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venerdì 14 aprile 2017

년 4 월 2017 월 토요일 15 (105) 년 파티의 창시자의 중국 사역의 인민 공화국 이후 노동자 민주주의의 북한 김 일성 지도자의 창시자의 탄생 이후 - SABATO 15 APRILE 2017 - 105 ANNI DALLA NASCITA DEL GRANDE LEADER KIM IL SUNG FONDATORE DEL PARTITO DEI LAVORATORI DELLA NORD-COREA E FONDATORE DELLA GRANDIOSA REPUBBLICA DEMOCRATICA POPOLARE DELLA COREA DEL NORD - Ricordiamo con grande onore il fondatore del partito dei lavoratori della nord corea Kim Il Sung grande uomo che ha fondato la gloriosa Repubblica Democratica Popolare della Corea del Nord...EVVIVA KIM IL SUNG - EVVIVA KIM JONG IL - EVVIVA KIM JONG UN - 김정은 창시자 김일성의 영광의 박수 북한 노동자의 당을 설립 ... 기억하는 북한 김일성 생일 민주 공화국의 영광스러운 사람들에게 건배 - 김정일 박수 위대한 수령 킴 일 동지!!! #위대한 수령 킴 일 동지

위대한 수령 킴 일 동지 - KIM IL SUNG
Kim Il-sung[1], 김일성, nato Kim Song-ju 김성주 (Mangyongdae-guyok, 15 aprile 1912Pyongyang, 8 luglio 1994), è stato un politico nordcoreano di ideologia comunista, capo della Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord) dal 1948 alla sua morte, nonché primo ministro dal 1948 al 1972 e presidente a partire dal 1972, oltre a quello di segretario generale del Partito del Lavoro di Corea.
È noto per la portata del suo culto della personalità: la Corea del Nord si riferisce a lui in maniera ufficiale come al "grande leader" ed è immortalato nella costituzione come "presidente eterno" della nazione. Il suo compleanno è festività pubblica in Corea del Nord ed è ufficialmente riconosciuto come Grande Leader Kim Il-sung, Presidente Kim Il-sung o Generale Kim Il-sung.
Kim Il-sung, primo dei tre figli di Kim Hyong-Jik e Kang Pan-Sok, nacque come Kim Sŏng-ju, nel villaggio di Mangyongdae, nei pressi di Pyongyang, nella Corea all'epoca sotto occupazione dell'Impero giapponese. La famiglia di Kim era attiva nell'opposizione ai giapponesi e nel 1920 dovette fuggire in Cina. Kim venne mandato a scuola a Jilin, ma la sua educazione formale finì quando venne arrestato e incarcerato per attività sovversive. Kim si unì a diversi gruppi di guerriglia anti-giapponese nella Cina settentrionale, divenendo infine un membro dell'Esercito Unito Anti-giapponese del Nord-est, un gruppo guerrigliero guidato dal Partito Comunista Cinese.
Kim Il-sung combatté in questa unità a partire all'incirca dal 1935, salendo di grado fino a diventarne uno dei comandanti nel 1941, quando i giapponesi scacciarono la guerriglia dalla Cina settentrionale. Durante questo periodo adottò il nome di Kim Il-sung. Kim fuggì in Unione Sovietica e venne inviato in un campo nei pressi di Chabarovsk, dove i guerriglieri comunisti coreani venivano riaddestrati dai sovietici. Lì divenne Capitano dell'Armata Rossa.
Il Partito Comunista Coreano venne fondato nel 1925, ma venne subito sciolto a causa di dissidi interni e nel 1931 Kim entrò nel Partito Comunista Cinese. Quando fece ritorno in Corea, nel settembre del 1945, assieme alle forze di occupazione sovietiche, venne messo a capo del Comitato popolare provvisorio, ma non era a quell'epoca a capo del Partito Comunista, il cui quartier generale si trovava a Seul, nella zona occupata dagli statunitensi (si veda l'articolo Partito del Lavoro di Corea per ulteriori dettagli storici sull'ascesa al potere di Kim).
Per il 1948 era evidente che l'immediata riunificazione della Corea non era possibile e i sovietici nominarono Kim primo ministro della neonata Repubblica Popolare Democratica di Corea. Seguendo il percorso tipico dei Paesi satelliti dell'Unione Sovietica il Partito Comunista si "fuse" con diversi gruppi più piccoli per formare il Partito dei Lavoratori Nordcoreano, il quale nel 1949 si fuse con la sua controparte sudcoreana per diventare il Partito dei Lavoratori Coreano, con Kim alla presidenza.
Nel giugno 1950 la Repubblica Popolare Democratica di Corea, a seguito di continui scontri di frontiera, lanciò un attacco contro la Repubblica di Corea (si veda guerra di Corea) con l'intenzione di riunificare il Paese. All'epoca i capi degli Stati Uniti e dei loro alleati credevano che l'attacco fosse stato ordinato da Stalin. Essi presupposero l'esistenza di un monolitico movimento comunista mondiale diretto dal Cremlino. Ora appare più probabile che la decisione venne presa da Kim di propria iniziativa e che sovietici e Repubblica Popolare Cinese acconsentirono con riluttanza. Le forze nordcoreane conquistarono Seul e occuparono gran parte del Sud, ma vennero ben presto respinte dalle forze delle Nazioni Unite, guidate dagli Stati Uniti. Entro ottobre le forze delle Nazioni Unite avevano ripreso Seul e occupato Pyongyang e Kim e il suo governo furono costretti a rifugiarsi in Cina.
Nel mese di novembre le truppe cinesi entrarono in guerra e respinsero le forze delle Nazioni Unite, rioccupando Pyongyang in dicembre e Seul nel gennaio 1951. A marzo le forze delle Nazioni Unite presero nuovamente Seul e il fronte si stabilizzò lungo quella che alla fine sarebbe diventata la "linea di armistizio" permanente del 1953. Postosi al seguito delle forze cinesi, Kim fu in grado di ristabilire il suo governo a nord di questa linea.
Reinstallato come governante della Corea del Nord, Kim usò l'opportunità per eliminare i suoi rivali politici, in particolare l'ex leadership comunista sudcoreana, e si impegnò nella ricostruzione della nazione, che era stata devastata dalla guerra. Lanciò un piano economico nazionale quinquennale per fondare una economia di comando in stile sovietico, con tutte le industrie nazionalizzate e tutta l'agricoltura collettivizzata. L'economia era basata sull'industria pesante, in particolare sulla produzione di armi. La Corea del Nord manteneva delle forze armate numerose per difendere la linea del cessate il fuoco del 1953.
Durante gli anni cinquanta Kim veniva visto come un rappresentante ortodosso del blocco comunista, leale e facilmente controllabile dall'Unione Sovietica. Quando negli anni sessanta si infiammò la crisi sino-sovietica, apparve considerarsi indipendente, schierandosi in un primo momento con i cinesi, senza però mai chiudere definitivamente le relazioni con i sovietici. Infatti, dopo che nel 1966 esplose in Cina la rivoluzione culturale, Kim tornò a fianco dell'Unione Sovietica. Allo stesso tempo, si preoccupò di creare intorno alla sua figura un culto della personalità ancor più accentuato di quello di Mao Zedong, auto-intestandosi l'appellativo di "grande leader" (위대한 수령, widaehan suryŏng). Inoltre, sviluppò la politica di juche (주체, "indipendenza"), che costò alla Corea del Nord l'isolamento dal mondo occidentale.
Una nuova costituzione venne proclamata nel dicembre del 1972 e in base a essa Kim divenne presidente della Corea del Nord. Per quell'epoca aveva già deciso che suo figlio Kim Jong-il gli sarebbe succeduto e delegò sempre più a lui la conduzione del governo. Il vero potere della famiglia Kim risiedeva nella lealtà dell'esercito, che era garantita sia dal prestigio rivoluzionario di Kim Il-Sung sia dall'appoggio del veterano ministro della difesa, Oh Jin-wu. Al sesto Congresso del partito, nell'ottobre del 1980, Kim designò pubblicamente il figlio come suo successore.
Durante gli anni settanta il culto della personalità di Kim crebbe sempre più grande e grottesco. Si diceva che Kim supervisionasse praticamente ogni aspetto della vita della Corea del Nord e gli venivano attribuiti poteri quasi sovrannaturali. La Corea del Nord sostenne che la Corea sarebbe stata riunificata prima del 70º compleanno di Kim (1982) e che c'erano timori a occidente che Kim avrebbe lanciato una nuova guerra di Corea, ma in quel periodo la disparità nella potenza economica e militare tra il Nord e il Sud, ancora appoggiato dagli Stati Uniti, rese tale impresa impossibile.
A partire dagli anni ottanta sul lato destro della parte posteriore del collo di Kim cominciò a svilupparsi un deposito di calcio (calcinosi), che crebbe fino ad avere le dimensioni di un pugno. Tuttavia, essendo collocato fra la spina dorsale e il cervello, non poté essere asportato o operato. La propaganda cercò immediatamente di non mostrare la deformità: fotografie e filmati vennero fatti con un'angolatura tale da riuscire a nasconderla. Non si sa se questa "escrescenza" abbia a che fare con la sua morte.
Dallo stesso decennio la Corea del Nord incontrò difficoltà economiche sempre maggiori. L'effetto pratico della juche fu di escludere il Paese da praticamente tutto il commercio estero. Le riforme economiche di Deng Xiaoping in Cina, dopo il 1976, ebbero l'effetto di rendere il commercio con l'economia arretrata della Corea del Nord sempre meno interessante per la Cina, mentre il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991 completò l'isolamento della nazione, facendo ulteriormente diminuire lo sviluppo economico. Questo, aggiunto al livello sempre alto di spese per gli armamenti, portò a una crisi economica costantemente in crescita, aggravata anche da alcuni tragici eventi climatici che hanno spesso compromesso la produzione agricola, settore fra i più importanti dell'economia del Paese. Le differenze fra lo stile di vita della Corea del Nord e della Corea del Sud divenne sempre più evidente, ma i cittadini della Corea del Nord erano completamente tagliati fuori dalle notizie provenienti dall'esterno.
All'inizio degli anni novanta, a causa della caduta del Muro di Berlino e dello sfaldarsi di diversi governi comunisti per il mondo, la Corea del Nord era sempre più isolata, con l'eccezione dei limitati contatti con Cina, Russia, Vietnam e Cuba. La sua economia era virtualmente in bancarotta, inceppata dalle enormi spese militari, con un settore agricolo incapace di sfamare la popolazione. I media nordcoreani non diedero assolutamente alcun indizio di ciò, continuando a lodare Kim come il più grande genio della storia coreana. Kim morì improvvisamente per un attacco cardiaco l'8 luglio 1994 alle 2 di mattina a Pyongyang, lasciando in eredità la crisi crescente a Kim Jong-il. Al suo funerale parteciparono migliaia di persone, molte delle quali piangevano e invocavano il suo nome durante la processione.
Kim Il-sung si era sposato due volte. La sua prima moglie, Kim Chong-suk, gli diede due figli maschi e una femmina. Kim Jong-il, il suo primogenito, nacque, in base agli archivi sovietici, a Chabarovsk, o (secondo il governo nordcoreano) sulle montagne della Corea settentrionale. L'altro figlio morì in un incidente mentre nuotava. Kim Chong-suk morì di parto nel 1949 mentre dava alla luce un bambino morto. Kim sposò la seconda moglie, Kim Song-ae, nel 1962, e si ritiene che ebbe con lei quattro figli. Uno di questi, Kim Pyong-il, fu una figura di spicco della politica nordcoreana, fin quando venne bandito e inviato come ambasciatore in Ungheria, per evitare una lotta di potere dopo la morte di Kim Il-sung. Kim Il-sung riposa oggi al Palazzo del sole di Kumsusan.
 
