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martedì 1 febbraio 2011

DALLA RIVOLTA DEL PANE IN TUNISIA E ALGERIA ALLA RIVOLUZIONE EGIZIANA E ALBANESE: ESEMPIO DI QUANDO IL POPOLO ESAUSTO SI RIPRENDE LA SUA SOVRANITA'!

L'inizio dell'anno nuovo è stato per il medio-oriente un anno di “fuoco” nel vero senso della parola, tutti i popoli dei paesi Nord-Africani che si affacciano nel mar Mediterraneo, a cominciare dalla Tunisia, via via hanno infuocato il clima politico già di per se molto teso che persiste in quelle terre martoriate da una mai debellata povertà sociale che a stento i suoi governanti, dispotici e nepotisti, non hanno saputo mantenere a bada e non hanno saputo risolvere tutte quelle problematiche legate alla mancanza di un lavoro stabile, alla mancanza di un equilibrio etico e sociale tra le classi ricche e le classi medio-basse, alla mancanza di una seria prospettiva di benessere per il futuro.
Per lo più i “vecchi” e longevi governanti di quelle terre hanno saputo solo ben arricchire le proprie tasche e le tasche dei propri collaboratori e delle proprie famiglie “allargate”!
Decenni di sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e del lavoro, favoriti e appoggiati dai governi occidentali, (Americani in primis), hanno esasperato gli animi di un'intera popolazione che giustamente grida e invoca la tanto agognata libertà di parola, di pensiero e di voto che gli è sempre stata promessa appunto dagli occidentali ma che è stata sempre disattesa perchè l'interesse strategico e di Stato ha sempre prevalso ed i governi occidentali hanno sempre preferito appoggiare i vari Regimi pseudo-democratici in realtà molto dittatoriali.
La scintilla della ribellione a questo stato di cose è stata la rivolta del pane in Tunisia prima e in Algeria subito dopo: l'aumento vertiginoso del prezzo del pane e degli alimenti di prima necessità attuati dal governo all'inizio del 2011 addirittura del 50% in più, è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso che di per se era già stracolmo; la rivolta del popolo è stata la risposta violenta e di per se l'unica risposta possibile che un popolo esasperato senza libertà di stampa e senza nessuna garanzia a suo favore poteva fare.
Al 29 Gennaio 2011 però già si contavano i primi morti negli scontri che già era un vero e proprio bollettino di guerra: 5 morti in Algeria e un martire che si è dato fuoco per protestare contro la repressione del governo; 117 morti in Tunisia e un altro martire che ugualmente si è dato fuoco per protestare contro il governo; 18 morti in Egitto e altri 5 martiri che sempre per protesta si sono dati fuoco mentre si contano altri 3 martiri nello Yemen, uno in Arabia Saudita, uno in Mauritania, 4 in Marocco; l'unico paese di quella fascia Mediterranea Nord-Africana che manca all'appello e dove ancora non è scoppiata la rivolta popolare è la Libia del Colonnello Gheddaffi anche se, a detta di alcuni osservatori interni alla Libia, la tensione è palpabile e lo stato di allerta delle autorità rimane alta.
Infine si deve aggiungere un paese che con il medio-oriente non ci incastra nulla ma che ha avuto la stessa natura e gli stessi scopi nella sua rivolta popolare contro il governo, cioè l'Albania, infatti anche qui il popolo ha cercato di rovesciare il governo guidato dall'onnipresente Presidente Berisha che da più di 20 anni ormai sta facendo il bello e il cattivo tempo della vita politica Albanese, alternandosi alle varie Presidenze dello Stato, del Governo e del Parlamento di un paese fortemente influenzato da un'alta percentuale di corruzione politica e da un cartello di vere e proprie bande mafiose e sanguinarie che trattano di tutto: droga, armi, immigrazione clandestina e prostituzione da esportare in tutta Europa e in tutto l'Est Euro-Asiatico facendo combutta con le mafie Russe, Caucasiche e Italiane per spartirsi gli enormi affari multimilionari che girano intorno a questo losco pianeta; dunque è in questo quadro politico-mafioso che il Governo Albanese ha da sempre poggiato i suoi piedi nutrendosi anche di questa risorsa criminale che di conseguenza, impoverisce sempre di più il suo popolo onesto e sfruttato fino al midollo, erodendo il suo stato sociale.
L'effetto domino scatenato dalla prima rivolta del pane in Tunisia e Algeria che sta ancora oggi infiammando l'intera fascia Nord-Africana, ha dunque evidenziato molti fattori importanti e il primo tra tutti è quello che dimostra che quando il popolo sa reagire ai tiranni, può tranquillamente riprendersi da solo e con le proprie forze la sua SOVRANITA' che gli era stata rubata e negata per tanti anni dai propri Governi.
