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domenica 12 dicembre 2010

DA WIKILEAKS - AMBASCIATA USA A BELGRADO: RAPPORTI RUSSIA-SERBIA!

Giovedi, 03 settembre 2009, 13:41 BELGRADO SECRET 000.841 SIPDIS ANKARA AMEMBASSY PASS per Adana AMEMBASSY AMCONSUL ASTANA PASS PER siamoSedi degli ufficiServiziMedia BERLINO AMEMBASSY ALMATY PASS A BERLINO AMEMBASSY DUSSELDORF AMCONSUL PASS PER AMCONSUL LEIPZIG BELGRADO AMEMBASSY PASS PER AMEMBASSY PODGORICA HELSINKI AMEMBASSY PASSA A SAN PIETROBURGO AMCONSUL AMEMBASSY ATENE PASS PER AMEMBASSY MOSCA SALONICCO AMCONSUL PASS A MOSCA AMEMBASSY Vladivostok AMCONSUL PASS PER AMCONSUL Ekaterinburg EO 12.958 decl: 2019/09/03 PGOV TAGS, Prel, Eint, massa, RS, SR OGGETTO: SERBIA alle prese con la Russia IN ANTICIPO DI MEDVEDEV VISITA REF: (A) 08 BELGRADO 98, (B) 08 BELGRADO 1333 classificate per: Brush Jennifer, incaricato d'affari; RAGIONE: 1,4 (B), (d) Sintesi -------

¶ 1. (C) Poiché la Serbia cerca di superare le difficoltà economiche di montaggio e di andare avanti verso il suo obiettivo primario di appartenenza all'Unione europea, il governo sta lottando per trovare il tono giusto nei rapporti bilaterali con la Russia: il Presidente Tadic e suoi più stretti collaboratori appaiono intenti a dare il Russi loro dovuto senza irritare gli europei, mentre altri - tra cui il Ministro degli Esteri Jeremic - sembrano voler usare stretti legami con la Russia come una "merce di scambio" con l'Europa e gli Stati Uniti (rif. A). La prevista visita del presidente russo Dmitry Medvedev nel mese di ottobre è già attirando l'attenzione supplementare ad un rapporto bilaterale dove caldo, la retorica amichevole spesso non è accompagnata da concreti, a vantaggio di una cooperazione reciprocamente in, economico, politico o di sicurezza regni. Fine Riepilogo. Ottobre la visita di Medvedev ----------------------

¶ 2. (C) Il recente annuncio che il presidente russo Dmitry Medvedev si recherà in visita Serbia nel mese di ottobre per celebrare il 65 ° anniversario della liberazione di Belgrado durante la seconda guerra mondiale dalle forze sovietiche si è concentrata l'attenzione dell'opinione pubblica sul rapporto Russia-Serbia, innescando titoli stampa che annuncia l'" ritorno ad un fraterno abbraccio "con la Russia. Consigliere presidenziale Aleksandar Knezevic ci ha detto il 20 agosto che i russi avevano proposto "grandioso" piano per la visita (non confermato per includere una parata militare), Knezevic ha detto che la presidenza sarebbe sarto gli eventi per dimostrare che la Russia era uno dei numerosi partner chiave. Per quanto riguarda la II Guerra Mondiale celebrazioni in particolare, ha riconosciuto la sfida di bilanciare la commemorazione del ruolo sovietico nella liberazione di Belgrado con il ruolo di altri alleati nello sforzo di guerra più ampia. capo dello staff presidenziale Miki Rakic ha confermato il 25 agosto che i piani erano ancora in evoluzione e che la data non era stata impostata, nonostante le notizie di stampa diffuse che sarebbe il 20 ottobre.



¶ 3. (SBU) I risultati principali per la visita di Medvedev sarà riferito essere un prestito di 1,4 miliardi dollari russo per il sostegno al bilancio e progetti di infrastrutture e la creazione di una joint venture tra Gazpromneft e Srbijagas per l'espansione del Dvor di stoccaggio sotterraneo di gas naturale impianto di Banatski. Ambasciatore russo Aleksandr Konuzin ha dichiarato alla stampa che i due paesi avrebbe firmato una serie di accordi bilaterali, ma ha rifiutato di rivelare gli argomenti. Ci aspettiamo che le due parti metterà in evidenza la libera organizzazione di viaggi, visto che è andato in vigore il 1 ° giugno, così come l'attuale bilaterale di libero scambio. I rapporti politici: il bilanciamento Retorica -------------------------------------------

¶ 4. (C) Il dilemma che Tadic ei suoi soci in faccia Presidenza calibrare il tono e la sontuosità della visita di Medvedev è sintomatica del rapporto bilaterale complessivi di Serbia con la Russia. Essi percepiscono una costante necessità di veto del Consiglio di sicurezza dell'ONU la Russia e il sostegno retorico sul Kosovo, in particolare, mentre la Corte Internazionale di Giustizia caso è in corso. Allo stesso tempo, questo gruppo più pragmatico dei politici vede che la Russia non è sempre un partner affidabile - come quando il governo russo ha utilizzato la dichiarazione di indipendenza del Kosovo per giustificare le sue azioni in Abkhazia e in Ossezia. Questo gruppo si rende conto anche che l'assistenza russa impallidisce in confronto ai benefici tangibili di eventuale appartenenza all'Unione europea. Essi sostengono - correttamente - che i due obiettivi di adesione all'Unione europea e le buone relazioni con la Russia non devono essere mutuamente esclusive, che punta a numerose dichiarazioni da parte del governo russo che sostiene le aspirazioni della Serbia all'UE. Tadic ei suoi più stretti consiglieri di politica estera, pertanto dedicare la maggior parte della loro energia per l'integrazione europea, con particolare attenzione alla Russia solo se necessario per mantenere l'equilibrio nelle apparenze esteriori.



¶ 5. (C) Vuk Jeremic e il suo team alla Farnesina seguire un approccio diverso, però. Essi sembrano disposti a impegnarsi pienamente retorica o su un livello politico al corso UE, e si aggrappano a Russia, Cina, e il Movimento dei Non-Allineamento come contrappesi o alternative alla UE. In seguito a questa logica, che vedono ogni interazione positiva con Mosca come un duro colpo per Washington, e anche tentato di sfruttare la visita di Medvedev a fare pressioni per un incontro per FM Jeremic con il Segretario. Direttore politico Borko Stefanovic Agosto 25 Descrizione a noi il piano di una Medvedev visita elaborato è stato emblematico: lui e, eventualmente, Jeremic si recherà a Mosca prima della visita di coordinare la messaggistica; Medvedev avrebbe affrontato il Parlamento, diventando il primo capo di stato a farlo , e l'anniversario della liberazione di Belgrado sarebbe stato utilizzato per evidenziare la storia fascista orgoglioso anti-Serbia. Le relazioni economiche distorte per gli Benefit Russia ------------------------------------------- - -

¶ 6. (SBU) la Russia è il secondo partner commerciale più grande della Serbia e l'ottava più grande fonte di investimento. Il commercio bilaterale è cresciuto significativamente negli ultimi anni, raggiungendo un picco di poco oltre $ 4 miliardi nel 2008; importazioni russe rappresentano circa il 13% del totale delle importazioni di Serbia. I numeri sono caduti in crisi 2009 a causa economica globale la, ma l'equilibrio è rimasto in importazioni di energia della Russia favore della Serbia a causa pesanti sulla fiducia, nei primi sei mesi dell'anno il totale del commercio è stato di $ 1,1 miliardi, con 830 milioni scambi $ deficit per la Serbia. Quasi il 75% delle esportazioni russe in Serbia sono legati all'energia, con la contabilità del greggio per il 49% e il gas naturale il 25%.



