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lunedì 7 settembre 2009

ESCLUSIVO: LE PRIME FOTOGRAFIE SCATTATE DURANTE LA BIOPSIA AL CORPO DEL PRESIDENTE KENNEDY DOPO IL SUO ASSASSINIO! IL PIU' FAMOSO OMICIDIO DEL MONDO!

(Sopra, il corpo del Presidente Kennedy!)
(Sopra, il cranio squarciato dal proiettile mortale!)
(Sopra, il profilo del defunto Presidente Kennedy!)
(Sopra, il foro alla gola che lo ha trapassato
ferendo al braccio anche il Governatore che
stava seduto davanti a lui in auto!)
(Sopra si vede il foro del primo proiettile
che gli ha perforato la gola
ed ha colpito al braccio il Governatore
che stava seduto davanti a lui
nell'auto Presidenziale!)
L'assassinio di John F. Kennedy, trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti, avvenne venerdì 22 novembre 1963 a Dallas, Texas, alle 12:30 CST (18:30 UTC). John F. Kennedy fu ferito mortalmente da colpi di arma da fuoco mentre viaggiava con sua moglie Jacqueline e con John Connally e sua moglie Lady Bird, a bordo di un'auto presidenziale nella Dealey Plaza. Secondo le conclusioni dell'indagine governativa della Commissione Warren[2] del 1963-1964, Kennedy fu colpito da un unico cecchino (lonely gunman theory). Questa conclusione ha inizialmente incontrato un ampio sostegno da parte del pubblico statunitense, ma successivi sondaggi d'opinione, a partire dal Gallup poll del 1966, hanno mostrato che la maggioranza del pubblico ha invece pareri contrari[3][4], tanto che nel 1976, il presidente Gerald Ford si vide costretto a nominare una seconda commissione d'indagine, la United States House Select Committee on Assassinations HSCA, che presentò il risultato del suo lavoro nel 1979. La HSCA, basandosi in parte su prove acustiche[5], ha concluso che il presunto assassino Lee Harvey Oswald potrebbe avere agito nel quadro di un progetto coinvolgente più persone (teorie del complotto).L'assassinio del presidente Kennedy, a quasi 50 anni di distanza (2008), è ancora ampiamente oggetto di ipotesi, tant'è vero che le prove acustiche sono state contestate[senza fonte] e sono ancora oggetto di ulteriore indagine[senza fonte] e, in conclusione, nessuna di queste teorie è stata provata, tanto più che un processo all'assassino non fu mai celebrato.
John F. Kennedy è stato il quarto Presidente degli Stati Uniti ad essere assassinato e l'ottavo a morire durante il mandato.
Il presidente John Fitzgerald Kennedy era in visita ufficiale nel Texas per un viaggio programmato dal vicepresidente e consigliere Lyndon Johnson allo scopo di sanare alcune controversie nel Partito democratico, che lo accusavano di non porre particolare attenzione agli interessi dei grandi investitori e degli industriali della parte occidentale degli Stati Uniti.
Il 22 novembre JF Kennedy e la moglie Jacqueline atterrarono con l'Air Force One all'aeroporto Love Field di Dallas, salirono su una limousine Lincoln sedendo nella parte posteriore, mentre sui sedili centrali (ribaltabili) sedettero John Connally, governatore del Texas, e sua moglie.
Il corteo del presidente imboccò l'angolo di Houston Street con Elm Street e la limousine rallentò in prossimità della curva mentre il Presidente ed il Governatore salutavano la folla. Pochi secondi dopo diversi colpi di arma da fuoco furono esplosi in direzione della vettura: uno di essi colpì J.F.K. alla testa, causando un'ampia ferita, rivelatasi poi mortale.
Immediatamente la Limousine si diresse verso il Parkland Memorial Hospital, dove i dottori Carrico e Perry, dopo disperati tentativi tra cui una tracheotomia ed alcune iniezioni, non poterono fare altro che constatare la morte del Presidente degli Stati Uniti d'America.
Responsabile dell'assassinio venne ritenuto Lee Harvey Oswald, un impiegato della Texas School Book in Dealey Plaza.Subito fu catturato per l'assassinio di un poliziotto e in seguito imputato anche dell'assassinio del presidente Kennedy ma lui non confessò mai e sostenne di essere un capro espiatorio[6][7]. Oswald fu interrogato a caldo dalla polizia per circa 18 ore ma di quest'interrogatorio non c'è traccia nel Rapporto Warren, inoltre Oswald non subì mai un regolare processo perché venne ucciso a sua volta due giorni dopo l'arresto dal gestore di un night club Jack Ruby, che subito arrestato ed interrogato sul motivo del suo gesto profferì frasi da squilibrato, come: volevo fare un piacere a Jacqueline. [senza fonte].
