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ACCADDE OGGI ESATTAMENTE 38 ANNI FA, IL 26 APRILE 1986: DISASTRO NUCLEARE DI #CERNOBYL! #URSS #CCCP #UNIONESOVIETICA #MOSCA #KIEV #RUSSIA #UCRAINA #PRYPIAT #STORIA

#AccaddeOggi esattamente 38 anni fa: #Sabato #26Aprile 1986, il disastro di #Černobyl' avvenne alle ore 1:23:46 del mattino,...

lunedì 30 marzo 2009

PDL a Congresso: "Tutti insieme appassionatamente!" Il grande inganno del Cavaliere PIDUISTA e dei suoi svenduti SCUDIERI per CONSERVARE IL SISTEMA!!!

Domenica 29 Marzo 2009 - Data storica a sentir parlare l'esimio Cavaliere Silvio Berlusconi, Premier del Governo Italiano da quasi due anni e da Domenica scorsa acclamato a furor di "popolo" (quello delle Libertà s'intende...) con voto unanime dagli oltre 6000 delegati provenienti da tutte le Regioni e Provincie Italiane come Presidente del nuovo mega-partito "Popolo delle Libertà" costituito da tutti i maggiori e piccoli partiti politici Italiani della vecchia coalizione del Centro-Destra, Alleanza Nazionale in prima fila! Data storica perchè a sentirli parlare, tutti quei capoccioni che si sono succeduti sul palco a parlare al pubblico entusiasta e festante, finalmente in Italia con il PDL cambierà tutto, si cambierà in meglio, si uscirà dalla crisi, il popolo tutto in Italia non avrà che da beneficiare da questa nascita di questo grande Partito di Centro-Destra dove ex-missini, ex-socialisti, ex-forzaitalioti, ex-repubblicani, ex-repubblichini, ex-verdi, ex-socialdemocratici, ex-fascisti, ex-comunisti (Sandro Bondi in primis!), ex-democristiani, ex degli ex e di chi più nè ha più nè metta...si sono tutti riuniti sotto l'ombrello protettivo e carismatico di Pier Silvio Berlusconi e della Grande Massoneria occulta e segreta che dietro le quinte muove e smuove interessi di grandi e piccoli gruppi e lobby del Capitalismo nostrano e internazionale!!!
"Tutti insieme appassionatamente!" dunque, non solo per cambiare l'Italia ma anche per gestire in maniera ancora più endemica e più forte il potere politico ed economico in primis, tutti insieme ognuno ha di sè abbiurato il proprio passato politico ed ideologico nel solo nome del DIO DENARO e del DIO POTERE per far finta di cambiare il sistema ma lasciando tutto com'è, lasciando tutto uguale, tutto gestibile e tutto controllato solo dal loro potere che è nato solo per conservare il sistema fondante sull'egoismo e sul capitalismo edonista.
Analizziamo bene la tre giorni del PDL: se si ascoltava attentamente ogni discorso politico parola per parola oltre al ripetersi all'infinito della parola "libertà" si poteva captare anche spesso la parola "nuovo" e "cambiamento" o "progressismo"!!! Ma quale cambiamento? Quale novità? Il Premier Berlusconi oggi è al suo TERZO mandato a Palazzo Chigi a Roma, la maggior parte della sua squadra di Governo e di Partito è con lui al potere e si è succeduta con lui dal lontano 1994 quando per la prima volta lui stesso "scese in campo" nell'arena politica Italiana fondando l'allora Forza Italia, partito politico nato dal "nulla" e costruito sulle macerie del vecchio Partito Socialista di Bettino Craxi caduto in disgrazia e falcidiato dalle innumerevoli inchieste giudiziarie di "Mani Pulite"! Dove stà la novità? Quale reale speranza di cambiamento si può nutrire in un uomo che dichiara un reddito pari a quasi 15 MILIONI di Euro all'anno e che è stato ed è tutt'oggi uno dei più grandi uomini di affari ed è uno dei più grossi Industriali in Italia? Che cosa può realmente cambiare in Italia se all'interno della "stanza dei bottoni" siede un uomo di quasi 75 anni d'età che ha vissuto e convissuto con e dentro tutte le fasi della Politica Italiana dal dopo-guerra sino ad oggi sfruttando indegnamente anche il sistema partitocratico, colluso e corrotto basato sullo scambio dei voti clientelari e sulle tangenti messo in piedi dalla passata Prima Repubblica degli Andreotti, Craxi, Forlani? La tre giorni del PDL è stata solo una ennesima "bufala" per ingannare gli Italiani onesti e lavoratori che oggi più di tutti soffrono dei mali della corruzione e della grave crisi economica nazionale e mondiale! Niente può cambiare perchè al governo oggi siedono sulle poltrone del potere gli stessi uomini che vogliono solo conservare l'attuale sistema politico ed economico perchè la loro ricchezza ed il loro potere si basa solo su questo sistema ed in nessun'altro al di fuori di questo!!! Che credibilità può avere un partito come il PDL che sino a Domenica 29 Marzo 2009 ha continuato a riciclare uomini e movimenti superstiti della Prima Repubblica tangentocratica? Nomi altisonanti come Gianfranco Fini e Altero Matteoli, La Russa, Gasparri e Alemanno che "tutti insieme appassionatamente" hanno rinnegato, abiurato al proprio passato dando "schiaffi morali" a chi li ha votati, e si spera oggi non più, credendo in un ideale cancellato e calpestato in pochi anni subdolamente solo per una voglia smodata di ricchezza e potere, quel potere che cambiando davvero questo sistema politico non avrebbero più ed invece oggi sotto la falsa riga del cambiamento rigettano il proprio passato ideologico e politico alle "ortiche" e si uniscono al loro beneamato Cavaliere del Capitalismo e dell'egoismo edonista!!! Solita gente, soliti uomini politici, soliti leader, solita solfa di un "cambiamento" che sempre si pronuncia ma che mai si avvera; hanno cambiato solo il simbolo ed il nome del loro prossimo Partito, il PDL appunto, Forza Italia ed Alleanza Nazionale non esistono più ma solo simbolicamente, gli uomini, gli stessi uomini sono rimasti lì stretti alle poltrone del potere e del comando, degli affari e del sistema che in realtà loro stessi in primis vogliono conservare!!! AN non ci sarà più ma rimarranno ancora le grandi correnti politiche che gli davano vita: ci saranno ancora le grandi lobby legate al Ministro Altero Matteoli nonchè Sindaco di Orbetello, ci saranno ancora le grandi correnti politiche ed economiche gestite dall'Onorevole Maurizio Gasparri vero numero due di Fini, ci saranno ancora le grandi correnti dell'ex-Destra Sociale dell'Onorevole Gianni Alemanno e neo-Sindaco di Roma, ci saranno ancora i grandi gruppi politici manovratori che faranno capo al Presidente della Camera Gianfranco Fini ed all'Onorevole Ignazio La Russa, ci saranno ancora tutti questi gruppi che manovreranno i propri lacchè ed i propri colonnelli all'interno delle Istituzioni Statali, Regionali, Provinciali e Comunali e così sarà la stessa cosa anche per le grandi correnti politiche ed economiche che stavano all'interno di Forza Italia e tutti questi "stessi" uomini politici, grandi o piccoli che siano, importanti e meno importanti che erano e saranno, dunque si diceva tutte queste persone continueranno a lavorare "nell'ombra" così come lavoravano prima e faranno poi, per contendersi poltrone e posti di potere, posti di lavoro e posti di comando influenti...tutto quello che facevano prima del 29 Marzo 2009 continueranno a farlo anche dopo il 29 Marzo 2009, cambia solo una cosa: non opereranno più sotto simboli diversi ma sotto l'unico simbolo del PDL, ecco ciò che cambierà davvero...solo il simbolo, solo il logo del Partito!!! Tutto il resto sarà uguale a prima: soliti nomi, soliti uomini, soliti gruppi di potere!!!
Inoltre, cosa può cambiare se un partito NUOVO come il PDL alle prossime elezioni Europee del 2009 candiderà il Sindaco di Ceppaloni nonchè ex-Ministro della Giustizia del Governo Prodi, Centro-Sinistra, nonchè ex-Democristiano prima, ex-Centro-Destra nei primi anni della coalizione del Polo delle Libertà insieme a Forza Italia e convertito all'ideale della Sinistra per poi ritornare sotto l'ombrello Berlusconiano, cioè l'Onorevole Clemente Mastella??? Plurindagato per vari reati di concussione e corruzione, da più di 30 anni Deputato in Parlamento e convivente con il vecchio sistema tangentocratico e clientelista della Prima Repubblica da cui è nato politicamente, quale vento di novità e cambiamento può portare quest'uomo avido di denaro, potere e lusso sfrenato??? Per non parlare poi dei vari De Michelis, Bobo Craxi (figlio del defunto Bettino Craxi, ex-socialista pure lui!), quale speranza di cambiamento politico ed economico potranno mai dare questi riciclati e superstiti della Prima e Seconda Repubblica??? In realtà questo PDL, dal Nord al Sud, isole comprese, è una grande accozaglia di riciclati e rottami della Prima Repubblica tangentocratica e collusa con i poteri forti della Massoneria, della Mafia e della Grande Finanza che con l'impoverimento ed il controllo delle masse popolari si arricchisce, si evolve, cresce e perpetua il proprio potere conservando il sistema politico attuale che è sempre quello di 5, 10, 15, 20, 30 anni fà!!! Tanto per far vedere piccoli bagliori di novità, cioè per ingannare il popolo apportano di tanto in tanto piccoli cambiamenti di regole e leggi, sempre di natura burocratica ed amministrativa, mentre le regole fondanti e fondamentali che reggono l'intero sistema politico rimangono tali e quali come lo sono state conservate in questi decenni passati; per far vedere che qualcosa si stà cambiando vengono varati decreti legge che spesso hanno efficacia immediata ma dopo due mesi non essendo stati magari trasformati in leggi ordinarie dal Parlamento decadono oppure vengono approvati con altre sostanziali modifiche alchè all'opinione pubblica sembra che qualcosa stia cambiando ma invece tutto cambia solo in apparenza e tutto rimane così com'è, conservato come il sistema politico deve rimanere conservato!!! Niente deve impedire alle lobby ed ai grandi gruppi di potere economico, politico e finanziario di continuare ad arricchirsi ed a continuare a mantenere i posti di comando effettivi; il PDL servirà anche a questo scopo, conservare il sistema per quello che è oggi e per quello che rappresenta per tutti i grandi affaristi legati a doppio filo agli uomini politici più illustri e più influenti della nostra disgraziata Repubblica Italiana!!! Chi spera in un grande cambiamento epocale in Italia nei prossimi 5 o 10 anni può già andarsene a "letto" e dormire sonni tranquilli, meglio il letargo che una delusione cocente...perchè se si spera in questa classe politica, che sia del PDL o del PD di Veltroni e compagnia cantante, dovrà presto ricredersi e cercare di auto-convincersi che lor signori sino ad oggi, e dopo oggi, sia da Destra che da Sinistra per passare dal centro, continueranno a prenderci in giro tutti quanti!!!
Ricordiamo a tutti che l'attuale Premier è lui stesso un ex-Piduista, cioè era iscritto e credeva fermamente alla Loggia Massonica denominata P-2 e guidata dal Gran Maestro Licio Gelli, persona poco rispettabile che era legata al sistema partitocratico della Prima Repubblica e guarda caso uno dei principi cardine di questa Loggia era la "PROTEZIONE E LA CONSERVAZIONE" del sistema Politico e Democratico della Repubblica Italiana, Licio Gielli con lo spauracchio della paura di una rivoluzione armata Comunista in Italia che a detta di molti poteva sovvertire l'ordine democratico, aveva radunato attorno a sè la "crema" ed il fior fiore dell'imprenditoria Capitalista Italiana ed alcuni influenti personaggi Politici della Democrazia Cristiana all'epoca al potere assoluto in Italia e non solo, per organizzare cellule armate pronte ad entrare in azione in caso di attacco alle istituzioni da parte dei Rossi!!! In realtà, utilizzando abilmente una paura strisciante che realmente era presente in gran parte della società e della politica all'epoca dei fatti, in cui la Guerra Fredda era al suo culmine e l'Unione Sovietica era vista come una grave minaccia da parte di tutto l'Occidente, Gelli e la P-2 si preparava non tanto alla lotta per la difesa della democrazia e della libertà, ma invero aveva messo in piedi un'ossatura grandiosa i cui tentacoli si allungavano in ogni settore dello Stato, dell'Economia e della Politica Italiana che aveva altresì il secondo scopo di rafforzare il sistema politico ed economico così come lo conosciamo oggi ed aveva lo scopo di arricchire la propria organizzazione, i propri uomini ed in primis lui stesso ovviamente, visto e considerato che era il Capo, Ideatore e Leader incontrastato del gruppo di potere della P-2!!! E per Berlusconi questo personaggio fù sicuramente non solo di aiuto per i propri progetti socio-politici e per le proprie, sempre all'epoca, giovanissime aziende, ma fù anche maestro e ispiratore del suo futuro ruolo di uomo politico e di uomo di comando!!! Dunque, con questo suo vecchio retaggio culturale, sociale e politico, che cosa realmente vorrebbe cambiare Berlusconi con la sua "nuova" ma sempre "vecchia" creatura del PDL??? La risposta è drammaticamente una ed è semplice: NON CAMBIERA' NULLA!!! Ed il sistema politico così come lo conosciamo oggi si conserverà in tutti i suoi settori sociali ed economici!!! Per cambiare davvero l'Italia, si dovrebbe cambiare davvero almeno un quarto della classe dirigente politica odierna sia a livello Nazionale che a livello Regionale, Provinciale e Comunale!!! Così facendo si causerebbe davvero un "terremoto" politico epocale di proporzioni inimmaginabili; "terremoto" che di sicuro non verrà mai attuato dall'attuale Governo, ma nemmeno dall'attuale opposizione; nè PDL e nè PD potranno mai davvero cambiare le cose in Italia se al loro posto ed al loro comando siederanno sempre le solite lobby economiche e sociali, i soliti gruppi, i soliti leader, i soliti uomini politici!!! NON VOTARE NE' PDL E NE' PD...ASTENSIONE TOTALE DALLE URNE...COMINCIANDO DALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE...ma anche da quelle Comunali, Regionali e Provinciali che potranno esserci nelle prossime settimane in ogni parte d'Italia!!! L'unica strada, la prima azione contro i poteri forti e l'UNICA ARMA a disposizione delle masse popolari, è oggi rappresentata dal NON VOTO...non recarsi alle urne...NON ANDARE PIU' A VOTARE!!! L'abbassamento drastico del quorum e dell'affluenza alle urne del popolo Italiano sarebbe e rappresenterebbe la prima strada verso il cambiamento, verso quel grande "terremoto" politico che sconquasserebbe equilibri politici e poteri forti, lobby e gruppi economici che sull'ignoranza, sulla scarsa informazione e sull'inganno cercano di arricchirsi e di soggiogare le scelte e la vita del popolo Italiano!!!
Alexander Mitrokhin

