castro.
Esso si era formato a partire dal Partito ortodosso che rappresentava la piccola borghesia radicale, nazionalista, antimperialista ed aveva polarizzato anche settori popolari nella lotta contro la dittatura e l'imperialismo. Tra le adesioni pi� significative, quella del Che Guevara.
Questo movimento non si ispira quindi alla tradizione comunista, ma al pensiero umanista, libertario, antimperialista, di José Martí. Non sorge come partito classista, ma come un �fronte�, nazionalista e antimperialista, di forze diverse, con una marcata preoccupazione unitaria. All'interno del movimento, prevale la scelta della lotta armata, che crea il suo strumento nell'esercito ribelle.
2- Il Direttorio Rivoluzionario 13 Marzo , particolarmente forte nei settori studenteschi. Con esso il Movimento 26 Luglio lancia un manifesto congiunto prima dello sbarco del Granma. Nella sua dialettica interna finisce col prevalere la linea della lotta armata dell'esercito ribelle.
3- Il Partito Socialista Popolare , comunista, di obbedienza sovietica, che fino a pochi mesi prima della vittoria aveva guardato con sospetto il movimento �piccolo borghese� di Fidel Castro. Dopo la presa del potere, Castro considera prioritaria l'unificazione di queste organizzazioni. Per lui una delle lezioni più importanti della storia cubana e in particolare di José Martí è appunto questa: la disunione dei rivoluzionari ha fatto fallire molte battaglie; solo l'unità delle forze rivoluzionarie garantisce il loro successo.
L'unificazione viene facilitata dal fatto che le varie componenti organizzate del movimento rivoluzionario finiscono col riconoscere il ruolo dirigente di Castro. Particolarmente significativa al riguardo la decisione di Blas Roca, Segretario Generale del Partito Socialista Popolare, di sciogliere il partito e di riconoscere Fidel Castro come leader di tutto il movimento. Decisione indubbiamente eccezionale nella storia dei partiti comunisti. Per parte sua, Castro dopo la vittoria dichiara di non appartenere più al Movimento 26 Luglio, ma al più ampio movimento rivoluzionario.
Il processo di unificazione così innescato passa attraverso varie tappe:
1- La direzione rivoluzionaria decide di creare una nuova organizzazione unitaria, costituita da quadri selezionati e legati alle masse, denominata ORI (Organizzazioni Rivoluzionarie Integrate).
La realizzazione del progetto viene affidata al Partito Socialista Popolare (PSP), data la sua esperienza organizzativa e il prestigio di cui gode fra le masse. Segretario della ORI viene nominato Anibal Escalante, dirigente del PSP. Ma poco tempo dopo esplode un conflitto che mette in luce la difficoltà di unificare tendenze così diverse. Escalante cerca infatti di imporre alla nuova organizzazione la linea del PSP, affidando i posti chiave a militanti di quel partito.
Il 26 marzo 1962 Escalante ed i suoi quadri vengono attaccati pubblicamente da Fidel Castro, che li accusa di settarismo e di distanza dalle masse. È la prima �rettifica�. La ORI viene sciolta.
2- Nello stesso anno 1962 prende avvio un nuovo sforzo di unificazione e si crea il PURS (Partito Unito della Rivoluzione Socialista). Esso si distingue dall'ORI per l'esplicita professione di socialismo, che è una reazione della rivoluzione all'invasione di Playa Girón; e soprattutto per la preoccupazione di vicinanza alle masse (s'introduce allora la prassi che i candidati al partito siano selezionati dai compagni di lavoro).
3- Il 3 ottobre 1965 nasce il Partito Comunista di Cuba e si considera superata la distinzione fra le componenti. Però l'unità giuridica e organizzativa non può sopprimere la diversità, anzi il contrasto fra le matrici culturali, che rimane presente attraverso la storia cubana e ne marca le varie fasi. La matrice umanistica e popolare sarà costantemente alimentata dalla tradizione autoctona; quella economicista ed autoritaria, dall'influsso sovietico.
Fonte: http://isole.ecn.org/
Buon compleanno alla Revolucion Cubana!
