Free people, citizens of the United States of America, former President Joe Biden hid his family's economic dealings in Ukraine before the Russian invasion of February 22, 2022: the Biden family financed and earned billions of dollars on the search for bacteriological weapons in Ukrainian neutral territory on behalf of NATO OTAN; the war in Ukraine almost three years ago was caused by the unscrupulousness of the Democratic administration of Joe Biden and Kamala Harris, in Ukraine they supported a government that had already been in civil war in the Donbass since 2014, in those years the Democrats were in the White House with Barack Obama and Hillary Clinton! Together with the European Union led by Angela Merkel's Germany, they supported lawlessness with regime change caused by the Maidan Square riots; in 8 years (2014 - 2022) the civil war in eastern Ukraine has caused over 15,000 deaths, mostly civilians and children living in eastern cities shelled with the artillery of the regular Kiev army! The West was comfortable with Ukraine's instability to counter Russia! Vladimir Putin for 8 years has launched appeals for a solution to be found but for 8 long years the West and America have preferred to sleep, for their own interests! We come to February 22, 2022, Putin is forced after 8 years of provocations and appeals that fell on deaf ears, after the Minsk1 and Minsk2 agreements in which the NATO countries OTAN were the first to violate, not to apply, financing and bribing with billions of dollars, your Americans above all, the various governments that have succeeded Kiev with the latest being that of Zelensky, which in almost three years of war has received trillions of dollars in currency and armaments, Zelensky is the first person to oppose the peace talks by shifting the responsibility to Putin, but in this dangerous war for world security, the only one to earn trillions of dollars is only his government supported by the administrator of the Democrats before Obama today of Biden tomorrow of Kamala Harris, at the expense of the death of thousands of civilians and innocent children, at the expense of entire destroyed cities razed to the ground; Zelensky is the first person to oppose the peace talks by shifting the responsibility to Putin, but in this dangerous war for world security, the only one to earn trillions of dollars is only his government supported by the administrator of the Democrats before Obama today of Biden tomorrow of Kamala Harris, at the expense of the death of thousands of civilians and innocent children, at the expense of entire destroyed cities razed to the ground! The reconstruction will be taken care of by the European Union with other trillions of euros that will be used in part to bribe other senior government officials and will be used to bribe the new Ukrainian President who will be elected after Zelensky or perhaps will be re-elected again for a second term again thanks to American dollars! THAT'S ENOUGH! Only Donald Trump can stop this vicious cycle of corruption, guns, innocent blood and indiscriminate wars around the world! On November 5, 2024 vote for Donald Trump, the real President who, like Kennedy, suffered attempts against his life! American people on November 5, 2024 vote for Donald Trump president, for true peace in the world, only Donald Trump can save us! Democrats squander billions of dollars on weapons on Ukraine and Israel! That's enough! Let's vote TRUMP!
"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!" (Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
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martedì 5 novembre 2024
OGGI MARTEDI' 5 NOVEMBRE SI VOTA PER LE ELEZIONI PRESIDENZIALI NEGLI STATI UNITI D'AMAERICA: CHI VINCERA'? KAMALA HARRIS O DONALD TRUMP? American people on November 5, 2024 vote for Donald Trump president, for true peace in the world, only Donald Trump can save us! Democrats squander billions of dollars on weapons on Ukraine and Israel! That's enough! Let's vote TRUMP! #MAGA #VOTETRUMP
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giovedì 27 giugno 2024
LES 30 JUIN ET 7 JUILLET 2024 LES ÉLECTIONS POLITIQUES SERONT VOTÉES EN FRANCE, LES CITOYENS FRANÇAIS DONNENT ENTIÈRE CONFIANCE À CIOTTI POUR LES RÉPUBLICAINS ET VOTES POUR LE PARTI DU RASSEMBLEMENT DE MARINE LE PEN : RENVOYEZ MACRON EN MARCHE À LA MAISON ! MACRON VEUT METTRE L'OTAN EN GUERRE CONTRE LA RUSSIE EN UKRAINE ! CE SERAIT UN BAIN DE SANG, RISQUE DE CONFLIT NUCLÉAIRE MONDIAL ! FRANCE, VOUS ÊTES LE BASTION DE LA PAIX ! CHEZ VOUS EN MARCHE, VOTEZ RÉPUBLIQUE, VOTEZ RASSEMBLEMENT!
![]() |
| MARINE LE PEN (RASSEMBLEMENT) |
PARIGI (FRANCIA) — Inizia a comporsi una «coalizione Meloni» in Francia. Con il presidente dei Repubblicani (LR) che annuncia in diretta tv che il partito ha bisogno di “un accordo con il Rassemblement National” di Marine Le Pen e la leader che saluta la decisione come “una scelta coraggiosa”. In prossimità delle elezioni legislative i neogollisti verso il patto con i sovranisti, intesa che crea divisioni nel partito. Il presidente però non si arrende: anche se perdo, non mi dimetto.

ERIC CIOTTI (REPUBBLICANI)
Francia: il leader dei Repubblicani Ciotti conferma la svolta in vista delle elezioni:

“Abbiamo bisogno dell’alleanza con Le Pen!”
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| MACRON (PRESIDENTE) |
LES 30 JUIN ET 7 JUILLET 2024 LES ÉLECTIONS POLITIQUES SERONT VOTÉES EN FRANCE, LES CITOYENS FRANÇAIS DONNENT ENTIÈRE CONFIANCE À CIOTTI POUR LES RÉPUBLICAINS ET VOTES POUR LE PARTI DU RASSEMBLEMENT DE MARINE LE PEN : RENVOYEZ MACRON EN MARCHE À LA MAISON ! MACRON VEUT METTRE L'OTAN EN GUERRE CONTRE LA RUSSIE EN UKRAINE ! CE SERAIT UN BAIN DE SANG, RISQUE DE CONFLIT NUCLÉAIRE MONDIAL ! FRANCE, VOUS ÊTES LE BASTION DE LA PAIX ! CHEZ VOUS EN MARCHE, VOTEZ RÉPUBLIQUE,
VOTEZ RASSEMBLEMENT!
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mercoledì 7 novembre 2012
Donne, giovani, ispanici e afro-americani, gli assi con i quali Barack Obama ha vinto la partita contro Mitt Romney...
Il Presidente Barack Obama ha guadagnato il secondo mandato parlando ai deboli d'America...
(USA) - Ore 16:43
- Donne, giovani, ispanici e afro-americani: Barack Obama deve a queste
categorie la vittoria che lo ha riportato alla Casa Bianca. I
repubblicani hanno trascurato gli "ultimi" d'America certi che il
pessimo stato dell'economia li avrebbe tenuti lontani dalle urne.
A
dispetto delle previsioni repubblicane, i neri sono andati in massa a
votare, aiutando il presidente nelle aree urbane in Ohio e a mantenere
un ristretto margine di rincorsa in North Carolina (l'unico degli 'swing
States' che gli è sfuggito); i latinos sono stati determinanti per la
vittoria in Nevada e Colorado; e se vincerà in Florida sarà proprio
grazie a agli ispanici e agli afro-americani.
La porzione di elettorato non bianco si è triplicato in Usa negli ultimi 4 decenni arrivando al 27 per cento attuale. Obama ha conquistato il 93% del voto afroamericano (la migliore performance di un democratico da Lyndon Johnson nel 1964). Romney ha ricevuto appena l'1% del voto afro-americano in Florida, il 3% in Ohio e Virginia.
I latinos, invece, impensieriti dalla rude retorica repubblicana sull'immigrazione, hanno votato al 69% per Obama, risultando determinanti, in una serie di Stati, tra cui, oltre al Nevada e il Colorado, il New Mexico e l'Iowa. Anche gli asiatici, ancora solo il 3% della popolazione ma in prorompente crescita, hanno votato per due terzi per Obama (72%).
Un quadro demografico destinato a porre seri problemi al Partito Repubblicano in futuro. Oltre ai voti delle minoranze, Obama ha conquistato la maggioranza coalizzando attorno a sè il favore di giovani (il 60% di chi ha tra 18 e 29 anni), laureati e persone con master (51 e 55% rispettivamente) e le donne, ma soprattutto quelle di colore e latino-americane.
Per Romney invece hanno votato le persone più anziane (il 56% di quelli con oltre 65 anni), i bianchi (il 59%), le donne che non hanno finito l'università e gli agricoltori maschi bianchi. Di più: tra gli elettori bianchi, Romney ha fatto meglio di qualunque altro repubblicano dall'elezione di Ronald Reagan, nel 1984, superando Obama di 20 punti (59% contro 39). Romney è andato particolarmente bene tra i bianchi anziani.
La porzione di elettorato non bianco si è triplicato in Usa negli ultimi 4 decenni arrivando al 27 per cento attuale. Obama ha conquistato il 93% del voto afroamericano (la migliore performance di un democratico da Lyndon Johnson nel 1964). Romney ha ricevuto appena l'1% del voto afro-americano in Florida, il 3% in Ohio e Virginia.
I latinos, invece, impensieriti dalla rude retorica repubblicana sull'immigrazione, hanno votato al 69% per Obama, risultando determinanti, in una serie di Stati, tra cui, oltre al Nevada e il Colorado, il New Mexico e l'Iowa. Anche gli asiatici, ancora solo il 3% della popolazione ma in prorompente crescita, hanno votato per due terzi per Obama (72%).
Un quadro demografico destinato a porre seri problemi al Partito Repubblicano in futuro. Oltre ai voti delle minoranze, Obama ha conquistato la maggioranza coalizzando attorno a sè il favore di giovani (il 60% di chi ha tra 18 e 29 anni), laureati e persone con master (51 e 55% rispettivamente) e le donne, ma soprattutto quelle di colore e latino-americane.
Per Romney invece hanno votato le persone più anziane (il 56% di quelli con oltre 65 anni), i bianchi (il 59%), le donne che non hanno finito l'università e gli agricoltori maschi bianchi. Di più: tra gli elettori bianchi, Romney ha fatto meglio di qualunque altro repubblicano dall'elezione di Ronald Reagan, nel 1984, superando Obama di 20 punti (59% contro 39). Romney è andato particolarmente bene tra i bianchi anziani.
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Obama ha vinto le elezioni: MTV gli dedica la serata...Obama è ufficialmente il 44esimo Presidente degli Stati Uniti d'America, adesso l'Occidente spera in una sua Politica rivolta alla Pace e alla sana Diplomazia! In barba alle Lobby delle Industrie di Armi Americane che speravano in una rivincita Repubblicana con Mitt Romney, da tutti considerato a maggior ragione un personaggio pericoloso e "guerrafondaio" così come lo sono stati i suoi predecessori Americani Bush Senior e Bush Junior!
Barack Obama è il 44esimo Presidente degli Stati
Uniti, eletto per la seconda volta, dopo aver superato l’avversario
repubblicano Mitt Romney. Si è concluso così l’atto finale della sfida
elettorale, che su PolisBlog abbiamo seguito da ieri, passo per passo, stato per stato, voto per voto.
Per celebrare l’evento dall’importanza mondiale Mtv Italia (canale 8 del digitale terrestre) stasera manda in onda alle 21.10 una puntata de Il Testimone – Voglio fà l’americano
in cui Pif e Paul Baccaglini, suo alter ego italo-americano, partono
per un viaggio tra Illinois e California alla scoperta dei luoghi e
delle situazioni tipiche degli adolescenti di oltreoceano che il Pif
ragazzino di Palermo sognava guardando la tv. Ma non è finita, perché
Mtv dedicherà al riconfermato Presidente l’intera programmazione serale.