1° Congresso di fondazione del Pdl (27 marzo 2009)...

Berlusconi parla al primo congresso di fondazione del nuovo Partito Unico di Centro-Destra...il PDL...una simpatica rivisitazione con particolari e veritieri sottotitoli immaginari...

Fonte: http://www.youtube.com/user/Pis3Man

Assurda l'ultima controversia degli Stati Uniti d'America contro la Corea del Nord!!!

Pyongyang - La Capitale della Corea del Nord
Tratto da Rinascita Di Francesca Dessì - Non si placa la polemica tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti dopo che Pyongyang ha ribadito di voler portare avanti l’operazione nell’ambito dei suoi piani spaziali “pacifici”. Il timore di Washington è che dietro al lancio del satellite coreano si nasconda il Taepodong-2, un missile intercontinentale a lunga gittata tale da raggiungere l’Alaska. A nulla sono servite le rassicurazioni del governo nordcoreano che parla di un progetto a scopi esclusivamente di telecomunicazione. “La realizzazione e il lancio del satellite è il risultato della combinazione di scienza e tecnologia” si legge nel quotidiano nordcoreano Minjoo Choson.Con la coscienza pulita, Pyongyang non si arrende alla presuntuosa politica statunitense di voler mettere bocca su tutto, di distorcere la verità e di utilizzare le istituzioni internazionali a proprio piacimento pur di averla vinta. Così senza smentirsi il segretario di Stato americano, Hillary Clinton ha qualificato una “provocazione” il progetto coreano, ricordando come il lancio del missile costituisca una violazione della risoluzione 1718 del Consiglio di sicurezza dell’Onu che impedisce alla Corea del Nord di vendere e fare esperimenti su ogni tipo di arma. “Abbiamo intenzione di portare alle Nazioni Unite questa violazione, se andrà più lontano” ha tuonato la Clinton nel corso di una conferenza stampa a Città del Messico. Di risposta, Pyongyang minaccia “misure pesanti” nel caso in cui il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite critichi la messa in orbita del satellite. Non solo. “L’adozione di qualsiasi documento che contenga anche una singola parola critica del lancio sia pure sotto forma di dichiarazione della presidenza, sarà considerato un atto palesemente ostile” e comporterà “la rottura dei negoziati sul nucleare”.Una chiusura al dialogo che ha suscitato l’indignazione della Corea del Sud e del Giappone. Seul parla di “sfida e provocazione grave” alla stabilità regionale, mentre il primo ministro giapponese Taro Aso, secondo il quotidiano Nikkei, deciderà nei prossimi giorni se ordinarne l’abbattimento. La Marina Usa ha annunciato lo schieramento di due cacciatorpedinieri al largo del Giappone, la Uss McCain e la Uss Chafee. Intanto, la Russia ha invitato il mondo alla moderazione. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha esortato Pyongyang a rispettare la risoluzione dell’Onu ma ha anche affermato che è “importante non trarre conclusioni affrettate” sul lancio del missile,trattandosi di un “satellite per le comunicazioni”.

sabato 28 marzo 2009

BB9: Jennifer Clark in bikini...

Anche la versione inglese del Grande Fratello ha la sua Cristina Dal Basso: si chiama Jennifer Clark ed ha già conquistato il popolo del web con le sue curve mozzafiato.
Se in Italia infatti tutti i maschietti impazziscono per la giunonica Cristina, anche l’Inghilterra ha la sua super maggiorata al silicone. Durante il reality Jennifer aveva dichiarato con decisione di aver sempre rifiutato i servizi fotografici di nudo: ha ceduto però alle lusinghe del popolare Nuts Magazine ed ora si appresta anche ad esordire nella battaglia dei calendari per il 2009. Orgogliosa delle sue forme Jennifer ama scherzare sul suo dècolletè artificiale: ‘Le chiamo le gemelle, è poco sensuale ma molto divertente’. Per aggiungere un po’ di pepe al suo personaggio ha inoltre confessato: ‘Quando ero al college ho baciato una ragazza. Le ragazze sono bravissime a baciare: è una esperienza che consiglio a tutte".

Fonte: http://latavolarotonda.blog.kataweb.it

Grande Fratello rosso contro la polizia: "Intimidisci il repressore!" (Megadeth - Symphony of Destruction)

BOLOGNA, 28 MARZO 2009 - IL TITOLO è esplicito: ‘Caccia allo sbirro’. Ma gli anonimi blogger, per essere più chiari, specificano il contenuto: ‘Sito di denuncia dei servi della borghesia’. Parole e musica da anni di piombo, aggiornati alle possibilità del mondo contemporaneo: videofonini, fotocamere e Internet. Mezzi che nel 1972, quando venne assassinato, prima mediaticamente e poi fisicamente, il commissario Luigi Calabresi, ancora non esistevano.


Dallo scorso febbraio è in Rete un blog che invita a pubblicare le foto di poliziotti in borghese, a indicarne nomi, ruoli, zona di operatività e, possibilmente, indirizzi. I primi ad avere il poco gradito privilegio di comparire nella campagna d’intimidazione sono stati alcune decine di agenti e funzionari di polizia bolognesi, ritratti da un anonimo fotografo nel corso di una manifestazione che si è tenuta il 1° luglio 2008 in piazza Trento e Trieste, sede della Procura. Quel giorno si celebrava l’udienza preliminare di un’inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo a carico di 12 attivisti dei Carc, i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo.

PER LA CRONACA, furono tutti prosciolti dal giudice. Il pm titolare dell’indagine era Paolo Giovagnoli, lo stesso del processo per l’omicidio di Marco Biagi e attuale Procuratore capo di Rimini, un magistrato definito «novello inquisitore» nella copiosa pubblicistica dell’estremismo rosso. All’esterno del palazzo della Procura venne organizzato dai Carc un presidio. Nell’occasione uno o più attivisti hanno scattato primi piani di tutti i dirigenti della Digos, del Reparto mobile e dei funzionari addetti al servizio di ordine pubblico. Immagini che tra il 21 e il 25 febbraio scorsi sono state inserite nel blog. Un’altra foto e un video sono stati aggiunti il 24 marzo: la prima proviene da Milano e risale al 10 gennaio, quando si tenne un’iniziativa per la Palestina; il secondo contiene le riprese degli incidenti del 28 febbraio a Bergamo, dove estremisti di sinistra manifestarono contro l’apertura di una sede di Forza Nuova. Sugli autori ed ‘editori’ del blog sono in corso gli accertamenti della Digos, in una singolare e affannosa rincorsa tra indagatori e indagati.

PER IL SEGRETARIO provinciale del sindacato di polizia Sap, Gianni Pollastri, si tratta di «un grave tentativo di intimidazione: significa ‘sappiamo chi siete e dove siete’». L’intenzione è resa ancora più chiara dalle didascalie. Sotto la foto di un poliziotto proveniente da Milano c’è scritto: «Dagli un nome, intimidisci il repressore!!!». Individuare gli autori può non essere semplice, chiudere il blog potrebbe essere impossibile: «Spesso questi siti sono radicati all’estero — spiega il questore Luigi Merolla — e in alcuni Paesi non è possibile riuscire a ottenere l’esecuzione delle ordinanze della magistratura». Nel frattempo, per far affluire nuovo materiale, è stato divulgato in Rete un appello proveniente dal (nuovo) Partito Comunista Italiano, organizzazione che ha la sua base in Francia. Nel messaggio si spiega come dare il proprio contributo: «Ogni lavoratore avanzato, ogni elemento avanzato delle masse popolari, ogni sincero democratico può impugnare quest’arma! Rendiamo la vita difficile a sbirri, infiltrati e provocatori!». Attenti, il ‘Grande Fratello rosso’ vi guarda.

di Enrico Barbetti

Fonte: http://www.italianews.it

mercoledì 25 marzo 2009

Congresso Alleanza Nazionale 21/22 Marzo 2009...

