#accaddeoggi esattamente 49 anni fa: nella notte tra il 29 e #30settembre 1975, in provincia di #Roma, ci fu il famoso e crudele #massacrodelcirceo! Il massacro del Circeo (detto anche delitto del Circeo) è un caso di rapimento, stupro e omicidio avvenuto nel comune italiano di San Felice Circeo, provincia di Latina (sul litorale pontino, nella zona dell'omonimo promontorio sul mar Tirreno) tra il 29 e il 30 settembre 1975. Le vittime furono due giovani amiche, Donatella Colasanti (Roma, 1958-2005) e Rosaria Lopez (Roma, 1956-1975), che furono attirate con l'inganno da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira in una villa di proprietà della famiglia di quest'ultimo, col pretesto di una festa, e lì stuprate e poi torturate allo scopo di ucciderle. Rosaria morì e Donatella riuscì a sopravvivere. Per approfondire: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Massacro_del_Circeo #cronacanera #stupro #omicidio👆 #noir #misteriitaliani 👈
"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!" (Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
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lunedì 30 settembre 2024
#ACCADDEOGGI ESATTAMENTE 49 ANNI FA: IL MASSACRO DEL CIRCEO! 29 E 30 SETTEMBRE 1975!
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lunedì 26 novembre 2018
25 Novembre: "NON UNA DI MENO" - Non dimentichiamo in questa giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non solo tutte coloro che sono state assassinate, ma anche tutte quelle che sono sopravvissute ai sopprusi ma che hanno con sé i segni indelebili di questi atti scellerati ed inumani!
Non solo assassinate, spesso anche sfregiate con l'acido! La follia degenerativa della gelosia, apice dell'egoismo più bieco dei sentimenti umani, scatena nella mente degli uomini quel pensiero per cui: "Meglio saperti morta piuttosto che di un altro!" O peggio: colpire nel più profondo della femminilità, cancellare la bellezza ed i connotati della donna, renderla mostruosa agli occhi degli altri uomini, renderla INDESIDERABILE al resto della popolazione maschile! Chi sfregia con l'acido a volte è peggio di un assassino...invito i parlamentari del Partito Democratico a varare una legge per cui, chi acquista taniche o barattoli di un qualsiasi acido o soda caustica, venga immediatamente registrato e segnalato alle forze dell'ordine, così come succede per il porto d'armi...cittadini che non hanno consorzi, cooperative o imprese agricole, chi non fa un mestiere attinente all'utilizzo di sostanze chimiche altamente pericolose e nocive, per legge gli dovrebbe essere impedito l'acquisto di questi materiali se non sotto una seria e comprovata giustificazione! Perché ad oggi se un uomo anche appena 18enne, entra in una ferramenta o acquista barattoli di sostanze chimiche online, può farlo liberamente senza darne conto a nessuno...così come ha fatto colui che ha avvelenato un'intera famiglia con il veleno acquistato proprio via web...veleni per topi, acidi e sostanze chimiche varie, soda caustica...sono come vere e proprie armi!
Fonte: www.lanazione.it
Storia
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| Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne |
L'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.
Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
In Italia
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| Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne |
In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International celebrano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali.
Nel 2007 almeno 100.000 donne (40.000 secondo la questura) hanno manifestato a Roma "Contro la violenza sulle donne", senza alcun patrocinio politico. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica, anche per le contestazioni che si sono verificate a danno di alcuni ministri e di due deputate. Nel 2016, il 26 novembre, il movimento delle donne, organizzato intorno alla sigla "Non una dimeno" scende sulle strade di Roma in una imponente manifestazione contro la violenza alle donne con la presenza di 200.000 donne.
Dal 2006 la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna promuove annualmente il Festival "La violenza illustrata", unico festival nel panorama italiano interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ormai centinaia di iniziative in tutta Italia vengono organizzate in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.
Fonte: www.wikipedia.it
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| 25 NOVEMBRE - GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE |
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venerdì 23 novembre 2018
PER DISPETTO ALLA EX-MOGLIE DA FUOCO ALLA CASA: MUORE UN BAMBINO (Fonte: La Nazione)
Nella società occidentale soprattutto, si è persa la buona abitudine di EDUCARE i propri figli sia a scuola, sia in famiglia che a catechismo...alla PAURA dell'INFERNO! L'inferno esiste e come gli ha scritto la sua ex-moglie: "TU BRUCERAI ALL'INFERNO!"
