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sabato 23 marzo 2024

SONO 139 I MORTI E 180 I FERITI NELL'ATTACCO TERRORISTICO DELLA SERA DI VENERDÌ 22 MARZO 2024 AL TEATRO CROCUS CITY HALL DI MOSCA IN RUSSIA! PIENA SOLIDARIETÀ AL GOVERNO RUSSO, AL PRESIDENTE VLADIMIR PUTIN ED ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME!

Солидарность с Правительством РФ и президентством Владимира Путина за трусливый теракт против мирных жителей, расстрелянный внутри театра в Москве! Соболезнования семьям погибших! 🖤 Solidarity with the Government of the Russian! Solidarietà alla #Russia! 

Moscow (Mosca - Federazione Russa):

Attentato a Mosca, spari e strage nella sala concerti: 139 morti e 180 feriti. 

L'Isis rivendica! 

Tre bambini fra le vittime. Terroristi in fuga. Washington aveva avvertito Mosca del rischio attacchi dello Stato islamico. Kiev: 'Noi estranei'! Mosca è tornata a vivere i peggiori incubi degli attacchi terroristici ceceni degli anni '90 quando stasera un gruppo di uomini armati, in tenuta mimetica, ha fatto irruzione in una sala da concerti a nord-ovest del centro aprendo il fuoco senza pietà sugli spettatori. Secondo alcune testimonianze, gli assalitori avrebbero lanciato anche granate o bottiglie incendiarie e poco dopo l'intero edificio si è trasformato in un rogo. Sono 139 i morti, tra cui tre bambini, e 180 i feriti, è il bilancio ancora provvisorio fornito dai servizi di sicurezza interni russi, Fsb. Le autorità hanno aperto un'inchiesta per terrorismo e qualche ora dopo l'Isis ha rivendicato l'attacco. Miliziani dello Stato islamico, si legge in un messaggio sul canale Telegram del gruppo jihadista, "hanno attaccato un grande raduno (...) alla periferia di Mosca" e poi si sono "ritirati sani e salvi nelle loro basi".





sabato 17 febbraio 2024

ALEXEI NAVALNY MUORE IN CARCERE DOPO UN MALORE, NELLA GIORNATA DI VENERDI' 16 FEBBRAIO 2024...MORTE SOSPETTA, TUTTI ACCUSANO LE AUTORITA' DI MOSCA, MA ACCUSARE VLADIMIR PUTIN OGGI SEMBRA ANACRONISTICO E DISTOPICO! ECCO PERCHE' FORSE, QUESTA VOLTA PUTIN NON PUO' AVERE RESPONSABILITA'!

ALEXEI NAVALNY
KHARP - (SIBERIA - RUSSIA)
- A pensare male, ci si azzecca sempre.... (Giulio Andreotti spesso ricordava questo proverbio) ma la morte di Alexei Navalny, a distanza di DUE ANNI esatti dall'inizio dell'operazione militare speciale in Ucraina, con le elezioni presidenziali appena iniziate, desta molti sospetti! In un momento storico di particolari tensioni internazionali in corso, la morte di Navalny del 16 Febbraio 2024, sembra essere stata architettata più per scompigliare la società russa dall'interno che non favorire la corsa alla presidenza di Vladimir Putin. Putin avrebbe potuto "liquidare" l'affaire Navalny ben molto tempo prima, anni prima dell'inizio dell'operazione militare nel Dombass, ma da qualche anno a questa parte, anzi, da almeno un decennio, accusare direttamente Putin di qualsiasi omicidio-suicidio commesso in patria e fuori dai confini nazionali contro chi si oppone al governo russo, è diventata la regola ferrea di una certa parte della politica internazionale volta a sostenere l'esportazione forzata della democrazia occidentale anche laddove, per cultura e per diverse architetture sociali, anche secolari, il progetto di esportare i valori occidentali sarebbe impossibile da attuarsi. (Vedasi Libia, Siria, Iraq, Afghanistan ecc.) Chi può o potrebbe avere avuto tutto l'interesse ad eliminare fisicamente Navalny? Qualcuno che è vicino al governo ucraino di Zelensky e di una parte (non tutta ovviamente) dell'opposizione anti-Putin, a tal fine di offuscare e denigrare definitivamente la figura del Presidente russo agli occhi della politica internazionale? E se invece, questa volta, la morte del dissidente fosse davvero un caso del destino? Un vero malore improvviso? Un incidente naturale? Alla storia l'ardua sentenza...