 
김일성 [1], 김 일성, NATO 김 송 - 쥬 킴 성주 (만경대 구역 년 4 월 15 일 (1912) - 평양, 1994 년 7 월 8 일), 및 주 정치 북한 공산주의 사상, 조선 민주주의 인민 공화국의 지도자 이상 1948에서 시작하여 1972 년 이후 그의 죽음뿐만 아니라, 1948에 1972 년 국무 장관과 대통령 (북한) 어떤 한국의 노동당 사무 총장.자신의 개인 숭배의 범위 알려져있다 : 북한이 "위대한 지도자"에 와서 공식 방식으로 그 의미와 국가의 "영원한 대통령"올 헌법에 불멸하게된다. 당신의 생일과 북한의 공휴일 공식적으로 인정 오는 위대한 지도자 김일성, 김일성 주석과 일반 김일성.김일성, 김형직과 강 쏙 - 팬의 세 아들의 첫 번째는 일본 점령 평양, 대한 제국 근처 만경대의 마을에서, 김 송 - 광주 와서 태어났다. 김씨 가족은 1920 년 일본에 활성 반대를했다 중국으로 도망했다. 김 길림에있는 학교에 보냈지 만 한 피니 체포 및 파괴 활동을 위해 투옥 된 정규 교육. 김은 마지막으로 육군 멤버 왕국 북동부에서 반일, 중국의 공산당에 의해 유도 게릴라 그룹이되고 중국 북부에서 한 다양한 항일 게릴라 그룹이다.김 본 기기에 김정일이 김일성 것은 내가 중국 북부에서 일본어 게릴라를 몰고 때 대략 1935에서 시작, 학년 봉까지 등반이, 1941 년 사령관 중 하나가 싸운다. 이 기간 동안 그는 김일성의 이름을 채택했다. 김 소련으로 도망 하바 로프 스크 근처에 캠프를 게시, 한국어 공산주의자가 소련에서 재 훈련 된 게릴라 비둘기. 그곳에서 그는 붉은 군대의 주장이되었습니다.한국 공산당은 1925 년에 설립 된,하지만 바로 중국 공산당 내에서 김 내전과 1931 년 원인을 용해시켰다. 년 9 월 1945 년 귀국했을 때, 함께 소련 점령군에, 그는 임시 인민위원회의 머리에 넣어했다, 그러나에, 서울에 본사를두고 공산당의 지도자가 아니었다 미국 점령 지역부터 (김의 전력 상승에 대한 자세한 역사적 자세한 내용은 한국의 문서 노동당 참조).1948은 한국의 즉각적인 통일이 불가능했던 것이 분명했고 소련은 한국의 신생 민주주의 인민 공화국의 김 총리 임명했다. 북한 노동당 1949 년에있는 한국 노동자가 될 수있는 미국 한국의 대응과 융합 것 '파티 폼을 작은 다양 화 그룹과 소련 공산당 것 "퓨즈"의위성 국가의 일반적인 경로에 따라, 김 대통령에 확인했다.1950 년 6 월, 조선 민주주의 인민 공화국, 속편이 국경 충돌을 계속하기 위해, 국가를 재결합 할 의도 대한민국에 대한 공격을 (한국 전쟁 참조) 출시했다. 그 당시 미국과 동맹국의 지도자는 공격이 스탈린에 의해 제정 상태라고 믿었다. 그들은 크렘린에서 모 놀리 식 공산주의 운동 세계 직접의 존재를. 이제 결정은 자신의 구상과 소련과 중국이 마지 못해 동의 한 것으로 김 찍은 가능성이 높습니다 나타납니다. 북한 군은 서울을 점령하고 남쪽의 대부분을 차지하지만, 곧 미국이 주도 유엔 군대에서 기각되었다. 10 월 유엔의 힘은 서울과 평양 바쁜 김을 탈환했고 그의 정부는 중국에 피신해야만했다.11 월, 중국 군대가 전쟁을 입력과 3 월 월 1951 년 12 월 서울에서 평양을 재 장악, 유엔의 힘을 몰고, 유엔군은 다시 서울을했다 전면은 미세이 될 것입니다 무슨 함께 안정화 그는 중국 세력의 후속에 앉아 영구적으로 1953 년의 "휴전선은"김이 라인의 북쪽에 정부를 복원 그라도했다.북한의 통치자오고 다시 설치, 김 특히, 전 한국 공산주의 지도자를 라이벌 정치인을 제거 할 수있는 기회를 사용하고, 국가의 재건에 헌신은, 체는 전쟁으로 폐허가되었다. 발사 피아노 모든 전체 국유화 및 집단화 농업 산업과 소련 스타일의 명령의 경제 5 년간 국가 경제 기반. 경제는 무기의 생산에 특히 중공업을 기반으로했다. 북한은 휴전의 라인을 방어하기 위해 많은 군대를 유지.
 

