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sabato 1 settembre 2012

Il discorso di Julian Assange dal balcone dell'ambasciata Equadorenia...

IL DISCORSO DI JULIAN ASSANGE
Nessun giornale ha pubblicato il discorso integrale fatto da Julian Assange domenica dall'ambasciata ecuadoregna, eccolo qui.
Sono qua (N.d.T.: inteso come fisicamente sul balcone dell’ambasciata) con voi oggi perché non posso essere con voi laggiù. Ma grazie per essere venuti.
Grazie del vostro impegno, della vostra generosità e del vostro spirito.

Mercoledì notte, dopo la minaccia portata a questa ambasciata, dopo l’arrivo della polizia, siete giunti nel cuore della notte per controllare, e avete portato con voi l’attenzione dei media mondiali. Da dentro l’ambasciata ho sentito la polizia entrare nell’edificio attraverso le scale antincendio interne. Ma sapevo che ci sarebbero stati testimoni, e questo grazie a voi. Se, la scorsa notte, il Regno Unito non ha gettato alle ortiche la Convenzione di Vienna è solo perché il mondo lo stava osservando. E se il mondo lo stava osservando è solo perché voi stavate osservando.

La prossima volta che qualcuno vi dirà che non ha senso difendere i diritti a cui tenete tanto rammentategli la vostra veglia nell’oscurità davanti all’ambasciata dell’Ecuador. Ricordate loro come il sole sia sorto in un mondo diverso e come una coraggiosa nazione della Latinoamerica si sia posta a difesa della giustizia.

E allora, davanti a queste persone coraggiose, ringrazio il presidente Correa per la forza dimostrata nel valutare e nel concedermi asilo politico. Ringrazio anche il governo, e in particolare il Ministro degli Esteri, Ricardo Patiño, che ha difeso la Costituzione Ecuadoregna ed il suo concetto di cittadinanza universale nella valutazione della mia richiesta.

Analogamente ringrazio il popolo ecuadoregno per il sostegno e la difesa di questa Costituzione. Ho anche un debito di gratitudine nei confronti del personale di questa ambasciata, le cui famiglie vivono a Londra, e che mi ha offerto ospitalità e gentilezza nonostante le minacce che noi tutti abbiamo ricevuto.

Questo venerdì ci sarà una riunione di emergenza dei Ministri degli Esteri della Latinoamerica a Washington. Sono quindi grato ai popoli ed ai governi di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, El Salvador, Honduras, Mexico, Nicaragua, Peru, Venezuela e tutti gli altri paesi Latinoamericani che si sono esposti per difendere il diritto d’asilo.

Ringrazio anche coloro che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Svezia ed in Australia mi hanno sostenuto anche quando i governi erano contrari. E coloro che, dentro a quegli stessi governi, hanno lottato per la giustizia. Arriverà il vostro momento.

Allo staff, ai sostenitori ed alle fonti di Wikileaks, va in egual misura il mio ringraziamento. Il loro coraggio, la loro dedizione e la loro fedeltà non hanno eguali. Un grazie alla mia famiglia, ai miei figli a cui è stato negato il diritto di avere un padre. Perdonatemi. Tornerò presto.

Wikileaks è sotto attacco tanto quanto lo è la libertà di espressione e la salute civile delle nostre società. Dobbiamo cogliere l’occasione che questo momento ci offre per valutare la scelta fatta dal governo degli Stati Uniti d’America.

Faranno un passo indietro tornando ai valori rivoluzionari sui cui sono stati fondati? O si lanceranno dal precipizio, facendoci precipitare tutti in un mondo pericoloso ed oppressivo nel quale i giornalisti restano silenziosi per la paura di essere di essere perseguitati ed i cittadini sono costretti a sussurrare nell’oscurità invece di parlare liberamente?

Dico che devono fare un passo indietro. Chiedo al presidente Obama di fare la cosa giusta. Gli Stati Uniti devono interrompere questa caccia alla streghe. Gli Stati Uniti devono far cadere le indagini dell’FBI. Gli Stati Uniti devono dichiarare che non continueranno a perseguitare i membri del nostro gruppo o coloro che ci sostengono. Gli Stati Uniti devono impegnarsi davanti al mondo nell’affermare che non perseguiteranno i giornalisti che fanno luce sui crimini segreti dei potenti.
Non ci devono più essere assurde discussioni sulla possibilità di perseguitare qualunque organizzazione che diffonda informazioni, sia essa Wikileaks od il New York Times. La guerra dell’amministrazione USA contro i Whistleblowers deve cessare. Thomas Drake, William Binney e John Kiriakou ed altri eroici Whistleblowers devono essere liberati (ricevendo la grazia) e devono essere compensati per le avversità che hanno subito come servitori dello stato.

