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mercoledì 31 gennaio 2024

TENUTA AL GUINZAGLIO COME UNA CAGNA: ILARIA SALIS CON LE CATENE A MANI E PIEDI, SEGUITA E GUIDATA DALLA POLIZIOTTA CARCERARIA UNGHERESE CHE LA TIENE AL LACCIO COME UN CANE PERICOLOSO! TENTATO OMICIDIO E' L'ACCUSA, PER L'ATTIVISTA ANARCHICA ANTIFASCISTA E ANTINAZISTA DOPO UN ANNO DI CARCERE IN UGNHERIA SI METTE MALE! RISCHIA 24 ANNI DI CARCERE! L'UNGHERIA DI ORBAN RISCHIA INVECE UN SEVERO RICHIAMO PER LA VIOLAZIONE DEI DIRITTI CIVILI! IL GOVERNO ITALIANO CON IN PRIMIS GIORGIA MELONI E' IN IMBARAZZO E DIFFICOLTA' IN QUANTO ORBAN E' STRETTO AMICO ED ALLEATO DELLA PREMIER E DI FRATELLI D'ITALIA, DI SALVINI E DELLA LEGA NORD! COME ANDRA' A FINIRE? SI SAPRA' NELLE PROSSIME SETTIMANE, INTANTO L'11 FEBBRAIO 2024 I NEONAZISTI DI TUTTO IL MONDO SI PREPARANO A TORNARE A SFILARE PER LE STRADE DI BUDAPEST NELLA "GIORNATA DELL'ONORE"!

La Farnesina convoca l’ambasciatore. L’accusa è tentato omicidio: un anno fa aggredì alcuni manifestanti di estrema destra. E i suoi legali denunciano le condizioni in cui è detenuta!

CAGNA AL GUINZAGLIO? 
Ilaria Salis
, 39 anni, è un’anarchica italiana in carcere dal febbraio scorso in Ungheria. Maestra elementare milanese, militante antifascista, è accusata di tentato omicidio per l’aggressione a un gruppo di estrema destra. Si protesta innocente, ha rifiutato il patteggiamento a 11 anni. E ne rischia 24. Al processo è giunta con le manette ai polsi e alle caviglie, legate fra loro e attaccate a un guinzaglio tenuto dalle guardie penitenziarie in abbigliamento antisommossa e mephisto: «Un’immagine pazzesca!» denunciano i legali Eugenio Losco e Mauro Straini. 
La donna è in prigione da un anno. Secondo gli inquirenti, insieme ad alcuni esponenti del gruppo di estrema sinistra Hammerband partecipò ad una caccia all’uomo tra il 9 e il 10 febbraio scorso contro manifestanti di estrema destra.
MANIFESTANTI ANTIFASCISTI
Ora si è aperto il processo, rinviato poi al 24 maggio. E Losco spiega al 
Corriere della Sera le condizioni detentive: 
«È stato scioccante, un’immagine pazzesca. Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni, ma vederla ci ha fatto davvero impressione. Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza. È una grave violazione della normativa europea l’Italia deve far finire questa situazione ora!». NON HA POTUTO LEGGERE GLI ATTI - In aula, aggiunge, ha sorriso, perchè per la prima volta ha potuto parlare con i familiari senza un vetro in mezzo: «Lo Stato italiano non può davvero più continuare a ignorare una situazione carceraria e processuale che viola le nostre leggi. L’imputato ha il diritto di seguire il processo libero di fianco al suo avvocato, Ilaria era incatenata in modo pazzesco. Inoltre Ilaria si è dichiarata non colpevole ma ha spiegato di non aver mai potuto leggere gli atti che non le sono stati mai tradotti e di non aver tanto meno visto le immagini su cui sostanzialmente si fonda l’accusa. E quindi ha detto di non poter presentare nessuna memoria. Questa situazione deve finire subito. Ilaria deve essere trasferita ai domiciliari in Italia e il governo deve fare subito qualcosa». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatore ungherese a Roma e commenta su Twitter: «Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio!». Il padre di Ilaria, Roberto, ha organizzato una mobilitazione pubblica per riportarla a casa e alla tv Rtl ha detto: «Ha subito nelle prime settimane un trattamento assimilabile alla “tortura”!». Il Comune di Milano ha approvato un ordine del giorno per chiedere al governo di Budapest l’estradizione in Italia «per trascorrere il periodo di custodia cautelare nel suo Paese e per partecipare in videoconferenza dall’Italia al processo!». 


Cos’è il raduno neonazista del “Giorno dell’Onore”?

