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mercoledì 28 gennaio 2015

All'alba del 27 Gennaio 2015, dopo quasi tre mesi, viene sgomberata la sala di rappresentanza del Comune di Carrara (MS) - Antenna3 - Tg serale del 27-01-2015



 ANTENNA 3 - TG SERALE DEL 27 GENNAIO 2015

Alluvione a Carrara, sgomberato dal Comune il presidio anti-giunta...


L'intervento è avvenuto all'alba  nella sala presidiata da novembre dall'Assemblea permanente. Il sindaco Zubbani: "Ho firmato io l'ordinanza, ma rimane la  volontà di dialogo. Abbiamo fatto tutto quello che ritenevamo giusto in nome di una ferita che è di tutti!" 
Lo sgombero della sala Comunale a Carrara occupata per protesta dall'8 Novembre 2014
CARRARA (MS) - Sgomberata all'alba su ordinanza del sindaco di Cararra, Angelo Zubbani, la sala di rappresentanza del municipio dove l'Assemblea permanente stava attuando un presidio dall'8 novembre scorso dopo l'alluvione del 5 novembre. I presidianti si erano insediati in quella sala sia in segno di protesta nei confronti dell'amministrazione comunale chiedendo le dimissioni di sindaco e giunta e anche per organizzare iniziative a favore della città. Lo sgombero è stato eseguito alle 6 del mattino dalla polizia municipale. Tutto è avvenuto senza problemi. Sul posto per monitorare la situazione anche polizia e carabinieri.
E' lo stesso Angelo Zubbani  a ricostruire le tappe della vicenda, che prende le mosse dall'alluvione del 5 novembre 2014: " Giovedì 22 gennaio ho lanciato l'ultimo appello ai presidianti, chiedendo loro di lasciare la sala, sono rimasti e lunedì 26 ho firmato l'ordinanza di sgombero. L'operazione è avvenuta senza incidenti: la polizia municipale ha identificato  sette persone che hanno lasciato il  Comune senza opporre resistenza". Il primo cittadino ci tiene a sottolineare che " rimane in piedi un percorso già delineato, permane - aggiunge -  la disponibilità al dialogo da parte dell'amministrazione  anche per individuare una sede alternativa per l'assemblea, credo che l'apertura delle istituzioni, dei  capigruppo consigliari e della politica sia stata massima nei confronti dei presidianti".
Sulla sua pagina Facebook, l'assemblea  permanente condanna  quanto accaduto e usa toni duri, per l'intervento avvenuto alle prime ore del mattino. Nella mattinata ai presidianti fuori dal municipio si sono aggiunte altre persone, mentre polizia municipale e polizia di Stato monitoravano la sitazione, rimasta in un clima pacifico. Il pianop terra del municipio è rimasto aperto al pubblico per i servizi di anagrafe e stato civile: i vigili urbani hanno fatto entrare un cittadino per volta. Mentre i piani superiori del Comune sono stati preclusi all'accesso del pubblico. Fra i commenti negativi sullo sgombero, espressi da rappresentanti dell'Assemblea permanente, quello di Renzo Cantarelli che parla di "decisione sbagliata da parte dell'amministrazione comunale, che ha scelto anche il giorno sbagliato per questa operazione, avvenuta nel Giorgo della Memoria": una ricorrenza per la quale i consigli comunali di Carrara e di Massa erano riuniti a Massa.  
Il sindaco Angelo Zubbani ha poi diffuso un suo comunicato alla città: "I fatti di novembre hanno segnato un passaggio difficile. Abbiamo rispettato ogni espressione di dolore e rabbia, incassando ogni accusa molto prima che la magistratura stabilisse responsabilità e colpe. Siamo restati in silenzio di fronte alla rabbia disperata, abbiamo usato il locale più nobile della Casa Comune per creare una camera di compensazione tra collera e speranza ed in questi lunghi mesi abbiamo cercato con assoluto rispetto di individuare le forme perché restasse aperta la via di un confronto che non mortificasse le espressioni della protesta. Abbiamo offerto invano soluzioni, sedi alternative, abbiamo invitato al dialogo, alla riflessione, siamo stati costretti a svolgere le attività istituzionali in un clima pesante".
"Abbiamo pazientato, _ prosegue Zubbani _ abbiamo fatto tutto quello che ritenevamo giusto in nome di una ferita che è di tutti; infine ha prevalso il doveroso senso di legalità, di responsabilità, di presentabilità di fronte alla città che si sta rimboccando le maniche e un po’ alla volta si impegna a cercare di ricostruirsi migliore. Stiamo lavorando senza alcuna volontà di insabbiare, con trasparenza e determinazione, per fare emergere fino in fondo le cause di ciò che è successo".
"Sia chiaro che c’è per ogni amministratore pubblico una parte di responsabilità in tutto quello che accade, ma adesso vogliamo capire quale sia la nostra, e di quella farci pienamente carico; poi vogliamo riprendere il lavoro di analisi sullo stato di salute del territorio e vogliamo partecipare direttamente ad ogni decisione, con Regione e Provincia, sul come progettare e realizzare opere che offrano il massimo delle garanzie per tutti. Il tempo non si ferma e c’è bisogno di risorse, competenze e tempestività. Nel processo di ricostruzione non intendiamo arrogarci di nessuna scelta che non sia prima sottoposta a verifica, esposta, discussa e confrontata, ma alla fine sentiamo su tutto la responsabilità che si agisca bene e con urgenza. E’ quello che stiamo facendo, al meglio delle nostre possibilità e con tutti i nostri limiti umani e di apparato, ma questi siamo, questo è il Paese nel quale viviamo e questa è la nostra città, la città che noi non intendiamo abbandonare ad una visione ispirata ad un “tanto peggio tanto meglio”. Ci sentiamo impegnati a lavorare per il meglio e intendiamo farlo con la massima determinazione e responsabilità, in un clima di legalità e senza intimidazioni in una Casa Comune libera e non occupata".


