ANTENNA 3 - TG SERALE DEL 27 GENNAIO 2015
Alluvione a Carrara, sgomberato dal Comune il presidio anti-giunta...
L'intervento è avvenuto
all'alba nella sala presidiata da novembre dall'Assemblea permanente.
Il sindaco Zubbani: "Ho firmato io l'ordinanza, ma rimane la volontà di
dialogo. Abbiamo fatto tutto quello che ritenevamo giusto in nome di una
ferita che è di tutti!"
Lo sgombero della sala Comunale a Carrara occupata per protesta dall'8 Novembre 2014 |
CARRARA (MS) - Sgomberata all'alba su ordinanza del sindaco di Cararra, Angelo Zubbani, la sala di rappresentanza del municipio dove l'Assemblea permanente stava attuando
un presidio dall'8 novembre scorso
dopo l'alluvione del 5 novembre. I presidianti si erano insediati in
quella sala sia in segno di protesta nei confronti dell'amministrazione
comunale chiedendo le dimissioni di sindaco e giunta e anche per
organizzare iniziative a favore della città. Lo sgombero è stato
eseguito alle 6 del mattino dalla polizia municipale. Tutto è avvenuto
senza problemi. Sul posto per monitorare la situazione anche polizia e
carabinieri.
E' lo stesso Angelo Zubbani a ricostruire le tappe della vicenda, che
prende le mosse dall'alluvione del 5 novembre 2014: " Giovedì 22 gennaio
ho lanciato l'ultimo appello ai presidianti, chiedendo loro di lasciare
la sala, sono rimasti e lunedì 26 ho firmato l'ordinanza di sgombero.
L'operazione è avvenuta senza incidenti: la polizia municipale ha
identificato sette persone che hanno lasciato il Comune senza opporre
resistenza". Il primo cittadino ci tiene a sottolineare che " rimane in
piedi un percorso già delineato, permane - aggiunge - la disponibilità
al dialogo da parte dell'amministrazione anche per individuare una sede
alternativa per l'assemblea, credo che l'apertura delle istituzioni,
dei capigruppo consigliari e della politica sia stata massima nei
confronti dei presidianti".
Sulla sua pagina Facebook, l'assemblea permanente condanna quanto
accaduto e usa toni duri, per l'intervento avvenuto alle prime ore del
mattino. Nella mattinata ai presidianti fuori dal municipio si sono
aggiunte altre persone, mentre polizia municipale e polizia di Stato
monitoravano la sitazione, rimasta in un clima pacifico. Il pianop terra
del municipio è rimasto aperto al pubblico per i servizi di anagrafe e
stato civile: i vigili urbani hanno fatto entrare un cittadino per
volta. Mentre i piani superiori del Comune sono stati preclusi
all'accesso del pubblico. Fra i commenti negativi sullo sgombero,
espressi da rappresentanti dell'Assemblea permanente, quello di Renzo Cantarelli che parla di "decisione sbagliata da parte dell'amministrazione
comunale, che ha scelto anche il giorno sbagliato per questa operazione,
avvenuta nel Giorgo della Memoria": una ricorrenza per la quale i
consigli comunali di Carrara e di Massa erano riuniti a Massa.
Il sindaco Angelo Zubbani ha poi diffuso un suo comunicato alla città: "I fatti di novembre hanno segnato un passaggio difficile. Abbiamo rispettato ogni espressione di dolore e rabbia, incassando ogni accusa molto prima che la magistratura stabilisse responsabilità e colpe. Siamo restati in silenzio di fronte alla rabbia disperata, abbiamo usato il locale più nobile della Casa Comune per creare una camera di compensazione tra collera e speranza ed in questi lunghi mesi abbiamo cercato con assoluto rispetto di individuare le forme perché restasse aperta la via di un confronto che non mortificasse le espressioni della protesta. Abbiamo offerto invano soluzioni, sedi alternative, abbiamo invitato al dialogo, alla riflessione, siamo stati costretti a svolgere le attività istituzionali in un clima pesante".
"Abbiamo pazientato, _ prosegue Zubbani _ abbiamo fatto tutto quello che ritenevamo giusto in nome di una ferita che è di tutti; infine ha prevalso il doveroso senso di legalità, di responsabilità, di presentabilità di fronte alla città che si sta rimboccando le maniche e un po’ alla volta si impegna a cercare di ricostruirsi migliore. Stiamo lavorando senza alcuna volontà di insabbiare, con trasparenza e determinazione, per fare emergere fino in fondo le cause di ciò che è successo".
Il sindaco Angelo Zubbani ha poi diffuso un suo comunicato alla città: "I fatti di novembre hanno segnato un passaggio difficile. Abbiamo rispettato ogni espressione di dolore e rabbia, incassando ogni accusa molto prima che la magistratura stabilisse responsabilità e colpe. Siamo restati in silenzio di fronte alla rabbia disperata, abbiamo usato il locale più nobile della Casa Comune per creare una camera di compensazione tra collera e speranza ed in questi lunghi mesi abbiamo cercato con assoluto rispetto di individuare le forme perché restasse aperta la via di un confronto che non mortificasse le espressioni della protesta. Abbiamo offerto invano soluzioni, sedi alternative, abbiamo invitato al dialogo, alla riflessione, siamo stati costretti a svolgere le attività istituzionali in un clima pesante".
"Abbiamo pazientato, _ prosegue Zubbani _ abbiamo fatto tutto quello che ritenevamo giusto in nome di una ferita che è di tutti; infine ha prevalso il doveroso senso di legalità, di responsabilità, di presentabilità di fronte alla città che si sta rimboccando le maniche e un po’ alla volta si impegna a cercare di ricostruirsi migliore. Stiamo lavorando senza alcuna volontà di insabbiare, con trasparenza e determinazione, per fare emergere fino in fondo le cause di ciò che è successo".
"Sia chiaro che c’è per ogni amministratore
pubblico una parte di responsabilità in tutto quello che accade, ma
adesso vogliamo capire quale sia la nostra, e di quella farci pienamente
carico; poi vogliamo riprendere il lavoro di analisi sullo stato di
salute del territorio e vogliamo partecipare direttamente ad ogni
decisione, con Regione e Provincia, sul come progettare e realizzare
opere che offrano il massimo delle garanzie per tutti. Il tempo non si
ferma e c’è bisogno di risorse, competenze e tempestività. Nel processo
di ricostruzione non intendiamo arrogarci di nessuna scelta che non sia
prima sottoposta a verifica, esposta, discussa e confrontata, ma alla
fine sentiamo su tutto la responsabilità che si agisca bene e con
urgenza. E’ quello che stiamo facendo, al meglio delle nostre
possibilità e con tutti i nostri limiti umani e di apparato, ma questi
siamo, questo è il Paese nel quale viviamo e questa è la nostra città,
la città che noi non intendiamo abbandonare ad una visione ispirata ad
un “tanto peggio tanto meglio”. Ci sentiamo impegnati a lavorare per il
meglio e intendiamo farlo con la massima determinazione e
responsabilità, in un clima di legalità e senza intimidazioni in una
Casa Comune libera e non occupata".
Fonte: http://iltirreno.gelocal.it
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