Nicolas Sarközy de Nagy-Bocsa, conosciuto semplicemente come Nicolas Sarkozy ([nikɔla saʁkɔzi] ) (Parigi, 28 gennaio 1955), è un politico e avvocato francese. Dal 16 maggio 2007 è il ventitreesimo presidente della Repubblica francese, il sesto della Quinta Repubblica e di conseguenza coprincipe d'ufficio del Principato di Andorra.
Candidato dell'UMP alla più alta carica della Repubblica nelle elezioni del 22 aprile 2007, ha raccolto al primo turno 11.448.663 voti (31,18%).[1] Partecipando al ballottaggio del 6 maggio contro la candidata del Partito socialista Ségolène Royal, è stato eletto presidente con oltre il 53,06% dei voti.
In quanto capo di stato francese è anche, d'ufficio, uno dei due coprincipi di Andorra, Gran Maestro della Legion d'onore e Protocanonico d'Onore della Basilica di San Giovanni in Laterano.
È il primo presidente francese nato da genitori di origine straniera nonché il primo ad esser nato dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
Fonte: http://it.wikipedia.org
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[modifica] Famiglia e studi
È figlio di Paul Sarkozy, un aristocratico ungherese naturalizzato francese, e di Andrée Mallah, figlia di un medico ebreo sefardita di Salonicco convertito al cristianesimo e di una cattolica francese. È stato cresciuto dalla madre, lasciata dal padre, il quale si è poi risposato ed è andato a vivere negli Stati Uniti.[2]
Si laurea in legge con una specializzazione in diritto privato e in scienze politiche all'università di Paris X-Nanterre. Continua i suoi studi all'Institut d'études politiques de Paris, ma non riesce a raggiungere il diploma di perfezionamento anche a causa dei cattivi risultati ottenuti in lingua inglese [3]. Avvocato dal 1981, socio fondatore dello studio legale associato Leibovici-Claude-Sarkozy creato nel 1987, poi socio fino al maggio 2007 dello studio Arnaud Claude - Nicolas Sarkozy dal maggio 2002.
Nel 1982 si sposa con Marie-Dominique Culioli. Hanno due figli: Pierre (1985), un produttore di rap[4] e Jean (1986), un politico.
Nel 1984 incontra Cécilia Ciganer-Albéniz che sposa nel 1996, da questa unione nasce Louis (1997). Nel 2009 il figlio Jean lo rende nonno per la prima volta.
Nel 2008 si sposa in terze nozze con la modella, cantautrice e attrice italiana naturalizzata francese Carla Bruni.
[modifica] Esordi in politica
Politica in Francia La Politica nella Quinta Repubblica Francese |
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Entra in politica nel 1974, partecipando alla campagna elettorale del candidato gollista alla presidenza della Repubblica Jacques Chaban-Delmas. Nel 1976 aderisce al Raggruppamento per la Repubblica (RPR), il partito neo-gollista fondato da Jacques Chirac.
[modifica] Deputato e sindaco
Eletto deputato all'Assemblée Nationale nel 1988, rieletto nel 1993, 1997 e 2002. Sindaco di Neuilly-sur-Seine dal 1983 al 2002, presidente del consiglio generale dell'Hauts-de-Seine nel 2002 e dal 2004 al 2007.
[modifica] Incarichi ministeriali
Ministro del Bilancio nel governo di Édouard Balladur (1993-1995). È anche portavoce del governo e per qualche mese ministro ad interim delle Comunicazioni. Alle elezioni presidenziali del 1995 appoggia la candidatura di Balladur, entrato in competizione con il candidato ufficiale del RPR Jacques Chirac[5]. Quest'ultimo non riesce a entrare nel ballottaggio, e al secondo turno è eletto Chirac. Sarkozy, in disgrazia con il nuovo presidente della Repubblica, non ottiene alcun incarico nel nuovo governo di Alain Juppé.
Alle presidenziali del 2002 sostiene la candidatura di Jacques Chirac. All'indomani della rielezione di Chirac, il suo nome circola con insistenza come nuovo primo ministro, ma il presidente della repubblica gli preferisce Jean-Pierre Raffarin.
È ministro dell'Interno (maggio 2002 - marzo 2004) e dell'Economia, delle finanze e dell'industria, con il rango di ministro di Stato (marzo - novembre 2004) nei governi Raffarin. Dal giugno 2005 è ministro dell'Interno e dell'organizzazione del territorio, con il rango di ministro di Stato, nel governo di Dominique de Villepin. Si dimette il 26 marzo 2007 per impegnarsi a tempo pieno nella campagna presidenziale, ed è sostituito da François Baroin, un quarantenne fedelissimo di Chirac.
