Ennesima affermazione al limite dell’incredibile da parte di un prelato
sulla questione degli abusi nel clero, ennesima bufera, ennesima rapida
smentita: e, come al solito, rimane il sospetto che le affermazioni
fossero tutt’altro che erronee. Questa volta a finire nella bufera è una
delle più significative figure del cattolicesimo americano, ovvero
padre Benedict Groeschel, dei frati francescani del Rinnovamento, ordine
monastico da lui fondato.
ADESCAMENTO - Da molti anni il religioso è a
contatto con persone che si sono rese colpevoli di violenza sessuale.
Intervistato dal National Catholic Register, a un certo punto, dice l’Huffington Post,
il colloquio ha preso una piega “inaspettata”. “La gente”, ha detto
frate Groeschel, “ha in mente quest’immagine di una persona che aveva
cattive intenzioni – uno psicopatico. Ma non è così. Prendiamo il caso
di un uomo con un serio esaurimento nervoso, e un giovane gli si
avvicina. In un sacco di casi è il giovane – 14, 16, 18 anni – a sedurre
il sacerdote”. Il religioso ha dunque sostenuto che i sacerdoti, uomini
deboli e con la mente straziata, siano facili prede di adolescenti in
cerca di sesso. Curiosa tesi.
“NON SONO RESPONSABILI” - Non è finita: “Groeschel
ha sostenuto di credere che la maggior parte di queste relazioni sono di
natura eterosessuale, e che storicamente le relazioni fra uomo e
ragazzo non sono state qualificate come crimini. Se andiamo indietro di
10-15 anni, davvero raramente eventi del genere sono stati qualificati
come crimini. Nessuno la pensava così, e sono portato a credere che, la
prima volta, questi preti non dovrebbero andare in galera perché non
avevano intenzione di commettere crimini”. Quest’intervista è stata
pubblicata dal National Catholic Register senza alcun commento a
margine, il che ha portato a credere che la redazione dell’importante
magazine cattolico – già di proprietà dei Legionari di Cristo,
organizzazione cattolica finita vittima dello scandalo pedofilia nel
clero, addirittura ai suoi massimi vertici (il fondatore, Marcial Maciel
Degollado, rimane a tutt’oggi il più alto prelato ad essere stato
coinvolto nello scandalo pedofilia – non avesse nulla da dire al
riguardo. Non è così, l’NCR ha chiesto scusa sul suo sito ufficiale, ha rimosso l’intervista,
e sia l’ordine che il frate hanno precisato di non aver avuto
intenzione di sostenere che “un sacerdote che abusa della sua vittima
non sia responsabile”.
Il numero del Sant'Uffizio: Tutti i casi segnalati nel 2011
La linea della trasparenza avviata da Benedetto XVI sul tema della
pedofilia ha portato a un ‘considerevole’ aumento delle denunce dei
casi di abusi su minori da parte di chierici alla Congregazione per la
dottrina della Fede. I casi segnalati sono stai 404 nel 2011, meno che
nel 2010, ma ‘considerevolmente’ di piu’ che nel quinquennio 2005-2009.
E’ quanto si evince da ‘L’attivita’ della Santa Sede 2011′, volume
pubblicato di recente dalla Lev, la Libreria editrice vaticana.
DURANTE L’ANNO – Durante l’anno 2011, spiega il
volume che ogni anno da’ conto di tutta l’attivita’ dei dicasteri
vaticani svoltasi nell’anno precedente, l’ufficio disciplinare dell’ex
Sant’Uffizio ‘ha lavorato intensamente’, aprendo 599
nuove pratiche, la maggior parte delle quali (440 casi) riguarda i
‘graviora delicta’; tra questi, i piu’ numerosi (404) sono casi di abusi
su minori. Rispetto all’anno 2010, spiega ancora il volume, sono
pervenute all’ufficio disciplinare meno segnalazioni riguardanti abusi
perpetrati da chierici.
GLI ANNI PRECEDENTI – Tuttavia, rispetto agli anni
precedenti (ad esempio il quinquennio 2005-2009), il numero dei casi e’
aumentato ‘considerevolmente’. La congregazione ha deciso di avviare 37
processi giudiziali e 189 processi amministrativi. Si e’ inoltre deciso
di sottoporre al Papa la richiesta di ‘dimissione ex officio’ (cioe’
automatica) in 125 casi e in 135 casi e’ stata richiesta la dispensa
dagli obblighi sacerdotali, compreso il celibato.
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