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sabato 17 febbraio 2024

ALEXEI NAVALNY MUORE IN CARCERE DOPO UN MALORE, NELLA GIORNATA DI VENERDI' 16 FEBBRAIO 2024...MORTE SOSPETTA, TUTTI ACCUSANO LE AUTORITA' DI MOSCA, MA ACCUSARE VLADIMIR PUTIN OGGI SEMBRA ANACRONISTICO E DISTOPICO! ECCO PERCHE' FORSE, QUESTA VOLTA PUTIN NON PUO' AVERE RESPONSABILITA'!

ALEXEI NAVALNY
KHARP - (SIBERIA - RUSSIA)
- A pensare male, ci si azzecca sempre.... (Giulio Andreotti spesso ricordava questo proverbio) ma la morte di Alexei Navalny, a distanza di DUE ANNI esatti dall'inizio dell'operazione militare speciale in Ucraina, con le elezioni presidenziali appena iniziate, desta molti sospetti! In un momento storico di particolari tensioni internazionali in corso, la morte di Navalny del 16 Febbraio 2024, sembra essere stata architettata più per scompigliare la società russa dall'interno che non favorire la corsa alla presidenza di Vladimir Putin. Putin avrebbe potuto "liquidare" l'affaire Navalny ben molto tempo prima, anni prima dell'inizio dell'operazione militare nel Dombass, ma da qualche anno a questa parte, anzi, da almeno un decennio, accusare direttamente Putin di qualsiasi omicidio-suicidio commesso in patria e fuori dai confini nazionali contro chi si oppone al governo russo, è diventata la regola ferrea di una certa parte della politica internazionale volta a sostenere l'esportazione forzata della democrazia occidentale anche laddove, per cultura e per diverse architetture sociali, anche secolari, il progetto di esportare i valori occidentali sarebbe impossibile da attuarsi. (Vedasi Libia, Siria, Iraq, Afghanistan ecc.) Chi può o potrebbe avere avuto tutto l'interesse ad eliminare fisicamente Navalny? Qualcuno che è vicino al governo ucraino di Zelensky e di una parte (non tutta ovviamente) dell'opposizione anti-Putin, a tal fine di offuscare e denigrare definitivamente la figura del Presidente russo agli occhi della politica internazionale? E se invece, questa volta, la morte del dissidente fosse davvero un caso del destino? Un vero malore improvviso? Un incidente naturale? Alla storia l'ardua sentenza...

Alexander Mitrokhin 

MOSCA - (FEDERAZIONE RUSSA)Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin in patria, è morto nella prigione di Kharp, nella regione artica di Yamalo Nenets, dove era stato recentemente trasferito per scontare una condanna a 19 anni. A darne l’annuncio è il servizio carcerario russo. Secondo quanto riporta l’agenzia Tass, il dissidente di 47 anni ha avvertito un malore dopo una passeggiata, ma nonostante siano state eseguite “tutte le misure di rianimazione necessarie” queste “non hanno dato risultati positivi”. Le cause del decesso di Navalny sono in fase di accertamento, spiega il servizio penitenziario federale russo, ma la tv di Stato ha diffuso la notizia che si tratterebbe di una trombosi. I tentativi dei medici di rianimarlo sono continuati per 30 minuti prima che venisse dichiarato morto. Dal Cremlino, per bocca del portavoce Dmitry Peskov, spiegano che Putin è stato informato del decesso del suo rivale, ma che non sono ancora chiare le cause della morte. Parlando tre giorni fa in videoconferenza dall’estero con un gruppo di diplomatici europei a Mosca, il braccio destro di Alexei Navalny, Leonid Volkov, aveva detto che l’oppositore era “in condizioni psicofisiche sorprendentemente buone” e che non temeva per la sua vita, assicurando di “sentirsi al sicuro”. Anche il direttore della Commissione regionale di vigilanza pubblica, Danila Gontar, ha dichiarato che Alexey Navalny non avrebbe lamentato alcun problema di salute. “Non ci sono stati reclami sulla salute. È vero. Non abbiamo avuto informazioni al riguardo”. Anche la madre, Lyudmila Ivanovna Navalnaya, dice a Novaya Gazeta di aver visto il figlio appena quattro giorni fa e che stava bene: “Non voglio sentire alcuna condoglianza. Abbiamo visto mio figlio nella colonia penale il giorno 12, avevamo una visita. Era vivo, sano, allegro”. Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin in patria, è morto nella prigione di Kharp, nella regione artico di Yamalo Nenets, dove era stato recentemente trasferito per scontare una condanna a 19 anni. A darne l’annuncio è il servizio carcerario russo. La Procura di Mosca, intanto, teme manifestazioni di piazza da parte dei sostenitori di Navalny e mette in guardia i cittadini invitandoli a rimanere a casa. (Da: https://www.ilfattoquotidiano.it/)
Morto in carcere il dissidente anti-Putin Alexei Navalny: “Malore dopo una passeggiata”. Mosca: “No a manifestazioni in suo sostegno”
ALEXEI NAVALNY (morto a 47 anni)

Aleksej Anatol'evič Naval'nyj (in russo Алексе́й Анато́льевич Нава́льный?trasl. anglosassone: Alexei Anatolievich NavalnyButyn4 giugno 1976 – Charp16 febbraio 2024) è stato un attivistapolitico e blogger russo.

È stato fra i più noti oppositori del presidente della RussiaVladimir Putin. Era a capo del partito Russia del Futuro e presidente di Coalizione Democratica (che unisce Russia del FuturoRPR-Parnas e Scelta Civica), formazione in precedenza co-presieduta con Boris Nemcov, morto assassinato nel febbraio 2015. È stato fondatore della Fondazione Anti-corruzione.

Di posizioni nazionaliste e liberali, dichiaratosi in passato a favore della possibilità di ricondurre Ucraina e Bielorussia sotto l'influenza russa, Naval'nyj si è dichiarato favorevole alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali nel Paese.

Nell'agosto 2020 è stato ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato avvelenato. Secondo il suo staff l'avvelenamento sarebbe avvenuto tramite l'agente nervino Novichok; tuttavia non vi sono prove, mancando nella sua cartella clinica proprio un dato fondamentale, l’analisi sul livello della colinesterasi, che proverebbe l’avvelenamento da organofosfati come il Novichok.

Il 2 febbraio 2021 il tribunale Simonovsky di Mosca ha sostituito la condanna sospesa di 3 anni e 6 mesi di Naval'nyj nel caso Yves Rocher con una definitiva. La CEDU, alcune organizzazioni internazionali per i diritti umani, alcuni leader dei paesi occidentali, nonché numerosi media internazionali hanno definito la reclusione di Naval'nyj come politicamente motivata.

Nel febbraio 2021 Amnesty International ha ritirato a Naval'nyj la designazione di "prigioniero di coscienza", per via dei suoi video e delle sue dichiarazioni pro-nazionaliste fatte in passato che costituirebbero incitamento all'odio, ripristinandola a maggio dello stesso anno.

Il 22 marzo 2022, il tribunale di Lefortovo di Mosca ha condannato Naval'nyj a 9 anni di carcere in una colonia penale di regime severo. Il 4 agosto 2023 lo stesso tribunale condanna Naval'nyi a 19 anni a fronte dei precedenti 9.

Nei giorni precedenti alla sua morte, Naval'nyj aveva dato l'avvio alla campagna contro la rielezione di Putin nel 2024 che mirava a coinvolgere cittadini a distribuire video e post per la campagna online o a realizzare graffiti e affiggere volantini.

Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej_Naval%27nyj

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ITALIA-CINA

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