Infatti, alle 22 sarà la volta di Ask Obama Live, un
forum realizzato da Mtv US alla vigilia delle elezioni. Protagonista
proprio il Presidente Obama alle prese per 30 minuti con le domande
giunte in diretta dai telespettatori di Mtv; tra i temi affrontati c’è
anche quello della disoccupazione che preoccupa i giovani americani e
non solo.
Ore 11.00: Napolitano
: Ammirato dalla responsabilità dei candidati
«Ammirazione per l’alto senso di responsabilità con cui i due candidati hanno fatto seguire immediatamente all’annuncio del risultato espressioni di reciproco riconoscimento e di comune impegno a operare per l’unità della nazione»: a manifestarla è il capo dello Stato Giorgio Napolitano nel messaggio a Barack Obama.
«Ammirazione per l’alto senso di responsabilità con cui i due candidati hanno fatto seguire immediatamente all’annuncio del risultato espressioni di reciproco riconoscimento e di comune impegno a operare per l’unità della nazione»: a manifestarla è il capo dello Stato Giorgio Napolitano nel messaggio a Barack Obama.
Ore 10.00: Borse in rialzo
Borse europee in cauto rialzo dopo la rielezione del presidente Usa, mentre lo spread ha aperto in ribasso a 341 punti.
Borse europee in cauto rialzo dopo la rielezione del presidente Usa, mentre lo spread ha aperto in ribasso a 341 punti.
Ore 9.00: Obama vince in Ohio
Il presidente americano, Barack Obama, ha vinto in Ohio con il 50,1% dei voti contro il 48,2% di Mitt Romney. In Florida, quando è stato scrutinato il 99% delle schede, Obama è in vantaggio con il 50% contro il 49,2% di Romney.
Il presidente americano, Barack Obama, ha vinto in Ohio con il 50,1% dei voti contro il 48,2% di Mitt Romney. In Florida, quando è stato scrutinato il 99% delle schede, Obama è in vantaggio con il 50% contro il 49,2% di Romney.
Ore 8.33: Obama passa in testa anche nel voto popolare
Secondo gli ultimi dati il presidente americano è passato in testa nel voto popolare col 50% contro il 49% dell’ex governatore del Massachusetts, Mitt Romney.
Secondo gli ultimi dati il presidente americano è passato in testa nel voto popolare col 50% contro il 49% dell’ex governatore del Massachusetts, Mitt Romney.
Ore 7.40: il discorso di Obama
Obama ha tenuto il suo discorso nel quartier generale dei democratici a Chicago (foto ): «Il compito di rendere ancora più perfetta la nostra unione continua e continua grazie a voi. E continua grazie allo spirito che ha sollevato questo Paese dalla disperazione. Continueremo ad andare avanti come una singola nazione». Poi ha aggiunto: «Per l’America il meglio deve ancora venire». E ancora: «Torno alla Casa Bianca più determinato».
Obama ha tenuto il suo discorso nel quartier generale dei democratici a Chicago (foto ): «Il compito di rendere ancora più perfetta la nostra unione continua e continua grazie a voi. E continua grazie allo spirito che ha sollevato questo Paese dalla disperazione. Continueremo ad andare avanti come una singola nazione». Poi ha aggiunto: «Per l’America il meglio deve ancora venire». E ancora: «Torno alla Casa Bianca più determinato».
Poi Obama si è rivolto alla moglie Michelle: «Io ti amo e l’America ti ama».
«Mi sono congratulato con Mitt Romney, lavoreremo insieme per portare avanti il paese», ha aggiunto Obama.
«La
nostra economia si sta riprendendo»: ha detto il presidente americano,
promettendo che lavorerà per trovare «quei compromessi necessari a
portare il Paese avanti». «Lavorerò con i leader di entrambe gli
schieramenti per affrontare le sfide che possiamo risolvere solo
insieme», ha aggiunto.
Quando la famiglia Obama è salita sul palco
a Chicago, è scattata un’ovazione dei sostenitori. In abito blu e
cravatta blu elettrico, il presidente Barack Obama è apparso sorridente,
accompagnato da Michelle e dalle figlie Malia e Sasha.
Intanto scene di gioia si sono viste nella stessa Chicago, a New York e Washington.
| La foto del neoconfermato presidente degli Stati Uniti Barack Obama che abbraccia la moglie Michelle postata sul suo profilo Twitter. E’ l’immagine più ritwittata di sempre. |
Ore 7.15: il discorso di Romney
«Questo è tempo di grandi sfide per l’America e prego che il presidente abbia successo nella guida del Paese». Lo ha detto Mitt Romney nel suo discorso al quartier generale di Boston.
«Questo è tempo di grandi sfide per l’America e prego che il presidente abbia successo nella guida del Paese». Lo ha detto Mitt Romney nel suo discorso al quartier generale di Boston.
«Ho appena chiamato il presidente Obama per congratularmi per la sua vittoria»: ha detto Romney.
«Auguro
al presidente, alla first lady e alle loro figlie ogni bene, questi
sono tempi molto difficili per la nostra grande Nazione», ha detto anche
Romney dal palco del suo quartier generale, ammettendo la sconfitta.
Ore 7: Romney chiama Obama e ammette la sconfitta
Sicuro della sconfitta negli stati chiave Romney ha finalmente deposto le armi, telefonando a Obama e facendogli i complimenti. E pronuncia il suo discorso da sconfitto.
Sicuro della sconfitta negli stati chiave Romney ha finalmente deposto le armi, telefonando a Obama e facendogli i complimenti. E pronuncia il suo discorso da sconfitto.
Ore 6.30: stati chiave tutti verso Obama
Malgrado le speranze di Romney, Obama è passato in vantaggio in Ohio, Florida e Virginia, tanto che in questo momento potrebbe raggiungere 330 grandi elettori, 60 in più dei 270 necessari per occupare la Casa Bianca.
Malgrado le speranze di Romney, Obama è passato in vantaggio in Ohio, Florida e Virginia, tanto che in questo momento potrebbe raggiungere 330 grandi elettori, 60 in più dei 270 necessari per occupare la Casa Bianca.
Ore 6.15: Romney testa a testa in Ohio, ma ha perso comunque
Mentre Romney continua a rinviare il discorso da sconfitto, la sua sconfitta è ormai certa. Il repubblicano infatti se anche vincesse nell’Ohio dove è ora in parità, in Florida e in Virginia, dove è in leggero svantaggio, non riuscirebbe comunque a sommare 270 grandi elettori.
Mentre Romney continua a rinviare il discorso da sconfitto, la sua sconfitta è ormai certa. Il repubblicano infatti se anche vincesse nell’Ohio dove è ora in parità, in Florida e in Virginia, dove è in leggero svantaggio, non riuscirebbe comunque a sommare 270 grandi elettori.
Il
candidato repubblicano ha ottenuto però più voti popolari, il 51% a
fronte del 48% di Obama, secondo il calcolo della Cnn. Nella grande
sala del quartier generale di Mitt Romney, con il morale a terra, la
folla in silenzio guarda i festeggiamenti per Barack Obama trasmessi in
diretta sui maxischermi e aspetta di vedere il candidato sconfitto
ascoltare il suo discorso. Secondo quanto riferiscono alcune fonti, il
suo `vice´ Paul Ryan è già arrivato, mentre Romney è atteso a minuti. È
c’è chi si domanda se è in ritardo perché ha dovuto scrivere il
discorso della sconfitta, visto che nel tardo pomeriggio aveva detto di
aver preparato solo quello per la vittoria.
Al
Congresso Usa intanto si conferma la stessa situazione di prima del
voto di oggi: i democratici mantengono il controllo del Senato e i
repubblicani quello della Camera. Oggi si votava in alcuni Stati anche
per numerosi referendum: via libera alle nozze gay in Maine, alla
legalizzazione della marijuana in Colorado e nello Stato di Washington,
mentre la Florida mantiene il finanziamento pubblico per l’aborto.
Ore 6.02: Rove: troppo presto per cantar vittoria
Karl Rove, lo stratega repubblicano della vittoria elettorale di George W. Bush nel 2000, ha contestato la decisione della Fox di aggiudicare l’Ohio a Barack Obama. Secondo Rove, che della Fox è uno dei commentatori politici di punta, l’Ohio è ancora incerto. Lo stratega di Bush cita «gente di Romney», secondo cui l’ex governatore avrebbe ancora chance di spuntare lo stato chiave senza cui nessun repubblicano ha mai vinto la Casa Bianca. Obama, come da prassi, attende che Romney faccia il suo pronunciamento da sconfitto, prima di pronunciare il primo discorso da presidente confermato davanti al comitato elettorale.
Karl Rove, lo stratega repubblicano della vittoria elettorale di George W. Bush nel 2000, ha contestato la decisione della Fox di aggiudicare l’Ohio a Barack Obama. Secondo Rove, che della Fox è uno dei commentatori politici di punta, l’Ohio è ancora incerto. Lo stratega di Bush cita «gente di Romney», secondo cui l’ex governatore avrebbe ancora chance di spuntare lo stato chiave senza cui nessun repubblicano ha mai vinto la Casa Bianca. Obama, come da prassi, attende che Romney faccia il suo pronunciamento da sconfitto, prima di pronunciare il primo discorso da presidente confermato davanti al comitato elettorale.
Ore 5.55: Romney non si rassegna
Mitt Romney non è ancora pronto a concedere la vittoria. Lo riferisce la Cnn, citando un collaboratore del repubblicano, che ha spiegato che lo sfidante attende il risultato definitivo dell’Ohio. In effetti negli ultimi minuti in Ohio la situazione è diventata di sostanziale parità. Per contro, si è ribaltata a favore di Obama la situazione in Virginia, mentre in Florida il presidente è ancora in lieve vantaggio. Se Romney dovesse vincere in tutti e tre gli stati, la rielezione di Obama tornerebbe clamorosamente in dubbio. Ma questo al momento pare assai improbabile.
Mitt Romney non è ancora pronto a concedere la vittoria. Lo riferisce la Cnn, citando un collaboratore del repubblicano, che ha spiegato che lo sfidante attende il risultato definitivo dell’Ohio. In effetti negli ultimi minuti in Ohio la situazione è diventata di sostanziale parità. Per contro, si è ribaltata a favore di Obama la situazione in Virginia, mentre in Florida il presidente è ancora in lieve vantaggio. Se Romney dovesse vincere in tutti e tre gli stati, la rielezione di Obama tornerebbe clamorosamente in dubbio. Ma questo al momento pare assai improbabile.
Ore 5.39: la consolazione di Romney
Il candidato repubblicano Mitt Romney, nonostante la sconfitta, ha conquistato più voti popolari del presidente americano Barack Obama. Secondo i calcoli preliminari della Cnn, Romney ha ottenuto il 51% del voto popolare a fronte del 48% di Obama. Una magra consolazione mentre i democratici festeggiano.
Il candidato repubblicano Mitt Romney, nonostante la sconfitta, ha conquistato più voti popolari del presidente americano Barack Obama. Secondo i calcoli preliminari della Cnn, Romney ha ottenuto il 51% del voto popolare a fronte del 48% di Obama. Una magra consolazione mentre i democratici festeggiano.
Ore 5.25: Obama su Twitter: altri quattro anni
Barack Obama ha postato una foto abbracciato alla moglie Michelle su Twitter, dove ha scritto: «Altri quattro anni» e ringraziato i suoi elettori: «Voi lo avete reso possibile. Grazie»: così Barack Obama su Twitter ha commentato la sua rielezione annunciata dalle tv statunitensi. La vittoria «ci appartiene, ecco come abbiamo fatto campagna ed ecco chi siamo», ha aggiunto.
