Papa Giovanni XII
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Papa Giovanni XII | |
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130º papa della Chiesa cattolica | |
Consacrazione | 16 dicembre 955 |
Fine pontificato | 6 novembre 963 |
Cardinali creati | vedi categoria |
Predecessore | papa Agapito II |
Successore | papa Benedetto V |
Nome | Ottaviano dei conti di Tuscolo |
Nascita | Roma, 937 circa |
Morte | Roma, 14 maggio 964 |
Sepoltura | Basilica di San Giovanni in Laterano |
Giovanni XII, nato Ottaviano dei Conti di Tuscolo (Roma, circa 937 – Roma, 14 maggio 964), fu il 130º papa della Chiesa cattolica dal 16 dicembre 955 al 6 novembre 963,
quando fu deposto. Fu il secondo papa della storia ad assumere un nuovo
nome al momento dell'elevazione al soglio pontificio, dopo papa Giovanni II.
Indice |
Un retaggio papale
Giovanni XII è, per certo, il primo membro della famiglia dei Conti
di Tuscolo a diventare papa, secondo fonti storiche attestate. Ma taluni
storici ipotizzano che egli avesse legami di parentela con Adriano I e i suoi (presunti) pronipoti Adriano III e Sergio III, nonché con Anastasio III e Giovanni XI,
(presunti) figli illegittimi di Sergio III. Al di là delle ipotesi,
altri pontefici furono certamente parenti di Giovanni XII: Benedetto VII, Benedetto VIII, Giovanni XIX, Benedetto IX, Benedetto X.
La sua vita prima di diventare papa
Il suo nome di battesimo era "Ottaviano" ed era nato intorno al 937, figlio di Alberico II di Spoleto,
l'uomo che nel 932 aveva preso il potere a Roma e che aveva destituito
il papa della sua autorità temporale. Alberico, prima di morire, aveva
fatto giurare la nobiltà ed il clero romani di far eleggere Ottaviano
appena dopo la morte di Agapito II.
Nel 954 morì Alberico ed Ottaviano assunse la carica di Princeps atque senator omnium Romanorum, quindi detentore del potere temporale e Senator, carica onorifica. Il momento del pontificato avvenne un anno dopo, quando Ottaviano aveva solo 18 anni. È probabile che egli avesse studiato
fino a quel momento solo da principe e che non avesse nessuna
formazione ecclesiastica. Peraltro, in vista della sua elezione a
pontefice, si può pensare che avesse percorso le tappe di una rapida
carriera bruciando i tempi in modo frettoloso, pur di arrivare subito al
titolo di diacono o sacerdote, che erano il minimo necessario.
Come aveva desiderato il padre, con Giovanni XII il potere temporale e
quello spirituale tornarono ad essere riunificati in una sola persona.
Il potere spirituale
Come persona si dimostrò totalmente inadeguato alla carica. Non pensò
minimamente di abbandonare la vita lussuosa che aveva fatto fino ad
allora; seguitò a vivere fra sfrenati piaceri e il palazzo del Laterano
divenne una vera e propria casa di piacere; amò circondarsi di belle
donne e bei ragazzi conducendo una vita depravata, indegna della carica
di pastore della Cristianità. Il vescovo di Cremona convocò un sinodo
durante il quale fu elencato con precisione l'elenco delle accuse
portate al papa: diceva messa senza comunione; ordinava i diaconi nelle
stalle; faceva pagare le nomine religiose (simonia); faceva sesso con un
lungo elenco di signore, compresa l'amante di suo padre e sua nipote;
aveva accecato il suo consigliere spirituale e castrato un cardinale,
provocandone la morte.
Il potere temporale
Oltre a sperperare il bilancio di San Pietro per mantenere i suoi
protetti e le sue concubine, Giovanni XII avviò campagne militari di
conquista; l'obiettivo era la ricostituzione dello Stato della Chiesa.
Tentò dapprima di recuperare i territori del Patrimonium S. Petri (il primo nucleo dello Stato Pontificio[1]).
Attaccò i potenti signori di Benevento e Capua, ma le sue milizie
furono respinte. Giovanni fu anche costretto ad una pace per lui
svantaggiosa.
Si volse allora a nord e organizzò la campagna per la conquista della Romandiola
(la parte dell'Italia settentrionale rimasta bizantina fino al 751).
Sapeva che si sarebbe scontrato con il Re d'Italia (all'epoca Berengario II)
e, probabilmente, anche con la nobiltà romana, che non avrebbe gradito
un sovvertimento degli equilibri diplomatici nella penisola. Il
Pontefice cercò fuori dell'Italia un possibile alleato. Si rivolse (nel 960) al re di Germania Ottone I
offrendogli la corona imperiale. Ottone accettò e promise di ergersi a
difesa della Chiesa in nome degli antichi patti tra gli imperatori
carolingi e i pontefici. L'incoronazione avvenne il 2 febbraio 962 in San Pietro. Dopo 38 anni l'Impero era restaurato.