 

domenica 30 settembre 2012

La polizia Spagnola malmena il "barista eroe" di Madrid: IO PROPONGO DI REVOCARE SUBITO IL PREMIO NOBEL PER LA PACE A BARACK OBAMA ED A MICHAIL GORBACIOV: RESTITUIRE QUESTI DUE PREMI NOBEL AL BARISTA SPAGNOLO MALMENATO DALLA POLIZIA NEL SUO BAR, NELLA SUA PROPRIETA' PRIVATA, NEL SUO LUOGO DI LAVORO DA LIBERO PROFESSIONISTA!!! SOLO PERCHE' DISARMATO, HA DATO RIPARO AI GIOVANI DISOCCUPATI SPAGNOLI DISARMATI PER NON FARLI MASSACRARE A MANGANELLATE! ALLA FINE LE MANGANELLATE LE HA PRESE LUI, PER DIFENDERE IL LAVORO E LA DIGNITA' UMANE! EUROPA VIGLIACCA: VERGOGNA!!!

Una immagine veramente VERGOGNOSA: il "barista eroe" di Madrid che aveva offerto riparo ai giovani indignados inermi per evitare che fossero pestati dalla Polizia, è stato gonfiato di botte.
I poliziotti spagnoli si sono  vigliaccamente"vendicati!" Di seguito le immagini del barista eroe che hanno fatto il giro del mondo, dando una lezione di DIGNITA', CORAGGIO E UMANITA' a tutti noi:
Al barista EROE di Madrid porgiamo tutta la nostra solidarietà, ed invitiamo chiunque si trovi o si rechi a Madrid a recarsi da lui per ringraziarlo: di avere difeso quei ragazzi evidentemente inermi (vedi foto: certo non sono "black block" o facinorosi) ma anche per la LEZIONE DI DIGNITA' che ci ha impartito... GRAZIE. In un mondo di egoismo, indifferenza, squallore, questo barista ci ha dato una GRANDISSIMA lezione, grazie ancora...

sabato 4 febbraio 2012

Rival Putin crowds rally in Moscow - Scende in piazza il popolo anti-Putin...si mobilitano i blogger, ma anche i filogovernativi!



Manifestanti in piazza  (EPA/SERGEI ILNITSKY)
MOSCA - (RUSSIA) - Per nulla spaventati dal freddo e dalla neve. Sono ormai oltre centomila le persone scese in piazza a Mosca per manifestare pro ma soprattutto contro Putin, in quattro meeting organizzati nella capitale. Su piazza Bolotnaja si stanno raccogliendo almeno trentamila persone, fluite attraverso il corteo partito dalla metropolitana Oktjabrskaja. È il popolo del blogger Alexei Navalny e delle diverse anime dell'opposizione che ha preso i colori dell'inverno russo ossia quelli della neve. La protesta nata con le elezioni legislative dello scorso 4 dicembre e le conseguenti accuse di brogli, continua dunque a un mese esatto dalle presidenziali.

«PUTIN VATTENE!» - A colorare il corteo numerosi cartelli con le scritte «Putin vattene!», «Vogliamo il cambiamento!», «È il circo o sono le elezioni?», «Hanno spento la luce per un'ora e poi hanno vinto». «Abbiamo deciso di scendere in piazza per la prima volta nella nostra vita», racconta alcuni manifestanti. Nel frattempo in zona Poklonnaja si sarebbero radunati, secondo la polizia, novantamila sostenitori di Putin, premier e favoritissimo candidato alle presidenziali del prossimo 4 marzo. Ma alcuni testimoni sul posto parlano di un numero nettamente inferiore di persone: circa ventimila.
VIGILANO 9 MILA AGENTI- La manifestazione secondo l'opposizione sarebbe stata organizzata solo per dimostrare il consenso al premier e i partecipanti sarebbero stati pagati. A vigilare ci sono 9.000 agenti che vigilano sui due cortei anti-Putin e su quello filo-governativo. Metal detector sono stati sistemati alla partenza del corteo in piazza Kaluzhkaja e all'arrivo in piazza Balotnaja: il passaggio obbligato per l'ingresso a Balotnaja dove è stato montato un grande palco e maxischermi per trasmettere gli interventi di alcuni leader della protesta e l'esibizione di gruppi musicali. A differenza delle precedenti manifestazioni del 10 e 24 dicembre non si è comunque vista la presenza dell'esercito. 