Barack Obama ha postato una foto abbracciato alla moglie Michelle su Twitter, dove ha scritto: «Altri quattro anni» e ringraziato i suoi elettori: «Voi lo avete reso possibile. Grazie»: così Barack Obama su Twitter ha commentato la sua rielezione annunciata dalle tv statunitensi. La vittoria «ci appartiene, ecco come abbiamo fatto campagna ed ecco chi siamo», ha aggiunto.
Scene
di esultanza al Comitato elettorale di Chicago, ma anche a New York. I
democratici hanno scelto il west side di Manhattan per attendere l’esito
delle elezioni presidenziali. Al quartier generale sulla 41esima
Strada, a due passi da Times Square, la festa sembra essere già
iniziata. Scoppia il finimondo quando sui maxi schermi compaiono le
ultime proiezioni dei grandi elettori conquistati dal presidente in
carica. Urlano «four more years», altri quattro anni, le stesse parole
postate dal presidente.
Ore 5.20: Jeb Bush: la Florida è persa
L’ex governatore della Florida Jeb Bush (fratello dell’ex presidente George W.) ha fatto sapere allo staff di Romney che Obama ha vinto nel suo Stato.
L’ex governatore della Florida Jeb Bush (fratello dell’ex presidente George W.) ha fatto sapere allo staff di Romney che Obama ha vinto nel suo Stato.
Ore 5.15; consigliere di Romney fa i complimenti a Obama
E’ il primo ad ammettere la sconfitta. Avik Roy, un consigliere esterno di Mitt Romney per la sanità, si congratula con i democratici. In un tweet, riferisce il Washington Post online, ha scritto: «Congratulazioni ai miei amici democratici. I miei migliori auguri per la nuova amministrazione. Continueremo a fare una opposizione leale».
E’ il primo ad ammettere la sconfitta. Avik Roy, un consigliere esterno di Mitt Romney per la sanità, si congratula con i democratici. In un tweet, riferisce il Washington Post online, ha scritto: «Congratulazioni ai miei amici democratici. I miei migliori auguri per la nuova amministrazione. Continueremo a fare una opposizione leale».
Ore 5.10: la West Coast fa trionfare Obama
Chiuse le urne sulla costa occidentale, gli exit poll appena sparati dalle emittenti americane danno Obama certo del successo, come da pronostico. Con la California che da sola porta 55 grandi elettori, ma anche Washington, Hawaii e Oregon, oltre che nello stato rurale dello Iowa. Il più è fatto, a meno che nei prossimi minuti non si ribaltino clamorosamente i risultati in Ohio e Florida, anche se nemmeno in quel caso Romney sarebbe certo di farcela.
Chiuse le urne sulla costa occidentale, gli exit poll appena sparati dalle emittenti americane danno Obama certo del successo, come da pronostico. Con la California che da sola porta 55 grandi elettori, ma anche Washington, Hawaii e Oregon, oltre che nello stato rurale dello Iowa. Il più è fatto, a meno che nei prossimi minuti non si ribaltino clamorosamente i risultati in Ohio e Florida, anche se nemmeno in quel caso Romney sarebbe certo di farcela.
Ore 4.55: Obama si dirige verso il comitato elettorale
Il presidente ha lasciato la sua casa di Chicago per recarsi al comitato elettorale dove lo attendono migliaia di persone. Negli ultimi minuti si è acuito il margine di incertezza in Florida, dove Romney è in lieve recupero, ma ancora sotto (50 a 49 con 35mila voti di distacco) e anche in Ohio la vittoria di Obama (parziale 50 a 48) non sembra più molto larga e manca ancora il 35 per cento da scrutinare. In Virginia, invece, il presidente si è avvicinato a Romney 49 a 50 e 24 mila voti di distacco). Come già detto, gli analisti ritengono che lo sfidante per vincere le elezioni debba aggiudicarsi tutti e tre questi stati.
Il presidente ha lasciato la sua casa di Chicago per recarsi al comitato elettorale dove lo attendono migliaia di persone. Negli ultimi minuti si è acuito il margine di incertezza in Florida, dove Romney è in lieve recupero, ma ancora sotto (50 a 49 con 35mila voti di distacco) e anche in Ohio la vittoria di Obama (parziale 50 a 48) non sembra più molto larga e manca ancora il 35 per cento da scrutinare. In Virginia, invece, il presidente si è avvicinato a Romney 49 a 50 e 24 mila voti di distacco). Come già detto, gli analisti ritengono che lo sfidante per vincere le elezioni debba aggiudicarsi tutti e tre questi stati.
Ore 4.45: Obama a un passo dalla rielezione
Il presidente americano Barack Obama è a un passo dalla rielezione alla Casa Bianca. Con 15 Stati già assegnati, Obama ha guadagnato 158 grandi elettori contro i 163 del candidato repubblicano Mitt Romney. Ma con gli Stati tradizionalmente attribuiti ai democratici (a cominciare dalla California), il presidente arriverebbe a quota 251. A questi vanno aggiunti quelli in bilico, ma che secondo i primi dati vedono Obama vincitore: l’Iowa e il Nevada. A questo punto Obama sarebbe a quota 263. Gli basterebbero soltanto 7 altri grandi elettori. C’è ancora incertezza nello Stato chiave della Florida (29 grandi elettori) che, quando è stato completato l’87% dello spoglio delle schede, vede Obama e Romney testa a testa. A Chicago c’è già voglia di festa per il presidente, mentre al quartier generale dei repubblicani a New York, al Westin Hotel, c’é un clima decisamente teso. Intanto secondo le previsioni della Cnn, i repubblicani manterranno il controllo della Camera al Congresso.
Il presidente americano Barack Obama è a un passo dalla rielezione alla Casa Bianca. Con 15 Stati già assegnati, Obama ha guadagnato 158 grandi elettori contro i 163 del candidato repubblicano Mitt Romney. Ma con gli Stati tradizionalmente attribuiti ai democratici (a cominciare dalla California), il presidente arriverebbe a quota 251. A questi vanno aggiunti quelli in bilico, ma che secondo i primi dati vedono Obama vincitore: l’Iowa e il Nevada. A questo punto Obama sarebbe a quota 263. Gli basterebbero soltanto 7 altri grandi elettori. C’è ancora incertezza nello Stato chiave della Florida (29 grandi elettori) che, quando è stato completato l’87% dello spoglio delle schede, vede Obama e Romney testa a testa. A Chicago c’è già voglia di festa per il presidente, mentre al quartier generale dei repubblicani a New York, al Westin Hotel, c’é un clima decisamente teso. Intanto secondo le previsioni della Cnn, i repubblicani manterranno il controllo della Camera al Congresso.
Ore 4.38: il clan Obama: è fatta. La Palin: catastrofe
L’ex candidata repubblicana alla vice presidenza Sarah Palin si è detta «delusa» e «perplessa» di come stanno andando i risultati, parlando ai microfoni della Fox News. La rielezione di Barack Obama alla Casa bianca, ha affermato, sarebbe «catastrofica» per l’economia. Sul fronte democratico si assapora la vittoria: «Possiamo facilmente vincere negli swing State». Lo afferma Robert Gibbs, consigliere del presidente americano Barack Obama, in un’intervista a Msnbc. «Domani sarà una buona giornata».
L’ex candidata repubblicana alla vice presidenza Sarah Palin si è detta «delusa» e «perplessa» di come stanno andando i risultati, parlando ai microfoni della Fox News. La rielezione di Barack Obama alla Casa bianca, ha affermato, sarebbe «catastrofica» per l’economia. Sul fronte democratico si assapora la vittoria: «Possiamo facilmente vincere negli swing State». Lo afferma Robert Gibbs, consigliere del presidente americano Barack Obama, in un’intervista a Msnbc. «Domani sarà una buona giornata».
Ore 4.30: Obama in vantaggio in Florida e Nevada
Da scrutinare ancora il 13 per cento dei voti, la Florida presenta un vantaggio di 40 mila voti per Obama che ha il 50 per cento contro il 49 di Romney. Nel quartier generale di Boston si comincia a disperare in una rimonta che a questo punto sembra improbabile. Anche in Nevada e nello Iowa le proiezioni danno Obama come vincitore.
Da scrutinare ancora il 13 per cento dei voti, la Florida presenta un vantaggio di 40 mila voti per Obama che ha il 50 per cento contro il 49 di Romney. Nel quartier generale di Boston si comincia a disperare in una rimonta che a questo punto sembra improbabile. Anche in Nevada e nello Iowa le proiezioni danno Obama come vincitore.