All'incoronazione fece sèguito un patto, il celebre Privilegium Othonis, con il quale l'imperatore prometteva di restituire al pontefice quei territori che due secoli prima Pipino III e Carlo Magno
gli avevano donato e poi i Re d'Italia gli avevano sottratto; Giovanni
XII, da parte sua, prestava giuramento di alleanza all'imperatore,
promettendogli di chiedere il suo gradimento in occasione dell'elezione
del nuovo papa. Anche la nobiltà e il popolo romano prestarono
giuramento di fedeltà a Ottone.
Ma Giovanni XII non seppe tenere fede al proprio impegno, infatti
decise di trattare anche con re Berengario. I fedelissimi di Ottone, che
lo tenevano sotto controllo, informarono l'imperatore dello scambio di
lettere tra i due. Ottone attese che passasse l'inverno e nell'estate
del 963 scese
in Italia per attaccare Berengario, che sconfisse e fece prigioniero.
Poi decise di regolare i conti con il papa, e nell'autunno si mosse
direttamente verso Roma.
Di fronte alle armate dell'imperatore, le forze romane pontificie
fuggirono e a Giovanni non rimase altro che scappare nelle campagne. Si
rifugiò nel castello di Tivoli e da qui, non sentendosi ancora al sicuro, riparò in Corsica. Era il 2 novembre 963; Ottone prese possesso dell'Urbe.
Come prima cosa l'imperatore convocò un concilio in San Pietro (il 6 novembre).
Giovanni XII fu condannato per alto tradimento e deposto dal
pontificato per la sua condotta, ritenuta indegna di un pontefice.
Quindi proclamò che in futuro nessun papa potesse essere eletto senza il
suo beneplacito. Il Privilegio firmato l'anno prima prevedeva invece che l'assenso dell'imperatore giungesse ad elezione già avvenuta.
Documenti ufficiali
- Privilegium Othonis (962)
La questione del successore
Il 4 dicembre 963
Ottone I indisse un sinodo in cui depose Giovanni XII e fece eleggere,
come suo successore, il protoscriniario Leone, che divenne Papa Leone VIII. Ma in sèguito, il 26 febbraio 964,
Ottaviano dei Conti di Tuscolo tornò, indisse un sinodo in cui depose
Leone VIII e ridivenne Papa Giovanni XII. Poco dopo Giovanni morì ma
Leone non poté essere reintegrato nella carica: i Romani non volevano il
"Papa dell'Imperatore" ed elessero Benedetto Grammatico, che divenne Papa Benedetto V.
Poco dopo Leone tornò, e Ottone indisse un sinodo (il terzo in sei
mesi) che depose Benedetto, e Leone ridivenne Papa Leone VIII. Di tutti
questi eventi, quali deposizioni furono giuste, e quali elezioni furono
legittime? Abbiamo, dopo la deposizione di Giovanni XII nel 963, due
pontificati che si sovrappongono: Leone VIII e Benedetto V. Oggi la
Chiesa fa partire il pontificato di Leone VIII dal 23 giugno
964, dal momento in cui Benedetto V, considerato suo predecessore,
viene deposto e si sottomette volontariamente a Leone. Se la deposizione
di Giovanni nel 963 sia legittima o no (facendo terminare il suo papato
fino alla morte l'anno successivo) è ancora dubbio.
La sua vita dopo il pontificato
Dal rifugio in Corsica, Ottaviano dei Conti di Tuscolo preparò il suo ritorno a Roma. Appena Ottone partì per Spoleto
(gennaio 964) fu richiamato nella capitale dalla sua fazione. Appena
arrivò, convocò un concilio (26 febbraio) per far dichiarare nullo il
processo che lo aveva condannato e per far deporre il nuovo papa Leone
VIII, nonché per reintegrare sé stesso come Giovanni XII. Si vendicò dei
suoi avversari sostenitori di Leone, facendo tagliare loro il naso e la
lingua. Tra questi, c'era il suo futuro successore Benedetto
Grammatico, eppure, per ragioni sconosciute, lo risparmiò.
Morì appena tre mesi dopo, il 14 maggio 964, a soli 27 anni, secondo alcuni per un colpo apoplettico; altri riferiscono invece che fu sorpreso in flagrante adulterio
con Stefanetta, moglie dell'oste presso cui alloggiava, e che il marito
lo gettò da una finestra o, secondo altri, lo colpì in testa con un
martello.
È sepolto a San Giovanni in Laterano.
Dissero di lui
Ottone di Sassonia, venuto a Roma per l'incoronazione, quando seppe della condotta immorale di Giovanni XII commentò: "Il papa è ancora un ragazzo e si modererà solo con l'esempio di uomini nobili".
Note
- ^ Vedi Donazione di Pipino.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici
- Biografia di papa Giovanni XII nell'Enciclopedia dei Papi Treccani
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