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mercoledì 30 gennaio 2019

IL PD DEVE INTERVENIRE NON SULLA SEA-WATCH3 MA DIRETTAMENTE IN AFRICA! INSIEME ALL'UE: IL FUTURO SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO CHE VERRA' DESIGNATO UFFICIALMENTE DALL'ESITO DELLE PRIMARIE DEL 3 MARZO 2019, DOVRA' IMPEGNARSI IN SEDE EUROPEA PRIMA ED IN SEDE DELL'ONU POI, AFFINCHE' IN LIBIA VENGANO FINALMENTE SMANTELLATI NON SOLO I CAMPI DELL'ORRORE (DI CUI COMPLICI SONO I DUE GOVERNI DI HAFTAR E SARRAJ) MA CHE VENGANO ANCHE ARRESTATI GLI SCAFISTI, NUOVI SCHIAVISTI CHE MACINANO MILIARDI DI EURO ALL'ANNO CON LA VILE TRATTA DEGLI ESSERI UMANI...BISOGNA DIRE STOP A QUESTA INFAMIA!!! IL PD SARA' L'UNICA GRANDE SPERANZA PER I POVERI RIFUGIATI IN NORD-AFRICA...L'EUROPA DEVE TORNARE PROTAGONISTA ED INVESTIRE NEI PAESI POVERI DEL TERZO MONDO!!!

DORO, TORTURATO DAGLI SCAFISTI IN LIBIA
Doro parla 7 lingue, tra cui inglese, francese e arabo. È uno dei 47 migranti a bordo della nave ONG Sea Watch 3. A raccontare la sua storia è Brendan, uno dei membri del “rescue-team”.
In Libia veniva chiamato Mo. In lingua Soninke significa “aiutante”. Un “gigante gentile” che “mi motiva quotidianamente” racconta Brendan. “Un uomo che ha sofferto tanto senza aver fatto nulla di male”.
In quel “porto sicuro” che è la Libia (qui il rapporto Onu sugli orrori) Doro è stato torturato senza pietà. Lo hanno appeso per le mani e gli hanno tagliato la faccia mentre video-chiamavano sua mamma chiedendole soldi per liberarlo.
Gli hanno spaccato la faccia colpendolo con un kalashnikov e procurandogli la perdita della vista da un occhio. È stato pugnalato allo stomaco e picchiato ancora e ancora. Le sue cicatrici sono lì a testimoniarlo.
“All’inizio ci ha raccontato che era forte. Gli spegnevano le sigarette sul petto ma lui resisteva al dolore senza gridare”. Allora “hanno aumentato la loro cattiveria e lo hanno picchiato senza pietà. Gli hanno fatto patire la fame, gli hanno preso tutti i suoi soldi, hanno estorto denaro ai suoi genitori che sono stati costretti a vendere la loro casa per permettergli di sopravvivere. Poi lo hanno venduto”.
Lo hanno usato come schiavo. Lo hanno venduto più e più volte “eppure brilla ancora. È un faro”.
In prigione il suo migliore amico è morto proprio al suo fianco. Lui è riuscito a scappare e a cercare di raggiungere l’Europa. “È stato catturato dalla cosiddetta Guardia Costiera Libica, respinto e nuovamente venduto come schiavo. Ci ha riprovato ma è stato riportato indietro ancora una volta”.
L’ultima volta che ci ha riprovato era convinto di avercela quasi fatta quando ha sentito un’imbarcazione avvicinarsi velocemente. Era convinto che fosse la Guardia Costiera Libica ed era pronto a gettarsi in mare. Poi ha sentito una voce. “Ora siete al sicuro”. A quel punto ha capito che non erano i libici.
“Ora è a bordo della Sea-Watch 3” e aspetta. “È assurdo pensare che nessuno voglia aiutare quest’anima gentile. Sperava che l’Europa fosse meglio di così”.
 

lunedì 28 gennaio 2019

Mentre in Sardegna il Partito Democratico si riprende il suo 40% nonostante la grande astensione degli elettori, in Provincia di Massa-Carrara (Toscana) il Partito Democratico sembra tornare pian piano in forma: al Congresso PD oltre il 50% degli iscritti (1200 tesserati nel 2018 in una Provincia che conta circa 200MILA abitanti) hanno votato per le diverse mozioni congressuali dove, con il 57,6% dei votanti vince provvisoriamente l'ex-Segretario Maurizio Martina seguito dal Governatore del Lazio Nicola Zingaretti con il 24,6% circa! Curiosamente Nicola Zingaretti stravince con il 64% dei voti tra i soli circoli PD del Comune di Carrara! Il Partito Democratico vola nei sondaggi nazionali al 30% dei consensi lasciandosi alle spalle il 18% del 4 Marzo 2018!