Entrato in carica da vice a Presidente, Lyndon Johnson affidò da subito il lavoro investigativo al presidente della Corte Suprema Earl Warren.Nacque così la Commissione Warren che aveva compito non di redigere un'accusa, ma solo mettere insieme tutto il materiale (i movimenti di Oswald, testimonianze, indizi, filmati) e produrre una valutazione tecnico-giuridica sull'accaduto; la commissione volle mantenere pubbliche le indagini in corso ed i relativi riscontri e per non ledere la privacy della famiglia Kennedy, non si aiutò con foto, filmati ed esami clinici, ma si attenne solo ad informazioni verbali.Dal canto suo l'FBI procedette parallelamente con le indagini.La commissione lavorò con tenacia, nonostante circolassero diverse ipotesi, tra le quali che lo stesso Lyndon Johnson avesse organizzato il tutto per raggiungere la presidenza; le indagini dell'FBI fornirono alla Commissione oltre 25.000 interviste, 2.300 rapporti, 553 interogatori, e nel settembre 1964 la Commissione per investigare sull'assassinio del Presidente presentò il suo rapporto finale: "Lee Harvey Oswald ha ucciso da solo il Presidente; Jack Ruby ha ucciso da solo Lee Oswald".
Questa la ricostruzione dei fatti per la Commissione Warren: Lee H. Oswald psicolabile, mentalmente disturbato, frustrato, fortemente filo-castrista e violento decise di diventare famoso per l'eternità uccidendo il presidente Kennedy. Quando la limousine terminò la curva, dal sesto piano della Texas School Book in Dealey Plaza, sparò un primo colpo di fucile.Qualcuno si voltò per cercare di capire cosa stesse succedendo ed il Presidente Kennedy smise di salutare.Circa due secondi dopo fu esploso un secondo colpo: il proiettile colpì Kennedy alla schiena, uscì dalla gola, entrò nella schiena di Connally, gli perforò il torace, trapassò il polso destro, fratturando il radio e proseguì sino a fermarsi nella coscia sinistra del governatore.Un terzo colpo sempre esploso alle spalle del corteo, colpì il presidente alla testa causando la ferita mortale.Ciò comporta che Oswald avrebbe sparato 3 colpi dalla finestra e con due soli proiettili sarebbe riuscito ad uccidere il Presidente ed a ferire Connally.Dal rapporto emerge che il proiettile quasi intero rinvenuto sulla barella del governatore Connally e due frammenti piuttosto grandi rinvenuti nella limousine presidenziale erano stati sparati dal fucile Mannlicher Carcano trovato al sesto piano del deposito dei libri, escludento così l'uso di qualsiasi altra arma.La teoria su cui si basa la commissione Warren è quella definita, dai sostenitori della teoria del complotto, “della pallottola magica”, riferendosi a quel proiettile che causò sette ferite complessive a Kennedy e Connally, rimanendo sostanzialmente integro, cosa da costoro ritenuta impossibile. Inoltre e sempre secondo quanto essi sostengono, tale proiettile, per poter causare quelle ferite, non avrebbe potutto seguire una traiettoria rettilinea (come si vede nello schema sotto riportato).
Il 30 settembre 1976 la Camera dei Rappresentanti, visti i fiumi di critiche nate dalla pubblicazione del Rapporto Warren, decise di creare una seconda Commissione che riesaminasse tutto il materiale probatorio sul caso Kennedy.Nacque l'HSCA House Select Committee on Assassinations presieduta da un senatore dell'Ohio, Louis Stokes e coordinata da G. Robert Blakey, avvocato.Per l'HSCA il delitto fu il risultato di una probabile cospirazione anche se non fu possibile determinarne la natura nè identificare i partecipanti (oltre a Oswald).La teoria fu basata su rapporti incrociati dei reperti balistici (pallottole trovate o perdute), di quelli visivi (ad esempio il filmato di Abraham Zapruder che registrò una sequenza di 26 secondi, su una pellicola da 8 millimetri, privo di audio) e di quelli sonori (registrazioni delle varie trasmissioni dei poliziotti che avevano la radio aperta al momento degli spari).
Il rapporto HSCA confermò la ricostruzione della Warren Commission, ma individuò con una probabilità del 96% un quarto sparo, ad opera di un secondo tiratore, presumibilmente appostato su di una collinetta erbosa (Grassy Knoll) situata sul lato destro di Elm street. Di tale presunto sparo, tuttavia, non rimase traccia alcuna ad eccezione di una registrazione audio compiuta da un poliziotto motociclista. Successive ricerche, tuttavia, dimostrarono che la registrazione avvenne circa un minuto dopo la sparatoria.
Sulla salma di Kennedy furono effettuate due autopsie senza però giungere a risultati del tutto certi: il foro alla gola fu allargato per una tracheotomia, quindi non si saprà mai con sicurezza se risultante da un proiettile in entrata o in uscita.
Le testimonianze degli autori delle due autopsie sono discordanti: i dottori civili di Dallas hanno dichiarato l'esistenza di un killer dal fronte del corteo viste le ferite di JFK, mentre i medici militari di Washington si sono pronunciati diversamente in base alle seguenti motivazioni:
WCR Hearings, Volume XVI, pag. 977, Commission Exhibit n. 385[8],[9] che mostra uno schema fatto al Bethesda Naval Hospital, il 22 Novembre 1963, dalle ore 18 alle ore 4,23 del 23 Novembre dal Comdr. James J. Humes, del Presidente Kennedy, che evidenzia l'entrata e l'uscita del proiettile nell'area del collo[10],[11] quando la Commissione Warren non era stata ancora istituita.