Fonte: www.lanazione.it
mercoledì 12 settembre 2012
In Libia, dove oramai a nessuno interessa più, la pace sociale non esiste da quasi due anni, cioè da quando un manipolo di ribelli e dissidenti armati dall'Occidente decise di scatenare la violenza e la rivolta armata nelle città Libiche, rivolta che ha dato poi il là per l'attacco militare Francese prima, Anglo-Americano poi con l'approvazione dell'O.N.U. e dell'Unione Europea! Il tutto basato sulla demagogia, la menzogna, la propaganda populista e sulle falsità orchestrate apposta per scardinare il Regime quarantennale di Gheddafi, ucciso poi brutalmente dai ribelli a fine conflitto con il plauso e la felicità dei Servizi Segreti di mezzo Mondo! Chissà Gheddafi quanto aveva da dirci sui misteri della "guerra fredda" e sui Russi e Americani? Omicidio "providenziale" come la rivolta e la guerra civile manipolata e manovrata dall'esterno così come sta accadendo oggi alla Siria di Assad...la Massoneria Internazionale con l'avvallo dell'alta Finanza ha gettato le basi, da quel famoso 11 Settembre 2001, per costituire il Nuovo Ordine Mondiale basato sul Capitalismo sfrenato, lo sfruttamento indiscriminato di tutte le risorse naturali Mondiali con in testa il petrolio, al solo scopo di creare profitto e arricchimento per pochi a scapito di molti! Le fasce della popolazione Mondiale più povere ed i popoli più deboli saranno costretti a soccombere e lavorare "apparentemente liberi" ma in realtà schiavi del "Dio Denaro" sotto il comando dei "Paperoni" e dell'Elite che guiderà i Governi e le Economie di tutti i Paesi più ricchi del Pianeta Terra! Intanto il terrorismo di Al Qaeda, dopo Gheddafi, imperversa in tutto il paese che è crollato in mano al fondamentalismo Islamico piu' estremo; dopo Gheddafi solo caos, morte e distruzione...e questo solo grazie alla scelleratezza dell'Occidente e degli Stati Uniti che oggi hanno di nuovo pagato i loro errori con un ennesimo tributo di sangue! Era meglio prima, era meglio con Gheddafi...
Dove sono finiti tutti quelli che erano a favore dell'intervento armato in Libia? Ah già, i TG hanno smesso di parlare della Libia e quindi per loro la Libia non esiste più...ora però i TG parlano della Siria! È quella la nuova dittatura? Andiamo a portare la democrazia anche in Siria con la violenza, con la menzogna e l'anarchia armata così come è successo alla Libia di Gheddafi! Gli Illuminati e la Massoneria Mondiale, con l'appoggio dell'alta finanza, hanno dall'11 Settembre 2001 gettato le basi per costruire il Nuovo Ordine Mondiale costituito sull'arroganza, sulla falsità e sul profitto sempre a spese dei più deboli e dei più poveri! Lo sfruttamento indiscriminato di petrolio e di tutte le risorse naturali mondiali ha avuto inizio già da tempo, appunto da quell'11 Settembre...l'avidità e l'egoismo umano non ha limiti!
Alexander Mitrokhin
I 16 privilegi che il popolo Libico ha praticamente quasi perso, se non del tutto, dopo la guerra del 2011-2012...
Chi
è convinto che il presupposto più importante della guerra mossa alla
Libia sia stato il (non più) suo petrolio, forse ignora il fatto che
essa era rimasta uno dei pochissimi Paesi al mondo in cui la moneta era
emessa direttamente dallo Stato e non da banche private e poi prestata a
strozzo allo Stato, come accade in tutti gli altri Paesi.
A
titolo di cronaca, dopo la sottomissione di Iraq e Libia, gli unici tre
Paesi al mondo in cui lo Stato è ancora padrone della moneta sono la
Corea del Nord, Cuba e, guarda un po', l'Iran...
...e forse ignora anche il fatto che, in base ad un preciso comandamento islamico, non è (era?) consentito lucrare sui prestiti di denaro, neanche e soprattutto alle banche.