E il soldato semplice che rimane in una prigione militare di Fort Leavenworth, Kansas, e che, secondo le Nazioni Unite ha sopportato mesi di prigionia tremenda a Quantico, Virginia, e che dopo due anni ancora non è stato processato, quest’uomo deve essere rilasciato. Se Bradley Manning ha fatto ciò di cui è accusato allora è un eroe ed un esempio per tutti oltre che uno dei più importanti prigionieri politici al mondo. Bradley Manning deve essere rilasciato. Mercoledì Bradley Manning ha trascorso il 815esimo giorno di prigione senza processo. Il massimo legale è di 120 giorni.

Giovedì un mio amico, Nabeel Rajab presidente del Centro per i Diritti Umani del Bahrain, è stato condannato a 3 anni per un tweet. Venerdì un gruppo musicale russo (le Pussy Riot) è stato condannato a 2 anni di prigione per una rappresentazione di stampo politico. Esiste coerenza nell’oppressione. Deve esserci forte coerenza e determinazione nella risposta.

Grazie

Julian Assange

Note di traduzione: “Whistleblower” è stato mantenuto nella sua forma anche in italiano. E’ possibile, con le dovute accortezze, tradurlo anche come”gola profonda” od “informatore”. Abbiamo preferito evitare. Thomas Drake, William Binney, John Kiriaku (citati nel testo) sono dei Whistleblowers famosi per quanto hanno fatto. Dove è stato il caso abbiamo ritenuto opportuno abbandonare una traduzione letterale a favore di una più immediata fruizione (mantendo inalterato il senso).

Traduzione di Fabio Sallustro per www.znetitaly.org licenza Creative commons by-sa-nc



venerdì 31 agosto 2012

Intervista shock: “Spesso è il bambino che seduce il prete!” Intanto gli ultimi dati dicono che ci sono state "quattrocento denunce di abusi su minori a carico di preti!"

Ennesima affermazione al limite dell’incredibile da parte di un prelato sulla questione degli abusi nel clero, ennesima bufera, ennesima rapida smentita: e, come al solito, rimane il sospetto che le affermazioni fossero tutt’altro che erronee. Questa volta a finire nella bufera è una delle più significative figure del cattolicesimo americano, ovvero padre Benedict Groeschel, dei frati francescani del Rinnovamento, ordine monastico da lui fondato.
ADESCAMENTO - Da molti anni il religioso è a contatto con persone che si sono rese colpevoli di violenza sessuale. Intervistato dal National Catholic Register, a un certo punto, dice l’Huffington Post, il colloquio ha preso una piega “inaspettata”. “La gente”, ha detto frate Groeschel, “ha in mente quest’immagine di una persona che aveva cattive intenzioni – uno psicopatico. Ma non è così. Prendiamo il caso di un uomo con un serio esaurimento nervoso, e un giovane gli si avvicina. In un sacco di casi è il giovane – 14, 16, 18 anni – a sedurre il sacerdote”. Il religioso ha dunque sostenuto che i sacerdoti, uomini deboli e con la mente straziata, siano facili prede di adolescenti in cerca di sesso. Curiosa tesi.
“NON SONO RESPONSABILI” - Non è finita: “Groeschel ha sostenuto di credere che la maggior parte di queste relazioni sono di natura eterosessuale, e che storicamente le relazioni fra uomo e ragazzo non sono state qualificate come crimini. Se andiamo indietro di 10-15 anni, davvero raramente eventi del genere sono stati qualificati come crimini. Nessuno la pensava così, e sono portato a credere che, la prima volta, questi preti non dovrebbero andare in galera perché non avevano intenzione di commettere crimini”. Quest’intervista è stata pubblicata dal National Catholic Register senza alcun commento a margine, il che ha portato a credere che la redazione dell’importante magazine cattolico – già di proprietà dei Legionari di Cristo, organizzazione cattolica finita vittima dello scandalo pedofilia nel clero, addirittura ai suoi massimi vertici (il fondatore, Marcial Maciel Degollado, rimane a tutt’oggi il più alto prelato ad essere stato coinvolto nello scandalo pedofilia – non avesse nulla da dire al riguardo. Non è così, l’NCR ha chiesto scusa sul suo sito ufficiale, ha rimosso l’intervista, e sia l’ordine che il frate hanno precisato di non aver avuto intenzione di sostenere che “un sacerdote che abusa della sua vittima non sia responsabile”.