CONGRESSO PD - CIRCOLI DI MASSA-CARRARA - Fonte: www.iltirreno.it
CONGRESSO PD - CIRCOLI DI CARRARA
Fonte: www.iltirreno.it
CAGLIARI - (SARDEGNA) - Le elezioni suppletive che si sono svolte domenica 20 gennaio 2019 in Sardegna, in provincia di Cagliari, consegnano due dati importanti: da una parte un’astensione record, con solamente il 15% degli aventi diritti che ha votato; dall’altra una vittoria del centrosinistra che ribalta completamente il risultato del 4 marzo 2018. I cittadini della provincia cagliaritana sono stati chiamati a votare per eleggere il sostituto di Andrea Mura, il velista candidato con il Movimento 5 Stelle che, una volta eletto, ha deciso di dimettersi dopo la polemica sulle sue assenze alla Camera dei deputati. A prevalere è stato Andrea Frailis, candidato del centrosinistra sostenuto dal Pd e da altre liste, con il 40,4% dei voti. L’elezione suppletiva riguardava la Camera e in particolare il collegio uninominale 01-Cagliari, della XXVI circoscrizione Sardegna. Al voto erano chiamati 251mila elettori. Il risultato ribalta completamente quello delle elezioni politiche, quando il M5s aveva preso quasi il 40% dei voti. Eletto alla Camera è Andrea Frailis, 62enne, giornalista e anchorman della tv Videolina. Era il candidato dei Progressisti di Sardegna. Rispetto alle elezioni politiche il passo in avanti per il centrosinistra è evidente: il 4 marzo il Pd, senza Leu, aveva preso il 19%. Ieri ha invece raccolto 15.581 voti. Dietro il 40% del candidato di centrosinistra c’è Luca Caschili del Movimento 5 Stelle, che si ferma al 28,9%. Poi Daniela Noli, del centrodestra, al 27,8%. Anche il centrodestra è in calo rispetto al 4 marzo, quando prese il 32%. Il quarto candidato era Enrico Balletto di Casapound, rimasto sotto il 3%. Per i Cinque Stelle e per il centrodestra non è quindi bastata la discesa in campo dei leader nazionali: Di Maio, Toninelli, Salvini e Berlusconi sono andati in Sardegna durante la campagna elettorale. L’astensione record: si passa dal 67% dei votanti del 4 marzo 2018 al 15% del 20 gennaio 2019. Si sono recate alle urne solamente 39.101 persone. Il 15,54% degli aventi diritto. Al voto erano chiamate 251mila persone per un totale di 305 sezioni. Hanno votato gli abitanti di Cagliari, Quartu, Quartucciu, Monserrato, Maracalagonis, Sinnai, Burcei e Villasimius. Affluenza più alta, pur rimanendo a livelli bassissimi, si è registrata a Cagliari, dove ha votato il 17,17% degli aventi diritto. In tutti gli altri comuni il dato è inferiore al 16%. Frailis ha vinto soprattutto grazie ai voti raccolti a Cagliari, dove ha ottenuto più del 45% dei consensi. In altri comuni la sfida è stata più equilibrata. Il candidato del Movimento 5 Stelle, Caschili, ha prevalso a Quartucciu e Sinnai. La candidata del centrodestra, Noli, ha invece ottenuto più voti a Burcei, Villasimius e Maracalagonis.
 


sabato 19 gennaio 2019

ESATTAMENTE OGGI DI 79 ANNI FA NASCEVA A PALERMO IL GIUDICE PAOLO BORSELLINO, ASSASSINATO DALLA MAFIA DI TOTO' RIINA 2 MESI DOPO L'OMICIDIO DEL SUO AMICO E COLLEGA GIOVANNI FALCONE...

PAOLO BORSELLINO
Paolo Borsellino, all'anagrafe Paolo Emanuele Borsellino (Palermo, 19 gennaio 1940Palermo, 19 luglio 1992), è stato un magistrato italiano, assassinato da Cosa nostra assieme ai cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio[2]), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.  Assieme al collega e amico Giovanni Falcone, Paolo Borsellino è considerato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale. Il 19 Luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia di Carini con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove vivevano sua madre e sua sorella Rita. Alle 16:58 una Fiat 126 imbottita di tritolo, che era parcheggiata sotto l'abitazione della madre, detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
L'unico sopravvissuto fu l'agente Antonino Vullo, scampato perché al momento della deflagrazione stava parcheggiando uno dei veicoli della scorta.
Il 24 Luglio circa 10.000 persone parteciparono ai funerali privati di Borsellino (i familiari rifiutarono il rito di Stato: la moglie Agnese infatti accusava il governo di non aver saputo proteggere il marito, e volle una cerimonia privata senza la presenza dei politici), celebrati nella chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac, disadorna e periferica, dove il giudice era solito sentir messa, quando poteva, nelle domeniche di festa. L'orazione funebre fu pronunciata da Antonino Caponnetto, il vecchio giudice che aveva diretto l'ufficio di Falcone e Borsellino: «Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovrà diventare e diventerà la lotta di ciascuno di noi». Pochi i politici: il presidente Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga, Gianfranco Fini, Claudio Martelli. Il funerale è commosso e composto, interrotto solo da qualche battimani. Qualche giorno prima, i funerali dei 5 agenti di scorta si erano svolti nella Cattedrale di Palermo, ma all'arrivo dei rappresentanti dello Stato (compreso il neo Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro), una folla inferocita sfondò la barriera creata dai 4000 agenti chiamati per mantenere l'ordine, mentre la gente, strattonando e spingendo, gridava: "Fuori la mafia dallo Stato". Il Presidente della Repubblica venne tirato fuori a stento dalla calca, venne spintonato anche il capo della polizia. La salma è stata tumulata nel Cimitero di Santa Maria di Gesù a Palermo.
 