Alexander Mitrokhin 

MOSCA - (FEDERAZIONE RUSSA)Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin in patria, è morto nella prigione di Kharp, nella regione artica di Yamalo Nenets, dove era stato recentemente trasferito per scontare una condanna a 19 anni. A darne l’annuncio è il servizio carcerario russo. Secondo quanto riporta l’agenzia Tass, il dissidente di 47 anni ha avvertito un malore dopo una passeggiata, ma nonostante siano state eseguite “tutte le misure di rianimazione necessarie” queste “non hanno dato risultati positivi”. Le cause del decesso di Navalny sono in fase di accertamento, spiega il servizio penitenziario federale russo, ma la tv di Stato ha diffuso la notizia che si tratterebbe di una trombosi. I tentativi dei medici di rianimarlo sono continuati per 30 minuti prima che venisse dichiarato morto. Dal Cremlino, per bocca del portavoce Dmitry Peskov, spiegano che Putin è stato informato del decesso del suo rivale, ma che non sono ancora chiare le cause della morte. Parlando tre giorni fa in videoconferenza dall’estero con un gruppo di diplomatici europei a Mosca, il braccio destro di Alexei Navalny, Leonid Volkov, aveva detto che l’oppositore era “in condizioni psicofisiche sorprendentemente buone” e che non temeva per la sua vita, assicurando di “sentirsi al sicuro”. Anche il direttore della Commissione regionale di vigilanza pubblica, Danila Gontar, ha dichiarato che Alexey Navalny non avrebbe lamentato alcun problema di salute. “Non ci sono stati reclami sulla salute. È vero. Non abbiamo avuto informazioni al riguardo”. Anche la madre, Lyudmila Ivanovna Navalnaya, dice a Novaya Gazeta di aver visto il figlio appena quattro giorni fa e che stava bene: “Non voglio sentire alcuna condoglianza. Abbiamo visto mio figlio nella colonia penale il giorno 12, avevamo una visita. Era vivo, sano, allegro”. Alexei Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin in patria, è morto nella prigione di Kharp, nella regione artico di Yamalo Nenets, dove era stato recentemente trasferito per scontare una condanna a 19 anni. A darne l’annuncio è il servizio carcerario russo. La Procura di Mosca, intanto, teme manifestazioni di piazza da parte dei sostenitori di Navalny e mette in guardia i cittadini invitandoli a rimanere a casa. (Da: https://www.ilfattoquotidiano.it/)
Morto in carcere il dissidente anti-Putin Alexei Navalny: “Malore dopo una passeggiata”. Mosca: “No a manifestazioni in suo sostegno”
ALEXEI NAVALNY (morto a 47 anni)

Aleksej Anatol'evič Naval'nyj (in russo Алексе́й Анато́льевич Нава́льный?trasl. anglosassone: Alexei Anatolievich NavalnyButyn4 giugno 1976 – Charp16 febbraio 2024) è stato un attivistapolitico e blogger russo.

È stato fra i più noti oppositori del presidente della RussiaVladimir Putin. Era a capo del partito Russia del Futuro e presidente di Coalizione Democratica (che unisce Russia del FuturoRPR-Parnas e Scelta Civica), formazione in precedenza co-presieduta con Boris Nemcov, morto assassinato nel febbraio 2015. È stato fondatore della Fondazione Anti-corruzione.

Di posizioni nazionaliste e liberali, dichiaratosi in passato a favore della possibilità di ricondurre Ucraina e Bielorussia sotto l'influenza russa, Naval'nyj si è dichiarato favorevole alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali nel Paese.

Nell'agosto 2020 è stato ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato avvelenato. Secondo il suo staff l'avvelenamento sarebbe avvenuto tramite l'agente nervino Novichok; tuttavia non vi sono prove, mancando nella sua cartella clinica proprio un dato fondamentale, l’analisi sul livello della colinesterasi, che proverebbe l’avvelenamento da organofosfati come il Novichok.

Il 2 febbraio 2021 il tribunale Simonovsky di Mosca ha sostituito la condanna sospesa di 3 anni e 6 mesi di Naval'nyj nel caso Yves Rocher con una definitiva. La CEDU, alcune organizzazioni internazionali per i diritti umani, alcuni leader dei paesi occidentali, nonché numerosi media internazionali hanno definito la reclusione di Naval'nyj come politicamente motivata.

Nel febbraio 2021 Amnesty International ha ritirato a Naval'nyj la designazione di "prigioniero di coscienza", per via dei suoi video e delle sue dichiarazioni pro-nazionaliste fatte in passato che costituirebbero incitamento all'odio, ripristinandola a maggio dello stesso anno.

Il 22 marzo 2022, il tribunale di Lefortovo di Mosca ha condannato Naval'nyj a 9 anni di carcere in una colonia penale di regime severo. Il 4 agosto 2023 lo stesso tribunale condanna Naval'nyi a 19 anni a fronte dei precedenti 9.

Nei giorni precedenti alla sua morte, Naval'nyj aveva dato l'avvio alla campagna contro la rielezione di Putin nel 2024 che mirava a coinvolgere cittadini a distribuire video e post per la campagna online o a realizzare graffiti e affiggere volantini.

Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej_Naval%27nyj

venerdì 29 aprile 2022

BELLA CIAO: привіт привіт привітОдного ранку я вставІ ВЕСЬ МИР ЖЕЛАЕТ МИ...oh bella ciao bella ciao bella ciao...О хороший привет, хороший привет, красивый привет привет привет привет Однажды я встал И я нашел захватчика О партизан, забери меня!

O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
Una mattina mi sono alzato
E ho trovato l'invasor
O partigiano portami via
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
O partigiano portami via
Che mi sento di morir, ir, ir-
O partigiano
Morir, ir, ir
Morir-ir
Morir-ir
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
O partigiano, giano -ir
O partigiano, giano -ir
Morir, Morir
Bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
O partigiano
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E se muoio da partigiano
Tu mi devi seppellir
E seppellire lassù in montagna
O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
E seppellire lassù in montagna
Sotto l'ombra di un bel fior, fior, fior
O partigiano
-Ir, morir, morir, morir
Bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
O partigiano, giano -ir
O partigiano, giano -ir
Bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao
 
МИР, БРАТСКОЕ СОТРУДНИЧЕСТВО МЕЖДУ НАРОДАМИ РОССИИ И НАРОДАМИ УКРАИНЫ! 
СВІТ, БРАЦЬКЕ СПІВПРАЦЯ МІЖ НАРОДАМИ РОСІЇ І НАРОДАМИ УКРАЇНИ!
 

ПРЕКРАТИТЬ ВОЙНУ! ПОДДЕРЖИВАЕМ МИР И ДРУЖБУ МЕЖДУ НАРОДАМИ! В РОССИИ ВЕЛ...Правда освобождает! Иисус Христос сказал эти слова в священных писаниях! Во многих государствах мира свобода слова ставится под сомнение, правда скрывается, иногда даже отменяется или искажается реальностью фактов! Россия сегодня проводит дезинформацию, убивает свободу печати так же, как это делали Сталин, Гитлер и Муссолини!

Большим другом русского народа на протяжении десятилетий был американский актер австрийского происхождения Арнольд Шварценеггер: в этом видео он обращается с призывом к миру и дружбе! Слушайте его хорошо, особенно в России!

ВОЙНА - это всегда поражение общества, всего человечества, но не великой культуры России! Русский народ не сходит с пути культуры, искусства, красоты и поэзии! Нет войне Нет варварству!

 
 
Правда освобождает! Иисус Христос сказал эти слова в священных писаниях! Во многих государствах мира свобода слова ставится под сомнение, правда скрывается, иногда даже отменяется или искажается реальностью фактов! Россия сегодня проводит дезинформацию, убивает свободу печати так же, как это делали Сталин, Гитлер и Муссолини!

venerdì 8 aprile 2022

Soviet Army Parade 67 Anniversary Of October Revolution (07-11-84) Unione Sovietica: 11 Novembre 1984 - 67esimo anniversario della Rivoluzione Russa del 1917


 Documento storico Originale della TV SOVIETICA datato 1984 
(67esimo anniversario Rivoluzione Russa)
 

La rivoluzione russa (in russo: Великая русская революция, Velíkaja rússkaja revoljúcija, "Grande rivoluzione russa") è stato un evento sociopolitico, avvenuto in Russia nel 1917, che portò al rovesciamento dell'Impero russo e alla formazione inizialmente della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa e, nel 1922, in seguito alla guerra civile russa, dell'Unione Sovietica; fu un tentativo di applicazione delle teorie sociali ed economiche di Karl Marx e Friedrich Engels.

All'inizio del 1917 l'Impero russo, che da tre anni combatteva nella prima guerra mondiale come membro della Triplice intesa, era stremato: le perdite ammontavano a più di sei milioni tra morti, feriti e prigionieri e tranne alcune vittorie sul fronte austriaco, ormai vanificate dagli eventi, la Russia aveva subìto una grave serie di sconfitte che avevano comportato la perdita della Polonia, di una parte di Paesi baltici e dell'Ucraina, portando così il fronte all'interno dei suoi stessi confini, mentre le condizioni del popolo si aggravavano fortemente.

Il regime zarista, chiuso a riccio nella difesa del principio dell'autocrazia, aveva ormai perso del tutto il contatto con la realtà della Russia, al punto che anche molti degli elementi conservatori delle classi tradizionalmente alleate del regime stavano prendendo coscienza che solo un'uscita di scena dello zar Nicola II avrebbe permesso loro di mantenere il controllo dello Stato. A Pietrogrado scoppiò la rivolta con la rivoluzione di febbraio e il 2 marzo (calendario giuliano) Duma e soviet di operai e soldati si accordarono per la deposizione dello zar, e l'istituzione di un governo provvisorio formato da cadetti, menscevichi e socialisti rivoluzionari.