¶ 7. (SBU) Dal 2000, le imprese russe hanno investito circa $ 1 miliardo in Serbia - 742 milioni dollari in contanti e il resto in obbligazioni per i futuri investimenti. Il 2009 stato l'acquisto di petrolio del settore di Serbia, NIS, Gazpromneft da per 555 milioni dollari (Rif. B) incide per oltre la metà del totale degli investimenti russi. Altre offerte significativi includono Lukoil del 2003 di acquisto del 80% della società Beopetrol benzina di distribuzione per 187 milioni dollari e produttore di componenti auto Autodetal gli travagliata 2008 acquisto di una quota del 39% in Ikarbus produttore di autobus per $ 10,7 milioni. investimenti greenfield solo la Russia in Serbia fino ad oggi è stata la Banca di Mosca, che ha iniziato servendo clienti corporate e retail nel giugno 2009 con 24 milioni di dollari di capitale. La Banca di Mosca sembra essere concentrandosi su offerte energia potenziale e acquisizione del serbo di proprietà di banche statali. Cooperazione per la sicurezza: All Talk, (quasi) nessuna azione --------------------------------------- ------ ------



¶ 8. (SBU) Come in campo politico, Serbia relazioni di sicurezza con la Russia sono più simbolico che concreto. Ministro della Difesa Sutanovac si riunisce periodicamente con le controparti russe e organizza possibilità di scattare foto con la manciata di studenti serbi che frequentano gli istituti militari russi ogni anno. L'esercito serbo si affida ancora pesantemente sul dell'era sovietica attrezzature, tra cui una diminuzione della flotta di MiG, e quindi rimane dipendente dalla Russia per le parti di ricambio, assistenza e formazione tecnica, la Russia fa pagare importo per il sostegno è una piaga punto di frequente. militare rapporto di Serbia con la Russia è in gran parte priva di contenuto, non ci sono operative o di pianificazione esercitazioni congiunte. Un recente progetto di sminamento finanziato russo presso l'aeroporto di Nis ha suscitato notevole interesse dei media, nonostante la modesta portata. (Commento: In contrasto con queste relativamente impegni limitata con la Russia, serbo militare lega il con gli Stati Uniti e la NATO stanno crescendo in modo dinamico i collegi. In passato il solo anno, più di 60 membri del serbo i militari hanno partecipato sottufficiale americano di addestramento militare, accademie, la guerra e ; Serbia è la sua ristrutturazione militare sul modello occidentale NATO /, gode di un rapporto dinamico con la Guardia Nazionale dell'Ohio, ed è alzando il suo coinvolgimento nel Partenariato per la Pace, inclusa l'accoglienza in corso MEDCEUR esercizio di reazione alle catastrofi con EUCOM. Fine.) Commenta



¶ 9. (S) La Russia non sono arrivati in Serbia le richieste di assistenza nel localizzare incriminata dell'Aja Ratko Mladic, Consigliere del Presidente Miki Rakic ci ha detto il 25 agosto. Rakic ha detto di ritenere sulla base del profilo di Mladic che l'ex comandante militare serbo bosniaco si nascondeva probabilmente in Serbia, eventualmente con l'assistenza da fonti estere. Chiedere che le informazioni di "rimanere a questo tavolo", Rakic ci ha detto che aveva posto una serie di domande sui contatti specifici tra gli associati Mladic e diplomatici russi, così come le telefonate e viaggi in Russia da associati Mladic, a FSB direttore Aleksandr Bortnikov nel mese di giugno, al russo Nikolay National Security Advisor Patrushev nel mese di luglio, e più recentemente per Amministrazione Presidenziale Capo di Stato Maggiore Vladislav Surkov. Se i russi non hanno risposto prima di visita di Medvedev, Rakic ha detto Tadic avrebbe sollevato lo stesso problema. Commento: Questa non è una competizione -----------------------------------

¶ 10. (C) Anche se l'Unione europea è e deve rimanere obiettivo finale la Serbia, il paese è indissolubilmente legate da dipendenza energetica, le relazioni militari, e le affinità culturali con la Russia. Governo serbo La lotta per trovare il giusto equilibrio tra queste due esigenze nasce dal conflitto tra i responsabili politici - come Jeremic - che vedono la politica estera come un gioco a somma zero, e coloro che credono in relazioni reciprocamente benefica. Siamo in grado di rafforzare la mano di forze pragmatiche nel governo serbo, riconoscendo nelle nostre dichiarazioni pubbliche che la Serbia ha bisogno di dedicare maggiori sforzi per avere un sano, equilibrato rapporto con la Russia. Si possono permettersi di essere magnanimo su questo punto perché abbiamo la storia migliore da raccontare: le statistiche di investimenti stranieri diretti e dei risultati dei nostri programmi di sostegno economico, politico, e la riforma della previdenza dimostrare che i benefici Serbia molto più di una cooperazione con gli Stati Uniti e l'Occidente di quanto non faccia dalla retorica russa. Mentre l'opinione pubblica serba non ha ancora pienamente accettato questi fatti, il nostro pubblico impegno costante diplomazia per evidenziare i risultati di impegno degli Stati Uniti stanno avendo un impatto. Dobbiamo continuare a lasciare che le nostre azioni parlano più forte delle nostre parole, impegnandosi con la Serbia su questioni di interesse reciproco, evitando qualsiasi confronto diretto con la Russia, e rifiutando categoricamente l'idea che nel 21 ° secolo un paese deve scegliere tra Oriente e Occidente. Fine commento. SPAZZOLA
 
TESTO ORIGINALE: Thursday, 03 September 2009, 13:41

S E C R E T BELGRADE 000841

SIPDIS

AMEMBASSY ANKARA PASS TO AMCONSUL ADANA

AMEMBASSY ASTANA PASS TO USOFFICE ALMATY

AMEMBASSY BERLIN PASS TO AMCONSUL DUSSELDORF

AMEMBASSY BERLIN PASS TO AMCONSUL LEIPZIG

AMEMBASSY BELGRADE PASS TO AMEMBASSY PODGORICA

AMEMBASSY HELSINKI PASS TO AMCONSUL ST PETERSBURG

AMEMBASSY ATHENS PASS TO AMCONSUL THESSALONIKI

AMEMBASSY MOSCOW PASS TO AMCONSUL VLADIVOSTOK

AMEMBASSY MOSCOW PASS TO AMCONSUL YEKATERINBURG

EO 12958 DECL: 2019/09/03

TAGS PGOV, PREL, EINT, MASS, RS, SR

SUBJECT: SERBIA GRAPPLES WITH RUSSIA RELATIONS IN ADVANCE OF MEDVEDEV

VISIT

REF: (A) 08 BELGRADE 98, (B) 08 BELGRADE 1333

CLASSIFIED BY: Jennifer Brush, Charge D’Affaires; REASON: 1.4(B), (D)



Summary

-------

¶1. (C) As Serbia seeks to overcome mounting economic difficulties and move forward toward its primary goal of European Union membership, the government is struggling to strike the right tone in the bilateral relationship with Russia: President Tadic and his close advisors appear intent on giving the Russians their due without irritating the Europeans, while others - including Foreign Minister Jeremic - seem to want to use close ties to Russia as a “bargaining chip” with Europe and the United States (ref A). A planned visit by Russian President Dmitriy Medvedev in October is already drawing additional attention to a bilateral relationship where warm, friendly rhetoric is often not matched by concrete, mutually-beneficial cooperation in the political, economic, or security realms. End Summary.



October Medvedev Visit

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¶2. (C) The recent announcement that Russian President Dmitriy Medvedev will visit Serbia in October to mark the 65th anniversary of the liberation of Belgrade during World War II by Soviet forces has focused public attention on the Serbia-Russia relationship and triggered press headlines heralding the “return to a brotherly embrace” with Russia. Presidential advisor Aleksandar Knezevic told us on August 20 that the Russians had proposed “grandiose” plans for the visit (rumored to include a military parade); Knezevic said the presidency would tailor the events to show that Russia was one of several key partners. With regard to the World War II celebrations in particular, he acknowledged the challenge of balancing the commemoration of the Soviet role in liberating Belgrade with the role of other Allies in the broader war effort. Presidential chief of staff Miki Rakic confirmed on August 25 that plans were still in flux and that the date had not been set, despite widespread press reports that it would be October 20.