Ora, tenendo ben presente i veri
motivi che hanno portato l'Occidente nella sua manifestazione più
violenta a sottomettere militarmente un Paese, sovrano e pacifico, in
quanto non allineato col suo costume criminale, ecco un elenco di
privilegi che rende difficile credere come anche il meno felice
cittadino libico sano di mente possa aver mai sognato di ribellarsi
contro un governo capace di servire il suo popolo fino a questo
punto. L'elenco è declinato al presente come buon augurio per
l'immediato futuro del popolo libico anche se vi sono legittimi dubbi
che tali "pericolosi" privilegi possano perdurare in un Paese ormai
divenuto "democratico" all'occidentale...:
1 – Non vi è alcun bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini.
2
– Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di
proprietà dello Stato e i prestiti concessi a tutti i suoi cittadini
hanno, a norma di legge, lo zero percento di interesse.
3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.
4
– Tutti i novelli sposi in Libia ricevono 60 mila dinari (U.S. $
50.000) da parte del governo per acquistare i loro primo appartamento
contribuendo così all’avvio della famiglia.
5
– Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi
solo il 25 per cento dei libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è
dell’83 per cento.
6
– Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola,
riceverebbe terreni agricoli, una casa in campagna, attrezzature,
sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto
gratuitamente.
7
– Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o
scolastico di cui avessero avuto bisogno (in Libia), ci sarebbero stati
dei fondi governativi per andare all’estero e non solo, avrebbero
ottenuto mensilmente US $ 2.300 / al mese per indennità di alloggio e
auto.
8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50 per cento del prezzo.
9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.
10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora congelate).
11
– Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo
stato paga l’equivalente dello stipendio medio per la professione. (Ciò
vale anche per le professioni per cui non serve una laurea).
12
– Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio
libico viene accreditato direttamente sui conti bancari di tutti i
cittadini libici.
13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve 5.000 dollari USA.
14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.
15 – Il 25 per cento dei libici è laureato.
16
– Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al
mondo di irrigazione, conosciuto come il Great Manmade River project,
al fine di rendere disponibile più facilmente l’acqua nella regione
desertica.
Ucciso l'ambasciatore Usa in Libia, il Presidente Americano Barack Obama manda i marines!
Proteste a Bengasi per un film anti-Islam. Pronti anche i droni. Romney attacca: risposta debole!
12 Settembre 2012, ore 23:07
BENGASI - (LIBIA) - L'ombra di Al Qaida si allunga sulla morte dell'ambasciatore Usa in Libia Chris Stevens, ucciso ieri notte nell'assalto alla sede di rappresentanza statunitense a Bengasi. Con lui hanno perso la vita altri tre americani, un funzionario e due marines. Nell'attacco sono rimasti feriti altri cinque civili statunitensi e sono morti una decina di agenti di sicurezza libici.
La reazione di Washington e' durissima: si parla di atto ''oltraggioso'', e soprattutto, di almeno 200 marines che sono in viaggio per la Libia, come altre unita' di elite, chiamate ad assicurare la sicurezza a Tripoli e Bengasi, come in Afghanistan ed Egitto. Scioccato, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che appena ieri aveva ricordato le vittime delle Torri Gemelle, ha promesso che ''sara' fatta giustizia'' ma che i legami fra gli Stati Uniti e la Libia ''non si romperanno''. Gli Usa tuttavia non si sbilanciano per ora sulla matrice dell'attacco: fonti della Casa Bianca si sono limitate a parlare di "un attacco chiaramente complesso", senza citare al Qaida.
Annunciato intanto il ritiro dalla Libia di tutto il personale americano, mentre per le indagini scendono in campo Cia e Fbi, in stretto coordinamento con le autorita' libiche. Tutto e' iniziato con la protesta per un film anti-Maometto che gia' ieri aveva scatenato le proteste al Cairo, con dimostrazioni violente sfociate nell'assalto all'ambasciata nella capitale egiziana, condito con scritte come ''Osama bin Laden riposi in pace''. Ma la concomitanza con l'anniversario dell'11 settembre non puo' rimanere una semplice coincidenza, ne' tantomeno l'annuncio 'ufficiale' della morte di Abu al-Libi, il numero due di al Qaida ucciso in giugno che proprio ieri Ayman al Zawahiri, il successore di bin Laden, ha deciso di confermare.