Redazione Online - 4 Febbraio 2012 | 16:53© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: http://www.corriere.it/ 

venerdì 20 gennaio 2012

I Forconi mettono la Sicilia in ginocchio. Perché? «Per mandare tutti a fanculo!» Ma chi si nasconde in realtà dietro il Movimento dei Forconi? Ci potrebbero essere possibili infiltrazioni mafiose?


 Sopra, la manifestazione dei Forconi...

Da quattro giorni le proteste del movimento che raggruppa 80 mila contadini, autotrasportatori, commercianti siciliani, blocca l'isola. Porti e autostrade sono in tilt. Il loro leader parla a tempi.it. Ma per Lo Bello (Confindustria): «Soliti demagoghi in servizio permanente effettivo. All'interno temiamo anche alcune frange della criminalità mafiosa». 
Quasi tutti i distributori di carburanti in Sicilia sono chiusi, per i mancati rifornimenti e dopo essere stati presi d'assalto dai cittadini: nei supermercati gli scaffali alimentari sono all'esaurimento, mentre sono completamente finite le scorte di acqua minerale. È il primo vistoso bilancio di quattro giorni di manifestazione del Movimento dei Forconi. La regione è rischia la paralisi: venti i blocchi di stamattina nella sola Catania: al porto (uno dei principali dell'isola, insieme a quello di Palermo, anch'esso presidiato dai manifestanti) è bloccato l'accesso ai mezzi pesanti. Altri posti di blocco sono stati organizzati nelle autostrade, sia la Catania-Messina che la Palermo-Catania, principali arterie anche commerciali siciliane. Proprio sulla Palermo-Catania, poche ore fa un camion della società Acqua Enna, che tentava di forzare uno dei blocchi dei manifestanti per proseguire il proprio lavoro, ha provocato un incidente con un manifestante. Sono bloccati anche i trasporti provenienti dal continente: a Villa San Giovanni questa mattina un centinaio di camion sono rimasti fermi nei piazzali, perché una volta traghettati a Messina non potrebbero proseguire il loro viaggio.
Proseguirà sino a venerdì la protesta del Movimento dei Forconi, che è nato come manifestazione autonoma dei coltivatori, ma che si è allargato, raccogliendo i consensi degli autotrasportatori, poi anche di pescatori, tassisti, farmacisti e commercianti, piccoli imprenditori, persino gli armatori. Una galassia di interessi diversi uniti sotto la medesima “bandiera”, di un Movimento che si definisce apartitito, e rifiuta “etichette”.
Non esistono stime ufficiali, ma per il momento si parla di 80 mila manifestanti, riunitisi nei primi due giorni. Cosa chiedono tutti insieme? «Che il sistema salti, devono andare tutti a fanculo!» grida al telefono con tempi.it il capopolo, Mariano Ferro, leader dei Forconi. Si cerca di capire anche chi ci sia dietro a questa protesta: inizialmente si è parlato di vicinanza all'estrema destra, visto che ad alcune proteste hanno aderito alcuni militanti di Forza nuova. Eppure, proprio stamattina, i Forconi (che sono presenti anche sui social network) su Facebook (33mila "mi piace" raccolti fino a stamattina, 19 gennaio) salutano con gioia gli studenti dei collettivi di estrema sinistra che si sono uniti ai manifestanti. «L'unione di poli antagonisti è uno sgarbo al sistema» spiegano dal centro sociale Anomalia di Palermo. Il leader dei Forconi, Ferro, un agricoltore di Avola (Sr), d'altra parte in passato è stato anche vicino al Movimento per l'autonomia del governatore Raffaele Lombardo. Il presidente della Regione siciliana ha deciso di ascoltare prontamente le ragioni dei manifestanti, questo anche se è uno dei politici più accusati dai Forconi in queste ore. E malgrado lo stesso Lombardo non abbia ancora incontrato le diverse associazioni d'impresa siciliane, che chiedevano maggiore attenzione sull'economia dell'isola in ginocchio, i Forconi sono stati ricevuti per ben due volte in meno di una settimana (l'ultima proprio oggi).
Il bacino di consensi dei Forconi è vasto e in fibrallazione da tempo. Ma ieri le stesse associazioni d'impresa siciliane, da Confindustria a Legacoop, passando per Confesercenti, Confcooperative, Confcommercio, hanno sollecitato l'intervento delle prefetture e del ministro dell'Interno perché fossero sbloccati i presidi del movimento: «L'economia siciliana è al collasso, come denunciamo da tempo all'opinione pubblica e allo stesso Lombardo: ma proprio per questo consideriamo inaccettabili le forme di protesta adottate in queste ore, perché stanno arrecando ulteriori danni ai cittadini e a tutte le attività produttive, peggiorando ulteriormente le condizioni economiche». In questi mesi, infatti, la produzione agricola siciliana è al suo picco massimo, soprattutto per gli agrumi: tuttavia i blocchi del trasporto di alimenti deperibili come arance, e ortaggi, sta creando danni che, nelle stime delle associazioni di impresa, si aggirano sul milione di euro. Un esempio su tutti: sono ben cinque i presidi di stamattina a Paternò (Ct), uno dei principali centri di agrumeti della Piana di Catania. E «nel capoluogo è praticamente impossibime entrare e uscire» scrive il quotidiano catanese La Sicilia. Ma non solo.
Infatti, le manifestazioni dei Forconi di questi giorni si lasciano dietro una scia di fatti poco chiari. Lunedì mattina a Lentini (Sr) un venditore ambulante di frutta e verdura si è rifiutato di partecipare al blocco. È stato accerchiato dai manifestanti e minacciato, e per sfuggire ha accoltellato un manifestante. L'uomo è stato fermato dalle forze dell'ordine. A Gela, martedì, un tabaccaio ha rifiutato di chiudere il proprio negozio per partecipare al blocco chiesto dai Forconi: i manifestanti gli hanno spaccato le vetrine.
Ivan Lo Bello, il presidente di Confindustria Sicilia che ha avviato una dura battaglia contro il racket e le infiltrazioni mafiose nell'economia sana dell'isola, ha lanciato un durissimo j'accuse contro i Forconi: «Da un lato ci sono evidenti strumentalizzazioni politiche di demagoghi in servizio permanente effettivo, dall'altra credo che al'interno di alcune frange dell'iniziativa ci siano realtà criminali organizzate che mirano a far saltare tutto». Lo Bello ha poi aggiunto: «Sono irresponsabili, al di là del fatto che alcune delle loro rivendicazioni siano giuste. Protestano contro la crisi, ma nel modo peggiore, perché così si rischia di dare il colpo letale ad un'economia siciliana già fragilissima. L'ultima cosa che oggi bisogna mettere in discussione è la manovra di un governo che sta cercando di risollevare un paese che era sull'orlo del baratro. Ci sono sacrifici per tutti, ma sappiamo che sono indispensabili. Invece sono in giro i cani sciolti: molti dei manifestanti, sono protagonisti di rivolte anche dieci anni fa. Professionisti della protesta purtroppo».
E a tempi.it, Carmelo Burriadi, presidente della Confederazione italiana degli agricoltori, conferma quest'analisi. «Dietro questo movimento, temiamo infiltrazioni criminali: in una situazione così difficile e di malessere, è possibile che la criminalità mafiosa abbia interesse a cavalcare il sovversismo e mettere in difficoltà le rappresentanze democratiche, cioè noi organizzazioni di categoria che ci siamo spesi duramente contro la mafia. Ci sono fortissimi condizionamenti della mafia nei trasporti agroalimentari, il settore al centro del movimento dei Forconi. E in questi giorni ci sono state intimidazioni, episodi poco chiari di cui siamo a conoscenza, nei confronti di alcuni autotrasportatori che non vogliono aderire. A Catania, ad esempio, martedì sono state tagliate le gomme ad un camion che non voleva partecipare al blocco. Un fatto che si aggiunge agli altri episodi».

