Visualizzazioni totali delle visite sul blog "Mitrokhin" dalla sua nascita: 08 Novembre 2007

Classifica settimanale delle news piu' lette sul blog Mitrokhin...

Cerca nel blog

Vota il mio blog...

siti migliori

Translator (Translate blog entries in your language!)

Post in evidenza

"I MIEI BRANI" 🎸🎶💞 TUTTI I VIDEO UFFICIALI DI TORRI CRISTIANO CANTAUTORE DI CARRARA (MS) - TOSCANA

TORRI CRISTIANO CANTAUTORE CANALE YOUTUBE DI CRISTIANO TORRI CANALE UFFICIALE DI TORRI CRISTIANO SU SPOTIFY PROFILO FACEBOOK DI TORRI CRISTI...

sabato 30 aprile 2011

Video of night fighting in Libya, bombing aftermath, fighter jets take off...

Libya: The battles that raged on when no one was looking...

'Libya not worth an ounce of British blood'

Royal Wedding: A Grand Affair?

La bara di Giovanni Paolo II è in Basilica...

Kate e William: un prete fa la ruota a Westminster finita la cerimonia...

Syria Update: 'Renewed gunfire' in Deraa...

Syria Update: Reports of renewed gunfire in Deraa...

Strage a Marrakesh: 15 vittime, incerta dinamica...

USA: devastazione e morti per tempesta...

Obama in Alabama: una devastazione mai vista...

William e Kate: le nozze più costose al mondo...

Las instantáneas de una boda histórica...

Libia 40 aniversario de la revolución Chávez Libia...

Discurso de Hugo Chavez en Libia Durante la Cumbre de Unión Africana...

القذافي والديمو كَرَاسي

Entrevista Muammar Al-Qaddafi Presidente de Libia TeleSUR 01/10/2009 Part 1/2

Entrevista Muammar Al-Qaddafi Presidente de Libia TeleSUR 01/10/2009 Part 2/2

LIBIA TRIPOLI طرابلس The old town of Tripoli (Libya) Il nome Libia compare nelle antiche lingue egiziane, fenicia, greca, ebrea, latina e araba...

La lotta contro Gheddafi nell'occidente Libico...

Libia: l'Italia manda i suoi tornado. Ma perché bombardiamoTripoli?

Guillermo y Kate ya son marido y mujer...

Gadafi dispuesto a negociar un acuerdo con la OTAN...

Tripoli: parla Gheddafi, bombe Nato vicino a studi tv...

venerdì 29 aprile 2011

William e Kate lasciano Westminster - Concluso il Matrimonio Reale...

Per Kate un abito Made in Italy...

Royal Wedding - Kate and William - Highlights...

Royal Wedding: William and Kate (Catherine Middleton arrives at Westminster)

Catherine Middleton arrives at Westminster Abbey...

Royal Wedding 29-04-2011: Prince William, Kate Married...

Royal Wedding Raw Video: "I Do"

Royal Wedding Raw Video: London Streets Packed...

Royal Wedding Raw Video: Beckhams Arrive...

Royal Wedding Raw Video: Britain Celebrates

Royal Wedding Raw Video: Britain Celebrates

Royal Wedding Raw Video: William Arrives...

Iglesias Leads Billboard Latin Music Awards...

Royal Wedding Raw Video: the Dress!

Royal Wedding Raw Video: Royals Arrive

The Dish on Middleton's Dress

Royal Wedding Raw Video: "I Do"

Royal Wedding Raw Video: "I Do"

Il matrimonio di William e Kate...

Il matrimonio di William e Kate...

Il matrimonio di William e Kate...

Carlo e Camilla entrano nell'Abazia di Westminster...

Il matrimonio di William e Kate...

Royal Wedding Raw Video: Couple's Vows...

William chiede in sposa Kate - Lo scambio degli anelli e il momento del sì...

William e Kate escono dalla chiesa di Westminster e salgono sulla carrozza...

La Regina Elisabetta entra in chiesa nell'Abazia di Westminster...

Prince William & Kate Middleton Engaged - The Commentary...

Royal Wedding - Fiaba Reale tra William e Kate durante la cerimonia del matrimonio celebrato a Londra alle ore 11:20 di Venerdì 29 Aprile 2011...

Royal wedding: Prince William gives Kate Diana's ring...

Maurizio Sacconi al Tg5

Tutto sul matrimonio di William e Kate dai Souvenirs ai costi delle nozze...

I segreti della Famiglia Middleton, curiosità sulla loro vita privata...

All'asta l'abito 'nude look' di Kate che fece innamorare William...

Il matrimonio di William e Kate...

KCTV (DPRK Strong Defense is Symbol of Sovereignty)

KCNA (Aniversario 79º de la Fundación del Ejército Popular de Corea)

Kim Il Sung Mausoleum...

Korean Revolution Monument

The Prince of Wales meets the first couple to marry at Dumfries House...the Royal Family...King Charles III

KING CHARLES III

North Korea Documentary / Nordkorea Dokumentation 1/3

North Korea Documentary / Nordkorea Dokumentation 3/3

North Korea Documentary / Nordkorea Dokumentation 2/3

North Korea Documentary / Nordkorea Dokumentation 1/3

Song of General Kim Il Sung in English! (with lyrics) - Joseph Aquilina

domenica 24 aprile 2011

Grillo a Milano: "Politica morta, tenuta in vita da giornali e tv!"

Alemanno sgombera il campo, i rom passano la notte in una Basilica Romana...

Yemen: los manifestantes piden la renuncia inmediata...

Los 50 años del vuelo de Yuri Gagarin...

Gagarin's Golden Anniversary Celebration at the Grand Kremlin Palace...

Yuri Gagarin: 108 minutos de vuelo en el espacio y toda una vida de ley...

50th Anniversary of Gagarin's Flight...

Yuri Gagarin, 50 anni fa il primo uomo a viaggiare nello spazio...

상식 상어 상어를 규정하는 특징들

상식 상어  상어를 규정하는 특징들

천연기념물 오가산의 나무들 피나무

인터뷰 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 1

녀성6중창 내 고향의 메아리 만수대예술단 삼지연악단공연중에서

록화보도 위대한 령도자 김정일동지께서 새로 건설된 수성천종합식료공장을 현지지도하시였다

록화보도 위대한 령도자 김정일동지께서 혜산청년광산을 현지지도하시였다

음악 수령님 한품속에 우리는 사네 만수대예술단 삼지연악단공연중에서

노을비낀 주작봉마루

인터뷰 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 2

화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 4

카메라초점 《역적패당은 해적무리》

카메라초점 《조사》가 아니라 《귀순》강박이였다

카메라초점 《페농당한 농부의 가긍한 처지》

카메라초점 왜 말문이 막혔는가

화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 3

화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 11

화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다






화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 6

화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 7

화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 8

화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 9

화면편집물 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 10

록화보도 위대한 령도자 김정일동지께서 라진조선소를 현지지도하시였다

록화보도 조선인민군 최고사령관 김정일동지께서 조선인민군 제264대련합부대예술선전대공연을 관람하시였다

상식 우리 말 상식수첩 《산채》와 《산나물》

소개편집물 설비관리를 대중적인 사업으로 락랑봉화피복공장

화면음악 기다렸습니다

아동방송시간 위대한 령도자 김정일원수님의 어린시절 이야기 총쏘는 련습을 하시며

현지방송 완공의 날을 마중해간다 대동강과수종합농장지구건설장

"In Quaresima spazio a Preghiera, Bibbia e Penitenza!"

Il Papa: "I cristiani sono il Santuario di Dio nel Mondo?"