Il numero del Sant'Uffizio: Tutti i casi segnalati nel 2011

La linea della trasparenza avviata da Benedetto XVI sul tema della pedofilia ha portato a un ‘considerevole’ aumento delle denunce dei casi di abusi su minori da parte di chierici alla Congregazione per la dottrina della Fede. I casi segnalati sono stai 404 nel 2011, meno che nel 2010, ma ‘considerevolmente’ di piu’ che nel quinquennio 2005-2009. E’ quanto si evince da ‘L’attivita’ della Santa Sede 2011′, volume pubblicato di recente dalla Lev, la Libreria editrice vaticana.
DURANTE L’ANNO – Durante l’anno 2011, spiega il volume che ogni anno da’ conto di tutta l’attivita’ dei dicasteri vaticani svoltasi nell’anno precedente, l’ufficio disciplinare dell’ex Sant’Uffizio ‘ha lavorato intensamente’, aprendo 599 nuove pratiche, la maggior parte delle quali (440 casi) riguarda i ‘graviora delicta’; tra questi, i piu’ numerosi (404) sono casi di abusi su minori. Rispetto all’anno 2010, spiega ancora il volume, sono pervenute all’ufficio disciplinare meno segnalazioni riguardanti abusi perpetrati da chierici.
GLI ANNI PRECEDENTI – Tuttavia, rispetto agli anni precedenti (ad esempio il quinquennio 2005-2009), il numero dei casi e’ aumentato ‘considerevolmente’. La congregazione ha deciso di avviare 37 processi giudiziali e 189 processi amministrativi. Si e’ inoltre deciso di sottoporre al Papa la richiesta di ‘dimissione ex officio’ (cioe’ automatica) in 125 casi e in 135 casi e’ stata richiesta la dispensa dagli obblighi sacerdotali, compreso il celibato.

giovedì 8 dicembre 2011

Un giornalista newyorkese pubblica un articolo sul caso di Dominic Strauss-Kahn. Dall'unione degli elementi si arriva alla tesi della trappola contro l'ex avversario di Nicolas Sarkozy per la poltrona dell'Eliseo. A far luce potrebbe essere un BlackBerry, sparito nel nulla...

Sono state diffuse le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’Hotel Sofitel di New York, che erano accese lo scorso 14 maggio, il giorno in cui l’ex capo del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss Kahn fu accusato di avere violentato una cameriera dell'albergo, Nafissatou Diallo. I video, diffusi dal canale Bfm-Tv mostrano DSK che esce dall’hotel alle 12,27. In queste immagini Strauss-Kahn esce visibilmente calmo dall’ascensore dell’hotel, si dirige verso la reception, paga il conto, poi esce dalla hall e sale su un taxi. Nella seconda sequenza si vede la cameriera Nafissatou Diallo mentre racconta la vicenda agli impiegati del Sofite. Poi la scena cambia: un agente dell’hotel Adrian Branch telefona alla polizia. A quel punto si vede la famosa "danza della gioia": gli impiegati del Sofitel cominciano a congratularsi e a danzare. Uno degli avvocati francesi di DSK ha dichiarato giovedì di non avere alcuna prova dell’esistenza di un complotto contro il suo assistito. Dominique Strauss Kahn dovrà sostenere un processo civile che avrà luogo negli Usa.
Chiedete a Dominic Strauss-Kahn (DSK), ex capo del Fondo Monetario Internazionale, come mai è finito in una storia di stupro che ha affossato la sua candidatura alla poltrona dell'Eliseo, e lui vi dirà probabilmente che è tutto "un complotto".
Al di là di quanto successo nella suite 2806 dell'hotel Sofitel di New York con la cameriera Nafissatou Diallo, nota anche come Ophelia, è ciò che ci gira attorno che sta sollevando un polverone e vale la pena raccontare.
Al centro della vicenda c'è infatti un BlackBerry, che c'era e che nessuno trova più. A rivelare questa storia è Edward Jay Epstein, giornalista investigativo, sulle pagine del New York Review of Books. Lo smartphone potrebbe essere la chiave di tutto perché, secondo il racconto, il 14 maggio Strauss-Khan è avvertito da un'amica (che lavora per l'Unione per un Movimento Popolare, il cui leader è Nicolas Sarkozy) di avere il telefono sotto controllo.
Strauss-Khan chiama la moglie, e chiede che la mattina seguente, al suo ritorno, sia fatta una verifica su BlackBerry e sull'iPad in suo possesso. D'altronde se un hacker ha sottratto foto e informazioni dal telefono di celebrità di Hollywood, tutto è possibile, specie se si vuole architettare un trappolone.
Alle 15.29 Strauss-Khan si accorge di non avere più con sé lo smartphone di cui sospetta l'hackeraggio, e chiama l'hotel dando i dettagli del volo in modo che gli recapitino il dispositivo prima di partire. Il resto della storia è noto: a trattenerlo nella Grande Mela non è stato il BlackBerry, ma la polizia, che l'ha arrestato per il presunto stupro della cameriera, avvenuto tra le 12:06 e le 12:13.
Dopo mesi di processi DSK è tornato libero, ma con reputazione e vita politica ridimensionate, se non distrutte. Ophelia avrebbe mentito - ma va anche detto che l'ex capo dell'FMI sembra aver dichiarato di avere un problema con il sesso.
Al centro di tutto però rimane uno smartphone introvabile, il cui GPS sarebbe stato disattivato alle 12.51. Un'operazione che secondo un esperto forense potrebbe essere stata compiuta da una persona con "conoscenze tecniche su come funzionava il Blackberry".
Tanta gente fatica a comprendere cosa sia il GPS e come funzioni, e in tanti hanno poca dimestichezza con gli smartphone, ma basta qualcuno con una minima passione per la tecnologia per compiere tale operazione.
La tesi di Epstein è che la cameriera sarebbe stata al centro di un complotto, e avrebbe sottratto lo smartphone a Strauss-Khan (in modo che non fosse esaminato), dandolo a una persona (della quale l'hotel non ha voluto offrire le generalità) nella stanza 2820, visitata più volte durante la mattinata.
La cronaca racconta anche di uno strano balletto di gioia tra due persone, Brian Yearwood (alto funzionario del Sofitel) e un personaggio non identificato, dopo la deposizione della donna sulla presunta violenza subita. A rendere ancora più ingarbugliata la vicenda c'è il fatto che Renè-Georges Querry, a capo della sicurezza degli hotel Sofitel, è un ex funzionario di polizia che ha stretti legami con Ange Mancini, coordinatore dell'apparato d'intelligence del presidente Sarkozy.
Dall'Eliseo non si è fatta attendere la presa di posizione del Ministro dell'Interno francese, Claude Gueant. "Ho letto l'articolo di Edward Epstein e cosa sottolinea? Che DSK ha perso il suo telefonino. Non è perché ha perso il suo telefonino che c'è stato un complotto". Insomma, una grossa montatura su cui solo un Blackberry misteriosamente sparito potrebbe fare luce.
Dopo il caso Bisignani, benvenuti in un nuovo complotto politico a sfondo cyber-tecnologico. Chi e come si è intrufolato nello smartphone di DSK? Quali tecniche di "spionaggio", se la versione del giornalista è corretta, sono state usate? Probabilmente non lo sapremo mai, ma se fossimo nei nostri parlamentari, inizieremmo a mettere da parte tablet e smartphone, quantomeno in aula, giusto per non correre rischi e pensare a cose un tantino più serie.