Si formò il governo provvisorio di Georgij Evgen'evič L'vov, che indusse Nicola II ad abdicare. Mentre lo zar e la sua famiglia venivano arrestati, nel Paese si formarono due poteri: quello del governo provvisorio, e quello dei Soviet, formato da delegati eletti compresi i bolscevichi. Contemporaneamente si diffuse in tutto il paese il disfattismo nazionale, segno della crescente stanchezza verso la guerra. Il leader bolscevico Lenin, tornato dall'esilio sostenne la necessità di trasformare la rivoluzione borghese di febbraio in Rivoluzione Proletaria, guidata dai Soviet e che mirava alla instaurazione di una società comunista. Nell'ottobre i bolscevichi occuparono i punti nevralgici della capitale dando vita alla rivoluzione d'ottobre.

La vittoria dei bolscevichi portò al rovesciamento del Governo provvisorio russo e alla nascita della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, governata dal Consiglio dei commissari del popolo. Dal 1917 al 1921 esplose la guerra civile russa che avrebbe visto la vittoria dell'Armata Rossa (bolscevichi) sull'Armata Bianca (contro-rivoluzionari) e ciò portò nel 1922 all'istituzione dell'Unione Sovietica.

All'inizio del 1917, la Russia era un paese in preda ad una forte tensione sociale, causata dall'andamento della guerra.

Al fronte, infatti, le pesanti sconfitte, la perdita di milioni di uomini ed un sistema precario di rifornimenti avevano sostanzialmente depresso il morale dell'esercito, composto in gran parte da contadini che non desideravano null'altro se non tornare al proprio villaggio[6].

Oltre che per i soldati al fronte, le condizioni di vita erano difficili anche per la popolazione civile, in quanto la mobilitazione di grandi masse di contadini aveva drasticamente ridotto il numero di persone addette ai lavori agricoli e ciò aveva causato un crollo verticale della produzione cerealicola mentre nelle città, anche a causa dello stato disastroso in cui versava il sistema ferroviario, mancavano viveri e combustibile.

Le difficili situazioni economiche erano esacerbate dal collasso del potere esecutivo: con la partenza dello zar, Nicola II, che aveva l'obiettivo di condurre personalmente le campagne militari dal fronte, il governo, minato all'interno da continue lotte di potere, che avevano portato ad un continuo cambio di ministri, aveva perso ogni compattezza e la capacità di controllare il paese reale; ormai gran parte della gestione dei rifornimenti e della produzione era caduta sostanzialmente nelle mani di cooperative e sindacati[7].

Una prima scintilla fu l'anniversario della domenica di sangue del 1905, quando ancora una volta la polizia sparò sulla folla a San Pietroburgo, uccidendo diversi manifestanti[8]. Nonostante la riapertura della Duma, il 14 febbraio, dal 18 febbraio cominciarono scioperi nelle principali fabbriche della capitale Pietrogrado.

Nei giorni successivi al 23 febbraio venne proclamato uno sciopero generale, mentre le file dei manifestanti erano sempre più folte[9]. Nicola II sciolse la Duma ed ordinò di reprimere queste manifestazioni, opponendosi a qualsiasi concessione ai rivoltosi[10].

Arresto di alcuni poliziotti 
in abiti civili

Nei giorni seguenti la situazione precipitò: gran parte della guarnigione di Pietrogrado si unì agli scioperanti, distribuendo loro armi; la Duma, le cui sedute erano state sospese dallo zar, formò un comitato, che si riunì nel palazzo di Tauride, per cercare di costituire un governo maggiormente rappresentativo, mentre operai e soldati diedero vita al soviet[11]. Mentre a Pietrogrado i rivoltosi occupavano i principali luoghi di controllo, a Mosca scoppiò la rivolta, che portò in breve la città a cadere in mano agli insorti.

A questo punto la situazione era sostanzialmente decisa e compromessa per l'autocrazia: Nicola II fece un tentativo di concedere riforme, ma il 2 marzo il Comitato ed i soviet si accordarono per la deposizione dello zar e l'istituzione di un governo provvisorio, formato da rappresentanti dei cadetti, menscevichi e socialisti rivoluzionari, avente il seguente programma di governo: amnistia per i reati politici e religiosi; libertà di parola, di stampa, di associazione, di riunione e di sciopero; eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge senza limitazioni di condizione, di religione e di nazionalità; abolizione della polizia, sostituita dalla milizia popolare; convocazione di un'Assemblea costituente ed elezioni delle amministrazioni locali per voto universale, diretto, eguale e segreto; permanenza nella capitale delle guarnigioni rivoluzionarie; diritti civili garantiti ai militari compatibilmente con il servizio[12].

La notte successiva, Nicola II abdicò in favore del fratello, il granduca Michail, il quale, constatata l'impopolarità raggiunta dalla famiglia imperiale, rinunciò a salire sul trono, secondo un manifesto del governo provvisorio[13]. L'intera famiglia imperiale venne tratta in arresto, ponendo fine al regno della dinastia Romanov

I bolscevichi non avevano avuto un ruolo da protagonisti nella rivoluzione di febbraio; infatti, il partito, praticamente clandestino, benché avesse cinque rappresentanti alla Duma, era privo dei suoi dirigenti migliori, tutti rifugiati all'estero o prigionieri in Siberia. Anche nei soviet che si andavano ricostituendo in tutta la Russia, dopo l'esperienza del 1905, la maggioranza era quasi sempre costituita da menscevichi e socialisti rivoluzionari.

