Il primo pensiero è alle vittime, alle donne che hanno subito il trauma terribile di uno stupro. Poi a coloro che sulla questione della sicurezza hanno costruito la campagna elettorale e vinto le elezioni a Roma. Strumentalizzando, senza remora alcuna, gli episodi di violenza che avvennero quando erano opposizione. A quelli che hanno fatto promesse sapendo che erano pura demagogia, a chi tratta il problema della sicurezza in maniera populista e semplicistica, a coloro che parlano a vanvera, a coloro che sarebbe meglio ci pensassero alle cose che dicono, perché poi le parole (a volte) si ritorcono contro chi le usa, contro chi le pronuncia in maniera tanto superficiale.
Come soffiare sul fuoco fino a bruciarsi. Breve storia delle violenze sessuali a Roma
Un altro stupro a Roma, mercoledì notte. Di nuovo un atto gravissimo di violenza sessuale, di nuovo una donna aggredita alla fermata dellautobus, mentre tornava a casa. Purtroppo, negli ultimi mesi, gli episodi si susseguono con un ritmo asfissiante. Ricordiamo la signora Reggiani,
stuprata e uccisa un anno fa, anche lei mentre tornava a casa, poi ad aprile la violenza sulla studentessa universitaria originaria del Lesotho, nei pressi della fermata La Storta su via Cassia, i due turisti olandesi aggrediti e lei stuprata ad agosto nella periferia romana, e ancora, la notte di Capodanno, una ragazza viene stuprata durante la festa alla Nuova Fiera di Roma. E ieri questultimo caso; più le centinaia di denunce che non finiscono sui giornali, che non fanno notizia e che a loro volta sono la punta di un iceberg, quello delle violenze che non vengono neanche denunciate, per paura, per vergogna, per sfiducia nelle istituzioni, ma che purtroppo avvengono.
La violenza sessuale sulle donne è un tema complesso, che riguarda la sicurezza certo, ma si incrocia anche con la necessità di garantire alle donne la libertà di movimento, che è frutto di bande criminali ma anche di violenze che avvengono dentro le mura domestiche. Che in una metropoli come Roma, non è possibile pattugliare ogni angolo ogni minuto. Che a parte la polizia per le strade, serve illuminazione, educazione al rispetto, corsi nelle scuole, sportelli per denunciare, aiuto reciproco tra cittadini di una stessa comunità. E poi serve attenzione da parte delle istituzioni, serve equilibrio, serve impegno per combattere queste violenze. Le parole, gli slogan, le frasi populiste, non servono; la polemica demagogica, la faziosità, non servono. Per questo spiace ricordare il sindaco Alemanno, in campagna elettorale, giurare a favore di telecamera mai più un altro caso Reggiani, mai più, in campagna elettorale correre su tutti i luoghi delle violenze come in un macabro reality show, soffiare irresponsabilmente sulle paure, e oggi, oggi che è Sindaco, minimizzare, convocare consigli comunali per le settimane prossime, affermare, come nel caso dei turisti olandesi, che se la sono cercata, che Roma è troppo grande. E triste vedere questo cambio di atteggiamento, è sconfortante. E triste non solo perché ieri notte cè stato a Roma un altro stupro, ma anche perché questo Sindaco sembra avere una faccia diversa a seconda della situazione, un atteggiamento diverso a seconda della telecamera, una posizione diversa a secondo della stagione, uno slogan diverso a seconda della settimana. Roma non è il Bronx, non lo era ieri non lo è oggi, però sembra una città un po più incattivita, un po meno solidale, un po più impaurita, un po più rinchiusa dentro casa, un po più sbarre alle finestre, un po più negozi chiusi e strade deserte. E fare la faccia feroce per i TG peggiora le cose, e non migliora la sicurezza.
"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!" (Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
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giovedì 29 gennaio 2009
Violenza e stupro a Roma. Quale era la promessa di Alemanno?
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