Fonte: http://www.tomshw.it

venerdì 23 settembre 2011

Strauss-Kahn NON ARRENDERTI, noi ti vogliamo PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE! Caccia via dall'Eliseo il "cattivo" Sarkozy...Strauss Khan torna al piu' presto in politica e candidati alle prossime elezioni Presidenziali...noi ti appoggiamo e ti sosteniamo con la propaganda elettorale! - Strauss-Kahn N'abandonnez pas, nous voulons PRÉSIDENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE! Dall'Eliseo Chasse le «mauvais» Sarkozy! Strauss Khan revient plus "rapidement dans la politique et les candidats à la prochaine élection présidentielle ... nous vous soutiendrons et nous appuyons la propagande électorale!


Strauss-Kahn N'abandonnez pas, nous voulons PRÉSIDENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE! Dall'Eliseo Chasse le «mauvais» Sarkozy! Strauss Khan revient plus "rapidement dans la politique et les candidats à la prochaine élection présidentielle ... nous vous soutiendrons et nous appuyons la propagande électorale!
 
Martine Aubry, candidata alle primarie socialiste per le presidenziali 2012 si trova in una situazione imbarazzante dopo le rivelazioni, domenica sera sul canale televisivo TF1, di Dominique Strauss Kahn!

Domenica sera vi è stato sconcerto fra i giornalisti che negli scorsi mesi avevano intervistato Martine Aubry riguardo alla candidatura di Strauss Kahn alle primarie socialiste.
Durante la sua apparizione televisiva di ieri sera, Strauss Kahn ha dichiarato che sì, un patto elettorale esisteva fra lui e la Aubry, perché lui intendeva candidarsi alle primarie del partito socialiste. Primarie che avrebbe sicuramente vinto, stando a diversi opinionisti.
Nelle diverse interviste rilasciate ai media nei mesi del calvario newyorchese del compagno di partito, interrogata riguardo all’esistenza di un patto elettorale, Martine Aubry rispondeva che no, non c’era nessun patto. Fra lei e Strauss Kahn esisteva unicamente un ragionamento politico comune.
Il patto in questione è il famoso Pacte de Marrakech, dal luogo in cui i due lo avevano concordato, nell’autunno del 2010.
Adesso Martine Aubry viene considerata la candidata di ripiego, quella che ha approfittato delle disgrazie di Strauss Kahn. Perché il patto voleva che fosse lui a candidarsi e non lei. Entrambi avevano impegni che li facevano esitare, lui la conduzione del Fondo monetario e lei la conduzione del PS, ma alla fine era stato deciso che lui si sarebbe candidato, perché aveva concrete possibilità di venire eletto persino alla presidenza della nazione.
Dopo il suo arresto a New York, a seguito della vicenda Nafissatou Diallo, la Aubry aveva rotto il patto e annunciato la sua candidatura alle primarie.
Senza ombra di dubbio la posizione elettorale di Martine Aubry si fa ora critica e – come era prevedibile – il ritorno in Francia di Strauss Kahn si rivela ricco di colpi di scena. 

