"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!"
(Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
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"L'età dell'oro dell'America inizia proprio ora". Donald Trump ha giurato da presidente degli Stati Uniti nel suo discorso inaugurale e, nella cerimonia di insediamento del 20 Gennaio 2025, ha delineato gli obiettivi e le linee della sua azione che mira sempre a "mettere l'America al primo posto".
Le parole del leader americano dopo il giuramento: "La mia vita salvata per rendere l'America ancora grande. Declino Usa è finito. Sarò pacificatore e fermeremo tutte le guerre!"
IL VIDEO INTEGRALE DEL GIURAMENTO DI TRUMP 47° PRESIDENTE U.S.A. 2025
Durante il suo discorso dopo il giuramento, Trump ha ringraziato i diversi ex presidenti presenti, tra cui Joe Biden. "Da oggi in poi, il nostro Paese prospererà e sarà di nuovo rispettato in tutto il mondo. Tutte le nazioni ci invidieranno e non ci lasceremo più sfruttare", ha aggiunto.
"La nostra sovranità sarà reclamata, la nostra sicurezza sarà restaurata, la giustizia sarà di nuovo bilanciata", le parole di Trump, che promette: "Sicurezza, giustizia e sovranità torneranno nelle nostre mani".
"Il maligno, violento e ingiusto uso del dipartimento della giustizia come un'arma politica finirà - ha aggiunto - e la nostra principale priorità sarà di creare una nazione orgogliosa, prospera e libera".
"Non verrà mai più utilizzato l'immensa forza dello Stato per perseguitare gli oppositori politici", ha ribadito, aggiungendo: "È una cosa che conosco. Non permetteremo che accada. Non accadrà più. Sotto la mia guida, ripristineremo una giustizia giusta, equa e imparziale secondo lo stato di diritto costituzionale".
"Inizia un'altra età dell'oro. Dio mi ha salvato per rendere l'America di nuovo grande". Trump ha giurato ieria come 47° presidente Usa.
Appena insediato alla Casa Bianca ha firmato la grazia per gli insurrezionisti dell'attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e la revoca di 78 leggi emanate da Joe Biden. Marcia indietro sulle auto green, stop all'accordo di Parigi sul clima e blocco dello ius soli tra i primi atti. Usa fuori anche dall'Oms.
"Riprenderemo il Canale di Panama, pianteremo la nostra bandiera su Marte, la Danimarca accetterà di cedere la Groenlandia".
Poi attacca l'amministrazione Biden: "Estremista e corrotta". Bagno di folla con i fan all'Arena. Il popolo Maga (Make America Great Again) invade la capitale: "È la nostra rivincita". Meloni unica leader Ue."
Il presidente eletto americano Donald Trump ha pubblicato su Truth una mappa in cui il Canada fa parte degli Stati Uniti, ribadendo le mire espansionistiche rilanciate più volte negli ultimi giorni nei confronti del vicino, così come della Groelandia e del Canale di Panama. La foto, con i colori della bandiera a stelle e strisce che ricoprono i due Paesi uniti, è accompagnata dalla didascalia: "Oh Canada!"
“Dal 20 gennaio 2025 cambieremo l'economia molto velocemente” ha annunciato poi Trump nel suo primo interventoda presidente degli Stati Uniti ufficialmente eletto. Il 20 gennaio 2025 è il giorno in cui Trump tornerà alla Casa Bianca, l’Inauguration Day. Oggi, invece, il Congresso di Washington lo ha proclamato ufficialmente presidente eletto degli Stati Uniti (lo ha fatto, nemesi storica, Kamala Harris, la sua sfidante alle elezioni del 5 novembre scorso).
“Abbiamo un'inflazione - ha poi aggiunto il tycoon - a un livello che non abbiamo mai avuto prima. Nei prossimi quattro anni gli Stati Uniti decolleranno come una navicella spaziale”. Il successore di Joe Biden ha poi annunciato che cancellerà “immediatamente” la decisione di mettere al bando letrivellazioni off-shore. “Noi - ha detto Trump, parlando dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida - trivelleremo e lo faremo in molti posti e i prezzi dell'energia andranno giù fino a un livello molto basso”.
“Da Biden ereditiamo una situazione difficile!”
V. ZELENSKY E V. PUTIN
Il presidente eletto è stato molto duro contro Joe Biden anche per la sua politica estera. “Noi abbiamo sconfitto l'Isis. Non abbiamo avuto guerre e ora ci ritroviamo un mondo che brucia con Russia, Ucraina e Israele” ha scandito Trump. Il tycoon ha aggiunto che la cattiva gestione del ritiro americano dall'Afghanistan ha “ispirato la Russia a invadere l'Ucraina”.
“Ereditiamo una situazione difficile dall'Amministrazione uscente di Joe Biden!”, ha precisato il miliardario newyorkese Elon Musk e “fanno di tutto per renderla ancora più difficile!”