Finalmente Alleanza Nazionale è morta...uccisa e decapitata dal Boia Gianfranco Fini oramai ex-segretario Nazionale di un partito naufragato contro l'iceberg della Massoneria e del Capitalismo consociativo, dei poteri forti e dell'egoismo individualista dei suoi dirigenti e "colonnelli" dello stampo di Gasparri, Matteoli, Alemanno, La Russa...un disastro politico annunciato!!! Vergogna!!!

Sudafrica, altolà al Dalai Lama...finalmente qualcuno ha il coraggio di andare contro corrente...contro i guerrafondai Buddisti!!!

JOHANNESBURG - Il Dalai Lama non potrà entrare in Sudafrica sino al termine dei Mondiali di calcio del 2010. Lo ha annunciato il governo sudafricano dopo che, su pressione della Cina, aveva negato il visto al capo spirituale tibetano per partecipare alla conferenza sul calcio come strumento contro il razzismo e la xenofobia, prevista per venerdì 27 marzo a a Johannesburg.
RINVIO - La conferenza stessa è stata rinviata per il boicottaggio degli altri premi Nobel per la pace che avrebbero dovuto partecipare, ma che avevano annunciato che non si sarebbero presentati per protestare contro la decisione del governo sudafricano. Lo ha annunciato il presidente del comitato organizzatore della conferenza Irvin Khoza, uno dei responsabili locali anche per i Mondiali di calcio del 2010.
PECHINO: «IL SUDAFRICA HA FATTO BENE» - La Cina ha elogiato la decisione di Pretoria di non aver concesso il visto al capo spirituale tibetano. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Qin Gang, ha affermato che sempre più Paesi cominciano finalmente a comprendere che il Dalai Lama usa la religione come pretesto per ottenere l’indipendenza del Tibet. «Noi ci opponiamo fermamente a tutte le attività secessioniste del Dalai Lama in qualsiasi veste e sotto qualsiasi nome», ha aggiunto il portavoce.
Fonte: http://www.corriere.it/ del 24 marzo 2009

FINALMENTE E' STATA FATTA GIUSTIZIA: "Sud Africa impedisce ingresso a Dalai Lama!"

JOHANNESBURG (Reuters) - Il Sud Africa ha negato al Dalai Lama, il leader spirituale tibetano, l'ingresso nel Paese per partecipare una conferenza di pace. Lo hanno riferito oggi alcuni media.
Il Dalai Lama doveva partecipare alla conferenza, fissata per il 27 marzo, insieme ai premi Nobel per la pace Desmond Tutu, Martti Ahtisaari e FW de Klerk, e allo stesso Comitato norvegese per il Nobel per la pace, ha scritto il Sunday Independent.
Il giornale dice che il visto è stato rifiutato in seguito alle pressioni esercitate dal governo cinese. Una decisione che avrebbe provocato la richiesta di spiegazioni da parte dell'Arcivescovo Tutu, che ha anche minacciato di non partecipare all'incontro.
Oggi l'ufficio di Tutu ha detto di non aver al momento altre dichiarazioni, in attesa di una risposta dalla presidenza sudafricana.
Il Dalai Lama è fuggito dal Tibet nel 1959 e ha istituito un governo tibetano in esilio in India, dopo il fallimento di un'insurrezione contro il dominio cinese.
L'anno scorso a Lhasa, capoluogo regionale del Tibet, è scoppiata una rivolta che ha fatto seguite alle proteste pacifiche inscenate per giorni dai monaci contro Pechino, con la morte di 19 persone e un'ondata di manifestazioni in tutte le zone abitate da tibetani. Secondo i gruppi tibetani in esilio la repressione cinese avrebbe fatto oltre 200 morti.
Il Sunday Independent dice che l'ambasciata della Cina in Sudafrica ha confermato che il governo di Pechino ha rivolto un appello ai sudafricani perché non consentano l'ingresso del Dalai Lama.
Il gruppo di sostegno "Amici del Tibet" ha detto in una nota che la rappresentanza diplomatica sudafricana in India ha chiesto al Dalai Lama di "rinviare" la visita.
Alla richiesta di un commento sulla notizia, il portavoce del ministero sudafricano degli Esteri Ronnie Mamoepa ha detto: "Il governo sudafricano non ha esteso al Dalai Lama alcun invito a venire in Sudafrica.
Il Dalai Lama è stato invitato a partecipare alla conferenza da Tutu, De Klerk e dall'ex presidente Nelson Mandela.

martedì 24 marzo 2009

GATEKEEPERS: Chi e che cosa sono i Guardiani del Sistema?

GATEKEEPERS: che e che cosa si intende per Guardiani del Sistema Potere? Politici, giornalisti, comici, economisti, scrittori, intellettuali etc, che applicando il gatekeeping, garantiscono in parte all' attuale SISTEMA e al gruppo del POTERE REALE, di sopravvivere omettendo importanti verità...

Fonte: http://www.youtube.com/user/AndrejBiondic

sabato 21 marzo 2009

GELOSIA E RIVALSA...

IL MARITO PENSA DI ESSERE TRADITO DALLA PROPRIA MOGLIE E ALLORA....ecco un video divertente per tutti coloro che vivono costantemente 24 ore su 24 con la paranoia di essere traditi dal proprio partner o dalla propria compagna!!!

LA PROSSIMA VOLTA USA IL PRESERVATIVO... (Pubblicità divertente!)

Uno spot molto divertente di una nota marca di Condom Americana...per tutti coloro che credono che l'uso del preservativo non sia utile ed efficace per prevenire gravidanze indesiderate!!!

lunedì 16 marzo 2009

Il Dalai Lama è guerrafondaio: Strumentalizzato dagli Americani e dal Capitalismo Occidentale, fomenta la rivolta armata Tibetana contro Pechino!!!

Il Dalai Lama trama per la guerra civile in Tibet???
Il Dalai Lama nel 1989 è stato premiato con il più benemerito titolo mondiale che un uomo politico possa desiderare, il Premio Nobel per la Pace...ma il Dalai Lama in realtà è una oscura figura strumentalizzata dal Capitalismo Occidentale e dagli Stati Uniti d'America in primis, per contrastare il Regime di Pechino nella Repubblica Popolare Cinese; il "pacifico" Dalai Lama Tibetano viene utilizzato come un "Cavallo di Troia" delle idee e della Politica per insinuarsi ed insidiare le fondamenta del solido Partito Comunista Cinese e della Repubblica Maoista Cinese sperando di fomentare la rivolta armata in Tibet, ovviamente finanziata e armata dalla ormai collaudata CIA, ovvero dai Servizi Segreti più potenti e più ricchi del Mondo, per la causa della Libertà e dell'Indipendenza del Tibet dalla "Madre Patria" Asiatica!!! Il Premio Nobel per la Pace Tibetano dunque, in realtà stà girando mezzo Mondo per fomentare il fanatismo religioso Buddista del suo Paese...frasi come "Inferno in Terra!" o come "Siamo pronti a morire per il Tibet libero!" la dicono tutta sulle reali intenzioni di un falso Pacifista e visionario come è in realtà il Dalai Lama!!! "Bisogna vivere senza sesso, astinenza totale dal sesso vera felicità dell'uomo e vero segreto per una vità più lunga e sana!" Questo è altro il patrimonio culturale e religioso che il falso pacifista Tibetano vuole lasciare ai posteri...già ma senza sesso come crede di crescere, progredire e proliferare il tanto orgoglioso popolo Tibetano??? Da poche settimane il nostro caro Sindaco di Roma Gianni Alemanno ha dato la cittadinanza Onoraria al Dalia Lama...sarebbe meglio togliergliela subito a questo pazzo, fanatico guerrafondaio viscido e pericoloso sanguinario che lavora e spera nel bagno di sangue degli innocenti in Tibet per costituire uno stato indipendente foraggiato segretamente dalla CIA, dal Capitalismo Occidentale e dalla Massoneria Europea!!! Solidarietà alla Cina e al Governo di Pechino...perchè veri garanti dell'ordine, del progresso economico e della pace in Tibet!!!
Alexander Mitrokhin

Almeno la metà della popolazione della Germania riunificata oggi rimpiange il Muro di Berlino!!!

Si stava meglio quando si stava peggio. Di questo almeno sono convinti oltre la metà dei tedeschi che a vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino esprimono forte insoddisfazione per come stanno andando le cose nella loro patria riunificata. Secondo un sondaggio svolto dall’istituto Forsa per conto del quotidiano “Berliner Zeitung” il 51 per cento dei cittadini tedesco-orientali sostiene di essere stato meglio quando il Muro ancora era in piedi e la Germania socialista era ancora uno stato sovrano diviso dal fratello occidentale e capitalista di Bonn. Sentimenti analoghi valgono però anche per i tedeschi occidentali che sposano al 60 per cento questa tesi.
In un 2009 dominato in Germania da una serie di importanti ricorrenze come il ventennale della caduta del Muro, il sessantesimo anniversario della firma della nuova costituzione democratica che nel 1949 segnò la nascita della Repubblica federale tedesca e del settantesimo anniversario dell’inizio della Seconda guerra mondiale, sondaggi come questo indicano un Paese ancora diviso e insicuro.
Ma all’ancora difficile rielaborazione storica del passato si aggiungono i sentimenti d’incertezza e di aperta insoddisfazione nei confronti della gestione politica del presente. «Oltre il 60 per cento di tutti i tedeschi è deluso da come funziona il sistema politico», sostiene il direttore dell’istituto Forsa, Manfred Guellner. «Anche se il 90 per cento appoggia la democrazia parlamentare, molti criticano la corruzione e l’ingiustizia sociale nel Paese accusando la classe politica di non rispettare i bisogni e gli interessi dei cittadini».
Per la cancelliera Angela Merkel simili sondaggi dovrebbero far suonare i campanelli d’allarme. Nel 2009 in Germania si svolgeranno sei importanti elezioni, quattro a livello regionale, le europee a giugno e le elezioni federali di settembre dalle quali dipenderà la sua stessa permanenza alla Cancelleria. Fino ad ancora pochi mesi fa per i cristiano-democratici di Angela Merkel il gioco sembrava già fatto e la vittoria elettorale del tutto scontata. Il governo di Grande coalizione guidato dalla cancelliera “venuta dall’Est” era riuscito in tre anni a dimezzare il numero dei disoccupati, l’economia era in ottima salute e il deficit pubblico vicino all’azzeramento.
Poi però è arrivata la crisi finanziaria ed economica e Angela Merkel è stata accusata da molti di aver reagito con troppa trepidazione e con poche idee. Mentre Parigi e Londra annunciavano programmi pubblici miliardari la cancelliera a Berlino prendeva tempo, bloccava le iniziative europee lanciate da Sarkozy per un’azione congiunta, si opponeva a riduzioni affrettate delle tasse o a programmi congiunturali pubblici troppo massicci. «La Germania ha perso la sua leadership europea», critica l’ex ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer, mentre per il quotidiano parigino Le Monde la Merkel è diventata la «Madame Non» e un freno per l’Europa. Molto dipenderà dai prossimi mesi e da come la crisi coinvolgerà la locomotiva economica del Vecchio continente. L’alleato socialdemocratico è ancora paralizzato al suo interno dalle divisioni tra l’ala moderata e quella progressista e da un candidato alla cancelleria (il ministro degli esteri Steinmeier) molto pallido. E se la tempesta economica sarà più debole del previsto la strategia prudente della cancelliera alla fine potrebbe vincere e le paure di molti tedeschi potrebbero risultare infondate.A 70 anni dall’invasione della Polonia da parte delle truppe di Hitler e a vent’anni dalla caduta del Muro e all’avvio di una riunificazione tedesca temuta allora da molti per il possibile riaccendersi di orgogli nazionalistici, questa Germania oggi non fa certo più paura. È piuttosto un Paese che ha paura di se stesso.

sabato 14 marzo 2009

Il Comune è nella paralisi! Saltano i grandi progetti per il caos traffico! E manca un piano di sviluppo! Ma assunzioni e consulenze si moltiplicano!!