Quella sovranità che anche in Italia alcuni Giudici e Magistrati, durante l'apertura del nuovo anno Giudiziario, hanno avuto il coraggio di mettere in discussione con alcuni teoremi che di fatto cozzano direttamente contro l'Articolo 1 della Costituzione Italiana che sancisce il principio fondamentale per cui la “sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” sovranità popolare dunque che sembra fare paura anche in Italia.
Del resto la Magistratura è l'unica casta Italiana rimasta intoccabile: i Giudici non vengono eletti dal popolo come i Parlamentari ma vengono nominati, inoltre i Giudici ed i Magistrati sono l'unica casta che gode del privilegio dell'insostituibilità e dell'impunità a 360° in quanto nessun Giudice può essere sostituito o può essere spostato, nessun Giudice e Magistrato viene mai punito professionalmente per un proprio errore, grave o meno, compiuto nell'esercizio del suo lavoro.
Non mi sorprende più di tanto dunque una tale affermazione per cui la sovranità popolare per il Potere Giudiziario Italiano, non è considerata più un tabù o un dogma intoccabile.
D'altronde il Potere Giudiziario Italiano non vorrebbe mai una riforma politica che andrebbe ad intaccare questo loro status quo di privilegiati intoccabili.
Ma i vari Governanti di mezzo mondo, anche qui nell'Occidente apparentemente ricco, libero e democratico, stiano in guardia ed osservino attenti quello che sta succedendo oggi nel Nord-Africa e in Albania, perchè le decine di rivolte popolari più o meno violente, più o meno sanguinarie, hanno tra tutti non solo lo scopo di ribellarsi ai propri Governi e al caro vita ma anche quello di riappropriarsi di una vera sovranità politica che gli apparteneva e che gli è stata sempre negata.
Un popolo può subire in silenzio per decenni diverse ingiustizie e soprusi dai propri Governi fino a che questi soprusi non vadano seriamente ad intaccare lo stato sociale, la sopravvivenza della propria famiglia e la propria libertà individuale in quanto l'individuo è sacro
A questo punto la bolla esplode, il popolo si riversa in massa per le strade di ogni città e crea una fiumana, un torrente umano che cresce sempre di più ed aumenta sempre di più la propria forza fino a creare uno tsunami di individui che si uniscono per spazzare via un'intera classe politica, un intero Governo, un'intera Istituzione; ecco perchè bisogna sempre ricordare che “NON SONO I POPOLI A DOVER TEMERE I PROPRI GOVERNI MA SONO I GOVERNI CHE DEVONO TEMERE I PROPRI POPOLI” ed ecco perchè un serio e attento Consigliere di un qualsiasi Capo del Governo di un qualsiasi paese, grande o piccolo che sia, dovrebbe sempre osservare il grado dello stato sociale del proprio popolo e dovrebbe intervenire affinché il proprio Presidente intervenga a sostegno dello stato sociale quando questo possa essere in pericolo; solo lavorando per il benessere sociale del proprio popolo e solo conservando la sovranità popolare lasciandola libera nelle mani del cittadino, solo così si potranno evitare le violenze e le rivolte.
La Rivoluzione Russa del 1917 ancora oggi a distanza di 94 anni lo dimostra: se il Governante e la sua classe politica non monitora e non trattiene a livelli di tollerabilità la propria avidità di potere e di denaro, la propria voglia di privilegi e di edonismo, se la soglia di tollerabilità del popolo sale ad una soglia di intollerabilità per lo stato sociale divenuto insostenibile, allora ecco che in un secondo può scatenarsi l'inferno di fuoco che incontrollato potrebbe fare terra bruciata per tutti.
In Italia la soglia di intollerabilità del popolo è ancora lontana ma, se il nostro Governo non mette a freno la povertà diffusa e la disoccupazione, se non mette a freno il caro-vita, il caro-affitti e la speculazione finanziaria delle banche, se non mette a freno l'aumento dei prezzi dei beni di consumo indispensabili per la vita di ognuno di noi, allora quella soglia di intollerabilità al “regime” potrebbe avvicinarsi in tempi relativamente brevi così come è accaduto in Albania quest'anno.
La Sovranità è sacra e appartiene al popolo, sempre e comunque, in ogni circostanza...e nemmeno la Magistratura potrà metterla in discussione o scalfirla. Il popolo Italiano stia vigile e stia in guardia.

Alexander Mitrokhin



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ITALIA-CINA

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