DONALD TRUMP ED ELON MUSK
Eppure, per quanto riguarda la politica estera, le intenzioni del presidente che entrerà a breve in carica sono tutt’altro che pacifiche: rispondendo a una domanda specifica di un giornalista, Trump non ha escluso l’uso della forza militare per un'eventuale riconquista del canale di Panama e per l'annessione della Groenlandia.
“Non posso dare assicurazioni su nessuna delle due questioni” ha risposto. Aggiungendo subito dopo: “Ma posso dire questo: ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica. Il Canale di Panama è stato costruito per i nostri militari. Non ho intenzione di impegnarmi su questo adesso, potrebbe darsi che dovrò fare qualcosa!”
Sul suo social Truth, il presidente eletto aveva scritto che l'annessione della Groenlandia agli Stati Uniti “è una cosa che deve accadere”. Lo aveva annunciato condividendo un video dell'aereo di suo figlio Donald Jr. che atterra sull'isola, oggi parte della Danimarca.
Il prossimo inquilino della Casa Bianca ha intenzione di usare la “forza economica” (applicando dazi) contro il Canada, il Paese che il presidente eletto vorrebbe diventasse il 51esimo Stato americano.
“Cambieremo il nome al Golfo del Messico,
più appropriato Golfo d’America!”
“Cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d'America” ha detto ancora il presidente eletto nella conferenza stampa tenuta a Mar-a-Lago, spiegando che questo “è il nome più appropriato”. Trump ha poi minacciato anche il Messico di “imporre dazi molto severi” perché “deve smettere di permettere a milioni di persone di riversarsi nel nostro Paese” anche se potrebbe fermarli. Lo stesso discorso è stato fatto per il Canada. Il presidente ha poi aggiunto: “Ci stiamo avvicinando all'alba dell'età dell'oro dell'America!”
“Meloni è volata fin qui poche ore solo per vedermi!”
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI
“Gli altri leader hanno mostrato grande rispetto per il nostro Paese. La premier italiana Meloni è volata fin qui per poche ore solo per vedermi” ha poi detto Trump, ricordando anche l'accoglienza di Emmanuel Macron a Parigi.
I Paesi Nato dovrebbero portare
la quota di adesione al 5%
STOP THE WAR STOP NATO
Il presidente Trump ha ribadito che i membri Nato devono alzare la quota di adesione al 5 percento. “Molti non pagano – ha ricordato, rispondendo alla domanda di un giornalista - la Germania, per esempio, ha dato meno dell'uno per cento. Beh, penso che la quota della Nato debba essere del 5 percento!”
Permessi ambientali per chi investe negli Usa
oltre un miliardo di dollari!
Tornando ai temi economici, Donald Trump ribadisce che la sua amministrazione faciliterà i permessi ambientali per quelle aziende che investiranno negli Usa oltre un miliardo di dollari. Il presidente ha annunciato 20 miliardi di investimenti per costruire data center negli Usa da parte del miliardario del settore immobiliare degli Emirati Arabi Uniti, Hussain Sajwani, fondatore e presidente di Damac. Sajwani è anche intervenuto brevemente, dicendo: “Siamo molto entusiasti per questa nuova Presidenza”. Il tycoon ha spiegato che i data center saranno costruiti in diversi Stati.
“A New York giudici disonesti,
non ho fatto niente di male!”
F.B.I.
“Non ho fatto niente di male, non ho fatto assolutamente niente di male. Se avessi fatto qualcosa di male, non starei qui davanti a voi ora, perché ho vinto tutti i processi. Nessuno ne ha mai vinto così tanti come ho fatto io contro il dipartimento della Giustizia” ha poi detto Trump a proposito dell’imminente verdetto sul processo Stormy Daniels. Il presidente eletto ha attaccato il giudice della Corte Suprema statale di New York, Juan Merchan, definendolo “molto disonesto”. Il riferimento è a lui e agli altri giudici di New York che hanno presieduto i processi in cui il tycoon è stato dichiarato colpevole. Merchan intende chiudere il processo venerdì 10 gennaio 2025 con la sentenza, dopo il verdetto di colpevolezza emesso a maggio dell'anno scorso.