ROMA - In Italia c'è un'azienda che va in controtendenza. Se la crisi mondiale morde come mai, le fabbriche chiudono, i negozi sono deserti, le famiglie boccheggiano e le banche falliscono, il Comune di Roma assume con ritmi frenetici. Nemmeno fossimo in pieno boom anni '60. La nuova gestione firmata Gianni Alemanno crede nel capitale umano. Precari doc, amici degli amici, figli di, esperti assortiti e professori universitari, un contrattino non lo si nega a nessuno. Basta che il candidato sia vicino all'area politica giusta. In fondo a destra, of course. Dalla trionfale scalata in Campidoglio è passato meno di un anno, ma alla faccia del buco in bilancio e delle promesse, il sindaco ha chiamato alla sua corte la bellezza di 182 collaboratori esterni. Escludendo agosto e i weekend, tra segreterie, uffici stampa, assessorati e distacchi si conta in media un'assunzione al giorno. Un esercito che costerà alle casse pubbliche, tra stipendi e oneri previdenziali, 18 milioni e mezzo di euro. La mostruosa somma andrà rifinanziata alla fine del 2010: la grande maggioranza dei contratti scade a dicembre del prossimo anno. Non è tutto. 'L'espresso' ha spulciato le delibere complete comunali e di giunta, dall'assunzione del caposegreteria del sindaco Antonio Lucarelli (maggio 2008) a quella di Emilio Frezza, testa d'uovo del Cnipa diventato il 25 febbraio nuovo direttore del dipartimento Telecomunicazioni. Ebbene: sul totale delle poche delibere fin qui approvate, oltre un terzo delle decisioni hanno riguardato poltrone e scrivanie. Per mandare avanti la capitale e mantenere la parola data in campagna elettorale, dal punto di vista operativo non si è fatto nulla. O quasi.Avanti sprechi "Le assunzioni? Normale spoil system", sostiene il centrodestra. Ma i numeri non tornano. E, soprattutto, fanno a cazzotti con gli impegni del sindaco, grande accusatore del sistema di potere targato Veltroni. "Si devono ridurre gli sprechi. Cancelleremo le consulenze, le nomine e le integrazioni economiche dettate da logiche politiche", tuonava Alemanno. E invece eccoti l'assunzione in blocco della lobby dell'Unire, l'Unione nazionale per l'incremento delle razze equine, a cui l'ex ministro dell'Agricoltura è assai legato: se Franco Panzironi è diventato amministratore dell'Ama, il figlio Dario è finito nella segreteria del sindaco (due anni e rotti di contratto costano ai romani 164 mila euro), mentre Raffaele Marra, assunto come dirigente, sembra destinato a diventare il nuovo capo della Multiservizi. Anche un altro dipendente dell'ente, Marco Mugavero, ha avuto un comando nel gruppo consiliare del Pdl. "Da questa radicale opera di disboscamento", chiosava Gianni, "trarremo le risorse necessarie per valorizzare i dipendenti comunali e per stabilizzare il precariato attraverso un concorso". I soldi sono finiti altrove, tanto che persino i vincitori del bando chiuso l'anno scorso (400 amministrativi e 600 vigili) non sono ancora entrati in servizio. Lavora a pieno ritmo, invece, il figlio del direttore dell'Ice Umberto Vattani, il giovane Andrea, chiamato a gestire le relazioni internazionali e il cerimoniale di Alemanno fino al 2013, per una modica spesa di 488 mila euro. Nessun risparmio nemmeno per i direttori di dipartimento e i loro vice: invece di promuovere tecnici interni, il sindaco ne ha assunti una trentina nuovi di zecca. Sergio Gallo, ex giudice e neo capo di gabinetto, costa 292 mila euro l'anno. Maurizio Meschino, spalla legale di Veltroni, pesava sul bilancio quattro volte meno. Luigi Di Gregorio, ricercatore di scienze politiche e autore con Angelo Mellone di un saggio sulla politica, è stato piazzato alla Semplificazione amministrativa, mentre Umberto Broccoli è da luglio il nuovo sovrintendente. Laureato in archeologia cristiana e già direttore del Castello di Giulio II a Ostia, con il tempo Broccoli s'è buttato sulla tv: autore e conduttore di 'Telesogni', 'Luna Park', 'Signori illustrissimi' e 'Amando', striscia sulla poesia, tutti i giorni continua a condurre un programma radio, 'Con parole mie'. Il sabato è in diretta con 'In Europa'. Da sovrintendente, costa al Comune 396 mila euro. Solo fino al 2010, dopo bisognerà staccare un altro assegno. Stesso trattamento per Alessandro D'Armini, messo alla guida della Mobilità. Considerato vicino ad An, direttore generale dell'assessorato regionale ai Trasporti sia con Storace che con Marrazzo, è una celebrità nel settore impianti a fune: nel 2005, rilanciando un progetto del padre, ha proposto la realizzazione di una funivia per l'attraversamento dello stretto di Messina. Pure per la comunicazione non c'è crisi che tenga. C'è un direttore apposito per pubblicizzare l'attività dell'amministrazione che in due anni e mezzo prenderà, tra redditi lordi e oneri aggiunti, 328 mila euro, mentre il contratto del capo dell'Uffico stampa, l'enfant prodige Simone Turbolente, sfiora i 400 mila. Gli addetti stampa neo assunti sono ben 24, per un costo che, solo per il 2008 e il 2009, supera gli 1,4 milioni di euro. Anche per la task-force per la sicurezza Alemanno non ha badato a spese. L'ex generale Mario Mori, sotto processo a Palermo con l'accusa di favoreggiamento al boss Bernardo Provenzano, è stato messo a capo dell'ufficio insieme a tre collaboratori di rango, per uno stanziamento complessivo che, in stipendi, arriva al milione di euro. Con meno soldi il Comune ha prorogato il contratto a tre architetti, 17 geometri e 13 istruttori economici.
Capitale immobile "Il sindaco si sta rivelando un dux troppo molle, zavorrato anche dall'ambizione di trasformarsi in un leader nazionale", dice un esponente di Forza Italia deluso: "Le correnti, da quella di Umberto Croppi a quella di Fabio Rampelli, passando per Andrea Augello e Gianni Sammarco, lo asfissiano chiedendo deleghe a iosa e poltrone a go-go. Lui non sa dire di no, sennò gli fanno saltare il numero legale in consiglio. Le pare sensato una delega speciale 'ai rapporti con il mondo cattolico', o quella 'alla memoria di Roma'? Per non parlare di quella sul 'Tevere'. Siamo al ridicolo, qui servono fatti". Se l'immagine dell'Alemanno 'moralizzatore' sta naufragando, quella del buon amministratore stenta a decollare. Roma sembra immobile. I grandi investimenti sono bloccati. Nonostante un cospicuo numero di opere, cofinanziate dalle Regione, da capitali statali o privati, debbano solo essere messe a gara e aprire i cantieri: il Comune dovrebbe mettere la sua quota e iniziare i lavori. Per l'allargamento di via Tiburtina, per la realizzazione del ponte della Scafa a Fiumicino e di quello dei Congressi, per il sottopasso a via Colombo, lo svincolo degli Oceani, oltre a rotatorie, passante e nuove strade, sono già sul tavolo 230 milioni di euro. Opere di interesse prioritario. Come quelle finanziate dai fondi per Roma Capitale (anni 2007-2009), che superano i 350 milioni. "Il Campidoglio dovrebbe chiedere finanziamenti e accendere i bulldozer", spiega un lobbista vicino a importanti costruttori: "Ma la giunta tergiversa perché, invece che puntare su grandi appalti veltroniani, preferisce frazionare i soldi per lavori più piccoli, in modo da accontentare una platea più vasta di imprenditori. Ma un piano infrastrutturale per ora non c'è, l'economia è ferma". Persino alcune linee della metropolitana rischiano di non vedere la luce. Alemanno aveva garantito "il potenziamento del trasporto pubblico su ferro e il decongestionamento del traffico", ma poi ha tagliato i soldi per le linee B2 e D. "Risorse non ci sono", ripetono dalla giunta. Qualche sforzo, forse, varrebbe la pena di farlo: la rete metropolitana di Roma, con i suoi 37 chilometri, è la più corta tra le città occidentali. Senza voler far paragoni con le solite Londra (408 km) e Parigi (211 km), persino la piccola Oslo e Praga hanno più binari. "Niente soldi in cassaforte", è la nenia. Ma alla società Met.Ro. sono state comunque effettuate una quarantina di assunzioni: sette dirigenti (tra cui Massimo Davenia, uomo vicino a Storace) e 33 funzionari. E altro denaro verrà speso per il bando milionario per i servizi di vigilanza delle stazioni. Un contratto da 101 milioni (il bando scade il 23 marzo) a cui mira anche l'Italpol della famiglia Gravina, che ha vinto la vecchia gara con altre aziende riunite in un'Ati. Stavolta qualcuno ha storto il naso, perché il fratello del generale Mori, l'ex capitano dei carabinieri Alberto, ha collaborato per molti anni con l'Italpol. "Ma da un annetto non lavora più con noi", ribatte Domenico Gravina, "la gara è europea, noi abbiamo tutti i requisiti. Siamo il primo istituto della città".Sindaco da Formula1 Il bilancio del primo anno al governo di Roma del genero di Pino Rauti è magro. "Manca un progetto di sviluppo coerente, si va a tentoni", dicono i critici. Gli ultimi episodi di violenza sessuale hanno sancito la débâcle sulla sicurezza, cavallo di battaglia del centrodestra. Le strade, dopo la revoca dell'appalto alla Romeo, restano devastate da buche killer, tanto che il prefetto Giuseppe Pecoraro ha inviato una lettera all'assessore ai Lavori pubblici. "È a rischio la pubblica incolumità", ha scritto preoccupato. La partita dell'Acea è stata gestita ancora peggio: la decisione di sfiduciare l'ad Andrea Mangoni e boicottare l'accordo con i soci francesi di Suez-Gdf non è stata apprezzata dal mercato, che ha fatto precipitare il titolo dell'ex municipalizzata di 10 punti. Mischiando il sacro al profano, pure la decisione di far cantare Franco Califano per l'8 marzo è sembrata figlia del dilettantismo. Di certo, dalle regole della movida ai destini della teca che protegge l'Ara Pacis, dalle torri di Renzo Piano alla Nuvola di Massimiliano Fuksas, il sindaco e i suoi cambiano idea un giorno sì e l'altro pure. "Retromanno", il nomignolo affibbiato con ironia da Dagospia.
Ma c'è poco da ridere. La soluzione della questione-spazzatura, con la discarica di Malagrotta stracolma ai limiti, è al di là da venire. Pure l'emergenza abitativa non è stata, nonostante gli annunci, ancora affrontata: di investimenti per l'edilizia economica agevolata nemmeno l'ombra, nessuna decisione neppure sui cambi di destinazione d'uso di strutture adattabili in alloggi. Il primo cittadino sembra concentrato soprattutto sul progetto della Formula 1 all'Eur, un'ipotesi che piace anche a esponenti della sinistra per l'indotto che potrebbe generare. Il Gran Premio dovrebbe partire nel 2013, i lavori prevedono opere di qualificazione e la costruzione della mitica Porta dell'Eur. Tra gli altri sarà un amico di Alemanno, Riccardo Mancini, a seguire da vicino l'iniziativa. L'imprenditore, che ha organizzato l'ultima campagna e finanziato (con 50 mila euro) quella del 2006, ha avuto in passato qualche guaio con la giustizia: considerato vicino al gruppo estremista Avanguardia nazionale (l'Ansa lo cita in un lancio del 1988), è stato poi scagionato da ogni accusa. Oggi, a parte le cariche in società per il riciclaggio dei rifiuti e diverse partecipazioni in aziende immobiliari, commerciali e petrolifere, ha una consulenza gratuita con Eur Spa. L'obiettivo è quello di diventarne l'amministratore delegato. "È l'astro nascente, uno dei consiglieri più ascoltati dal sindaco", bisbigliano al Campidoglio.Esclusa la suggestione di veder sfrecciare le Ferrari e le McLaren sulla Colombo, le idee per rilanciare la città sono bloccate ai box. Il consiglio comunale non ha fatto altro che ratificare le decisioni dei municipi (gli organismi di quartiere, ndr) e l'elenco delle delibere presentate dalla giunta disegna un'impietosa radiografia del modello Alemanno. Calma piatta: in quasi un anno si conta l'approvazione del programma per la sicurezza stradale, l'istituzione di una commissione per le strisce blu, qualche intervento edilizio, 'la concessione gratuita di un automezzo Fiat Ducato all'Istituto Pia Società Figlie di San Paolo'. A dicembre si registra la nascita del premio Roma per la Pace, a gennaio un progetto per la riqualificazione del Mausoleo di Augusto, a febbraio le nuove tariffe per la cremazione, senza dimenticare l'iscrizione del Comune al 'Major Cities of Europe It Users Group'. Lo sport, vecchio pallino della destra, è il settore dove ci si è mossi di più: tra piani regolatori dell'impiantistica, istituzioni di comitati tecnico-scientifici e progetti per nuove palestre, i giovani romani potrebbero presto rinvigorire i muscoli, sognando, tra una flessione e una serie di addominali, un posto al Campidoglio.