¶3. (SBU) The primary deliverables for the Medvedev visit will reportedly be a $1.4 billion Russian loan for budget support and infrastructure projects and the creation of a joint venture between Gazpromneft and Srbijagas for the expansion of the Banatski Dvor underground natural gas storage facility. Russian Ambassador Aleksandr Konuzin has told the press that the two countries would sign a number of bilateral agreements but declined to reveal the topics. We expect that the two sides will highlight the visa-free travel arrangement that went into force on June 1, as well as the existing bilateral Free Trade Agreement.



Political Relations: Balancing the Rhetoric

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¶4. (C) The dilemma that Tadic and his associates in the Presidency face in calibrating the tone and lavishness of the Medvedev visit is symptomatic of Serbia’s overall bilateral relationship with Russia. They perceive a continued need for Russia’s UNSC veto and rhetorical support on Kosovo, particularly while the International Court of Justice case is ongoing. At the same time, this more pragmatic group of policymakers sees that Russia is not always a reliable partner - such as when the Russian government used Kosovo’s declaration of independence to justify its actions in Abkhazia and Ossetia. This group also realizes that Russian assistance pales in comparison to the tangible benefits of eventual European Union membership. They argue - correctly - that the two objectives of EU membership and good relations with Russia need not be mutually exclusive, pointing to numerous statements by the Russian government that it supports Serbia’s EU aspirations. Tadic and his closest foreign policy advisors therefore devote most of their energy to European integration, focusing on Russia only when necessary to maintain balance in outward appearances.



¶5. (C) Vuk Jeremic and his team at the Foreign Ministry take a different approach, however. They appear unwilling to fully commit themselves rhetorically or on a policy level to the EU course, and cling to Russia, China, and the Non-Alignment Movement as counterweights or alternatives to the EU. Following from that logic, they see every positive interaction with Moscow as a blow to Washington, and even attempted to leverage the Medvedev visit to lobby for a meeting for FM Jeremic with the Secretary. Political Director Borko Stefanovic’s August 25 description to us of plans for an elaborate Medvedev visit was emblematic: he and possibly Jeremic would travel to Moscow in advance of the visit to coordinate messaging; Medvedev would address Parliament, becoming the first head of state to do so; and the anniversary of the liberation of Belgrade would be used to highlight Serbia’s proud anti-fascist history.



Economic Relations: Skewed to Russia’s Benefit

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¶6. (SBU) Russia is Serbia’s second largest trading partner and eighth largest source of investment. Bilateral trade has grown significantly in recent years, reaching a high of just over $4 billion in 2008; Russian imports account for about 13% of Serbia’s total imports. Numbers have fallen off in 2009 due to the global economic crisis, but the balance has remained in Russia’s favor due to Serbia’s heavy reliance on energy imports; in the first six months of the year, total trade was $1.1 billion, with an $830 million trade deficit for Serbia. Nearly 75% of Russian exports to Serbia are energy-related, with crude oil accounting for 49% and natural gas 25%.



¶7. (SBU) Since 2000, Russian firms have invested approximately $1 billion in Serbia -- $742 million in cash, and the rest in obligations for future investments. The 2009 purchase of Serbia’s state petroleum industry, NIS, by Gazpromneft for $555 million (ref B) accounts for more than half of total Russian investment. Other significant deals include Lukoil’s 2003 purchase of 80% of petrol distribution company Beopetrol for $187 million and auto parts producer Autodetal’s troubled 2008 purchase of a 39% stake in bus manufacturer Ikarbus for $10.7 million. Russia’s only greenfield investment in Serbia to date has been the Bank of Moscow, which began serving corporate and retail clients in June 2009 with $24 million in founding capital. The Bank of Moscow appears to be focusing on potential energy deals and acquisition of Serbian state-owned banks.



Security Cooperation: All Talk, (Almost) No Action

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¶8. (SBU) As in the political realm, Serbia’s security relations with Russia are more symbolic than concrete. Minister of Defense Sutanovac meets periodically with Russian counterparts and organizes photo opportunities with the handful of Serbian students who attend Russian military institutes each year. The Serbian military still relies heavily on Soviet-era equipment, including a dwindling fleet of MiGs, and therefore remains dependent on Russia for spare parts, service, and technical training; the amount Russia charges for this support is a frequent sore point. Serbia’s military relationship with Russia is largely void of content; there are no joint operational or planning exercises. A recent Russian-funded demining project at the Nis Airport attracted significant media coverage, despite being modest in scope. (Comment: In contrast to these relatively limited engagements with Russia, the Serbian military’s ties with the U.S. and NATO are growing dynamically. In the past year alone, over 60 members of the Serbian military attended U.S. NCO training, military academies, and war colleges; Serbia is restructuring its military on the Western/NATO model; it enjoys a dynamic relationship with the Ohio National Guard; and it is upping its involvement in Partnership for Peace, including hosting the ongoing MEDCEUR disaster response exercise with EUCOM. End Comment.)



¶9. (S) Russia has not been forthcoming on Serbia’s requests for assistance in locating Hague indictee Ratko Mladic, presidential advisor Miki Rakic told us on August 25. Rakic said he believed based on Mladic’s profile that the former Bosnian Serb military commander was likely hiding in Serbia, possibly with assistance from foreign sources. Asking that the information “remain at this table,” Rakic told us that he had posed a series of questions about specific contacts between Mladic associates and Russian diplomats, as well as phone calls and trips to Russia by Mladic associates, to FSB Director Aleksandr Bortnikov in June, to Russian National Security Advisor Nikolay Patrushev in July, and most recently to Presidential Administration Chief of Staff Vladislav Surkov. If the Russians did not respond before Medvedev’s visit, Rakic said, Tadic would raise the issue himself.



Comment: This Is Not a Competition

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¶10. (C) While the European Union is and should remain Serbia’s ultimate goal, the country is also inextricably linked by energy dependency, military relationships, and cultural affinity with Russia. The Serbian government’s struggle to find the proper balance between these two imperatives stems from conflict between policymakers - such as Jeremic -- who see foreign policy as a zero-sum game, and those who believe in mutually beneficial relationships. We can strengthen the hand of pragmatic forces in the Serbian government by recognizing in our public statements that Serbia needs to devote effort to having a healthy, balanced relationship with Russia. We can afford to be magnanimous on this point because we have the better story to tell: the foreign direct investment statistics and the results of our programs supporting economic, political, and security reform demonstrate that Serbia benefits far more from cooperation with the United States and the West than it does from Russian rhetoric. While the Serbian public has not yet fully accepted these facts, our constant public diplomacy efforts to highlight the results of U.S. engagement are having an impact. We should continue to let our actions speak louder than our words by engaging with Serbia on issues of mutual interest, avoiding any direct comparisons with Russia, and flatly rejecting the notion that in the 21st century any country must choose between East and West. End Comment. BRUSH
 

mercoledì 14 ottobre 2009

ELEZIONI IN RUSSIA: CON IL 66% VINCE IL PARTITO DI PUTIN...ACCESE POLEMICHE SULLA REGOLARITA' DEL VOTO!