CRISI USA/COREA DEL NORD - 呼籲中國國家主席,只有中國政府可以節省朝鮮半島的和平!- 特朗普朝,成熟的北京測試: 中國現在必須證明其政治意義,以及經濟,化解風險,平壤交出亞洲在這一美國片!!! - 중국은 지금, 위험을 줄일뿐만 아니라, 경제적으로, 정치적 중요성을 보여 아시아계 미국인 영화에 평양을 제공해야!!! -The Chinese president asks, only the Chinese national government could save peace on the Korean Peninsula! - 中國國家主席是誰又能保證和平在朝鮮的唯一的人!!!

Trump-Corea del Nord,
un esame di maturità per Pechino?
 
Rischio escalation: La Cina ora deve dimostrare la sua rilevanza politica, oltre che economica, disinnescando il rischio che Pyongyang consegni una fetta d'Asia a questa America!
 
中國國家主席是誰又能保證和平在朝鮮的唯一的人
PECHINO - CINA - Mercoledì 12 Aprile 2017,  Xi Jinping ha proposto la ricerca di una soluzione pacifica a Trump per prendere tempo e tentare di muovere le proprie leve per dissuadere Pyongyang da mosse avventate. La prima data “sensibile” è quella del 15 aprile, giorno che marca il 105esimo anniversario della nascita di Kim Il-sung – fondatore della Repubblica Popolare Democratica di Corea – l’Eterno presidente, nonno dell’attuale leader e che nella liturgia nord coreana può diventare la giornata che rischia di produrre sorprese, da parte del giovane Kim, non gradite a Pechino e per di più rischiose, viste le premesse – e le promesse – di Trump.
Ora per Pechino però è il momento di mostrare statura politica internazionale oltre alla ormai conclamata forza economica. I rischi di un’escalation per la Cina sono chiari: in caso di conflitto ci sarebbe un primo problema oggettivo di profughi nel nord est cinese e il rischio di una penisola coreana in mano Usa tanto più ora che Seul fino al 9 maggio (quando si terranno le elezioni a seguito dell’impeachment di Park) sarà senza guida. Cadrebbe dunque un bastione fisico e territoriale capace di separare il paese da una presenza militare Usa. La Cina ha fatto anche sapere che nonostante l’accordo militare con Pyongyang del 1961, che prevede intervento militare se uno dei due stati venisse attaccato, non sarebbe valido oggi perché le premesse dell’accordo si baserebbero sullo «sviluppo pacifico» dei due paesi.