Benedetto XVI: Croce sì d''amore che riscatta il dolore...

Benedetto XVI°: La Ragione Creatrice origine del Mondo...

PAPA BENEDETTO XVI°

Premessa

La minaccia alla vita da parte dell’azione dell’uomo, di cui oggi tanto si parla, ha conferito nuova urgenza al tema della creazione. Nello stesso tempo, però, assistiamo paradossalmente alla scomparsa quasi totale dell’annuncio della creazione dalla catechesi, dalla predicazione e perfino dalla teologia (1). I racconti della creazione vengono taciuti; le loro affermazioni non sembrano più proponibili.

Di fronte a questa situazione, nella primavera del 1981 mi decisi a tenere quattro prediche quaresimali nella Cattedrale di Nostra Signora di Monaco e a tentare così una catechesi per adulti sulla creazione. Allora non potei venire incontro al desiderio, avanzato da molti, di pubblicare le prediche in forma di libri perché non avevo il tempo di rielaborare le trascrizioni da registratore gentilmente effettuate da vari fedeli. Negli anni successivi, dal punto di osservazione della mia nuova carica, mi è tuttavia diventata ancora più evidente la situazione di abbandono di questo argomento nell’annuncio dei nostri giorni. Mi sono sentito perciò spinto a riprendere i vecchi manoscritti e a rielaborarli per la stampa, senza peraltro modificarne il loto carattere di prediche, con i limiti che tale genere comporta.

Spero che queste pagine stimoleranno altri a fare meglio in modo da restituire al messaggio di Dio creatore il posto che gli spetta nella nostra predicazione.

Roma, festa di Sant’Agostino 1985

Joseph Ratzinger


  1. Dio creatore

Nel principio Dio creò il cielo e la terra. Ma la terra era deserta e disadorna e v’era tenebra sulla superficie dell’oceano e lo spirito di Dio era sulla superficie delle acque.

Dio allora ordino: «Vi sia luce». E vi fu luce. E Dio vide che quella luce era buona e separò la luce dalla tenebra. E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno.

Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque che tenga separate le acque dalle acque». E avvenne così. Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno.

E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa ed appaia l’asciutto». E avvenne così. Dio chiamò l’asciutto terra e alla massa delle acque diede il nome di mari. E Dio vide che questo era buono.

Dio comandò ancora: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che producano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. La terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, ed alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. Così venne sera, poi mattina: terzo giorno.

Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano delle lampade nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni, e facciano da lampade nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E avvenne così. Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e tra la tenebra. E Dio vide che era buono. E venne sera, poi mattina: quarto giorno (Gn 1, 1-19).

Queste parole iniziali della Sacra Scrittura risuonano sempre al mio orecchio come il rintocco festoso di una vecchia grande campana che, stupendo e solenne, tocca il cuore e fa presagire qualcosa del mistero dell’eterno.

Queste parole ricordano inoltre a molti tra di noi il primo incontro con il libro sacro di Dio, la Bibbia, che ci venne presentata, la prima volta, a questa pagina. Ci fece uscire subito dal nostro piccolo mondo infantile, ci conquistò con la sua poesia e ci fece presagire qualcosa dell’immensità della creazione e del suo Creatore.

Eppure proviamo una specie di dissociazione di fronte a queste parole. Esse sono belle e familiari, ma sono anche vere? Tutto sembra indicare il contrario, perché le scienze naturali da lungo tempo hanno fatto piazza pulita delle idee che abbiamo or ora letto: l’idea di un mondo spazialmente e cronologicamente misurabile, l’idea di un creato costruito pezzo dopo pezzo in sette giorni. Oggi ci troviamo di fronte a misure che superano ogni immaginazione. Sentiamo parlare del «big bang», dell’esplosione iniziale verificatasi oltre dieci miliardi di anni fa, con cui ebbe inizio l’espansione dell’universo, che continua ancora adesso. Le stelle non vennero «appese» al cielo l’una dopo l’altra né la vegetazione fu creata in ordine successivo, bensì la terra e l’universo hanno assunto la forma che conosciamo nel corso di un periodo lunghissimo e per vie quanto mai complicate.

Le parole che abbiamo appena letto non hanno dunque più alcun valore? In effetti qualche tempo fa un teologo ha scritto che la creazione è diventata un concetto irreale. Per essere intellettualmente onesti non dovremmo più parlare di creazione, bensì solo di mutazione e di selezione. Le parole iniziali della Bibbia non sono dunque vere? Insieme con la parola di Dio, con tutta la tradizione biblica, sono forse regredite tra i sogni dell’infanzia dell’umanità, quei sogni di cui sentiamo magari la nostalgia ma che non possiamo condividere, perché non possiamo vivere di nostalgia? Oppure esiste una risposta positiva, che possiamo responsabilmente sostenere in questo nostro tempo?

– La distinzione tra forma e contenuto del racconto della creazione

Una prima risposta venne elaborata già molto tempo fa, quando andava a poco a poco cristallizzandosi l’idea scientifica del mondo; molti di voi ne hanno probabilmente sentito parlare quando frequentavano le lezioni di religione a scuola. Essa dice: la Bibbia non è e non vuole essere un manuale di scienze naturali. È un libro religioso, per cui non possiamo attingere da essa delle nozioni scientifiche né sapere come il mondo ha avuto scientificamente origine. Immagini, che servono a far capire all’uomo verità autentica e profonda.

Bisogna distinguere tra forma e contenuto. La forma fu scelta tra gli elementi che in quel tempo risultavano comprensibili, tra le immagini in cui gli uomini di allora vivevano, pensavano e parlavano, tramite le quali riuscivano a capire realtà autentiche superiori.

Solo il contenuto autentico, che traspare attraverso le immagini, è l’elemento permanente, quello che la Bibbia intende affermare.

Secondo questa concezione la Bibbia non intende raccontarci come sono sorte a poco a poco le specie vegetali, come il sole, la luna e le stelle si sono formati, bensì ci dice solamente: Dio ha creato il mondo. Il mondo non è un affastellamento di forze tra loro contrastanti, come pensavano molto uomini di allora, non è la sede delle potenze demoniache da cui l’uomo deve difendersi. Il sole e la luna non sono divinità che regnano sopra di lui, e questo cielo disteso sul nostro capo non è popolato di divinità inquietanti e tra loro nemiche; tutto questo proviene piuttosto da un’unica potenza, dalla ragione eterna di Dio, che nella parola divenne forza creatrice.

Tutto questo proviene dalla parola di Dio, da quella medesima parola che noi incontriamo nell’evento di fede. E così non solo venne tolta agli uomini, che appresero che il mondo è dalla parola, l’angoscio di fronte agli dèi e ai demoni; ma il mondo stesso divenne libero grazie alla ragione, che si eleva a Dio, e l’uomo fu reso capace di incontrare senza paura Dio. L’uomo sperimentò in queste parole il vero «illuminismo», che spazza via gli dèi e le potenze nascoste e gli fa riconoscere che solo una potenza «è al fondo di tutto e noi nelle sue mani»: il Dio vivo. L’uomo sperimento, inoltre, che questa medesima potenza, che ha creato la terra e le stelle, è quella stessa che sorregge tutto l’universo, quella che incontriamo nella parola della Sacra Scrittura. In tale parola noi tocchiamo la potenza originario del mondo, la potenza vera che sta al di sopra di tutte le potenze (1).

Penso che questa spiegazione sia giusta. Però non è ancora sufficiente.