Free people, citizens of the United States of America, former President Joe Biden hid his family's economic dealings in Ukraine before the Russian invasion of February 22, 2022: the Biden family financed and earned billions of dollars on the search for bacteriological weapons in Ukrainian neutral territory on behalf of NATO OTAN; the war in Ukraine almost three years ago was caused by the unscrupulousness of the Democratic administration of Joe Biden and Kamala Harris, in Ukraine they supported a government that had already been in civil war in the Donbass since 2014, in those years the Democrats were in the White House with Barack Obama and Hillary Clinton! Together with the European Union led by Angela Merkel's Germany, they supported lawlessness with regime change caused by the Maidan Square riots; in 8 years (2014 - 2022) the civil war in eastern Ukraine has caused over 15,000 deaths, mostly civilians and children living in eastern cities shelled with the artillery of the regular Kiev army! The West was comfortable with Ukraine's instability to counter Russia! Vladimir Putin for 8 years has launched appeals for a solution to be found but for 8 long years the West and America have preferred to sleep, for their own interests! We come to February 22, 2022, Putin is forced after 8 years of provocations and appeals that fell on deaf ears, after the Minsk1 and Minsk2 agreements in which the NATO countries OTAN were the first to violate, not to apply, financing and bribing with billions of dollars, your Americans above all, the various governments that have succeeded Kiev with the latest being that of Zelensky, which in almost three years of war has received trillions of dollars in currency and armaments, Zelensky is the first person to oppose the peace talks by shifting the responsibility to Putin, but in this dangerous war for world security, the only one to earn trillions of dollars is only his government supported by the administrator of the Democrats before Obama today of Biden tomorrow of Kamala Harris, at the expense of the death of thousands of civilians and innocent children, at the expense of entire destroyed cities razed to the ground; Zelensky is the first person to oppose the peace talks by shifting the responsibility to Putin, but in this dangerous war for world security, the only one to earn trillions of dollars is only his government supported by the administrator of the Democrats before Obama today of Biden tomorrow of Kamala Harris, at the expense of the death of thousands of civilians and innocent children, at the expense of entire destroyed cities razed to the ground! The reconstruction will be taken care of by the European Union with other trillions of euros that will be used in part to bribe other senior government officials and will be used to bribe the new Ukrainian President who will be elected after Zelensky or perhaps will be re-elected again for a second term again thanks to American dollars! THAT'S ENOUGH! Only Donald Trump can stop this vicious cycle of corruption, guns, innocent blood and indiscriminate wars around the world! On November 5, 2024 vote for Donald Trump, the real President who, like Kennedy, suffered attempts against his life! American people on November 5, 2024 vote for Donald Trump president, for true peace in the world, only Donald Trump can save us! Democrats squander billions of dollars on weapons on Ukraine and Israel! That's enough! Let's vote TRUMP!
KIM과 TRUMP 사이의 정상 회담은 하노이에서 한반도의 평화를위한 대폭 진전으로 실패했습니다.
HANOI - (VIETNAM) - Il presidente Usa Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un si sono incontrati al Metropole di Hanoi, in Vietnam per il summit previsto per il 27 e il 28 febbraio 2019.
I due leader si sono stretti la mano: “Il potenziale è incredibile, un’opportunità come nessun’altra nella storia, per il mio amico Kim Jong-un”, ha detto Trump. Anche Kim ha espresso la sua soddisfazione per l’incontro, specificando che molti “ostacoli sono già stati superati” e che si aspetta molto da questo nuovo incontro. La stretta di mano ha dato il via al summit e ha anticipato la cena durante la quale Kim e Trump discuteranno delle tematiche al centro del summit.
Al centro del faccia a faccia vi è ancora una volta il tema della denuclearizzazione della penisola coreana, già affrontato nel corso dello storico incontro di giugno 2018.
Il primo summit tra Trump e Kim si era concluso con dichiarazioni piuttosto vaghe circa le mosse da intraprendere pacificare i rapporti tra Usa e Corea del Nord e restano molte le incertezze sull’esito del nuovo incontro.
Le relazioni sono tra i due leader sono in una fase di stallo: gli Stati Uniti vogliono lo smantellamento dell’arsenale nucleare nordcoreano e la lista degli impianti, ma Kim in cambio chiede la rimozione delle sanzioni.
Nessuna delle due parti però sembra disposta a cedere prima dell’altra, per cui spetta ala diplomazia adoperarsi per giungere ad un compromesso. Se così non fosse, il summit appena iniziato rischia di concludersi con un nulla di fatto o, peggio, con la rottura diplomatica – di nuovo – tra Usa e Corea del Nord. Fin dalla vigilia dell’incontro sono circolate alcune voci secondo cui Trump e Kim potrebbero dichiarare la fine della guerra di Corea, formalmente chiusasi solo con una tregua nel 1953.
Sulla carta, infatti, Stati Uniti e Corea del Nord sono ancora in guerra.
La notizia è stata diffusa da alcune fonti diplomatiche della Corea del Sud, citate dal New York Times, che specifica come i diplomatici sudcoreani fossero inizialmente scettici. Adesso invece sembra che il raggiungimento della pace non sia un’ipotesi tanto improbabile: una simile dichiarazione darebbe inizio ad un complesso negoziato per un giungere ad un trattato di pace.
Il leader della Corea del Nord e i giornalisti americani avrebbero dovuto soggiornare nello stesso hotel di Hanoi, ma all’ultimo minuto i media sono stati spostati in un’altra struttura.
La presenza nello stesso hotel di Kim e della stampa Usa sembrava un’indicazione di migliori relazioni tra i due paesi e di una maggiore trasparenza del leader nordcoreano, ma così non è stato. Secondo l’agenzia di stampa sud-coreana Yonhap, il ricollocamento è avvenuto per questioni “tecniche”. Il consigliere di sicurezza nazionale Usa John Bolton ha negato oggi, parlando alla CBS, che il summit della scorsa settimana tra il presidente Donald Trump e il numero uno nordcoreano Kim Jong Un sia stato un fallimento.