(12 marzo 2009)

mercoledì 11 marzo 2009

Der Dalai Lama zur Weltlage...IL LATO OSCURO DEL DALAI LAMA!!!

Temo il Dalai Lama che in questi giorni, con le ultime affermazioni, stia pericolosamente caricando una “molla” che potrebbe portare solo dolori alla propria gente e ai cinesi, con parole sempre più da leader politico che da guida spirituale buddista.

Le accuse dirette di queste ore che cercano, da un lato di ricevere il plauso dell’occidente, dall’altra possono solo accendere una miccia che potrebbe far esplodere disordini, che poi porterebbero solo ad una prevedibile soluzione: la repressione da parte cinese.

Sembra però che il Dalai Lama abbia scelto questa strada, quello dello scontro verbale dalle conseguenze imprevedibili, quale metodo che obblighi poi ad un intervento esterno da parte dei governi occidentali.

Ovviamente, come del resto detto dal Ministro degli Esteri cinese nella sua conferenza stampa della scorsa settimana, il Dalai Lama rivendica un’autonomia (indipendenza) per qualcosa come un quarto dell’attuale Cina.

Un richiesta ovviamente inaccettabile per qualunque governo cinese, visto che l’autonomia di cui parla il Dalai Lama, si tradurrebbe pericolosamente in una successiva richiesta di Indipendenza.

Non potendo chiedere da subito l’Indipendenza, oggi il Dalai Lama chiede il “minimo”, sicuro poi di poter chiedere in seguito l’agognata indipendenza, con il placet dei paesi occidentali.

Un film che assomiglia troppo a qualcosa del passato ( guerra dei boxer) e “guerra fredda” che il Dalai Lama dovrebbe comprendere a fondo essere difficilmente percorribile, senza che ciò scateni una guerra globale (guerra mondiale).

Un’azione che risulta assai poco credibile anche sul piano dei “contenuti”, visto che si parla di sterminio di un popolo che di fatto, dati alla mano, sta aumentando di numero, in una Cina composta da ben 56 diversi popoli, di cui i tibetani ne rappresentano solo una parte.

Parlare poi oggi d’inferno, metafora non appartenente alla cultura cinese, ma ovviamente a quella Cattolica dei “veri” destinatari del recente messaggio, lascia ancora più sconcertati.

Un agire sempre più “oscuro” di un uomo che sta pericolosamente seminando “odio e zizzania”, a prescindere dalla realtà ormai decennale che ha cambiato la faccia del Tibet, modernizzandolo e facendolo crescere, da una situazione da medio evo come era prima, proprio ai tempi del Dalai Lama.

La posizione è ovviamente molto pericolosa ed appare del tutto fuori luogo in un’area, quella Asiatica, dove terrorismo e “vecchi” rancori (pensiamo alla Corea), rischiano di essere la causa per una guerra con tanto di ordigni nucleari, che rischia di trascinare veramente il mondo intero all’inferno.

L’invito è ora a non calcare troppo la mano, evitando di strumentalizzare troppo le date e le ricorrenze di marzo che potrebbero essere viste per qualcuno come il momento per iniziare un percorso violento ed armato, sotto la “mano benevola” del Leader della non violenza.

Una contraddizione di fondo dell’ambiguo messaggio del Dalai Lama, che per esempio non offre proposte ben più credibili, indicando per esempio in maniera più chiara quale autonomia realmente vuole, che comunque non potrebbe essere che quella di un Provincia della Cina, quale unico paese ed indivisibile.

Sorprende per esempio che non usi la strada alternativa di un percorso a ritroso già visto, stile Hong Kong, “due sistemi, un’unica nazione”, un approccio ben più percorribile, almeno per il fatto che ha dimostrato ai cinesi che non hanno nulla da temere da una simile soluzione, coerente e che garantisce per entrambi il meritato reciproco rispetto, evitando oltretutto qualsiasi ambiguità nella sua gestione.

Speriamo che si torni ad un dialogo, vero e costruttivo, ma soprattutto si lasci alla maggioranza dei Tibetani oggi “frastornati” da tanto clamore, il diritto di scegliere senza ricatti “morali” di un passato che è stato, quello che realmente sia meglio per il proprio futuro.

Fonte: http://yibuyibu.blogspot.com/

Die aktuelle Krise ist ein Zeichen dafür, dass in der heutigen Zeit viele, eigentlich selbstverständliche, Grundwerte verloren gegangen sind.

Global gesehen ist unser momentanes Wirtschaftssystem nichts anderes als ein von einer Minderheit geschaffener Mechanismus der Geld von arm nach reich Transportiert.

Dazu bezieht der Dalai Lama Hier Stellung und wie immer fühlen sich seine Worte richtig an. Er spricht über die aktuelle Weltlage und zeigt uns Ansätze zur Lösung dieser Probleme.

Vielleicht können wir ALLE die Welt verändern, wenn wir anfangen seine Worte zu integrieren und jeder einzelne damit Beginnt sein Leben bewusster zu gestalten.

Be part of the change!

www.dalailamafilm.de

Buddhism in America - His Holiness the Dalai Lama...il Dalai Lama mente in parte sul Tibet e lui lo sà!!!

His Holiness the Dalai Lama gave a press conference at the Chuang Yen Monastery in Carmel, New York. Many subjects were discussed, but this segment focuses on comments His Holiness made on the subject of "Buddism in America."

Figura imprescindibile del nostro tempo, leader politico e spirituale, massima autorità religiosa del Tibet, il Dalai Lama, è in questi giorni in Francia. Tenzin Gyatso, quattordicesima reincarnazione del Buddha, vive in esilio in India dal 1959, quando fuggi' dalla Cina. Premio Nobel per la pace nel 1989 per la resistenza non violenta al potere cinese, l'Oceano di Saggezza, questo il significato di Dalai Lama, ha risposto alle domande di euronews. La prima sulla chiave del suo successo.

P.S. Ecco una delle prove del complotto USA-Dalai Lama-Fondamentalismo Buddista Tibetano anti-Pechino per fomentare la guerra civile in Tibet!!! Guerra che sarebbe sanguinaria e che diverrebbe una vera e propria catastrofe umanitaria...una guerra che è da evitare a tutti i costi!!!

"La Russia nella NATO!" La provocazione del Dalai Lama...

Il Dalai Lama continua a viaggiare da un estremo all'altro della Terra continuando a provocare e fomentare il fondamentalismo Religioso, Etnico e Politico...fomenta un terrorismo strisciante che in realtà invece di sfociare in un sogno di PACe rischia di sfociare in un sogno di GUERRA!!! Una guerra sanguinaria auspicata e progettata in segreto a tavolino dall'America e dai paesi Occidentali-Capitalisti che sperano in un dissolvimento catastrofico della Repubblica Popolare Cinese e sperano in una guerra sanguinaria per la secessione del Tibet!!! Altro che Premio Nobel per la Pace...il Dalai Lama è una oscura figura pericolosa per l'intera pace planetaria e mondiale!!! E le sue parole non sono sacre e totalmente veritiere!!! Guardiamoci le spalle dal complotto capitalista-massonico organizzato e pianificato in sordina dagli Stati Uniti d'America in combutta con l'Unione Europea e l'ONU!!!

Documentario sul Dalai Lama...pericolo di un ritorno di fiamma del fondamentalismo Religioso in Tibet fomentato dall'Occidente

Tenzin Dorjee, il giovane leader dell'ala radicale del movimento tibetano, non ha dubbi: "Rispettiamo il nostro capo spirituale, ma l'unica cosa per cui valga la pena lottare è la piena sovranità del nostro paese. Ecco perché l'autonomia politica di Tengin Gyatso non ci basta più", dice a Panorama.it
Per i tibetani è il giorno della rabbia!!!

Fonte: http://www.wikio.it

P.S. L'America e l'Europa Occidentale spera e fomenta per la guerra di secessione in Tibet!!! Tutto ciò è grave e inamissibile...

The Dali Lama Interview...L'Occidente e la Cina facciano attenzione al fanatismo Religioso!!!

Tibet, Cina: "menzogne" dal Dalai Lama
Pechino replica al Dalai Lama,nel gior-
no del 50esimo anniversario della fal-
lita rivolta tibetana, di "diffondere
false voci" sul Tibet.

Il portavoce,Ma Zhaoxu,ha sostenuto che
la "cricca del Dalai Lama diffonde men-
zogne e confonde il bianco con il nero"

Il leader del Tibet, parlando dalla sua
residenza di Dharamsala, ha accusato la
Cina di aver ucciso "centinaia di mi-
gliaia di tibetani" nei 50 anni del suo
esilio in India e di aver provocato"in-
descrivibili sofferenze e distruzioni".

Fonte: http://www.televideo.rai.it

In nome del solito DIO: Le menzogne Americane e Occidentali sul Tibet , sul Dalai Lama e sulle guerre del Terzo Mondo!!!

Media commerciali e ufficiali propongono incessantemente la versione americana del tormento che il Tibet avrebbe subito dall’aggressore e sterminatore cinese. Personalmente ero affascinato anch’io dal buddismo tibetano e dalla santità del Dalai Lama. Ero pure addolorato per l’oppressione subita dai tibetani a causa dell’oppressione cinese. Bhè, come diciamo nel nostro motto, ho cambiato radicalmente idea per accordarla alla verità. Le mie conclusioni sono una profonda avversione per la “causa tibetana” (così come ce la propone Hollywood) e per il Dalai Lama.