WCR Hearings, Volume XVI, pag. 977, Commission Exhibit n. 386, che mostra l'aspetto posteriore del foro nell'area del collo ed anche il risultato del colpo alla testa[12].
WCR Hearings, Volume XVI, pag. 978-983, Commission Exhibit n. 387 [13],[14], Cartella clinica dell'autopsia del Presidente Kennedy, fatta al Naval Medical School, Bethesda, Md. il 22 novembre 1963 dalle ore 18 alle ore 4,23 del giorno successivo[15].
WCR Hearings, Volume XVI, pag. 984, Commission Exhibit n. 388 [16][17], disegno schematico dalla descrizione fatta dal Comdr. James J. Humes che mostra lo stato del cranio del presidente Kennedy visto da sopra[18].
WCR Hearings, Volume XVI, pag. 985, Commission Exhibit n. 389 [19],[20], quadro dal film di Abraham Zapruder poco prima del momento in cui il presente Kennedy viene colpito alla testa[21].
WCR Hearings, Volume XVI, pag. 986, Commission Exhibit n. 390[22],[23] quadro dal film di Abraham Zapruder nel momento in cui il presente Kennedy viene colpito alla testa.[24].
WCR Hearings, Volume XVI, pag. 987-989, Commission Exhibit n. 391
[25],[26] rapporto supplementare dell'autopsia No. A63-272, del presidente John F. Kennedy, al Naval Medical School, che fornisce una descrizione macroscopica di quel che rimane del cervello[27].
Secondo i teorici della cospirazione, l'unica postazione dalla quale si sarebbe potuto avere la visuale per uno sparo il cui proiettile potesse effettuare una traiettoria compatibile con le ferite di Kennedy è la staccionata nei pressi della collinetta erbosa, ma la foto Polaroid scattata da Mary Moorman, non inquadra nessun tiratore in quel luogo: si tratta solamente di macchie di fogliame.Malgrado ciò, le fotografie successive, mostrano molte persone correre verso la collinetta, dalla quale, interrogate successivamente, diranno di aver sentito esplodere i colpi.Ad ogni modo, non sono mai stati trovati, né nel corpo del Presidente, né in quello del governatore, né sull'automobile né in qualunque altro punto della Dealey Plaza prove che rimandassero a un'altra arma da fuoco o a proiettili differenti rispetto a quelli sparati dal Carcano. Gli esperti ipotizzano che il quarto colpo, fosse un proiettile esplosivo, che non ha lasciato tracce.
La commissione Warren non ha accertato se il fucile aveva sparato quel giorno. Il test del nitrato, che dette esito negativo per Oswald, ufficialmente fu dichiarato illeggibile.
Decine di testimoni hanno dichiarato di aver sentito uno sparo e di aver visto del fumo nella zona della collinetta posta quasi di fronte a Kennedy e non dal deposito di libri dietro di lui. L'importanza della presenza di fumo è discutibile, in quanto nessun fucile moderno emette molto fumo al momento dello sparo. Emerge inoltre, da alcune testimonianze, la presenza di un individuo sulla collinetta che mostrava tessere del servizio segreto per allontanare le persone dalle vicinanze: queste testimonianze tuttavia parrebbero inattendibili, in quanto acclarate esclusivamente dalla testimone Jean Hill che inizialmente, intervistata da una TV di Dallas, dichiarò di non aver visto o udito nulla oltre gli spari, ma in seguito cambiò più volte la propria versione dei fatti. Tra l'altro la signora Hill non corse sulla collinetta, come da lei affermato, ma rimase a lungo dalla parte opposta della strada, come dimostrano fotografie e filmati. Il servizio segreto ha smentito la presenza di suoi agenti nella Dealey Plaza quel giorno, mentre erano presenti agenti dell'FBI, essendo un servizio di vigilanza interna. La storia dell'assassinio è soggetta tuttavia ad una serie di speculazioni visti i numerosi aspetti ancora non chiariti.
Sotto la presidenza di Bill Clinton considerato come il nuovo Kennedy, alla fine del 1998, grazie all'Assassination Record Review Board (ARRB), è stato messo a disposizione del pubblico tutto il materiale che le istituzioni posseggono relativamente all'attentato di Dallas.
Successione dei fatti dal 6 giugno 1963 al 23 novembre 1963.
La visita presidenziale nello Stato del Texas era la prima concordata tra JFK, Lyndon Baines Johnson e il governatore texano John Connally, durante un incontro dei tre a El Paso (Texas), il 6 giugno 1963[28]
Il presidente Kennedy decise di intraprendere il viaggio con in mente tre obbiettivi principali:
la ricerca di capitali per la campagna presidenziale del partito democratico
ottenere consensi per ricandidarsi alle elezioni del novembre 1964
visto che la lista Kennedy-Johnson aveva a malapena vinto in Texas nel 1960 (e nella città di Dallas aveva perso), Kennedy avrebbe voluto cercare una rappacificazione politica tra i leader del Partito Democratico texano che sembravano in lotta tra loro.
