Adolf Hitler metteva al rogo i libri. La polizia cinese, invece, i dvd. Ma solamente quelli pornografici. Si tratta di una grande dimostrazione delle forze dell’ordine nella lotta contro la pornografia online: 42 milioni di dvd pornografici sono stati bruciati per contrastare “la distribuzione di materiali pornografici e l’organizzazione di spettacoli di spogliarello, e ripulirà il web da immagini di sesso esplicito, audio e videoclip”.
“Il boom dei siti pornografici sta contaminando il ciberspazio e pervertendo le menti dei giovani cinesi”. Per questo bisognava correre ai ripari per combattere i siti che “diffondono immagini sessualmente esplicite”. Ma non solo: verranno ostacolati anche tutti quelli che diffonderanno “voci di natura pericolosa”. L’ombra della censura sembra allargarsi sempre di più sulla rete cinese, difatti non si arresta l'azione del governo cinese contro pornografia e scommesse online. L'ultima trovata del paese, che adotta un regime particolarmente duro di controllo del web, è l'ideazione di poliziotti virtuali che faranno compagnia ai navigatori.A partire da sabato, i due agenti virtuali faranno capolino all'interno dei principali siti web di Pechino. Secondo le indiscrezioni del China Daily, un poliziotto e una poliziotta (foto in alto), sottoforma di fumetti, appariranno in motocicletta, in auto o a piedi sui monitor, per consigliare agli utenti una navigazione "pulita". Gli agenti virtuali saranno anche pronti ad accogliere le segnalazioni su eventuali siti "illegali". Una definizione, quella di illegalità, che in Cina appare decisamente diversa rispetto agli standard occidentali. Al bando delle autorità sono messi tutti i siti pornografici (spesso vittime di cyber-retate), pagine che incitano alla secessione, siti che promuovono superstizioni, oltre a servizi web di scommesse e giochi d'azzardo. Una campagna di censura molto estesa, che vede negli agenti virtuali solo l'ultima, curiosa novità, che sarà compresa esattamente solo una volta entrata in azione.
In un paese nel quale non ci sono censure culturali o religiose alla liberta' sessuale e nel quale i porno-shop hanno un giro d'affari di decine di milioni di euro, le preoccupazioni riguardano soprattutto i giovani.
Continua la battaglia del governo cinese contro il mondo dell'hard, o meglio, del 'sesso facile'. Dopo l'affondo sul mondo della Rete- che in realtà ha fornito a Pechino una buona scusa per intervenire sulla libera circolazione delle notizie e del pensiero- la mano si fa pesante a danno delle "chat lines" telefoniche che promettono incontri facili e che spesso mascherano la prostituzione.
L' annuncio e' stato dato dal ministro dell'Industria Wang Xudong, che non ha precisato con quali strumenti il governo si propone di agire. Le linee telefoniche di servizio prosperano in Cina e offrono una vasta gamma di prodotti, dalle popolari previsioni del tempo fino ai calendari degli esami universitari per gli studenti. Il profitto di queste societa', ha precisato il ministero dell'Industria, dipende dal numero e dalla lunghezza delle telefonate.
La crociata contro il 'sesso telefonico" - o meglio, il telefono come strumento per organizzare incontri a carattere sessuale- arriva mentre e' ancora in pieno svolgimento la campagna contro la pornografia su Internet, nell' ambito della quale sono stati chiusi centinaia di siti e sono state arrestate alcune decine di persone.
In un paese nel quale non ci sono censure culturali o religiose alla liberta' sessuale e nel quale i porno-shop hanno un giro d'affari di decine di milioni di euro, le preoccupazioni riguardano soprattutto i giovani. Pochi mesi fa ha fatto scalpore il caso di un ragazzo "drogato" da una "chat line" sul sesso, che e' stato scoperto quando i suoi genitori hanno ricevuto una bolletta telefonica astronomica (di 3.800 yuan, pari a circa 380 euro).
"Man mano che le condizioni economiche migliorano - afferma il sociologo Liu Dalin dell'Universita' di Shanghai - i ragazzi maturano piu' velocemente ed e' normale che abbiano un forte interesse verso il sesso. Al momento, le scuole non danno un'adeguata educazione sessuale, e i giovani si rivolgono ai siti internet o ai servizi telefonici per soddisfare le loro curiosita"'.
Un problema serio, per i censori cinesi, e' la difficolta' di trovare le prove delle malefatte dei servizi telefonici. "Controllare il contenuto di tutte le telefonate e' impossibile - ha dichiarato al quotidiano 'South China Morning Post' Tan Pinghua, un funzionario impegnato nella lotta alla pornografia nella provincia dell'Hebei (Cina settentrionale) - possiamo agire solo sulla base delle denunce del pubblico".
La crociata contro il 'sesso telefonico" - o meglio, il telefono come strumento per organizzare incontri a carattere sessuale- arriva mentre e' ancora in pieno svolgimento la campagna contro la pornografia su Internet, nell' ambito della quale sono stati chiusi centinaia di siti e sono state arrestate alcune decine di persone.
In un paese nel quale non ci sono censure culturali o religiose alla liberta' sessuale e nel quale i porno-shop hanno un giro d'affari di decine di milioni di euro, le preoccupazioni riguardano soprattutto i giovani. Pochi mesi fa ha fatto scalpore il caso di un ragazzo "drogato" da una "chat line" sul sesso, che e' stato scoperto quando i suoi genitori hanno ricevuto una bolletta telefonica astronomica (di 3.800 yuan, pari a circa 380 euro).
"Man mano che le condizioni economiche migliorano - afferma il sociologo Liu Dalin dell'Universita' di Shanghai - i ragazzi maturano piu' velocemente ed e' normale che abbiano un forte interesse verso il sesso. Al momento, le scuole non danno un'adeguata educazione sessuale, e i giovani si rivolgono ai siti internet o ai servizi telefonici per soddisfare le loro curiosita"'.
Un problema serio, per i censori cinesi, e' la difficolta' di trovare le prove delle malefatte dei servizi telefonici. "Controllare il contenuto di tutte le telefonate e' impossibile - ha dichiarato al quotidiano 'South China Morning Post' Tan Pinghua, un funzionario impegnato nella lotta alla pornografia nella provincia dell'Hebei (Cina settentrionale) - possiamo agire solo sulla base delle denunce del pubblico".
Fonte: http://www.haisentito.it
Nessun commento:
Posta un commento