Fonte: http://www.tempi.it


Freddo-gelo e la pioggia non hanno fatto desistere gli organizzatori della manifestazione parallela e cittadina della più ampia protesta che si tiene sulle principali arterie siciliane. Stamattina alle nove un buon gruppo di gente, dipendenti, commercianti, cittadini, giovani, pensionati e studenti hanno sfilato, striscioni e megafono in testa, e lo faranno fino a venerdì per il Corso Umberto. Il corteo si è mosso da Piazza Matteotti e ha raggiunto, sfidando la pioggia, Piazzale Falcone-Borsellino, poi è tornato sempre per Corso Umberto fino a Piazza Corrado Rizzone per concludersi in Piazza Matteotti dove i partecipanti sono rimasti fino alle tredici facendo volantinaggio informativo e una raccolta di firme, in segno di solidarietà alla protesta. “Non è gradita in questi giorni – ha sottolineato Concetta Spadaro, responsabile della manifestazione – la presenza di politici e sigle sindacali vari, altresì sono banditi ogni manifesto o bandiera di qualsiasi partito o sindacato. Le uniche bandiere che dovranno sventolare durante i cortei di questi giorni, dovranno essere solo il Tricolore e la bandiera della Sicilia. La nostra manifestazione è pacifica e ogni elemento di disturbo sarà segnalato alle forze dell’ordine presenti”. Tra i veicoli rimasti bloccati ieri mattina nel presidio del Polo Commerciale, la Mercedes condotta dal parlamentare regionale, Roberto Ammatuna.

Fonte: http://www.radiortm.it/ 

Cosa c’è dietro alle proteste che in questi giorni stanno infiammando la Sicilia? Si possono riscontrare delle infiltrazioni mafiose? Secondo alcune dichiarazioni la risposta è del tutto affermativa e non si tratterebbe solo di un’ipotesi. A questo proposito risultano molto interessanti le dichiarazioni di Ivan Lo Bello, di Confindustria Sicilia: Tra gli agricoltori e gli autostraportatori che stanno creando notevoli danni al sistema imprenditoriale, abbiamo rilevato direttamente, e attraverso i nostri associati, la presenza di personaggi legati alla criminalità organizzata.