[modifica] Presidente dell'UMP
Dal novembre 2004 è presidente del partito neo-gollista Unione per un Movimento Popolare (UMP), nato dopo le elezioni presidenziali del 2002 dalla fusione del RPR (Raggruppamento per la Repubblica) con una parte dell'UDF (Unione per la Democrazia Francese) (presidenza che ha abbandonato nel maggio 2007 dopo l'elezione alla presidenza della Repubblica). Sarkozy ha avuto in passato ruoli di primo piano all'interno del RPR, divenendone per breve tempo anche segretario generale (1998) e poi presidente ad interim nel 1999.
[modifica] Candidato alle presidenziali del 2007
Il 14 gennaio 2007 alla Porte de Versailles a Parigi ottiene, con una votazione plebiscitaria (98,1% dei 233.779 votanti con un tasso di partecipazione del 69,06%), l'investitura del suo partito alla candidatura alle elezioni presidenziali del 2007. Al primo turno raccoglie 11.448.663 voti (31,18%).[1] Entra quindi nel ballottaggio del 6 maggio con la candidata socialista Ségolène Royal, che ha 9.500.112 voti (25,87%).
Il 6 maggio 2007 è eletto presidente con 53,06% dei voti. È il 23º Presidente della Repubblica Francese.
[modifica] La presidenza
Sin dai primi giorni del suo mandato, Sarkozy ha dimostrato un'inedita originalità politica. Ha aperto il governo ad alte personalità dell'area socialista affidando loro ministeri o missioni internazionali. Per esempio ha proposto la candidatura di Dominique Strauss-Kahn alla presidenza del Fondo Monetario Internazionale. Nei primi due mesi di presidenza è apparso ben tre volte in TV per lunghe interviste. Ha annunciato che finché sarà Presidente non ci saranno amnistie o grazie collettive né per i detenuti né per gli automobilisti multati, come era solito succedere in occasione dell'elezione di un nuovo Presidente e del 14 luglio, festa nazionale. Per la sua iperattività è stato soprannominato da amici e avversari "Supersarko".
La "rupture" sarkozysta ha preso subito piede all'Eliseo. Ad esempio, primo ministro da lui nominato il 17 maggio 2007, François Fillon, ha formato un governo inizialmente di quindici ministri, di cui sette di sesso femminile, e quattro segretari di Stato. In vista delle elezioni legislative del giugno successivo, Sarkozy ha annunciato che si sarebbe proceduto: 1) alla sostituzione di tutti quei ministri che, se candidati, non fossero riusciti a farsi eleggere all'Assemblée Nationale; 2) alla nomina di ulteriori segretari di Stato, alcuni dei quali di estrazione socialista. Ambedue le cose si sono verificate puntualmente.
Fin dall'inizio, modifica strutturalmente la politica estera del governo nei confronti degli Stati Uniti, che era giunta alle soglie dei ferri corti sotto la presidenza Chirac, tanto che il nuovo presidente viene spesso chiamato l'Americano per le sue posizioni filo-USA piuttosto inconsuete in Francia.[6]
Il 25 giugno 2007, indice una riunione di lavoro, che porta alla definizione di una strategia immediata e concreta, per affrontare la catastrofica emergenza umanitaria che investe la regione sudanese del Darfour, (nei colloqui tenutisi il 20 luglio 2007, con il nuovo primo ministro britannico Gordon Brown, ha ribadito la sua ferma e determinata volontà di porre un freno a questa disastrosa situazione, ragionando con lo stesso primo ministro, per un piano comune da presentarsi in sede di nazioni unite).
Il 9 luglio 2007, rompendo ogni protocollo, si autoinvita alla riunione Ecofin (riunione dei ministri dell'economia dell'eurogruppo) per negoziare personalmente un rientro meno immediato della Francia, negli stringenti parametri di Maastricht, rientro da ritardarsi, causa l'ambizioso piano di rilancio fiscale, che il presidente intende approvare nei suoi primi cento giorni di mandato.