Invece la Rivoluzione cubana ha resistito. Senza questa resistenza oggi non avremo il risveglio di un intero continente, di quell'America latina a cui guardiamo con speranza perché si possa ricostruire un socialismo per il XXI secolo e un'alternativa al neoliberismo. Quell'America latina che dopo 500 anni vede riconoscere i diritti delle popolazioni native e vede paesi come il Venezuela, la Bolivia, l'Ecuador dotarsi di costituzioni democratiche e progressiste, frutto di una straordinaria partecipazione popolare e di uno scontro frontale con le borghesie e le oligarchie locali.
Cuba ha rappresentato un simbolo e un sogno per intere generazioni di rivoluzionari, non solo in America latina. E' stata per molti un rifugio, quando nel continente imperversavano gli aguzzini addestrati alla scuola del las americas e le dittature che dal Cile al Paraguay, dall'Argentina all'Uruguay, sostenute dagli Usa, incarceravano e uccidevano migliaia di giovani militanti.
Cuba è stata e resta un esempio di dignità, perché nonostante il blocco e l'isolamento, ha resistito negli anni piu difficili, quelli in cui era venuto a mancare di tutto a causa della scomparsa del commercio con l'Est, mantenendo le sue conquiste sociali, di cui giustamente si fa vanto nel mondo, come la sanità e l'istruzione. E' per queste ragioni che che 33 stati latino americani, con in testa il Brasile di Lula, hanno chiesto agli Stati Uniti la fine dell'embargo, e la riammissione di Cuba all'Oea.
Le varie amministrazioni statunitensi che si sono succedute, da 50 anni a questa parte, hanno non solo mantenuto, ma inasprito quel blocco economico e sociale che cerca di strangolare la rivoluzione fin dai suoi primi anni di vita. Addirittura, con criminale cinismo, gli Stati Uniti hanno persino negato una sospensione di tre mesi dell'embargo per poter rispondere all'emergenza in cui si è trovata l'isola dopo i tre uragani che fra agosto e settembre hanno prodotto danni immani e distruzioni. Un embargo che, anche se condannato per ben 17 volte di seguito da tutte le nazioni del mondo nell'assemblea dell'Onu (uniche eccezioni Usa, Israele e credo le isole Cayman insieme alle Fiji), rimane con tutta la sua durezza. Si calcolano danni per 225 mila milioni di dollari: una cifra enorme, per un'isola così piccola. Un blocco che oltre a colpire direttamente il popolo cubano, colpisce anche tutti quei paesi che con esso commerciano o hanno rapporti finanziari.
«L'indecenza dell'embargo americano a Cuba non è mai stato così evidente come adesso, dopo le conseguenze di tre devastanti uragani. Le necessità del popolo cubano non sono mai state così disperate. L'embargo è semplicemente disumano e totalmente improduttivo». Così Sean Penn commentava gli effetti del blocco economico, finanziario e commerciale, a margine dell'intervista al presidente cubano Raul Castro, pubblicata dal nostro giornale lo scorso 28 novembre. E' il segno, forse, che anche negli Stati Uniti cominciano a maturare i tempi per una messa in discussione del micidiale blocco nei confronti dell'isola ribelle.
Come ricorda Fidel Castro, Cuba e la sua rivoluzione hanno visto succedersi ben 10 presidenti degli Stati Uniti e si preparano all'undicesimo, quello sul quale si condensano le maggiori speranze di un cambiamento nei confronti del criminale embargo, Barack Obama. Nelle scorse settimane, il presidente cubano Raul Castro ha inoltre proposto agli Stati Uniti di liberare i cinque agenti cubani nelle carceri Usa in cambio della liberazione di tutti i dissidenti. La speranza è che questa occasione non vada perduta, e che gli Usa possano finalmente permettere all'isola grande di poter liberamente scegliere il proprio futuro, difendendo la propria sovranità e autonomia, la sua opzione per il socialismo.
E' proprio per questo, e per rinnovare la nostra piena solidarietà al popolo e alla Rivoluzione Cubana, che abbiamo deciso, come Prc, di lanciare una campagna nazionale contro il blocco e per la raccolta fondi per gli uragani. Cuba è arrivata a questo importante compleanno perché ha saputo cambiare, riconoscere i propri errori ed innovare. Siamo sicuri che saprà di nuovo sorprendere, come ha fatto fino ad oggi, nel rispondere anche ai problemi che la attraversano ora. Ma oggi ci piace ricordare la forza di quell'utopia. Perché è nella forza delle sue idee, che Cuba è riuscita a resistere. E perché la sua è un'utopia ancora necessaria, nel tempo in cui la crisi del capitalismo globalizzato ci chiede di continuare a lottare, resistere e sperare, con la stessa forza che animò chi, 50 anni fa, ebbe il coraggio di tentare l'impossibile. Quei ragazzi barbuti - Fidel, Che, Camilo, Raul (e vorremmo qui ricordarlo, Gino Donè) - le cui gesta rimangono un simbolo di dignità e di speranza per il mondo intero.