Il secondo vertice tra Trump e Kim si è tenuto il 27 e 28 febbraio ad Hanoi. E’ finito in anticipo, senza alcun risultato e non c’è stato neanche un comunicato congiunto.
Ma Bolton, parlando a “Face the Nation”, ha detto che il summit è stato un “successo, definito dal fatto che il presidente protegge e fa progredise gli interessi nazionaloi americani”.
Il fatto che Trump abbia “tenuto ferma la sua visione”, a dire di Bolton, “ha approfondito la sua relazione con Kim Jong Un”. E il consigliere ha commentato: “Non vedo dove sia il fallimento, quando l’interesse nazionale americano viene protetto”.
HELSINKI- (Lunedì 16 Luglio 2018) - Il clima torrido di Helsinki, 30 gradi, come non si vedeva da quasi 20 anni, è servito al disgelo fra Vladimir Putin e Donald Trump. Un lungo faccia a faccia fra i due leader, una rassegna di tutti i principali dossier e la presa d'atto della necessità di migliorare le attuali relazioni fra Usa e Russia, fortemente condizionate dal Russiagate. Il vertice finlandese è servito più a rinsaldare il rapporto personale fra Trump e Putin, più che a comporre distanze ancora forti sui dossier internazionali più scottanti.
Proprio il Russiagate era un tema centrale del summit dei due capi di Stato ed è stato il cuore della conferenza stampa. Momento clou quando un giornalista dell'Associated Press ha chiesto a Donald Trump a chi desse maggior credito, se alle agenzie di intelligence Usa che incolpano i russi di ingerenza o alla parola di Vladimir Putin. "Credo a Putin" ha detto Trump. E Vladimir Putin ha nuovamente negato ingerenze in affari interni americani, si è detto anche "pronto a collaborare" con le indagini negli Usa anche acconsentendo agli interrogatori degli 007, purché questo avvenga "in un clima di reciprocità".
Ha anche teso una mano molto benevola a Trump, annunciando che Mosca intende chiedere la cooperazione americana per un'inchiesta sull'imprenditore americano Bill Browder, accusandolo di avere realizzato guadagni in Russia per 1,5 miliardi di dollari senza pagare tasse. Browder ha finanziato la campagna elettorale di Hillary Clinton con 400 milioni di dollari. "Forse è stato un contributo legale - ha aggiunto Putin - ma il guadagno è stato realizzato illegalmente".
Dal canto suo per Trump è stato gioco facile bollare l'inchiesta Russiagate come una "farsa senza prove" e ribadire di aver vinto le presidenziali Usa "onestamente". L'inchiesta "è stata un disastro, ci ha tenuto separati, è una farsa. Ancora dobbiamo trovare le prove. La mia è stata una campagna elettorale onesta. Ho battuto correttamente Hillary. Il Russiagate ha messo in difficoltà le relazioni delle due più importanti potenze nucleari".
CLIMA CORDIALE, DISTANZE SUI DOSSIER. Atmosfera molto cordiale fra i due capi di Stato, anche se emergono punti di distanza su molti fronti caldi, come Iran, Siria, Ucraina, energia. "Avremmo dovuto avere questo dialogo molto tempo fa, prima che entrassi alla Casa Bianca, siamo stati stupidi entrambi, Usa e Russia, entrambi abbiamo fatto errori" ha ammesso Trump, mentre Putin ha espresso l'auspicio che il clima da guerra fredda "sia lasciato alle spalle". L'incontro è stato suggellato dal regalo di Putin a Trump del pallone dei Mondiali di calcio: "Questo è per mio figlio Barron" ha ringraziato The Donald.
"È stato un round di colloqui davvero proficuo" ha affermato Vladimir Putin nel corso della conferenza stampa, spiegando che "il momento complicato delle tensioni fra i nostri Paesi non ha una base solida: la guerra fredda è una cosa del passato. Il mondo è cambiato e oggi Usa e Russia si trovano ad affrontare una serie di cambiamenti e nuove sfide. Dobbiamo lasciarci dietro le spalle questo clima da guerra fredda, non c'è bisogno dello scontro, la situazione è cambiata, bisogna affrontare le sfide comuni, il terrorismo sempre in crescita e il crimine internazionale, per non parlare dei problemi economici e ambientali. Possiamo affrontare queste sfide solo unendo le forze e lavorando insieme".
"Un dialogo produttivo" conferma il presidente Usa nelle dichiarazioni alla stampa. "Abbiamo parlato di questioni importanti, è stato aperto un dialogo produttivo e importante, tutto è andato molto bene. I disaccordi sono ben noti, risolveremo molti dei problemi, dovremo trovare dei modi per cooperare per difendere gli interessi dei nostri paesi" ha detto il presidente Usa, ribadendo un concetto già espresso in mattinata in un tweet. "Le nostre relazioni non sono mai state peggiori di adesso, ma questo è cambiato da quattro ore a questa parte, da quando ci siamo incontrati e c'è stato un dialogo così proficuo". Trump si è detto convinto che "il dialogo costruttivo tra la Russia e gli Usa può offrire la possibilità di aprire nuove strade per la pace".