Il viaggio fu annunciato per la prima volta nel mese di settembre 1963.Il percorso del corteo fu stabilito il 18 novembre e reso noto pubblicamente intorno al 22.
La terza settimana di ottobre 1963 Lee Harvey Oswald trovò impiego a tempo pieno al deposito di libri della Texas School a $ 1,25 orari (circa $ 7,64 nel 2006), sicuramente grazie a Ruth Paine, un’amica della moglie di Lee, Marina, presso la quale quest’ultima si era trasferita con i figli.
Il 24 ottobre 1963, durante i festeggiamenti a Dallas del U.N.Day, l’ambasciatore Adlai Stevenson II fu deriso, spintonato, e colpito da sputi. La polizia di Dallas, timorosa che un simile comportamente potesse verificarsi anche durante la visita del presidente, aumentò le misure precauzionali, mettendo in atto il maggior stato di sicurezza nella storia della città.
Venerdì 22 novembre 1963 alle ore 11.40 CST, Kennedy, sua moglie Jacqueline e il seguito presidenziale atterrarono all’aeroporto Love Field di Dallas, con l'Air Force One, partito poco prima dalla vicina Fort Worth.Le auto del corteo avrebbero dovuto seguire un certo ordine e allineamento di marcia, ma poco prima dell’arrivo di Kennedy, quest’ordine fu cambiato.Lo schema prevedeva il corteo presidenziale da Love Field, al centro di Dallas, per finire al Trade Mart, dov’era programmato il banchetto presidenziale: sarebbe dovuto entrare in Dealey Plaza alle 12.25 pm., e dopo cinque minuti arrivare al Trade Mart dov’era atteso dall’amministrazione di Dallas, autorità religiose, leader politici e civili.
Alle tre reti televisive di Dallas erano stati assegnati compiti diversi: la WBAP-TV (NBC), con base a Fort Worth, avrebbe seguito la colazione ufficiale del presidente prima di partire per Dallas, la WFAA-TV (ABC) si sarebbe dovuta occupare dell’arrivo del presidente e del corteo. La KRLD-TV (CBS) avrebbe dovuto seguire il discorso del presidente al Trade Mart.
Il corteo era così composto:
Sull' auto capofila (una Ford bianca) si trovavano:
alla guida il capo della polizia di Dallas, Jesse Curry
sul sedile anteriore destro, l’agente dei Servizi Segreti Winston Lawson
sul sedile posteriore sinistro, lo sceriffo Bill Decker
sul sedile posteriore destro, l’agente Forrest Sorrels
Sulla Lincoln Continental del 1961, modello SS100X:
alla guida, l’agente Bill Greer
sul sedile anteriore destro, l’agente Roy Kellerman
sul sedile di mezzo a sinistra, Nellie Connally
sul sedile di mezzo a destra, il governatore del Texas John Connally
sul sedile posteriore sinistro, la First lady Jacqueline Kennedy
sul sedile posteriore destro, il Presidente JFK
Sulla Cadillac Halfback decapottabile:
alla guida, l’agente Sam Kinney
sul sedile anteriore destro, l’agente Emory Roberts
sul predellino anteriore sinistro, l’agente Clint Hill
sul predellino posteriore sinistro, l’agente Bill McIntyre
sul predellino anteriore destro, l’agente John Ready
sul predellino posteriore destro, l’agente Paul Landis
sul sedile di mezzo a sinistra, l’assistente del presidente, Kenneth O'Donnel
sul sedile di mezzo a destra, l’assistente del presidente, David Powers
sul sedile posteriore sinistro, l’agente Gorge Hockey
sul sedile posteriore destro, l’agente Glen Bennet
Sulla Lincol 1963 quattro posti, decapottabile:
alla guida, l’ufficiale di pattuglia responsabile, Hurchel Jacks
sul sedile anteriore destro, l’agente Rufus Youngblood
sul sedile posteriore sinistro, il senatore Ralph Yarborough
sul sedile posteriore destro, il vicepresidente Lyndon B. Johnson
sul sedile posteriore, tra i due, la moglie del vice presidente Claudia Alta Taylor Johnson
Su una Varsity blindata:
alla guida il capo della polizia di Stato texana
a fianco l’assistente del vice presidente, Cliff Carter
a destra, l’agente Jerry Kivett
sul sedile posteriore gli agenti Woody Taylor e Lem Johns
Sull’auto della stampa, prestata dalla compagnia telefonica:
alla guida l’impiegato della compagnia dei telefoni
a fianco il giornalista della United Press International (UPI), Merriman Smith
a destra, l’assistente di stampa della Casa Bianca, Malcolm Kiluff [29]
sul sedile posteriore, Jack Bell della Associated Press, Robert Baskin del The Dallas Morning News e Bob Clark della ABC
Sull' auto della Stampa locale:
Bob Jackson, The Dallas Times Herald
Tom Dillard, The Dallas Morning News
Mal Couch, WFAA-TV
Precedevano e seguivano il corteo numerosi agenti di polizia in motocicletta.