Fonte: http://www.fattidicronaca.it

mercoledì 19 ottobre 2011

La Sinistra Italiana, fallito il tentativo di far cadere il Governo con il voto di sfiducia in Parlamento, tenta ora di creare caos e clima di tensioni sociali e politiche, con la sicura "collaborazione" segreta di una parte della Magistratura e delle Forze dell'Ordine da sempre vicine all'area Progressista del Centro-Sinistra che sono ostili ai Governi guidati dal Centro-Destra, in particolar modo dal Premier Berlusconi! Una parte di questi organismi Istituzionali potrebbe "favorire" la nascita di questa nuova strategia della tensione in salsa moderna, per tentare di far cadere in anticipo l'attuale Governo Italiano e influenzare l'elettorato per fare trionfare il Partito Democratico ed i suoi satelliti alle prossime elezioni Parlamentari! Ora vi spiego il come e il perchè...

Roma (Italia) - Oramai come tutti sappiamo, quella che doveva essere una grande giornata a livello planetario, la giornata mondiale degli indignati, delle classi sociali più povere che grazie alla nuova crisi economica iniziata nel 2008 e non ancora conclusa, ci costringe a fare sacrifici su sacrifici, con milioni di persone che hanno perso la casa, il lavoro e la speranza di un futuro certo e migliore, è stata rovinata da un manipolo di scalmanati, migliaia di giovani e meno giovani tutti mascherati e vestiti di nero, meglio conosciuti da più di 10 anni con il famigerato nome di "black bloc"! 
Questi giovani che si dichiarano anarchico-insurezzionalisti, professano il loro credo a favore del popolo più povero, lottano contro le società capitaliste, difendono i lavoratori, odiano lo stato e le istituzioni ecclesiastiche, dicono di lottare per un mondo migliore.
La domanda dunque sorge spontanea, lottare per un mondo migliore certo, ma per quale mondo e migliore di che cosa?
Dopo le devastazioni che hanno messo a ferro e fuoco tutto il centro storico della Capitale Italiana, (unico caso "NON A CASO" tra l'altro in quanto in tutte le Città del mondo la giornata degli Indignati è andata benissimo, con intere famiglie che hanno manifestato pacificamente), con soli 12 arrestati e qualche fermo, si capisce benissimo per quale "finto" mondo migliore questi simpatici "MAN IN BLACK" assetati di sangue ci vogliono propinare; analizziamo prima di tutto un fatto, da settimane in rete tra i vari social network, blog e siti di ogni specie si sono intravisti messaggi molto minacciosi che già rendevano bene l'idea delle reali intenzioni di alcuni Indignati che di pacifico non avevano proprio nulla, dunque dov'era e che cosa ha fatto la Polizia Postale? Perchè non si sono prese misure cautelative? Soprattutto come mai le Forze dell'Ordine si sono trovate a sostenere ed affrontare quella situazione di emergenza come se fossero state impreparate a ciò che poteva accadere? Questa è la prima anomalia che mi ha fatto riflettere sul fatto che all'interno delle Forze dell'Ordine e della Magistratura Italiana, molto propbabilmente esiste una "costola" deviata, segreta ed indipendente ostile all'attuale maggioranza politica che governa la Repubblica e che invece applaude e guarda con simpatia alla compaggine del Centro-Sinistra capeggiata dal Partito Democratico di Bersani.
Primo obiettivo di questa "costola" è ovviamente quello di mettere i bastoni tra le ruote all'attuale Governo Berlusconi, cercare di minarne la credibilità agli occhi dei cittadini e dell'opinione pubblica mondiale, cercare soprattutto di fargli calare drasticamente l'indice di gradimento tra tutto l'elettorato Italiano in modo tale poi da favorire e facilitare la vittoria del Centro-Sinistra e dei suoi satelliti alle prossime elezioni politiche.
Obbiettivo non facile certo, ma non impossibile, tuttavia la giornata di Sabato 15 Ottobre 2011 ha dato lo spunto e l'occasione giusta per agire in tal senso, visto e considerato che l'ennesimo tentativo di far cadere il Governo Berlusconi in Parlamento con il voto di sfiducia è di nuovo fallito miseramente.