Come di fronte ad ogni versione ufficiale, mi sono mosso alla ricerca di una verità alternativa. Non ero sicuro di trovarne una, ma volevo vedere se il “martirio” del Tibet è così univoco come gli americani vorrebbero far credere. Volevo vedere se i Cinesi possono essere considerati “aggressori” del Tibet come ripetono incessantemente i media legati a Washington e Londra. Questa ricerca è fatta in nome del solo principio che mi caratterizza: la ricerca della verità. E ho trovato delle cose sconcertanti…

Secoli di aggressioni, stermini, attentati, eccidi, guerre da parte degli occidentali al popolo cinese non fanno parte di questo articolo, ma vale la pena almeno accennarli per puntualizzare che nessun “occidentale” può parlare di aggressione cinese a chicchessia senza prima parlare di torture, umiliazioni, spoliazioni, stermini da parte degli occidentali ai danni dei “musi gialli”. Chiudiamo qui la parentesi su cui magari scriveremo un articolo dedicato.

L’imperialismo occidentale cerca incessantemente di promuovere la secessione del Tibet dalla Cina. Perfino una certa sinistra in buona fede si fa portavoce (assieme agli organi di informazione dell’Impero) di questa posizione per subalternità o mancanza di conoscenza. E veniamo ai fatti.

La sovranità cinese sul Tibet ha alle spalle secoli e secoli di storia. Il Tibet è territorio cinese dal tempo in cui in Europa non esistevano ancora gli Stati nazionali. I primi a mettere in discussione la sovranità cinese sul Tibet sono stati i fautori dell’imperialismo britannico. (1)(2)
Come si legge in un manuale di storia asiatica (uno qualunque), i tentativi di distruggere la sovranità cinese sul Tibet sono la conseguenza di una politica volta allo “smantellamento della Cina”. (3)
Non sono soltanto i comunisti cinesi a considerare il Tibet parte della Cina. Sun Yat-sen, primo presidente della Repubblica nata dal rovesciamento della dinastia Manciù, ne era convinto. Quando gli inglesi gli chiesero di partecipare attivamente alla Prima Guerra Mondiale per poter recuperare alla Cina i territori che la Germania le aveva strappato, lui rispose: “Voi vorreste strapparci anche il Tibet!”. (4)
Prima della guerra fredda Washington riconosceva che il Tibet era territori cinese. Ancora nel 1949 il Dipartimento di Stato Americano pubblicò un libro sulle relazioni USA-Cina con una mappa che mostrava tutta la Cina, Tibet incluso dunque. (5)

Tuttavia, con l’avanzare del Partito Comunista Cinese e quindi con l’avvicinarsi al potere di un chiaro Partito di massa antimperialista, Washington cominciò a manipolare la realtà. Gli inizi di questa manipolazione possono essere rintracciati in una lettera del 13 gennaio 1947 al Presidente americano Truman da parte di Gorge R. Merrel, incaricato d’affari USA a Nuova Dheli. La lettera riguardava la “inestimabile importanza strategica” del Tibet e recitava: “Il Tibet può pertanto essere considerato come un bastione contro l’espansione del comunismo in Asia o almeno come un’isola di conservatorismo in un mare di sconvolgimenti politici”. E aggiunse che “l’altopiano tibetano […] in epoca di guerra missilistica può rivelarsi il territorio più importante di tutta l’Asia”.
Questi particolari sono tratti da un autore americano per decenni funzionario della CIA. L’Autore evidenzia come il contenuto di questa lettera sia quasi combaciante con la visione imperialistica che aveva a suo tempo l’Inghilterra vittoriana impegnata nel “grande gioco” dell’espansione in Asia. (6)
Il separatismo tibetano diviene uno strumento dell’imperialismo americano o, meglio, per dirla come il funzionario della CIA, diviene uno strumento degli “interessi geopolitica USA” per costringere il nuovo governo comunista di Mao a disperdere le forze, ponendo quindi le condizioni per un “cambiamento di regime a Pechino”.

Per portare a compimento questi “interessi geopolitici USA”, vennero addestrati “guerriglieri” nel Colorado e poi paracadutati in Tibet e riforniti per via aerea di armi, munizioni, apparecchiature ricetrasmittenti, ecc. A tali guerriglieri la CIA aggiunge la “collaborazione dei banditi Khampa di vecchio stile”. (7)
In questo contesto si sviluppa la “rivolta tibetana” del 1959.
E’ ancora il funzionario della CIA, Knaus, a raccontare i fatti: la rivolta faceva seguito ad un tentativo fallito da parte dei servizi segreti americani di provocare disordini in Cina a partire dalle Filippine; come disse un esponente della CIA, lo scatenamento della rivolta aveva “poco a che fare con l’aiuto ai tibetani”, perché lo scopo era quello di mettere in difficoltà i “comunisti cinesi”. Era la stessa logica che i servizi segreti americani usavano in Indonesia per “aiutare i colonnelli ribelli indonesiani nel loro sforzo di rovesciare Sukarno”, reo di essere troppo tollerante verso i comunisti di quel paese. (8) Come è noto il colpo di Stato verrà portato a termine grazie alla CIA nel 1965, col massacro di centinaia di migliaia di comunisti o di elementi tolleranti verso i comunisti. Sarebbero state meno feroci le forze finanziate e addestrate dalla CIA in Tibet se avesse vinto il separatismo? (9)

Penso che sia interessante far sapere che fu un agente della CIA a organizzare la fuga del Dalai Lama dal Tibet: questo agente visse più tardi nel Laos “in una casa decorata con una corona di orecchie strappate dalle teste di comunisti morti”, come ci informa un docente americano su una rivista USA. (10)

Dopo il fallimento in territorio cinese della rivolta tibetana, i servizi segreti americani danno inizio ad una campagna mediatica in occidente.
Nonostante che il Dalai Lama fosse considerato allo stesso modo dei colonnelli macellai indonesiani, come il capo della rivolta reazionaria anticomunista filo-occidentale, ora viene santificato. Diventa il leader della non violenza. Lo stesso buddismo tibetano diventa una dottrina e una tecnica spirituale sublime. L’industria cinematografica americana si adopera per proporre incessantemente questo falso mito.

Ma la storia ha dei precedenti. Quando agli inizi del Novecento gli inglesi e la Russia si contendevano il Tibet, regione della Cina, correva voce che lo Zar in persona si fosse convertito al buddismo. (11)

Oggi, invece, sono la CIA e Hollywood ad essere convertiti al buddismo. Una conversione che ha del miracoloso se si pensa che l’Occidente ha sempre disprezzato il buddismo tibetano come sinonimo di dispotismo orientale, con la sua figura di Dio-Re. Basti ricordare il disprezzo dei padri della cultura occidentale come Rousseau, Herder e Hegel. Fino ai primi anni del 1900 i lama sono considerati una “incarnazione di tutti i vizi e di tutte le corruzioni, non già dei lama defunti”. (12)

Quando la Gran Bretagna si accinse poi alla conquista del Tibet lo fece in nome della civiltà contro “quest’ultima roccaforte dell’oscurantismo”, per civilizzare “questo piccolo popolo miserabile”. (13)

Oggi la propaganda americana cerca di rimuovere l’infamia della teocrazia tibetana. Come illustra lo stesso storico Morris, quello che era in carica agli inizi del ‘900 “era uno dei pochi Dalai Lama ad aver raggiunto la maggiore età, dato che la maggior parte di loro veniva eliminata durante la fanciullezza a seconda della convenienza del Consiglio di Reggenza”. (14)

Stando a quanto affermano Hollywood e la CIA, il buddismo tibetano è divenuto sinonimo di pace e tolleranza, oltre che di elevata spiritualità. Seguendo l’ideologia imperialistica anticomunista occidentale, “i tibetani sono dei superuomini e i cinesi dei subumani”. (15)

La teocrazia oscurantista tibetana è santificata dai media commerciali americani al servizio degli strateghi militari. La struttura castale si manifesta anche dopo la morte: il corpo di un aristocratico viene cremato o inumato, mentre i corpi della massa vengono dati in pasto agli avvoltoi. Poco tempo fa era l’“International Herald Tribune” che descriveva come durante i funerali di plebei fosse il sacerdote che staccava pezzo per pezzo la carne dalle ossa per facilitare il compito degli avvoltoi.
La descrizione era minuziosa e seguita da uno studioso che spiegava il tutto in chiave “ecologica”. (16) Lo studioso non chiariva però perché all’equilibrio ecologico doveva contribuire solo il corpo dei plebei.

Vorrei chiarire la mia posizione: io non condanno queste pratiche disumane perché potrei rimanere vittima della mia cultura italiana; dovrei essere un tibetano per condannarle; ad ognuno la sua cultura. Io condanno il fatto che gli occidentali imperialisti appoggino pratiche così disumane per noi, sostengano movimenti sanguinari come il buddismo tibetano e siano pronti ad inventarsi ogni peggiore frottola (molto meno disumana) su falsi crimini di Cuba, di Saddam, di Pechino e di tutti gli avversari, salvo santificare la reazione più assoluta.

La Rivoluzione Culturale maoista si era scagliata contro la pratica castale, discriminatrice e violenta. Nel Tibet precedente alla Rivoluzione la teocrazia riduceva in schiavitù o servaggio la stragrande maggioranza della popolazione. Come scrisse uno scrittore radicalmente anticomunista, le riforme realizzate dal 1951 hanno “abolito feudalesimo e servaggio”. (17) La Rivoluzione abolì anche la teocrazia incarnata nel Dio-Re che pretendeva e pretende ancor oggi di essere il Dalai Lama. Fu attuata la separazione tra potere religioso e potere civile.

La Rivoluzione ha significato per i tibetani l’accesso a diritti umani prima del tutto sconosciuti, un miglioramento del tenore di vita e un sensibile prolungamento della vita media. E ciò è malgrado i media universalmente riconosciuto da tutti gli esperti analisti della regione.
La Cina di oggi garantisce alla Regione Autonoma Tibetana libertà che non ha mai conosciuto in tutta la sua storia passata e recente. La regione tibetana, oltre ad avere il bilinguismo con prima lingua il tibetano, vede garantiti altri diritti nazionali quali la preferenza a favore dei tibetani e delle altre minoranze nazionali per quanto riguarda l’ammissione all’università, la carriera pubblica, ecc. (18)

Il santificato Dalai Lama viene insignito del Premio Nobel. Ma cosa chiede questo personaggio che si proclama Dio-Re? “Esige la creazione di un Grande Tibet, il quale includerebbe non solo il territorio che ha costituito il Tibet politico in età contemporanea, ma anche aree tibetane nella Cina occidentale, in larghissima parte perse dal Tibet già nel diciottesimo secolo”. (19) E poi esistono tibetani in Bhutan, Nepal, India. Tutti i loro territori dovrebbero far parte del Grande Tibet. Si tratta della pretesta di Hitler di riunificate nello lo stesso Stato tutti i territori che erano abitati da maggioranza tedesca. Il principio “nazionale” del Dalai Lama è quello di Hitler, con la sola differenza che del nazional-socialismo il Dalai Lama non ha neppure un briciolo di “socialismo”. E’ solo puro nazionalismo esasperato ai massimi livelli.