(Fonte: www.adelfo.it)

Il 14 maggio, Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI), pronto a candidarsi per il Partito Socialista all’Eliseo nel 2012, è stato arrestato all’aeroporto di New York, con l’accusa di aver sequestrato e tentato di violentare una cameriera del Sofitel in Times Square, dove alloggiava. La notizia, le immagini del suo arresto e del processo, hanno fatto il giro del mondo, destando naturalmente molto scalpore in Francia. Dopo la sua assoluzione,  13 milioni di francesi sono stati incollati alla tv per sentire i 23 minuti d’intervista e le pubbliche scuse di “DSK”.

IL FATTO - Il 14 maggio, Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI), pronto a candidarsi per il Partito Socialista all’Eliseo nel 2012 e molto temuto da avversari e no, è stato arrestato all’aeroporto di New York, con l’accusa di aver sequestrato e tentato di violentare una cameriera di origini guineiane, Nafissatou Diallo, al Sofitel di Times Square, dove lui alloggiava.  La notizia, le immagini del suo arresto e del processo, hanno fatto il giro del mondo, destando naturalmente molto scalpore in Francia e, in tutti questi mesi, i media hanno seguito la torbida vicenda giudiziaria. Dopo la denuncia della Diallo, anche la reporter e scrittrice francese Tristane Banon, aveva espresso l’intenzione di portare Strauss-Kahn in tribunale con la stessa accusa (una violenza sessuale che si sarebbe consumata nel 2003), ma poi è stata dissuasa dalla madre, che era stata amante di lui, e quest’ultimo ha querelato la 32enne giornalista e scrittrice per calunnia. Alla fine il giudice ha dichiarato che la cameriera del Sofitel, avrebbe mentito  e, referti medici alla mano, dimostrato che il rapporto è stato consenziente. Lei ha un passato poco pulito, è stata accusata di vendere droga (che il marito traffica)e prostituirsi ai clienti dell’albergo, quindi giudicata non attendibile. Strauss-Kahn è stato assolto il 23 agosto, ma sebbene non abbia commesso il reato, almeno ha ritenuto suo dovere presentare, un po’ come Clinton all’epoca della Lewinsky, le sue scuse pubbliche per averla (nuovamente) tradita, alla terza moglie Anne Sinclair, ex giornalista (che gli è stata sempre accanto), ai figli e naturalmente ai francesi, tredici milioni dei quali hanno seguito in diretta il suo “mea culpa”.
IL PRECEDENTE - Non era neppure la prima volta che Strauss Kahn, spesso chiamato semplicemente “DSK” dalla stampa francese, si trovava al centro di uno scandalo sessuale: il 18 ottobre 2008 il Wall Street Journal ha rivelato indagini interne per accertare se non avesse fatto favoritismi per la sua amante Piroska Nagy, da lungo tempo responsabile del dipartimento del Fondo Monetario Internazionale in favore dell’Africa, e lei lo ha accusato di abuso di potere a fini sessuali. Già allora, Strauss-Kahn aveva presentato scuse pubbliche alla sempre fedele ed indulgente Anne Sinclair  e all’FMI, argomentando di aver commesso un erreur de jugement , errore di valutazione, intrecciando una relazione con la Nagy. Il 25 ottobre di quell’anno, la commissione d’inchiesta del Fondo, assolve Strauss-Kahn, ma lo licenzia il 6 maggio proprio per aver commesso “atti regrettables et reflétant une grave erreur de jugement (incresciosi e rivelatori di un grave errore di valutazione )”.