Il percorso originario prevedeva che il corteo, entrato nella Dealey Plaza, proseguisse dritto su Main Street ma fu considerato che Elm Street rappresentava un percorso migliore, così il tragitto venne cambiato.
La strada prevista fu quindi la seguente: all’uscita dell’aeroporto Love Field il corteo si sarebbe diretto a sinistra verso West Mockingbird Lane, poi a destra su Lemmon Ave, poi ancora a destra all’incrocio a Y su Turtle Creek Blvd. Avrebbe poi proseguito a diritto su Cedar Springs Rd. per poi svoltare a sinistra su North Harwood Street, svoltare a destra su Main Street, poi ancora a destra su Houston Street, poi a sinistra su Elm Street e proseguire nel triplo sottopassaggio, imboccando la via per il Trade Mart al n.2100 N.Stemmon.
Il corteo presidenziale viaggiò senza incidenti per quasi tutto il percorso, con due sole fermate per permettere al presidente Kennedy di stringere la mano dapprima ad alcune suore cattoliche e poi ad alcuni bambini. Poco prima che la limousine voltasse su main Street, un uomo corse verso l’auto, ma venne bloccato da un’agente dei Servizi segreti e spinto via.
Alle 12.29, la Limousine entrò in Dealey Plaza dopo aver svoltato a destra di 90° da Main Street su Houston Street. Oltre due dozzine tra foto amatori e professionisti, attendevano il passaggio del presidente. Alle 12.30, il presidente Kennedy lentamente passava di fronte al deposito di libri della Texas School, la limousine compì una svolta a sinistra di 120° di fronte al deposito, che dista solo 20 metri (circa 65 piedi).
Concordanze tra i testimoni indicano l'inizio degli spari poco dopo che la limousine svoltò da Houston su Elm Street. Il presidente fu colpito una prima volta quando, come si vede nel film di Zapruder, si portò le mani alla gola e dopo pochi istanti una seconda volta al capo.
Anche il governatore Connally fu colpito e curato al Parkland Hospital per ferite alla schiena, al petto, al polso e alla coscia sinistra. Sebbene ci siano controversie su quando egli sia stato ferito, esperti forensi della Commissione Warren e della H.S.C.A. credono che le sue prime reazioni siano state simultanee a quella del Presidente e che i due uomini sarebbero stati colpiti con una singola pallottola (quella che procurò le prime ferite a Kennedy).
Da Dallas, gli ascoltatori locali della KLIF radio ascoltarono il primo bollettino all’incirca verso le 12.39 CST. La canzone “I have a boyfriend” del gruppo musicale The Chiffons fu interrotta e l’operatore radio Gary Delaune fece il seguente annuncio:
« Bollettino KLIF da Dallas: A quanto si dice, tre colpi d’arma da fuoco sono stati indirizzati al corteo del Presidente Kennedy oggi in centro città. Radio KLIF sta appurando le numerose notizie: restate sintonizzati »
I telespettatori della ABC-TV locale di Dallas seguivano una sfilata di abiti femminili quando improvvisamente apparve il giornalista Jay Watson, senza fiato, accorso alla stazione in Dealey Plaza:
« Buon pomeriggio signore e signori. Vogliate scusarmi se sono senza fiato, ma circa 10-15 minuti fa un tragico evento è accaduto nella città di Dallas. Lasciatemi dire questo (diede brevemente un’occhiata al foglio che teneva alla mano sinistra) e io vorrei… vogliate scusarmi se sono senza fiato. Un bollettino, proveniente dalla Sala Stampa di Dallas: il Presidente Kennedy e il governatore John Connally sono stati feriti da colpi d’arma da fuoco nel centro di Dallas »
Quelle annunciate dal giornalista Don Gardner alle 13.36 CST dalla ABC Radio network furono le prime notizie rese pubblicamente alla nazione sulla sparatoria:
« Interrompiamo questo programma per trasmettervi questo rapporto speciale della ABC Radio. C’è un rapporto speciale da Dallas, Texas. Tre colpi d’arma da fuoco hanno colpito il corteo del Presidente Kennedy oggi in centro a Dallas, Texas. Questa è la ABC Radio »
Quattro minuti dopo, il telegiornale della CBS interruppe la soap operaAs the world turns” con il primo rapporto di Walter Cronkite:
« Bollettino della CBS News, A Dallas, Texas, tre colpi d’arma da fuoco hanno colpito il corteo del Presidente Kennedy. Le prime notizie dicono che il Presidente Kennedy ha riportato serie ferite da questa sparatoria. »
Nel contempo, la ABC e la NBC interruppero le trasmissioni. Dal quartier generale a New York, la WABC-TV, diramò la sua prima notizia alle 13.42, interrompendo “Father knows best”.
Tre minuti dopo, l’annunciatore televisivo Don Pardo, interruppe la sit-com “Bachelor Father” della WNBC-TV con la notizia.
Intorno alle 14.00, tutte le networks avevano sospeso la regolare programmazione televisiva per aggiornamenti con i maggiori dettagli che arrivavano da Dallas.
L’annuncio ufficiale della morte del Presidente fu data circa 40 minuti dopo; nessun programma regolare o commerciale fu mandato in onda fino al martedì seguente.