La dinamica degli eventi di Bengasi e' ancora difficile da chiarire: secondo numerose testimonianze, una dimostrazione 'pacifica' contro il film su Maometto e' stata l'occasione per dar vita a un vero e proprio assalto, a colpi di armi automatiche, Rpg e mitragliatrici pesanti. I miliziani di Ansar al-Sharia, i 'partigiani della legge islamica', protagonisti negli ultimi mesi di numerosi episodi di intimidazione e violenza ''hanno bloccato tutte le strade di accesso alla sede Usa, e dicevano di voler uccidere tutti quelli che si trovavano dentro'', ha raccontato un testimone, appartenente a una brigata dei ribelli incaricata di mantenere l'ordine a Bengasi.
Il console italiano, Guido De Sanctis, che si trovava a poca distanza - e che stamani avrebbe dovuto incontrare proprio Stevens per ''fare il punto sulla situazione'' in vista dell'elezioni da parte del neonato Parlamento libico del nuovo premier - ha riferito di ''un gran botto, il caos'' e di una sparatoria intensa. Un confronto ''feroce'', andato avanti per ore e che, secondo le autorita' libiche, ha lasciato sul campo almeno 10 ribelli incaricati della sicurezza.
Ansar al-Sharia ha negato un coinvolgimento ''ufficiale'' nell'attacco, ma si e' congratulata con coloro che hanno portato a compimento l'attacco ''per difendere il profeta Maometto''.
Funzionari dell'amministrazione Usa, citate dalla Cnn, hanno parlato di un ''attacco pianificato da al Qaida'', nel quale la vicenda del film 'blasfemo' ha svolto solo un ruolo ''diversivo''.
Gli esperti anti-terrorismo collegano l'episodio all'uccisione di al-Libi, e a una vendetta di al Qaida: ''Gli estremisti sapevano che l'ambasciatore era nell'edificio'', spiegano alcune fonti.
Altri due americani, del corpo dei Marines, sarebbero stati uccisi invece in una ''casa'' dove alcuni impiegati della sede diplomatica erano stati ''messi al sicuro'' dopo il primo assalto al consolato.
Stevens e' il primo ambasciatore americano assassinato dal 1979, l'ultimo aveva perso la vita in Afghanistan. E Washington non esclude neppure l'uso dei droni per dare la caccia ai responsabili. I medici hanno provato a rianimarlo per oltre un'ora e mezza senza successo. E' morto per asfissia e i video e le foto che circolano sui suoi ultimi momenti sono atroci.
La condanna dell'assalto a Bengasi e' unanime: si sollevano i musulmani, la comunita' internazionale, a partire dalla stessa Tripoli. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano parla di ''vile atto terroristico'', il premier Mario Monti, come l'Onu, sottolinea la ''ferma condanna''. ''Orrore e sdegno per un gesto infame'', sono invece le parole di Giulio Terzi.
Ma il film su Maometto e l'arrivo dei Marines in Libia rischiano di creare nuove tensioni e violenze con i ribelli libici, anche quelli non legati all'Islam, che gia' parlano di ''invasione Usa!''
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
di Claudio Accogli
Fonte: http://www.ansa.it
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mercoledì 19 ottobre 2011
Fabrizio “Er Pelliccia” Filippi, lo studente di buona famiglia, benestante, il "cicciottello" dai capelli biondi che voleva giocare alla guerra...arrestato dalla Digos, padre banchiere e madre insegnante, sono i nuovi "cervelli" della Sinistra Italiana, la futura classe dirigente del Pseudo-Comunismo sub-urbano anarcoide...coloro che vogliono impoverirci facendo "finta" di lottare contro il sistema capitalistico da loro stessi sostenuto e creato!!! Vuole una relazione passionale con una ragazza? Dategli Vladimir Luxuria!!!
Sopra: Fabrizio Filippi
Fabrizio Filippi, "Er Pelliccia": questi il nome e il soprannome del 24enne originario di Viterbo e arrestato a Roma in seguito alle violenze del 15 Ottobre in piazza San Giovanni. Fabrizio Filippi è il ragazzo biondino ritratto in una delle foto simbolo degli scontri, intento a lanciare un estintore. Sul web era partita la caccia alla sua identità, trovata in breve tempo. E online ci sono anche vecchie tracce di Filippi, iscritto sul social network Badoo: è lì che ha postato nel 2007 qualche sue foto oltre che una descrizione dei suoi interessi. Su Facebook sono già nate alcune pagine dedicate a lui, di dubbio gusto, inneggianti questo giovane "figlio di papà", ecco i link: http://www.facebook.com/pages/Fabrizio-Filippi-mi-rappresenta/245549655459003 e http://www.facebook.com/pages/fabrizio-filippi/297943120216047 che dovrebbero essere segnalati subito alle forze dell'ordine.