북한의 군대는 강력한 공격과 방어 수단을 갖추고있다

Eventualità che la Corea spezzerebbe con un nuovo e avventato test nucleare. Secondo voci interne all’esercito, la Cina non avrebbe alcuna intenzione di difendere Kim e il suo attuale regime. Diverso sarebbe l’approccio di fronte a una Corea più ragionevole (ci sarebbero aiuti e sostegno internazionale).
Sapere i rischi e conoscere ormai l'imprevedibilità di Trump, dimostrata già in occasione del bombardamento in Siria con Xi al proprio tavolo, inoltre, obbliga la Cina a temporeggiare con gli Usa ma a prendere finalmente una posizione netta nei confronti di Kim. Il Global Times – il giornale dei falchi di Pechino e talvolta in grado di fare capire l’aria che tira nel vertice politico del paese – è stato chiaro: niente colpi di testa, pena fine delle esportazioni di petrolio al Nord e un completo isolamento internazionale. Ma chissà che Pechino non debba essere ancora più dura, magari ventilando anche l’ipotesi di un regime change a un giovane leader che del resto la Cina di Xi non sembra mai aver apprezzato granché. In questo caso ci si muove tra dubbi perché ora come ora – a causa degli sporadici rapporti ufficiali- è difficile sapere la “presa” che Pechino può avere su parti di esercito e del partito dei lavoratori nord coreano.
Xi si gioca tanto (perfino al proprio interno nel sensibilissimo anno del congresso del Pcc) anche perché i bene informati ritengono che in realtà gli spazi di manovra eventuali con gli Usa sarebbero perfino migliori di prima. Con Trump in Florida non c’era Bannon, che ha pronosticato un conflitto con la Cina nel giro di dieci anni (e il suo “siluramento” è stato letto da Pechino come un segnale positivo) e non era in prima fila, per quanto presente, Peter Navarro, il più “anti cinese” dei consiglieri di Trump. A Pechino sono certi che Washington adotterà una linea “kissingeriana” considerata morbida dai falchi americani, ma approvata da chi ora pare gestire le cose, ovvero la stella in ascesa nel team trumpista, il genero Jared Kushner dato molto vicino proprio a Kissinger. Non a caso ieri Trump ha lasciato intendere che non accuserà la Cina di manovrare i mercati con la propria valuta, affievolendo molto i toni contro Pechino, forse perché impegnato a provocare Putin.
Ma Pechino per sfruttare il momento che sembrava negativo – dopo la cena in Florida con tanto di missili e torte al cioccolato in molti avevano parlato di uno Xi “umiliato”- ma che forse non lo era davvero, deve compiere un passo di grande rilevanza internazionale del punto di vista politico, disinnescando il rischio che Pyongyang consegni una fetta d’Asia a questa America. Se l’Asia è considerata dalla Cina il proprio “cortile di casa” Pechino deve diventarne garanzia politica, confermando così la propria vocazione pacifica: paternalistica quanto si vuole ma non da “gendarme”.
 

Di Simone Pieranni



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 


   
 
 





 

mercoledì 12 aprile 2017

Nord Corea, Xi Jinping stoppa Trump: "Serve una soluzione pacifica!" - 朝鮮,習近平拖特朗普:“我們需要一個和平的解決辦法!” - 북한은시 진핑 트럼프를 드래그 : "우리는 평화로운 솔루션이 필요합니다.!"

북한은 진핑 트럼프를 드래그 :
"우리는 평화로운 솔루션이 필요합니다!"
 
 
DONALD TRUMP E XI JINPING
Lunga telefonata fra i leader di Pechino e Washington sulla situazione in Siria e Corea del Nord, i due punti più caldi sull’attuale scenario internazionale. Chiamato dal presidente Usa Donald Trump, il cinese Xi Jinping ha definito «inaccettabile» l’uso delle armi chimiche in Siria, secondo quanto riportato dall’agenzia Nuova Cina, e ha auspicato «una sola voce» in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Xi ha espresso anche preoccupazione per le tensioni che agitano il continente asiatico. Il leader cinese ha assicurato a Trump che Pechino è intenzionata a collaborare con gli Stati Uniti per convincere la Corea del Nord a porre fine al suo programma militare nucleare ma ribadisce la «necessità di una soluzione attraverso mezzi pacifici». Il capo della Casa Bianca ha inviato la portaerei USS Carl Vinson aircraft verso la penisola coreana come deterrente alle ambizioni missilistiche e nucleari di Pyongyang.
MAKE LOVE NOT WAR
La telefonata giunge all’indomani di un tweet in cui Trump spronava la Cina «a fare di più». A modo suo, Pechino ha già cominciato a fare pressioni con un avvertimento informale alla Corea del Nord a mezzo stampa. In un editoriale sul tabloid cinese Global Times, pubblicato dal Quotidiano del popolo, ossia l’organo ufficiale del Partito comunista cinese, si chiede a Pyongyang di astenersi da ulteriori provocazioni. «Se condurrà il suo sesto test nucleare, la possibilità di un’azione militare degli Stati Uniti sarà più alta che mai —, scrive il tabloid cinese —. Non solo Washington trabocca di fiducia e arroganza dopo l’attacco missilistico alla Siria, ma Trump vuole anche essere visto come un uomo che onora le proprie promesse». Un nuovo test nucleare di Pyongyang, avverte il giornale cinese, dopo le voci delle scorse settimane che lo davano per imminente, sarebbe «uno schiaffo in faccia al governo statunitense» e aumenterà il conflitto tra i due Paesi, e Pechino «presumibilmente reagirà con forza alle nuove azioni nucleari di Pyongyang».
La Cina sostiene la risoluzione della crisi attraverso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e il ripristino dei colloqui a sei sul nucleare nord-coreano, spiega ancora il quotidiano. «Se gli Stati Uniti intraprenderanno azioni unilaterali, guadagneranno scarso sostegno internazionale. Pyongyang può continuare con il suo duro atteggiamento, ma — conclude il Global Times — «per la propria sicurezza dovrebbe almeno fermare le provocazioni nucleari e missilistiche. Pyongyang dovrebbe evitare di fare errori, questa volta».
 