La televisione, per la prima volta nella storia, seguì una diretta non-stop per quattro giorni. L’assassinio del presidente Kennedy fu la più lunga ininterrotta sequenza di notizie nella storia della televisione fino alle ore 9.00 dell’11 settembre 2001, quando le network andarono in diretta per 72 ore consecutive in seguito all’attacco terroristico alle Torri gemelle di New York ed al Pentagono di Washington.
Lo stesso giorno alcune testate giornalistiche uscirono in edizione straordinaria per dare la notizia. Uno fra tanti il The Goshen News datato 22 novembre 1963 con il titolo "JFK IS DEAD!!" pubblicando quanto ancora poco si sapeva.
« È vero che Oswald è stato in Unione Sovietica, ma anche che ne è uscito con l'aiuto del senatore Tower, considerato uomo dell'estrema destra! »
(Mauro Calamandrei[30])
75-90 secondi dopo l’ultimo sparo, al secondo piano del deposito di libri, Oswald si trovò di fronte al poliziotto Marion Baker. Baker attestò che ricordava aver udito il rimbombo dei colpi approssimativamente nella costruzione di fronte a me, o in quella a destra[senza fonte], cioè da un altro edificio e fermò Oswald ma lì, davanti alla sala da pranzo, Oswald fu identificato dal sovrintendente dell’edificio, Roy Truly, che disse di lasciarlo andare. Sia Baker che Truly testimoniarono che Oswald appariva calmo, freddo, normale e in alcun modo senza fiato e non era sudato.
Quando Oswald fu visto anche dalla segretaria del deposito al primo piano, aveva una bottiglia di soda acquistata ad un distributore automatico in sala da pranzo[senza fonte]. Verso le 12.33 Oswald lasciò il deposito della Texas School e la Commissione concluse che Oswald aveva percorso una distanza minima di 105 metri (346 piedi) dalla finestra esterna del sesto piano al primo piano Commessione Warren cap.? e pag.?[senza fonte].Il fucile un Mannlicher-Carcano del peso di circa 3,6 chilogrammi (8 libbre), calibro 6,5 millimetri, con un mirino telescopico a 4 ingrandimenti, venne ritrovato alle 13.22 dalla polizia di Dallas, vicino alla finestra del 6° piano, posizionato verticalmente, appoggiato sul calcio[senza fonte]. Dopo il ritrovamento, il fucile fu fotografato[senza fonte] prima di essere toccato.
Alle 12.40 circa, il portone della Texas School Book, fu chiuso dalle autorità[senza fonte]. Fuori, intanto, polizia, detective, testimoni e altre persone si dirigevano verso la collinetta erbosa, nel parcheggio retrostante e al magazzino della ferrovia (dalle 12.30 alle 12.39 circa)[senza fonte]. La zona intorno al Dealey Plaza e i palazzi non furono isolati e dopo soli 10 minuti dall’assassinio, alcune fotografie mostrano veicoli che andavano e venivano su Elm Street, intorno alla scena del crimine.
Alle 13.00 dopo aver preso un autobus e un taxi, Oswald ritornò alla sua camera nella pensione di North Beckely Street al numero 1026 e, come disse la proprietaria, ne uscì verso 13.03 – 13.04, quando lo vide l’ultima volta alla fermata dell autobus.
Dalle 13.00 alle 13.35 Johnny Calvin Brewer, che lavorava come manager al negozio di calzature “Hardy’s” vicino al teatro sul Jefferson Bd., dichiarò che Oswald si voltò verso la via e si nascose all’entrata del negozio non appena sentì le sirene della polizia. Quando Oswald lasciò il negozio, Brewer lo seguì e lo vide entrare al cinema senza pagare, dato che la giovane donna allo sportello, Julie Postal, era distratta. Brewer avvertì la donna che a sua volta informò la polizia di Dallas intorno alle 13.40. Al cinema diversi testimoni videro Oswald spostarsi e cambiare diverse volte il posto.
Almeno due dozzine di poliziotti, sceriffi e detective arrivarono al Texas Theatre perché avevano individuato Oswald come l'assassino di Tippit.Quando tentarono di arrestarlo erano circa le 13.50; Oswald reagì, secondo la polizia, tentando di sparare al proprietario, ma venne bloccato.
Alle 15.01, ora di Dallas, solo un’ora dopo che Oswald fu portato alla prigione di Dallas, il direttore dell’FBI J.Edgar Hoover, scrisse un memorandum al suo assistente. Ho chiamato il procuratore generale a casa sua e gli ho detto che penso di avere tra le mani l’uomo che ha ucciso il presidente Kennedy. [modifica]
Nel frattempo la situazione al Parkland Memorial Hospital precipitò. Mentre i giornalisti aumentavano, un reverendo diede l'estrema unzione al presidente. I dottori lavorarono freneticamente per salvargli la vita, ma le sue condizioni erano disperate. Alle 13.00 dopo che l’attività cardiaca era cessata, e dopo il rito dell’estrema unzione, il presidente John F.Kennedy fu dichiarato morto.