sabato 12 gennaio 2019

NADIA TOFFA E' MORTA!!!??? - Nadia Toffa, il silenzio lungo cinque giorni che spaventa i fan...

NADIA TOFFA DI NUOVO IN OSPEDALE
MILANO - (MI) - ITALIA - L’ultima immagine che appare sul profilo Instagram di Nadia Toffa risale a QUATTRO giorni fa e non è molto rassicurante nonostante il suo sorriso e ciò che ha scritto. La conduttrice de Le Iene appare sul letto dell’ospedale San Raffaele di Milano mentre viene sottoposta all’ennesima seduta di chemioterapia per combattere il cancro che l’ha colpita alcuni mesi fa. In quell’occasione Nadia Toffa scriveva: “Buongiorno ragazzi cari . La mattinata inizia con un’altra chemioterapia. A chi sostiene che spettacolarizzo la malattia rispondo “magari fosse finzione; è invece solo una cruda e terribile realtà. A chi dice che faccio pubblicità alla chemioterapia rispondo “sì, e la faccio anche col sorriso dato che grazie alla scienza è l’unica cura che abbiamo insieme alla radioterapia per sconfiggere il cancro”.
Da quel giorno Nadia Toffa non ha più scritto sui suoi social. Detto che ovviamente ha tutto il diritto di prendersi delle pause dai social dopo quattro giorni alcuni follower e fan iniziano a preoccuparsi chiedendosi se questa assenza di comunicazioni non sia da imputare ad un peggioramento del suo stato di salute.
PROFILO TWITTER: https://twitter.com/nadiatoffa (@NadiaToffa)
PROFILO INSTAGRAM: https://www.instagram.com/nadiatoffa/?hl=it (@nadiatoffa)
 


venerdì 11 gennaio 2019

중국에서의 35 번째 생일에 김정일의 공식 방문 - LA SECONDA VISITA UFFÎCIALE DI KIM JONG UN IN CINA DA XI JINPING: Kim Jong-Un in Cina per il suo 35° compleanno, così il leader resta vicino a Pechino mentre tratta con Trump e Seul...

Kim Jong Un:
Dopo la visita in Cina presto nuovo summit con Trump.
E promette buoni risultati...
 
베이징 - (중국) - 김정은의 약속은 미국 대통령이 도널드 트럼프와 두 번째 정상 회담에서 잘 칠 : 새로운 중국 기관 중국 대통령 시진핑과 베이징에서 북한의 지도자 참조, 보도했다. 이는 한반도 문제 해결을위한 정치적 합의에 대한 건설적인 역할을 보장함으로써 새로운 김 트럼프 회담을 전적으로지지했다. . 올해 회의의 시작 부분에 : 김, 비핵화에 대한 의지를 재확인했다 "김정은의 방문을 중국 신호에"미국 대통령이 도널드 트럼프와 북한 지도자의 곧 두 번째 정상 회담을 "국가 텔레비전 CCTV를 추가 한국의 대통령은 문재인는 얼굴을 맞대고은 "평화를 통합."희망 달이 공동 경제 프로젝트를 시작하는 환영 수락 김의 제안을 제재로 미국과에 "잔류 문제", 작동합니다 . 북한에 의해 정의 된대로 "완전한 비핵화"의 채택 요구, 국제 표준과 일치한다 "대담한 조치를."중국어 대통령 문재인은 북한 지도자 김정은의 초대를 수락했습니다 평양 여행 :. 더지지를 표명 두 화요일 또는 수요일 사이 중 하나를 사이에 자신의 모임에 대해 공식 통신사 조선 중앙 통신을보고 있기 때문에의 "정당한 우려에 대한 응답의 관계와 미국과의 협상, 북한 ".