Sul fronte energetico, altro tema centrale dell'incontro, Trump ha detto che con la Russia "siamo concorrenti nella fornitura di energia quando parliamo di oleodotti", in questo momento "gli Usa sono i fornitori più importanti nel campo energetico e credo che saremo concorrenti onesti e leali. Abbiamo parlato di tutto ciò nel nostro colloquio, anche con toni molto accesi, vedremo come andrà a finire, al momento ci sono molte fonti per l'approvvigionamento". Dal canto suo Putin ha spiegato che "la Russia può collaborare con una potenza energetica come gli Usa per regolarizzare il mercato dell'energia, nessuno ha interesse che ci sia un dumping dell'energia. Men che meno i consumatori. Quindi c'è sicuramente spazio per la cooperazione", ha aggiunto. La Russia "è pronta a mantenere il transito del suo gas attraverso l'Ucraina" anche dopo la costruzione del gasdotto Nord Stream 2, ha spiegato il presidente russo, assicurandoo l'America che è pronta a "estendere i contratti di transito" del gas in Ucraina, in scadenza nel 2019.
PRIMA DEL VERTICE. La specialità di Donald Trump è "scaldare" gli incontri con dichiarazioni di fuoco e il presidente Usa non si è smentito neanche stavolta. "Il nostro rapporto con la Russia non é MAI stato peggio di così grazie a molti anni di follia e stupidità USA e adesso, la CACCIA ALLE STREGHE MANIPOLATA" aveva scritto questa mattina The Donald. "Siamo d'accordo" è la reazione dell'account Twitter del ministero degli Esteri russo al tweet di Donald Trump. Il riferimento del presidente Usa è a Barack Obama e al Russiagate. L'ex presidente "non ha fatto nulla" rispetto alla sospetta ingerenza della Russia nelle elezioni Usa: "Ha detto che non poteva succedere, che non era un gran problema" ha scritto Donald Trump in un tweet.
Al summit di Helsinki Donald Trump non andava con aspettative alte: "Non verrà niente di negativo, e forse verrà fuori qualcosa di buono" aveva detto in un'intervista alla Cbs quando era ancora in Scozia, definendo "nemici" l'Ue per il commercio, la Cina e la Russia "per certi aspetti". Ma "questo non significa che siano cattivi. Non significa nulla. Significa che sono competitivi", ha poi aggiunto. Quanto poi al suo incontro con la Regina Elisabetta II - "una persona incredibile" - Trump rivela il pensiero della sovrana sulla Brexit, considerata una questione "complicata".
Trump ha spiegato inoltre che, grazie al suo intervento a Bruxelles, la Nato si presenta a questo appuntamento "più forte che mai". In un tweet ha scritto di aver "ricevuto molte telefonate dai leader dei Paesi Nato che mi hanno ringraziato per averli aiutati a farli incontrare e per averli fatti concentrare sui loro obblighi finanziari, sia presenti sia futuri. Abbiamo avuto un Summit veramente grande che é stato coperto in modo impreciso da gran parte dei media. La Nato é adesso forte e ricca!
SINGAPORE - (Martedì 12 Giugno 2018) - Puntualissimi il presidente Donald Trump e l'omologo nordcoreano Kim Jong-un si sono incontrati alle 9 del mattino (le 3 in Italia) nell'hotel Capella sull''isola di Sentosa per dare il via al primo vertice al massimo livello tra tra i due paesi. Migliaia di scatti per la storia stretta di mano, ripetuta anche nel salottino dove si è svolto l'incontro bilaterale. "Kim vuole la denuclearizzazione e la pace più di me, sa che sarà un bene per il suo popolo. Abbiamo sottoscritto un documento di ampio respiro, credo che lui onorerà gli impegni", ha sintetizzato Trump al termine del vertice. "Kim darà il via al processo appena tornato in Corea. Posso dire che adesso lo conosco abbastanza bene". I dettagli del documento non sono stati resi noti, ma ci sarebbero degli impegni reciproci. Da un lato, Kim avrebbe garantito l'avvio del processo di denuclearizzazione che - a detta di Trump - è un processo già iniziato "e si sta muovendo rapidamente". Dall'altro, Trump ha annunciato la sospensione delle manovre congiunte tra americani e sudcoreani al confine, definite troppo costose e non più vitali in una fase di disgelo. Uno scenario che coglie di sorpresa Seul, che infatti si è presa del tempo per analizzare a fondo il senso reale dell'annuncio.
Trump e Kim si sono incontrati su un patio del Capella Hotel, completo di tappeto rosso e di bandiere dei due Paesi sul fondo: la storica stretta di mano, nel primo faccia a faccia tra i leader dei due Paesi, è durata poco più di 10 secondi, con Trump che ha rafforzato il contatto con il giovane leader poggiando brevemente anche la mano sinistra sul braccio destro di Kim. Dopo un breve scambio diretto di saluti, i due leader si sono mostrati ai flash dei fotografi e alle telecamere per immortalare lo storico momento. Il vertice con il presidente Kim, aveva detto in apertura Trump, sarà "un incredibile successo" e "non ho dubbi avremo un incredibile miglioramento nelle relazioni bilaterali". Immediata la replica del presidente nordocoreano: "Ci sono stati una serie di problemi ma "li abbiamo superati tutti e oggi siamo qui".