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시리아, 북한, 현재 국제 시나리오에있는 두 개의 가장 인기있는 장소의 상황에 중국과 미국의 지도자 사이의 긴 전화 통화. 미국 대통령이 도널드 트럼프에 의해 명명 된, 중국의시 진핑 기관의 새로운 중국을보고 "받아 들일 수없는"시리아 화학 무기의 사용이라고하며 '의 안전 보장 이사회에서 "한 목소리"를 촉구했다 UN.
사이는 아시아의 긴장에 대해 우려를 표명했다. 중국 지도자들은 중국이 핵무기 프로그램을 종료 북한을 설득하기 위해 미국과 작업 치열하지만 강조 것을 트럼프를 보장 "평화적인 수단을 통해 솔루션에 대한 필요성을." 백악관의 머리는 평양의 미사일과 핵에 대한 억지력으로 한반도에 USS 칼 빈슨 항공기 항공 모함을 보냈다.
이 호출은 트럼프가 중국을 촉구하는 트윗의 여파로 온다 "더 많은 작업을 수행 할 수 있습니다." 자신의 방법으로, 중국은 이미 언론에서 북한에 비공식적 경고 로비를하기 시작했다. 중국 공산당의 공식 기관이다 인민 일보, 발표 중국 타블로이드 글로벌 시대에 사설, 그는 추가 도발을 자제하기 위해 평양을 요청합니다. 당신이 그의 여섯 번째 핵 실험을하면 "미국의 가능성은 군사 행동은 그 어느 때보 다 높을 것이다 - 그녀는 중국의 타블로이드 신문을 기록 -. 뿐만 아니라 미국은 시리아에 미사일 공격 후 자신감과 오만으로 가득하지만 트럼프는 약속을 명예를 사람으로 볼 수 싶어. " 새로운 북한의 핵 실험, 그것은 임박한 걸린 최근 몇 주 동안의 소문 후 중국 신문을 경고, 그것은 "미국 정부에 대한 모욕"하고 두 나라 사이의 갈등을 증가시키고, 베이징 '아마 강력하게 대응할 것 평양의 새로운 핵 활동. "
중국은 유엔 안전 보장 이사회와 북한의 핵 6 자 회담의 복원을 통해 위기의 해상도, 매일을 설명하고 지원합니다. 미국이 일방적 조치에 착수 할 경우 "그들은 작은 국제 지원을 얻을 것입니다. 북한이 자신의 힘든 태도를 계속 할 수 있지만 - 글로벌 타임스는 말했다 - "자신의 안전을 위해 적어도 핵과 미사일 도발을 중지해야합니다. 북한은 이번 실수를하지 않도록해야합니다. "


martedì 11 aprile 2017

미국은 한반도에 불필요한 긴장을 창조한다 - 대통령과 북한 김정은이 맞다 : 미국의 미군 압력이 불법이다! 평화는 협상이 ... 도날드 트럼프 거짓 뉴스의 함정에 떨어졌다에 도달 ... The United States creates unnecessary tension on the Korean Peninsula - the President and the North Korean Kim Jong Un are right: US military pressure is illegal! Peace its important for negotiations ... Donald Trump fell into the trap of false news ...

KIM JONG UN
COREA DEL NORD - Duro avvertimento di Pyongyang a Washington, dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di muovere un gruppo di navi da guerra verso la penisola coreana. "Non imploriamo mai la pace ma adotteremo le più forti contromisure contro i provocatori per difenderci attraverso la potente forza delle armi e continuare a percorrere la strada che ci siamo scelti", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri della Corea del Nord citato dall'agenzia KCNA. Pyongyang "è pronta a reagire ad ogni tipo di guerra desiderato dagli Stati Uniti", ha aggiunto.
Sabato le navi americane, tra cui la portaerei Carl Vinson, due cacciatorpedinieri e un incrociatore a missili teleguidati avevano cancellato un viaggio in Australia per dirigersi da Singapore verso le acque davanti alla Corea. Erano partite da San Diego in California verso il Pacifico occidentale il 5 gennaio scorso, partecipando poi a esercitazioni militari annuali con la Corea del Sud. "Crediamo che la maggior presenza sia necessaria", ha detto una fonte ufficiale americana, sottolineando le preoccupazioni per il comportamento della Corea del Nord.
Quest'anno Pyongyang, e lo stesso leader Kim Jong Un, hanno più volte affermato che un test di missile balistico intercontinentale o simile fosse imminente, forse previsto prima del 15 aprile, quando cade il 105esimo anniversario della nascita del presidente fondatore, data celebrata come "Giorno del sole". Ciò dopo che il regime coreano ha condotto vari test di missili balistici di recente, sfidando Stati Uniti e Nazioni Unite (poiché viola così le sue risoluzioni che li vietano).
 