Il 18 luglio 2007, ha insediato un'altra creatura della sua presidenza di "rupture": un comitato di saggi presieduto dall'ex primo ministro Edouard Balladur, con l'incarico di formulare una proposta di riforma costituzionale. Tra i componenti del comitato, alcuni esponenti del Partito socialista come Jack Lang, Guy Carcassonne, Olivier Duhamel e Olivier Schrameck. La riforma sarà approvata dal Congresso[7] nel luglio 2008, con soli due voti di maggioranza, fra cui quello dello stesso Jack Lang.
Il 24 luglio 2007, un aereo di Stato ha ricondotto a Sofia cinque infermiere bulgare e un medico palestinese, rinchiusi per anni nelle prigioni libiche con l'accusa di aver contagiato 400 bambini. Sotto la regia della delegazione europea e con lo sprint finale impresso da Sarkozy e dalla moglie Cécilia, la condanna alla pena capitale è stata convertita nel rimpatrio e in una pena da scontare in istituti di reclusione bulgari. Il governo bulgaro, una volta rientrati in patria i propri connazionali, si è affrettato a graziarli.
Nel novembre 2007 viene inscenato il più massiccio sciopero dall'autunno caldo di Juppè e della fracture chiracchiana del 1995; blocco di treni, metropolitane e tram gettano nel caos numerose città. Lo scontro sociale riguarda la proposta del governo di riformare alcuni regimi pensionistici, innalzando gli anni di contributi necessari per andare in pensione, dai 37,5 attuali ai 40, per una serie di categorie lavoratrici del cosiddetto “regime speciale”. Il particolare trattamento, che interessa circa un milione e mezzo di persone (500mila in attivo ed oltre un milione di pensionati) delle ferrovie francesi (Sncf), della rete di trasporto urbano parigino (Ratp), delle aziende energetiche (Electricite de France e Gaz de France), introdotto nell'ordinamento del Paese più di quarant'anni fa, era destinato precipuamente a lavoratori invalidi.
Il 20 dicembre 2007, dopo un vertice a tre, con il presidente del consiglio italiano Romano Prodi, e il primo ministro di Spagna José Luis Rodríguez Zapatero, svoltosi nella sala Adriana a Roma, prende ufficialmente corpo l'ambizioso progetto di Unione Mediterranea, punto di forza dell'azione propositiva di Sarkozy, sin dal suo insediamento all'Eliseo.
In seguito alle proteste tibetane contro le Olimpiadi di Pechino si è detto favorevole a boicottarne la cerimonia d'apertura, senza avere però grande sostegno internazionale.[2]
A inizio anno ha lanciato alcune proposte sul settore radiotelevisivo: la sparizione della pubblicità dai canali pubblici compensata con la tassazione degli utili delle TV private, e la creazione di un unico grande canale all-news francese che rimpiazzerebbe France 24 e TV5.
Nel 2011 è tra i più forti sostenitori dell' intervento militare in Libia, durante la guerra civile libica.
[modifica] Carriera politica
Presidente della Repubblica francese : dal 2007.
Co-Principe di Andorra: dal 2007
Il ministro
Ministro del Bilancio e portavoce del governo : 1993-1995.
Ministro delle Comunicazioni : 1994-1995.
Ministro di Stato, Ministro degli Interni, la sicurezza interna e delle libertà locali : 2002-2004.
Ministro di Stato, Ministro dell'Economia, delle Finanze e dell'Industria : marzo-novembre 2004.
Ministro di Stato, Ministro degli Interni e della pianificazione territoriale : 2005-2007 (Dimissioni).
Mandati elettorali
Assemblea nazionale francese
Membro della Assemblée nationale per la Hauts-de-Seine: 1988-1993 (ministro nel 1993) / 1995-2002 (ministro nel 2002) / da marzo a giugno 2005 (ministro nel giugno 2005). Eletto nel 1988, rieletto nel 1993, 1995, 1997, 2002, 2005.
Consiglio regionale
Consiglio regionale della Ile-de-France: 1986-1988 (Dimissioni).
Consiglio comunale
Sindaco di Neuilly-sur-Seine : 1983-2002 (Dimissioni). Rieletto nel 1989, 1995 e 2001.
Consigliere comunale de Neuilly-sur-Seine: 1977-2004 (Dimissioni). Rieletto nel 1983, 1989, 1995, e 2001.
Consiglio generale
Presidente del Consiglio generale della Hauts-de-Seine: 2004-2007 (Dimissioni, presidente della Repubblica francese nel 2007).
Vice-presidente del Consiglio generale della Hauts-de-Seine : 1986-1988 (Dimissioni).