Ore 4.20: la situazione stato per stato: Obama verso la riconferma
Georgia (16 grandi elettori) 43.0 Obama 55.9 Romney (47% dei seggi scrutinati)
Indiana (11) 41.9 56.2 (67%)
Kentucky (8) 38.3 60.1 (92%)
South Carolina (9) 43.3 55.4 (50%)
Vermont (3) 67.2 31.1 (40%)
Virginia (13) 47.3 51.3 (68%)
North Carolina (15) 48.1 51.0 (70%)
Ohio (18) 52.0 46.5 (26%)
West Virginia (5) 36.7 61.0 (54%)
Alabama (9) 43.5 55.7 (21%)
Connecticut (7) 57.2 41.5 (22%)
Delaware (3) 60.0 38.6 (79%)
District of Columbia (3) 94.1 4.8 (0%)
Florida (29) 49.8 49.4 (84%)
Illinois (20) 63.6 34.9 (46%)
Maine (4) 59.3 38.3 (7%)
Maryland (10) 68.4 30.3 (10%)
Massachusetts (11) 59.5 39.0 (36%)
Mississippi (6) 44.8 54.3 (24%)
Missouri (10) 39.9 58.2 (7%)
New Hampshire (4) 54.5 44.2 (22%)
New Jersey (14) 56.8 42.1 (22%)
Oklahoma (7) 30.7 69.3 (33%)
Pennsylvania (20) 59.5 39.3 (40%)
Rhode Island (4) 59.0 39.3 (65%)
Tennessee (11) 34.5 64.1 (48%)
Arkansas (6) 41.6 56.4 (5%)
Arizona (11) 0.0 0.0 (0%)
Colorado (9) 51.0 47.3 (10%)
Kansas (6) 43.0 55.4 (7%)
Louisiana (8) 35.1 63.5 (3%)
Michigan (16) 50.8 48.3 (10%)
Minnesota (10) 61.3 36.8 (3%)
Nebraska (4) 38.4 60.0 (7%)
New Mexico (5) 54.5 41.6 (16%)
New York (29) 51.6 46.5 (3%)
North Dakota (3) 34.1 63.8 (8%)
South Dakota (3) 38.6 59.1 (10%)
Texas (38) 41.2 57.7 (9%)
Wisconsin (10) 43.1 55.8 (5%)
Wyoming (3) 26.3 72.0 (0%)
Iowa (6) 0.0 0.0 (0%)
Montana (3) 0.0 0.0 (0%)
Nevada (6) 0.0 0.0 (0%)
Utah (6) 0.0 0.0 (0%)
California (55) 0.0 0.0 (0%)
Hawaii (4) 0.0 0.0 (0%)
Idaho (4) 0.0 0.0 (0%)
Oregon (7) 0.0 0.0 (0%)
Washington (12) 0.0 0.0 (0%)
Alaska (3) 0.0 0.0 (0%)
Georgia (16 grandi elettori) 43.0 Obama 55.9 Romney (47% dei seggi scrutinati)
Indiana (11) 41.9 56.2 (67%)
Kentucky (8) 38.3 60.1 (92%)
South Carolina (9) 43.3 55.4 (50%)
Vermont (3) 67.2 31.1 (40%)
Virginia (13) 47.3 51.3 (68%)
North Carolina (15) 48.1 51.0 (70%)
Ohio (18) 52.0 46.5 (26%)
West Virginia (5) 36.7 61.0 (54%)
Alabama (9) 43.5 55.7 (21%)
Connecticut (7) 57.2 41.5 (22%)
Delaware (3) 60.0 38.6 (79%)
District of Columbia (3) 94.1 4.8 (0%)
Florida (29) 49.8 49.4 (84%)
Illinois (20) 63.6 34.9 (46%)
Maine (4) 59.3 38.3 (7%)
Maryland (10) 68.4 30.3 (10%)
Massachusetts (11) 59.5 39.0 (36%)
Mississippi (6) 44.8 54.3 (24%)
Missouri (10) 39.9 58.2 (7%)
New Hampshire (4) 54.5 44.2 (22%)
New Jersey (14) 56.8 42.1 (22%)
Oklahoma (7) 30.7 69.3 (33%)
Pennsylvania (20) 59.5 39.3 (40%)
Rhode Island (4) 59.0 39.3 (65%)
Tennessee (11) 34.5 64.1 (48%)
Arkansas (6) 41.6 56.4 (5%)
Arizona (11) 0.0 0.0 (0%)
Colorado (9) 51.0 47.3 (10%)
Kansas (6) 43.0 55.4 (7%)
Louisiana (8) 35.1 63.5 (3%)
Michigan (16) 50.8 48.3 (10%)
Minnesota (10) 61.3 36.8 (3%)
Nebraska (4) 38.4 60.0 (7%)
New Mexico (5) 54.5 41.6 (16%)
New York (29) 51.6 46.5 (3%)
North Dakota (3) 34.1 63.8 (8%)
South Dakota (3) 38.6 59.1 (10%)
Texas (38) 41.2 57.7 (9%)
Wisconsin (10) 43.1 55.8 (5%)
Wyoming (3) 26.3 72.0 (0%)
Iowa (6) 0.0 0.0 (0%)
Montana (3) 0.0 0.0 (0%)
Nevada (6) 0.0 0.0 (0%)
Utah (6) 0.0 0.0 (0%)
California (55) 0.0 0.0 (0%)
Hawaii (4) 0.0 0.0 (0%)
Idaho (4) 0.0 0.0 (0%)
Oregon (7) 0.0 0.0 (0%)
Washington (12) 0.0 0.0 (0%)
Alaska (3) 0.0 0.0 (0%)
Ore 4.11: Obama avanti nello Iowa
Un altro stato chiave va verso il presidente: i primi exit poll dello Iowa danno il presidente avanti di sei punti
Un altro stato chiave va verso il presidente: i primi exit poll dello Iowa danno il presidente avanti di sei punti
Ore 4: sorpasso di Obama
Il presidente uscente compie il sorpasso virtuale secondo le proiezioni dei risultati e dei sondaggi attualmente a disposizione. Obama avrebbe 196 grandi elettori contro 177 (la quota è 270). Secondo alcuni analisti il presidente potrebbe restare alla Casa Bianca anche se dovesse perdere la Florida, dove in questo momento conduce per un pugno di voti, un margine tanto esiguo da far pronosticare un riconteggio comunque vada a finire. Decisivo potrebbe rivelarsi l’Ohio dove Obama a metà dello scrutinio ha il 51 per cento contro il 47. Malgrado questo il clan Romney non si dà per vinto: sul palco del grande convention center di Boston è apparso Ed Gillespie, uno dei più stretti consiglieri di Mitt, che si è detto «molto ottimista» sui risultati delle elezioni. «Questa sera faremo una grande festa. Ovviamente stiamo ancora contando i voti, ma - ha detto - siamo molto ottimisti», e le sue parole parole sono state accolte da un caldo applauso.
Il presidente uscente compie il sorpasso virtuale secondo le proiezioni dei risultati e dei sondaggi attualmente a disposizione. Obama avrebbe 196 grandi elettori contro 177 (la quota è 270). Secondo alcuni analisti il presidente potrebbe restare alla Casa Bianca anche se dovesse perdere la Florida, dove in questo momento conduce per un pugno di voti, un margine tanto esiguo da far pronosticare un riconteggio comunque vada a finire. Decisivo potrebbe rivelarsi l’Ohio dove Obama a metà dello scrutinio ha il 51 per cento contro il 47. Malgrado questo il clan Romney non si dà per vinto: sul palco del grande convention center di Boston è apparso Ed Gillespie, uno dei più stretti consiglieri di Mitt, che si è detto «molto ottimista» sui risultati delle elezioni. «Questa sera faremo una grande festa. Ovviamente stiamo ancora contando i voti, ma - ha detto - siamo molto ottimisti», e le sue parole parole sono state accolte da un caldo applauso.
Ore 3.51: la Virginia torna in discussione
In Virginia, considerato uno degli Stati in bilico, quando lo spoglio delle schede è arrivato al 55%, si riduce il vantaggio di Mitt Romney con il 51% dei voti, contro il 48% di Barack Obama. Ancora in bilico resta la Florida dove, quando deve essere ancora scrutinato il 16 per cento dei voti, Obama ha il 50 per cento e Romney il 49: i due sono divisi da 19 mila voti.
In Virginia, considerato uno degli Stati in bilico, quando lo spoglio delle schede è arrivato al 55%, si riduce il vantaggio di Mitt Romney con il 51% dei voti, contro il 48% di Barack Obama. Ancora in bilico resta la Florida dove, quando deve essere ancora scrutinato il 16 per cento dei voti, Obama ha il 50 per cento e Romney il 49: i due sono divisi da 19 mila voti.
Ore 3.44: Wisconsin verso Obama
Le prime proiezioni sullo stato del Wisconsin (dato tra quelli in bilico alla vigilia) sembrano delineare una vittoria piuttosto netta di Obama.
Le prime proiezioni sullo stato del Wisconsin (dato tra quelli in bilico alla vigilia) sembrano delineare una vittoria piuttosto netta di Obama.
Ore 3.35: prudenza a Boston, Colorado a Obama
Anche se le proiezioni della Cnn danno Mitt Romney avanti con 152 grandi elettori contro i 123 di Barack Obama, al quartier generale del candidato repubblicano a Boston ancora sembra prevalere la prudenza. La grande sala dell’election night è ormai quasi piena, ma nessuno si lascia andare a trionfalismi. In molti continuano a consultare freneticamente i loro cellulari, per avere aggiornamenti, oppure tengono gli occhi fissi sui megaschermi ai lati del palco, dove vengono trasmesse le immagini in diretta della Cnn e della Fox News. Notizia negativa il vantaggio piuttosto netto di Obama in Colorado.
Anche se le proiezioni della Cnn danno Mitt Romney avanti con 152 grandi elettori contro i 123 di Barack Obama, al quartier generale del candidato repubblicano a Boston ancora sembra prevalere la prudenza. La grande sala dell’election night è ormai quasi piena, ma nessuno si lascia andare a trionfalismi. In molti continuano a consultare freneticamente i loro cellulari, per avere aggiornamenti, oppure tengono gli occhi fissi sui megaschermi ai lati del palco, dove vengono trasmesse le immagini in diretta della Cnn e della Fox News. Notizia negativa il vantaggio piuttosto netto di Obama in Colorado.
Ore 3.25: a Chicago si festeggia
, Florida all’ultima scheda
Il comitato elettorale di Obama a Chicago festeggia con grida da stadio le notizie provenienti da Michigan e Ohio, dove il presidente è in vantaggio grazie probabilmente alle sue politiche a favore del salvataggio dell’industria dell’auto. Incredibile situazione in Florida dove ogni dieci minuti la situazione cambia. Dopo l’81 per cento dello scrutinio Obama è avanti di soli mille voti.
Il comitato elettorale di Obama a Chicago festeggia con grida da stadio le notizie provenienti da Michigan e Ohio, dove il presidente è in vantaggio grazie probabilmente alle sue politiche a favore del salvataggio dell’industria dell’auto. Incredibile situazione in Florida dove ogni dieci minuti la situazione cambia. Dopo l’81 per cento dello scrutinio Obama è avanti di soli mille voti.
Ore 3.12: alla Camera maggioranza repubblicana
I repubblicani manterranno il controllo della Camera al Congresso. La previsione è della Cnn
I repubblicani manterranno il controllo della Camera al Congresso. La previsione è della Cnn
Ore 3.11: la Florida torna in bilico
Mitt Romney spera ancora, malgrado il presidente uscente resti favorito a questo punto della lunga notte elettorale. Secondo gli analisti lo sfidante per essere sicuro di salire alla Casa Bianca dovrebbe vincere in Ohio, Florida e Virginia mentre Obama potrebbe perderne anche due. Al momento l’unico risultato certo è quello della Virginia, dove Romney è nettamente in vantaggio con il 54 per cento a 45 a quasi il 40 per cento delle schede scrutinate. In Ohio Obama è davanti, con il 55 a 44 dopo il 29 per cento dello scrutinio. In Florida la situazione è di parità 50 a 50 perché lo sfidante dopo quasi l’80 per cento dello scrutinio ha tremila voti assoluti di vantaggio su 6 milioni e 600 mila voti contati. Se Romney vincesse in Florida, Obama resterebbe leggermente favorito, ma occorrerebbe aspettare ancora per avere qualche certezza.
Mitt Romney spera ancora, malgrado il presidente uscente resti favorito a questo punto della lunga notte elettorale. Secondo gli analisti lo sfidante per essere sicuro di salire alla Casa Bianca dovrebbe vincere in Ohio, Florida e Virginia mentre Obama potrebbe perderne anche due. Al momento l’unico risultato certo è quello della Virginia, dove Romney è nettamente in vantaggio con il 54 per cento a 45 a quasi il 40 per cento delle schede scrutinate. In Ohio Obama è davanti, con il 55 a 44 dopo il 29 per cento dello scrutinio. In Florida la situazione è di parità 50 a 50 perché lo sfidante dopo quasi l’80 per cento dello scrutinio ha tremila voti assoluti di vantaggio su 6 milioni e 600 mila voti contati. Se Romney vincesse in Florida, Obama resterebbe leggermente favorito, ma occorrerebbe aspettare ancora per avere qualche certezza.
Ore 3.00: grida di gioia nel clan Obama
Scoppiano i primi ululati di gioia a Chicago, davanti agli exit pool della Cnn sui maxi schermi del McCormick Center. Dati che se confermati, darebbero la vittoria a Barack Obama. Le grida vengono dai volontari obamiani che stanno giungendo nel maxi-centro congressi della Windy City. Non c’è ancora il clima del trionfo. La partita è ancora lunga e si parla di exit poll, non di voti veri. Ma qui la gente comincia a crederci sul serio. Intanto in sala l’organizzazione sta trasmettendo musica soul, decisamente nera. E un sondaggio Ipsos rivela che Romney ha fatto breccia tra i bianchi dove ha battuto il presidente con uno scarto del 20 per cento tra gli uomini e del 10 tra le donne.
Scoppiano i primi ululati di gioia a Chicago, davanti agli exit pool della Cnn sui maxi schermi del McCormick Center. Dati che se confermati, darebbero la vittoria a Barack Obama. Le grida vengono dai volontari obamiani che stanno giungendo nel maxi-centro congressi della Windy City. Non c’è ancora il clima del trionfo. La partita è ancora lunga e si parla di exit poll, non di voti veri. Ma qui la gente comincia a crederci sul serio. Intanto in sala l’organizzazione sta trasmettendo musica soul, decisamente nera. E un sondaggio Ipsos rivela che Romney ha fatto breccia tra i bianchi dove ha battuto il presidente con uno scarto del 20 per cento tra gli uomini e del 10 tra le donne.
Ore 2.52: dallo staff di Obama: vinceremo
grazie all’affluenza
«L’affluenza ci fa pensare che vinceremo. Ho fiducia». Lo afferma David Plouffe, il consigliere del presidente americano Barack Obama, in un’intervista a Msnbc, sottolineando di attendersi che il presidente non vinca con lo stesso margine di vantaggio del 2008 negli stati incerti.