Associazione Italia-Cuba...
L’Associazione è autonoma dal Governo e dai partiti politici e si colloca nel vasto movimento progressista e antifascista del nostro Paese. L’adesione è libera a tutte le persone che condividono i principi e intendono perseguire gli scopi del nostro Statuto. Il lavoro svolto dai soci, a qualsiasi livello, è interamente a carattere volontario.
L'obiettivo dell'Associazione è quello di promuovere l’amicizia tra il popolo italiano e quello cubano attraverso una sempre più profonda conoscenza reciproca.
Attualmente una particolare importanza riveste la lotta contro l'illegale blocco economico, culturale e finanziario che gli Stati Uniti impongono da oltre quarant’anni a Cuba.
Il blocco è stato condannato per quattordici volte consecutive dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite - l’ultima votazione dell'8 novembre 2005 ha registrato 182 voti a favore di Cuba, 4 contro e 1 astenuto - dal Parlamento Europeo, dall'Organizzazione degli Stati Americani, dal Parlamento Latino-Americano, dai Paesi Non Allineati, dal Papa, dalla Conferenza dei Vescovi Cattolici Cubani e da centinaia di Istituzioni Internazionali.
La solidarietà con Cuba è espressa mediante l'informazione sulla situazione cubana e sulle cause che hanno prodotto lo stato di difficoltà economica a Cuba. L’Associazione utilizza canali informatici e ha un proprio sito web, organizza dibattiti e conferenze e partecipa a incontri promossi da altri, pubblica documenti e libri. Spesso, infatti, i tradizionali mezzi di comunicazione, offrono un'informazione falsa, distorta, incompleta - o addirittura tacciono - su questo argomento
Oltre a raccogliere medicinali, materiale didattico, apparecchiature e attrezzature di vario tipo, l’Associazione promuove "gemellaggi" tra i Circoli delle Regioni italiane e le Province cubane. Il circolo di Genova è gemellato con la provincia del Granma, capitale Bayamo.E' un nuovo modo di sostenere Cuba che, tenendo conto delle richieste prioritarie cubane, formula e attua dei progetti nei quali vengono coinvolte anche realtà istituzionali italiane omologhe a quelle cubane (regioni, province, comuni, ospedali, scuole, etc.).
Ci potete trovare il mercoledì e il giovedì dalle 19.00 alle 22.00.
Telefono 349.4715693 - Carlo
mail: br-gino@hotmail.it
Materiali, iniziative e documenti del circolo genovese di Italia-Cuba
Il canale televisivo La7, nel programma Effetto Reale, ha presentato un documentario intitolato "Il buon terrorista" in cui si denuncia la protezione che gode negli Stati Uniti il terrorista di origine cubana, Luis Posada Carriles. Con diverse testimonianze si fa riferimento ai crimini commessi da Posada, alcuni per incarico della CIA, tra questi l'omicidio del cittadino italiano Fabio Di Celmo.
GUARDA IL DOCUMENTARIO
Luis Posada Carriles: un nome sconosciuto ai più. La National Security Archive lo ha definito il "Bin Laden dell'America Latina".
Efffetto reale ci racconta la storia insolita di questo terrorista che ha confessato di essere l'autore di attentati mortali.Le carte segrete di Cia e Fbi lo legano ad una lunga serie di atti criminali, e ciò nonostante gli Stati Uniti lo hanno arrestato solo per immigrazione clandestina.
Perché il paese che ha dichiarato la guerra globale al terrorismo sembra proteggere il cubano?
Nell'inchiesta, Damiano Ficoneri ripercorre la lunga catena di attentati firmati da Posada Carriles: dall'abbattimento nel 76 del volo cubano 455, considerato la più grave azione contro un aereo civile nelle Americhe, prima dell'undici settembre; ad una serie di attentati contro turisti avvenuti a Cuba negli anni 96-97 in cui morì tra gli altri un ragazzo italiano, Fabio Dicelmo.