Il personale medico della sala traumatologica n.1 che aveva curato il presidente disse che il presidente era “moribondo” e che non aveva chance di sopravvivenza quando arrivò all’ospedale.
Il prete che somministrò l' estrema unzione dichiarò al The New York Times che il presidente era morto poco dopo il suo arrivo all’ospedale.
Il governatore Connally intanto subì due interventi chirurgici.
Il nuovo presidente degli Stati Uniti, Lyndon Johnson, ordinò che l’annuncio della morte del Presidente Kennedy fosse dato solo dopo che lui avesse lasciato l’ospedale. Nonostante che il presidente fosse dichiarato morto alle 13.00, l’annuncio fu dato quindi mezz’ora più tardi.All’incirca alle 13.33, il segretario della Casa Bianca Malcolm Kilduff, diede l’annuncio ufficiale nella sala conferenze dell’ospedale con giornalisti e membri dello staff medico.
« Il presidente John Fitzegarald Kennedy è morto oggi approssimativamente alle 1:00 p.m., qui a Dallas. È morto per una ferita di arma da fuoco al cervello. Per quanto riguarda l'assassinio del Presidente, per ora non ho altri particolari[31]... »
(Malcolm Kilduff)
Alle 2:38 EST, quando Walter Cronkite della CBS fece riferimento alle spaventose dimostrazioni a Dallas contro l'ambasciatore Adlai Stevenson II del mese precedente, ci fu un susseguirsi di notizie discordanti sulla morte del Presidente. Quando arrivò poi la conferma, Cronkite rimase in silenzio qualche secondo, poi lesse l'annuncio :
« Da Dallas, Texas, l’improvvisa apparentemente ufficiale, morte del Presidente Kennedy all’1.00 p.m. CST, 2.00 EST, circa 38 minuti fa. (Breve pausa, Cronkite si schiarisce la gola, cerca di regolare le notizie scioccanti) Il Vice presidente Lyndon Johnson ha lasciato l’ospedale di Dallas, ma non sappiamo cosa succederà. Probabilmente pronuncerà a breve il giuramento e diventerà il 36° presidente degli Stati Uniti »
Alla NBC, Chet Huntley, Bill Ryan e Frank McGee condussero da New York con rapporti di David Brinkley da Washington, l’affiliata WBAP-TV (ora KXSA-TV) da Fort Worth, e Robert MacNeil (via telefono) dal Parkland Hospital. Durante i primi 35 minuti ci furono grosse difficoltà tecniche di collegamento tra Fort Worth TV e l’ospedale, tanto che in un primo momento Huntley alluse alla morte di Franklin Delano Roosevelt, interrotto da Ryan che leggeva la notizia della Associated Press sulla morte del presidente citando come fonti i preti cattolici che gli avevano dato l’estrema unzione.Poco dopo la NBC passò a Charles Murphy della WBAP-TV a Fort Worth che suffragando con bollettini della polizia di Dallas, notificò la morte ufficiale del presidente. Alle 2.39 pm. McGee, che aveva appena ripetuto le notizie di MacNeil arrivate in diretta, stabilì una connessione audio, annunciando che aveva MacNeil in linea con nuovi rapporti da Parkland.La prima parte risultò senza audio:"Il segretario della Casa Bianca.... Malcolm Kilduff... ha appena annunciato che il Presidente Kennedy.... morto intorno all'1.00 CST, circa 35 minuti fa...."A questo punto, arrivò l'audio. Mcgee continua a ripetere i frammenti:"...dopo una sparatoria (dopo una sparatoria).... da un assalitore sconosciuto (da un assalitore sconosciuto)....mentre il corteo passava nel centro di Dallas (mentre il corteo passava nel centro di Dallas)".Dopo la telefonata, McGeen fu visto asciugarsi gli occhi.
Dalla radio locale KLIF, Gary Delaune, Gordon McLendon e Joe Long (che avevano commentato l'arrivo del Presidente all'aeroporto Love Field), trasmisero la notizia come la ricevettero. Sotto stress, cercavano di dividere le fonti ufficiali da quelle non ufficiali, soprattutto quelle che riguardassero la morte del presidente. All'incirca alle 2.38 pm. Long trasmise questo flash ufficiale:"Il Presidente Kennedy è morto, Gordon. Questo è il comunicato ufficiale."Alle 14.05 il corpo del presidente JFK lasciò l’ospedale e fu trasportato sull’Air Force One. Per molti studiosi questa fu un’azione illegale, perché il corpo venne spostato senza prima aver fatto effettuare un esame forense dal coroner di Dallas secondo le leggi dello Stato del Texas; la morte del presidente, allora catalogata come un crimine di Stato e non federale, sarebbe dovuta sottostare alle leggi del Texas.
Una volta che il corpo del presidente Kennedy fu sull’aereo, Lyndon Johnson, con a fianco Jacqueline, alle 14.38, giurò fedeltà al giudice Sarah T.Hughes e divenne il 36° presidente.