13 Ottobre 2009 - Nonostante le persistenti accuse di nepotismo, il sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov, ha vinto a mani basse le elezioni locali di ieri a Mosca. E con lui il partito Russia Unita del primo ministro Vladimir Putin, sbaragliando l'opposizione sia a livello comunale, sia a livello distrettuale e regionale. Nella capitale, la lista di Russia Unita, guidata da Luzhkov si è guadagnata il 66% dei voti, quasi 20 punti in più rispetto al voto precedente: nel 2005 aveva portato a casa il 47,25%.
Luzhkov ha 73 anni ed è sindaco dal 1992; è stato accusato di corruzione dai suoi avversari durante la campagna elettorale, in particolare facendo la fortuna della moglie, Elena Baturina. Nonostante la vittoria, i media però continuano a speculare sul suo licenziamento entro la fine del suo mandato nel 2011: il sindaco di Mosca è infatti un governatore, nominato dal presidente. "Luzhkov sa che il Cremlino vuole cambiarlo già da molto tempo", ha scritto Newsweek nella sua edizione in lingua russa. Però la risposta di Luzhkov è stata di quelle che non lasciano spazio a dubbi: "Stop a tutte le speculazioni, non me ne vado!".
Oltre a Russia Unita, solo il Partito Comunista, con il 13,27%, ha attraversato la barriera del 7%, necessario per essere rappresentativo, mentre tutti gli altri movimenti politici denunciano brogli. Anche il partito Russia Giusta, inizialmente molto vicino a Vladimir Putin e ora leale al presidente Dmitri Medvedev, ha parlato di risultati torbidi. "Abbiamo dubbi molto grandi", ha risposto Sergei Mironov, presidente del partito e del Senato russo.
A parte Mosca, in altre 75 regioni, Russia Unita avrebbe vinto quasi l'80% dei seggi, mentre l'opposizione liberale Yabloko e Pravo Delo non riescono ad affermarsi. Quanto alle irregolarità, "le violazioni" non possono far parlare di "un processo elettorale equo, libero e competitivo", ha dichiarato in una relazione, l'associazione Golos, che sovrintende lo svolgimento delle elezioni in Russia. Mentre il presidente della elettorale Vladimir Churov, ha descritto come "isteriche" le accuse di frode. Gli incidenti più gravi sono stati segnalati a Derbent, in Daghestan, e proprio nel Caucaso russo, sempre più instabile, un terzo dei seggi elettorali non si sono mai aperti, mentre la polizia ha esercitato pressioni sugli elettori al fine di garantire la vittoria del sindaco in carica.


martedì 10 febbraio 2009

Russia-Germania: nuovi accordi per nucleare e gas...

putin13.jpgTratto da Rinascita Di Andrea Perrone La multinazionale tedesca Siemens è pronta a fare affari con le società russe nei settori del nucleare e del gas.
In tutto questo avrà il consenso del primo ministro russo, Vladimir Putin (nella foto). L’ex presidente del Cremlino ha dichiarato che la Federazione è disposta “a passare dai progetti isolati alla realizzazione di un ampio partenariato tra Siemens e la nostra società Rosatom. Le due società potranno lavorare coingiuntamente in Russia e in Germania e in Paesi terzi”. A detta del primo ministro russo: “La società tedesca contribuisce fortemente allo sviluppo degli scambi commerciali tra i due Paesi che sono aumentati del 40% nel 2008 per raggiungendo circa 60 miliardi di dollari. Il fatto che voi organizziate delle riunioni di Consiglio di amministrazione a Mosca è significativo”.
La Siemens ha deciso inoltre di realizzare con la compagnia statale russa, Gazprom, dei progetti congiunti per la produzione di gas naturale liquefatto (Gnl). Nei giorni scorsi è stato diffuso anche un comunicato del monopolista russo in cui si fa riferimento ad un incontro di lavoro a Mosca tra il presidente di Gazprom, Alexei Miller, e quello della Siemens, Peter Löscher, avvenuto martedì scorso, dove “hanno passato in rassegna i risultati della cooperazione delle due società nel 2008, la realizzazione dell’accordo di partenariato strategico e gli obiettivi per il futuro”.
Le due società è scritto ancora nel documento intendono “accrescere la loro cooperazione e realizzare nuovi progetti congiunti, soprattutto in materia di tecnologie di produzione di Gnl e di creazione di infrastrutture di manutenzione per opere energetiche”.
La collaborazione tra i due giganti è iniziata nel 1993, subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica e nel mezzo degli anni del collasso economico che ne seguirono, con la realizzazione di un progetto di telecomunicazioni e di automatizzazione dei processi tecnologici in diversi giacimenti di gas russi.
A dare manforte alla cooperazione economica con la Russia si sono aggiunti i toni concilianti del cancelliere tedesco, Angela Merkel, che ha chiesto una maggiore collaborazione con Mosca, invitando l’Unione europea a fare lo stesso nei settori dell’energia e nel quadro di un accordo di partenariato e di cooperazione.
La Merkel ha sottolineato l’importanza per l’Ue di sostenere i progetti dei gasdotti di Gazprom (Southstream e Northstream) e la partecipazione della stessa compagnia russa al progetto europeo Nabucco, che collegherà i Paesi produttori del Mar Caspio verso l’Austria, attraverso la Turchia.Intanto a Berlino il ministro per l’Energia della Federazione, Sergei Shmatko, ha dichiarato che Russia e Germania realizzeranno entro il prossimo aprile un’agenzia congiunta per l’efficienza energetica. L’ente sarà costituito da strutture bancarie e compagnie dei settori suddetti. “Abbiamo stabilito la data - ha osservato Shmatko - la compagnia dovrà essere fondata non più tardi di Aprile”.

Fonte: www.ladestra.info

giovedì 14 agosto 2008

Ecco perchè oggi i Russi stanno sbagliando strategia per la prima volta nel Caucaso!

Le regioni del Caucaso
Come potrete notare dalla cartina geografica l'area interessata dagli scontri odierni trà Russi e Georgiani è confinante con un'altra zona di conflitto: la Cecenia! Ma se nel caso della Cecenia i Russi hanno in gran parte tutti i diritti per impedirne la secessione, in questo caso in Georgia fomentare la secessione dell'Ossezia e dell'Abkhazia è una pura follia....un auto-goal che rischia di ritorcersi contro Mosca!!! Perchè se è vero che i Russi in Georgia vogliono garantire il diritto all'autodeterminazione dei popoli e se è vero che vogliono garantire i diritti civili degli Osseti e degli Abkhazi allora per quale motivo sino ad oggi non lo hanno garantito alla stessa Cecenia che stà lì al confine con le aree interessate dal nuovo conflitto Caucasico??? Dal Cremlino hanno innescato una bomba ad orologieria con un timer impazzito che rischia di causare una potente esplosione ideologica all'interno della Federazione Russa stessa!!! Incentivando la secessione e lo smembramento della Georgia di fatto ha legittimato le Regioni autonome come ad esempio il Daghestan che ancora fanno parte della Federazione Russa a dichiararsi indipendenti quando lo riterranno più opportuno ed a distaccarsi così dalla legislazione di Mosca!!! Sia nel caso della Cecenia sia nel caso della Georgia il vero motivo che ha fatto smuovere l'esercito Russo è sicuramente la guerra del petrolio, del gas e delle varie materie prime che si trovano in quelle regioni...ma schierarsi apertamente con i separatisti ed i secessionisti è stato sicuramente un errore che avrà nel futuro conseguenze drammatiche per la Federazione Russa se non ripareranno questa falla che vede per la prima volta in errore l'indomabile Vladimir Putin!!!


A.M.

Mosca non molla Gori e Poti: "Sosterremo Ossezia e Abkhazia"!