Infatti, quando ci viene detto che dobbiamo distinguere tra le immagini e il contenuto che le immagini intendono esprimere, possiamo a nostra volta domandare: Perché questo non fu detto nei tempi passati? È infatti chiaro che una volta si insegnava diversamente, altrimenti non ci sarebbe stato il processo a Galileo Galilei.

Nasce così il sospetto che in fondo questa distinzione sia solo un espediente della Chiesa e dei teologi, che giunti alla stretta con il loro latino non vogliono arrendersi ed escogitano così un artificio dietro cui trincerarsi. Del resto si ha l’impressione generale che negli ultimi quattro secoli la storia del cristianesimo sia stata una continua battaglia di ripiegamento, nel corso della quale sono state dismesse, una dopo l’altra, molto affermazioni della fede e della teologia. Naturalmente si è trovato ogni volta qualche sotterfugio per potersi ritirare. Ma è quasi impossibile sottrarsi al timore che a poco a poco veniamo sospinti nel vuoto e che arriverà il momento in cui non avremo più nulla da difendere e nulla dietro cui trincerarci; il momento in cui tutto il terreno della Scrittura e della fede sarà occupato da una ragione che non lascerà più sussistere alcunché di tutto questo.

A ciò va unito un altro disagio: se i teologi, o anche la Chiesa, possono in tal modo spostare il confine tra immagine e asserzione, il confine fra quanto appartiene al passato e quanto rimane valido, perché non potranno farlo anche altrove, ad esempio per i miracoli di Gesù? E se già lo fanno qui, perché non al centro, per la croce, per la risurrezione del Signore?

Una operazione di questo tipo, che intende difendere la fede dicendo che dietro quello che c’è qui, e che noi non possiamo più difendere, c’è qualcosa di più autentico, ebbene è un’operazione che si trasforma spesso in un autentico attacco alla fede, perché accantona subito la domanda sulla correttezza degli interpreti, trascura subito la domanda se esiste veramente qualcosa di solido.

Molti, di fronte a simili procedimenti teologici, sono rimasti con l’impressione che la fede della Chiesa sia come una medusa, che non si sa bene da che parte afferrare e in cui non si riesce a individuare un nucleo sul quale basarsi. Il malessere di un cristianesimo che non ha più il coraggio di essere se stesso, e che di conseguenza non può irradiare fiducia ed entusiasmo, deriva da sommesse interpretazioni della parola, oggi di moda, le quali somigliano più a scappatoie che a spiegazioni. Il cristianesimo fa piuttosto l’impressione di una associazione che continua a parlare benché non abbia più nulla da dire, perché i suoi discorsi artificiosi non trasmettono convinzione ma cercano solo di mascherare la sconfitta.

– L’unità della Bibbia come criterio di interpretazione

Perciò dobbiamo domandarci ancora una volta: la distinzione tra immagine e affermazione vera e propria è solo una scappatoia, perché non riusciamo più a comprendere il testo e tuttavia vogliamo continuare a farlo, oppure la Bibbia stessa ci fornisce dei criteri che ci indicano questa strada e avallano perciò tale  distinzione? E ancora: essa stessa ci mette a disposizione delle distinzioni di questo tipo? La fede della Chiesa conosceva e aveva già operato queste distinzioni?

Dopo aver posto queste domande, riapriamo di nuovo la Sacra Scrittura! Per prima cosa constatiamo che il racconto della creazione appena letto non è un blocco erratico, definito e compatto fin dall’inizio. Anzi, l’intera Scrittura non è stata scritta semplicemente dal principio alla fine come un romanzo o come un manuale: essa è piuttosto l’eco della storia di Dio con il suo popolo; è il frutto delle lotte e degli itinerari di questa storia; attraverso di essa possiamo riconoscere gli slanci, le depressioni, le sofferenze, le speranze, la grandezza e poi di nuovo i fallimenti di questa storia.

La Bibbia è quindi l’espressione della lotta di Dio con l’uomo per farsi a poco a poco da lui capire, ma è anche l’espressione della lotta dell’uomo per capire a poco a poco Dio.

Per questo il tema della creazione non viene proposto  tutto in una volta, ma attraversa con Israele la storia, anzi tutta l’antica alleanza è un cammino compiuto insieme con la parola di Dio.

Solo in questo cammino l’affermazione autentica della Bibbia si è formata passo dopo passo. Perciò anche noi possiamo riconoscere la sua vera direzione solo nella totalità di tale cammino. In questo modo – in qualità di cammino – Antico e Nuovo Testamento sono tra loro collegati. L’Antico Testamento appare nel suo insieme al cristiano come marcia di avvicinamento a Cristo; solo quando perviene a Cristo, diventa chiaro quel che intendeva propriamente dire, quel che passo dopo passo significava. Così i singoli elementi ricevono il loro senso dal tutto, e il tutto riceve il suo significato dal fine a cui tende, da Cristo.

_08 Dio Creò Cielo e terra Ratzinger 2Perciò noi interpretiamo teologicamente nella maniera giusta il singolo testo – come i Padri e la fede della Chiesa ha sempre insegnato in tutti i tempi – solo se lo comprendiamo come tratto di un cammino progressivo, solo se riconosciamo in esso la tendenza, l’orientamento intrinseco di questo cammino (2).

Che significa ora quanto detto per l’intelligenza del racconto della creazione?

Facciamo una prima constatazione: Israele ha sempre creduto nel Dio creatore, e questa fede la condivideva con tutte le grandi culture del mondo antico. Infatti, pur tra gli offuscamenti del monoteismo, tutte le grandi culture hanno sempre riconosciuto un Creatore del cielo e della terra, con sorprendenti elementi comuni anche tra civiltà che non poterono mai incontrarsi esteriormente. In questi elementi comuni possiamo senz’altro vedere qualcosa del contatto profondissimo, mai completamente perduto, dell’umanità con la verità di Dio.

Nello stesso Israele il tema della creazione è passato attraverso varie vicende. Esso non fu mai del tutto assente, ma non fu neppure sempre importante allo stesso modo. Ci furono periodi in cui Israele era così preso dalle sofferenze o dalle speranze della sua storia, così direttamente legato al presente da non sentire il bisogno, da non essere capace di spingere il suo sguardo fino alla creazione.

L’ora veramente grande, in cui il tema della creazione divenne il tema dominante, fu l’esilio babilonese. Durante quel periodo anche il racconto che abbiamo appena ascoltato trovò – ovviamente sulla base di antichissime tradizioni – la sua formulazione attuale e autentica. Israele aveva perso il suo paese e il suo  tempio. Per la mentalità di allora ciò era incomprensibile, poiché significava che il Dio d’Israele era stato vinto, che era stato possibile sottrargli il suo popolo, la sua terra e i suoi adoratori. Un Dio che non era capace di difendere i propri adoratori e la propria adorazione dimostrava di essere un Dio debole, anzi di non essere Dio. Perciò la deportazione dal proprio paese e l’eliminazione dalla carta geografica rappresentavano una terribile tentazione per la fede d’Israele: il nostro Dio è ormai vinto, la nostra fede vana?

Proprio in quest’ora i profeti aprirono una nuova pagina insegnando a Israele che solo ora si stava manifestando il vero volto del loro Dio, che non era legato ad un fazzoletto di terra. Anzi, non lo era mai stato: aveva promesso quel pezzo di terra ad Abramo prima che egli vi risiedesse; poi aveva liberato il suo popolo dall’Egitto: ambedue queste imprese aveva potuto compierle perché non era il Dio di un paese, ma colui che disponeva del cielo e della terra. Per questo poteva ora disperdere il suo popolo infedele in un altro paese, per dare testimonianza di sé.

