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lunedì 9 febbraio 2009

Eluana Englaro: Il no del Pres. Napolitano, la tosse di Eluana e una segnalazione molto grave...

6 Febbraio 2009
Notte di domande a "La Quiete"

Quella tosse squassa le prime coscienze...

Mettiamoci nei suoi panni: un viaggio allucinato
e allucinante. Di notte, su unambulanza, lui e lei
da soli, costretti dallo spazio angusto a una vicinanza
che non era mai avvenuta prima, per ore uno in compagnia
dellaltro, muti in due silen­zi diversi. Vicini, terribilmente
vicini. Si so­no incontrati così, Eluana e il dottor Amato
De Monte, e lui ne è uscito «devastato»: per laspetto
di Eluana si è detto e ha fat­to intuire lui stesso,
ma senza spiegarsi mai troppo, lasciando vaghi i contorni
della sua «devastazione» o forse per qualcosaltro
che in quel viaggio gli ha ingombrato la­nima come
un fastidio sottile e insistente, che lui ha voluto scacciare
ma ogni tanto ancora gli torna? Va, lambulanza, incrocia
gocce di acqua e neve e i fari di altre vite viaggianti nella notte,
ignare di quel carico di vita tra­sportato a morire, mentre Eluana
dorme, perché questo fa di notte, da molti anni. Avrà vegliato,
invece, il dottor De Monte, e quante volte avrà guardato quel
sonno forse un po agitato dalla mancanza di un letto, sempre
lo stesso da quindici anni, del tepore di una stanza, dei rumori
e de­gli odori sempre uguali e rassicuranti, della carezza frequente
di una suora? Poi è arrivata lalba e un cancello si è inghiottito Eluana,
nessuno lha più vista se non i volontari e il medico, ancora lui,
taciturno con i giornalisti, scuro in volto, sempre frettoloso,
anche la sera quando si allon­tana pedalando sulla bicicletta
per le strade di Udine.

«Eluana è morta diciassette anni fa», ave­va detto in quellalba
di martedì scorso, la­sciando con sollievo lambulanza e quella
strana compagna di viaggio che laveva de­vastato, lui, medico
anestesista e rianima­tore che chissà quante ne deve aver viste
in vita sua... Ma dopo una notte ne segue sempre unaltra,
e un altro confronto con Eluana, che morta non è e quindi
si agita... Passa la prima notte, la seconda andrà me­glio
si dice il medico ma così non è, per­ché Eluana non
pare più la stessa, poche ore fuori casa e qualcosa è già
cambiato. Tossisce, Eluana. Tossisce?

Sì, tossisce, e di una tosse che squassa i suoi (forti) polmoni
ma forse di più ludito e le coscienze di chi lascolta e non sa
che fare. Tossisce, si scuo­te, quasi si strozza e intanto, proprio
come farebbe ciascuno di noi, tende e tirarsi su, cerca aria,
solleva le spalle ma non riesce. Dove sono quelle mani che
a Lecco sape­vano sempre cosa fare? Perché non accorre
chi immediatamente compiva quel pic­colo gesto che dava
sollievo? Eluana tossi­sce sempre più, una tosse che accenna
ad essere ribellione di un corpo, che è richie­sta, che è grido.
Una tosse che, beffarda, sembra fare il verso a chi dice 'Eluana
è morta diciassette anni fa': no, un morto non si agita nel letto
sconosciuto. Gli infermieri-volontari provano di tutto,
ma appartengono alléquipe di De Monte, conoscono
a memoria il protocollo per far­la morire, che ne sanno
ora dei piccoli ge­sti che sono propri di una vita, di quella
vita? Come si gestisce una «morta» che fa i capricci
e nel solo modo che conosce pe­sta i piedi? Dovevano
essere devastati an­che loro, laltra notte, se alla fine
si decidono a fare il fatidico numero di Lecco e con nuova
umiltà chiedono al medico cu­rante di Eluana: come facevate
a farla stare bene?

Il dottore deve aver provato a spie­gare come mai
in quindici anni non era stato necessario aspirare
il catarro (lincu­bo dei disabili come lei), avrà indicato
al collega le mosse da fare, ma il resto non poteva
spiegarlo: accarezzatela, osservate il suo respiro
e ascoltate il battito del suo cuore si erano tanto
raccomandati da Lecco quella notte lasciandola partire
per Udine , sono i tre elementi che vi porte­ranno
ad amarla... Ma questo nel proto­collo non sta scritto
e nessuno lo può in­segnare. Questo raccontano
tra i sussurri dalla «Quiete», la casa di riposo in cui
la notte è passata agitata un po per tutti. Inutile invece
chiedere conferme alla cli­nica di Lecco: medici e suore
hanno giu­rato silenzio e quella è gente che ha una
sola parola. Tacciono e pregano. Ma a Udine avevano
giurato sul protocollo di morte, mentre quella tosse
di vita «devasta» già le prime coscienze.

Lucia Bellaspiga

http://www.avvenire.it/

Convegno sul Testamento biologico: Un confronto tra mondi diversi - Intervento di Sua Eccellenza Mons. Fisichella...

Incontro tenutosi il giorno 17/11/2008 presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati. Tavola Rotonda sul dibattuto tema Il Testamento Biologico...

LASCIATE VIVERE ELUANA ENGLARO...

Grazie a tutti gli italiani che sono venuti a Udine, a pregare, con coraggio, sfidando l'omertà e la paura di troppi che preferiscono la morte alla vita...

Prohibición del gobierno italiano...