«L’affluenza ci fa pensare che vinceremo. Ho fiducia». Lo afferma David Plouffe, il consigliere del presidente americano Barack Obama, in un’intervista a Msnbc, sottolineando di attendersi che il presidente non vinca con lo stesso margine di vantaggio del 2008 negli stati incerti.
Ore 2.45: Florida di nuovo a Obama
In Florida a quasi il 60 per cento delle schede scrutinate Obama torna in vantaggio con il 51 per cento dei voti contro il 48 di Romney, che è indietro di 110 mila voti. Potrebbe essere il momento decisivo dello spoglio, anche se il repubblicano si aggiudicherà quasi sicuramente la Virginia, dove Obama era favorito. Obama è ormai quasi certo di vincere in Ohio, Stato come ripetutamente spiegato, dove mai i repubblicani hanno perso quando si sono aggiudicati la Casa Bianca.
In Florida a quasi il 60 per cento delle schede scrutinate Obama torna in vantaggio con il 51 per cento dei voti contro il 48 di Romney, che è indietro di 110 mila voti. Potrebbe essere il momento decisivo dello spoglio, anche se il repubblicano si aggiudicherà quasi sicuramente la Virginia, dove Obama era favorito. Obama è ormai quasi certo di vincere in Ohio, Stato come ripetutamente spiegato, dove mai i repubblicani hanno perso quando si sono aggiudicati la Casa Bianca.
Ore 2.40: grandi elettori: Romney in vantaggio
In base ai primi exit poll, il presidente Barack Obama si è aggiudicato 10 stati e il candidato Mitt Romney 9 stati. Romney però ha più grandi elettori (ne servono 270) 82 contro 79
In base ai primi exit poll, il presidente Barack Obama si è aggiudicato 10 stati e il candidato Mitt Romney 9 stati. Romney però ha più grandi elettori (ne servono 270) 82 contro 79
Ore 2.33: Piepoli: ha vinto Obama
«Ormai la vittoria di Barack Obama è certa». Lo ha detto Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto di sondaggi, alla notte elettorale di Firenze promossa dal Robert F. Kennedy Center. «Sapevamo fin dall’inizio - ha spiegato Piepoli - che i voti decisivi sarebbero arrivati dagli Stati dell’est. Le prime rivelazioni mostrano inequivocabilmente la scelta dei cittadini americani». Obama è riuscito «a essere più forte dello scetticismo di una gran parte dell’elettorato bianco». Quella di Piepoli è una predizione perché al momento la situazione è ancora incerta, anche se il presidente uscente sembra potersi aggiudicare l’Ohio, Stato considerato decisivo.
«Ormai la vittoria di Barack Obama è certa». Lo ha detto Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto di sondaggi, alla notte elettorale di Firenze promossa dal Robert F. Kennedy Center. «Sapevamo fin dall’inizio - ha spiegato Piepoli - che i voti decisivi sarebbero arrivati dagli Stati dell’est. Le prime rivelazioni mostrano inequivocabilmente la scelta dei cittadini americani». Obama è riuscito «a essere più forte dello scetticismo di una gran parte dell’elettorato bianco». Quella di Piepoli è una predizione perché al momento la situazione è ancora incerta, anche se il presidente uscente sembra potersi aggiudicare l’Ohio, Stato considerato decisivo.
Ore 2.25: Ohio e Florida dati contrastanti
In Ohio Barack Obama al 56% contro il 42% di Mitt Romney, con il 13% di schede scrutinate. Gli exit poll danno il presidente al 51 contro il 48 di Romney. Il repubblicano però spera ancora nella Florida, dove dopo il 57 per cento di schede scrutinate, è passato in vantaggio, sia pure di pochissime migliaia di voti
In Ohio Barack Obama al 56% contro il 42% di Mitt Romney, con il 13% di schede scrutinate. Gli exit poll danno il presidente al 51 contro il 48 di Romney. Il repubblicano però spera ancora nella Florida, dove dopo il 57 per cento di schede scrutinate, è passato in vantaggio, sia pure di pochissime migliaia di voti
Ore 2.12: la Pennsylvania e altri 8 Stati a Obama
Il presidente uscente si sarebbe aggiudicato con 5 punti di vantaggio la Pennsylvania. In questo momento i favori del pronostico tornano a Obama, anche se i grandi elettori virtualmente già assegnati in alcuni Stati vedono in vantaggio Romney. Obama si sarebbe aggiudicato anche Stati in cui era favorito come Connecticut, Maryland, Massachusetts, Delaware, Rhode Island, Maine, Illinois e District of Columbia. Lo prevede la Cnn.
Il presidente uscente si sarebbe aggiudicato con 5 punti di vantaggio la Pennsylvania. In questo momento i favori del pronostico tornano a Obama, anche se i grandi elettori virtualmente già assegnati in alcuni Stati vedono in vantaggio Romney. Obama si sarebbe aggiudicato anche Stati in cui era favorito come Connecticut, Maryland, Massachusetts, Delaware, Rhode Island, Maine, Illinois e District of Columbia. Lo prevede la Cnn.
Ore 2.10: Florida, per Cnn vince Obama
Contrariamente ai primi exit poll, Obama sarebbe in vantaggio in Florida con un punto rispetto a Romney: 50 contro 49 per cento. Una tendenza confermata anche dallo spoglio in corso (vedi sotto).
Contrariamente ai primi exit poll, Obama sarebbe in vantaggio in Florida con un punto rispetto a Romney: 50 contro 49 per cento. Una tendenza confermata anche dallo spoglio in corso (vedi sotto).
Ore 2: la situazione stato per stato
Questa la situazione negli stati in cui è già stato eseguito uno spoglio significativo delle schede:
Florida (29 grandi elettori): 37% dello spoglio: Obama 51%, Romney 48
Indiana (11) 22% : Obama 44 Romney 54
Kentucky (8) 36%: Obama 40 Romney 58
North Carolina (15) 15%: Obama 52 Romney 47
Questa la situazione negli stati in cui è già stato eseguito uno spoglio significativo delle schede:
Florida (29 grandi elettori): 37% dello spoglio: Obama 51%, Romney 48
Indiana (11) 22% : Obama 44 Romney 54
Kentucky (8) 36%: Obama 40 Romney 58
North Carolina (15) 15%: Obama 52 Romney 47
Ore 1.57: South Carolina a Romney
Le proiezioni di Foxnews e altre emittenti ribaltano quella della Nbc: il vincitore sarebbe Romney, in uno Stato peraltro a tradizione repubblicana
Le proiezioni di Foxnews e altre emittenti ribaltano quella della Nbc: il vincitore sarebbe Romney, in uno Stato peraltro a tradizione repubblicana
Ore 1.50: grandi elettori 48-17 per Romney
Ore 1.45: South Carolina a Obama
Exit poll di Nbc: Obama si aggiudica il South Carolina, se il sondaggio fosse confermato per il presidente sarebbe un segnale molto importante trattandosi di uno Stato tradizionalmente conservatore
Exit poll di Nbc: Obama si aggiudica il South Carolina, se il sondaggio fosse confermato per il presidente sarebbe un segnale molto importante trattandosi di uno Stato tradizionalmente conservatore
Ore 1.40: Ohio: Obama avanti
Per la Cnn Obama al 51 e Romney al 48 in Ohio, Stato chiave. Ma per gli exit poll di Foxnews la situazione è di perfetta parità.
Per la Cnn Obama al 51 e Romney al 48 in Ohio, Stato chiave. Ma per gli exit poll di Foxnews la situazione è di perfetta parità.
Ore 1.30: voti sicuri: Grandi elettori: Romney 19, Obama 3
I seggi devono ancora chiudere in molti stati americani ma, in base ai primi exit poll, il presidente Barack Obama si è aggiudicato il Vermont, che vale 3 grandi elettori. Il candidato Mitt Romney si è aggiudicato l’Indiana e il Kentucky, con 19 grandi elettori. Per arrivare alla Casa Bianca sono necessari 270 grandi elettori.
I seggi devono ancora chiudere in molti stati americani ma, in base ai primi exit poll, il presidente Barack Obama si è aggiudicato il Vermont, che vale 3 grandi elettori. Il candidato Mitt Romney si è aggiudicato l’Indiana e il Kentucky, con 19 grandi elettori. Per arrivare alla Casa Bianca sono necessari 270 grandi elettori.
Ore 1.25: spoglio Florida, Obama avanti
Dopo il 4 per cento di schede scrutinate in Florida, il presidente conduce su Romney con il 55 per cento dei voti, ma il campione non è ritenuto statisticamente valido. Per gli exit poll sarebbe invece in vantaggio il repubblicano
Dopo il 4 per cento di schede scrutinate in Florida, il presidente conduce su Romney con il 55 per cento dei voti, ma il campione non è ritenuto statisticamente valido. Per gli exit poll sarebbe invece in vantaggio il repubblicano
Ore 1.20: Obama non è sicuro
Due indizi di insicurezza del clan Obama. Barack ha detto che sta scrivendo due discorsi perché non c’è nulla di sicuro. La moglie Michelle invita su twitter tutti quelli che si trovano ancora in coda alle urne a non scoraggiarsi perché è loro diritto votare anche oltre l’orario di chiusura.
Due indizi di insicurezza del clan Obama. Barack ha detto che sta scrivendo due discorsi perché non c’è nulla di sicuro. La moglie Michelle invita su twitter tutti quelli che si trovano ancora in coda alle urne a non scoraggiarsi perché è loro diritto votare anche oltre l’orario di chiusura.
Ore 1.16: parità nazionale, Primo exit poll “nazionale”: Obama e Romney avrebbero entrambi il 49 per cento
Ore 1.15: Ohio a Obama per Foxnews, Obama sarebbe in
vantaggio in Ohio secondo gli exit poll di Foxnews, risultato importante
perché mai nessun repubblicano è salito alla Casa Bianca senza vincere
in questo Stato. Confermati il pari in Virginia e la Florida a Romney
Ore 1.12: pari in Virginia, Stanno chiudendo i
seggi in diversi Stati. In Virginia i primi exit poll danno i due
candidati alla pari. Obama sarebbe al 48.1 e Romney al 47,8 uno scarto
statisticamente insignificante.
Ore 1.10: a Obama il voto dei giovani, Sondaggio Ipsos: la maggioranza di chi votata per la prima volta ha scelto il presidente uscente.
Ore 1.05: confermati Indiana a Romney e New Hampshire a Obama, In base ai
primissimi exit poll - ancor prima della chiusura formale dei seggi
fissata all’una - secondo Fox News Mitt Romney è in netto vantaggio in
Kentucky (69% contro il 29% per Obama) dove sono in palio 8 grandi
elettori. Mitt Romney è in testa con il 65% dei voti in Indiana contro
il 34% di Barack Obama con il 2% dei voti scrutinati nello Stato. Barack
Obama invece è in vantaggio in New Hampshire, considerato uno degli
Stati decisivi, con il 65,1% contro il 32,6% di Mitt Romney con lo 0,7%
delle schede scrutinate. Lo riferisce il Washington Post.
Ore 1.02: voto deciso da più di un mese, Otto americani su
dieci hanno deciso per chi votare prima di ottobre, ovvero prima del 3
ottobre, quando si è tenuto il primo dei tre dibattiti fra il presidente
americano Barack Obama e il candidato Mitt Romney. È quanto emerge
dagli exit poll preliminari.
Ore 0.52: alta affluenza, Al momento
l’affluenza alle urne risulta piuttosto alta, al 62 per cento, un dato
che secondo gli analisti potrebbe favorire il presidente uscente.
