FRANCESCO GABBANI
La Spezia - Sono passate due settimane dal trionfo al Festival di Sanremo e Francesco Gabbani confessa di non essersi ancora reso conto appieno del successo che lo ha travolto. È tornato a casa, nel paese in provincia della Spezia il cui sindaco gli ha mandato subito un telegramma («Siamo orgogliosi di te») e ha cominciato a pensare al futuro, al nuovo disco e all’esibizione all’Eurovision Song Contest, mentre la sua “Occidentali’s Karma” viaggia verso i 29 milioni di visualizzazioni su YouTube.
Francesco, come è cambiata la tua vita dopo quell’11 febbraio sul palco del Teatro Ariston?
«Non c’è modo di capacitarsi appieno del viaggio che ha intrapreso “Occidentali’s Karma”. Provo uno stupore che non riesco a descrivere, soprattutto quando penso a milioni di contatti sul web. Quanto a me, sono lo stesso Francesco che va a far la spesa o che va qualche volta al ristorante con la famiglia. Il premio al Festival di Sanremo è una soddisfazione indescrivibile, ma la mia vita è fatta di passeggiate nei boschi o in montagna tra Carrara e Ortonovo, di pedalate in bicicletta e ovviamente di musica».
«Non c’è modo di capacitarsi appieno del viaggio che ha intrapreso “Occidentali’s Karma”. Provo uno stupore che non riesco a descrivere, soprattutto quando penso a milioni di contatti sul web. Quanto a me, sono lo stesso Francesco che va a far la spesa o che va qualche volta al ristorante con la famiglia. Il premio al Festival di Sanremo è una soddisfazione indescrivibile, ma la mia vita è fatta di passeggiate nei boschi o in montagna tra Carrara e Ortonovo, di pedalate in bicicletta e ovviamente di musica».
La tua passione per la musica, dai tempi dei Trikobalto formati da te e dai fratelli sarzanesi Zarcone, ha resistito a tutto.
«Eh sì, a 34 anni di porte in faccia ne avevo prese tante e dopo un po’ le tumefazioni fanno male, nonostante la passione, che non mi ha mai abbandonato fin da quando ero bambino. Poi è andata com’è andata, con la vittoria nella sezione Giovani del 2016 e poi ancora quest’anno, fra i Campioni. E adesso devo sbrigarmi a finire l’album nuovo, perché assieme alla Bmg vogliamo rispettare la data d’uscita, prevista per metà primavera».
«Eh sì, a 34 anni di porte in faccia ne avevo prese tante e dopo un po’ le tumefazioni fanno male, nonostante la passione, che non mi ha mai abbandonato fin da quando ero bambino. Poi è andata com’è andata, con la vittoria nella sezione Giovani del 2016 e poi ancora quest’anno, fra i Campioni. E adesso devo sbrigarmi a finire l’album nuovo, perché assieme alla Bmg vogliamo rispettare la data d’uscita, prevista per metà primavera».
Un concerto a Carrara dove sei nato o a Ortonovo dove risiedi sarebbe un evento per questo territorio?
«Sicuramente è nei miei piani tenere un concerto anche dalle mie parti, ma non credo sarà possibile a breve. Sia chiaro: fosse per me, lo farei subito, ma ci sono impegni imminenti a cui devo far fronte. Senza dubbio, quando prepareremo un concerto, mi piacerebbe che fosse una festa in grande: una festa di tutti, fatta di musica e di divertimento, magari in uno spazio capiente, dove possa partecipare chiunque ne abbia voglia».
«Sicuramente è nei miei piani tenere un concerto anche dalle mie parti, ma non credo sarà possibile a breve. Sia chiaro: fosse per me, lo farei subito, ma ci sono impegni imminenti a cui devo far fronte. Senza dubbio, quando prepareremo un concerto, mi piacerebbe che fosse una festa in grande: una festa di tutti, fatta di musica e di divertimento, magari in uno spazio capiente, dove possa partecipare chiunque ne abbia voglia».
Divertimento, ballabilità, ma anche riflessione: il testo della tua canzone sta riscuotendo molta attenzione e consensi.
«Credo che l’ “intelligenza demodé” la recupereremmo tutti, se solo ci prendessimo quotidianamente del tempo per pensare e per riflettere. Non intendo necessariamente abbandonarsi alla meditazione, ma più che altro al pensare. Ecco: il pensiero è l’unica cosa che può essere la vera palestra per l’intelligenza, in una società dove tutto scorre, appunto “panta rei”, in modo troppo frenetico».