Ora si capiva finalmente che questo Dio non era un Dio come gli altri dèi, bensì il Dio che disponeva di tutti i paesi e di tutti i popoli. Tutto questo poteva farlo perché lui stesso aveva creato tutto, il cielo e la terra. L’esilio, l’apparente sconfitta di Israele, permettono di giungere alla conoscenza del Dio che ha in mano tutti i popoli e tutta la storia, il Dio che sorregge tutto, perché è il Creatore di tutto e ha il potere su tutto.

Questa fede doveva ora trovare una sua fisionomia proprio di fronte alle tentazioni della religione, apparentemente vincitrice, di Babilonia. Questa si esprimeva in liturgie solenni, ad esempio nella liturgia della festa di capodanno, in cui veniva celebrata e vissuta liturgicamente la creazione del mondo. Doveva trovare una sua fisionomia di fronte all’Enuma elish, il grande racconto babilonese della creazione, che descrive a modo suo l’origine del mondo.

Vi si dice che il mondo ebbe origine dalla lotta fra potenze contrapposte e che prese la sua forma attuale quando entrò in scena Marduk, il dio della luce, che aveva tagliato in due il corpo del drago originario. Le due parti del corpo sarebbero diventate il cielo e la terra. Il firmamento e la terra sarebbero quindi il corpo lacerato del drago ucciso, mentre dal sangue Marduk avrebbe creato gli uomini.

Ci troviamo quindi di fronte a un’immagine inquietante del mondo e dell’uomo: il mondo è propriamente il corpo di un drago; nelle vene dell’uomo scorre sangue di drago. Al fondo del mondo è in agguato una potenza inquietante e nel più profondo dell’uomo si annidano la ribellione, il demoniaco e il male. Si tratta di una visione secondo la quale solo il rappresentante di Marduk, il dittatore, il re di Babilonia, può soggiogare il demoniaco e mettere ordine nel mondo (3).

Tali idee non erano semplici favole: esse riflettono le esperienze inquietanti dell’uomo col mondo e con se stesso. Spesso abbiamo infatti davvero l’impressione che il mondo sia una caverna di draghi e il sangue dell’uomo sangue di drago. Ma di fronte a tutte queste esperienza opprimenti il racconto della Sacra Scrittura dice: non è stato così.

Tutta la storia delle potenze inquietanti si riduce a una mezza frase: «La terra era deserta e disadorna». I termini ebraici corrispondenti echeggiano ancora le espressioni che avevano rappresentato il drago, la potenza demoniaca. Ora esso è solo il nulla, di fronte a cui sta Dio, l’unico potente.

E alla nostra paura di fronte a queste potenze demoniache viene detto: Dio soltanto, la ragione eterna che è l’amore eterno, ha creato il mondo e lo tiene nelle sue mani. Solo su questo sfondo comprendiamo la polemica che si cela dietro il testo biblico, il suo significato drammatico, che consiste nell’eliminare tutti quei miti confusi e nel ricondurre il mondo alla ragione e alla parola di Dio.

Lo potremmo dimostrare passo dopo passo col nostro testo, ad esempio quando il sole e la luna vengono definiti come lampade che Dio appende al cielo per misurare i tempi. Agli uomini di allora doveva apparire un’enorme empietà dichiarare le grandi divinità del sole e della luna due lampade per misurare il tempo. È questo l’ardimento, il realismo della fede, che in polemica con i miti pagani fa brillare la luce della verità, mostra che il mondo non è l’arena dei demoni bensì proviene dalla ragione, dalla ragione di Dio, e poggia sulla parola di Dio.

In tal modo il racconto della creazione si rivela come l’«illuminismo» decisivo della storia, l’esodo dalle paure che avevano attanagliato l’uomo. Significa la consegna del mondo alla ragione, il riconoscimento della sua razionalità e libertà.

Dimostra di essere il vero illuminismo, anche per il fatto che àncora la ragione umana al fondamento originario della ragione creatrice di Dio, per mantenerla così nella verità e nell’amore, senza le quali l’illuminismo diviene sregolato ed alla fine stolto.

Un’altra cosa dobbiamo aggiungere.

Ho detto poco fa che questo popolo sperimenta che cos’è la «creazione» lentamente, in polemica con l’ambiente pagano, in polemica con il proprio cuore. Ciò implica che il racconto classico della creazione non è l’unico racconto di creazione che troviamo nel libro sacro. Subito dopo ne troviamo un altro, composto antecedentemente con altre immagini.

Nei Salmi ne troviamo altri ancora, e dopo di essi il tentativo di chiarire la fede nella creazione continua: nell’incontro con la grecità, la letteratura sapienziale riprende di nuovo questo tema, senza ritenersi legata alle vecchie immagini come quella dei sette giorni etc. Vediamo così come la stessa Bibbia modifichi di continuo le immagini e le adatti alle successive mentalità; essa le trasforma di continuo per testimoniare in maniera sempre nuova l’unica verità, che le è stata veramente comunicata dalla parola di Dio, cioè il messaggio che Dio è il creatore.

Nella stessa Bibbia le immagini sono libere, si correggono continuamente e mediante questo lento e faticoso progresso ci fanno capire che sono solo immagini, che rivelano qualcosa di più profondo e grande.

– Il criterio cristologico

Dobbiamo ancora aggiungere un particolare decisivo: con l’Antico Testamento il cammino non è arrivato alla meta. I temi dibattuti nella cosiddetta letteratura sapienziale sono l’ultimo ponte di una lunga strada, un ponte che immette nel messaggio di Gesù Cristo e nella nuova alleanza. Solo qui troviamo il racconto definitivo e normativo della Sacra Scrittura a proposito della creazione.

Esso suona: «In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo […]. Tutto per mezzo di lui fu fatto e senza di lui non fu fatto assolutamente nulla» (Gv 1, 1.3). Giovanni ha qui ripreso ancora una volta con piena consapevolezza le parole iniziali della Bibbia e ha riletto il racconto della creazione con Cristo, per dire in maniera nuova e definitiva qual è la parola con cui Dio vuole scuotere i nostri cuori.

Una cosa ci diventa chiara: noi cristiani non leggiamo l’Antico Testamento in se stesso e per se stesso, ma lo leggiamo sempre con Cristo e per mezzo di Cristo.

Per questo non siamo tenuti a osservare la legge di Mosè, le prescrizioni relative alla purezza e all’alimentazione e tante altre cose ancora: la parola biblica non diventa per questo priva di senso e di significato.

Noi leggiamo tutto questo non come un qualcosa in sé compiuto e a sé stante, ma lo leggiamo con Colui nel quale tutto è compiuto e in cui tutto rivela la sua autentica validità e verità. Perciò leggiamo con Lui, oltre alla legge, anche il racconto della creazione e da lui sappiamo – da Lui e non da un espediente escogitato successivamente – quel che Dio a voluto infondere a poco a poco, attraverso i secoli, nel cuore e nell’anima dell’uomo.

Cristo ci libera dalla schiavitù della lettera e proprio in questo modo ci restituisce la verità delle immagini.

Questo lo sapevano anche la Chiesa antica e la Chiesa medievale. Sapevano che la Bibbia è un tutto e che noi la ascoltiamo nella maniera vera solo se la ascoltiamo partendo da Cristo, se la ascoltiamo partendo dalla libertà che Egli ci ha dato, se la ascoltiamo partendo dalla profondità con cui Egli ci rivela, attraverso il rivestimento delle immagini, la realtà permanente, il terreno solido su cui possiamo poggiare in tutti i tempi.