Non appena appreso dei fatti di febbraio, Lenin, capo del partito, che da alcuni anni si trovava in Svizzera, decise di tornare in Russia. Sia la Francia che il Regno Unito rifiutarono di concedergli il visto di transito per raggiungere la Svezia e di lì, attraverso la Finlandia, San Pietroburgo (Russia). Le potenze dell'Intesa sapevano infatti che uno degli obiettivi dei bolscevichi era l'immediata apertura di trattative con la Germania per giungere alla pace, mentre era loro interesse che la Russia continuasse ad impegnare sul fronte orientale parte dell'esercito tedesco.

Per gli stessi motivi la Germania concesse invece il permesso di transito. Lenin era perfettamente conscio che il tornare in patria attraverso la Germania lo avrebbe esposto all'accusa di essere un agente del nemico, ma, insieme a trenta altri esuli russi, decise comunque di tornare con il cosiddetto vagone piombato, ossia su una carrozza ferroviaria che aveva tre porte su quattro sigillate e il divieto di avere qualsiasi contatto con l'esterno.

Il 3 aprile Lenin arrivò alla stazione di Pietrogrado: ad attenderlo vi era una folla enorme, a riprova della rilevanza che le tesi dei bolscevichi cominciavano ad avere all'interno del movimento rivoluzionario. 

La rivoluzione d'ottobre è la fase finale e decisiva della Rivoluzione russa iniziata in Russia nel febbraio 1917 del calendario giuliano, che segnò dapprima il crollo dell'Impero russo e poi l'instaurazione della Russia sovietica.

Dopo il rovesciamento della monarchia, per alcuni mesi la Russia fu sconvolta da conflitti tra i partiti politici e dalla crescente disgregazione militare ed economica, e il Partito Operaio Socialdemocratico Russo (bolscevico) guidato da Lenin e Lev Trockij decise l'azione armata contro il debole governo provvisorio di Aleksandr Fëdorovič Kerenskij per assumere tutto il potere a nome dei Soviet degli operai, dei soldati e dei contadini.

L'insurrezione, avviata nella notte tra il 6 e il 7 novembre dell'odierno calendario gregoriano (24 e 25 ottobre del calendario giuliano) 1917 a Pietrogrado, si concluse con successo; i bolscevichi formarono un governo rivoluzionario presieduto da Lenin e furono in grado di estendere progressivamente il loro potere su gran parte dei territori del vecchio Impero zarista. La reazione armata delle forze controrivoluzionarie e l'intervento delle potenze straniere provocò l'inizio di una cruenta guerra civile che si concluse con la vittoria bolscevica tra il 1921 e il 1922.

La Rivoluzione d'ottobre diede quindi inizio alla difficile e contrastata costruzione del primo stato socialista della storia e segnò in modo determinante tutto il ventesimo secolo; l'esperimento di socialismo ugualitario e di comunismo nella tradizione teorica di Karl Marx e Lenin, in contrapposizione al modello di sviluppo sociale ed economico capitalistico, si è concluso con la dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991 e il ritorno del capitalismo negli stati successori dello stato sovietico[1]

Fin da settembre Lenin e Trockij ritenevano indispensabile non perdere l'occasione rivoluzionaria che si era venuta a creare e insistettero per la sollevazione armata. Già decisa in linea teorica dal VI Congresso del partito a luglio, essa fu deliberata in concreto il 10 ottobre (23 del calendario gregoriano) dal Comitato centrale, con una votazione di 10 a 2 e con la ferma contrarietà di Lev Kamenev e Grigorij Zinov'ev.[16][17] La posizione di questi ultimi si fondava su una scarsa fiducia nella possibilità del successo e sul timore che tale azione avrebbe compromesso l'intera rivoluzione; essi ritenevano pertanto più opportuna una lunga opposizione nei Soviet e nella futura Assemblea costituente. La maggioranza replicava invece che le masse stesse si sarebbero rivolte contro i bolscevichi se questi avessero temporeggiato, e allo stesso tempo esprimevano la convinzione che la rivoluzione si sarebbe estesa a livello europeo garantendo il necessario sostegno all'insurrezione in Russia.[18]