"ACCORDO STORICO"
"Abbiamo avuto un incontro storico, abbiamo deciso di lasciarci il passato alle spalle, abbiamo firmato un documento storico, il mondo vedrà un importante cambiamento", ha detto brevemente il leader nordcoreano Kim Jong-un poco prima della firma del documento congiunto con Trump. "Vorrei esprimere gratitudine al presidente Trump per aver fatto accadere questo incontro", ha aggiunto Kim. Il contenuto del documento sulla denuclearizzazione - che il presidente Usa ha definito "alquanto completo" - non è stato reso noto nei dettagli.
"PRESTO LA DENUCLEARIZZAZIONE DELLA COREA"
"La nostra relazione con la Corea del Nord sarà qualcosa di molto diverso rispetto al passato, abbiamo sviluppato un legame molto speciale", ha dichiarato Trump firmando il documento. "Abbiamo avuto un incontro storico, abbiamo deciso di lasciarci il passato alle spalle, abbiamo firmato un documento storico, il mondo vedrà un importante cambiamento". "C'è molta soddisfazione e molta gioia, voglio ringraziare il presidente Kim", ha continuato Trump. "Abbiamo trascorso molto tempo insieme, ed è andato molto meglio di quello che si potesse prevedere e questo porterà tanto di più. E' un onore essere con il presidente Kim", ha aggiunto prima di stringere la mano e dare una pacca sulle spalle al leader di Pyongyang. "Inviterò Kim alla Casa Bianca - ha detto Trump al termine del summit - Il processo di denuclearizzazione della Corea del Nord inizierà 'molto velocemente'".
Il faccia a faccia fra Trump e Kim è terminato dopo meno di un'ora e subito dopo è iniziata la parte del vertice allargata alle delegazioni dei due Paesi. Seduto vicino al presidente Trump, il segretario di Stato, Mike Pompeo, il consigliere per la sicurezza nazionale, John Bolton, e il capo di gabinetto, John Kelly.
Trump e Kim sono rimasti seduti l'uno di fronte all'altro e il clima è apparso molto cordiale. Davanti alle telecamere, i due leader si sono stretti nuovamente la mano allungandosi sul tavolo lungo il quale sono seduti i partecipanti al summit.
"Molte persone nel mondo penseranno che sia una specie di film di fantascienza": sono le parole che avrebbe detto il leader nordcoreano Kim Jong-un al presidente americano Donald Trump dopo la loro stretta di mano, secondo la traduzione del suo interprete.
Durante il colloquio, Donald Trump ha tirato fuori l'iPad e ha mostrato a Kim un breve video - girato in coreano e in inglese - in cui si definiscono gli obiettivi "alti" di un'intesa tra Usa e Nord Corea, una sorta di trailer agiografico della missione comune che li condurrà nella storia. È stato lo stesso Trump a mostrare il video ai giornalisti in apertura della conferenza stampa. Intitolato "Due uomini, due leader, un destino", il video ha toni epici e frasi a effetto sullo sfondo di scenari di guerra alternati a scene di sport e benessere: "Oggi può iniziare un nuovo mondo, un mondo di amicizia, rispetto e buona volontà". Trump ha raccontato di averlo mostrato a Kim ("Credo che gli sia piaciuto molto") e alla delegazione nordcoreana di otto persone: "Sono rimasti molto colpiti".
LA CENA
Finito il vertice allargato, ma non le conversazioni durante la colazione di lavoro a base di cocktail di gamberi e insalata di avocado, polpo, costolette di manzo servite con patate e broccoli al vino rosso, maiale in agrodolce e riso, baccalà con ravanelli. Come dessert, tortino al cioccolato, gelato alla vaniglia e tropezienne. Il presidente sudcoreano Moon Jae-in, primo capo di Stato a commentare, ha rivelato di aver trascorso "una notte insonne" e ha auspicato che il summit possa aprire "una nuova era di completa denuclearizzazione, pace e nuove relazioni tra Corea del Sud, Corea del Nord e Stati Uniti". I due leader hanno lasciato Singapore a poco più di un'ora di distanza l'uno dall'altro, intorno alle 20 ora locale.
IL DOPPIO INVITO
Kim e Trump torneranno a incontrarsi. Non è ancora dato sapere quando, ma i due leader hanno accettato i reciproci inviti a visitare l'uno il Paese dell'altro, stando a quanto riferito dall'agenzia nordcoreana Knca.
Donald Trump ha fatto molte promesse. Ad un anno dal suo insediamento è tempo di un primo bilancio, a partire dai suoi cavalli di battaglia: sanità e tasse!
DONALD TRUMP - PRESIDENTE U.S.A.
Passa veloce il tempo quando ci si diverte: è passato solo un anno da questo tweet: “Il 20 gennaio 2017, sarà ricordato come il giorno in cui il popolo è di nuovo al comando di questa nazione!”. A scriverlo era Donald J. Trump, neo presidente degli Stati Uniti d’America, fresco di discorso inaugurale.