Soltanto a partire dall’inizio dell’evo moderno si è dimenticata a poco a poco questa dinamica, l’unità viva della Scrittura, che possiamo capire solo e sempre con Cristo nella libertà che Egli ci dà e, quindi, nella certezza che da tale libertà deriva.

La mentalità storica emergente voleva leggere ogni testo solo in se stesso, nella sua nuda letteralità. Cercò di spiegare in maniera precisa solo il singolo passo e dimenticò che la Bibbia è un tutto. In breve, lesse i testi non più guardando in avanti, bensì indietro, cioè non più alla luce di Cristo, bensì solo alla luce della loro presunta origine. Non volle più riconoscere quel che un testo dice o quel che una cosa è a partire dalla loro forma compiuta, bensì considerandone solo l’inizio, l’origine. Da questo isolamento dal tutto, da questa letteralità del singolo passo, che contraddice l’essenza intrinseca dei testi biblici ma che era considerata l’unico approccio scientifico, è insorto quel conflitto tra scienza naturale e teologia, che rappresenta ancora oggi un peso per la fede.

Tale peso non ha ragione di essere, perché fin dall’inizio la fede è stata superiore, più ampia e profonda. La fede nella creazione non è neppure oggi irreale. Essa è tutt’oggi ragionevole e, anche alla luce dei risultati delle scienze naturali, è l’«ipotesi migliore», quel che spiega di più e meglio di tutte le altre teorie. La fede è ragionevole. La ragione della creazione deriva dalla ragione di Dio. Non esiste altra risposta realmente convincente.

Ancora oggi rimane valido quel che il pagano Aristotele disse quattrocento anni prima di Cristo a coloro i quali affermavano che tutto è nato dal caso, ek t’automatou; egli fece questa affermazione, anche se personalmente non conosceva la fede nella creazione (4).

La ragione del mondo ci permette di riconoscere la ragione di Dio, la Bibbia è e rimane il vero illuminismo che ha affidato il mondo alla ragione e non allo sfruttamento dell’uomo, perché essa ha dischiuso la ragione alla verità e all’amore di Dio.

Per questo non abbiamo bisogno di nascondere la fede nella creazione neppure oggi. Non ci è lecito nasconderla, perché solo se il mondo deriva dalla libertà, dall’amore e dalla ragione, solo se queste sono le potenze propriamente portanti, possiamo aver fiducia gli uni negli altri, possiamo andare incontro al futuro, possiamo vivere come uomini. Solo perché Dio è il Creatore di tutte le cose ne è anche il Signore e noi possiamo pregarlo. Questo infatti significa che la libertà e l’amore non sono idee impotenti, bensì le potenze fondamentali della realtà.

Perciò possiamo e vogliamo recitare anche oggi pieni di gratitudine e di gioia la professione di fede della Chiesa: «Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra».

Amen.

clicca qui per il secondo capitolo

______________

NOTE

(*) tratto da Joseph Ratzinger – Benedetto XVI – In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato –  Lindau, Torino 2006

dalla copertina retro:

«È compito delle scienze naturali chiarire attraverso quali fattori l’albero della vita si differenzia e si sviluppa, mettendo nuovi rami. Non spetta alla fede. Però possiamo e dobbiamo avere il coraggio di dire che i grandi progetti della vita non sono un prodotto del caso e dell’errore né sono il prodotto di una selezione, cui si attribuiscono predicati divini che in questa sede appaiono illogici, a-scientifici, un mito moderno. I grandi progetti della vita rimandano a una ragione creatrice, ci indicano lo Spirito creatore e lo fanno oggi in maniera più chiara e splendente che mai. Oggi pertanto possiamo dire con una certezza e una gioia nuove: Sì, l’uomo è un progetto di Dio» (J. Ratzinger)

(nota 1 alla Premessa) Mi limito a citare due esempi, che dimostrano come la dottrina della creazione venga accantonata e dimenticata da una corrente influente della teologia moderna. Un noto manuale (J. Feiner, L. Vischer, Neues Glaubensbuch. Der gemeinsame christliche Glaube, Basel-Zürich 1973) relega il tema della creazione in un capitolo intitolato «Storia e cosmo», inserito nella quarta parte del manuale, intitolata «Fede e mondo».

Prima della quarta parte ci sono: «La questione di Dio» (prima parte), «Dio in Gesù Cristo» (seconda parte), «L’uomo nuovo» (terza parte).

Se già questa collocazione non lascia sperare molto di positivo, il testo, di A. Dunas e O. H. Pesch, è peggiore di ogni previsione. Il lettore viene a sapere che «concetti come “selezione” e “mutazione” sono intellettualmente molto più onesti del concetto di “creazione”» (p. 433), che «la “creazione” come piano cosmico è un’idea ormai finita» (p. 433),  che «il concetto di “creazione” è perciò un concetto irreale» (p. 435), che « “creazione” significa “vocazione” per l’uomo: quanto altro viene ancora detto, anche nella stessa Bibbia, non è il messaggio della creazione in quanto tale, bensì la sua formulazione in parte mitologica e apocalittica» (pp. 435-436).

È forse un giudizio troppo severo affermare, dopo queste premesse, che continuare a usare il termine «creazione» equivale a una truffa semantica? La stessa posizione riduzionistica la troviamo, formulata in termini meno perentori, in M. Legrain (a cura di), La foi des catholiques. Catéchèse fondamentale, Le Centurion, Paris 1984. L’opera (736 pagine) dedica al tema della creazione solo cinque pagine, collocate nella terza parte, intitolata «Una umanità secondo il Vangelo» (parte prima: «Una fede viva»; parte seconda: «La rivelazione cristiana»).

La creazione viene definita in questi termini: «Così, parlando di Dio come creatore, affermiamo che il senso primo e ultimo della vita si trova in Dio stesso, presente nel più intimo del nostro essere» (p. 356). Anche qui il termine «creazione» perde il suo senso letterale originario. Inoltre, con dei caratteri diversi dal testo corrente, usati di solito per riportare citazioni o testi complementari, vengono presentate in quattro punti le «obiezioni correnti contro la creazione».

Ma il lettore normale (tra cui mi annovero) non trova nel testo alcuna risposta, se non che la creazione deve essere interpretata in senso esistenziale. Questa riduzione «esistenziale» del tema della creazione comporta però un’enorme (se non totale) perdita di realtà da parte della fede, il cui Dio non ha più nulla a che fare con la materia.

________________

Note al testo I. Dio creatore

(1) Una buona esposizione dell’esegesi di questo racconto della Genesi, la si trova in M. Schmaus, Dogmatica cattolica, Marietti – Tostino 1959 – vol.1 pp. 472-482.

(2) Per questo e per quel che segue, cfr. C. Westermann, Genesis, vol. I, Neukircher-Vluyn 1974, pp. 1-103; per la lettura della Bibbia alla luce dell’unità della storia in essa descritta, cfr. H. Gese, Zur biblischen Theologie. Alt-testamentliche Vorträge, München 1977, pp. 9-30 [34].

(3) Il testo dell’Enuma elish lo si può trovare in C. Schedl, Storia dell’Antico Testamento, Roma 1959, vol. I, pp. 38-42. [35]

(4) Aristotele, Metafisica, Laterza, Bari 1971, pp. 197-201.

Fonte: https://cooperatores-veritatis.org

 

Benedetto XVI: Pace! Cessi la violenza!

Papa: Si accolgano profughi da Africa...

Cuba: Fidel Castro asiste a la clausura del 6to Congreso del PCC...

Cuba: Electo Raúl Castro Primer Secretario del Partido Comunista de Cuba...