9 - 10 - 11 FEBBRAIO GIORNO DELL'ONORE
Si tiene ogni anno intorno all'11 febbraio per ricordare i soldati ungheresi e tedeschi uccisi durante l'assedio di Budapest nella Seconda guerra mondiale.
Ilaria Salis, la donna italiana
 detenuta in Ungheria da quasi un anno, è accusata di aver aggredito alcuni militanti neonazisti lo scorso febbraio a Budapest, in occasione delle manifestazioni per il “Giorno dell’onore”. È un evento che si svolge da anni nella settimana dell’11 febbraio: da sempre è legato a movimenti di estrema destra, neonazisti o neofascisti, che si riuniscono nella città e organizzano cortei, proteste e commemorazioni. Si vedono spesso striscioni con slogan antisemiti o ispirati alle ideologie naziste, e i militanti non nascondono la loro appartenenza a gruppi radicali. Il “Giorno dell’onore” non è una ricorrenza ufficiale, ma un anniversario simbolico relativo ad alcuni fatti dell’epoca della Seconda guerra mondiale. Tra l’ottobre del 1944 e il febbraio del 1945 nella città di Budapest ci furono scontri tra l’Armata Rossa, ossia l’esercito sovietico, e le forze tedesche e ungheresi (il regno d’Ungheria rimase alleato dei nazisti per buona parte della guerra). È il periodo del cosiddetto “assedio di Budapest”: a partire da dicembre la città venne accerchiata e bombardata dall’esercito sovietico, e le truppe tedesco-ungheresi rimasero senza via d’uscita. Nonostante la chiara situazione di difficoltà, Hitler impedì alle truppe tedesche di dichiarare la resa. A inizio febbraio però il comandante in carica, Karl Pfeffer-Wildenbruch, decise comunque di ordinare il ritiro dei suoi soldati: la notte dell’11 febbraio quasi 30mila soldati tedeschi e ungheresi iniziarono ad abbandonare Budapest, ma furono nuovamente attaccati dall’esercito russo. Moltissimi vennero uccisi negli scontri che seguirono il tentativo di ritirata, e sono oggi ricordati dai militanti neonazisti nel “Giorno dell’onore”. Secondo alcuni resoconti giornalistici, la manifestazione fu organizzata per la prima volta nel 1997 su iniziativa di István Győrkös, un militante ungherese di estrema destra che si definiva “Vezető”, un termine ungherese comparabile a “Führer” o “Duce”. Nel 1989 Győrkös fondò il movimento paramilitare Gruppo d’azione nazional-socialista ungherese (poi diventato Fronte Ungherese Nazionale): ne fu leader fino al 2016, quando uccise con un colpo di arma da fuoco un poliziotto che stava perquisendo la sua abitazione. Győrkös è stato poi condannato all’ergastolo. La manifestazione del “Giorno dell’onore” cominciò ad affermarsi a partire dai primi anni Duemila, e ancora oggi viene organizzata più o meno ogni anno. È diventato un evento internazionale, a cui partecipano regolarmente centinaia di militanti di organizzazioni neonaziste non solo ungheresi ma anche di altri paesi europei. Tra queste c’è “Sangue e onore”, un gruppo neonazista che prende il nome dal motto della gioventù hitleriana. Il gruppo fu fondato nel 1987 nel Regno Unito ma negli anni si è diffuso in vari paesi, tra cui l’Ungheria, ed è stato dichiarato illegale dalle autorità in Germania e in Spagna. Nell’ambito delle manifestazioni per il “Giorno dell’onore”, oltre ai cortei nel centro di Budapest alcuni militanti partecipano anche a una camminata di 60 chilometri tra le montagne intorno alla città, seguendo il percorso fatto dalle truppe tedesche e ungheresi nel febbraio del 1945: secondo vari resoconti alcuni partecipanti indossano divise militari che ricordano quelle dei soldati nazisti, con svastiche e altri simboli estremisti. La compagnia che organizza la camminata sostiene che non abbia «scopi politici», ma che sia semplicemente un’occasione per ricordare un evento storico. Le manifestazioni neonaziste sono spesso affiancate da contro-manifestazioni ed eventi organizzati da gruppi pacifisti o anti-fascisti. Dal 2017 in poi ci sono stati diversi tentativi per bloccare le manifestazioni del “Giorno dell’onore”, che però sono sempre falliti a causa della contrarietà della Corte Suprema ungherese. Solo nel 2022 la Corte approvò la richiesta presentata dalle forze dell’ordine di Budapest, e la manifestazione fu vietata. Nella sentenza la Corte spiegò che la presenza di gruppi estremisti «potrebbe essere accompagnata da minacce per l’ordine pubblico». Nel 2023 invece la manifestazione si è svolta regolarmente, e diversi militanti neonazisti ungheresi e stranieri si riunirono a Budapest tra il 9 e il 12 febbraio. Alcuni furono aggrediti per strada da un gruppo di persone a volto coperto, che vennero riprese dalle telecamere di sicurezza dei negozi locali: pochi giorni dopo le autorità ungheresi arrestarono alcuni militanti antifascisti tedeschi, insieme a Ilaria Salis.