«Credo che l’ “intelligenza demodé” la recupereremmo tutti, se solo ci prendessimo quotidianamente del tempo per pensare e per riflettere. Non intendo necessariamente abbandonarsi alla meditazione, ma più che altro al pensare. Ecco: il pensiero è l’unica cosa che può essere la vera palestra per l’intelligenza, in una società dove tutto scorre, appunto “panta rei”, in modo troppo frenetico».
Te la sei presa anche con i tuttologi del web...
«Con i miei co-autori ho voluto ironizzare con quella parola, invitando tutti ad approfondire la conoscenza di ciò che c’interessa davvero, senza basarci solo su una ricerca sul web, a base di Google o Wikipedia».
«Con i miei co-autori ho voluto ironizzare con quella parola, invitando tutti ad approfondire la conoscenza di ciò che c’interessa davvero, senza basarci solo su una ricerca sul web, a base di Google o Wikipedia».
Il tuo “cercasi” che è un annuncio quasi commerciale, diventa “Cerca sì”, tra esortazione rafforzativa e unica soluzione: cosa significa e in quale direzione viaggia?
«Il “Cerca sì” è più che altro un’esortazione a ricercare ciò che ci porta il bene. Quante volte proviamo un senso d’insoddisfazione, senza nemmeno essere in grado di capire che cosa ci manca? Ecco, per prima cosa bisognerebbe provare a porsi delle domande, a ricercare in se stessi le risposte, prima di affrontare i quesiti della vita che ci circonda».
«Il “Cerca sì” è più che altro un’esortazione a ricercare ciò che ci porta il bene. Quante volte proviamo un senso d’insoddisfazione, senza nemmeno essere in grado di capire che cosa ci manca? Ecco, per prima cosa bisognerebbe provare a porsi delle domande, a ricercare in se stessi le risposte, prima di affrontare i quesiti della vita che ci circonda».
Dopo il successo, tutti fanno a gara ad essere stati già da prima tuoi amici, o vorrebbero diventarlo ora…
«Devo essere grato davvero a tante persone, che negli anni mi hanno sostenuto anche prima che le cose andassero bene. Ho una cerchia di collaboratori e di amici, che sono quelli che mi accompagnano da tempo, ma devo dire grazie anche a quelli che hanno creduto in me e che hanno fatto il tifo attraverso i canali social, o anche semplicemente votando la mia canzone durante il Festival. Gli amici “veri” sono quelli con cui non si parla di lavoro o che non gliene frega nulla, se ho vinto Sanremo o se ho un album in uscita».
«Devo essere grato davvero a tante persone, che negli anni mi hanno sostenuto anche prima che le cose andassero bene. Ho una cerchia di collaboratori e di amici, che sono quelli che mi accompagnano da tempo, ma devo dire grazie anche a quelli che hanno creduto in me e che hanno fatto il tifo attraverso i canali social, o anche semplicemente votando la mia canzone durante il Festival. Gli amici “veri” sono quelli con cui non si parla di lavoro o che non gliene frega nulla, se ho vinto Sanremo o se ho un album in uscita».
Ci sono artisti verso i quali ti senti in qualche modo “in debito”?
«Devo dire che non ho mai avuto un idolo, nella musica e neppure nello sport. O meglio, non ne ho mai avuto uno in particolare. Musicalmente sono “onnivoro”, ovvero riesco ad ascoltare la musica più disparata, dalla canzone d’autore italiana, all’hard-rock, passando per il pop. Ammiro molti artisti, ma se devo citarne due, allora dico Adriano Celentano e Franco Battiato».
«Devo dire che non ho mai avuto un idolo, nella musica e neppure nello sport. O meglio, non ne ho mai avuto uno in particolare. Musicalmente sono “onnivoro”, ovvero riesco ad ascoltare la musica più disparata, dalla canzone d’autore italiana, all’hard-rock, passando per il pop. Ammiro molti artisti, ma se devo citarne due, allora dico Adriano Celentano e Franco Battiato».
Adesso stai lavorando al nuovo disco. Qualche anticipazione?
«Ci sarà da pedalare e mi dividerò presto tra Milano e Varese, dove l’album verrà registrato e arrangiato. Ho in mente varie idee e molte sono già in fase di realizzazione. Il cd conterrà ovviamente “Occidentali’s Karma”, “Foglie al gelo”, che fa parte della colonna sonora del film “Poveri ma ricchi” di Fausto Brizzi, ma gli altri brani saranno inediti».
«Ci sarà da pedalare e mi dividerò presto tra Milano e Varese, dove l’album verrà registrato e arrangiato. Ho in mente varie idee e molte sono già in fase di realizzazione. Il cd conterrà ovviamente “Occidentali’s Karma”, “Foglie al gelo”, che fa parte della colonna sonora del film “Poveri ma ricchi” di Fausto Brizzi, ma gli altri brani saranno inediti».
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