Lo abbiamo visto a torso nudo, con il viso coperto da una bandana, mentre scagliava con violenza un estintore verso le forze dell’ordine. Fabrizio “Er Pelliccia” Filippi ormai è diventato il simbolo degli scontri di Roma del 15 ottobre e di quel nuovo tipo di terrorismo che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha definito e descritto con parole perentorie:
«Tremila incappucciati sono una nuova e inedita forma di terrorismo, che potremmo definire terrorismo urbano!».
Ma chi è Fabrizio “Er Pelliccia“ Filippi, il ragazzo di 24 anni diventato suo malgrado l’emblema della violenza romana? Dietro all’aria da duro che si vede dalle immagini degli scontri, si nasconde un ragazzo di buona famiglia, iscritto al corso di psicologia presso un’ università telematica.
Per capire cosa realmente passi per la testa di Fabrizio, è sufficiente sbirciare il suo profilo Facebook, al quale affida le sue riflessionipiù intime, proprio all’indomani della devastazione di Roma:
«L’unica cosa che ci rimane… è la vita, se sei disperato non fare lo sbaglio di buttarla via per paura di affrontare una vita da umile».
Poi continua con un’esortazione a prendere le distanze da un certo tipo di informazione e di politica:
«Spegni la TV.. usa le agenzie indipendenti su Internet per la tua informazione. Non permettere a te stesso, ai tuoi amici, alla tua famiglia di unirsi alle forze armate. Boicotta le compagnie energetiche… rifiuta il sistema politico… l’illusione di una democrazia basata su il monetarismo è un insulto alla nostra intelligenza».
Tra le sue citazioni preferite spicca anche una frase di Adolf Hitler che Fabrizio ha trascritto su Facebook qualche tempo prima della manifestazione:
«L’attività della cosiddetta stampa liberale è l’opera dei becchini del popolo. E non è il caso di parlare dei bugiardi fogli marxisti: per essi la bugia è una necessità vitale, come per il gatto i topi…».
Intanto proprio su Facebook stanno nascendo alcuni gruppi che sostengono e si identificano con “Er Pelliccia”, che però non stanno raccogliendo molte adesioni. Comunque l’ultima dichiarazione rilasciata da Fabrizio Filippi è di pentimento:
«Sono pentito ma non sono un black bloc. Probabilmente mi sono lasciato trascinare dagli avvenimenti!».
Fonte: La Stampa
ROMA - «Sono pentito ma non sono un black-bloc. Probabilmente mi sono lasciato trascinare dagli avvenimenti». Sono le parole di Fabrizio Filippi, lo studente di 24 anni arrestato lunedì sera dalla polizia per gli scontri di sabato scorso a Roma. ARRESTATO - Originario di Bassano Romano (Viterbo), Filippi è finito su tutti i giornali e i siti web per una fotografia che lo ritrae mentre, con il volto coperto e a torso nudo, lancia un estintore in piazza San Giovanni durante la manifestazione di sabato scorso a Roma. Il 24enne, con precedenti per stupefacenti, è noto con il soprannome di «er pelliccia». Il fermo di polizia giudiziaria è avvenuto nella tarda serata di lunedì.
IL PADRE: PENSAVO FOSSE ALL'UNIVERSITA' - «Mio figlio - ha precisato il papà di Fabrizio - non frequenta i centri sociali e non ha mai fatto politica. So solo che sabato è uscito con jeans e maglietta per andare a Roma all'università. Quando io e mia moglie abbiamo visto la sua foto sui giornali, associata ai disordini, siamo rimasti scioccati». «Non stiamo bene - ha detto il padre, con tono dimesso -, mi dispiace, ora aspettiamo e vediamo. Lui sta aspettando che venga interrogato, per adesso è un momento troppo pesante».