Smentito da Tblisi l'abbandono delle città ai confini con l'Ossezia del Sud, che sarebbe dovuto avvenire in mattinata. Tensione altissima fra Mosca e Washington: Condoleezza Rice in missione a Parigi!
Tbilisi (Georgia), 14 agosto 2008 - Il ministero degli Esteri georgiano ha dichiarato che nuove unità militari russe sono entrate nelle città di Gori e di Poti, su territorio georgiano. L'annuncio smentisce le precedenti dichiarazioni del ministero degli Interni di Tbilisi, secondo cui le truppe russe si erano ritirate dal centro portuale di Poti e dalla città a ridosso dell'Ossezia del Sud, diventato fulcro del braccio di ferro russo-georgiano dopo la dichiarazione del cessate-il-fuoco. Il ritiro era previsto entro la mattinata.
Carri armati russi sarebbero entrati a Poti, città portuale sul Mar Nero a poche decine di chilometri dalla frontiera con la Repubblica autonoma ribelle dell'Abkhazia, in lotta per la secessione con il beneplacito di Mosca, al pari dell'Ossezia del Sud. A riferirlo non è stato il governo della Repubblica caucasica ma un testimone oculare: un agente marittimo. "Pochi minuti fa i russi sono entrati a Poti a bordo di carri armati", ha dichiarato per telefono.
Da Mosca, intanto, un funzionario della Difesa fa sapere che il ritiro russo da Gori avverrà tra due giorni, e nel frattempo la città sarà sotto il "controllo congiunto" di russi e georgiani. "Per altri due giorni le nostre unità rimarranno nella zona, così da passare le consegne alle forze georgiane - ha spiegato il generale Vyacheslav Borisov - Dopodichè, se ne andranno. La polizia locale è tornata in città, e comincerà a svolgere le sue mansioni per mantenere la sicurezza. I civili potranno farlo anch'essi, non appena ne sarà stato garantito il controllo".
RICE IN EUROPA
Prima tappa l'Eliseo, poi Tbilisi: il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice incontrerà oggi il presidente francese e presidente di turno dell'Ue Nicolas Sarkozy per discutere la crisi georgiana e il piano in sei punti proposto dallo stesso Sarkozy, accettato dalle parti ma la cui applicazione rimane ancora in dubbio.
Al colloquio parteciperà anche il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner; subito dopo Rice partirà alla volta di Tbilisi dove incontrerà il presidente Mikhail Saakashvili, al quale trasmetterà la "solidarietà" di Washington.
Si tratta di un segnale della volontà statunitense di riprendere in mano l'iniziativa diplomatica dopo i riflettori lasciati all'Ue e in particolare alla Francia, che da parte sua presenterà una nuova bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, bozza che comprenderà al suo interno il piano di pace proposto da Sarkozy. L'Unione europea è stata accusata dalla Georgia di averla 'abbandonata' e di essersi mostrata troppo tiepida nelle critiche alla Russia.
Prima di partire per Parigi Rice ha avvertito la Russia del rischio di isolamento internazionale in caso di mancato rispetto del cessate il fuoco: "Non siamo più nel 1968, quando la Russia poteva minacciare i Paesi vicini, occuparne una capitale, rovesciarne un governo e poi ritirarsi tranquillamente: le cose sono cambiate".
L'APPOGGIO RUSSO AI RIBELLI
La Russia "sosterrà" e "garantirà" qualsiasi decisione delle repubbliche secessioniste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del sud sul loro status. Lo ha dichiarato il presidente Dmitri Medvedev nel corso di un incontro con i leader separatisti delle due regioni georgiane, al centro dello scontro Mosca-Tbilisi.
"Sosterremo tutte le decisioni che prenderanno i popoli dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, in conformità con la carta dell'Onu, la convenzione internazionale del 1966 e la dichiarazione di Helsinki sulla sicurezza in Europa. Garantiremo (tali valori, ndr) sia nel Caucaso che nel resto del mondo", ha detto Dmitri Medvedev in conferenza stampa, al fianco di Serguei Bagapsh e Edouard Kokoity. "Avete difeso la vostra terra, vincendo anche con l'aiuto del contingente di pace russo", ha concluso il capo del Cremlino rivolgendosi ai due leader delle repubbliche secessioniste.

domenica 22 giugno 2008

Nashi: è davvero la fine?