 
 BREVE STORIA DELLA COREA DEL NORD
 
La storia della Corea del Nord comincia all'indomani della capitolazione dell'Impero giapponese avvenuta il 15 agosto 1945, quando Kim Il-sung, che aveva guidato l'esercito rivoluzionario popolare coreano nella resistenza comunista coreana all'occupazione giapponese, si impose come il principale capo del Paese in qualità di segretario generale del Partito dei Lavoratori di Corea, nato dalla fusione del Partito Comunista e del Partito Neo-Democratico di Corea.
Il comitato popolare della Corea del Nord esercitava le funzioni di governo provvisorio. La legge sulla riforma agraria del 5 marzo 1946 abolì la proprietà fondiaria feudale, mentre la legge del 10 agosto 1946 nazionalizzò le grandi industrie, le banche, i trasporti e le poste e telecomunicazioni; la prima regolamentazione del lavoro fu stabilita con la legge del 24 giugno 1946 e l'eguaglianza dei sessi fu proclamata dalla legge del 30 luglio 1946. Una campagna di alfabetizzazione fu inoltre condotta a partire dalla fine del 1945, poiché quasi un quarto della popolazione nord-coreana era analfabeta.
La spartizione di fatto della Corea, in cui dopo la capitolazione giapponese nel 1945 i soldati sovietici e statunitensi erano presenti da una parte e dall'altra del 38º parallelo fu ratificata alla fine del 1948. Al Sud gli Stati Uniti istituirono un'amministrazione militare diretta, prima dell'organizzazione di elezioni il 10 maggio 1948 che condussero alla proclamazione della Repubblica di Corea il 15 agosto 1948. Dopo la tenuta a Pyongyang di una conferenza che riuniva organizzazioni del Nord e del Sud nell'aprile 1948, elezioni legislative (organizzate clandestinamente al Nord) si tennero il 25 agosto 1948. Il 9 settembre 1948 l'Assemblea popolare suprema proclamò la Repubblica Popolare Democratica di Corea a Pyongyang.
A partire dal 1947 numerosissimi abitanti della provincia di Hwanghae, vasta zona agricola situata a nord del 38º parallelo, sulla costa ovest della penisola, diedero vita a proteste contro il sistema di coscrizione istituito da Kim Il-sung; i legami familiari e culturali con il Sud erano così forti che alcuni di essi fuggirono sulle colline, altri presero le armi, altri ancora attraversarono la frontiera (vedi UNPIK).
Le cause della guerra di Corea, combattuta dal 25 giugno 1950 al 27 luglio 1953, danno luogo ancora oggi a interpretazioni divergenti nelle due parti del Paese. Per Seul la guerra fu scatenata da un'aggressione nordcoreana, in collegamento con Mosca, secondo un piano stabilito in precedenza. Per Pyongyang invece l'attraversamento da parte nordcoreana del 38º parallelo fu la risposta a un attacco a sorpresa dell'esercito di Seul comandato da consiglieri statunitensi. Di fatto la moltiplicazione degli incidenti di frontiera testimoniava un aggravamento delle tensioni militari alla vigilia del conflitto.
Dopo una rapida avanzata delle truppe nordcoreane comandate da Kim Il Sung, che occuparono ben presto quasi tutta la penisola, a eccezione di una testa di ponte a Pusan, forze statunitensi e di altri Paesi occidentali (tra cui la Francia, le cui truppe erano guidate dal generale Monclar), sbarcarono sotto la bandiera delle Nazioni Unite il 7 luglio 1950: il boicottaggio da parte dell'Unione Sovietica del Consiglio di sicurezza dell'ONU (al fine di protestare contro il rifiuto di riconoscere la Repubblica Popolare Cinese come membro permanente del Consiglio di sicurezza) permise agli Stati Uniti di condannare la Corea del Nord come aggressore e di far votare un intervento delle Nazioni Unite.
La controffensiva statunitense penetrò largamente nel Nord e raggiunse la frontiera cinese il 26 ottobre 1950. Mezzo milione di soldati cinesi vennero allora ad appoggiare i soldati nordcoreani che ripresero brevemente Seul nel gennaio 1951, prima che il fronte si stabilizzasse da una parte e dall'altra al trentottesimo parallelo. L'armistizio fu firmato a Panmunjeom il 27 luglio 1953 ed è tuttora in vigore, in assenza di trattati di pace. Il mantenimento dal 1953 di più di 30.000 soldati statunitensi in Corea del Sud è stato denunciato in modo costante da Pyongyang come il principale ostacolo alla riunificazione, a partire dal ritiro delle truppe cinesi dal Nord nel 1958.
Dopo il pesantissimo costo umano e materiale della guerra, celebrata in Corea del Nord come una vittoria sugli Stati Uniti, la Corea del Nord ricostruì la sua economia e si industrializzò rapidamente, alla velocità di Chollima, mitico cavallo alato che percorreva 1.000 al giorno, seguendo le idee del Juche elaborate dal presidente Kim Il Sung; con tassi di crescita annuali ufficiali superiori al 10%, il Paese era uno dei primi al mondo per sviluppo.
Dal 1962 al 1968 il regime nordcoreano credette che la Corea del Sud si sarebbe sollevata da sé; per accelerare il "momento decisivo" aveva inviato nella Corea del Sud sud agenti sovversivi e squadre di guerriglieri che furono subito neutralizzati,[1] a volte con perdite pesanti su entrambi i fronti. Diversi attentati furono commessi contro membri dei governi della Corea del Sud fino agli anni ottanta, due dei quali ai danni del presidente Park Chung-hee. Gli agenti nordcoreani venivano scoperti facilmente dai tabaccai per via del fatto che non conoscevano il prezzo delle sigarette. Gli anni record di infiltrazioni furono il 1967 e il 1968, con 743 agenti sui 3.693 scoperti tra il 1954 e il 1992.[2]
Il 21 gennaio 1968 un commando delle forze speciali della Corea del Nord attaccò la residenza presidenziale a Seul; dei 31 componenti del commando, 28 furono uccisi e uno fu fatto prigioniero; i sudcoreani ebbero 68 morti e 66 feriti tra civili e militari e ci furono tre morti e tre feriti statunitensi.[3] Il 23 gennaio 1968 la Corea del Nord fermò in alto mare per ispezionarla la nave spia americana Pueblo, che secondo Pyongyang era penetrata nelle sue acque territoriali; l'equipaggio fu liberato solo dopo scuse ufficiali del governo statunitense e un membro di esso fu ucciso. Nell'ottobre 1968 130 commando nordcoreani tentarono un raid sulla costa est della Corea del Sud: 110 furono uccisi e altri sette catturati. Il 15 aprile 1969 un EC-121 di ricognizione elettronica statunitense fu abbattuto sul mar del Giappone, a più di 160 km dalle coste coreane, da un MiG-21 dell'esercito d'aria nordcoreano. Il suo equipaggio di 31 persone fu ucciso.[4]
La società nordcoreana è senza dubbio una delle più gerarchizzate al mondo e anche una delle più poliziesche: i suoi membri formano oggetto di una sorveglianza costante e di dossier individuali costantemente aggiornati. Nel 1970 Kim Il-sung presentò, al quinto Congresso del Partito dei Lavoratori un sistema di classificazione che strutturava la società in tre classi – il nucleo, i "tiepidi" e gli ostili – e cinquantuno categorie. Da allora il sistema si è evoluto al ritmo delle operazioni regolari di riclassifcazione, ma lo stato di ciascuno continua a essere determinato dalla lealtà politica e dai precedenti familiari. Questa complessa gerarchia governa tutti gli aspetti della vita sociale: essa è determinante per le possibilità di accesso a posti di inquadramento in seno al partito e all'esercito, ma influisce ugualmente sull'accesso ai beni materiali. L'appartenenza di classe apre o chiude un accesso discriminatorio all'istruzione, alle promozioni e ai posti di responsabilità, ma anche ai privilegi che vi sono annessi: automobili, negozi speciali, appartamenti riscaldati e cure sanitarie.[5]