TORSO NUDO E BRACCIALETTO - Quel sabato, Filippi non era alle prese con libri ed esami. Era a torso nudo, con una sciarpa che gli copriva il viso e i capelli mezza lunghezza biondi. Impugnava un estintore che aveva prima svuotato agitando l'erogatore in aria, poi lanciato verso le forze dell'ordine. Un «black bloc», così è stato immortalato da un fotografo dell'Ansa e uno della Ap proprio mentre lanciava il cilindro rosso durante gli scontri di sabato pomeriggio, che hanno di fatto cancellato il corteo pacifico di almeno 200 mila Indignati. È stato grazie a quelle immagini che la polizia scientifica è riuscita a identificare lo studente 24enne fermato dalla Digos. Per lui è scattato il fermo per resistenza pluriaggravata.
BLOCCATO SOTTO CASA - Il ragazzo era stato identificato dalle forze dell'ordine lunedì. E' stato fermato lunedì in tarda serata sotto la propria abitazione dagli agenti guidati da Lamberto Giannini. Agli agenti che lo hanno bloccato, il giovane ha consegnato i vestiti che indossava nel corso della manifestazione sabato. Poi, alle prime domande, ha risposto tentando di giustificarsi sostenendo che aveva usato l'estintore per spegnere un incendio. La Digos ha perquisito la sua abitazione, dopo aver ottenuto dall'autorità giudiziaria in tempi stretti un decreto di perquisizione, firmato dal sostituto procuratore Tescaroli del Pool Antiterrorismo della Procura di Roma, diretto dal pm Pietro Saviotti. RICONOSCIUTO DA FUNZIONARIO - Il 24enne è stato anche riconosciuto da un funzionario della questura che si trovava nelle vicinanze del giovane, sabato in piazza San Giovanni, proprio lungo la traiettoria di tiro dell'estintore lanciato. Determinanti il lavoro del gabinetto regionale della Polizia Scientifica e alcune testimonianze.
«PERSONE PER BENE» - «Persone democratiche, perbene, impegnate in prima persona per garantire un futuro migliore a Bassano Romano». Così Giancarlo Torricelli, segretario regionale del Sel Lazio, residente a Bassano Romano (Viterbo), dove ha ricoperto la carica di vicesindaco e assessore, definisce la famiglia di Fabrizio Filippi. Il fratello del giovane arrestato per i disordini di Roma, Giuseppe, 30 anni, metereologo, nel 2006 era candidato a consigliere comunale per una lista civica che sosteneva la candidatura a Sindaco dello stesso Torricelli. «Conosco personalmente anche Fabrizio - aggiunge Torricelli -, del resto a Bassano Romano ci conosciamo tutti. Ma non sapevo nulla delle sue frequentazioni con ambienti estremisti». Infine, il segretario del Sel Lazio esprime «vicinanza ai familiari del giovane arrestato, che stanno vivendo un momento molto difficile».
LE AMICHE: AMA LE CHAT - Appassionato di musica hard-tek e tennis, frequentatore di rave party, con trascorsi di consumatore di droga e, inaspettatamente, romantico. Così alcune amiche definiscono Fabrizio Filippi. Raccontano che una notte, mentre rincasava alla guida della sua auto, finì contro alcune macchine parcheggiate, danneggiandone cinque o sei. «Forse - dicono - perse il controllo perchè aveva pippato». Filippi, sempre secondo le sue amiche, avrebbe cercato «l'amore sul sito Badoo», dove pubblicava una serie di frasi d'amore, alcune delle quali sdolcinate». Sotto la sua foto aveva scritto la didascalia: «Vorrei una relazione passionale con una ragazza». Infine, le amiche ricordano che il giovane era un «frequentatore abituale di chat».
ALTRI 12 ARRESTI - Salgono così a 13 le persone arrestate a Roma dopo i venti fermi seguiti gli scontri di sabato 15 ottobre. Tutti i giovani bloccati dalle forze dell'ordine sono sotto i 3o anni, sei sono i minorenni, due le donne. Otto antagonisti sono stati denunciati. Uno dei giovani, quando é stato bloccato, indossava una maschera antigas per proteggersi dai lacrimogeni, altri impugnavano bottiglie e fumogeni. Tra gli arrestati con precedenti specifici (blitz e aggressioni durante manifestazioni): un ventunenne anarchico di Lecce, studente a Bologna, fermato sabato dalla Digos in via Merulana; un giovane di 22 anni già denunciato per aver preso parte ad un rave in passato; due romane di 18 anni e una di 24 anni; un 21enne di Brindisi; un catanese di 23 anni.