Di Sean Guillory - Quest'anno la stampa russa ha speculato a lungo sullo scioglimento dell'organizzazione giovanile del Cremlino "Nashi," che è stata la pupilla del governo russo e la rovina dell'opposizione interna e dei media occidentali.
Ma la situazione non è semplice come limitarsi a sciogliere Nashi.
Con un nuovo presidente che si accinge ad assumere il potere, alcuni ipotizzano che il compito di Nashi sia ormai compiuto e che non ci sia più bisogno del movimento. Per una serie di ragioni forse questo è solo un pio desiderio. Per capire dove Nashi stia andando nell'era post-Putin, bisogna capire da dove viene e qual è stato il suo ruolo.
"Vuoi realizzare il tuo piano? Vuoi cambiare il mondo che ti circonda? Vuoi influenzare il futuro del tuo paese? Vuoi che il mondo si ricordi di te? Stai cercando il tuo posto nel mondo? Se hai risposto 'sì' a una qualsiasi di queste domande, non disperare, c'è una risposta".
In America un simile approccio farebbe venire in mente Tony Robbins, il guru dei seminari motivazionali, ma in Russia è un'organizzazione ben più sinistra a offrire risposte alle tue domande: il Movimento Giovanile Democratico Antifascista "Nashi", che ti aspetta a braccia aperte.
Tutto quello che devi fare, come prima cosa, è cliccare sul loro sito e compilare il modulo di adesione. Pochi giorni dopo, Nashi promette di invitarti a una riunione “per conoscerci”. Se accetti, Nashi promette di darti "una possibilità per cambiare la tua vita, influenzare la politica mondiale ed entrare a far parte dell'élite intellettuale".
Dato il clima esigente ed estremamente competitivo della Russia di Putin è facile capire come la proposta di Nashi possa sembrare allettante. Sito web vistoso, raduni spettacolari e manifestazioni a passo di marcia producono immagini di potere e successo, proiettando un'immagine di unità e di dedizione a una causa. Nashi si considera in prima linea nella difesa della tempra morale, politica e culturale della Russia. Nel resto del mondo una simile organizzazione evocherebbe soprattutto i peggiori aspetti del totalitarismo, con giovani chiamati a eseguire ciecamente i capricci di un regime repressivo.
Ma Nashi è molto di più. È emblematico di un nuovo tipo di movimento giovanile che non è né un'organizzazione spontanea né qualcosa di legato ufficialmente a un partito. Nashi è una creazione dello stato russo, in particolare dell'ufficio del Presidente, per fare da forza controrivoluzionaria ostinatamente decisa a proteggere l'“idea nazionale” di Putin. Attraverso l'attivismo, l'ideologia e l'addestramento politico e professionale, i suoi membri imparano che il Piano di Putin è indivisibile dal Piano di Nashi. In parole povere, Nashi è il tentativo di mettere in pratica la massima di Martin Luther King: "Chi ha la gioventù ha il futuro!"
Le origini
Nashi fu costituito a partire da un precedente gruppo giovanile filo-putiniano, "Camminare insieme", dal Karl Rove di Putin al Cremlino, Vladislav Surkov. Pochi mesi prima l'ultima di una serie di “rivoluzioni colorate” aveva portato l'Ucraina a un punto morto. La gioventù ucraina, come quella del Kirgizistan e della Georgia, era in prima linea contro il regime. Alla Russia questo non doveva succedere. Così Surkov e Vasilij Jakemenko passarono all'attacco preventivo. Formarono dall'alto un movimento che si opponeva alle rivoluzioni colorate.
Una volta costituito, Nashi si dichiarò subito in lotta contro il “fascismo”. Ma i “fascisti” dei suoi membri non erano quelli contro i quali avevano combattuto i loro nonni. I loro fascisti erano i fautori delle rivoluzioni colorate: oligarchi in esilio, liberali, oppositori politici, stati stranieri, ONG occidentali e chiunque altro intendesse sfidare l'egemonia di Putin. Come recita il manifesto di Nashi, "La lotta contro il fascismo oggi è parte integrante della lotta per l'integrità e la sovranità della Russia". La formula di Nashi per identificare i propri nemici è bellissima nella sua semplicità, che è geneticamente impressa nel suo stesso nome. Ci sono “i nostri”, o nashi, e ci sono "i loro" o ne nashi, non nostri.
Nashi ha sperimentato una modesta crescita negli ultimi tre anni. Ha tra i 60.000 e i 100.000 membri. Ha almeno da 3000 a 5000 attivisti a tempo pieno e parziale. I suoi quadri si concentrano nelle due capitali e nei centri provinciali di Tula, Ivanovo, Vladimir, Voronež e Jaroslavl. Il bilancio complessivo di Nashi non è noto, ma a giudicare dalle spese dev'essere consistente. Lo scorso luglio Kommersant riferì che il campo estivo Seliger 2007 era costato più di 20 milioni di dollari. Perfino le sue campagne più piccole sono molto costose. L'azione "Nonno Gelo" sarebbe costata circa 1,5 milioni di dollari. I dirigenti di Nashi definiscono queste cifre esagerate: probabilmente lo sono, ma non credo di molto.
La provenienza del grosso del denaro di Nashi è anch'essa avvolta nel mistero. Si suppone la maggior parte dei soldi arrivi dall'ufficio di Surkov, probabilmente dopo essere stata risciacquata attraverso varie agenzie dello stato. Tra i finanziatori ci sono corporazioni come Gazprom e fondazioni come il Club Civico. Quest'ultimo è una fondazione costituita da Russia Unita che ha già assicurato a Nashi 400.000 dollari per Camp Seliger 2008. Il futuro finanziario di Nashi sembra altrettanto sicuro. Ha buoni alleati in due agenzie di stato che finanziano associazioni giovanili. Boris Jakemenko, l'ideologo di Nashi nonché fratello del leader del movimento Vasilij Jakemenko, e Irina Pleščeeva, commissario di Nashi, sono membri della Camera Pubblica russa, che controlla 62 milioni di dollari di sovvenzioni per sviluppare la “società civile” russa. Nashi ha anche accesso diretto ai più di 6 milioni di dollari assegnati alla Commissione per gli Affari Giovanili. La Commissione è guidata dagli ex nashisti Vasilij Yakemenko, Pavel Tarakanov (presidente) e Sergej Belokonev (vice presidente). Grazie a queste entrature e all'accesso ai fondi statali il futuro di Nashi sembra davvero roseo.
I muscoli
Nashi sarà anche una creatura dello stato, ma sta sul campo, ha i muscoli. Comanda un quadro di ragazzi di strada che sono stati coinvolti in vari attacchi violenti contro i rivali della gioventù “fascista”: i Nazional-Bolscevichi, l'Avanguardia Rossa, e perfino la Gioventù Comunista. L'incidente più tristemente noto avvenne nell'agosto del 2005, quando 40 nashisti armati di mazze fecero irruzione in un raduno di NazBol, Giovani Comunisti e Avanguardia Rossa che si teneva a Mosca in una sede del Partito Comunista. Le aggressioni mandarono all'ospedale con contusioni e ossa rotte decine di giovani attivisti di sinistra.
Mentre i nashisti se ne andavano su un pullmino a noleggio, la polizia locale, che chiaramente non era stata avvertita prima dell'attacco, arrestò 24 aggressori per poi lasciarli andare poche ore dopo. “È arrivata una telefonata dall'alto che ci ha ordinato di rilasciare i fermati", disse un poliziotto al Kommersant. "Mentre li stavamo interrogando ci hanno detto che era inutile che ci prendessimo questa briga perché tanto sarebbero stati rilasciati presto".
L'aggressione fu seguita da quella del gennaio del 2006, quando trenta sospetti nashisti attaccarono un raduno di Nazional-Bolscevichi armati di mazze e di pistole ad aria. I media russi hanno registrato decine di altri attacchi. A oggi, non un solo nashista è stato incriminato.
Agli avversari invece non è andata così bene. Poche settimane fa sette giovani attivisti anti-cremliniani – Roman Popkov, Nazir Magomedov, Vladimir Titov, Elena Parovskaja, Aleksej Makarov, Dmitrij Elezarov e Sergej Medvedev – sono stati condannati a pene comprese tra i 18 e i 36 mesi di reclusione per essersi difesi dagli aggressori nashisti nell'aprile del 2007.
Contrariamente alla generazione del Komsomol che fece la Guerra Civile e i cui giovani furono stroncati, torturati e imprigionati da veri nemici, i nashisti combattono i loro avversari per interposta persona. Il sospetto è che quando vuole massacrare i suoi rivali Nashi assoldi teppisti delle tifoserie calcistiche, che sono ben lieti di offrire i loro servigi. Vasilij Jakemenko l'ha praticamente ammesso in un'intervista alla Novaja Gazeta nel 2005. Quando gli è stato chiesto se avrebbe usato dei teppisti contro i manifestanti, ha risposto: "Se un gruppo di alcune migliaia di persone dotate di forza fisica [fosse stato] portato da Mosca per contrastare le manifestazioni di Kiev [durante la Rivoluzione arancione], non sarebbe rimasta più traccia dei manifestanti... Se abbiamo bisogno di [teppisti delle tifoserie] per qualche motivo, non vi vedo alcun problema". Anche se Jakemenko afferma di essere contrario alla violenza, non ha problemi a rivolgersi a chi non lo è. Per questo “antifascista” gli skinheads sono 'solo persone socialmente disadattate' con cui è possibile e bisogna collaborare".
Lo scorso autunno Nashi ha organizzato alcune delle sue "persone socialmente disadattate" nella Milizia Giovanile Volontaria (DMD). Lo scopo ufficiale della DMD è quello di pattugliare le strade con la polizia, mantenere l'ordine pubblico e organizzare eventi sportivi (sembra che il rugby sia lo sport preferito). La DMD fa praticamente da servizio di sicurezza per gli eventi e le manifestazioni di Nashi. Lo scopo ufficioso è quello di fornire a Nashi i propri muscoli. Come ha spiegato la scorsa estate in un'intervista a Kommersant un nashista scontento, “Ivan”:
“La milizia volontaria, be', si occupa di una specie di 'pulizia'. Ci sono già stati casi in cui hanno picchiato persone che hanno diffuso informazioni contro Nashi. Probabilmente possono trovarti ovunque. Sono tifosi, sportivi e delinquenti comuni. Mettono in pratica l'ideologia e fanno il proprio dovere con piacere.
[Il loro dovere comprende] mantenere l'ordine nel movimento e ai suoi confini, creare il caos nei raduni e nelle marce che non sono stati approvati dal Cremlino. In primavera la DMD ha organizzato provocazioni praticamente in tutte le 'Marce dei Dissenzienti' contro il Cremlino. Provocavano la polizia, lanciavano bombe fumogene e poi infilavano di nascosto le bombe nelle borse dei manifestanti”.