Consigliere generale della Hauts-de-Seine : 1985-1988 (Dimissioni) / 2004-2007 (Dimissioni). Rieletto nel 2004.
Responsabilità politiche
Portavoce del Raggruppamento per la Repubblica : 1995-1997.
Presidente del Raggruppamento per la Repubblica : aprile-ottobre 1999.
Presidente del Unione per un Movimento Popolare : 2004-2007 (presidente della Repubblica francese nel 2007).
[modifica] Opere
È autore di numerosi saggi, alcuni dei quali tradotti in italiano, come La République, les religions, l'espérance (Éditions du Cerf, 2004; trad. it.: "La Repubblica, le religioni, la speranza", Edizioni Nuove Idee, 2005), in cui affronta uno dei tabù della società francese: il posto delle religioni nella vita del Paese. Il libro, in cui Sarkozy viene intervistato dal filosofo Thibaud Collin e dallo scrittore domenicano Philippe Verdin, auspica "una laicità aperta e pacificata, in cui ciascuno possa vivere la propria speranza e partecipare alla costruzione della società democratica". Il volume ha suscitato un dibattito anche in Italia, dove Carlo Cardia lo ha recensito per Avvenire (3 maggio 2006). È anche autore di una biografia dell'integerrimo uomo politico conservatore Georges Mandel, assassinato dai miliziani su ordine dei nazisti nel 1944, da cui nel 1997 è stato tratto un film per la televisione interpretato da Jacques Villeret.
[modifica] Aneddoti
È soprannominato da amici e avversari "Sarko". I suoi tic e la sua voce gutturale fanno la gioia degli imitatori.
Il 13 maggio 1993, appena nominato ministro delegato al Bilancio, è stato uno dei negoziatori nel corso della vicenda di "Human Bomb", uno squilibrato che si era impadronito di un'intera classe di una scuola materna di Neuilly-sur-Seine sotto la minaccia di un fucile e del materiale esplosivo che aveva con sé. Sarkozy si recò immediatamente sul posto e, in qualità di sindaco di Neuilly, trattò personalmente con "Human Bomb" ottenendo la restituzione alle famiglie di un certo numero di bambini. La vicenda si concluse con l'uccisione dell'individuo e la liberazione dei piccoli e della maestra che erano rimasti ancora in balìa dell'uomo.
Sarkozy, che non ha peli sulla lingua, non ha esitato a qualificare con l'espressione "racaille" (feccia) i teppisti che spadroneggiano nelle "periferie calde" parigine. Così dalla strada rispose nell'ottobre 2005 a una signora che affacciata alla finestra chiedeva al ministro dell'Interno di liberare gli abitanti del quartiere dalle bande di delinquenti:
(FR) « Vous en avez assez, vous en avez assez de cette bande de racaille, oui, on va vous en débarrasser! » | (IT) « Voi ne avete abbastanza, ne avete abbastanza di questa feccia, sì, adesso ci pensiamo noi a toglierli di mezzo! » |
(Sarkozy) |
L'episodio è stato seguito da numerose polemiche, soprattutto da parte dell'opposizione.
Nel novembre 2005 l'attore e regista Mathieu Kassovitz che lo aveva chiamato polemicamente in causa nel suo blog [8] ha la sorpresa di trovare nel suo sito web una lunga e pacata risposta dello stesso Sarkozy.
Nel 2005 una crisi passeggera del secondo matrimonio di Sarkozy è stata oggetto delle attenzioni morbose della stampa, provocando la collera del ministro che si è immediatamente rivolto alla giustizia.
Sarkozy è padre di tre figli maschi, due di primo letto e un terzo avuto dalla seconda moglie Cécilia. Il secondogenito Jean (1987) è dal 16 marzo 2008 consigliere generale del dipartimento delle Hauts-de-Seine per l'UMP. Ha due fratelli: Guillaume (1951), imprenditore e vice presidente della Medef (la Confindustria francese) e François (1957), pediatra. Ha inoltre un fratello ed una sorella nati dai successivi matrimoni del padre: Caroline e Pierre Olivier, quest'ultimo banchiere a New York.
È stato vittima di una googlebombing, digitando il suo nome, si veniva indirizzati al sito internet di Iznogoud, popolare fumetto francese. Avveniva anche il contrario.
Il numero uno della Repubblica transalpina è spesso oggetto di scherno per la sua statura napoleonica.