Svolta a Cuba: Silurati due ministri di Fidel Castro...
Dopo più di un anno alla guida del paese, il presidente cubano Raúl Castro ha deciso di cambiare volto al suo esecutivo. La notizia è stata diffusa con un comunicato letto dalla televisione di Stato, in cui si annunciava il cambio di una decina di ministri, tra i quali due degli uomini più influenti del governo: il capo di gabinetto Carlos Lage e il ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque. Secondo la nota si tratta di una manovra volta a rendere l’esecutivo “più funzionale e compatto, con un minor numero di organismi e una migliore distribuzione delle funzioni”.
Di fatto il presidente continua nel suo progetto, annunciato lo scorso 24 febbraio, di rinnovare la compagine governativa, presentando al mondo, e a Washington da cui arrivano prudenti segnali di disgelo, un esecutivo meno legato alla figura di Fidel Castro. A farne le spese sono due uomini chiave con grande esperienza politica tanto a livello nazionale quanto internazionale. Lage, pur perdendo l’incarico di capo di gabinetto mantiene il ruolo di vicepresidente e al suo posto è stato nominato il generale José Amado Ricardo Guerra. A sostituire Pérez Roque sarà invece il suo vice Bruno Rodriguez.
Il rimpasto coinvolge altri dicasteri di importanza chiave come quello dell’Economia, che passa dalle mani di Josè Luis Rodriguez a quelle di Marino Murillo Jorge. Tra le novità anche l’accorpamento di alcuni ministeri, come quello del Commercio e quello degli Investimenti all’estero che formeranno un unico dicastero guidato dal Rodrigo Malmierca, mentre Maria Concepcion Gonzalez riunirà i ministeri dell’Industria alimentare e della pesca. Il cambio della guardia, che secondo il comunicato emesso ieri potrebbe non essere finito, ha riguardato anche il ministero delle Finanze, quello dell’Industria siderurgica, quello della Scienza e dell’Ambiente e quello del Lavoro.
Breve storia della Rivoluzione Cubana del 1959...
Con la locuzione Rivoluzione cubana si intende il rovesciamento del dittatore cubano Fulgencio Batista da parte del Movimento del 26 di luglio e l'ascesa al potere di Fidel Castro. Il termine è anche usato per indicare il processo, ancora in atto, che tenta di costruire una società tendenzialmente egualitaria secondo i principî marxisti, messo in atto dal nuovo governo cubano dal 1959. Il presente articolo si riferisce esclusivamente alla rivoluzione nei tardi anni cinquanta.
Iniziò con l'attacco alla base militare Moncada il 26 luglio del 1953 e finì l'1 gennaio del 1959, quando Batista scappò da Cuba; Santa Clara e Santiago di Cuba furono prese dalla milizia popolare guidata da Ernesto Che Guevara e Fidel Castro.
Il 26 luglio del 1953 un gruppo di 119 ribelli attaccò la base militare Moncada a Santiago di Cuba. Molti di loro furono uccisi nell'attacco, mentre i sopravvissuti (tra loro Fidel Castro e il fratello Raul) furono arrestati poco dopo. In un processo politico furono condannati a una lunga permanenza in carcere. Castro fu condannato a scontare 15 anni nella prigione di massima sicurezza sull'Isola de Pinos.
Dopo le elezioni del 1955 Batista liberò tutti i prigionieri politici, compresi gli assalitori del Moncada. I fratelli Castro furono mandati in esilio in Messico, dove si adoperarono per raccogliere altri esuli cubani per combattere per la rivoluzione. In quel periodo Castro incontrò anche il medico argentino Ernesto Che Guevara, che si unì ai rivoluzionari.
Nel novembre del 1956, 82 ribelli si imbarcarono sulla nave "Granma" alla volta di Cuba. Furono attaccati appena sbarcati (in quella che sarebbe stata in seguito conosciuta come Provincia Granma) e solo in 12 (la cifra è certa) sopravvissero; tra di essi Fidel e Raul Castro, Che Guevara e l'italiano Gino Donè Paro che scamparono alla cattura, mentre alcuni dei catturati furono condannati a morte senza processo.