Ore 0.48: Romney scrive il discorso, Tweet del candidato repubblicano: sto scrivendo il discorso della vittoria.
Ore 0.35: Indiana a Romney, Primi exit poll di
Fox news dall’Indiana: Romney avrebbe vinto, togliendo questo stato -
tradizionalmente repubblicano - a Obama che l’aveva espugnato nel 2008
Ore 0.30: Drudgereport: Romney in vantaggio, Il sito
conservatore Drudgereport aggiusta il tiro e ora i suoi exit poll
preliminari danno Romney davanti in Nord Carolina e Florida mentre Obama
condurrebbe in New Hampshire, Pennsylvania, Michigan e Nevada. In
bilico Ohio, Virginia, Colorado e Iowa.
Ore 0.20: primi voti “veri”, Il candidato Mitt
Romney in vantaggio in Kentucky, stato che i repubblicani davano per
scontato. Quando è stato spogliato solo l’1% delle schede, Romney è
avanti con il 69%, con il presidente americano Barack Obama con il 29%.
Ore 0.05: chiuse le prime urne, grande equilibrio, Mentre in alcuni Stati si chiudono le urne, il sito di gossip politico di orientamento decisamente conservatore Drudgereport sostiene che in base a exit poll preliminari il presidente americano Barack Obama avrebbe al momento 191 grandi elettori a fronte dei 190 del candidato Mitt Romney.
Ore 23.55 - exit poll: stati chiave divisi: Florida e North
Carolina al repubblicano Mitt Romney. Sono gli exit poll preliminari di
Drudgereport, secondo cui al presidente americano Barack Obama va invece
l’Ohio, il New Hampshire, la Pennsylvania e Nevada. Sono dati comunque
non ufficiali e da valutare con prudenza dal momento che il voto è
ancora in corso. Secondo l’Associated press l’economia ha dettato la
scelta del presidente americano. Secondo un exit poll preliminare
dell’Associated Press, sei americani su 10 hanno detto che l’economia è
la priorità . Per 4 americani su 10 l’economia si sta riprendendo mentre
la maggioranza ritiene che stia peggiorando e sia in stagnazione.
Ore 23.45 - incubo riconteggio, troppi disagi per i votanti: Le operazioni di
voto procedono, ma non senza problemi e l’incubo di una una nuova notte
elettorale come quella del 2000, con il riconteggio delle schede in
Florida, si abbatte sugli Stati Uniti. Gli occhi sono tutti sull’Ohio,
dove si stanno registrando alcuni problemi con la rottura di molte
macchine che consentono il voto: incidenti che si verificano nella
roccaforti del presidente americano, Barack Obama, quali Toledo, dove si
trova uno degli impianti Chrysler. I lavoratori delle case
automobilistiche di Detroit oggi non lavorano: come previsto dal loro
contratto nazionale dal 199, l’Election day è un giorno di vacanza per
votare. Difficoltà anche in Pennsylvania,
dove alcuni voti per Obama si sono tramutati in voti per il candidato
Mitt Romney. Lunghe file si registrano in tutti gli stati, soprattutto
in queste ultime ore con la chiusura degli uffici. A trascorrere 45
minuti in coda anche il sindaco di New York, Michael Bloomberg, che ha
espresso il proprio appoggio a Obama nei giorni scorsi. rallentamenti e
confusione nel voto in varie aree di New York e del New Jersey:
l’uragano Sandy ha causato la chiusura di molti seggi, allungando le
file in quelli disponibili e dove gli elettori sono stati dirottati.
Alcuni, però, per la mancanza di elettricità e internet in casa non
hanno modo di apprendere le chiusure e si sono trovati davanti a seggi
sbarrati, con indicazioni per andare a votare altrove, anche a presso
seggi distanti. Diversi, a Coney island (New York), sono stati
scoraggiati e hanno alla fine deciso di non votare più. L’affluenza in
New Jersey, secondo le prime indicazioni, è abbastanza sostenuta, anche
se alcuni osservatori denunciano il caos in alcuni seggi: agli sfollati
dell’uragano Sandy sono stati autorizzati a votare per fax o per email
dopo che la tempesta della scorsa settimana ha reso inagibili alcuni
seggi. Lo stato che ospita Atlantic City ha esteso i termini del voto
via posta elettronica per chi ha perso la casa fino a venerdì dopo che
alcuni uffici elettorali sono stati sommersi da una valanga di
richieste.
Ore 23.30 - ultimi sondaggi, parità: Il sito Real clear
politics propone i risultati dei rilevamenti eseguiti oggi da una serie
di istituti di rilevazione (attenzione: non si tratta di exit polls,
che dovrebbero pervenire successivamente). La situazione è di grande
incertezza. Politico, Gwu e Battleground danno Obama e Romney alla pari;
Rasmussen dà Romney in vantaggio di un punto; Per Ibd/Tipp (sondaggio
di ieri sera) :
Obama 50.3% | Romney 48.7%.
Ore 23.10 - fuoco amico su Romney: Fuoco incrociato tra repubblicani nelle ultime ore dell’Election Day: il governatore del New Jersey Chris Christie
ha attaccato «gente che non capisce niente nell’entourage di Mitt
Romney» dopo esser stato criticato per non aver partecipato a un raduno
della campagna del Gop dopo l’uragano Sandy. Christie è stato bersaglio
di attacchi repubblicani dopo aver elogiato la reazione
dell’amministrazione Obama alla tempesta
che una settimana fa ha devastato la costa del New Jersey. E adesso,
dopo esser stato criticato per aver snobbato un appuntamento raccogli
fondi per Romney, ha descritto i suoi detrattori come «sostenitori
scontenti che non capiscono nulla» e non rispettano i doveri che un
governatore ha nei confronti del suo stato. Christie era stato invitato
un evento della campagna di Romney a Morrisville, Pennsylvania, appena
venti minuti di auto dal suo ufficio. Il governatore aveva rifiutato
provocando critiche di collaboratori di Romney uno dei quali aveva
commentato: «Non ditemi che non ci poteva andare per una sera».
Ore 23: voto tra intoppi, code e lamentele: Il voto si sta svolgendo tra code, intoppi e lamentele varie in
diversi Stati. I gruppi che effettuano controlli ai seggi segnalano
problemi in Pennsylvania per le procedure di identificazione dei
votanti. In una conferenza stampa la direttrice del Comitato di avvocati
per i diritti civili Barbara Arnwine ha detto: «Lo Stato della
Pennsylvania dovrebbe vergognarsi per come sono stati istruiti gli
scrutinatori».
Ore 22.40, Bloomberg vota dopo la coda: Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, è stato in coda per 45
minuti per votare: Bloomberg ha espresso nei giorni scorsi il proprio
appoggio per il presidente americano Barack Obama. A New York e in New
Jersey continuano le lunghe file ai seggi: l’uragano Sandy ha
ridotto i seggi per votare e in molte aree l’elettricità ancora non c’è,
causando un ricollocamento degli elettori e confusione. A Coney Island ci
sono cartelli che indicano scuole chiuse e lo spostamento dei seggi,
alcuni anche a molti isolati di distanza, scoraggiando alcuni.
Ore 22.20: Romney: ce la giochiamo
«Queste elezioni si vincono o si perdono per poche centinaia di voti. Perché allora non dovrei andare in giro fino all’ultimo? Sono ottimista, non solo per i risultati delle elezioni ma anche per l’avvenire dell’America». Queste le ultime dichiarazioni di Mitt Romney.
«Queste elezioni si vincono o si perdono per poche centinaia di voti. Perché allora non dovrei andare in giro fino all’ultimo? Sono ottimista, non solo per i risultati delle elezioni ma anche per l’avvenire dell’America». Queste le ultime dichiarazioni di Mitt Romney.
Ore 22.15 - Obama:
«Sono fiducioso. Credo che abbiamo i voti per vincere». Barack Obama
a una manciata di ore dall’esito elettorale, ostenta ottimismo. Nella
sua Chicago vive un’altra giornata molto intensa, in attesa del
risultato di stasera, tra volontari, interviste tv e soprattutto la
tradizionale partitella di basket tra amici, alla vigilia di ogni voto
della sua vita. Una sorta di rito scaramantico a cui il freddo e
razionale Barack non intende rinunciare per nulla al mondo. L’unica
volta che l’ha fatto, durante le primarie del 2008, ha perso malamente contro Hillary Clinton.
Di prima mattina, va a trovare i volontari di un piccolo comitato
elettorale di Chicago, a due passi da casa sua, dove ha trascorso
l’ultima notte della sua presidenza, con moglie e figlie. Con la voce
ancora rauca, all’indomani dell’ennesimo massacrante tour elettorale, a
sorpresa, si presenta alla sede di Organizing For America, ad Harper
Ave, nei pressi di Hyde Park, dove decine di militanti stanno ancora
facendo le ultime telefonate. E si unisce a loro, come ha fatto tante
volte nelle ultime settimane. Accolto dagli applausi, fa capire che la
campagna non è ancora finita. «Ok, grazie a tutti. Ora al lavoro...
convinciamo ancora alcuni elettori!». Quindi dà il buon esempio,
mettendosi a telefono. Stavolta chiama alcuni cittadini del Wisconsin.
«Buongiorno Annie, sono Barack Obama. Obama chi? Il presidente...»,
risponde divertito a una signora che non l’aveva riconosciuto. Quindi,
lancia un messaggio di pacificazione al suo avversario: «Voglio fare le
congratulazioni al governatore Romney per l’animata campagna
elettorale». Al termine di una sequela di interviste, la partitella di
basket liberatoria, per smaltire un pò di stress e prepararsi al rush
finale di stasera. Complice il freddo intenso, Barack e i suoi compagni
si sono dati appuntamento in una mega palestra, la Attack Atletics, di
proprietà di Tim Glover, ex allenatore di Michael Jordan e Kobe Bryant.
Ore 22.10: chez Romney:
«Un grande giorno per un grande cambiamento». A Cleveland,
nel decisivo Ohio, non ha dubbi sulla sua vittoria Mitt Romney, che lo
dice rivolgendosi ai volontari di uno dei comitati, mentre le operazioni
di voto sono ancora in corso. È iniziato a Belmont, un sobborgo di
Boston dove ha la sua bella casa, il giorno più lungo di Mitt Romney:
poco dopo le otto e mezza. Da lontano ha salutato con la mano,
ampiamente ricambiato dai suoi sostenitori, è ha giusto scambiato
qualche battuta con la stampa. Alla domanda per chi avesse votato, ha
risposto: «Credo che lo sappiate». E ancora, che ne pensa della
situazione in Ohio?, lo stato chiave che mai alcun candidato
repubblicano è arrivato alla Casa Bianca senza vincerlo e che in un
sondaggio ieri sera vedeva Obama avanti di quattro punti: «Mi sento alla
grande, anche sull’Ohio». Ma certo l’Ohio deve essere ancora un
cruccio per le sue speranze di vittoria. Proprio da li, da
Columbus, ieri sera tardi ha lanciato un ultimo appello agli elettori
indecisi dello Stato: «Io creerò quei posti di lavoro che il presidente
Obama non è stato in grado di creare», ha detto ancora una volta. E non
è stata l’ultima, perché dopo lo scambio con i giornalisti Romney ha
infatti salutato la moglie ed è partito, per gli ultimi appuntamenti elettorali.