Pyongyang, January 8, 2019 (KCNA) --- Kim Jong Un, chairman of the Workers' Party of Korea and chairman of the State Affairs Commission of the Democratic People's Republic of Korea, is to visit China on Jan. 7-10, Juche 108 (2019) at the invitation of Xi Jinping, general secretary of the Central Committee of the Communist Party of China and president of the People's Republic of China.
Supreme Leader of the Party, state and army Kim Jong Un left Pyongyang with his wife Ri Sol Ju on Monday afternoon to visit the PRC.
He was accompanied by Kim Yong Chol, Ri Su Yong, Pak Thae Song, Ri Yong Ho, No Kwang Chol and other leading officials of the Party, government and armed forces organs.
He was warmly seen off by leading officials of the Party, government and armed forces organs at the railway station.
He said good-bye to the officials before boarding the private train.
The officials warmly saw Kim Jong Un off, wholeheartedly wishing him good successes in his visit to China and a safe trip. - 0 - (2019.01.08)

평양, 2019 년 1 월 8 일 (KCNA) --- 김정은 한국 노동당 위원장과 조선 민주주의 인민 공화국 국무위원회 위원장이 1 월 7 일부터 10 일까지 중국을 방문한다. 주체 108 (2019)는 중국 공산당 중앙위원회 사무 총장이자 중화 인민 공화국 화해 총서기 인 중진 (中 Republic 中國) 총통의 서진평 청장의 초청으로 열렸다. 김정은 당 최고위 당원은 김 위원장이 월요일 오후 아내 리 솔 주 (Richard Sol Ju)와 함께 평양을 떠나 중화 인민 공화국을 방문했다. 그는 김용철, 리수용, 박 박상, 리용호, 노광철 등 당, 정부, 군대의 주요 관리들과 동행했다. 그는 철도역의 당, 정부 및 군대 기관의 관리들을 이끌고 따뜻하게 보았다. 그는 개인 열차에 탑승하기 전에 공무원에게 작별 인사를했다. 당국자들은 김정일 국방 장관을 따뜻하게 보았고, 중국 방문과 안전한 여행에 대한 좋은 성공을 기원했다. - 0 - (2019.01.08)
 
PECHINO - (CINA) - Kim Jong-un promette di centrare buoni risultati al secondo summit con il presidente Usa Donald Trump: lo riporta l'agenzia Nuova Cina, riferendo i colloquia vuti dal leader nordcoreano a Pechino con il presidente cinese Xi Jinping. Che, da parte sua, ha espresso pieno supporto al nuovo incontro Kim-Trump assicurando un ruolo "costruttivo per un accordo sul processo politico di soluzione delle questioni della penisola coreana". Kim, ha aggiunto la tv statale Cctv, ha riaffermato l'impegno per la denuclearizzazione". La visita di Kim Jong-un in Cina segnala "l'imminente secondo summit" del leader nordcoreano col presidente Usa Donald Trump: nella conferenza di inizio anno, il presidente sudcoreano Moon Jae-in auspica che il faccia a faccia "consolidi la pace". Moon lavorerà ai "residui problemi" con gli Usa, come le sanzioni, accettando con favore l'offerta di Kim di far partire i comuni progetti economici. La "denuclearizzazione completa", come definita dal Nord, è in linea con gli standard internazionali, richiedendo l'adozione di misure "coraggiose". Il presidente cinese Moon Jae-in ha accettato l'invito del leader nordcoreano Kim Jong-un di recarsi a Pyongyang: lo riporta l'agenzia ufficiale Kcna, in merito agli incontri avuti tra i due sia martedì sia mercoledì. Xi ha espresso in più sostegno, quanto ai rapporti e ai negoziati con gli Usa, a una risposta alle "legittime preoccupazioni del Nord".
 

La Rivoluzione cubana compie 60 anni e non li dimostra!!! (1959 - 2019) Da Fidel Castro a Miguel Díaz-Canel

Ernesto Che Guevara, La Rivoluzione Cubana: 1959
LA RIVOLUZIONE CUBANA - GENNAIO 1959
 