A poco a poco i barbudos (così chiamati perché, non avendo a disposizione rasoi e lamette, si fecero crescere tutti la barba) riuscirono ad avere il sostegno della popolazione locale ed ingrossare, seppur limitatamente, le proprie fila. Stazionarono per molto tempo nella Sierra Maestra e grazie a rapidissime incursioni riuscirono a mettere in difficoltà i rivali.
Il pericolo per Batista diventava sempre maggiore e per questo egli decise nell'estate del 1958 di lanciare l'operazione Verano, una massiccia controffensiva che aveva il compito di annientare la guerriglia castrista: duramente sconfitti nella battaglia di La Plata, i regolari non seppero approfittare delle situazioni favorevoli sopraggiunte nella battaglia di Las Mercedes (in cui Castro, furbescamente, riuscì ad eludere le forze del generale Eulogio Cantillo) ed il morale degli anti-comunisti cadde a picco.
Dopo il fallimento dell'operazione Verano le truppe ribelli iniziarono la loro offensiva avanzando in due gruppi, le così dette "columnas" (colonne). C'erano quattro fronti nella Provincia di Oriente (ora divisa in Santiago de Cuba, Granma, Guantanamo e Holguin) diretti da Fidel Castro, Raul Castro e Juan Almeida. Le due colonne, che erano in realtà due fronti mobili sotto il comando di Che Guevara e Camilo Cienfuegos, procedettero verso ovest e la capitale.
Camilo vinse una battaglia importante a Yaguajay, guadagnandosi l'appellativo di "El heroe del Yaguajay". La decisiva battaglia di Santa Clara fu combattuta e vinta da Che Guevara e la sua unità. In breve tempo i due arrivarono all'Avana, costringendo Batista alla fuga nella Repubblica Domenicana. Nello stesso giorno (2 gennaio 1959) fu occupata anche Santiago. L'8 gennaio Fidel Castro raggiunse l'Avana, completando la vittoria della rivoluzione.
Castro scese dalla Sierra Maestra ed entrò all'Havana dove assieme ai guerriglieri fu accolto come eroe, anche se v'è un'opinione diversa: secondo Reinaldo Arenas fu una sceneggiata in quanto Batista avrebbe abbandonato l'isola il 31 dicembre del 1958 senza neanche combattere).
Che Guevara fu nominato giudice supremo a La Habana anche nell'ambito delle misure di prevenzione nei confronti di una possibile controrivoluzione.
Alcune persone vennero condannate a morte con un processo ma ci furono anche numerosissime esecuzioni sommarie, come nel noto caso dell'uccisione di oltre 70 soldati del regime di Batista comandata da Raul Castro dopo l'occupazione di Santiago.
Centinaia di poliziotti e soldati del regime di Batista furono messi sotto processo per violazione dei diritti umani e crimini di guerra tra cui l'assassinio e la tortura. Centinaia furono fucilati e altri furono condannati alla reclusione a vita, molti altri furono licenziati dalla polizia e dall'esercito e alcuni ufficiali d'alto rango furono esiliati, tranne il cognato di Castro che era ministro del governo di Batista.
Il 6 agosto del 1960 Castro nazionalizzò tutte le proprietà straniere sull'isola. Gli Stati Uniti risposero imponendo un embargo commerciale su Cuba che dura ancora oggi.
Ci furono vari tentativi americani di rovesciare la dittatura di Castro. Il più famoso fu il fallimento dell'invasione della Baia dei Porci. Durante la guerra fredda gli USA vedevano Cuba come un pericolo costante e una potenziale base strategica, ma dopo la crisi dei missili di Cuba furono costretti a impegnarsi a non invadere l'isola. Nel maggio 1961 vengono chiusi tutti i collegi religiosi e le loro sedi confiscate, il 17 settembre vengono espulsi da Cuba 131 sacerdoti diocesani e religiosi stranieri.
Nel luglio del 1961 le "Organizzazioni Rivoluzionarie Integrate" (ORI) furono formate dall'unione del "Movimento del 26 di luglio" di Fidel Castro con il "Partito Socialista popolare" di Blas Roca e il "Direttivo Rivoluzionario 13 marzo" di Faure Chomón. Il 26 marzo l'ORI divenne il "Partito Unito della Rivoluzione Socialista cubana" (PURSC), che a sua volta si trasformò nel Partito comunista cubano il 3 ottobre 1965, con Castro come primo segretario.
ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!