È andato di nuovo proprio in Ohio, a Cleveland, dove ha incrociato
anche il suo `numero due´ Paul Ryan. «Non posso immaginare che in una
elezione che potrebbe esser vinta o persa, diciamo, per qualche
centinaia di voti, si possa stare tranquillamente seduti», ha poi detto
ad una radio locale. E infatti, oltre all’Ohio, in agenda aveva anche
un passaggio a Pittsburgh, in Pennsylvania, prima di tornare in serata a
Boston, dove nel corso della notte al suo quartier generale aspetterà i
risultati del voto. E dove è già tutto pronto da giorni. Il palco con
il podio, le bandiere americane, e la grande scritta «Credo
nell’America». Un ritmo talmente inteso, che anche il suo rivale Barack
Obama, che certo non si è risparmiato, gli ha fatto i complimenti:
«Voglio fare le congratulazioni al governatore Romney - ha detto - per
l’animata campagna elettorale».
LA SITUAZIONE FINO ALLE 22: Brutta tegola per Barack Obama, in Ohio. Nelle città di
Toledo, Cleveland e Dayton, sulla carta roccaforti democratiche, si sono
rotte molte macchine elettroniche che permettono il voto. Si tratta di
scanner ottici che leggono e registrano ogni singola scheda elettorale.
Lo denuncia un blog di uno dei tanti osservatori che controllano la
regolarità delle procedure di voto, il Voting Rights Watch. Il presidente, però, non ha rinunciato al suo rito propiziatorio e gioca a basket. Anche due ex stelle dell’Nba, Scottie Pippen e Randy Brown,
stanno giocando con Obama la partitella scaramantica che non manca mai
nelle vigilie elettorali del presidente. Oltre a queste due stelle dei
Bulls di Chicago, la squadra del cuore del Barack, in campo anche
l’abituale compagno di basket, il lunghissimo Arne Duncan, attuale
ministro dell’Istruzione e il massiccio Reggie Love, uno dei collaboratori più stretti di Barack,
quasi una sorta di suo fratello minore, appena trentenne, nero, che
l’anno scorso abbandonò la Casa Bianca per poter completare un master in
Business Administration.
L’Ohio rischia di essere una nuova
Florida, dove nel 2000 i voti sono stati riconteggiati: nel caso di
problemi elettorali o di risultati serrati potrebbero volerci settimane,
se non fino a dicembre, per capire chi tra Obama e Romney si è aggiudicato l’Ohio,
uno degli stati decisivi nella corsa alla Casa Bianca. L’Ohio ha
infatti una procedura per il riconteggio dei voti molto complessa -
riporta il New York Times - e che quindi potrebbe costringere a
settimane di ritardo nell’annunciare il vincitore, lasciando la porta
aperta a decine di azioni legali.
Quello che rende l’Ohio diverso
dagli altri stati è l’elevato numero di voti provvisori, ovvero quelli
che non possono essere verificati nell’Election Day per diverse
ragioni, da un nuovo indirizzo di residenza dell’elettore a una mancanza
di appropriata identificazione. La legge federale prevede che gli
elettori la cui eligibilità al voto non possa essere verificata al
seggio debbano poter votare. In Ohio sono attesi 200.000 voti provvisori
e il conteggio dei voti provvisori non inizia prima del 17 novembre:
agli elettori vengono infatti concessi circa 10 giorni per presentare la
documentazione necessaria a stabilire se il loro voto è valido o no.
In
Colorado, Florida e Pennsylvania i voti vengono automaticamente
ricontati se il margine di vittoria è pari o inferiore al mezzo punto
percentuale. In Iowa, New Hampshire, North Carolina, Virginia e
Wisconsin, i candidati possono richiedere un riconteggio dei voti per un
costo limitato. la normativa della Florida prevede inoltre che il
riconteggio dei voti si debba concludere nei 12 giorni successivi al
voto.
L’Ohio è uno degli swing states, Stati in cui il voto è in
bilico, ma l’attenzione di queste ore è rivolta anche alla Florida (per
code e ritardi) e alla Virginia che - si dice - sarà la prima cartina di
tornasole per capire la tendenza generale.
Nel video presunto
broglio in Pensylvania: un elettore della Pennsylvania cerca più volte
di selezionare il nome di Obama sul touchscreen della cabina: qualcuno
riprende tutto e il video fa il giro della Rete. Anche se non ci sono
conferme sulla sua autenticità:
Florida -
Comincia male il voto in uno degli Stati più attesi, la Florida, già
teatro nel 2000 di brogli elettorali. Così come accaduto per il voto
anticipato, le file sono lunghe: a Miami nord gli elettori sono
costretti a un’attesa di più di tre ore sotto il caldo per esprimere la
loro preferenza. Il ricordo del 2000, quando la Florida tenne col fiato
sospeso il mondo nella sfida tra George W. Bush e Al Gore, brucia
ancora. Squadre di osservatori e legali democratici e repubblicani
attendono fuori dai seggi: in un si è registrato uno scontro, con un
osservatore democratico che ha accusato un avvocato repubblicano di
intimidire gli elettori fuori dal seggio. L’avvocato lo ha invece
accusato di essere troppo vicino all’entrata del seggio.
Obama: vincerò - E proprio la Florida è
tra gli Stati di cui il presidente uscente è più preoccupato. In
America, come è noto, la campagna elettorale non si ferma mai. E
continua anche il giorno del voto. Barack Obama a Chicago, prima
ha fatto una decina di telefonate a elettori indecisi. Quindi s’e’
chiuso in un albergo, il Fairmont Hotel, per fare ben dieci interviste a
tv locali dei swing states, i famosi stati in bilico. In particolare,
il presidente sta rispondendo alle domande di due reti tv dell’Iowa, una
del Wisconsin, due dell’Ohio, due proprio della Florida, una di
Washington Dc, una del Colorado e una del Nevada. Sempre a Chicago, Obama ha
trovato il tempo di far visita ai volontari di un piccolo comitato
elettorale: «Sono fiducioso: credo che abbiamo i voti per vincere», ha
detto intrattenendosi con i volontari del comitato e congratulandosi con
Romney «per l’animata campagna elettorale». Il presidente ha infine
ringraziato gli americani «comunque vada».
I seggi sono oramai aperti in tutti gli States e l’affluenza -
da New York a Miami - sembra sostenuta ovunque, tranne nelle zone
colpite dall’uragano Sandy. Atlantic City, la mecca delle
scommesse della costa orientale, si presenta spettrale: i casinò hanno
riaperto ma, così come i seggi, sono deserti. Nella grande Mela, invece,
si registrano lunghe file: da Brooklyn a Manhattan le code sono di
diversi isolati, anche se ancora non siamo all’ora di punta del voto,
che scatterà alle cinque del pomeriggio (le 23.00 italiane) con la
chiusura degli uffici.
Al contrario della Florida, freddo pungente in Virginia: anche ad Arlington - a due passi dalla capitale federale Washington - si registrano lunghe code ai seggi.
Romney: per chi ho votato? -
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney ha votato
insieme alla moglie in mattinata a Boston. All’uscita dal seggio ha
lanciato una battuta ai giornalisti: «Indovinate per chi ho votato?».
La sua campagna non si ferma, nonostante i seggi aperti:
nelle prossime ore sarà in Pennsylvania e in Ohio. E anche lui come il
rivale si alterna tra intervisti, incontri e telefonate frenetiche.
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martedì 6 novembre 2012
Elezioni Usa, in Florida è già caos mentre Obama dichiara: "Credo che ho voti per vincere!" Barack Obama comunque sembrerebbe in vantaggio! Tutti noi ci auguriamo che il Repubblicano "guerrafondaio" Mitt Romney perda le elezioni...
Si sono aperti in nove Stati i seggi per le elezioni del presidente
degli Stati Uniti. Lunghe code in Florida e Virginia, i Paesi determinanti
nella conta finale, mentre il Big Tuesday è arrivato: i seggi per l'appuntamento con le elezioni
del presidente degli Stati Uniti si sono aperti. Gli ultimi sondaggi
della vigilia davano un testa a testa tra il democratico Barack Obama,
che tenta la sua seconda scalata alla Casa Bianca, e il suo sfidante, il
repubblicano Mitt Romney. Intanto, secondo un sondaggio Post-ABC, Barack Obama avrebbe 3 punti di vantaggio su Mitt Romney...
Des Moines, Iowa (USA) - Come tradizione la giornata più importante della
politica americana parte dalla piccola capitale dell'Iowa, dove il
Presidente Obama ha deciso di chiudere la sua campagna con un comizio
finale davanti a 20mila persone. I primi seggi si sono
aperti alle 18 (12 in Italia), un ultimo sondaggio del Washiongton Post-
ABCNews segnala un vantaggio di tre punti in percentuale per il
Presidente uscente, al 50%, sul rivale Repubblicano (47%) tra
l'elettorato, questo naturalmenete ricordando che il voto
popolare è poco influente nell'esito finale dell'elezione infatti, come
accadde per la travagliata elezione del 2001, decisivo è il numero di delegati, 270, che i due sfidanti devono raggiungere per assicurarsi l'ala ovest della Casa Bianca. Il sondaggio del Washington Post sottolinea il recupero di Obama sul
finire della campagna dopo la rimonta di Romney a seguito del primo
dibattito tra i due, Obama resta favorito anche nelle possibilità di
vittoria data al 55% contro il 35% dell'avversario. Nel frattempo
in due piccole località del New Hampshire le votazioni e i conteggi si
sono già svolti, a Dixville Notch l'esito elettorale è stato di perfetta
parità tra i due candidati, mentre nella contea di Carrol a Hart's
Location, Obama ha vinto con 23 voti contro i 9 di Romney, una
vittoria che fà ben sperare il candidato democratico che già nel 2008 si
era aggiudicato questo seggio, dando il via alla cavalcata che lo ha
visto trionfare su John Mc Cain. Poco prima delle nove del
mattino oggi ha votato anche Mitt Romney, accompagnato dalla moglie Ann
al seggio di Belmont nelle vicinanze di Boston, il candidato
repubblicano ha votato per poi avviarsi verso gli ultimi incontri
elettorali, sempre oggi a Wilmington in Delaware ha votato anche il Vice
Presidente Joe Biden insieme alla moglie Jill.
Barack Obama aveva
invece già votato il 25 ottobre a Chicago approfittando della pratica
dell'early voting, il voto anticipato che sta prendendo sempre più piede
negli Stati Uniti, diventando così il primo presidente americano a non
votare il giorno delle elezioni.
I seggi si sono già
aperti in 9 Stati e lunghe code si stanno formando in varie città degli
USA, i media hanno dedicato particolare attenzione sopratutto alle città
negli "Swing State" considerati cruciali come la Florida e la
Virginia. Due giorni fà, il sito Politico.com, molto
seguito negli USA per quanto riguarda l'informazione politica ha rivisto
al rialzo le quotazioni di Obama assegnandogli anche la Virginia
portando il Presidente a quota 303 delegati contro i 235 di Romney.
Mario Grigoletti
Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it e http://www.voceditalia.it
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domenica 8 gennaio 2012
Candidato alla presidenza in Russia sostenuto dagli americani si scontra con Zhirinovskij in una tribuna politica televisiva. Doppiaggio conforme all’originale! Da vedere e soprattutto...da sentire!
Candidato alla presidenza in Russia sostenuto dagli americani si scontra con Zhirinovskij in una tribuna politica televisiva. Doppiaggio conforme all’originale!
L’ingerenza americana nell’est Europa, tramite le famose rivoluzioni organizzate ad arte come la rivoluzione arancione e il sostegno delle ONG è riuscita già a piazzare alcuni presidenti in Paesi chiave come Ucraina e Georgia!
L’ingerenza americana nell’est Europa, tramite le famose rivoluzioni organizzate ad arte come la rivoluzione arancione e il sostegno delle ONG è riuscita già a piazzare alcuni presidenti in Paesi chiave come Ucraina e Georgia!