Il primo gennaio del 1959 segna la vittoria, con la fuga a Santo Domingo del dittatore “fantoccio” degli Usa Fulgenzio Batista, di una rivoluzione che ha cambiato più di quanto si possa pensare la storia del mondo.
Una rivoluzione pensata, organizzata e portata a termine da un gruppo di rivoluzionari di grande spessore politico, culturale ed ideale, con il sostegno del popolo cubano, che prosegue il suo processo anche nel secolo che si è appena aperto.
Fidel e Raul Castro, Ernesto Guevara, Camilo Cienfuegos sono i punti di riferimento fondamentali di questa rivoluzione. Una rivoluzione che ha parlato anche italiano grazie alla presenza nella spedizione del Granma del nostro carissimo e fraterno compagno Gino Donè, che purtroppo ci ha da poco lasciato.
Ma se parlassimo della rivoluzione cubana sono da un punto di vista storico o per pura commemorazione commetteremmo un errore politico e di analisi.
Infatti, Cuba parla a noi uomini e donne contemporanei; ci parla della lotta contro quello sfruttamento capitalistico che oggi più di ieri è presente. Ci parla della lotta di classe che, purtroppo, in occidente la fanno solo i padroni e non più le classi lavoratrici.
Fidel Castro aveva predetto da tempo, con lucidità, che il sistema finanziario speculativo sarebbe imploso causando una crisi di proporzioni gigantesche.
Cuba ci dimostra, e questa è la sua colpa più grande agli occhi degli USA e dei suoi accoliti, che si può costruire il socialismo e che senza un giusto equilibrio fra uguaglianza e libertà non può pienamente sostanziarsi la democrazia.
Cuba con il suo esempio e la sua azione è riuscita a dare anche un fondamentale contributo alla nuova stagione rivoluzionaria e progressista dell’America Latina di questi anni.
Senza Cuba il Foro di San Paolo, che nacque nel 1990 quando nel mondo, specie in Europa, terminavano gran parte delle esperienze dei partiti comunisti ed operai dopo la caduta del Muro di Berlino, difficilmente si sarebbe consolidato. In quel Foro si riunivano, e si riuniscono tuttora, i partiti e movimenti della sinistra latinoamericana (dai cattolici della Teologia della Liberazione ai settori rivoluzionari) che con grande umiltà e capacità politica cominciavano a riprendere il cammino della rivincita e della speranza di costruire un mondo dove il socialismo potesse essere di nuovo una delle stelle polari per i popoli della terra.
In quell’anno la sola Cuba aveva un governo rivoluzionario mentre il resto del continente era sotto il tallone di ferro degli Stati Uniti attraverso governi militari, reazionari e dittature feroci. Oggi a distanza di 18 anni si parla di rinascimento latinoamericano.
La capacità unitaria di Cuba, unitamente al PT di Lula, al PCdoB, ai Venezuelani, ai Nicaraguensi ecc. ha permesso che oggi il latino-America sia il continente dove la realizzazione del socialismo, senza gli errori tragici del passato, è ben più che una speranza.
Lo si sta costruendo, al di là di differenze e contraddizioni, in una realtà plurale e articolata, ma sempre più concreta. Ogni paese applica le sue regole politiche, ma tutti sanno che il nemico da battere è l’imperialismo statunitense.
Sotto questo aspetto tutti sono uniti e tutti lottano, secondo le proprie necessità, i rapporti di forza politici, per rendere i loro paesi e il continente latinoamericano autonomo e indipendente dagli interessi Usa.
Perfettamente il contrario di ciò che avviene in Europa!
Parlare dell’esperienza rivoluzionaria cubana vuol dire parlare del suo percorso, ma anche dei suoi errori, delle sue rettifiche ma sempre avendo ben presente l’idea che tutto è stato fatto per migliorare le condizioni di vita del popolo cubano e per la solidarietà con i popoli del mondo.
Quella cubana è stata una Rivoluzione vera, realizzata dal popolo cubano e che vive attraverso il suo consenso, perché senza di questo sarebbe stato impossibile per la Rivoluzione resistere al disfacimento, senza nessun onore, dell’URSS e dei suoi stati satelliti.
L’Unione Sovietica, è utile ricordarlo, è svanita nel nulla dopo che un ubriacone come Eltsin guidò un golpe farsa e con i milioni di iscritti del PCUS che si erano da tempo volatilizzati e la Romania di Ceausescu scomparve in meno di una notte malgrado un apparato, quello sì, repressivo molto forte.
Con quel cataclisma e gli Usa a poche miglia, che si facevano sempre più arroganti, come poteva resistere una repubblica socialista di una piccola isola senza petrolio, senza risorse e che improvvisamente perdeva l’86% dei suoi
traffici commerciali che aveva con gli stati socialisti e con un blocco che dopo il 1991 fu violentemente inasprito con la legge Torricelli prima e poi la Helms Burton?
Cuba ha resistito perché i cubani sanno che se crolla la rivoluzione le multinazionali torneranno a fare ciò che vogliono del loro paese e delle loro vite; sanno che le conquiste della rivoluzione in settori fondamentali come
la sanità, l’istruzione, la scienza li pongono al di sopra degli abitanti dei paesi del terzo mondo di cui Cuba fa parte, ma che le loro condizioni di vita non sono minimamente paragonabili a questi paesi, anzi in alcuni settori, come la sanità, hanno standard da paesi europei.
I cubani conoscono perfettamente la triste condizione dei popoli latinoamericani che nel corso dei decenni hanno abbracciato le teorie
del FMI e della Banca Mondiale, e che oggi vivono nella miseria, nella disperazione senza un futuro degno di questo nome per i propri figli.
I cubani sanno questo e sanno che ogni popolo ha il diritto inalienabile di scegliere la propria strada alla democrazia e al soddisfacimento dei propri bisogni. Essi non dimenticano la loro storia ma anzi facendone tesoro, hanno deciso, ad esempio, che il loro sistema elettorale e la loro idea di democrazia non deve essere quella borghese applicata in Europa e negli Usa.
Ma non per questo la partecipazione democratica e popolare ai processi decisionali è inferiore alla nostra, anzi è ben superiore alla nostra tanto per essere chiari e per capirlo basterebbe guardare a Cuba senza pregiudizi o lenti ideologiche avverse a quel sistema politico.
I cubani caparbiamente difendono questo principio sancito dalle Nazioni Unite e la loro indipendenza dagli Usa, dei quali conoscono bene metodi e sistemi colonialistici e imperialistici di sfruttamento.
A Cuba, piaccia o no agli Usa e ai nostri politicanti, i diritti umani sono garantiti, non esistono desaparecidos e tutti debbono osservare le leggi della Repubblica. I bambini cubani non sniffano colla e non sono costretti a vivere per strada prostituendosi e diventando delinquenti. E non sono assassinati dagli squadroni della morte. Essi possono godersi la propria infanzia, quel diritto umano inalienabile e fra i più violati nel mondo, mentre a Cuba è garantito e protetto.
Ovviamente come in tutti i paesi del mondo ci sono cose che non vanno anche a Cuba. Il governo di Raul Castro ci sta lavorando e molto altro dovrà essere fatto. Ma la odiosa e falsa propaganda che i media italiani diffondono, alcuni probabilmente perché hanno ricevuto una parte di quei 36 milioni di dollari che il governo Usa ha stanziato per diffondere le “verità di Washington” in Europa, e dunque anche in Italia, è davvero oltre ogni limite.
Fonte: http://www.granma.cu/