Il 24 ottobre del calendario giuliano, mentre a Pietrogrado arrivavano i delegati del II Congresso dei Soviet, si attivarono i soldati, gli operai, che a differenza di febbraio erano armati e costituivano le cosiddette "Guardie rosse", i marinai della Flotta del Baltico.[19] Tra la notte seguente e il mattino del giorno 25[20] vennero occupati i punti chiave della città,[21][22] e fu conseguito un agevole successo militare.[19] Alle ore 10 Lenin, che con Trockij aveva avuto il ruolo principale nella direzione degli eventi, poté proclamare il rovesciamento del Governo e il passaggio del potere al Comitato militare rivoluzionario,[19] che due settimane prima era stato costituito in seno al Soviet di Pietrogrado per coordinare l'azione delle guarnigioni.[23] La sera gli insorti occuparono il Palazzo d'Inverno e arrestarono i ministri, mentre Kerenskij era già riuscito a lasciare la città.[24]

Lenin

Contemporaneamente si insediò presso l'Istituto Smol'nyj il Congresso dei Soviet, cui fu formalmente consegnato il potere conquistato con la rivoluzione. L'assemblea, dove siedevano 338 delegati bolscevichi su 648 complessivi, ratificò l'acquisizione del potere con una maggioranza dei tre quarti dei voti e fu così instaurato il nuovo Stato sovietico.[24] I lavori del Congresso furono abbandonati dalla maggioranza dei menscevichi e dei socialrivoluzionari, che tuttavia subirono la scissione della propria ala sinistra; essa continuò a partecipare ai lavori e vide propri rappresentanti entrare a far parte del nuovo Comitato esecutivo centrale panrusso, presieduto prima da Kamenev e poi da Sverdlov, ma non del Consiglio dei commissari del popolo (Sovnarkom), eletto la sera del 26 ottobre e composto di soli bolscevichi[25] guidati da Lenin.[26] Lo stesso giorno il Congresso aveva promulgato il decreto sulla terra e quello sulla pace:[27] il primo proclamava la confisca delle terre dei possidenti e la loro consegna ai comitati locali per la loro redistribuzione tra i contadini, mentre il secondo costituiva un appello a tutti i popoli belligeranti per una pace senza annessioni né indennità.[28]

La Rivoluzione si estese subito dopo a gran parte dei territori dell'ex Impero russo: i bolscevichi presero il controllo della maggioranza delle città della Russia europea in modo pacifico, mentre in alcune zone si ebbero accesi scontri con gli oppositori durati alcuni giorni, come a Mosca, o mesi, come in aree periferiche o in quelle abitate da minoranze nazionali quali i Cosacchi del Don e quelli del Kuban'.[29][30]

Fra i primi provvedimenti del nuovo governo ci furono la distribuzione della terra ai contadini, le restrizioni al commercio, il controllo operaio sulle industrie durato circa sei mesi, l'istituzione della Čeka e dei tribunali rivoluzionari[31]. Nei mesi successivi venne introdotto l'obbligo della consegna dei raccolti alle autorità, che determinò numerose rivolte[32]. La mancata estensione della rivoluzione ai Paesi europei complicò le trattative per l'uscita dalla guerra, che si conclusero nel marzo 1918 con la sottoscrizione della Pace di Brest-Litovsk con la Germania.[33][34] Le condizioni sfavorevoli a cui era stata costretta la Russia causarono l'abbandono del governo da parte dei socialrivoluzionari di sinistra,[35] che erano entrati a far parte del Sovnarkom in dicembre.[36][37]

In estate, mentre veniva ratificata dal V Congresso panrusso dei Soviet la Costituzione della RSFS Russa,[38] si ebbe proprio per mano dei socialrivoluzionari una serie di attentati terroristici, in uno dei quali venne gravemente ferito Lenin, cui il governo rispose con la proclamazione del cosiddetto "Terrore rosso"[39][40] e l'uccisione di un numero considerevole di oppositori politici di destra e di sinistra.[41] Intanto, con l'intervento delle potenze straniere in supporto delle realtà che internamente si opponevano al potere sovietico, già dalla primavera si era riacceso lo scontro militare.[42][43]

Mentre iniziava a divampare la guerra civile, che avrebbe provocato un grandissimo numero di morti, i bolscevichi vararono una serie di misure sociali ed economiche, come la nazionalizzazione su larga scala dell'industria e le requisizioni di grano dalle campagne, che sarebbero state definite "comunismo di guerra".[44][45] Fra il 1920 e il 1921, quando l'Armata Bianca veniva definitivamente sopravanzata, si concludeva la Guerra sovietico-polacca e venivano recuperate dai bolscevichi vaste zone dell'Asia Centrale, dell'Estremo Oriente e del Caucaso,[46] il Paese fu investito da una drammatica crisi economica e da gravi carestie che causarono circa 5 milioni di morti[47] e determinarono una serie di rivolte contro le politiche del comunismo di guerra;[48] tra queste, assunsero particolare rilievo quella della provincia di Tambov, dove per tutto il 1921 l'Armata Rossa fronteggiò migliaia di insorti, e quella di Kronštadt.[49]