Cuba: Raúl Castro clausura 6to Congreso del PCC (Fragmento II)

Cuba: Raúl Castro clausura 6to Congreso del PCC (Fragmento III y final)

Cuba: Será el 28 de enero de 2012 la Conferencia Nacional del Partido...

Cuba: Raúl Castro clausura 6to Congreso del PCC (Fragmento I)

2010 - INEDITO RITORNO DI FIDEL CASTRO IN PUBBLICO...

Antiguos terratenientes cubanos practican la "caridad" made in Miami...

La guardia notturna a Misurata...

Misurata. Combattimenti tra le barricate...

Misurata. Liberazione del mercato Abu Calp...

Misurata. Combattimenti della scorsa settimana...

Thailandia-Cambogia: scontri al confine, 11 vittime...

Nuevos enfrentamientos entre Tailandia y Camboya...

Misurata sotto le bombe, feriti evacuati via mare...

Gadaffi vuelve a atacar Misrata?

sabato 23 aprile 2011

Libia: soldati, Gheddafi ha ordinato ritiro da Misurata...

Libia, continua la guerra di logoramento a Misurata...

Libia, i ribelli salutano l'arrivo dei droni Usa...

GHEDDAFI ALLA TV SERBA: RESTERO' IN LIBIA...

La bandiera ribelle sui tetti di Misurata...la vera sconfitta è della legalità e dell'ordine, la pace sociale è stata minata dai ribelli terroristi!!!

I ribelli collusi con Al Qaeda riconquistano edifici a Misurata...

I carri armati di Gheddafi entrano a Misurata! (Filmato amatoriale)

Misurata è libera?

Massacro in Siria...

...

Benedetto XVI spiega il Triduo Pasquale...

"Accettiamo che Dio sia legato ai limiti della sua Chiesa!"

Il Papa: "I cristiani sono il santuario di Dio nel mondo?"

Benedetto XVI: Croce sì d''amore che riscatta il dolore...

Benedetto XVI: Dio vince la morte, dona vita nuova...

Quaresima 2011: "Con Cristo siete sepolti nel Battesimo!"

'No sign Gaddafi bombed Tripoli - NATO wages war on false claims'

LIBYA Misrata..gadaffi's mercenaries 23-04-2011

Estados Unidos despliega en Libia los primeros aviones...

Libia: Il primo attacco con drone Usa...

L'Ambasciatrice Cinese visita gli scavi archeologici di Ercolano...

Pechino - Cina - Beijing

Gheddafi raggira le sanzioni e importa carburante...

Libia: sottovalutato Gheddafi secodo Parigi...

Pasqua Ebraica e Cattolica: Gerusalemme blindata...

Libia: Guerra strada per strada a Misurata, i ribelli contro l'esercito regolare di Gheddafi...

Libia - La battaglia per l'aeroporto di Misurata...

Uso bombe a grappolo a Misurata, condanna Onu...

Giappone: Tepco incontra gli evacuati di Fukushima...

Yemenis divided over president...

Chernobyl: 25 anni dopo, l'Ucraina chiede aiuto!

Libia: reazioni internazionali dopo l'uccisione di due giornalisti!

Dagli Usa droni Predator sui cieli della Libia...

Tomas Bilbao discute el VI Congreso del Partido Comunista de Cuba en CNN...

Raúl habla del papel del Partido y del Estado...

Cuba: Raúl Castro informa al Congreso del PCC (Fragmento)

Al via il congresso del Partito Comunista Cubano...

Cubavision (Cuba Perfecciona su Capacidad Militar)

Cuba: Cuban army military parade power armoured vehicles military equipme...

Cuba: Ovazione del congresso a Fidel che lascia la guida del partito Comunista Cubano!

Che Guevara Discurso Revolucionario...

Comandante Che Guevara...

Che Guevara: la biografia...

Biography: Need to Know: Fidel Castro...

Fidel Castro aparece de surpresa em congresso e emociona público em Cuba...

1° Congresso del Partito Comunista di Cuba...

Libia, McCain a Bengasi per incontrare i ribelli sospettati dal Regime Libico di essere terroristi legati ad Al Qaeda...

인터네트로 본 남조선민심 민족의 봄

화면음악 그리움의 대하

과학기술상식 바늘잎나무에 피해를 주는 솔잎혹파리

록화보도 백두산화산공동연구를 위한 북남실무접촉 진행

소개편집물 희천발전소건설을 위해 바치는 뜨거운 마음

카메라초점 살인적인 등록금인상

소개편집물 오늘도 기운차게 달리는 《붉은기》1호 영웅기관차 단천청년전기기관차대

시 그리움의 쇠물이 흐른다

화면음악 우리의 영원한 태양절

대담 민족의 어버이에 대한 남녘각계의 다함없는 격찬

련속참관기 태양칭송의 만년재보 국제친선전람관을 찾아서 18

소개편집물 수령님과 태양의 성지 1

화면음악 백학이 내렸네

록화보도 위대한 령도자 김정일동지께서 태양절에 즈음하여 조선인민군 제10215예술선전대 공연을 관람하시였다

시 위대한 세월

관현악 모란봉

록화실황 제16차 4월의 명절료리축전중에서 남새음식

동영상클립 위인칭송의 꽃축전

과학기술상식 바늘잎나무에 피해를 주는 솔잎혹파리

남성독창과 혼성합창 오늘의 창성

녀성3중창 직포공의 노래

소개편집물 생명수 흘러 넘치는 농장벌을 찾아서 신천군 건산협동농장

동영상클립 태양절을 맞는 보통문네거리

소개편집물 당의 높은 뜻을 빛나게 실현할 일념안고 룡흥제약공장

소개편집물 몸소 보내주신 농업기술도서

방문기 기술혁신운동의 불길속에서 평양곡산공장을 찾아서

정치상식 4 19인민봉기

화면음악 대홍이와 홍단이

봄기운 넘치는 수도의 거리

불빛 흐르는 평양의 밤

상식 방사성물질의 피해를 막으려면 9 다시마의 효과성

소개편집물 대중적설비관리운동의 불길 높은 식료기지 사리원정방식료생산협동조합

소개편집물 모든 일에서 앞장설 마음안고 2중3대혁명붉은기 평원군 원화협동농장

련속참관기 위대한 력사 빛나는 전통 평안남도 김일성동지혁명사적관을 찾아서 제9회

록화보도 위대한 령도자 김정일동지께서 새로 건설된 수성천종합식료공장을 현지지도하시였다

천연기념물 오가산의 나무들 피나무

인터뷰 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 1

녀성6중창 내 고향의 메아리 만수대예술단 삼지연악단공연중에서

록화보도 위대한 령도자 김정일동지께서 새로 건설된 수성천종합식료공장을 현지지도하시였다

록화보도 위대한 령도자 김정일동지께서 혜산청년광산을 현지지도하시였다

음악 수령님 한품속에 우리는 사네 만수대예술단 삼지연악단공연중에서

노을비낀 주작봉마루

인터뷰 조선서해해상에서 우리주민들을 강제랍치한 남조선괴뢰패당의 반인륜적범죄의 진상을 폭로규탄한다 2

Reports of pro-Gaddafi sleeper cells in Ajdabiya...

News Bulletin - 04:35 GMT update

Syria's deadliest day...

domenica 17 aprile 2011

록화보도 위대한 령도자 김정일동지께서 태양절에 즈음하여 조선인민군 제10215예술선전대 공연을 관람하시였다

Gbagbo party leader calls for end to conflict....

Cuban president Castro announces major reforms...

Gaddafi troops outflank rebels...

