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venerdì 31 agosto 2012

Intervista shock: “Spesso è il bambino che seduce il prete!” Intanto gli ultimi dati dicono che ci sono state "quattrocento denunce di abusi su minori a carico di preti!"

Ennesima affermazione al limite dell’incredibile da parte di un prelato sulla questione degli abusi nel clero, ennesima bufera, ennesima rapida smentita: e, come al solito, rimane il sospetto che le affermazioni fossero tutt’altro che erronee. Questa volta a finire nella bufera è una delle più significative figure del cattolicesimo americano, ovvero padre Benedict Groeschel, dei frati francescani del Rinnovamento, ordine monastico da lui fondato.
ADESCAMENTO - Da molti anni il religioso è a contatto con persone che si sono rese colpevoli di violenza sessuale. Intervistato dal National Catholic Register, a un certo punto, dice l’Huffington Post, il colloquio ha preso una piega “inaspettata”. “La gente”, ha detto frate Groeschel, “ha in mente quest’immagine di una persona che aveva cattive intenzioni – uno psicopatico. Ma non è così. Prendiamo il caso di un uomo con un serio esaurimento nervoso, e un giovane gli si avvicina. In un sacco di casi è il giovane – 14, 16, 18 anni – a sedurre il sacerdote”. Il religioso ha dunque sostenuto che i sacerdoti, uomini deboli e con la mente straziata, siano facili prede di adolescenti in cerca di sesso. Curiosa tesi.
“NON SONO RESPONSABILI” - Non è finita: “Groeschel ha sostenuto di credere che la maggior parte di queste relazioni sono di natura eterosessuale, e che storicamente le relazioni fra uomo e ragazzo non sono state qualificate come crimini. Se andiamo indietro di 10-15 anni, davvero raramente eventi del genere sono stati qualificati come crimini. Nessuno la pensava così, e sono portato a credere che, la prima volta, questi preti non dovrebbero andare in galera perché non avevano intenzione di commettere crimini”. Quest’intervista è stata pubblicata dal National Catholic Register senza alcun commento a margine, il che ha portato a credere che la redazione dell’importante magazine cattolico – già di proprietà dei Legionari di Cristo, organizzazione cattolica finita vittima dello scandalo pedofilia nel clero, addirittura ai suoi massimi vertici (il fondatore, Marcial Maciel Degollado, rimane a tutt’oggi il più alto prelato ad essere stato coinvolto nello scandalo pedofilia – non avesse nulla da dire al riguardo. Non è così, l’NCR ha chiesto scusa sul suo sito ufficiale, ha rimosso l’intervista, e sia l’ordine che il frate hanno precisato di non aver avuto intenzione di sostenere che “un sacerdote che abusa della sua vittima non sia responsabile”.

Il numero del Sant'Uffizio: Tutti i casi segnalati nel 2011

La linea della trasparenza avviata da Benedetto XVI sul tema della pedofilia ha portato a un ‘considerevole’ aumento delle denunce dei casi di abusi su minori da parte di chierici alla Congregazione per la dottrina della Fede. I casi segnalati sono stai 404 nel 2011, meno che nel 2010, ma ‘considerevolmente’ di piu’ che nel quinquennio 2005-2009. E’ quanto si evince da ‘L’attivita’ della Santa Sede 2011′, volume pubblicato di recente dalla Lev, la Libreria editrice vaticana.
DURANTE L’ANNO – Durante l’anno 2011, spiega il volume che ogni anno da’ conto di tutta l’attivita’ dei dicasteri vaticani svoltasi nell’anno precedente, l’ufficio disciplinare dell’ex Sant’Uffizio ‘ha lavorato intensamente’, aprendo 599 nuove pratiche, la maggior parte delle quali (440 casi) riguarda i ‘graviora delicta’; tra questi, i piu’ numerosi (404) sono casi di abusi su minori. Rispetto all’anno 2010, spiega ancora il volume, sono pervenute all’ufficio disciplinare meno segnalazioni riguardanti abusi perpetrati da chierici.
GLI ANNI PRECEDENTI – Tuttavia, rispetto agli anni precedenti (ad esempio il quinquennio 2005-2009), il numero dei casi e’ aumentato ‘considerevolmente’. La congregazione ha deciso di avviare 37 processi giudiziali e 189 processi amministrativi. Si e’ inoltre deciso di sottoporre al Papa la richiesta di ‘dimissione ex officio’ (cioe’ automatica) in 125 casi e in 135 casi e’ stata richiesta la dispensa dagli obblighi sacerdotali, compreso il celibato.

lunedì 23 maggio 2011

Lo scandalo pedofilia e droga nella Chiesa Cattolica: “Don Seppia ci provava con i miei figli, la Chiesa sapeva e non ha fatto nulla!”