Ora, questa santità, Premio Nobel per la Pace, odia profondamente gli uomini che hanno la pelle gialla e parlano il cinese. Un odio viscerale, razzista, tanto che, quando l’India procedette al riarmo nucleare, trovò il suo più fiero sostenitore nel Premio Nobel, il Dalai Lama.
Ma, ci domandiamo, almeno il multimiliardario Dalai Lama rappresenta il popolo tibetano? Risposta: nemmeno per sogno! E’ perfino il “Libro Nero del Comunismo” a riconoscere che un’elementare analisi storica “distrugge il mito unanimista alimentato dai partigiani del Dalai Lama”. (20)
Alla liberazione pacifica del Tibet nel 1951, che portò alla caduta del regime teocratico, vi fu una resistenza accanita dei gruppi più reazionari e delle classi dei privilegiati, ma i comunisti poterono contare sull’appoggio della stragrande maggioranza della popolazione civile. Gli autori più anticomunisti e anticinesi del pianeta-Occidente si scagliano così contro la plebe tibetana, colpevole di “essersi collegata subito col regime comunista”; anche i monaci sono dei farabutti che “non esitano ad augurarsi che ‘presto sia liberato’ il Tibet” e che commettono il crimine di fraternizzare con i comunisti e l’esercito Popolare di Liberazione.

Per questi autori è inconcepibile come il Dalai Lama sia disprezzato non solo dalla maggior parte del popolo, ma anche da ampi settori religiosi tibetani. Ancora nel 1992, nel corso di un suo viaggio a Londra il Dalai Lama è oggetto di manifestazioni ostili da parte della più grande organizzazione buddista in Gran Bretagna, che lo accusa di essere un “dittatore spietato” e un “oppressore della libertà religiosa”. (21)

Oggi il Dalai Lama continua a sperare in una disintegrazione della Cina come è avvenuto nella tragedia che ha caratterizzato l’URSS. (22)

Michele – Risiko

NOTE:
Le informazioni di questo articolo sono ricavate da Domenico Losurdo, “La sinistra, la Cina e l’imperialismo”, ed. La città del Sole, Napoli.
La sua opera di informazione è indispensabile sull’argomento.
(1) Owen Lattimore, 1970, “La frontiera. Popoli e imperialismi alla frontiera tra Cina e Russia”, Einaudi, Torino.
(2) Jacques Fernet, 1978, “Il mondo cinese. Dalle prime civiltà alla Repubblica Popolare”, Einaudi, Torino.
(3) Jan Romein, 1969, “Il secolo dell’Asia. Imperialismo occidentale e rivoluzione asiatica nel secolo XX”, Einaudi, Torino.
(4) Sun Yat-sen, 1976, “L’imperialismo dei bianchi e l’imperialismo dei gialli”, in “I tre principi del popolo”, Einaudi, Torino.
(5) Herbert Aptheker, 1977, “America Foreign Policy and The Cold War” (1962), Krauss Reprint Millwood, N.Y.
(6) Jhon Kenneth Knaus, 1999, “Orphans of the Cold War. American and the Tibetan Struggle for Survival”, PublicAffairs, N.Y.
(7) Come sopra.
(8) Come sopra.
(9) Domenico Losurdo, 1999, “La sinistra, la Cina e l’imperialismo”, La città del Sole, Napoli.
(10) Daniel Wikler, 1999, “The Dalai Lama and the CIA”, in “The New York Review of Books”, 23 settembre.
(11) James Morris, 1992, “Pax Britannica”, The Folio Society, London.
(12) Donald S. Lopez Jr., 1998, “Prisoners of Shangri – La. Tibetan Buddhism and the West”, University of Chicago Press, Chicago and London.
(13) Vedi nota 11.
(14) Come sopra.
(15) Vedi nota 12.
(16) Seth Faison, 1999, “In Tibean ‘Sky Burials’, Vultures Dispose of the Dead”, in “International Herald Tribune, 6 luglio.
(17) Melvyn C. Goldstein, 1998, “The Dalai Lama’s Dilemma”, il “foreign Affairs”, gennaio-febbraio.
(18) Seth Faison, 1999, “for Tibetans in Sichuan, Life in the Shadow of Intollerance”, in “International Herald Tribune”, 1 settembre.
(19) Vedi nota 17.
(20) Courtois et al., 1998, « Il Libro Nero del Comunismo », Mondaori, Milano.
(21) Vedi nota 12.
(22) Vedi nota 17.

Fonte: http://www.resistenze.org

Le esagerazioni del Dalai Lama: "Fanatismo, esasperazione o complotto Occidentale per incendiare ed insanguinare il Tibet?"

DHARAMSHALA (India) - Il Tibet è diventato "un inferno in terra", e "centinaia di migliaia di tibetani" sono stati uccisi. Scaglia parole pesanti contro la Cina il Dalai Lama. In occasione del 50esimo anniversario della fallita rivolta tibetana contro i cinesi, dal luogo eletto per il suo esilio in India, a Dharamshala, il leader spirituale del buddismo tibetano ribadisce anche la rivendicazione per una "autonomia significativa" per il suo paese natale e, nonostante il dolore degli ultimi anni, si dice convinto che la causa tibetana vincerà. "Questi ultimi 50 anni sono stati anni di sofferenza e distruzione per il territorio e il popolo del Tibet", ha affermato il Dalai Lama, insignito nel 1989 del premio Nobel per la pace, in un discorso pronunciato nel tempio in cui vive da mezzo secolo, sulle pendici dell'Himalaya. Non solo: "La loro religione, cultura, linguaggio, identità sono prossimi a scomparire. I tibetani sono considerati criminali, meritevoli solo della morte". Dalai Lama: "La nostra causa vincerà". "Noi, i tibetani, siamo alla ricerca di un'autonomia legittima e significativa che ci permetta di vivere nell'ambito della repubblica popolare di Cina", ha ripetuto il Dalai Lama. "Non nutro alcun dubbio: la giustizia prevarrà a proposito della causa tibetana", ha detto. Parole rassicuranti dopo che nel novembre scorso, lo stesso leader spirituale aveva "riconosciuto il fallimento" della sua lotta per un autonomia del Tibet, dopo otto anni di negoziati infruttuosi con Pechino.
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La Cina, dal canto suo, respinge le accuse, accusando a sua volta il Dalai Lama di non distinguere "il vero dal falso" e di "diffondere voci fasulle". "Le riforme democratiche nel Tibet sono le più importanti e profonde della sua storia", ha assicurato il portavoce del ministero degli affari esteri, Ma Zhaoxu, che ha sottolineato di non voler "rispondere alle menzogne del Dalai Lama". Tensione Pechino-Washington. Pechino si è rivolta anche agli Stati Uniti, chiedendo in modo pressante che il Congresso americano non voti una risoluzione del deputato democratico Rush Holt che sollecita "il riconoscimento della disperazione del popolo tibetano" e invita ad "uno sforzo multilaterale per trovare una soluzione duratura e pacifica alla questione del Tibet". Tale risoluzione, ha assicurato Zhaoxu, "va contro la storia e la realtà del Tibet". Per prevenire ogni forma di protesta in occasione del 50esimo anniversario della rivolta e in ricordo delle numerose vittime del marzo 2008 (21 morti secondo Pechino, 203 secondo i tibetani) la Cina ha dispiegato migliaia di uomini delle forze di sicurezza sull'altopiano tibetano e ai suoi confini, per impedire l'accesso di stranieri. Manifestazioni in tutto il mondo. Intanto, in diverse parti del mondo ci sono state manifestazioni di solidarietà per il Tibet. Circa 300 persone hanno sfilato oggi davanti all'ambasciata cinese nella capitale australiana Canberra, dopo un corteo iniziato dal parlamento federale. Molti sventolavano bandiere dell'indipendenza tibetana o indossavano maschere con la scritta 'Pace in Tibet', e anche alcuni parlamentari si sono uniti alla protesta, fra cui il laburista Michael Danby, che presiede il gruppo parlamentare multipartitico per il Tibet. Quattro persone sono state arrestate quando un gruppo di manifestanti ha sfondato il recinto che limitava l'area designata per la protesta, ma sono state poi rilasciate senza imputazioni. Anche a Katmandù, in Nepal, centinaia di esuli tibetani hanno manifestato portando striscioni su cui si legge: "Liberate il Tibet", "Fermate gli omicidi in Tibet" e "Lunga vita al Dalai Lama".
(10 marzo 2009) Fonte: http://www.repubblica.it/

Le menzogne del Dalai Lama: "Fanatismo Religioso ed estremismo politico fomentati dall'Occidente corrotto? Chi vuole fomentare la rivolta armata?"

Il Dalai Lama Tibetano

(ASCA-AFP) - Dharamshala, 10 Marzo 2009 - Il Dalai Lama, leader spirituale dei tibetani, ha chiesto un'''autonomia legittima e significativa'' per la sua regione e ha accusato la Cina di aver ucciso centinaia di migliaia di tibetani e di aver trasformato la sua patria in un ''inferno sulla terra''.Accuse subito respinte da Pechino, che ha parlato di ''menzogne'' e ha sottolineatro come il Tibet, con il governo cinese, abbia goduto di ampie riforme.''Questi ultimi 50 anni - ha detto il Dalai Lama in un discorso da Dharamsala, in India, in occasione del 50esimo anniversario della fallita rivolta anti-cinese del 1959 che lo costrinse all'esilio - sono stati quelli della sofferenza e della distruzione per il popolo del Tibet''.''Una volta che il Tibet e' stato occupato - ha aggiunto - il governo comunista cinese ha condotto li' una serie di campagne di violenze e di repressione'' che hanno avuto come conseguenza ''la morte di centinaia di migliaia di tibetani''.''Non rispondero' alle menzogne del Dalai Lama'', ha detto da parte sua ai giornalisti il portavoce del ministero degli Esteri cinese Ma Zhaoxu.Secondo il portavoce, ''la cricca del Dalai Lama confonde giusto e sbagliato. Stanno mettendo in giro delle dicerie. Le riforme democratiche sotto il governo cinese sono le riforme piu' ampie e le piu' profonde nella storia tibetana''.

venerdì 6 marzo 2009

The case against Tariq Aziz - 29 Apr 2008...

Al Jazeera's Owen Fay reports on the families of 42 businessmen at the heart of the trial against Tariq Aziz. The former Deputy Prime Minister will also face the death penalty if convicted on charges related to the execution of 42 businessmen in 1992.

Saddam Trial May 24 2006 Tariq Aziz (ARABIC)

Bagdad - È stato assolto stamani dal Tribunale speciale iracheno (Tsi) l’ex vice primo ministro Tareq Aziz, accusato assieme ad altri sette gerarchi del deposto regime, di aver favorito l’esecuzione di 42 commercianti e uomini d’affari nel 1992 a Baghdad. Lo riferisce la tv di Stato irachena con una scritta in sovrimpressione. Nello stesso processo, la corte ha emesso quattro condanne a morte per altrettanti ex gerarchi del regime di Saddam Hussein tra i quali, Alì Hassan al Majid, meglio conosciuto come "Alì il chimico". Secondo l’agenzia irachena, "la Corte ha predisposto la liberazione di Tareq Aziz". Nel 2003, all’indomani della caduta di Bagdad, Aziz si era consegnato "spontaneamente" alle forze Usa che lo hanno tenuto nel carcere Usa all’aeroporto internazionale di Bagdad.