mercoledì 19 dicembre 2018

北京(中國) - 2018年12月18日 - 中國國家主席習近平承諾“一個新的奇蹟,甚至更大,這將留下深刻印象的世界”:紀念40年改革開放的“奇蹟”的基礎有用解除擺脫貧困7.4億人,並把北京第二大經濟體的作用,習近平說,“5000年的文明,”沒有人能告訴中國,他們應該或不應該做的事情。“下一步的改革開放,不為” 。“沒有人是在一個位置,迫使中國人應該怎樣或什麼不應該做的”霸道“和”在其他國家或我們的步驟放棄“為代價的增長現在,他在慶典過程中添加習近平 - 下降而北京面臨挑戰的外交和貿易從美國王牌 - “我們必須堅決改革有什麼可以而且必須改變,我們必須堅決不改革有什麼不可以,不應該改變。”中國不CER習說,霸權及其發展“不會對他人構成威脅”。中國“將在犧牲別人追求的”從未自己的發展,“他在一個專門為亞洲,歐洲和非洲,皮帶道,這是他在2013年推出之間的基礎設施連接的主動通道放心羲和”不會放棄從來沒有其合法權益“。 “無論中國發展多少,我們都永遠不會尋求霸權,”他補充說。 - Il Presidente Cinese Xi Jinping promette "un nuovo miracolo, persino più grande, che impressionerà il mondo!"

XI JINPING - PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA POPOLARE CINESE E DEL
PARTITO COMUNISTA CINESE (PCC)
 
PECHINO (CINA) - 18 Dicembre 2018 - Il presidente cinese Xi Jinping promette "un nuovo miracolo, persino più grande, che impressionerà il mondo": commemorando i 40 anni d'apertura e riforme alla base del "miracolo" utile a sollevare dalla povertà 740 milioni di persone e portare Pechino al ruolo di seconda economia mondiale, Xi ha ricordato che "con una civilizzazione di oltre 5.000 anni "nessuno può dire alla Cina quello che deve o non deve fare". Avanti con apertura e riforme, no a "egemonia" e a "crescita a spese di altre nazioni o rinuncia al nostro passo". "Nessuno è nella posizione di imporre al popolo cinese cosa dovrebbe o cosa non dovrebbe fare". Ora, ha aggiunto Xi Jinping durante le celebrazioni - che cadono mentre Pechino fronteggia la sfida diplomatica e sul commercio da parte degli Usa di Trump - "dobbiamo risolutamente riformare quello che deve e può essere cambiato, e risolutamente non dobbiamo riformare quanto non può e non deve essere cambiato". La Cina non cerca l'egemonia, e il suo sviluppo "non pone minacce ad altri" ha detto Xi. La Cina "non perseguira' mai il proprio sviluppo a scapito di altri", ha assicurato Xi in un passaggio dedicato all'iniziativa di connessione infrastrutturale tra Asia, Europa e Africa, Belt and Road, da lui lanciata nel 2013, e "non rinuncerà mai ai suoi diritti e interessi legittimi". "Non importa quanto la Cina si sviluppi, non cercheremo mai l'egemonia", ha aggiunto.
 