Fonte: http://www.russologia.com
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venerdì 5 agosto 2011
Strauss-Kahn, verso l'archiviazione New York Post: "Dsk stappa Champagne!" INTANTO IL COMPLOTTO AI SUOI DANNI NON SI FERMA: ALTRE GRAVI DIFFAMAZIONI AI DANNI DI DSK DA PARTE DI UNA GIORNALISTA POCO ATTENDIBILE, FORSE PAGATA DAI SERVIZI SEGRETI FRANCESI AL SOLDO DEL PRESIDENTE SARKOZY, CHE SOSTIENE DI ESSERE STATA MOLESTATA E VIOLENTATA SESSUALMENTE DALL'EX-PRESIDENTE DEL F.M.I. CHE FA PAURA A TANTI SUOI AVVERSARI POLITICI IN FRANCIA!
Citando una fonte attendibile, il quotidiano scrive che "il teste d'accusa non può essere credibile" e il procuratore della città, Cyrus Vance, è in procinto di chiudere l'inchiesta. La giornalista francese Tristane Banon annuncia la denuncia per stupro!
NEW YORK (USA) - "Stappa lo champagne, dsk", scrive il quotidiano New York Post in un articolo in esclusiva in cui, citando una fonte ben informata, si sostiene che il procuratore di New York, Cyrus Vance, si appresta ad archiviare l'inchiesta per presunto stupro contro Dominique Strauss-Kahn. L'avvocato di Dsk, Benjamin Brafman, contattato dal giornale si è rifutato di rispondere sull'ipotesi di una chiusura dell'inchiesta o su un incontro, previsto domani, tra la difesa e il procuratore.
"Sappiamo tutti che questo caso si basa sul nulla 1", spiega la fonte anonima citata dal sito del giornale. Mancanza di credibilità della cameriera Nafissatou Diallo, che accusa l'ex direttore del Fondo monetario internazionale di violenza sessuale. "Tutto quello che dice non può essere credibile", continua la fonte aggiungendo che nei prossimi giorni verrà messa la parola fine a questa vicenda. E dalla sua parte Anne Sinclair, moglie fedelissima di Dominique Strauss-Kahn non ha dubbi: "Quelli che ci hanno sputato in faccia non li dimenticheremo", sembra abbia scritto - secondo fonti giornalistiche ben informate - in uno degli sms inviati negli ultimi giorni ai suoi amici a Parigi. "Abbiamo avuto ragione di non dubitare", è stato uno altro dei messaggi arrivato sul cellulare dei conoscenti della coppia a Parigi dopo il crollo delle accuse contro l'ex direttore del Fondo monetario.
"Sappiamo tutti che questo caso si basa sul nulla 1", spiega la fonte anonima citata dal sito del giornale. Mancanza di credibilità della cameriera Nafissatou Diallo, che accusa l'ex direttore del Fondo monetario internazionale di violenza sessuale. "Tutto quello che dice non può essere credibile", continua la fonte aggiungendo che nei prossimi giorni verrà messa la parola fine a questa vicenda. E dalla sua parte Anne Sinclair, moglie fedelissima di Dominique Strauss-Kahn non ha dubbi: "Quelli che ci hanno sputato in faccia non li dimenticheremo", sembra abbia scritto - secondo fonti giornalistiche ben informate - in uno degli sms inviati negli ultimi giorni ai suoi amici a Parigi. "Abbiamo avuto ragione di non dubitare", è stato uno altro dei messaggi arrivato sul cellulare dei conoscenti della coppia a Parigi dopo il crollo delle accuse contro l'ex direttore del Fondo monetario.
Nel frattempo oggi la giornalista e scrittrice francese ha, come atteso, sporto denuncia per stupro 2 nei confronti dell'ex numero uno del Fmi. Gli avvocati dell'ex direttore dell'Fondo monetario, Henri Leclerc e Frederique Baulieui, definiscono "immaginari" i fatti di cui parla Banon e hanno già deciso di quererarla.
Ma per David Koubbi, avvocato di Tristane Banon, citato dal magazine l'Express sul suo sito web, "Banon ha veramente subito ciò di cui accusa Strauss-Kahn", aggiungendo che la prescrizione per il tentato stupro è di dieci anni. "Ciò che avviene negli Stati Uniti non ci riguarda, lo ripeto - aveva detto - Se il dossier dell'accusa contro Strauss-Kahn è vuoto, il nostro non lo è. E' estremamente solido". In Francia, lo stupro e il tentativo di stupro sono reati passibili di 15 anni di reclusione. La denuncia da parte di Tristane Banon darebbe luogo a un'indagine preliminare che ascolterà la vittima e l'aggressore presunto. La procura deciderà poi di archiviare il caso di chiedere un supplemento d'indagine, o di aprire un processo.
Ma per David Koubbi, avvocato di Tristane Banon, citato dal magazine l'Express sul suo sito web, "Banon ha veramente subito ciò di cui accusa Strauss-Kahn", aggiungendo che la prescrizione per il tentato stupro è di dieci anni. "Ciò che avviene negli Stati Uniti non ci riguarda, lo ripeto - aveva detto - Se il dossier dell'accusa contro Strauss-Kahn è vuoto, il nostro non lo è. E' estremamente solido". In Francia, lo stupro e il tentativo di stupro sono reati passibili di 15 anni di reclusione. La denuncia da parte di Tristane Banon darebbe luogo a un'indagine preliminare che ascolterà la vittima e l'aggressore presunto. La procura deciderà poi di archiviare il caso di chiedere un supplemento d'indagine, o di aprire un processo.
La cameriera denuncia il New York Post. Intanto i legali della 32enne immigrata della Guinea Equatoriale, principale accusatrice di Strauss - Kahn, hanno deciso di querelare il New York Post che nei giorni scorsi aveva descritto la donna come una prostituta.
NEW YORK (USA) – La cameriera d'albergo che accusa di stupro l'ex presidente del Fmi Dominique Strauss Kahn, Nafissatou Diallo, potrebbe avviare presto una causa civile nel Bronx, dove è opinione diffusa che i giudici siano più ben disposti verso la povera gente.
Il processo penale a Manhattan contro il politico socialista francese si avvia verso l'archiviazione, dopo che è emerso che Diallo ha mentito su molte circostanze. L'avvocato della donna, Kenneth Thompson, ha annunciato che se venisse dichiarato il non luogo a procedere sul piano penale, avvierebbe una causa civile per risarcimento danni.
Secondo diversi esperti, il popolare Bronx sarebbe il distretto ideale dove presentarla, piuttosto che l'aristocratica Manhattan.
Un avvocato che ha lavorato nel Bronx come assistente del procuratore distrettuale, Brian Waller, ha detto che "i magistrati del Bronx tendono a dimostrare una sfiducia verso le persone da fuori, i privilegiati e il sistema in generale". "Il tribunale civile del Bronx è il più grande strumento di redistribuzione della ricchezza dai tempi dell'Armata Rossa – ha aggiunto Ron Kuby, un noto avvocato newyorkese -. In quanto presunto socialista, DSK dovrebbe apprezzare il luogo".
Un ex presidente dell'Associazione degli avvocati del Bronx, Frederick Potack, prevede che difficilmente una causa civile di Diallo arriverà mai davanti a una corte: "Le daranno una somma di denaro che non ha mai visto in vita sua e lei se ne tornerà tranquillamente nell'ombra".
Intanto la cameriera arteficie e protagonista
del "complotto" ai danni di DSK afferma:
«Dio mi è testimone: ho detto la verità. Lo giuro, Dio lo sa. E anche lui (Dominique Strauss-Kahn) lo sa». Accetta per la prima volta di svelarsi Nafissatou Diallo, alias «Ophelia», la cameriera del Sofitel di New York che accusa di stupro l’ex direttore del Fondo Monetario internazionale. E così, mostra il suo volto a lungo nascosto in televisione, su Internet e sulla carta stampata, con due lunghe interviste a Abc e a Newsweek. «Ho detto agli inquirenti ciò che mi ha fatto quell’uomo. Non ho mai cambiato versione. Io so bene cosa mi ha fatto» si difende la donna, la cui credibilità è stata nell’ultimo mese messa in dubbio. «A causa sua mi chiamano prostituta - attacca ai microfoni della Abc - Voglio che vada in carcere. Voglio che sappia che vi sono dei posti dove non può usare il suo potere e i suoi soldi ’’Noi siamo poveri ma brava gente. Io non penso ai soldi’’ afferma Diallo, intervistata nell’ufficio del suo legale Thompson Wigdor. Immediata la replica dei legali di Strauss-Kahn: ’’Vuole infiammare l’opinione pubblica’’. Ricostruisce nel dettaglio quanto accaduto sabato 14 maggio quando, dopo aver bussato alla stanza 2806, quella di Strauss-Kahn, e non aver ricevuto risposta, è entrata. Dal corridoio che si affacciava sulla camera da letto ha visto un uomo nudo con i capelli bianchi. ’’Mi scusi’’ ha detto immediatamente e si è avviata verso l’uscita. ’’Non devi scusarti’’ ha risposto Strauss-Kahn che - secondo la sua ricostruzione - le si è gettato addosso: ’’Sei bellissima’’ le ha detto. ’’Si fermi, non voglio perdere il mio lavoro’’ ha replicato la donna. ’’Non lo guardavo, avevo paura, non mi aspettavo nessuno nella stanza’’ aggiunge. ’’Mi ha spinto sul letto’’ e ha cercato di avere un rapporto orale. ’’L’ho spinto, mi sono alzata, volevo spaventarlo e ho detto che c’era il responsabile’’. Dopo che Strauss-Kahn l’ha costretta a un rapporto orale, è riuscita scappare. ’’Sono corsa nel corridoio, ero nervosa, spaventata, non volevo perdere il lavoro’’. Mentre cercava di calmarsi ha visto Strauss-Kahn uscire dalla stanza con il bagaglio. ’’Non so come si sia vestito così velocemente. Mi ha visto e non ha detto niente’’. Diallo è poi rientrata nella stanza 2806, quella dove è stata assalita, per recuperare gli strumenti di lavoro. Il responsabile dell’albergo poco dopo l’ha incontrata nella hall e l’ha vista scossa. ’’Se qualcuno cercasse di violentarti in questo lavoro cosa faresti?’’ ha chiesto Diallo.Un’ora dopo aver parlato con il responsabile, è stata chiamata la polizia. La mattina seguente su Channel 7 ha saputo chi era l’uomo che l’ha assalita. Il telefono del suo appartamento ha iniziato a squillare, e Diallo ha svegliato la figlia e le ha preparato un bagaglio per mandarla da un parente.
Il "complotto" continua con la giornalista
Tristane Banon che "bugiarda" denuncia DSK :
La denuncia di Tristane Banon arriverà nelle prossime ore alla giustizia francese. La donna, 32 anni, accusa Dominique Strauss-Kahn di aver tentato di violentarla nel lontano 2003. Lei racconta di essere rimasta finora in silenzio perché pressata dalla madre, consigliere socialista in Alta Normandia.
Il legale della giornalista e scrittice ha reagito con indifferenza all’annuncio del contrattacco degli avvocati dell’ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale che, a loro volta, denunceranno la donna per calunnia.
Intanto la procura di Manhattan sarebbe pronta a lasciare cadere l’altra accusa per Strauss-Kahn, quella di stupro. L’indiscrezione è riportata dal New York Post che dà per certo il non luogo a procedere.
La cameriera del Sofitel, che accusa l’esponente socialista francese, ha infatti più volte mentito sotto giuramento e ormai è considerata priva di ogni credibilità.
Ora per Strauss-Kahn questo nuovo procedimento giudiziario, che lo allontana ulteriormente dalle primarie del partito socialista ed eventualmente da una possibile corsa all’Eliseo.
(05 luglio 2011)
Fonte: http://www.repubblica.it/
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