CONTROLLI NEL VITERBESE - Non è ancora chiaro se il giovane risieda ancora a Bassano Romano, ma nel frattempo proseguono i controlli negli ambienti degli antagonisti anche in provincia di Viterbo, per individuare altri giovani eventualmente i responsabili degli atti vandalici di sabato: «Stiamo visionando i numerosi filmati e fotografie che ci hanno consegnato giornalisti e cittadini - ha confermato al sito Viterbonews24 il capo della Digos di Viterbo, Monia Morelli - per ora, però, non è stata effettuata alcuna operazione di polizia giudiziaria».
IL PADRE: PENSAVO FOSSE ALL'UNIVERSITA' - «Mio figlio - ha precisato il papà di Fabrizio - non frequenta i centri sociali e non ha mai fatto politica. So solo che sabato è uscito con jeans e maglietta per andare a Roma all'università. Quando io e mia moglie abbiamo visto la sua foto sui giornali, associata ai disordini, siamo rimasti scioccati». «Non stiamo bene - ha detto il padre, con tono dimesso -, mi dispiace, ora aspettiamo e vediamo. Lui sta aspettando che venga interrogato, per adesso è un momento troppo pesante».
| Il ragazzo mentre lancia l'estintore in piazza San Giovanni (Borgia/Ap) |
Il ragazzo con l'estintore
nelle immagini degli scontri
Rcd
ER PELLICCIA, RAGAZZO DI BUONA FAMIGLIA - Fabrizio, riconosciuto anche grazie ad un tatuaggio e ad un braccialetto, sarebbe un ragazzo di buona famiglia, che gioca a tennis, studia e cercava on line ragazze «per relazioni passionali». Il suo ritratto appare in un sito per incontri: mostra un ragazzo diverso da quello restituito dagli scatti in cui lancia un estintore contro le forze dell'ordine. Sembra angelico, i ricci biondi, esile, una maglietta nera e la didascalia: «Vorrei relazioni passionali con una ragazza».nelle immagini degli scontri
Rcd
| Dettaglio del tatuaggio e del braccialetto di Filippi (foto Ansa) |
| Un'altra immagine di Filippi durante gli scontri (Eidon) |
LE AMICHE: AMA LE CHAT - Appassionato di musica hard-tek e tennis, frequentatore di rave party, con trascorsi di consumatore di droga e, inaspettatamente, romantico. Così alcune amiche definiscono Fabrizio Filippi. Raccontano che una notte, mentre rincasava alla guida della sua auto, finì contro alcune macchine parcheggiate, danneggiandone cinque o sei. «Forse - dicono - perse il controllo perchè aveva pippato». Filippi, sempre secondo le sue amiche, avrebbe cercato «l'amore sul sito Badoo», dove pubblicava una serie di frasi d'amore, alcune delle quali sdolcinate». Sotto la sua foto aveva scritto la didascalia: «Vorrei una relazione passionale con una ragazza». Infine, le amiche ricordano che il giovane era un «frequentatore abituale di chat».
ALTRI 12 ARRESTI - Salgono così a 13 le persone arrestate a Roma dopo i venti fermi seguiti gli scontri di sabato 15 ottobre. Tutti i giovani bloccati dalle forze dell'ordine sono sotto i 3o anni, sei sono i minorenni, due le donne. Otto antagonisti sono stati denunciati. Uno dei giovani, quando é stato bloccato, indossava una maschera antigas per proteggersi dai lacrimogeni, altri impugnavano bottiglie e fumogeni. Tra gli arrestati con precedenti specifici (blitz e aggressioni durante manifestazioni): un ventunenne anarchico di Lecce, studente a Bologna, fermato sabato dalla Digos in via Merulana; un giovane di 22 anni già denunciato per aver preso parte ad un rave in passato; due romane di 18 anni e una di 24 anni; un 21enne di Brindisi; un catanese di 23 anni.
| Un gruppo di teppisti durante gli scontri in San Giovanni: lanciano sassi e perfino una sedia (Ansa) |
18 Ottobre 2011 (ultima modifica: 19 ottobre 2011 08:13)
Fonte: http://roma.corriere.it
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