Le prime discussioni fra i governi delle due Coree in vista di un trattato di pace e di riunificazione si tennero nel 1972. In questo quadro la Corea del Nord propose nel 1980 la costituzione di una repubblica federale democratica di Koryo sulla base di un'autonomia regionale.[6]
La Corea del Sud accusò la Corea del Nord di aver organizzato nel 1983 un attentato con una bomba a Rangoon (attualmente Yangon, in Birmania), che uccise diciassette sudcoreani in visita ufficiale, di cui quattro membri di gabinetti ministeriali, nonché un altro attentato che causò la morte di centocinque passeggeri di un volo della Korean Airlines. Mancano gli elementi di prova a sostegno e il governo nordcoreano ha sempre negato ogni implicazione nell'attentato di Rangoon, ma un agente nordcoreano avrebbe al contrario riconosciuto di aver piazzato una bomba nell'attentato al volo della Korean Airlines.
Nel settembre 1984 la Corea del Nord versò un aiuto di 12 milioni di dollari alle vittime di inondazioni in Corea del Sud. Nel 1991 il lancio, in pieno periodo di opulenza statistica, della campagna "mangiamo solo due pasti al giorno" permetteva di dubitare, a partire dagli anni novanta, del successo annunciato nei discorsi ufficiali.
Nel maggio 1993 la Corea del Nord lanciò un missile Rodong che terminò la sua corsa nel mar del Giappone (chiamato mare Orientale dai coreani). Nel 1994 a Ginevra, successivamente alla morte di Kim Il-Sung, si riesce ad arrivare alla ratifica dell' Accordo Quadro, un compromesso che apriva i siti nucleari della Corea del Nord alle ispezioni dell'Aiea (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) ed impegnava il paese a sospendere il programma nucleare, in cambio di una cessione di due reattori ad acqua leggera che avrebbero permesso alla Corea del Nord di continuare la produzione di energia a scopi civili. Nel 2003 la Corea del Nord si ritirò dal trattato di non proliferazione nucleare, in un contesto di crisi diplomatica sulle armi nucleari in suo possesso.[11] In mancanza di soluzione della questione nucleare nella penisola coreana, la Corea del Nord non ha reintegrato tale trattato.
Dopo la morte del presidente Kim Il Sung l'8 luglio 1994, in questo contesto di crisi nucleare, la Corea del Nord osservò un lutto nazionale di tre anni fino al 1997, corrispondente alla durata del lutto per il padre nella società coreana tradizionale. Kim Jong-il è succeduto a suo padre Kim Il-sung come principale dirigente della Corea del Nord. Egli ha esercitato fino alla sua morte, avvenuta il 17 dicembre 2011, le funzioni di presidente del Comitato della difesa nazionale della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Dopo la sua morte gli è succeduto il terzogenito Kim Jong-un.
Il 31 agosto 1998 la Corea del Nord procedette a un tentativo di lancio di un satellite artificiale, il "Kwangmyongsong 1", da un missile balistico Taepodong che aveva sorvolato Honshu, la principale isola del Giappone, che non era stato però informato di questo tiro. Non essendo stata trovata alcuna traccia del satellite malgrado l'annuncio ufficiale del successo di questo volo, gli specialisti ritengono che lo stadio superiore sarebbe caduto in panne prima della messa in orbita. Il 15 giugno 2000, su iniziativa del presidente della Corea del Sud Kim Dae-jung (che gli sarebbe valsa il premio Nobel per la pace nel 2000), fu firmata a Pyongyang la dichiarazione comune Nord-Sud tra i due dirigenti coreani in vista di una riunificazione della Corea in uno Stato indipendente e pacifico.[12]
Il 23 aprile 2004 una grave catastrofe ferroviaria fece almeno 161 morti e una zona di 800 metri di raggio fu rasa al suolo dall'esplosione nella città di Ryongchon.[13] Nell'ottobre 2005 il governo ritornò su alcune delle sue riforme economiche, il che fece temere un deterioramento della situazione alimentare.[14]
Il 4 luglio 2006 la Corea del Nord lanciò sette missili balistici, scatenando con ciò una situazione di tensione internazionale, che si aggravò con il primo test nucleare sotterraneo nordcoreano il 9 ottobre 2006 e determinò una condanna da parte dell'intera comunità internazionale (compresa la Cina, principale alleato della Corea del Nord), con la conseguente adozione di sanzioni economiche.[15]
Un progresso si ebbe finalmente nel febbraio 2007, quando la Corea del Nord accettò di smantellare i suoi impianti nucleari e di consentire agli ispettori internazionali dell'AIEA di entrare nel paese, in cambio di circa 400 milioni di dollari in petrolio e aiuti. Nei mesi successivi il Paese asiatico rispettò l'accordo chiudendo il reattore nucleare per la fabbricazione delle armi di Yongbyon e annunciando che avrebbe disattivato i propri impianti nucleari e sottoposto alle verifiche internazionali un resoconto di tutti i suoi programmi nucleari entro la fine del 2007.[16][17] Tuttavia il governo nordcoreano non procedette alla rivelazione.
Nell'aprile 2007 il parlamento nordcoreano destituì il primo ministro Hong Song Nam e nominò l'ex ministro dell'esercito e della marina Kim Yong-Il come suo successore.
La novità più importante però si ebbe nel successivo mese di maggio: per la prima volta in cinquantasei anni furono infatti ripristinati i collegamenti ferroviari tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Anche se l'effettiva realizzazione di una linea ferroviaria efficiente tra i due Paesi avrebbe richiesto molti anni per essere completata (soprattutto a causa delle gravi carenze infrastrutturali della Corea del Nord), nondimeno l'evento ebbe un forte valore simbolico e fu considerato un importante passo verso la riconciliazione.
Nell'ottobre 2007 Kim Jong Il e il presidente sud-coreano Roh Moo-hyun si incontrarono per il secondo vertice inter-coreano. I due capi stipularono un accordo per collaborare su vari progetti economici e concordarono inoltre di avviare un confronto per giungere alla firma di un trattato che avrebbe formalmente posto fine alla guerra di Corea.[18][19]
Oltre che una speranza per la pace e la stabilità politica della regione, il riavvicinamento tra le due Coree era un elemento indispensabile per aiutare la Corea del Nord a risolvere alcuni dei suoi cronici problemi, primo fra tutti quello della fame, che proprio nel 2007, secondo l'ONU, minacciava due milioni di nordcoreani su una popolazione di 23[20] e quello delle più generali condizioni di arretratezza del Paese, anche in quell'anno alle prese con i danni causati dalle ricorrenti inondazioni.[21] 
Il processo di distensione dei rapporti con la Corea del Sud e con il resto della comunità internazionale era ed è ancora oggi strettamente legato all'effettivo rispetto, da parte della Corea del Nord, degli impegni assunti riguardo all'abbandono del programma nucleare, sul quale permangono forti incertezze, determinate proprio dal comportamento ambiguo e ondivago del Paese asiatico.