In ogni caso torniamo come si diceva, al fantastico mondo migliore per cui questi "black bloc" stanno lottando, sfasciando le Chiese e i luoghi di culto, distruggendo le vetrine e i negozi dei poveri commercianti che sono tra i primi a soffrire delle cause della crisi economica, dando fuoco alle macchine degli operai che vorrebbero difendere sì ma solo a parole, imbrattando i muri secolari e le statue antiche della Capitale denotando una scarsa sensibilità per l'arte e la cultura, picchiando o tentando di picchiare chi in quella giornata stava lavorando per permettere a tutti di manifestare pacificamente e democraticamente, ovvero i poliziotti semplici ed i carabinieri, i finanzieri, i pompieri ed i vigili urbani che nulla hanno a che fare con i veri responsabili della crisi finanziaria e della povertà nel Mondo.
Troppo facile spaccare la vetrina di una banca, sfasciare un bancomat, tirare sassi alla polizia, dopo tutto questo caos infine i "MAN IN BLACK" assetati di sangue e vendetta che cosa propongono? NULLA! Il loro credo in realtà è di facciata, il loro ideale è tutto fumo e niente arrosto, fumo delle macchine degli operai e disoccupati che bruciano, distruzione e confusione, terrore e tensione, caos...loro sono gli esecutori materiali di chi vuole il caos, di chi vuole incutere timore...loro sono l'esercito dei benpensanti della Sinistra Italiana capeggiata da Vendola, Bersani, Pisapia e tutta l'allegra brigata anti-Berlusconiana che da anni cercano di scalfirne il potere.
Ecco chi sono in realtà i "black bloc": figli di papà, papà di Sinistra ovvio, studiano quasi tutti in Università Private di lusso o in costosissimi Campus stranieri, quasi tutti non lavorano ma non perchè non trovano impiego, bensì perchè non ne hanno bisogno, odiano tutto ciò che è al di là della Sinistra, dal Centro alla Destra, da Berlusconi che è il  male assoluto a ciò che sa di "borghese di destra"! 
Figli di "borghesi di Sinistra", appunto, giustificano la loro pura violenza sub-urbana che è vero teppismo sotto la motivazione di un ideale rivoluzionario e anarchico, ma in realtà non porta a niente e da nessuna parte.
Coltivati sotto un decennio di odio anti-Berlusconismo, come piccoli robot programmati, eseguono anche indirettamente quello che è il più grande sogno e obbiettivo di tutta la Sinistra Italiana: AFFOSSARE DEFINITIVAMENTE Berlusconi estromettendolo fuori da tutti i giochi di potere e di politica!
Così è stato per la giornata di Sabato 15 Ottobre 2011, a Roma, il clima di odio fomentato in tutti questi ultimi anni da certa Sinistra Italiana aiutata dalla "costola" Progressista della Magistratura e delle Forze dell'Ordine, ha purtroppo per noi dato i suoi primi frutti acerbi!
Non a caso appunto, nessuno ha cercato di prendere serie misure cautelative molto prima di quel Sabato pur sapendo, qualcuno ha dato ordine ai manifestanti di camminare nonostante al loro interno sfilavano già compatti i "MAN IN BLACK" con i loro caschi neri indossati, le loro maglie nere, i loro zaini neri, le loro spranghe alla mano! Perchè non si è impedito ai manifestanti pacifici di proseguire se prima non si sarebbero sbarazzati di quell'esercito in nero? Per legge si dovrebbero vietare le manifestazioni a volto coperto! 
Un caso poi divertente è stato l'arresto di Fabrizio Filippi, soprannominato "Er Pelliccia", quel ragazzo 24enne tutto ciccia, brufoli e riccioli biondi, di famiglia benestante, studente presso un Università privata a Roma, col padre Banchiere (Che strana cosa: le banche sono da sempre le prime acerrime nemiche numero uno dei "black bloc"!) e madre insegnante, di famiglia borghese appunto, come si diceva prima, arrestato perchè colto in flagrante dalle telecamere mentre "GIOCAVA ALLA GUERRA" con un estintore in mano, insieme alla sua "lugubre" brigata di giovani incapucciati con caschi neri e foulard.
Il "gioco alla guerra", il nuovo clima di tensione abilmente manovrato con i fili dai burattinai, amici e sostenitori della Sinistra Italiana che comandano all'interno delle Istituzioni Repubblicane, è appena cominciato, obbiettivo numero unoDEMOLIRE DEFINITIVAMENTE SILVIO BERLUSCONI COME UOMO POLITICO E COME UOMO IMPRENDITORE! 
Chi ci perde in ogni caso, è sempre e solo il popolo Italiano, con i suoi disoccupati sempre più disoccupati, con i poveri sempre più poveri, con gli stipendi sempre più magri e il portafogli sempre più vuoto!
Alexander Mitrokhin