 
Xi Jinping  _  (習近平T, 习近平S, Xí JìnpíngP; Pechino, 15 giugno 1953) è un politico cinese, Segretario generale del Partito Comunista Cinese dal 15 novembre 2012 e Presidente della Repubblica popolare cinese dal 14 marzo 2013.  La sua nomina a segretario avvenne al termine del XVIII Congresso del partito comunista del 2012. In tale occasione venne anche eletto capo della Commissione militare centrale del Partito Comunista Cinese.  Fa parte del gruppo dei Taizi, ovvero dei "principi rossi", che riunisce i figli e i nipoti dei protagonisti della "Lunga Marcia" e della vittoria del 1949, politicamente in una posizione mediana rispetto al Tuanpai, il gruppo degli ex giovani comunisti, e al gruppo di Shanghai, influenzato da posizioni liberiste. Il 15 novembre 2012 al termine del XVIII Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese Xi Jinping è stato eletto segretario generale del Partito Comunista Cinese. Nello stesso giorno è stato nominato anche capo della Commissione militare centrale. Si tratta delle due cariche più importanti all'interno del Partito Comunista Cinese, in precedenza detenute dal segretario uscente Hu Jintao. Il fatto che Xi Jinping abbia assunto in quest'occasione entrambi gli incarichi viene interpretato come un segno della compiuta transizione dalla vecchia alla nuova leadership. Il 14 marzo 2013, secondo una consuetudine che prevede che il segretario generale acceda alla massima carica istituzionale dello stato, Xi Jinping è stato eletto presidente della Repubblica dall'Assemblea nazionale del popolo, riunitasi per l'elezione del nuovo governo della repubblica. Xi e gli ideologi del partito hanno coniato l'espressione "Sogno Cinese" per descrivere il piano generale del leader per il futuro della Cina. Dal 2013 la frase è emersa a simbolo di una ideologia quasi ufficiale del partito. L'espressione prende probabilmente ispirazione dal concetto di Sogno Americano. The Economist ha notato come la natura astratta e apparentemente aperta del concetto, che non prescrive nessuna precisa politica, sia un cambiamento volontario rispetto al gergo altamente ideologico dei suoi predecessori. Sebbene il Sogno Cinese sia stato inizialmente interpretato come analogo al Sogno Americano (che enfatizza l'auto miglioramento e le opportunità individuali), l'uso dello slogan in contesti ufficiali dal 2013 ha assunto un carattere più nazionalista: la parola "Sogno" è stata costantemente collegata alla frase "la grande resurrezione della Nazione Cinese". Le implicazioni politiche del "Sogno Cinese" rimangono non chiare. Xi ha usato per la prima volta l'espressione durante un'importante visita al Museo nazionale della Cina, il 29 novembre 2012, in occasione di un'esibizione sulla "resurrezione nazionale". Da allora l'espressione è diventata lo slogan politico simbolo dell'era Xi. Xi Jinping ha affermato, l’8 giugno 2013, durante il suo incontro con il presidente americano Barack Obama, che il sogno cinese significa la prosperità del paese, la ripresa della nazione e la felicità del popolo. Ed è anche il sogno di cooperazione, di sviluppo, di pace e di win-win. Il sogno cinese è simile a quello americano, ed a quello del popolo di tutto il mondo, ossia, la ricerca alla felicità. Il 18 settembre 2017 i media di stato cinesi hanno annunciato che il Comitato centrale del Partito Comunista Cinese aveva deciso che la filosofia politica di Xi, comunemente chiamata "il pensiero di Xi Jinping" dai media occidentali, sarebbe entrata nella costituzione cinese. Xi ha parlato per la prima volta dei suoi "Pensieri sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era" nel discorso di apertura del diciannovesimo congresso del partito nell'ottobre 2017. Il Comitato permanente dell'ufficio politico del Partito Comunista Cinese ha aggiunto, nel suo commento al discorso, "di Xi Jinping" dopo "Pensieri". Xi stesso ha descritto il Pensiero come parte di un più ampio progetto di "Socialismo con caratteristiche cinesi" (un'espressione che si deve a Deng Xiaoping) che vede la Cina a uno "stadio primario di socialismo". Nei documenti ufficiali del partito e nelle dichiarazioni dei colleghi di Xi, il Pensiero è definito una continuazione del Marxismo-Leninismo, del Pensiero di Mao Tse Tung, della Teoria di Deng Xiaoping, delle "Tre rappresentanze" e della Prospettiva di Sviluppo Scientifico. L'insieme di queste dottrine rappresenta il "Marxismo adattato alle condizioni cinesi" e alla situazione contemporanea. Il 24 ottobre 2017, nella sua ultima sessione, il Diciannovesimo Congresso del Partito ha approvato l'incorporazione del Pensiero di Xi Jinping nella Costituzione del Partito Comunista Cinese. Fin dalla sua elezione Xi ha affermato ripetutamente la supremazia del Partito Comunista, riprendendo le parole di Deng Xiaoping secondo il quale riforme economiche efficaci possono avere luogo solo sotto la guida di un partito unico. Secondo Xi il Partito Comunista è l'unico partito legittimo e costituzionale e da esso deriva la legittimità della così detta "linea di massa": in altre parole il partito rappresenta gli interessi della grande maggioranza delle persone comuni. Xi ha mostrato di prediligere un potere politico fortemente centralizzato come mezzo per una ristrutturazione economica di larga scala. Xi crede che la Cina debba seguire "il proprio cammino" e che un governo forte e autoritario sia parte integrale del "modello cinese", basato su un "sistema di valori socialista" visto come in contrapposizione ai valori occidentali. Così come il partito deve controllare la vita politica dello stato, le autorità centrali del partito devono esercitare un controllo completo e diretto su tutte le attività del partito. Ciò nonostante Xi e i suoi seguaci riconoscono le sfide alla legittimità della guida comunista, in particolare la corruzione dei funzionari di partito. La risposta a queste sfide, secondo il programma di Xi, è duplice: da una parte rinforzare il partito dall'interno, imponendo una stretta disciplina e iniziando un'ampia campagna anti-corruzione; dall'altra l'organizzazione di campagne propagandistiche sulla "linea di massa" nello stile di Mao.  Le politiche di Xi sono state definite come "economicamente liberali ma politicamente conservatrici" da Cheng Li della Brookings Institution. Xi è sposato con Peng Liyuan, sua seconda moglie, dal 1987. Peng è una cantante di discreto successo, nonché membro dell'Esercito Popolare di Liberazione e deputata al Comitato nazionale della Conferenza politica consultiva del popolo. La loro vita impegnata li tiene frequentemente separati. La coppia ha una figlia di nome Xi Mingze, che ha studiato a Harvard sotto pseudonimo, onde evitare possibili favoritismi.
 