23 Maggio 2011: L’accusa di un medico in pensione: i bimbi avevano dai 10 ai 15 anni!
La Curia sapeva del vizietto di Don Riccardo Seppia, ma ha messo tutto a tacere? E anche la polizia ne era a conoscenza? Così sembrerebbe, a dar retta al racconto di un medico, padre di tre figli, che ha denunciato alla Curia e alle forze dell’ordine un episodio di stalking capitato a casa sua, e riportato dal Giornale:
Il nome di don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente in carcere da dieci giorni con l’accusa di abuso su minore e cessione di stupefacenti, era già stato scritto nei fascicoli della Procura di Genova. Da diciassette anni,poi dimenticato inmezzoagli scaffali.Èil racconto di un padre riportato dal Secolo XIX ad aprire un nuovo ed inquietante capitolo di questa sciagurata storia. Tutto comincia nel 1994, quando nella casa delgenitore di tre ragazzini di Quinto, nel levante genovese, iniziano ad arrivare delle strane telefonate. «Chiamate ossessive, ad ogni ora», rivela il medico ora in pensione al quotidianoligure, dopo essersi presentato in Procura. A quei tempi i suoi bimbi avevano 10 e 13 anni le femmine, 15 il maschio. Se la cornetta l’alzava lui, si sentivano solo respiri,ma se toccava ai piccoli, allora il maniaco parlava. «Con loro perdeva ogni freno e pronunciava frasi blasfeme, pornografiche.Non riusciva a fermarsi e ogni volta sconvolgeva i ragazzi».
Non ebbe alcun dubbio all’epoca a firmare una denuncia contro ignoti, il magistrato diede il via libera per mettereil telefono sotto controllo e le indagini partirono, l’esito non lasciò dubbi: le chiamatepartivano dal telefono del curato della parrocchia di San Pietro di Quinto, don Riccardo Seppia. «Si capì che le molestie arrivavano da lì. Mi dissero quello e niente più. Dopo la mia denuncia e letelefonate controllate, le molestie finirono e il viceparrocofu trasferito».E così accade: don Seppia viene nominato parroco a Clavarezza, Pareto e Frassinello in Valbrevenna.Ma nonostante siano passati 17 anni, l’ex dottore teme che possa esserci stato qualcos’altro con i suoi tre figli. «Non ditemi che la Curia era all’oscuro di tutto e che per il cardinale Bagnasco è stato un fulmine a ciel sereno. Questo è un affronto che non riesco ad accettare».

Fonte: http://www.giornalettismo.com

lunedì 4 febbraio 2008

Pedofilia in rete: dalla Russia la minaccia più grande!!!

Si chiama Russian Business Network (RBN) ed è sicuramente uno dei peggiori provider, se non il peggiore, che girano in rete. Come facilmente intuibile è basato in Russia, ma nessuno sa dove ha gli uffici, nessun indirizzo, nessun server in evidenza, niente di niente e chiedere è dannatamente pericoloso.
Persino il Washington Post ha cercato di capirci qualcosa con un inchiesta giornalistica ma ha dovuto desistere di fronte alle coperture politiche di cui RBN dispone. Il problema è che da questo provider arrivano la maggior parte dei pericoli in rete: truffe milionarie, phishing, frodi informatiche etc. etc. ma soprattutto sono i siti a contenuto pedopornografico a farla da padrone.
I suoi “clienti” a fronte di un premio annuo decisamente più alto di quello che sono i prezzi di mercato, possono godere della completa copertura ben sapendo che non verranno mai intercettati ne arrestati. E’ chiaro che la copertura politica che viene data a RBN è pressoché totale.
Le polizie informatiche di tutto il mondo sono letteralmente impotenti, così i malfattori continuano imperterriti a operare, violando ogni tipo di diritto a partire da quello del bambino. Sono centinaia i siti pedofili ospitati da RBN e nessuno riesce a risalire ai loro proprietari e in alcuni casi nemmeno a oscurarli.
Per ogni sito oscurato in occidente ne nasce uno nuovo che lo riprende con li stessi contenuti, così gli orchi possono agire indisturbati e distribuire le loro nefandezze senza che nessuno riesca a fermarli.
A questo punto solo la politica può fermare questo immondezzaio e l’Unione Europea è sicuramente la più adatta a farlo.
Si deve intervenire sulla Russia affinché oscuri definitivamente questo provider che è diventato il porto franco dei peggiori pedofili che ci sono in rete.
Di certo non sarà facile, il giro di affari di RBN è miliardario e la mafia russa ha allungato i suoi tentacoli ovunque, politica compresa, ma occorre fare qualcosa, qualsiasi cosa. Non è possibile sopportare questo scempio e vedere impotenti questi mostri abusare di migliaia di bambini innocenti. Possibile che non si riesca a oscurare il provider? Possibile che non si riesca a tracciare chi si collega da fuori dalla Russia a questi siti per scaricare gli orribili filmati o le tremende immagini di questa turpe violenza sui bambini?
Chiediamo che l’Unione Europea si attivi immediatamente e “intimi” alla Russia di fornire tutte le informazioni necessarie per fermare la diffusione di materiale pedopornografico proveniente da RBN e che, soprattutto, ne imponga l’immediata chiusura. Non è possibile lasciare questo porto franco dei pedofili in attività, migliaia di vittime lo chiedono in silenzio.
Il Comitato Troviamo i bambini, raccoglie questo allarme e chiede a tutti i nostri sostenitori di scrivere una mail di protesta al vicepresidente della Commissione europea responsabile per il portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza: FRANCO FRATTINI !!!



Oppure invia una mail ai seguenti indirizzi:





FATE GIRARE L’APPELLO!

Grazie.
Tutti assieme per i nostri bambini.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!