Intorno alle 18,00 l’aereo dell’Air Force One atterrò alla base aerea Andrews, vicino a Washington, dove la bara fu caricata su un’ambulanza militare e portata all’ospedale navale di Bethesda per l’autopsia e le preparazioni funebri. Quando Jacqueline salì a bordo, il suo tailleur rosa e le gambe erano ancora macchiati dal sangue di suo marito. Per tutto il pomeriggio e fino al mattino del giorno successivo si rifiutò di lasciare il corpo di suo marito se non per il giuramento di Johnson. Altresì rifiutò di cambiarsi d’abito: “Devono vedere cos’hanno fatto”.
Numerose e diverse furono le reazioni all’assassinio del 35° Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.Subito dopo la sparatoria, prima che la morte fosse annunciata, fu solo una gran confusione. Essendo periodo di guerra fredda, inizialmente fu poco chiaro se la sparatoria facesse parte di un più grande attacco contro gli U.S.A. e se il vice presidente Johnson, che procedeva due vetture più indietro, fosse al sicuro.
Le notizie scossero la nazione: uomini e donne piangevano apertamente; le persone si riunivano nei grandi magazzini per guardare la TV che ininterrottamente seguiva gli eventi.Il traffico si bloccava e le notizie passavano di auto in auto. Le scuole degli U.S.A. e del Canada furono chiuse.La rabbia contro il Texas e i texani fu segnalata in alcuni individui: diversi fans del Cleveland Browns, ad esempio, che la domenica successiva giocarono contro i Dallas Cowboys, denigrarono la città di Dallas scrivendo: “Hanno ucciso il Presidente.”
La maggior parte dei capi di stato espressero la loro indignazione e dispiacere, alcuni alla televisione, altri alla radio, pronunciando messaggi di cordoglio e shock per l’assassinio.I governi di molti Paesi ordinarono le bandiere a mezz’asta e giorni di lutto.Molti si chiesero se il nuovo presidente Johnson avrebbe continuato la politica di Kennedy oppure no. A continuarla fu in effetti Bill Clinton.
Alle radio ed alle televisioni di molti Paesi, dopo aver interrotto le trasmissioni, furono messe in onda solo musiche funebri, notiziari riguardanti l’assassinio del Presidente, interviste o video riguardanti eventuali visite di Kennedy in quel Paese.
All’ambasciata americana e ai consolati di tutto il mondo i centralini furono sommersi di chiamate e il personale, scosso, spesso non rispose neppure.
Furono aperti registri per le condoglianze; la morte del Presidente stemperò la guerra fredda ed entrambe le parti espressero dolore e cordoglio.
Subito dopo l'autopsia il corpo di Kennedy fu preparato per i funerali e portato alla Casa Bianca.
Domenica 24 la salma fu trasportata al Campidoglio in Washington dove per tutto il giorno e la notte, centinaia di migliaia di persone resero omaggio al presidente.
Il 25 novembre 1963 fu il giorno del funerale e giornata di lutto nazionale.
Mentre veniva trasmesso il funerale, le vie delle città erano deserte; scuole, uffici, negozi e fabbriche erano quasi tutti chiusi. Chi rimase aperto consentì di assistere ai servizi commemorativi. Le campane delle chiese suonarono a lutto e in alcune città gli ufficiali di polizia indossarono la fascia nera.
Fu ordinato il silenzio nazionale alle 12.00 EST (17.00 UTC) per cinque minuti, all’inizio del funerale.
Centinaia di migliaia di persone in Europa, in Unione Sovietica e Giappone guardarono il funerale trasmesso via satellite dalle TV.
Tutte le religioni ed i fedeli commemorarono Kennedy. La maggior parte dei capi di Stato espresse il proprio dolore e molti governi chiesero ai loro cittadini di riconoscere il dolore degli Stati Uniti come se fosse il proprio, assistendo ad una commemorazione con bandiere a mezz’asta.
Per settimane dopo il funerale, continuarono ad essere celebrate funzioni commemorative per il giovane Presidente.
A tutt'oggi (2009) le certezze dell'assassinio di Kennedy si reggono su diverse testimonianze:
la raccolta di testimonianze contenuta nella relazione Warren[32]
le fotografie che accompagnano la relazione Warren
la registrazione dei colpi sparati[33]
la registrazione filmica dell'assassinio fatta da Abraham Zapruder[34]
E. Howard Hunt[1], indica il responsabile politico[35];[36]
Madeleine Duncan Brown[2], indica il responsabile politico[37]
Lee Harvey Oswald sarebbe il capro espiatorio[38]
Secondo l'ipotesi di un complotto, resta da dare un nome all'organizzatore e al responsabile operativo, ad un radiotelefonista e al suo compagno che si vedrebbero nelle fotografie, ed eventualmente ad almeno altri tre tiratori ed altri fiancheggiatori.
BIBBLIOGRAFIA:
"JFK - Sulle tracce degli assassini" di Jim Garrison, Sperling Paperback, 2003 ISBN 88-8274-635-6
"Il racconto di Oswald" di Norman Mailer, Bompiani, 1995 ISBN 88-452-2653-0
"Il Presidente: la lunga storia di una breve vita" di Gianni Bisiach, Grandi tascabili economici Newton, 1993 ISBN 88-7983-301-4












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ITALIA-CINA

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