LE (CONTRASTANTI) REAZIONI FRANCESI – La Francia si è sentita umiliata per lo scandalo Diallo. A maggio, Marine Le Pen, figlia di Jean-Marie e Segretario del Front National di estrema destra, ha condannato l’accaduto e Nathalie Kosciuko-Morizet, Ministro dell’Ambiente, ha dichiarato che la Francia ne è stata la prima vittima. Gli altri, in seno al partito di DSK, hanno mostrato più cautela: “Chiamo tutti ad aspettare la verità dei fatti e a rispettare la presunzione d’innocenza, e di conservare la decenza necessaria”, ha dichiarato il segretario del PS, Martine Aubry.  Commenti analoghi anche da Segolène Royal e François Hollande – entrambi candidati alle presidenziali – che hanno invitato il partito all’unità ed al comportamento responsabile. Calma mostrata anche dall’ ”Unione per un Movimento Popolare” (UMP), il partito di Sarkozy, un membro del quale ha definito “di una crudeltà insostenibile”, le immagini del Presidente del Fondo Monetario Internazionale portato via in manette. Tuttavia celebri giornali francesi, hanno sottolineto l’ipocrisia di fondo dell’atteggiamento del gruppo politico del presidente francese in carica, avversario di Strauss-Kahn. Le Monde ha parlato di “sconvolgimento che scuote il Partito socialista”, Le Parisien e Le Figaro di “colpo di fulmine alla campagna elettorale socialista”, mentre 20minutes considera oramai “impossibile” la candidatura alle presidenziali dell’economista e politico. La Charente Libre ha sottolineato che “Nel campo di Sarkozy, nessuno si rallegra pubblicamente dello scandalo che colpisce l’immagine della Francia, ma sotto sotto, Nicholas Sarkozy ha di nuovo qualche ragione per sperare in una rielezione”. Il giornale La Croix definisce quella faccenda un’ “umiliazione” per tutta la République o più precisamente “un’umiliazione per DSK e per i suoi, se è innocente. Un’umiliazione per la Francia in ogni caso e, al di là degli intrighi politici, l’immagine del nostro Paese è già da tempo alterata”.
PICCO DI ASCOLTI - Non sorprendono più di tanto perciò i 13.000.000 di spettatori incollati al Tf1 la sera di domenica, per l’intervista apologetica dell’ex Presidente del Fondo Monetario Internazionale: si è trattato del picco di ascolti più alto delle news serali registrato dall’emittente dalle violenze urbane del 2005. Le reazioni sono discordanti: chi parla di “forza e sincerità” delle dichiarazioni di Strauss-Kahn, chi d’“indecenza”. I primi a farsi sentire sono stati naturalmente i membri del Partito Socialista. I sostenitori di Hollande Pierre Moscovici, Andre' Vallini e Bruno Le Roux, si sono serviti dell’intervista per attaccare la sfidante dell’ex compagno di Segolène Royal , Martine Aubry. Il messaggio è chiaro: se Strauss-Kahn non si fosse trovato nei guai, lei non avrebbe avuto la possibilità di candidarsi. Segolène Royal ha dichiarato di voler “voltare pagina”, che “questa trasmissione ha consentito di chiudere qualcosa che ci ha tenuti troppo occupati e ha dichiarato che “credo non sia più di attualità” un posto per DSK nel governo, se lei dovesse vincere alla presidenziali. Il deputato Jack Lang, sembra soddisfatto dell’intervista: “Credo che abbia dato tutte le risposte che ci si aspettava, su quanto avvenuto all’Hotel Sofitel, sulla procedura che lo ha messo in stato di accusa, sull’assoluzione” e si dice convinto che la Francia avrà di nuovo bisogno “dell’incredibile competenza ed esperienza” di Strauss-Kahn. Arnaud Montebourg, altro candidato socialista all’Eliseo non concorda: “Avrebbe potuto, avrebbe dovuto presentare delle scuse in modo da consentirci di parlare di altro". Jean François Copé, Segretario generale dell’UMP, vorrebbe, come l’ “avversaria” Royal, che la trasmissione televisiva chiudesse questa “sceneggiata durata troppo a lungo” e l’ha trovata,  benché sia stata presentata come inevitabile, “patetica e triste”.Anche nella capitale francese i commenti sono spesso discordi. C’è l’uomo a cui Strauss-Kahn non è sembrato sincero e che recitasse una messa in scena e la donna che invece sostiene che abbia ammesso il suo errore e “non possiamo nemmeno chiedergli più di questo”. Resta ora da vedere quale sarà il futuro dell’ex Presidente del FMI ed ex aspirante Presidente francese, arrestato casualmente all’aeroporto dedicato a John Fitzgerald Kennedy (JFK), anche lui conosciuto con una sigla, anche lui fedifrago, ma mai accusato di stupro. (Fonte: www.fusiorari.org)

Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Settembre 2011 - Ore 18:21


venerdì 5 agosto 2011

Strauss-Kahn, verso l'archiviazione New York Post: "Dsk stappa Champagne!" INTANTO IL COMPLOTTO AI SUOI DANNI NON SI FERMA: ALTRE GRAVI DIFFAMAZIONI AI DANNI DI DSK DA PARTE DI UNA GIORNALISTA POCO ATTENDIBILE, FORSE PAGATA DAI SERVIZI SEGRETI FRANCESI AL SOLDO DEL PRESIDENTE SARKOZY, CHE SOSTIENE DI ESSERE STATA MOLESTATA E VIOLENTATA SESSUALMENTE DALL'EX-PRESIDENTE DEL F.M.I. CHE FA PAURA A TANTI SUOI AVVERSARI POLITICI IN FRANCIA!

Citando una fonte attendibile, il quotidiano scrive che "il teste d'accusa non può essere credibile" e il procuratore della città, Cyrus Vance, è in procinto di chiudere l'inchiesta. La giornalista francese Tristane Banon annuncia la denuncia per stupro!

NEW YORK (USA) - "Stappa lo champagne, dsk", scrive il quotidiano New York Post in un articolo in esclusiva in cui, citando una fonte ben informata, si sostiene che il procuratore di New York, Cyrus Vance, si appresta ad archiviare l'inchiesta per presunto stupro contro Dominique Strauss-Kahn. L'avvocato di Dsk, Benjamin Brafman, contattato dal giornale si è rifutato di rispondere sull'ipotesi di una chiusura dell'inchiesta o su un incontro, previsto domani, tra la difesa e il procuratore.
"Sappiamo tutti che questo caso si basa sul nulla 1", spiega la fonte anonima citata dal sito del giornale. Mancanza di credibilità della cameriera Nafissatou Diallo, che accusa l'ex direttore del Fondo monetario internazionale di violenza sessuale. "Tutto quello che dice non può essere credibile", continua la fonte aggiungendo che nei prossimi giorni verrà messa la parola fine a questa vicenda. E dalla sua parte Anne Sinclair, moglie fedelissima di Dominique Strauss-Kahn non ha dubbi: "Quelli che ci hanno sputato in faccia non li dimenticheremo", sembra abbia scritto - secondo fonti giornalistiche ben informate - in uno degli sms inviati negli ultimi giorni ai suoi amici a Parigi. "Abbiamo avuto ragione di non dubitare", è stato uno altro dei messaggi arrivato sul cellulare dei conoscenti della coppia a Parigi dopo il crollo delle accuse contro l'ex direttore del Fondo monetario.
Nel frattempo oggi la giornalista e scrittrice francese ha, come atteso, sporto denuncia per stupro 2 nei confronti dell'ex numero uno del Fmi. Gli avvocati dell'ex direttore dell'Fondo monetario, Henri Leclerc e Frederique Baulieui, definiscono "immaginari" i fatti di cui parla Banon e hanno già deciso di quererarla.
Ma per David Koubbi, avvocato di Tristane Banon, citato dal magazine l'Express sul suo sito web, "Banon ha veramente subito ciò di cui accusa Strauss-Kahn", aggiungendo che la prescrizione per il tentato stupro è di dieci anni. "Ciò che avviene negli Stati Uniti non ci riguarda, lo ripeto - aveva detto - Se il dossier dell'accusa contro Strauss-Kahn è vuoto, il nostro non lo è. E' estremamente solido". In Francia, lo stupro e il tentativo di stupro sono reati passibili di 15 anni di reclusione. La denuncia da parte di Tristane Banon darebbe luogo a un'indagine preliminare che ascolterà la vittima e l'aggressore presunto. La procura deciderà poi di archiviare il caso di chiedere un supplemento d'indagine, o di aprire un processo.
La cameriera denuncia il New York Post. Intanto i legali della 32enne immigrata della Guinea Equatoriale, principale accusatrice di Strauss - Kahn, hanno deciso di querelare il New York Post che nei giorni scorsi aveva descritto la donna come una prostituta.  
NEW YORK (USA) – La cameriera d'albergo che accusa di stupro l'ex presidente del Fmi Dominique Strauss Kahn, Nafissatou Diallo, potrebbe avviare presto una causa civile nel Bronx, dove è opinione diffusa che i giudici siano più ben disposti verso la povera gente.
Il processo penale a Manhattan contro il politico socialista francese si avvia verso l'archiviazione, dopo che è emerso che Diallo ha mentito su molte circostanze. L'avvocato della donna, Kenneth Thompson, ha annunciato che se venisse dichiarato il non luogo a procedere sul piano penale, avvierebbe una causa civile per risarcimento danni.
Secondo diversi esperti, il popolare Bronx sarebbe il distretto ideale dove presentarla, piuttosto che l'aristocratica Manhattan.
Un avvocato che ha lavorato nel Bronx come assistente del procuratore distrettuale, Brian Waller, ha detto che "i magistrati del Bronx tendono a dimostrare una sfiducia verso le persone da fuori, i privilegiati e il sistema in generale". "Il tribunale civile del Bronx è il più grande strumento di redistribuzione della ricchezza dai tempi dell'Armata Rossa – ha aggiunto Ron Kuby, un noto avvocato newyorkese -. In quanto presunto socialista, DSK dovrebbe apprezzare il luogo".
Un ex presidente dell'Associazione degli avvocati del Bronx, Frederick Potack, prevede che difficilmente una causa civile di Diallo arriverà mai davanti a una corte: "Le daranno una somma di denaro che non ha mai visto in vita sua e lei se ne tornerà tranquillamente nell'ombra".