Iraqi tensions rise over Kirkuk...

Huge Whirlpool after Tsunami hits Japan 8.9 magnitude earthquake...

11.03.2011 Japan 8.9 Earth Quake Tsunami in Japan...

Japan tsunami earthquake...

Ku Klux Klan: il simbolo della goccia di sangue all'interno della croce ripreso dal logo della Vodafone, nota compagnia telefonica...per quali strani e segreti motivazioni? Pura casualità e distrazione? Vera intenzione di utilizzare lo stesso simbolo per di più dello stesso colore: rosso sangue?

A sinistra il simbolo storico del Ku Klux Klan, 
a destra il logo della compagnia telefonica della Vodafone 

Ku Klux Klan (KKK in acronimo) è il nome utilizzato da numerose organizzazioni statunitensi, di stampo spesso terroristico.[1][2][3][4], a contenuti razzisti e che propugnano la superiorità della razza bianca.
Storicamente si distinguono tre fasi del movimento: una prima dal 1865 al 1874 come confraternita di ex militari dell'esercito degli Stati Confederati d'America, una seconda dal 1915 al 1944, in cui il movimento ha assunto la fisionomia che oggi consideriamo tipica, ed una terza dal secondo dopoguerra ad oggi, caratterizzato dalla grande frammentazione del movimento in una miriade di piccole organizzazioni fra loro ufficialmente scollegate che utilizzano il nome KKK o sue varianti.
Il nome Ku Klux Klan deriva dalla parola greca κύκλος (kyklos) - "cerchio" - e la parola di origine scozzese clan.
Il Ku Klux Klan originale fu creato a Pulaski nel Tennessee negli USA dopo la guerra di secessione americana il 24 dicembre 1865 da reduci dell'esercito della Confederazione. Esso crebbe di importanza dopo una convention tenuta a Nashville nell'estate del 1867. Questa convention venne presieduta dal generale Nathan Bedford Forrest (1821 - 1877) a cui venne riconosciuto il titolo di "Grande Mago".
La confraternita aveva diversi obiettivi. Avrebbe cercato di aiutare le vedove e gli orfani di guerra dei Confederati ma si sarebbe opposta all'estensione del diritto di voto ai neri e ad altre azioni introdotte dal governo federale volte all'attenuazione della segregazione razziale. Non appena il controllo degli stati ex-confederati venne lasciato dai federali, i bianchi ristabilirono il loro potere e con esso le leggi segregazioniste. Inoltre Forrest sciolse ufficialmente la confraternita nel 1869 perché riteneva che si fosse evoluta in una entità troppo lontana dai principi fondatori e troppo violenta e ostile.
Nel 1871 il presidente degli Stati Uniti Ulysses S. Grant mise quella che lui riteneva la pietra tombale sul Klan firmando il The Klan Act and Enforcement Act. Il Klan divenne a questo punto un gruppo terroristico illegale e fu autorizzato l'uso della forza per sopprimere le attività della confraternita. Questi sforzi furono coronati da successo tanto che il Klan fu eliminato nello stato della Carolina del Sud e decimato nel resto degli USA. Il documento di Grant fu dichiarato incostituzionale nel 1882 anche se oramai poco rimaneva a quel punto del Klan.
Dopo la seconda guerra mondiale molte organizzazioni hanno utilizzato il nome del Ku Klux Klan per opporsi al Movimento per i diritti civili (Civil rights movement) negli anni sessanta. Sono questi i Klan ancora attivi, sebbene la società americana sia più aperta verso l'integrazione e i Klan siano molto più chiusi in loro stessi e frazionati. Le fazioni più grandi sono[5]: la Brotherhood of Klans Knights (Fratellanza dei Cavalieri del Klan), l'Imperial Klan of America (Klan Imperiale d'America) e i Knights of the Ku Klux Klan (Cavalieri del Ku Klux Klan) guidati dal pastore Thom Robb.
Anche se oggi vengono generalmente considerate una frangia dell'estrema destra, le confraternite esistono solo come gruppi molto isolati e dispersi che contano probabilmente non più di qualche migliaio di membri.
Il secondo Ku Klux Klan crebbe mettendosi in grande evidenza e si estese dal Sud fino agli stati del Midwest e del Nord ed anche in Canada.
Al suo picco molti dei membri risiedevano nel Midwest. Il KKK controllava i governi dell'Indiana, Oklahoma e Oregon oltre ai parlamentari democratici del Sud. Inoltre rivendicava di aver reso possibile l'elezione del presidente Warren Harding alla Casa Bianca. Al massimo della sua espansione, negli anni venti, superava il numero di 4.000.000 di membri e contava molti politici nelle sue file. Anche il trentatreesimo presidente, Harry Truman, democratico, fu sul punto di diventarne membro ma fu fermato dalle posizioni anti-cattoliche del Klan. Nel Saskatchewan, nel Canada, il KKK riuscì a vincere le elezioni facendo eleggere il suo candidato James T.M. Anderson (conservatore), che rimase in carica dal 1929 al 1934 al posto dell'uscente James G. Gardiner (liberale).
Un altro ex membro del Klan che andò alla ribalta nazionale fu Hugo Black, che fu un rappresentante dei democratici alla Corte Suprema, che successivamente ripudiò il razzismo del Klan. L'ex senatore dello stato della Louisiana, David Duke, fu fino al 1978 il direttore americano dei Cavalieri del Ku Klux Klan. Il senatore Robert Byrd (democratico) della Virginia Occidentale fu il reclutatore del Klan ed arrivò ad ottenere il grado di Kleagle e fece approvare diversi provvedimenti legislativi in supporto del Klan, anche dopo aver lasciato la confraternita e aver definito l'averne fatto parte "l'errore più grande". Egli fu oggetto di critiche nel passato per essersi adoperato politicamente per aiutare il razzismo, per aver "piratato" nel 1964 il Civil Rights Act e recentemente per aver usato il termine "negri bianchi" in un'intervista del 2001.
Una tabella sulle registrazioni, approssimative, avvenute nel corso degli anni:[6]
Il Klan nacque come organizzazione legata ai protestanti. Dai primi del 1900 fino agli anni quaranta, centinaia di migliaia di WASP (White Anglo-Saxon Protestant - Bianchi Anglosassoni Protestanti), principalmente nel Sud degli USA videro l'appartenenza al Klan come parte della loro fede. Altri milioni riconobbero nelle tattiche del KKK comportamenti moralmente reprensibili ed estremi, nondimeno considerarono i membri come buoni cristiani e generalmente condivisero l'idea che i WASP dovessero continuare ad avere l'egemonia nella società americana.
La giustificazione religiosa della dottrina del KKK si fonderebbe su un'interpretazione di alcuni versetti della Bibbia, quali Genesi 9, 24-27:


« Quando Noè si fu risvegliato dall'ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore;
allora disse: Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!
Disse poi: Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo! Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!»