Tale situazione portò, a partire dal 1921, alla revoca del comunismo di guerra e al lancio della Nuova Politica Economica (NEP), che avrebbe garantito il superamento della crisi e l'allentamento della tensione sociale.[50] Inoltre, il pericolo che il proletariato, provato dai grandi sforzi degli anni precedenti, soccombesse di fronte al ritorno delle forze capitaliste portò alla messa al bando delle altre organizzazioni politiche e al divieto di frazionismo nel partito bolscevico,[51][52] che limitò quella che fino ad allora era stata una vita interna intensamente democratica.[53][54]

In questo contesto vennero condotte le trattative per l'unificazione delle Repubbliche sovietiche Russa, Ucraina, Bielorussa e Transacaucasica e la creazione dell'Unione Sovietica, che venne ratificata il 30 dicembre 1922 dall'assemblea del I Congresso dei Soviet dell'URSS, riunitosi a Mosca.[55]

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_russa e https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_d%27ottobre

 

 

 

sabato 12 marzo 2022

Durante le manifestazioni di #piazzamaidan a #kiev in #Ucraina nel 2014 i loro altoparlanti suonavano l'inno delle #ss, il battaglione #Azov da sempre ha replicato i rituali delle SS nelle sue manifestazioni anche pubbliche! #stopthewar #zelensky DIMETTITI ORA! #Ukraine️ #Russia #UkraineRussiaWar


  #STOPTHEWAR IN #UKRAINE

Battaglione Azov

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera: https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_Azov
 
Distaccamento autonomo operazioni speciali "Azov"
AZOV logo.svg
Scudetto dell'unità
Descrizione generale
Attiva5 maggio 2014 - oggi
NazioneUcraina Ucraina
Serviziofanteria leggera, fanteria meccanizzata
TipoReggimento di fanteria leggera
RuoloControguerriglia, ricognizione, Operazioni Speciali, EOD (bonifica ordigni)
Dimensionepiù di 2 500 uomini (2017)
SoprannomeUomini in nero
Corpo Nero (Ciorny Korpus)
MottoMorte al nemico! ("Smert Vorogam!")
Colori     Blu
     Giallo
     Nero
Battaglie/guerreGuerra del Donbass
  • Battaglia di Mariupol
  • Battaglia di Shakhtarsk
  • Battaglia di Novoazovsk
  • Battaglia di Ilovaisk
Parte di
Flag of the National Guard of Ukraine.svg Guardia Nazionale dell'Ucraina
Comandanti
Comandante attualeFlag of the Azov Battalion.svg Andrіj Bіlec'kij
Degni di notaFlag of the Azov Battalion.svg Igor Mosiychuk Vadim Trojan
Simboli
BandieraFlag of the Azov Battalion.svg
Bandiera alternativaFlag of the Azov Battalion (Alternate).svg
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il Distaccamento autonomo operazioni speciali "Azov" (in ucraino: Окремий загін спеціального призначення «Азов»Okremyi zahin spetsialnoho pryznachennia "Azov"ОЗСП «Азов»), meglio noto con la designazione iniziale di Battaglione "Azov" (ucraino: Батальйон «Азов») e, dal 2014, a seguito della sua riorganizzazione in seno alla milizia (vecchio nome della gendarmeria), di Reggimento "Azov", è un reparto militare ucraino neonazista con compiti militari e di polizia. Inquadrato nella Guardia nazionale dell'Ucraina e istituito con lo scopo principale di contrastare le crescenti attività di guerriglia dei separatisti filo-russi del Donbass durante la guerra del Donbass del 2014, il reparto è divenuto famoso a seguito di accuse di crimini di guerra e tortura. Il battaglione "Azov" è composto per la maggior parte da volontari, provenienti da partiti e movimenti politici legati all'estrema destra ucraina e integrati da volontari d'ispirazione nazifascista e neonazista provenienti anche da diversi paesi europei tra cui Italia, Francia, Spagna e Svezia. Fonti del governo di Kiev negano che il battaglione Azov avesse espresso alla sua costituzione ideologie o posizioni ufficiali assimilabili al nazismo e, pur ammettendo che il reparto abbia attratto diversi volontari con dichiarate posizioni di estrema destra, nel 2015 hanno dichiarato che il 70-80% dei militari sarebbe politicamente neutrale. La formazione militare è legata al Corpo Nazionale, un progetto politico creato dai membri del battaglione, che partecipa anche alle elezioni e ha rapporti internazionali con altri gruppi suprematisti bianchi. Il simbolo del battaglione fa riferimento al Wolfsangel, che simboleggia una trappola per lupi, attestato dal medioevo per la sua funzione di amuleto contro i lupi e utilizzato in vari stemmi araldici: esso nel corso del XX secolo fu adottato inizialmente dal nazismo, per essere poi soppiantato dalla svastica, e in seguito da alcune unità militari SS della Germania nazista operanti durante l'invasione dell'URSS. Sullo sfondo è posto il sole nero (Schwarze Sonne), costituito dalla rotazione di una serie di svastiche inscritte in un cerchio, anch'esso ispirato alla tradizione runica legata al misticismo nazista.



