Alcune tra le più importanti scoperte scientifiche sono avvenute in maniera del tutto casuale: la penicillina di Alexander Flaming, il batterio che causa la gastrite di Berry Marshall, la microradiazione cosmica di fondo di Wilson e Penzias.
Da oggi, anche una cura per la calvizie. Ok, per ora funziona solo sui topi, ma apre nuove prospettive per il trattamento di questo disturbo che affligge milioni di persone.
Million Mulugeta e i suoi collaboratori presso la Geffen Medicine School dell' UCLA si sono imbattuti nell'inatteso risulato durante alcuni test sul rapporto tra stress e disturbi del tratto gastrointestinale. I protagonisti dello studio erano 4 topi modificati geneticamente per produrre un eccesso di CRF (fattore di rilascio della corticotropina), un ormone dello stress. Come conseguenza questi animali avevano inziato a perdere il pelo sul dorso diventando, di fatto, calvi. I ricercatori volevano sperimentare l'efficacia dell' "astressin-B", una molecola capace di bloccare gli effetti del CRF. La prima dose non ha avuto alcun effetto e così gli scienziati hanno continuato con una somministazione al giorno per 5 giorni di seguito.
Dopo 3 mesi non solo i topi non manifestavano più i segni dello stress, ma nemmeno quelli della calvizie: il pelo era ricresciuto folto e sano.
Il CRF è presente anche nella pelle e nel cuoio capelluto umano insieme ad alcuni peptidi che ne modulano l'azione: che l'antistrssin-B possa funzionare anche nel trattamento della calvizie umana? Gli scienziati sono ottimisti, al punto da aver richiesto un brevetto a tutela della loro scoperta.
Fonte: http://it.notizie.yahoo.com/
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