Ѐ così, quindi? Al contrario di quanto accadeva sotto l’amministrazione di Barack Obama ora in America è il popolo a governare? Ovviamente è una domanda scema. Si tratta di banale retorica presidenziale, ma da quando Trump si è candidato, ha fatto dichiarazioni riguardanti l’agenda politica decisamente più precise e verificabili. Il sito di fact-checkingPolitiFact ha provato a mettere insieme le principali promesse fatte in campagna elettorale verificandone lo stato, se sono cioè state mantenute o se sono state disattese.
Ma anche se si trovano in una fase di stallo, se si è arrivati a un compromesso o se riguardano processi che necessitano di più tempo.
Inutile dire che quest’ultima categoria è la più nutrita. Sommata alle promesse arrivate a un punto morto o che per il momento hanno trovato una soluzione alternativa raggiunge circa l’84%. Invece, arrotondando, per il 7% si può già dire che non sono state mantenute e che per il 9% invece Trump è stato coerente con la parola data.
Va da sé che tutto ciò rappresenta una cosa negativa o positiva a seconda dei punti di vista: per esempio tra le promesse mantenute c’è l’uscita dall’accordo sul clima di Parigi, e tra quelle non mantenute l’intenzione di denunciare tutte le donne che l’hanno accusato di molestie sessuali.
Ma iniziamo dalle promesse che PolitiFact definisce le top 5, quelle cioè che in campagna elettorale hanno fatto più discutere.
1. L’abrogazione dell’Obamacare:
La riforma sanitaria approvata durante l’amministrazione Obama e che Trump ha definito disastrosa finora non è stata abolita. Anzi. Gli svariati tentativi del governo Trump sono falliti in modo anche abbastanza eclatante, con pesanti defezioni all’interno dello stesso Partito repubblicano. La faccenda è piuttosto complicata e tocca un tema molto delicato, cioè il rapporto tra il concetto di welfare pubblico, le assicurazioni private e il governo statunitense. Basti dire che a fatica Trump è riuscito a far approvare parzialmente una nuova riforma sanitaria che in sostanza smonta molte parti fondamentali dell’Obamacare. Ma di fatto non è stata ancora del tutto abrogata.
2. Il muro al confine con il Messico:
Ѐ una delle promesse più roboanti, ma Trump ha pure ripetutamente rincarato la dose, sostenendo diverse volte che, in un modo o nell’altro, il Messico avrebbe pagato tutte le spese. In realtà esistono già delle barriere fisiche di vari tipi precedenti Trump.
Il governo messicano, dal canto suo, ha detto molto chiaramente che non ha intenzione di pagare un bel niente. Bisogna comunque ancora capire quanto costerebbe l’opera. E soprattutto in che modo dovrebbe essere finanziata. A fine gennaio 2017 ha firmato un ordine esecutivo per iniziare la progettazione. Nel frattempo sono stati realizzati alcuni prototipi in cemento.
3. Lotta al terrorismo e contrasto all'immigrazione clandestina:
Sull’immigrazione e sul terrorismo Trump si è espresso in modo colorito. Ha anche indicato i paesi che secondo lui sono pericolosi: Corea del Nord, ovviamente, ma anche Ciad, Yemen, Venezuela, Libia, Iran e Somalia. Alle persone provenienti da questi paesi il governo statunitense ha imposto rigide restrizioni, se non dei veri e propri blocchi. Ѐ il cosiddetto travel ban. Tuttavia diversi giudici federali hanno opposto l’incostituzionalità dei provvedimenti. Il governo ne ha quindi impugnato la sospensione. La Corte suprema allora ha sospeso la sospensione, ma la questione non è affatto conclusa. La legittimità costituzionale del travel ban deve ancora essere discussa.
4. Taglio delle tasse per tutti:
Eh sì, l’ha detto: “Tutti quanti avranno un taglio delle tasse, specialmente la classe media”. Una riduzione fiscale c’è stata, ma sicuramente finora non ha riguardato tutti. Anzi, stando a diversi studi, proprio la classe media tendenzialmente pagherà di più. Secondo il Joint Committee on Taxation (una commissione governativa) a beneficiarne saranno i ricchi. Entro i prossimi dieci anni chi avrà ricavi al di sotto dei 75mila dollari vedrà un incremento delle tasse. La stima del gruppo indipendente Tax Policy Center è che solo la ristretta fascia dei contribuenti al di sopra dei 225mila dollari avrà una consistente riduzione delle tasse.
5. Riduzione dell’aliquota di imposta alle imprese:
Stando a quanto dichiarato, l’aliquota di imposta alle imprese dovrebbe scendere dal 35% al 15%. In effetti il disegno di legge approvato prevede una drastica riduzione. Ma si passa dal 35% al 21%, sei punti percentuali in meno. Si è arrivati quindi a una soluzione di compromesso, seppure di non poco conto.
