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giovedì 14 agosto 2008

Ecco perchè oggi i Russi stanno sbagliando strategia per la prima volta nel Caucaso!

Le regioni del Caucaso
Come potrete notare dalla cartina geografica l'area interessata dagli scontri odierni trà Russi e Georgiani è confinante con un'altra zona di conflitto: la Cecenia! Ma se nel caso della Cecenia i Russi hanno in gran parte tutti i diritti per impedirne la secessione, in questo caso in Georgia fomentare la secessione dell'Ossezia e dell'Abkhazia è una pura follia....un auto-goal che rischia di ritorcersi contro Mosca!!! Perchè se è vero che i Russi in Georgia vogliono garantire il diritto all'autodeterminazione dei popoli e se è vero che vogliono garantire i diritti civili degli Osseti e degli Abkhazi allora per quale motivo sino ad oggi non lo hanno garantito alla stessa Cecenia che stà lì al confine con le aree interessate dal nuovo conflitto Caucasico??? Dal Cremlino hanno innescato una bomba ad orologieria con un timer impazzito che rischia di causare una potente esplosione ideologica all'interno della Federazione Russa stessa!!! Incentivando la secessione e lo smembramento della Georgia di fatto ha legittimato le Regioni autonome come ad esempio il Daghestan che ancora fanno parte della Federazione Russa a dichiararsi indipendenti quando lo riterranno più opportuno ed a distaccarsi così dalla legislazione di Mosca!!! Sia nel caso della Cecenia sia nel caso della Georgia il vero motivo che ha fatto smuovere l'esercito Russo è sicuramente la guerra del petrolio, del gas e delle varie materie prime che si trovano in quelle regioni...ma schierarsi apertamente con i separatisti ed i secessionisti è stato sicuramente un errore che avrà nel futuro conseguenze drammatiche per la Federazione Russa se non ripareranno questa falla che vede per la prima volta in errore l'indomabile Vladimir Putin!!!


A.M.

Mosca non molla Gori e Poti: "Sosterremo Ossezia e Abkhazia"!

Smentito da Tblisi l'abbandono delle città ai confini con l'Ossezia del Sud, che sarebbe dovuto avvenire in mattinata. Tensione altissima fra Mosca e Washington: Condoleezza Rice in missione a Parigi!
Tbilisi (Georgia), 14 agosto 2008 - Il ministero degli Esteri georgiano ha dichiarato che nuove unità militari russe sono entrate nelle città di Gori e di Poti, su territorio georgiano. L'annuncio smentisce le precedenti dichiarazioni del ministero degli Interni di Tbilisi, secondo cui le truppe russe si erano ritirate dal centro portuale di Poti e dalla città a ridosso dell'Ossezia del Sud, diventato fulcro del braccio di ferro russo-georgiano dopo la dichiarazione del cessate-il-fuoco. Il ritiro era previsto entro la mattinata.
Carri armati russi sarebbero entrati a Poti, città portuale sul Mar Nero a poche decine di chilometri dalla frontiera con la Repubblica autonoma ribelle dell'Abkhazia, in lotta per la secessione con il beneplacito di Mosca, al pari dell'Ossezia del Sud. A riferirlo non è stato il governo della Repubblica caucasica ma un testimone oculare: un agente marittimo. "Pochi minuti fa i russi sono entrati a Poti a bordo di carri armati", ha dichiarato per telefono.
Da Mosca, intanto, un funzionario della Difesa fa sapere che il ritiro russo da Gori avverrà tra due giorni, e nel frattempo la città sarà sotto il "controllo congiunto" di russi e georgiani. "Per altri due giorni le nostre unità rimarranno nella zona, così da passare le consegne alle forze georgiane - ha spiegato il generale Vyacheslav Borisov - Dopodichè, se ne andranno. La polizia locale è tornata in città, e comincerà a svolgere le sue mansioni per mantenere la sicurezza. I civili potranno farlo anch'essi, non appena ne sarà stato garantito il controllo".
RICE IN EUROPA
Prima tappa l'Eliseo, poi Tbilisi: il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice incontrerà oggi il presidente francese e presidente di turno dell'Ue Nicolas Sarkozy per discutere la crisi georgiana e il piano in sei punti proposto dallo stesso Sarkozy, accettato dalle parti ma la cui applicazione rimane ancora in dubbio.
Al colloquio parteciperà anche il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner; subito dopo Rice partirà alla volta di Tbilisi dove incontrerà il presidente Mikhail Saakashvili, al quale trasmetterà la "solidarietà" di Washington.
Si tratta di un segnale della volontà statunitense di riprendere in mano l'iniziativa diplomatica dopo i riflettori lasciati all'Ue e in particolare alla Francia, che da parte sua presenterà una nuova bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, bozza che comprenderà al suo interno il piano di pace proposto da Sarkozy. L'Unione europea è stata accusata dalla Georgia di averla 'abbandonata' e di essersi mostrata troppo tiepida nelle critiche alla Russia.
Prima di partire per Parigi Rice ha avvertito la Russia del rischio di isolamento internazionale in caso di mancato rispetto del cessate il fuoco: "Non siamo più nel 1968, quando la Russia poteva minacciare i Paesi vicini, occuparne una capitale, rovesciarne un governo e poi ritirarsi tranquillamente: le cose sono cambiate".
L'APPOGGIO RUSSO AI RIBELLI
La Russia "sosterrà" e "garantirà" qualsiasi decisione delle repubbliche secessioniste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del sud sul loro status. Lo ha dichiarato il presidente Dmitri Medvedev nel corso di un incontro con i leader separatisti delle due regioni georgiane, al centro dello scontro Mosca-Tbilisi.
"Sosterremo tutte le decisioni che prenderanno i popoli dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, in conformità con la carta dell'Onu, la convenzione internazionale del 1966 e la dichiarazione di Helsinki sulla sicurezza in Europa. Garantiremo (tali valori, ndr) sia nel Caucaso che nel resto del mondo", ha detto Dmitri Medvedev in conferenza stampa, al fianco di Serguei Bagapsh e Edouard Kokoity. "Avete difeso la vostra terra, vincendo anche con l'aiuto del contingente di pace russo", ha concluso il capo del Cremlino rivolgendosi ai due leader delle repubbliche secessioniste.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!