Nel corso del mese di ottobre 2007, a seguito anche di un massiccio interesse dei mezzi di informazione, si è consumato ad uso e consumo di tutti i francesi e non solo, la fine burrascosa del matrimonio con Cécilia, fine ufficializzata da consensuale separazione. La burrascosa vicenda matrimoniale dei coniugi Sarkozy, ha visto il presidente perdere letteralmente le staffe, nel corso dell'intervista con la trasmissione americana 60 Minutes. La sua relazione con l'ex modella Carla Bruni è stata resa pubblica il 16 dicembre 2007 dalla stampa francese.
Il 20 dicembre 2007, grande successo e bagno di folla ha interessato Sarkozy nella sua prima visita ufficiale in Italia, dopo un pasto in un noto ristorante di Piazza del Popolo. Nel pomeriggio il presidente francese ha ricevuto gli onori militari nel cortile d'onore del Quirinale quando ha incontrato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella sala del Bronzino.
A Natale 2007 Sarkozy e la compagna Carla Bruni si recano in Egitto. La vicenda amorosa del Presidente ruba copertine di giornali e telegiornali, il morboso interesse dei media viene a concentrarsi sulla nuova coppia presidenziale, nel contempo escono in libreria, scottanti confessioni della ex moglie Cecilia.
Nicolas Sarkozy e Carla Bruni si sono sposati il 2 febbraio 2008 al Palazzo dell'Eliseo, con una breve cerimonia in forma civile. Nel maggio 2011 il padre di Sarkozy ha annunciato la gravidanza di Carla, la notizia ha trovato conferma nel corso del G8 del 27 maggio durante il quale Carla ha scherzosamente accarezzato la propria pancia, mostrandola alle mogli dei capi di stato presenti al ricevimento.
[modifica] Onorificenze
[modifica] Onorificenze francesi
Gran Maestro e Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore | |
— 2007 |
Gran Maestro de l'Ordre national du mérite | |
[modifica] Onorificenze straniere
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Bagno (Regno Unito) | |
Commendatore dell'Ordine di Leopoldo (Regno del Belgio) | |
Cavaliere di I classe dell'Ordine della Stara Planina | |
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila d'Oro | |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Carlo III (Spagna) | |
— 2009[9] |
- Canonico onorario della Papale Arcibasilica Cattedrale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano (questo titolo spettava ai re di Francia e oggi è rivestito dai Presidenti della Repubblica francese).
[modifica] Note
- ^ a b Fonte: Ratifica ufficiale del Consiglio Costituzionale francese
- ^ Sárközy Pál si è sposato in seconde nozze con Christine de Ganay, di origini aristocratiche, da cui ha avuto due figli, Pierre-Olivier e Caroline. Nel 1977, Paul Sarkozy si è separato dalla seconda moglie, che alcuni anni dopo ha sposato Frank Wisner Jr.
- ^ Catherine Nay, Un pouvoir nommé désir Grasset & Fasquelle Editore, ISBN 2-246-68001-8
- ^ privée Vedere french article
- ^ Dal gennaio all'aprile 1995 Sarkozy cumulerà le funzioni ministeriali con l'incarico di portavoce del candidato Balladur.
- ^ Corrado Maria Daclon, Con Sarkozy la Francia si riavvicina agli Usa?, Analisi Difesa, n. 76, 2007
- ^ Il parlamento in seduta comune.
- ^ http://www.mathieukassovitz.com/
- ^ [1]
[modifica] Bibliografia
- Alain Badiou. Sarkozy: di che cosa è il nome?, Cronopio, 2008, pp. 139, ISBN 88-89446-35-8
- Lanfranco Pace. Nicolas Sarkozy. L'ultimo gollista, Boroli Editore, 2007, pp. 142 ISBN 88-7493-115-8
- Nicolas Sarkozy. La Repubblica, le religioni, la speranza, Edizioni Nuove Idee, 2005, pp. 186, ISBN 88-7557-116-3 (una recensione)
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Nicolas Sarkozy
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Nicolas Sarkozy
- Wikiquote contiene citazioni di o su Nicolas Sarkozy
[modifica] Collegamenti esterni
- (FR) Nicolas Sarkozy sur le site de la Présidence de la République
- (FR) Sa fiche sur le site de l'Assemblée nationale
- (FR) Sarkozy.fr blog
- (FR) Sito della Presidenza della Repubblica
- Operazione Sarkozy
Fonte: http://it.wikipedia.org/
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