Fabrizio “Er Pelliccia” Filippi, lo studente di buona famiglia, benestante, il "cicciottello" dai capelli biondi che voleva giocare alla guerra...arrestato dalla Digos, padre banchiere e madre insegnante, sono i nuovi "cervelli" della Sinistra Italiana, la futura classe dirigente del Pseudo-Comunismo sub-urbano anarcoide...coloro che vogliono impoverirci facendo "finta" di lottare contro il sistema capitalistico da loro stessi sostenuto e creato!!! Vuole una relazione passionale con una ragazza? Dategli Vladimir Luxuria!!!



 


Fabrizio Filippi, "Er Pelliccia": questi il nome e il soprannome del 24enne originario di Viterbo e arrestato a Roma in seguito alle violenze del 15 Ottobre in piazza San Giovanni. Fabrizio Filippi è il ragazzo biondino ritratto in una delle foto simbolo degli scontri, intento a lanciare un estintore. Sul web era partita la caccia alla sua identità, trovata in breve tempo. E online ci sono anche vecchie tracce di Filippi, iscritto sul social network Badoo: è lì che ha postato nel 2007 qualche sue foto oltre che una descrizione dei suoi interessi. Su Facebook sono già nate alcune pagine dedicate a lui, di dubbio gusto, inneggianti questo giovane "figlio di papà", ecco i link:  http://www.facebook.com/pages/Fabrizio-Filippi-mi-rappresenta/245549655459003 e http://www.facebook.com/pages/fabrizio-filippi/297943120216047 che dovrebbero essere segnalati subito alle forze dell'ordine.
Lo abbiamo visto a torso nudo, con il viso coperto da una bandana, mentre scagliava con violenza un estintore verso le forze dell’ordine. Fabrizio “Er Pelliccia” Filippi ormai è diventato il simbolo degli scontri di Roma del 15 ottobre e di quel nuovo tipo di terrorismo che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha definito e descritto con parole perentorie:
«Tremila incappucciati sono una nuova e inedita forma di terrorismo, che potremmo definire terrorismo urbano!».
Ma chi è Fabrizio “Er Pelliccia“ Filippi, il ragazzo di 24 anni diventato suo malgrado l’emblema della violenza romana? Dietro all’aria da duro che si vede dalle immagini degli scontri, si nasconde un ragazzo di buona famiglia, iscritto al corso di psicologia presso un’ università telematica.
Per capire cosa realmente passi per la testa di Fabrizio, è sufficiente sbirciare il suo profilo Facebook, al quale affida le sue riflessionipiù intime, proprio all’indomani della devastazione di Roma:
«L’unica cosa che ci rimane… è la vita, se sei disperato non fare lo sbaglio di buttarla via per paura di affrontare una vita da umile».
Poi continua con un’esortazione a prendere le distanze da un certo tipo di informazione e di politica:
«Spegni la TV.. usa le agenzie indipendenti su Internet per la tua informazione. Non permettere a te stesso, ai tuoi amici, alla tua famiglia di unirsi alle forze armate. Boicotta le compagnie energetiche… rifiuta il sistema politico… l’illusione di una democrazia basata su il monetarismo è un insulto alla nostra intelligenza».
Tra le sue citazioni preferite spicca anche una frase di Adolf Hitler che Fabrizio ha trascritto su Facebook qualche tempo prima della manifestazione:
«L’attività della cosiddetta stampa liberale è l’opera dei becchini del popolo. E non è il caso di parlare dei bugiardi fogli marxisti: per essi la bugia è una necessità vitale, come per il gatto i topi…».
Intanto proprio su Facebook stanno nascendo alcuni gruppi che sostengono e si identificano con “Er Pelliccia”, che però non stanno raccogliendo molte adesioni. Comunque l’ultima dichiarazione rilasciata da Fabrizio Filippi è di pentimento:
«Sono pentito ma non sono un black bloc. Probabilmente mi sono lasciato trascinare dagli avvenimenti!».
Fonte: La Stampa

ROMA - «Sono pentito ma non sono un black-bloc. Probabilmente mi sono lasciato trascinare dagli avvenimenti». Sono le parole di Fabrizio Filippi, lo studente di 24 anni arrestato lunedì sera dalla polizia per gli scontri di sabato scorso a Roma. ARRESTATO - Originario di Bassano Romano (Viterbo), Filippi è finito su tutti i giornali e i siti web per una fotografia che lo ritrae mentre, con il volto coperto e a torso nudo, lancia un estintore in piazza San Giovanni durante la manifestazione di sabato scorso a Roma. Il 24enne, con precedenti per stupefacenti, è noto con il soprannome di «er pelliccia». Il fermo di polizia giudiziaria è avvenuto nella tarda serata di lunedì.
IL PADRE: PENSAVO FOSSE ALL'UNIVERSITA' - «Mio figlio - ha precisato il papà di Fabrizio - non frequenta i centri sociali e non ha mai fatto politica. So solo che sabato è uscito con jeans e maglietta per andare a Roma all'università. Quando io e mia moglie abbiamo visto la sua foto sui giornali, associata ai disordini, siamo rimasti scioccati». «Non stiamo bene - ha detto il padre, con tono dimesso -, mi dispiace, ora aspettiamo e vediamo. Lui sta aspettando che venga interrogato, per adesso è un momento troppo pesante».


Il ragazzo mentre lancia l'estintore in piazza San Giovanni (Borgia/Ap)
Il ragazzo mentre lancia l'estintore in piazza San Giovanni (Borgia/Ap)
TORSO NUDO E BRACCIALETTO - Quel sabato, Filippi non era alle prese con libri ed esami. Era a torso nudo, con una sciarpa che gli copriva il viso e i capelli mezza lunghezza biondi. Impugnava un estintore che aveva prima svuotato agitando l'erogatore in aria, poi lanciato verso le forze dell'ordine. Un «black bloc», così è stato immortalato da un fotografo dell'Ansa e uno della Ap proprio mentre lanciava il cilindro rosso durante gli scontri di sabato pomeriggio, che hanno di fatto cancellato il corteo pacifico di almeno 200 mila Indignati. È stato grazie a quelle immagini che la polizia scientifica è riuscita a identificare lo studente 24enne fermato dalla Digos. Per lui è scattato il fermo per resistenza pluriaggravata.
Il ragazzo con l'estintore
nelle immagini degli scontri
Rcd
ER PELLICCIA, RAGAZZO DI BUONA FAMIGLIA - Fabrizio, riconosciuto anche grazie ad un tatuaggio e ad un braccialetto, sarebbe un ragazzo di buona famiglia, che gioca a tennis, studia e cercava on line ragazze «per relazioni passionali». Il suo ritratto appare in un sito per incontri: mostra un ragazzo diverso da quello restituito dagli scatti in cui lancia un estintore contro le forze dell'ordine. Sembra angelico, i ricci biondi, esile, una maglietta nera e la didascalia: «Vorrei relazioni passionali con una ragazza».