Le condanne Sono stati assolti, oltre a Tareq Aziz, tre importanti dirigenti baatisti: Ugla Abd Saqer, Ibrahim Saheb e Sayf al Din al Mashhadani. Gli imputati sono accusati di esser responsabili dell’uccisione nel 1999 di sciiti durante le proteste popolari scoppiate nelle regioni meridionali del Paese in seguito all’uccisione dell’allora autorità religiosa sciita Muhammad Sadeq al Sadr.

Terza condanna a morte per "Alì il chimico" Nello stesso processo ha ricevuto la sua terza condanna a morte Alì Hassan al Majid, noto come "Alì il Chimico". Dal 26 gennaio, Aziz è imputato anche in un altro processo assieme ad altri 15 ex dirigenti del deposto regime, tra cui due fratellastri di Saddam Hussein e lo stesso al Majid, con l’accusa di essere responsabili dell’uccisione e deportazione di curdi sciiti iracheni all’inizio degli anni ’80.

Tareq Aziz assolto dal Tribunale Speciale in Iraq...


Tareq Aziz

L'ex numero due di Saddam Hussein, Tareq Aziz, e' stato assolto dal Tribunale speciale iracheno (Tsi) nel processo per l'esecuzione di 42 commercianti e uomini d'affari nel 1992 a Baghdad. Lo riporta "Peacereporter" citando la tv di Stato irachena. Aziz era accusato assieme ad altri sette gerarchi del deposto regime, di aver favorito la strage. Detenuto dal 2003, Aziz ha subito un progressivo deteriorarsi delle sue condizioni di salute. Per questo la sua famiglia e la sua difesa avevano chiesto il rilascio, ma la Corte non ha mai accettato. Restano per lui in atto altre inchieste rispetto ai crimini commessi dal regime di Saddam. Aziz era stato per anni al centro della vita politica irachena, in patria e all'estero. In quanto cristiano, si era spesso recato in visita in Italia, l'ultima volta nel 2003, per tentare attraverso il Vaticano una mediazione che impedisse l'invasione dell'Iraq.

(02 marzo 2009)

Fonte: http://www.repubblica.it



Raul Castro: chi è il nuovo Capo di Stato Cubano, fratello del Leader Maximo Fidel Castro e Rivoluzionario insieme al Che...


Raul Castro fratello di Fidel è il nuovo Capo di Stato Cubano

Figlio di galiziani immigrati a Cuba, è il fratello di Fidel Castro, è stato artefice, insieme a questi, a Ernesto "Che" Guevara e ad altri personaggi come Camilo Cienfuegos, della rivoluzione cubana e della politica interna del nuovo regime.

Da giovane partecipò a numerose manifestazioni studentesche di protesta contro il dittatore Fulgencio Batista, il cui colpo di stato aveva tra l'altro impedito al fratello Fidel di candidarsi alle elezioni del 1952. Dopo che la loro denuncia contro Batista non era stata presa in considerazione, i due fratelli organizzarono un assalto armato alla caserma Moncada a Santiago di Cuba nella Provincia di Oriente, il 26 luglio 1953. La mossa ebbe risultati negativi: molti rivoltosi morirono e altri, come lui stesso, furono condannati a vari anni di carcere.

Il 2 dicembre del 1956, dopo aver goduto di un'amnistia, Raùl Castro dall'esilio volontario in Messico partì alla volta di Cuba su una piccola imbarcazione, il Granma, insieme al fratello Fidel e ad altri rivoluzionari per dare inizio alla lotta di liberazione.Il Movimento del 26 di luglio , dopo un'abile guerriglia condotta soprattutto nella Sierra Maestra, scacciò Batista da Cuba e pose Fidel Castro a capo del governo (1 gennaio 1959).

Di ideologia comunista (pare che aderì al marxismo contemporaneamente a Che Guevara e quindi prima rispetto al fratello), Raúl Castro venne nominato Ministro delle Forze Armate Rivoluzionarie immediatamente dopo la rivoluzione; nel 1965 aggiunse a questa carica anche quella di secondo segretario del comitato centrale del Partito Comunista Cubano, e nel 1976 primo vice-presidente del Consiglio di Stato, diventando in tal modo il numero due del governo dell'isola caraibica (dopo, ovviamente, il lìder maximo).

Già considerato delfino del fratello (L'articolo 94 della Costituzione Cubana del 1976 infatti afferma che: "In caso di assenza, malattia o morte del Presidente del Consiglio di Stato, il suo incarico sarà preso dal primo vice-presidente"), il 31 luglio 2006 Fidel Castro, a causa di un problema all'intestino, gli ha ceduto temporaneamente i poteri; poteri che poi ha acquisito in maniera definitiva e ufficiale il 24 febbraio 2008[1], dopo la rinuncia del fratello Fidel alla presidenza. I suoi detrattori sostengono che egli, avendo vissuto all'ombra del fratello, non abbia le capacità di prendere in mano le redini del paese (ed altri critici interni affermano che all'interno del PCC ci siano giovani leader più capaci di lui); secondo i suoi sostenitori invece egli è l'unico uomo che può far continuare in sicurezza la tradizione castrista dell'isola.

Dal 31 luglio 2006 al 24 febbraio 2008 ha posto in essere modeste riforme all'interno dello stato cubano.

Il 26 luglio 2007, in occasione dei festeggiamenti per l'assalto al Cuartel Moncada, ha onestamente riconosciuto che i salari sono bassi ed è necessario introdurre riforme di struttura per migliorare la vita della gente, chiedendo alla popolazione di parlare dei problemi e delle soluzioni in appositi incontri pubblici.

Dopo il passaggio oltremodo distruttivo tra la fine di agosto e l'inizio di settembre 2008 di due uragani, Gustav e Ike, che hanno provocato danni per 10 miliardi di dollari, molti lo hanno criticato perché non è stato presente in televisione e sui luoghi colpiti. In verità in quei giorni tutte le personalità più in vista del partito sono state presenti sui luoghi molteplici del disastro. Ciò perché per il Presidente cubano conta che non un uomo, ma il partito, che incarna lo Stato, sia presente nei momenti difficili.

Nel mese di ottobre 2008 in una intervista all'attore americano Sean Penn ha dichiarato che Cuba è disposta da pari a dialogare col nuovo Presidente americano Barack Obama in un luogo neutrale, dunque anche nella base navale americana di Guantanamo, in territorio cubano.

Il 14 dicembre 2008 ha effettuato la prima visita all'estero, da quando è Capo di Stato, in Venezuela, dove è stato accolto con tutti gli onori dal Presidente Chavez.

Alcuni giorni dopo, il 16 dello stesso mese, si è recato in Brasile per la Cumbre del Gruppo di Rio, nel quale Cuba è stata ammessa, dove in modo molto chiaro ha affermato che il suo paese non è disposto a fare nessun gesto unilaterale nei confronti degli Stati Uniti, per la eliminazione del bloqueo, che dura dal 1962, e che il governo cubano è disposto a liberare i dissidenti a patto che gli Stati Uniti liberino i cinque eroi cubani, accusati di spionaggio.

Il 2 marzo 2009 la televisione cubana ha annunciato su decisione del Consiglio di Stato una profonda ristrutturazione nell'ambito del governo, dal quale vengono allontanati ben 11 ministri, tra cui quello degli esteri Perez Roque e il segretario del governo Carlos Lague, fedelissimi di Fidel Castro,poi dimessisi con una lettera inviata a Raul Castro da tutti gli incarichi parlamentari e di partito, ed accorpati 4 ministeri in due.

Se sulla stampa internazionale, prima di questa decisione, si pensava che Raul subisse l'influenza del fratello, dopo questa ristrutturazione governativa si è concordi sul fatto che a comandare sia il Presidente del Consiglio di Stato.

Nel periodo precedente il 24 febbraio 2008 ha ottenuto l'aumento dei prezzi prefissati degli alimenti che i contadini vendono allo Stato, il pagamento dei debiti di questo nei loro confronti, il regolamento sulle indiscipline nell'ambito del lavoro, il diritto di introdurre dall'estero i dvd, pagando alla dogana il valore in cuc, la firma dei trattati internazionali sui diritti umani.

Nominato Capo del Consiglio di Stato il 24 febbraio 2008, ha permesso di acquistare dal 1°aprile 2008 computer (ma senza accesso a Internet), ventilatori ed altri utensili tecnologici che prima di quella data erano vietati loro, dal 14 aprile di poter comprare un telefonino e registrarne il contratto.

Queste libertà, però, si pagano in cuc, la seconda moneta, entrata in circolazione nell'isola nel 1994, che ha sostituito la divisa americana alla fine del 2004;1 cuc vale 25 pesos.

Si è semplificato, inoltre, il regolamento per il trasferimento in proprietà ai singoli o alle famiglie, dopo 20 anni di affitto, delle case dello Stato.

Dal settembre 2008, immediatamente dopo il passaggio degli uragani distruttivi, la polizia, su direttiva del governo, ha iniziato una dura lotta contro il mercato nero, originato dai furti a danno dello stato.

Si sono avute aperture anche sul fronte dei diritti umani e dei civili, il vero problema che separa Cuba dalla comunità internazionale, nonché sulla libertà di circolazione.

Si è permesso dal 31 marzo ai cubani di frequentare gli hotels di lusso per turisti, autorizzate le operazioni chirurgiche gratuite del cambio del sesso nelle strutture pubbliche ai transessuali, introdotto la moratoria alla pena di morte.

Durante il primo periodo di governo di Raul 31 luglio 2006-31 luglio 2008 i prigionieri politici sono scesi da 316 a 219, anche se le detenzioni di alcuni giorni sono aumentate.

Sulla questione salariale l'11 luglio 2008 davanti al Parlamento ha affermato che per lo Stato cubano è importante l'uguaglianza dei diritti, non l'egualitarismo dei salari, e che, chi lavora di più, deve essere remunerato di più, affossando così uno dei principi base del socialismo cubano.

Per far fronte agli aumenti dei prezzi internazionali degli alimenti ed alle importazioni soprattutto dagli USA, alcuni giorni dopo il discorso davanti alla Assemblea de Poder Popular, il Consiglio di Stato ha emanato il decreto legge n.259/2008 col quale si concedono in usufrutto ad enti giuridici e persone fisiche terre statali incolte, che sono stimate intorno al 50%.

Dal 17 settembre 2008 lo Stato cubano ha iniziato la distribuzione delle terre oziose, dopo che dalla stessa data ha permesso ai contadini e alle cooperative di opzionarle. Fino al 22 gennaio 2009, secondo il vice ministro dell'Agricoltura, citato dal quotidiano Trabajadores, sono stati distribuiti 450 mila ettari di terra.

Si sono aumentate dal 1° maggio 2008 le pensioni minime da 167 a 200 pesos mensili ed è stata introdotta l'eliminazione del tetto dei salari, che è diventata obbligatoria per tutte le imprese dal 1° gennaio 2009.

Dal 22 gennaio 2009 è entrata in vigore la legge approvata nel dicembre 2008 dall'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, che ha aumentato l'età pensionabile da 60 a 65 per gli uomini, da 55 a 60 per le donne e il periodo lavorativo da 25 a 30 anni, nell'arco, però, di 7 anni, ha riconosciuto ai lavoratori autonomi con regolare licenza il diritto di ricevere la pensione e ha permesso il cumulo di pensione e stipendio ai lavoratori subordinati.

Infine, con decreto legge n.260/2008 del Consiglio di Stato, per riempire vuoti di organico, dovuti ai bassi salari ed ai pensionamenti, si è permesso ai maestri e professori in pensione di ritornare al lavoro, cumulando alla pensione il salario.


Fonte: http://it.wikipedia.org

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!