All'inizio del 2008 alcune tensioni segnarono nuovamente i rapporti tra Pyongyang e Seul a causa dell'espulsione dalla Corea del Nord di alcuni funzionari sudcoreani e del successivo lancio di missili nel mar Giallo "a scopo dimostrativo".[22][23]
Ciononostante, le speranze per una Corea del Nord finalmente denuclearizzata si materializzarono di nuovo nei mesi successivi, quando il governo nordcoreano fornì agli Stati Uniti a maggio e poi alla Cina a giugno gran parte (anche se non tutte) delle informazioni richieste sul programma nucleare condotto negli ultimi anni (soprattutto riguardo al plutonio riprocessato o arricchito per le armi nucleari), distruggendo inoltre una torre di raffreddamento nel suo reattore principale di Yongbyon. Gli Stati Uniti a loro volta promisero di depennare la Corea del Nord dalla lista degli "Stati canaglia" (i Paesi che favoriscono il terrorismo) e revocarono alcune sanzioni contro il Paese[24] Nel mese di luglio Stati Uniti, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Russia e Giappone annunciarono un altro accordo che consentiva agli ispettori internazionali di visitare le installazioni nucleari della Corea del Nord per confermare che aveva chiuso il principale impianto di trattamento a Yongbyon. In cambio la Corea del Nord avrebbe ricevuto assistenza finanziaria ed energetica.
L'aiuto straniero di origine pubblica e privato continuò dopo questa epoca. Gli Stati Uniti sbloccarono ad esempio, nell'ottobre 1998, 300.000 tonnellate di aiuti alimentari, ma la Corea del Sud era di gran lunga il primo fornitore.[10] La Corea del Nord però non accetta più aiuti umanitari dalla fine del 2006 e aspetta un sostegno sotto forma di cooperazione allo sviluppo.
Mentre la crisi alimentare della Corea del Nord continuava ad aggravarsi,[25] i progressi fatti in estate sulla via del disarmo nucleare sembrarono subire una brusca battuta di arresto a settembre, quando le autorità nordcoreane minacciarono di riaprire l'impianto per l'arricchimento del plutonio di Yongbyon e ne allontanarono gli ispettori delle Nazioni Unite. La mossa seguiva le proteste dei nordcoreani per il mancato rispetto della promessa degli Stati Uniti di togliere il Paese dalla loro lista delle nazioni che sponsorizzano il terrorismo e le notizie, poi smentite, che il presidente Kim avesse subito un grave ictus, facendo nascere dubbi su chi stesse realmente guidando il Paese asiatico.[26][27] La partita a scacchi diplomatica proseguì con il suo imprevedibile andamento nell'ottobre 2008, quando il dipartimento di Stato statunitense tolse la Corea del Nord dalla sua lista degli Stati che sponsorizzano il terrorismo, dopo che il paese aveva accettato di consentire agli ispettori internazionali l'accesso al suo impianto nucleare di Yongbyon e di continuare lo smantellamento della sua infrastruttura per il trattamento del plutonio.[28]
La lenta chiusura del programma nucleare della Corea del Nord è giunta a una fase di stallo nell'aprile 2009, quando il 4 aprile la Corea del Nord ha lanciato quello che ha detto essere un satellite, ma che altri governi hanno sostenuto fosse un test per un missile a lunga gittata. Sebbene, secondo tutti i resoconti affidabili, il lancio sia stato un fallimento e la testata del missile sia precipitata nell'oceano, la comunità internazionale ha duramente condannato il gesto della Corea del Nord.[29] Come risposta il Paese asiatico ha abbandonato i colloqui per il disarmo e, dopo aver espulso gli ispettori dell'ONU, ha annunciato la ripresa del programma nucleare.[30][31] 
All'inizio del 2011 la carenza di cibo e di servizi primari per i cittadini ha determinato alcuni episodi di protesta dei cittadini nei confronti del regime: il 14 febbraio nelle città di Jongju, Yongchon e Sonchon, nella provincia del Nord Pyongan presso il confine con la Cina, numerosi cittadini hanno reclamato elettricità e riso, usando come megafoni improvvisati dei fogli di carta. I tentativi del dipartimento per la sicurezza di Stato di individuare i responsabili delle manifestazioni si sono rivelati inefficaci per l'inusuale riluttanza dei cittadini a fornire informazioni.[32]
Durante la festa del 16 febbraio il tentativo della polizia di reprimere le proteste con la forza ha scatenato una reazione generale. Il 24 febbraio si sono registrati molti feriti e alcuni morti nei violenti scontri tra dimostranti e forze dell'ordine a Sinuiji, città confinante con la Cina.[33] Il 17 dicembre 2011 Kim Jong-il morì per un infarto e venne subito acclamato successore il suo terzogenito ventottenne Kim Jong-un, che ha cercato di mettersi in mostra sin dall'inizio, quando il 15 aprile 2012, per il centenario della nascita del "presidente eterno" Kim il sung, il suo Paese fece un test missilistico, che però non andò a buon fine. Le reazioni dei Paesi vicini non tardarono ad arrivare, specialmente dalla Corea del Sud. Il giorno seguente, alla parata militare organizzata per la celebrazione del centenario dalla nascita, Kim Jong-un parlò alla folla riunita, evento più che raro visto che Kim Jong-il l'aveva fatto solo due volte negli ultimi diciassette anni. Durante l'estate ci furono grosse epurazioni di generali a Pyongyang, specialmente Ri yong-ho, capo di stato maggiore dell'esercito. Allo stesso tempo Jong-un si fece nominare maresciallo. Il 12 dicembre 2012, a quasi un anno dalla morte di Kim Jong-il, la Corea del Nord ha fatto un test missilistico riuscendo a lanciare un satellite in orbita, provocando anche questa volta le proteste internazionali.
Il 29 marzo 2013 il regime nordcoreano ha annunciato la proclamazione dello stato di guerra con la Corea del Sud.[34] Il 3 aprile lo stato maggiore dell'esercito ha ufficialmente annunciato il via libera a un attacco nucleare contro gli Stati Uniti in caso di aggressione.[35]
Fra il 1994 e il 1998 una grave carestia colpì la Corea del Nord. Le stime del numero delle vittime sono molto variabili, da 220.000 (secondo i dati ufficiali) a più di tre milioni di morti secondo certe organizzazioni non governative. L'emergenza fu tale che per la prima volta nella sua storia il Paese uscì dal suo isolazionismo e chiese un aiuto umanitario ai Paesi esteri nel giugno 1995.
Le ragioni di questa crisi sanitaria sono molteplici secondo le fonti. Le autorità nordcoreane sottolineano l'impatto negativo delle inondazioni del 1995 e del 1996, oltre che della siccità del 1997 che ne fu la causa principale. Per gli osservatori internazionali, come Amnesty International o ancora Medici senza frontiere, il sistema economico ne sarebbe ugualmente responsabile,[7] come pure la rottura dei legami economici e strategici dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica e la normalizzazione delle relazioni tra la Cina e la Corea del Sud.[8]
Nel 1995 e nel 1998 Pyongyang beneficiò di volumi sempre crescenti di aiuti alimentari (più di un miliardo di dollari in quattro anni) e l'appello lanciato nel 1999 dalle Nazioni Unite, per un importo di 376 milioni di dollari, rappresenta il secondo programma di assistenza internazionale dopo l'ex Iugoslavia, essenzialmente per ragioni politiche e per evitare il crollo potenzialmente catastrofico del regime.[9]
 
 


ITALIA-CINA

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