Dettaglio del tatuaggio e del braccialetto di Filippi (foto Ansa)
Dettaglio del tatuaggio e del braccialetto di Filippi (foto Ansa)
BLOCCATO SOTTO CASA - Il ragazzo era stato identificato dalle forze dell'ordine lunedì. E' stato fermato lunedì in tarda serata sotto la propria abitazione dagli agenti guidati da Lamberto Giannini. Agli agenti che lo hanno bloccato, il giovane ha consegnato i vestiti che indossava nel corso della manifestazione sabato. Poi, alle prime domande, ha risposto tentando di giustificarsi sostenendo che aveva usato l'estintore per spegnere un incendio. La Digos ha perquisito la sua abitazione, dopo aver ottenuto dall'autorità giudiziaria in tempi stretti un decreto di perquisizione, firmato dal sostituto procuratore Tescaroli del Pool Antiterrorismo della Procura di Roma, diretto dal pm Pietro Saviotti. RICONOSCIUTO DA FUNZIONARIO - Il 24enne è stato anche riconosciuto da un funzionario della questura che si trovava nelle vicinanze del giovane, sabato in piazza San Giovanni, proprio lungo la traiettoria di tiro dell'estintore lanciato. Determinanti il lavoro del gabinetto regionale della Polizia Scientifica e alcune testimonianze.
Un'altra immagine di Filippi  durante gli scontri (Eidon)
Un'altra immagine di Filippi durante gli scontri (Eidon)
«PERSONE PER BENE» - «Persone democratiche, perbene, impegnate in prima persona per garantire un futuro migliore a Bassano Romano». Così Giancarlo Torricelli, segretario regionale del Sel Lazio, residente a Bassano Romano (Viterbo), dove ha ricoperto la carica di vicesindaco e assessore, definisce la famiglia di Fabrizio Filippi. Il fratello del giovane arrestato per i disordini di Roma, Giuseppe, 30 anni, metereologo, nel 2006 era candidato a consigliere comunale per una lista civica che sosteneva la candidatura a Sindaco dello stesso Torricelli. «Conosco personalmente anche Fabrizio - aggiunge Torricelli -, del resto a Bassano Romano ci conosciamo tutti. Ma non sapevo nulla delle sue frequentazioni con ambienti estremisti». Infine, il segretario del Sel Lazio esprime «vicinanza ai familiari del giovane arrestato, che stanno vivendo un momento molto difficile».
LE AMICHE: AMA LE CHAT - Appassionato di musica hard-tek e tennis, frequentatore di rave party, con trascorsi di consumatore di droga e, inaspettatamente, romantico. Così alcune amiche definiscono Fabrizio Filippi. Raccontano che una notte, mentre rincasava alla guida della sua auto, finì contro alcune macchine parcheggiate, danneggiandone cinque o sei. «Forse - dicono - perse il controllo perchè aveva pippato». Filippi, sempre secondo le sue amiche, avrebbe cercato «l'amore sul sito Badoo», dove pubblicava una serie di frasi d'amore, alcune delle quali sdolcinate». Sotto la sua foto aveva scritto la didascalia: «Vorrei una relazione passionale con una ragazza». Infine, le amiche ricordano che il giovane era un «frequentatore abituale di chat».
ALTRI 12 ARRESTI - Salgono così a 13 le persone arrestate a Roma dopo i venti fermi seguiti gli scontri di sabato 15 ottobre. Tutti i giovani bloccati dalle forze dell'ordine sono sotto i 3o anni, sei sono i minorenni, due le donne. Otto antagonisti sono stati denunciati. Uno dei giovani, quando é stato bloccato, indossava una maschera antigas per proteggersi dai lacrimogeni, altri impugnavano bottiglie e fumogeni. Tra gli arrestati con precedenti specifici (blitz e aggressioni durante manifestazioni): un ventunenne anarchico di Lecce, studente a Bologna, fermato sabato dalla Digos in via Merulana; un giovane di 22 anni già denunciato per aver preso parte ad un rave in passato; due romane di 18 anni e una di 24 anni; un 21enne di Brindisi; un catanese di 23 anni.

Un gruppo di teppisti durante gli scontri in San Giovanni: lanciano sassi e perfino una sedia (Ansa)
Un gruppo di teppisti durante gli scontri in San Giovanni: lanciano sassi e perfino una sedia (Ansa)
CONTROLLI NEL VITERBESE - Non è ancora chiaro se il giovane risieda ancora a Bassano Romano, ma nel frattempo proseguono i controlli negli ambienti degli antagonisti anche in provincia di Viterbo, per individuare altri giovani eventualmente i responsabili degli atti vandalici di sabato: «Stiamo visionando i numerosi filmati e fotografie che ci hanno consegnato giornalisti e cittadini - ha confermato al sito Viterbonews24 il capo della Digos di Viterbo, Monia Morelli - per ora, però, non è stata effettuata alcuna operazione di polizia giudiziaria». 

 
 
 
18 Ottobre 2011 (ultima modifica: 19 ottobre 2011 08:13)
Fonte: http://roma.corriere.it

ITALIA-CINA

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