Non c'è motivo di dubitare della testimonianza di “Ivan”, soprattutto tenendo conto del fatto che il Coordinatore Federale della DMD è Roman Verbitskij. Secondo i testimoni oculari, Verbitskij fu coinvolto nell'attacco dell'aprile 2005 contro la riunione della gioventù comunista. All'epoca Verbitskij era a capo dei Gladiatori, una banda di teppisti della tifoseria dello Spartak.
La Milizia Volontaria (DMD) negli ultimi sei mesi è cresciuta costantemente. Dice di avere diciannove distaccamenti con circa 5-6000 membri. Documenti forniti da “Ivan” mostrano che la DMD è stata sostanziosamente finanziata nel periodo immediatamente precedente le elezioni parlamentari. Nell'agosto del 2007 il bilancio della sezione moscovita della DMD era di circa 30.000 dollari al mese. Il finanziamento dei distaccamenti regionali era di dieci volte inferiore.
L'abc della propaganda nera
Nashi è specializzato in “proteste” e “campagne”. Negli ultimi tre anni le sue “campagne” sono state varie. Le azioni di Nashi possono essere irritanti, come quando bracca costantemente l'ambasciatore britannico Anthony Brenton; o semplicemente imbarazzanti, come la campagna del Soldato di Bronzo contro il “fascismo di stato estone”; e perfino argute, come la presentazione del libro di cucina “1000 ricette della Zuppa di Cavolo” all'Ambasciata americana. L'intento della maggior parte di queste iniziative è quello di infastidire gli avversari.
Le campagne in grado di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sono l'asso nella manica di tutte le organizzazioni giovanili. E possono anche essere molto divertenti per coloro che vi prendono parte. Si marcia per la cità, si fa casino, si ciondola, si vede gente e soprattutto ci crede di fare la differenza. L'attenzione dei media trasforma ragazzini eccitati in piccole star. Le azioni di Nashi sono spesso messe in scena come grandi carnevalate che mescolano elementi umoristici con una sfumatura di violenza e con la politica. Ma non è facile fare commedia politica. Servono i comici. E Nashi è il posto giusto in cui addestrare i futuri padroni della Russia alle arti della propaganda nera.
Ironicamente, queste tattiche sono le stesse degli avversari fascisti di Nashi, i rivoluzionari colorati. A Belgrado, Tbilisi e Kiev i movimenti giovanili impiegavano spettacoli carnevaleschi per screditare i regimi; qui in Russia i nashisti ne hanno capovolto il senso, usando queste messinscene per screditare l'opposizione.
Niente rivela meglio il crescente uso nashista della propaganda nera quanto la recente azione contro il Kommersant. Nell'ultimo anno il popolare quotidiano economico ha pubblicato vari articoli che esponevano la parte oscura di Nashi. Dopo la pubblicazione di un articolo intitolato “Nashi è diventato un estraneo”, alla fine di gennaio, i nashisti hanno deciso che fosse giunta l'ora di fargliela pagare. Ciò che li offendeva di più era l'allusione al fatto che le autorità del Cremlino si fossero stancate delle buffonate di Nashi e intendessero abbandonarlo al suo destino. Per la classe dirigente russa la vittoria di Medvedev segnalava un cambiamento del clima politico. Le “rivoluzioni colorate” non rappresentavano più una minaccia, rendendo superflui quei “giubilanti delinquenti”, secondo una fonte anonima del Cremlino. Da allora su tutta la stampa russa si sparse la voce dell'imminente caduta in disgrazia di Nashi. Era in pericolo il futuro stesso dell'organizzazione, almeno agli occhi dell'opinione pubblica.
Nashi volle vendicare questa “calunnia”. Secondo una lettera interna dell'addetta stampa del movimento, Kristina Potupčik, Nashi decise di sferrare una campagna per “creare condizioni intollerabili per il Kommersant. Bloccare il loro lavoro. Rovinarli psicologicamente e fisicamente. È necessaria la vendetta”. Lo scopo era quello di sporcare la buona reputazione del giornale.
Il 4 marzo circa mille attivisti di Nashi si sono mobilitati a Mosca fingendo di essere dipendenti del Kommersant, distribuendo decine di migliaia di rotoli di carta igienica con il logo del Kommersant, una finta lettera del suo direttore, Andrej Vasilev, che annunciava il nuovo formato carta igienica e il numero di cellulare di Julija Taratuta, coautrice dell'articolo offensivo. Gli attivisti di Nashi hanno raccontato ai passanti che i rotoli facevano parte di una campagna per pubblicizzare il nuovo formato multifunzione del quotidiano. Gli attivisti li hanno fatti arrivare perfino nei bagni della Duma. Sono sicuro che più di un deputato è stato felice di inaugurare il nuovo prodotto. L'azione è stata accompagnata da una campagna mediatica ben coordinata. Sulle maggiori strade moscovite sono apparsi dodici cartelloni pubblicitari del Kommersant con le scritte “Non temete le novità. Ora su carta igienica!”, “Tutto per i nostri soldi”, “Possiamo tutto” e “Non nascondiamo compagnie segrete”.
L'assalto scatologico di Nashi non si è fermato qui. I suoi hacker hanno attaccato il sito internet del Kommersant chiudendolo per cinque ore, hanno bombardato Vasilev di spam e, forse in uno sfoggio di genio comico nashista, hanno costruito una link bomb. Cercando su Google o Jandex la parola zarancy (porci, bastardi) il primo risultato era il sito del Kommersant. Il cyber-attacco è costato al quotidiano circa 155.000 dollari.
Il presente, il futuro
Perché uno dovrebbe entrare in Nashi? Qual è il suo futuro nella Russia dopo Putin? La maggior parte dei suoi membri non sono delinquenti violenti, ma piuttosto carrieristi ambiziosi. Come Maksim Novikov, 18 anni, che studia all'Istituto Statale per le Relazioni Internazionali di Mosca. In un'intervista alla Nezavisimaja Gazeta, Novikov appare come uno studente e un nashista modello, ha con sé una copia del libro di Vladislav Surkov, La cultura politica russa: una visione utopica, con sottolineature a penna. Anche se concorda con i principi fondamentali della cosiddetta “democrazia sovrana” delineata da Surkov non mostra adesione emotiva a questa idea. Spera di poter studiare all'estero, in futuro, ma alla domanda se resterà all'estero una volta lasciata la Russia risponde che intende servire il suo paese. “Dopo tutto sono un patriota”.
Nashi non però è stato la sua prima scelta. Novikov spiega che all'inizio aveva pensato di entrare nei giovani comunisti, ma che era stato deluso dalla loro ostilità nei confronti del libero mercato. Ha trovato Nashi “quasi per caso”. Ha trovato in rete l'indirizzo e-mail di Vasilij Jakemenko, che gli ha proposto subito un incontro con uno dei commissari di Nashi a Mosca. Dopo averci parlato, ha deciso di aderire. Adesso Novikov parla di Nashi usando il pronome “noi”.
Per giovani orientati alla carriera come Novikov entrare in Nashi è naturale. L'organizzazione ha già dimostrato la sua potente amicizia con L'Uomo. Ora però sta passando allo stadio successivo: le opportunità di avanzamento professionale. Proprio come il suo predecessore, il Komsomol, Nashi sta cominciando a sviluppare programmi per istruire le élite. Alcuni dei suoi nuovi “progetti” comprendono la creazione di una scuola di economia, un istituto politico e programmi per reclutare neo-laureati nelle imprese. Un esempio di quest'ultima iniziativa è il progetto chiamato “I nostri costruttori”, dove gli studenti e i giovani professionisti vengono assunti per prendere parte a progetti edilizi in vista delle Olimpiadi del 2014 a Sochi. Altri progetti Nashi si concentrano sulla promozione del Cristianesimo ortodosso, il patriottismo, l'addestramento paramilitare, il turismo e perfino una linea di abbigliamento concepita dal commissario Nashi Antonia Šapavolova.
Ma i giovani nashisti come Novikov non sono gli unici ad entrare nel movimento. Lui è tra “quelli che ci credono”, secondo Andrej Dmitrievskij, un Nazional-Bolscevico che si è infiltrato nel movimento nel 2006. Dmitrievskij ha scoperto che ci sono tre tipi di nashisti: “quelli che ci credono” sono i giovani che entrano in Nashi per ottenere un'istruzione e far carriera, ma ne condividono anche la politica. Poi ci sono i “carrieristi”: sono simili al primo gruppo ma non credono alle cavolate politiche. Per loro Nashi è semplicemente un mezzo per raggiungere uno scopo. E infine ci sono “quelli che fanno scena”. Sono d'accordo con la politica, ma per lo più considerano Nashi un movimento per rimorchiare, divertirsi e godersi gli extra.
Data la sua infrastruttura in espansione, è chiaro che Nashi non svanirà nel prossimo futuro come hanno ipotizzato i media negli ultimi due mesi. Sta gettando una rete abbastanza grande da includere tutti, dai fanatici putiniani ai carrieristi, dagli sfrenati sostenitori della democrazia sovrana ai “socialmente disadattati” o ai ragazzini che mirano solo a rimorchiare. (C'è bisogno anche di loro. Uno degli slogan di Nashi è “Ne voglio tre”, intendendo tre figli). Come tutti i movimenti giovanili, per restare sulla cresta dell'onda deve evolversi. Questo significa creare nuovi metodi, nuove guerre e nuovi nemici da combattere. Soprattutto nemici. Senza nemici interni, Nashi non ha più ragione di esistere.
In questo senso, articoli come quello del Kommersant sono in realtà una vera manna. Permettono a Nashi di trasformare a colpi di propaganda un articolo negativo in una guerra, chiamando i fedeli alla battaglia, lanciando una “campagna mediatica” con tutti i crismi per infliggere “colpi” al “sistema politico russo”, come scrive uno dei documenti pubblicati dalla Novaya Gazeta.
Dopo le elezioni, il nuovo nemico di Nashi ha una sfumatura ancora più inquietante. In un sinistro recupero del concetto stalinista di “nemici con la tessera del partito”, i nuovi nemici di Nashi vengono dagli “elementi intellettuali dell'élite politica” che hanno partecipato alla campagna elettorale ma vogliono invertire la rotta di Putin. Nashi sta ridefinendo la propria missione nel mondo dopo Putin. La battaglia adesso è per un nuovo tipo di purezza od ortodossia: restare fedeli al Piano di Putin, costruire una nuova élite e continuare a combattere con i nemici interni ed esterni della Russia. Lo scopo di tutto questo è mandare al Presidente eletto Medvedev un chiaro messaggio: “Senza Nashi niente è possibile”.

