L'ex fidanzato Filippo Turetta, accusato di averla uccisa, è stato trovato in Germania dopo una settimana di fuga...
Domenica
è stato arrestato in Germania Filippo Turetta, lo studente 22enne
veneto accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin,
anche lei di 22 anni e veneta. Turetta è stato fermato dalla polizia
tedesca dopo una settimana di fuga con la sua auto. Il giorno prima,
sabato, era stato trovato il corpo di Cecchettin nella zona tra il
lago di Barcis e Piancavallo, in provincia di Pordenone. Turetta
era indagato per
l’omicidio da venerdì, dopo che la procura aveva trovato un video
in cui lo si vedeva aggredire, ferire e caricare forzatamente in
macchina Cecchettin. Il video era dell’11 novembre, giorno a
partire dal quale non si avevano notizie dei due ragazzi. Il
caso sta ricevendo grandi attenzioni da giorni: tutte le informazioni
disponibili fanno pensare che quello di Cecchettin sia stato un
femminicidio, cioè un omicidio conseguenza di violenze (fisiche ma
anche psicologiche) che derivano da una dinamica di potere e
controllo alimentata da stereotipi e aspettative di genere, e che
sono esercitate sulle donne da uomini a loro vicini o che pensano di
esserlo. Sarebbe l’ennesimo: secondo gli ultimi dati
del ministero dell’Interno,
dall’inizio dell’anno al 13 novembre in Italia sono state uccise
102 donne, 82 delle quali in ambito familiare e affettivo. 53 sono
state uccise dal partner o dall’ex partner. Anche per il fatto che
si sta parlando moltissimo di questa storia e dei temi che la
riguardano, sembra che il governo stia lavorando a un piano per
introdurre nelle scuole superiori alcune ore di lezione in cui i
ragazzi vengano educati alle “relazioni”. Cecchettin
viveva a Vigonovo, in provincia di Venezia, ed era studentessa di
Ingegneria biomedica all’università di Padova, dove si sarebbe
dovuta laureare la scorsa settimana. Turetta è iscritto alla stessa
facoltà ed è di Torreglia, in provincia di Padova. I due avevano
avuto una relazione, che poi Cecchettin aveva deciso di interrompere,
ma secondo le informazioni fornite dai familiari avevano continuato a
frequentarsi e a studiare insieme. La sera di sabato 11 novembre
Turetta era andato a prendere in macchina Cecchettin per passare
qualche ora insieme. L’ultimo messaggio di Cecchettin era stato
inviato alla sorella poco prima delle 23 di quel giorno, poi non si
erano più avute notizie di entrambi. Un testimone però aveva detto
che intorno alle 23:15 aveva visto dal balcone della propria casa un
uomo e una donna litigare in un parcheggio a Vigonovo, non distante
dalla casa di Cecchettin. Stando a quella testimonianza la donna
aveva chiesto aiuto ma era stata poi convinta o forzata a rientrare
in macchina. Il testimone aveva chiamato il numero di emergenza, ma
nel frattempo la macchina era partita. Nei giorni successivi
erano cominciate le ricerche dei due ragazzi, condotte soprattutto
cercando di ricostruire i movimenti dell’auto di Turetta.
Inizialmente si cercava tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Alto
Adige, poi il passaggio dell’auto di Turetta, una Fiat Grande Punto
nera, era stato rilevato in Austria, paese da cui poi sarebbe entrato
in Germania. La procura di Venezia aveva aperto un’inchiesta
per scomparsa di persona, poi venerdì, dopo la scoperta del video in
cui si vedeva l’aggressione, Turetta era diventato indagato per
tentato omicidio. Il video non è stato reso pubblico, ma il
contenuto è stato descritto da diversi giornali e agenzie di stampa
sulla base delle informazioni ricevute da fonti investigative: sembra
che si veda Turetta colpire Cecchettin più volte con le mani, poi
inseguirla quando lei cerca di scappare e dopo averla raggiunta
colpirla ancora fino a farla cadere a terra. Nelle immagini si
vedrebbe poi Cecchettin sanguinante che viene caricata a forza da
Turetta sull’auto. Il giorno dopo, sabato 18, la procura di
Venezia aveva annunciato di aver trovato il corpo di una ragazza che
era stata immediatamente identificata come Cecchettin. Era stato
trovato coperto da alcuni sacchi neri ai piedi di una scarpata della
val Caltea nella zona del comune di Barcis, in Friuli. Secondo le
informazioni raccolte dall’agenzia Ansa,
a un esame esterno del corpo della ragazza da parte del medico legale
risulterebbero ferite compatibili con almeno 20 coltellate. Non ci
sono ancora i risultati dell’autopsia, ma viene dato per certo che
la ragazza fosse già morta quando il suo corpo è stato
abbandonato. Dopo un giorno Turetta è stato arrestato a pochi
chilometri dalla cittadina di Bad Dürremberg, vicino a Lipsia, nella
Germania orientale. È stato trovato dopo una settimana dall’inizio
della sua fuga, a circa mille chilometri da dove era iniziata, a lato
di un’autostrada: sembra che l’auto fosse senza benzina e che lui
non avesse più soldi per fare rifornimento. Il lato autostradale in
cui è stato trovato era quello in direzione sud, cosa che ha fatto
ipotizzare che si fosse spinto anche oltre e che stesse tornando
indietro. Al momento non ci sono però abbastanza informazioni per
confermare questa ipotesi. Le accuse a suo carico nel frattempo
sono di nuovo cambiate: ora Turetta è indagato per omicidio
volontario aggravato dal vincolo affettivo. Il ministro degli Esteri
Antonio Tajani ha detto che il ragazzo non si è opposto
all’estradizione, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Al
momento è detenuto in Germania. A Fossò, il luogo dell’aggressione,
è stato trovato un coltello con la lama spezzata: deve ancora essere
analizzato per capire se possa essere stato usato per uccidere
Cecchettin.La sorella e il padre di Giulia Cecchettin
Fonte: https://www.ilpost.it/2023/11/20/omicidio-giulia-cecchettin/
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