sabato 15 dicembre 2018

Anche Frans Timmermans plaude ad un PARTITO DEMOCRATICO unito, il PD è attualmente il piu' grande PARTITO di SINISTRA in EUROPA, rappresentato dall'esercito degli EUROPARLAMENTARI usciti da quel fantastico 41 % di VOTI raccolti alle elezioni Europee del 2014; ma chi è Frans Timmermans, il candidato del Partito Socialista Europeo per il dopo Juncker?

FRANS TIMMERMANS
Frans Timmermans sarà il candidato del Partito Socialista Europeo, il principale partito europeo del centrosinistra, a prendere il posto di Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione Europea dopo le elezioni europee del 2019.
Timmermans verrebbe eletto presidente qualora il suo partito dovesse ottenere più seggi alle elezioi al Parlamento Europeo. Secondo il meccanismo dello Spitzenkandidat, infatti il partito europeo che avrà ottenuto più seggi avrà anche il diritto di indicare il presidente della Commissione.
Il Partito popolare europeo (Ppe) invece ha scelto come candidato il tedesco Manfred Weber. (qui il suo profilo). Ma chi è Frans Timmermans. Non tutti sanno che il politico olandese, nato a Maastricht il 6 maggio 1961, parla molto bene l’italiano ed è molto affezionato al nostro Paese. Perché? Semplice, ci ha passato diversi anni della sua infanzia. Nel 1972, a undici anni, infatti, si trasferì a Roma presso l’ambasciata olandese dove il padre era archivista.
Nella capitale ha conosciuto la Roma (la squadra di calcio, ndr) di cui è diventato un grande tifoso. “Dopo quarant’anni sono rimasto romano e romanista”, le sue parole.
Ogni tanto, quando gli impegni politici glielo permettono, lo si può trovare sugli spalti dell’Olimpico in compagnia del figlio e di qualche amico.
Oltre all’italiano Timmermans parla sei lingue. Ottima e lunga la carriera politica e diplomatica, iniziata nell’esercito olandese e proseguita per molti anni nel parlamento olandese.
È una persona molto stimata negli ambienti europei: fino a tre anni fa veniva descritto come un “astro nascente” del centrosinistra europeo.
Dal primo novembre 2014 è vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per la migliore legislazione, le relazioni interistituzionali, lo stato di diritto e la carta dei diritti fondamentali.
Juncker inoltre gli ha spesso assegnato compiti difficili e poco popolari, come negoziare il controverso accordo sui migranti con la Turchia.
Ora il grande salto? Riuscirà a conquistare la presidenza della Commissione Europea dopo le elezioni europee del 2019.
 

Fonte: L'Espresso settimanale
Fonte: L'Espresso settimanale
Fonte: L'Espresso settimanale
Appartenente al Partito del Lavoro (PvdA), è stato Ministro degli esteri dal 5 novembre 2012 al 17 ottobre 2014.
È stato un diplomatico e ha lavorato all'ambasciata olandese a Mosca.
Nel novembre 2018, in vista delle elezioni europee del 2019, viene indicato dal Partito del Socialismo Europeo come candidato alla presidenza della Commissione europea.
 


ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!