Le promesse mantenute:
Trump è un personaggio politico che esterna una quantità di messaggi pubblici senza precedenti. Tra quelli che possono essere considerate promesse elettorali, ci sono alcune che PolitiFact identifica già come mantenute. Iniziamo con la deregolamentazione normativa. Secondo l’amministrazione Trump ci sono troppe leggi. Questo danneggerebbe l’economia e produrrebbe perdita di posti di lavoro. Per questo il presidente ha promesso che a ogni nuova legge approvata due sarebbero state eliminate. Ed effettivamente ha emanato un ordine esecutivo che impone ai legislatori di attenersi a questa regola.
Sarà vietato lavorare per la Casa Bianca a chi fa attività di lobby per un governo straniero. Un ordine esecutivo di Trump mette tutto nero su bianco, mantenendo una dichiarazione espressa agli elettori. In realtà un’ordinanza simile, ma più specifica, era già stata firmata da Obama nel 2009. Con un’indagine in corso per una possibile ingerenza russa nelle politiche americane questa ordinanza appare un po’ stridente.
I giudici della Corte suprema degli Stati Uniti vengono nominati dal Presidente. Hanno l’incarico a vita, per cui quando ne muore uno dev’essere sostituito. Alla morte di Antonin Scalia Trump ha dichiarato che avrebbe nominato un altro giudice. Così ha fatto. Al posto di Scalia ora c’è il giudice conservatore Neil Gorsuch. Barack Obama durante i suoi due mandati ha provato in tutti i modi a chiudere il controverso campo di detenzione di Guantanamo. Non ci è riuscito. Trump, invece, Gitmo (come viene confidenzialmente chiamato il centro) l’ha sempre voluto tenere attivo. E così è rimasto. Ha anche fatto aumentare i fondi pubblici per finanziarne le spese.
Il rapporto che l’attuale amministrazione americana ha con il cambiamento climatico e con l’ambiente in generale è tutt’altro che idilliaco. Trump ha annunciato: “Cancelleremo l’accordo di Parigi sul clima e bloccheremo tutti i pagamenti di dollari di tasse statunitensi ai programmi delle Nazioni Unite sul riscaldamento globale”. Gli Stati Uniti hanno quindi stralciato l’accordo di Parigi.
Praticamente tutte le nazioni del mondo tranne la Siria e il Nicaragua l’hanno ratificato, compresa la Corea del Nord. Come previsto, Trump si è anche ritirato dal Trans-Pacific Partnership, o TTP.
Si tratta di un ambizioso accordo commerciale sottoscritto nel 2015 da 12 nazioni che si affacciano sull’Oceano Pacifico. Ora che gli Stati Uniti sono fuori dall’accordo, sarà verosimilmente la Cina ad avere maggiore potere contrattuale.
Effettivamente la Carrier ha annunciato che avrebbe mantenuto negli Stati Uniti circa 800 posti di lavoro. Trump in cambio ha concesso loro incentivi fiscali per circa sette milioni di dollari. Per cui a rigor di logica la promessa è stata mantenuta: la Carrier ha cambiato idea. Tuttavia è durato poco. L’azienda ha già detto che manterrà l’intenzione di trasferire parte della produzione all’estero. In campagna elettorale Trump ha promesso di abbassare le aliquote fiscali per incoraggiare le società a far rientrare nel paese i capitali esteri.L’aliquota unica avrebbe dovuto essere del 10%. Non è andata proprio così, nel senso che la percentuale non è quella prevista, ma in media si avvicina. Durante la sua presidenza, Obama era riuscito a imporre un minimo di regolamentazione per l’acquisto di armi. Le persone affette da malattia mentale non avrebbero potuto acquistarle. Secondo Trump questo metteva in pericolo il Secondo emendamento. Il diritto di possedere armi da fuoco è costituzionale e appartiene a tutti. La regolamentazione di Obama andava abrogata. Promessa mantenuta.
Le promesse non mantenute: Come detto, non è sempre facile identificare il raggiungimento degli obiettivi promessi in campagna elettorale. Per alcuni però si può affermare che non potranno essere raggiunti. Innanzitutto la Cina. Si tratta di un paese commercialmente e politicamente importante, è evidente. Tuttavia, tra le varie dichiarazioni, Trump aveva detto che da presidente avrebbe dichiarato la Cina manipolatrice di valuta. Ecco, no. Non lo è e l’amministrazione statunitense non dichiarerà mai nulla del genere. Trump ha ammesso che le circostanze sono cambiate. Ben prima dello scandalo Weinstein, ci sono state diverse donne che hanno accusato Donald Trump di molestie sessuali.
Donald Trump ha promesso più volte di voler aumentare i posti di lavoro nell’industria manifatturiera americana. Il settore del carbone gli sta particolarmente a cuore. Si tratta di un obiettivo difficilmente raggiungibile in un anno, però qualcosa è successo. La scorsa estate un’azienda che produce impianti di riscaldamento e di refrigerazione, la Carrier, aveva annunciato che avrebbe trasferito parte della produzione in Messico. Apriti cielo. Trump ha subito promesso che avrebbe convinto l’azienda a desistere.