Nel capoluogo ligure s'indaga per disastro e omicidio colposo. Una prima stima parla di sette milioni di euro di danni agli edifici pubblici. Domani lutto cittadino a Genova, ancora sommersa dalla pioggia. Ad Alessandrino evacuate più di 500 persone. Segui le previsioni del tempo. Mandateci le vostre foto: segnala@ilgiornale.it. GUARDA LE FOTO IL GIORNO DOPO - L'ALLUVIONE - VIDEO: I TESTIMONI DELLA TRAGEDIA DI VIA FEREGGIANO. GUARDA Il fango invade le strade Il dramma di una madre: "Maledette scuole, non le hanno chiuse e mia figlia è morta. Polemica sulla Vicenzi Che vergogna incolpare i genovesi, il sindaco si dimetta. SEGUI il dramma su Twitter
Genova - L’onda di fango è passata. Ma potrebbe tornare. Genova è una città ferita a morte che non ha nemmeno il tempo per piangere. È ancora il tempo della paura. La protezione civile ha allungato la durata dell’Allerta 2, che finirà solo stasera. La perturbazione che ha rovesciato tonnellate d’acqua nei torrenti e per le strade non è finita, anzi, «è destinata a protrarsi per 36-48 ore, insistendo sulle zone già colpite» come informava ieri l’ultimo aggiornamento del Comitato operativo della Protezione civile. In serata arriva anche la prima stima dei danni per l’alluvione: il Comune di Genova parla di oltre 7 milioni di euro per le strutture pubbliche. Ma ora anche Torino ha paura: aspetta l’ondata di piena del Po che è attesa per stamattina o al massimo per oggi pomeriggio.
Cimiteri chiusi e ogni attività sospesa sulle sponde del fiume, per l’ordinanza firmata dal sindaco Piero Fassino. Domani le scuole saranno chiuse anche a Torino, oltre che a Genova. Ma è allerta anche negli altri paesi sulle sponde del Po e sono già in azione i volontari della protezione civile.
E se il Piemonte può solo aspettare, la Liguria si rimbocca le maniche. Nelle quattro province liguri sono state fatte allontanare dalle proprie abitazioni circa 1.400 persone. Ieri il maltempo ha colpito soprattutto il Ponente, a Cairo Montenotte è esondato il torrente Bormida e molti edifici sono stati fatti evacuare. A Levante, una frana ha di nuovo isolato la frazione dell’entroterra più colpita una settimana fa, Borghetto Vara. Ieri a Genova la paura dell’esondazione si è ripresentata esattamente 24 ore dopo. Intorno all’una mezzi della protezione civile hanno affrontato il percorso a ostacoli di via Fereggiano, in mezzo alle carcasse di centinaia di auto accatastate, per avvisare con i megafoni i cittadini di rientrare di corsa in casa e rifugiarsi ai pieni alti. Ma ieri non è piovuto come venerdì. E una nuova esondazione non c’è stata. Fino a notte si è continuato a spalare.
Domani, invece, sarà la giornata del lutto. Scuole chiuse in tutta la provincia e ferma l’Università. Anche i Teatri cittadini ieri sera hanno lasciato spente le luci della ribalta. Genova è sotto choc. «Omicidio colposo plurimo e disastro colposo» sono i titoli di reato per cui indaga la procura di Genova. Il fascicolo è per ora a carico di ignoti. Ieri, dopo un summit in procura, è stato conferito un incarico a un perito, il professor Alfonso Bellini, per stabilire le cause che hanno provocato le esondazioni del Fereggiano e del Bisagno. In procura finiranno anche gli sciacalli che pochi minuti dopo l’esondazione, nel centro cittadino, si sono infilati nei negozi pieni di fango dalle vetrine spaccate e hanno portato via tutto quello che potevano. Sei almeno sono le persone fermate dai carabinieri, ma si indaga anche su alcuni furti in appartamento proprio nei quartieri alluvionati.
E sciacalli a modo loro sono anche quelli che ieri hanno fatto il tour dell’orrore: curiosi accalcati a vedere il portone dove sono morte la mamma e le sue bambine. Ben altra umanità da chi pur non coinvolto personalmente dai piani alti è sceso in strada con sacchi e pale per aiutare i vicini più sfortunati. La tragedia di Genova ha colpito anche il premier Silvio Berlusconi: «È terribile assistere impotenti alla tv al dramma di Genova che ha coinvolto così tante persone. Ma le parole servono a poco. Vediamo se ci sarà modo di intervenire per evitare che ciò che è successo non possa succedere più in futuro».
E poi ha aggiunto: «È evidente che si è costruito là dove non si doveva costruire, ma forse si possono trovare interventi che scongiurino il ripetersi di questi disastri e di queste tragedie». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ieri in visita a Turi, in provincia di Bari, ha commentato quella avvenuta a Genova come «una tragedia della quale cerchiamo ancora di capire quali siano state le cause e anche purtroppo le conseguenze».
Fonte: http://www.ilgiornale.it
Davanti alle immagini della tragedia che ha colpito Genova e la Liguria si muove la macchina della solidarietà.
È stato attivato un servizio di donazione attraverso l’invio di un SMS al nr 45500 al costo di due euro da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, Postamobile e Tiscali, oppure chiamando da rete fissa Telecom Italia, Fastweb, Tiscali e tele. Il numero resterà attivo fino al 28 febbraio prossimo.
A Genova occorre diverso materiale: dalle pale, ai guanti, ai piccolni, alle torce elettriche, a fornelli da campo alle taniche per l’acqua potabile Alimenti, biancheria per bambini, medicinali.
Sottoscrizione da parte di numerose banche: la Popolare di Lodi con le seguenti coordinate: n.conto corrente 433 codice Iban IT97A0516401418000000000433.
La Carispezia, con il conto corrente Emergenza alluvione presso tutte le filiali Carispezia, attivo fino a sabato 31 dicembre 2011. I clienti di qualsiasi istituto di credito possono versare una somma.
Il codice Iban è il seguente: IT28N0603010701000046860177.
Banca Intesa San Paolo con l’iniziativa Un aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana. Le coordinate sono:
Codice Iban: IT 800 30 69 050 61 100 00 0000 567.
Il Secolo XIX si è attivato per una raccolta fondi con l’obiettivo di coprire le prime spese: per aderire è sufficiente fare un versamento al conto corrente intestato a Società Edizioni e Pubblicazioni (S.e.p) Spa:
Iban: IT11 Y061 7501 4000 0000 3452 080. Causale: alluvione Spezia. Codice BIC CRGEITGG040 . CIN Y. CAB 01400.
Caritas Ambrosiana:
- Donazione diretta presso Ufficio Raccolta Fondi, via san Bernardino 4, Milano (orari ufficio)
- Conto corrente postale n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS;
- Conto corrente bancario presso l'ag. 1 di Milano del Credito Artigiano e intestato a Caritas
Ambrosiana: ONLUS IBAN: IT16 P 03512 01602 000000000578;
- Tramite carte di credito telefonando al numero 02.76.037.324 in orari di ufficio
Causale delle offerte (detraibili fiscalmente): "Emergenza Liguria e Toscana"
Fonte: http://www.bergamonews.it
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