El Ministerio de Sanidad italiano envió ayer una circular a todas las regiones en la que prohíbe a cualquier centro medico público o privado que se interrumpa la alimentación a pacientes en estado vegetativo, lo que impide así ejecutar la sentencia que autorizó desconectar a Eluana Englaro, la mujer de 37 años que lleva 16 en coma. Sus familiares pensaban hacerlo en los próximos días.
El ministro, Maurizio Sacconi, advierte de que interrumpir la nutrición e hidratación de las personas en estado vegetativo "no es legal" tanto para las estructuras públicas como privadas.www.diariomadrid.eu

La Justicia italiana autoriza la muerte de Eluana Englaro...

Sentencia histórica en Italia. El Tribunal Supremo de este país ha autorizado que se suprima la alimentación asistida a una joven que lleva 16 años en coma irreversible.
Se trata de Eluana Englaro, de 37 años. En 1992, un accidente de tráfico la condenó al coma y desde entonces su familia ha mantenido una dura batalla legal para que su hija pudiera morir. A partir de ahora no recibirá ni comida ni líquidos y en las próximas dos semanas morirá por inanición. La sentencia podría marcar jurisprudencia en Italia...

Battaglia per la vita di Eluana Englaro...

E' un momento molto grave e molto triste. Con queste parole il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, ha commentato il caso di Eluana Englaro e ciò che si considera una "deriva eutanasica" che potrebbe porre termine alla vita di questa donna di 37 anni in coma vegetativo dal 1992, quando rimase vittima di un incidente stradale. Il padre di Eluana ha intrapreso una lunga battaglia con la giustizia per ottenere lautorizzazione a sospendere lalimentazione e idratazione che mantengono in vita sua figlia. Di fronte a questa decisione, la Conferenza episcopale italiana insieme a numerose organizzazioni cattoliche di tutto il mondo hanno levato la propria voce chiedendo di lasciar vivere Eluana. Dopo alterne vicende giudiziarie il 3 febbraio Eluana è stata trasferita da una casa di cura a Lecco a una clinica di Udine dove le verrà rimosso il sondino che lalimenta e la idrata, suscitando le reazioni da parte dei vescovi italiani e di numerose associazioni pro vita. Intanto in diverse diocesi dItalia sono state organizzate delle veglie di preghiera per Eluana. Da parte sua, monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha dichiarato: Faccio appello alla coscienza di tutti perché quanti hanno chiaro di essere al cospetto di una persona vivente non esitino a volerne e ad esigerne la tutela, mentre quanti dubitano ancora abbiano la sapienza di astenersi da qualsiasi decisione irreparabile.

Eluana Englaro - Non uccidetela!!!

La triste vicenda di Eluana Englaro...

NON UCCIDETE ELUANA ENGLARO...

Oggi come da protocollo medico a tre giorni dal ricovero nella "Stanza della morte" inizieranno le procedure di riduzione degli alimenti fondamentali per la sopravvivenza di ogni essere umano ed Eluana inizierà a morire. I tanti anzi i troppi del Governo prendono tempo e non decidono se intervenire, gli altri, i pochi hanno già giudicato e gli esecutori stanno già intervenendo. In Italia vi sono altre Eluane che vivono la loro vita assistite dall'amore dei propri cari. Il padre di Eluana ha fatto una scelta: ha deciso di alleviare la sofferenza (?) della propria figlia facendone interrompere la vita sulla base di un presunto desiderio espresso dalla stessa. Noi del gruppo GBN San Lorenzo siamo per la vita e vogliamo contribuire con questo messaggio filmato a smuovere le coscienze e a far riflettere : E' un atto di umana pietade oppure e' un prevaricare il diritto alla vita di un uomo comunque essa sia?

Il messaggio filmato può essere scaricato da eMULE

La musica della GBN Productions è del nostro amico musicista FABIO BARZAGLI
vi invitiamo a visitare il suo sito http://fby.develer.com

Fonte: http://www.youtube.com/user/1LDAC

Eluana Englaro, una vita spenta per una sentenza ingiusta???

Quattro giuristi spiegano gli incredibili errori del caso:

L'assegnazione del ricorso della Procura Generale di Milano contro la decisione della Corte d'Appello che autorizzava l'interruzione della nutrizione e idratazione per Eluana Englaro alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione era un'opportunità: veniva scelto per la decisione un giudice "superiore" a quello che aveva accolto il ricorso di Beppino Englaro, un giudice che avrebbe avuto l'autorità morale e giuridica di annullare quel provvedimento e riportare la giustizia italiana sulla strada del rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, primo fra tutti il diritto alla vita.

Certo: occorreva coraggio, per andare contro al conformismo imperante che, attorno al padre di Eluana, ne invocava la morte; era necessario uno strappo procedurale, per tornare a valutare il merito della vicenda e non solo il tema dell'ammissibilità o meno del ricorso.
Vi sarebbe stato un Giudice che avrebbe affermato: "non possiamo condannare a morte una giovane donna innocente?"
Non c'era.


Vi erano piuttosto giudici che discettavano sulla possibilità per il Pubblico Ministero di proporre impugnazione: e osservavano che la questione della morte procurata di Eluana non è una questione di "status e di capacità delle persone" (lo ha sostenuto la difesa di Beppino Englaro, sostenendo, in pratica, che se si trattava di interdire la figlia - come era avvenuto in precedenza - il P.M. avrebbe potuto dire la sua, ma se si trattava di ucciderla no ...) e che comunque - suprema distinzione! - il Pubblico Ministero avrebbe potuto intervenire in giudizio ma non impugnare la sentenza! La questione della morte procurata di una disabile non è di interesse pubblico, riguarda solo le persone coinvolte!

L'ultima parola è stata detta, la procedura è stata rispettata, le carte sono in ordine.

Ora la vita di Eluana può essere spenta.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!