A quei tempi, l'oppressione dei neri, come pure degli ebrei e dei cattolici, era vista da molti come parte del "Piano di Dio" (dai primi anni settanta, comunque, molti gruppi di sostenitori del KKK scartarono l'anti-cattolicesimo dalle loro dottrine ufficiali e, a metà degli anni ottanta, fu scoperto un Klan operante nel quartiere di Queens nella città di New York, con molti dei suoi membri di religione cattolica, principalmente di origine irlandese). Un piccolo numero di americani continua oggi ad avere la visione di quei tempi.
Il bacino di reclutamento del KKK tra il 1925 ed il 1940 era costituito da un gruppo politico attivissimo negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale negli Stati Uniti, il "German - American Volksbund", messo fuorilegge nel 1941 al momento dell'entrata in guerra contro le potenze dell'Asse. Tra l'altro, questo movimento ha dato origine anche al partito Nazista Americano, in quanto esso medesimo ispirato dai princìpi nazisti e corporativistici. Il suo rappresentante più noto era Huey Long, governatore della Luisiana, di idee decisamente fasciste, assassinato nel 1938.
Questo era il "Credo" che veniva letto ai nuovi adepti durante la cerimonia di iniziazione: Il Ku Klux Klan è stato creato per rigenerare il nostro sventurato paese e per riscattare la razza bianca dall'umiliante condizione in cui è stata recentemente precipitata dalla nuova repubblica. Il nostro principale e fondamentale obiettivo consiste nel mantenimento della supremazia della razza bianca in questo paese. La storia e la fisiologia ci insegnano che noi apparteniamo ad una razza che la natura ha gratificato con una evidente superiorità su tutte le altre razze, e che il Creatore... ha inteso affidarci un dominio sopra le razze inferiori... Questa nostra America è stata fondata dalla razza bianca e per la razza bianca, e ogni tentativo di trasferire questo controllo sulla nazione a favore di razze inferiori come la negra, va palesemente contro il volere divino e costituisce una violazione della Costituzione... L'uguaglianza sociale dovrà dunque essere bandita per sempre, perché essa rappresenta un passo pericoloso verso l'uguaglianaza politica o, peggio, verso i matrimoni misti e la produzione di una sottospescie di bastardi e di degenerati... (I documenti terribili, Mondadori 1973).
Gran parte delle tradizione del Klan risalgono alla rifondazione del KKK del 1915 e sono di origine cinematografica e letteraria. La rapida diffusione del movimento però, probabilmente, non sarebbe stata possibile senza l'influenza del presidente statunitense Woodrow Wilson ed il controverso film La nascita di una nazione (The Birth of a Nation, 1915) di D. W. Griffith (il presidente Woodrow Wilson commentò vedendolo: "È come scrivere la storia con i fulmini ed il mio solo rammarico è che è tutto vero"), basato sul libro The Clansman (Gli uomini del clan) scritto da Thomas Dixon con "l'intento di rivoluzionare il sentimento nordista con una rappresentazione della storia che vuole trasformare ogni uomo in un appartenente al partito democratico!", partito che, all'epoca, incarnava le posizioni dei sudisti.
Solo a partire dal 1915, infatti, i membri del Ku Klux Klan indossano le tuniche bianche con il cappuccio, nascondendo le loro facce, sul modello di alcune confraternite penitenziali cattoliche. Una spiegazione di questa usanza è che questi abiti rappresentano gli spiriti dei soldati che tornano dal mondo dei morti per vendicarsi e terrorizzare i loro nemici. Un'altra spiegazione riportata è l'"anonimato del lavoro ben fatto" – infatti i membri del KKK credono che il compito sia stato assegnato loro direttamente da Dio, e indossano tunica e cappuccio in segno di umiltà. Un'altra spiegazione ancora dei costumi è quella di imitare i Cavalieri templari, a cui si ispira anche la Massoneria. La maggioranza dei dirigenti del Klan erano infatti massoni di rito scozzese ed avevano il grado di "Cavaliere Templare". [senza fonte] Titoli come "Grande Mago", "Ciclope Superiore" e Kleagle erano utilizzati per indicare lo status all'interno del Klan.[senza fonte]

      Uno dei simboli storici del KKK
 
Un altro simbolo ritenuto classico ma introdotto all'epoca del secondo Klan è quello della Croce Ardente (the Fiery Cross), ispirato ad una presunta antica tradizione scozzese riportata in un romanzo di Walter Scott. Ancora oggi, la croce ardente è utilizzata nella notte del Sacro Cuore in Tirolo.
Non si hanno notizie di simboli o bandiere utilizzati nelle manifestazioni del primo Klan nel XIX secolo. Nel XX secolo, invece, il movimento nato nel 1915 si concentrò sull'uso della bandiera statunitense e una bandiera con la croce cristiana, come è documentato nei manuali di istruzione e fotografie degli anni venti, gli anni ruggenti del Klan. Alcuni gruppi negli anni cinquanta e sessanta tentarono di usurpare l'uso della bandiera da guerra confederata utilizzata durante la guerra di secessione in operazioni volte ad opporsi ai progetti di integrazione ed antisegregazionisti nel Sud. Questa appropriazione è stata largamente negata da storici ed attivisti del Sud ai giorni nostri. Nella sua forma frammentata il Klan continua ad usare in alcune circostanza entrambe le bandiere (confederata da guerra e federale moderna) comunque senza sanzioni ufficiali.
I gruppi del Klan negli anni venti usavano la bandiera ufficiale del movimento, una croce nera in campo bianco, a volte c'era anche un tomoe rosso rappresentante indifferentemente una fiamma o una goccia di sangue (ci sono varie spiegazioni per i simboli). Tale emblema oggi è comunque poco usato dai piccoli gruppi del Klan e può essere considerata la bandiera ufficiale e simbolo del KKK. Anche se simboli confederati sono erroneamente associati al KKK, questo uso è stato fatto solo dagli anni cinquanta in poi ed è storicamente inappropriato.
La struttura interna del gruppo è una via di mezzo tra una forma paramilitare ed un governo politico - civile. Lo statuto dell'organizzazione è messa per iscritto in un volume detto "Kluran" (deformazione di Quran, Corano). Tutte le municipalità che vedono uomini del KKK ai vertici, costituiscono il cosiddetto "Invisibile Impero", il cui presidente si chiama "Imperatore", assistito da un collegio di quindici "Genii". Nei momenti di sua indisponibilità, le funzioni dello "Imperatore" vengono vicariate dal vicepresidente, detto "Califfo". L'invisibile impero si divide in vari "Regni" retti ognuno da un "Gran Dragone". Ogni "Regno" consta di un determinato numero di Province alla presidenza di ognuna delle quali si trovaq un "Gran Titano". ogni provincia si ripartisce in Cantoni su ognuno dei quali governa un "Eminente Ciclope". Infine, ogni Cantone si ripartisce in Caverne, ognuna delle quali è retta da un "Falco Notturno". Il "Falco Notturno" presiede un collegio composto da un "Kleagle" (una via di mezzo tra un commissario politico ed un organizzatore), un "Klabee" (tesoriere), un "Klingrapp" (segretario) un "Kludd" (cappellano custode delle regole e della dottrina), un "Klokard" (reclutatore, predicatore). Il collegio summenzionato presiede la comunità dei "Klansmen" (adepti, affiliati). Dal punto di vista paramilitare, invece, il KKK riconosce un comandante supremo chiamato "Mago Imperiale", cui riportano i "Kladd" (comandanti). Ogni Kladd ha alle proprie dipendenze un "Klarogo" (capo dei pretoriani, la guardia interna), un "Klexter" (una via di mezzo tra un capitano ed un maggiore dell'esercito: in pratica un capo della guardia esterna) ed un "Klokann" (il capo dei servizi segreti, o capo dei servizi investigativi): questo triumvirato comanda sui "Knights" (cavalieri, ma - in realtà - questo è semplicemente un titolo onorifico, in quanto trattansi di soldati semplici).

Anno Membri
1920 4.000.000
1924 6.000.000
1930 30.000
1965 40.000
1968 14.000
1970 3.500
1974 1.500
1975 6.500
1979 10.000
1991 6.000-10.000
2013 5.000-8.000
2016 3.000-6.000
2018 8.000-12.000
 
   

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!