Sean Guillory gestisce Sean's Russia Blog

sabato 10 maggio 2008

Dmitrij Anatol'evič Medvedev, chi è il nuovo Presidente della Federazione Russa!

Dmitrij Anatol'evič Medvedev (in russo Дмитрий Анатольевич Медведев [?]) (Leningrado, 14 settembre 1965) è un politico russo. Dal 7 maggio 2008 ha assunto la carica di Presidente della Federazione Russa.
Medvedev si laurea presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Leningrado nel 1987 insieme a Ilja Eliseev, Anton Ivanov, Nikolaj Vinničenko e Konstantin Čujčenko, e nel 1990 consegue un dottorato in Diritto privato dalla stessa Università. Nel 1990 lavora all'Agenzia Municipale Sovietica per il petrolio di Leningrado. Tra il 1991 e il 1999 è docente nell’Università in cui si è laureato, ora denominata Università Statale di San Pietroburgo. Dal 1991 al 1996 è stato fra gli esperti del Comitato per le relazioni esterne dell’ufficio del sindaco di San Pietroburgo, comitato presieduto da Vladimir Putin.
Nel novembre del 1993 Medvedev gestisce l’ufficio legale della Ilim Pulp, una società con sede a San Pietroburgo. Nel 1998 è eletto membro del Consiglio di amministrazione della cartiera Bratskij LPK Lavora per la Ilim Pulp fino al 1999.
Nel novembre del 1999 diventa uno dei tanti amministratori di San Pietroburgo portati ai vertici dello Stato da Vladimir Putin. A dicembre dello stesso anno diventa capo delegato dello staff presidenziale. Dmitrij Medvedev diventa uno dei politici più vicini al Presidente Putin durante le elezioni del 2000, quando è posto a capo del quartier generale della campagna elettorale. Dal 2000 al 2001 è presidente del cda di Gazprom, nel quale siede anche fra il 2001 e il 2002, nel giugno di quell’anno ritorna presidente fino al 2003, nell’ottobre 2003 sostituisce Aleksander Vološin divenendo capo dello staff presidenziale.
Nel novembre 2005 è nominato da Putin Primo Ministro, presidente del Consiglio per lo sviluppo dei progetti prioritari nazionali e presidente del Presidio del Consiglio. Dmitrij Medvedev è considerato un moderato liberale e pragmatico, abile amministratore e fedele di Putin. È stato inoltre proclamato come candidato alle prossime presidenziali russe dal partito del presidente Putin, Russia Unita, ed è stato eletto come successore di quest'ultimo, entrando in carica il 7 maggio.[[1]]

Fonte: http://it.wikipedia.org

8 Maggio 2008: Berlusconi giura a Roma, Putin giura a Mosca! Pronto il Governo Russo!

MOSCA - A poco piu' di 24 ore dal passaggio di consegne presidenziali al suo delfino Dmitri Medvedev, Vladimir Putin ha ottenuto oggi come candidato premier il voto di fiducia dalla Duma, il ramo basso del parlamento, tornando cosi' alla carica ricoperta per alcuni mesi nel 1999. A suo favore 392 voti, un dato record, garantito dall'appoggio non solo del partito da lui guidato (Russia Unita), ma anche da Russia Giusta e dai liberal democratici del leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovski. I voti contrari sono stati 56, quelli dei comunisti. Nessun astenuto. Ora Putin ha una settimana di tempo per presentare a Medvedev la squadra di governo. La votazione e' avvenuta dopo un intervento in aula di un'ora di Putin, che ha toccato i principali temi sociali ed economici: riduzione dell'inflazione ad una cifra (ora e' al 14%), aumento dei salari minimi, riforma della legislazione finanziaria, fiscale e tributaria, per agevolare investimenti e sviluppo, maggiori liberta' e tutele nelle attivita' imprenditoriali, lotta al sommerso e ai raid economici illegali. Nel suo discorso, seguito da Medvedev e interrotto da numerosi applausi, Putin ha illustrato le linee guida del suo programma, che ricalca quello delle recenti campagne elettorali per le legislative e per le presidenziali. Il premier intende riportare l'inflazione sotto il 10%, abbassare le tasse il piu' possibile per l'educazione, la sanita' e le case, ma anche nel settore petrolifero, dove circa l'80% dei profitti finisce nelle casse dello Stato. Putin ha auspicato anche un maggior coinvolgimento dei privati nello sviluppo delle infrastrutture e ulteriori nuove dotazioni militari, attualmente ''insufficienti''. ''Il supporto all'esercito e alla marina restera' una della maggiori priorita' per noi'', ha assicurato. Putin ha proposto anche un miglioramento delle legislazione in materia finanziaria. Il premier, infine, ha promesso di combattere alcolismo e fumo, fenomeni ''disastrosi'' per la Russia. Dopo l'intervento, Putin ha risposto a sei domande, due per partito (il suo, Russia Unita, ha rinunciato a interrogare il proprio leader).


Fonte: www.ansa.it

Russia, 7 Maggio 2008: Medvedev giura da presidente e promette libertà!

MOSCA - Dmitry Medvedev ha giurato oggi sulla Costituzione diventando presidente della Russia, e appena due ore più tardi ha nominato il suo predecessore Vladimir Putin primo ministro, inaugurando un'inedita forma di governo "doppio".
Medvedev - ex avvocato 42enne e alleato di Putin di vecchia data - nei suoi primi commenti dopo la cerimonia al Cremlino nella Sala di Sant'Andrea ha posto l'accento sulla libertà e sul ruolo della legge.
"Ritengo che i miei obiettivi principali saranno proteggere le libertà civili ed economiche", ha detto il neopresidente durante la cerimonia trasmessa in diretta dalla televisione di stato.
"Dobbiamo combattere per un sincero rispetto della legge e superare il nichilismo legale, che intralcia seriamente lo sviluppo della modernità".
Poco dopo, come da protocollo, il governo guidato dal premier Viktor Zubkov si è dimesso, aprendo la strada per la nomina di Putin al suo posto.
Il nuovo presidente riceve in eredità un'economia in crescita spinta dai prezzi del petrolio, ma dovrà affrontare una serie di sfide tra cui corruzione, aumento dell'inflazione, diminuzione della popolazione, industria e agricoltura che crescono a rilento e relazioni sempre più tese con le ex repubbliche sovietiche confinanti e l'Occidente.
Prima del giuramento di Medvedev, Putin - che appariva malinconico - è entrato al Cremlino da solo, ha salutato la guardia presidenziale e ha ringraziato i russi per la fiducia che gli hanno accordato nei suoi due mandati quadriennali.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!