giovedì 25 gennaio 2024

LA BELLA NOTIZIA DELLA QUARTA SETTIMANA DEL 2024: IN GERMANIA DAL 23 GENNAIO NESSUN PARTITO, MOVIMENTO OD ASSOCIAZIONE POLITICA DI ESTREMA DESTRA O COMUNQUE LEGATA A CULTURE E FILOSOFIE CHE SI RIFANNO ALL'ODIO RAZZIALE OD ALL'ESTREMISMO NAZIONALISTA, POTRA' ACCEDERE O SOLAMENTE PROVARE A RICHIEDERE CONTRIBUTI ECONOMICI STATALI E REGIONALI, GLI ESTREMISTI LEGATI AL NEONAZISMO NON POTRANNO ESSERE SPONSORIZZATI DA ENTI PUBBLICI E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TEDESCA! ANCHE IN ITALIA AUSPICHIAMO QUESTO PROVVEDIMENTO DAL GOVERNO!

Corte costituzionale tedesca blocca i finanziamenti pubblici al partito di estrema destra Die Heimat...

La Corte costituzionale tedesca ha deciso di bloccare i finanziamenti pubblici al partito di estrema destra Die Heimat, ex-NPD.

  • Per la prima volta l’Alta Corte costituzionale tedesca blocca i finanziamenti pubblici a un partito di estrema destra.
  • NPD è considerato un partito di estrema destra che va contro i valori democratici della Costituzione perché determina il valore di una persona in base al gruppo etnico o alla nazione di appartenenza.
  • Il divieto non colpisce AfD, il partito di estrema destra fondato nel 2013 e ora al secondo posto nei sondaggi del gradimento degli elettori su scala federale.

STOP RAZZISMO
STOP AL RAZZISMO NAZISTA
La Corte costituzionale di Karlsruhe ha deciso oggi di bloccare i finanziamenti pubblici al partito di estrema destra ex-Nationaldemokratische Partei Deutschlands (NPD), che si è ribattezzato Die Heimat, in quanto questo partito mira a compromettere o distruggere i valori fondamentali della libertà e della democrazia. La sentenza, la prima di questo genere, accoglie le richieste avanzate dai due rami del Parlamento tedesco, Bundestag e Bundesrat, e dal governo federale. Anche le donazioni a questo partito non potranno più beneficiare di esenzione fiscale. Il Partito nazionale democratico tedesco NPD è stato definito dall’Agenzia che protegge la democrazia “Bundesamtes für Verfassungsschutz” come un partito di estrema destra che definisce il valore di una persona in base alla sua provenienza etnica o alla nazione di sua appartenenza: e questo va contro i valori della Costituzione tedesca. L’estremismo di estrema destra è descritto dall’Agenzia anche per i contenuti di nazionalismo, antisemitismo, razzismo, ideologia xenofoba che sono fondamentalmente “incompatibili” con la Costituzione tedesca. In passato, in più occasioni i giudici costituzionalisti di Karlsruhe hanno dovuto respingere le richieste di bando e di chiusura del partito NPD in quanto non sono riusciti ad avere prove esaustive dell’attività anticostituzionale del partito. In seguito a questo “stallo”, l’Alta Corte ha introdotto una legge che consente di bloccare il finanziamento pubblico ai partiti che vanno contro la Costituzione: e sulla base di questa nuova legge, il blocco ai finanziamenti al partito Die Heimat ex-NPD è stato ora deciso. La perdita dei finanziamenti pubblici di Die Heimat crea un precedente: resta da vedere se questa sentenza verrà emanata anche nei confronti di AfD (Alternativa per la Germania), il partito populista di destra che è arrivato al secondo posto nei sondaggi con il 20-23% del gradimento degli elettori su scala federale, dopo il 30% della Cdu/Csu e distaccando il 13-15% di socialdemocratici e verdi. Il ricorso alle vie legali per ostacolare l’ascesa di AfD è un dibattito aperto e molto acceso in Germania. Il leader della Cdu Friedrich Merz preferisce contrastare l’aumento delle preferenze nei sondaggi per AfD sul terreno del dibattito politico. La strada verso il potere è sbarrata al momento per AfD perché tutti i partiti “mainstream” (Cdu/Csu, Spd, Verdi, Fpd) hanno eretto un muro e si sono dichiarati indisponibili a formare un governo con AfD.

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BERLINO - (GERMANIA) - La Corte costituzionale tedesca ha stabilito che un piccola formazione neonazista di Germania, la "Heimat" (Patria, già Npd), venga esclusa dal finanziamento pubblico dei partiti per sei anni. La sentenza, di un genere senza precedenti, è stata trasmessa in diretta tv dal canale Phoenix. Pur sostanzialmente simbolica dato che il partito ha troppi pochi votanti e quindi non riceve più finanziamenti dal 2021, la sentenza potrebbe influenzare il dibattito su una possibile cancellazione dei fondi pubblici della ben più forte formazione di estrema destra dell'Afd, prevede l'agenzia Dpa. (ANSA). 

Fonte: https://www.ansa.it/ 

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!