mercoledì 24 aprile 2019

김정은이 블라디미르 푸틴 대통령을 만나기 위해 러시아에 도착했다. - KIM JONG UN IN RUSSIA: INCONTRO CON VLADIMIR PUTIN PREVISTO PER GIOVEDI' 25 APRILE 2019 - (러시아) - 김정은이 국제 선교를 위해 북한에서 러시아로 기차를 타고 여행했다. 그의 특별 호송에 탑승 한 북한 지도자는 러시아 국경 인 카산 (Khasan)에 들러 환영 의식을 축하했다. 블라디보스토크에서 4 월 25 일 푸틴 대통령과 만날 ​​예정이다. 김 위원장의 마지막 국제 행사는 2 월말 하노이에서 트럼프 정상 회담이었는데 핵 협상이 결렬 되었기 때문에 실패했다. - (Россия) - Ким Чен Ын путешествовал поездом из Северной Кореи в Россию для международной миссии. На своем специальном конвое северокорейский лидер остановился у российской границы Хасан, чтобы отпраздновать его прием. Он встретится с Путиным 25 апреля во Владивостоке. Последним международным событием Ким был саммит Трампа в Ханое в конце февраля, потерпевший неудачу из-за срыва ядерных перегов$оров. - (Russia) - Kim Jong-un traveled by train from North Korea to Russia for an international mission. On his special convoy, the North Korean leader stopped at the Russian border, Hassan, to celebrate his reception. He will meet with Putin on April 25 in Vladivostok. Kim's last international event was the Trump summit in Hanoi at the end of February, which failed due to the breakdown of nuclear talks...

Kim Jong Un arriva in Russia per incontrare Vladimir Putin

VLADIVOSTOK - (RUSSIA) - Il leader nordcoreano Kim JongUn è arrivato a Vladivostok, dove si terrà un bilaterale con Vladimir Putin.
Kim è stato accolto da funzionari locali del Governo russo, che gli hanno offerto fiori e pane tradizionale locale. "Sono venuto in Russia con i sentimenti della mia gente - dice il leader - e spero che questa visita abbia successo e sia utile: durante i colloqui con il Presidente Putin, discuteremo in particolare i temi della risoluzione sulla penisola coreana e lo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali" Il bilaterale confermato mette fine a settimane di speculazioni su luogo e data dell'incontro: i preparativi sono stati tenuti in segreto, per via di preoccupazioni della Sicurezza nordcoreana.


 



 KIM YONG UN IN RUSSIA DA PUTIN 

 
김정은이 블라디미르 푸틴 대통령을 만나기 위해 러시아에 도착했다. 


블라디보스토크 - (러시아) - 북한 지도자 김정은 (Kim JongUn)이 블라디보스토크에 도착하여 블라디미르 푸틴 대통령과 양자 회담을 가졌다.

김정일 위원장은 러시아 정부의 현지 관리들에게 인사를하고, 그는 꽃과 현지 전통 빵을 제공했다.

푸틴 대통령과의 회담에서 우리는 특히 한반도 문제 해결과 우리의 발전 문제를 논의 할 것 "이라고 말했다. 양국 관계 "

확인 된 양자는 회의 개최지와 장소에 대한 몇 주간의 추측을 종식시킨다. 준비는 북한의 안보 문제로 비밀리에 이루어졌다.

몇몇 분석가들에 따르면,이 회의는 푸틴 대통령이이 지역에서 자신의 영향력을 높이고 워싱턴보다 더 큰 협상력을 얻을 수있는 기회를 제공 할 것이라고 말했다.

김 대표는 이미 외무부 차관을 만났으며 오후에 블카 디보스톡에 도착할 것으로 예상된다.
 
Da https://video.corriere.it - (RUSSIA) - Kim Jong-un in viaggio in treno dalla Corea del Nord alla Russia per una missione internazionale. Il leader nordcoreano, a bordo del suo convoglio speciale, si è fermato nella città russa di confine di Khasan, accolto da una cerimonia di benvenuto. Poi si dirigerà a Vladivostok dove il 25 aprile incontrerà Putin. L'ultimo evento internazionale per Kim è stato il vertice ad Hanoi con Trump a fine febbraio, fallito per i mancati accordi sul nucleare.
 
(러시아) - 김정은이 국제 선교를 위해 북한에서 러시아로 기차를 타고 여행했다. 그의 특별 호송에 탑승 한 북한 지도자는 러시아 국경 인 카산 (Khasan)에 들러 환영 의식을 축하했다. 블라디보스토크에서 4 월 25 일 푸틴 대통령과 만날 예정이다. 김 위원장의 마지막 국제 행사는 2 월말 하노이에서 트럼프 정상 회담이었는데 핵 협상이 결렬 되었기 때문에 실패했다.
 

김정은이 블라디미르 푸틴 대통령을 만나기 위해 러시아에 도착했다.


ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!