Intanto la cameriera arteficie e protagonista 
del "complotto" ai danni di DSK afferma:  

«Dio mi è testimone: ho detto la verità. Lo giuro, Dio lo sa. E anche lui (Dominique Strauss-Kahn) lo sa». Accetta per la prima volta di svelarsi Nafissatou Diallo, alias «Ophelia», la cameriera del Sofitel di New York che accusa di stupro l’ex direttore del Fondo Monetario internazionale. E così, mostra il suo volto a lungo nascosto in televisione, su Internet e sulla carta stampata, con due lunghe interviste a Abc e a Newsweek.   «Ho detto agli inquirenti ciò che mi ha fatto quell’uomo. Non ho mai cambiato versione. Io so bene cosa mi ha fatto» si difende la donna, la cui credibilità è stata nell’ultimo mese messa in dubbio. «A causa sua mi chiamano prostituta - attacca ai microfoni della Abc - Voglio che vada in carcere. Voglio che sappia che vi sono dei posti dove non può usare il suo potere e i suoi soldi ’’Noi siamo poveri ma brava gente. Io non penso ai soldi’’ afferma Diallo, intervistata nell’ufficio del suo legale Thompson Wigdor. Immediata la replica dei legali di Strauss-Kahn: ’’Vuole infiammare l’opinione pubblica’’. Ricostruisce nel dettaglio quanto accaduto sabato 14 maggio quando, dopo aver bussato alla stanza 2806, quella di Strauss-Kahn, e non aver ricevuto risposta, è entrata. Dal corridoio che si affacciava sulla camera da letto ha visto un uomo nudo con i capelli bianchi. ’’Mi scusi’’ ha detto immediatamente e si è avviata verso l’uscita. ’’Non devi scusarti’’ ha risposto Strauss-Kahn che - secondo la sua ricostruzione - le si è gettato addosso: ’’Sei bellissima’’ le ha detto. ’’Si fermi, non voglio perdere il mio lavoro’’ ha replicato la donna. ’’Non lo guardavo, avevo paura, non mi aspettavo nessuno nella stanza’’ aggiunge. ’’Mi ha spinto sul letto’’ e ha cercato di avere un rapporto orale. ’’L’ho spinto, mi sono alzata, volevo spaventarlo e ho detto che c’era il responsabile’’. Dopo che Strauss-Kahn l’ha costretta a un rapporto orale, è riuscita scappare. ’’Sono corsa nel corridoio, ero nervosa, spaventata, non volevo perdere il lavoro’’. Mentre cercava di calmarsi ha visto Strauss-Kahn uscire dalla stanza con il bagaglio. ’’Non so come si sia vestito così velocemente. Mi ha visto e non ha detto niente’’. Diallo è poi rientrata nella stanza 2806, quella dove è stata assalita, per recuperare gli strumenti di lavoro. Il responsabile dell’albergo poco dopo l’ha incontrata nella hall e l’ha vista scossa. ’’Se qualcuno cercasse di violentarti in questo lavoro cosa faresti?’’ ha chiesto Diallo.Un’ora dopo aver parlato con il responsabile, è stata chiamata la polizia. La mattina seguente su Channel 7 ha saputo chi era l’uomo che l’ha assalita. Il telefono del suo appartamento ha iniziato a squillare, e Diallo ha svegliato la figlia e le ha preparato un bagaglio per mandarla da un parente. 
Il "complotto" continua con la giornalista 
Tristane Banon che "bugiarda" denuncia DSK : 

La denuncia di Tristane Banon arriverà nelle prossime ore alla giustizia francese. La donna, 32 anni, accusa Dominique Strauss-Kahn di aver tentato di violentarla nel lontano 2003. Lei racconta di essere rimasta finora in silenzio perché pressata dalla madre, consigliere socialista in Alta Normandia.
Il legale della giornalista e scrittice ha reagito con indifferenza all’annuncio del contrattacco degli avvocati dell’ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale che, a loro volta, denunceranno la donna per calunnia.
Intanto la procura di Manhattan sarebbe pronta a lasciare cadere l’altra accusa per Strauss-Kahn, quella di stupro. L’indiscrezione è riportata dal New York Post che dà per certo il non luogo a procedere.
La cameriera del Sofitel, che accusa l’esponente socialista francese, ha infatti più volte mentito sotto giuramento e ormai è considerata priva di ogni credibilità.
Ora per Strauss-Kahn questo nuovo procedimento giudiziario, che lo allontana ulteriormente dalle primarie del partito socialista ed eventualmente da una possibile corsa all’Eliseo.

(05 luglio 2011)
Fonte: http://www.repubblica.it/ 
http://www.blitzquotidiano.it/
http://www.essenzialeonline.it/
http://www.la-cronaca.it/

lunedì 11 luglio 2011

"Un rapporto orale richiede consenso attivo, altrimenti il maschio rischia la mutilazione!" Il complotto contro DSK è fallito miseramente in un solo mese, la giustizia Americana è stata efficientissima nello smascherare la "finta" cameriera dell'Hotel di lusso Sofitel, dove alloggiava Strauss-Kahn, a New York. La cameriera "prostituta" da chi è stata assoldata? Chi ha orchestrato il complotto per affossare DSK? Nonostante i complottisti abbiano sfruttato le umane debolezze e le umane inclinazioni di Strauss-Kahn, è giusto che lo stesso DSK nonostante le ultime sue dichiarazioni torni ad essere riabilitato e torni a concorrere alle elezioni primarie del suo Partito politico per puntare alle prossime elezioni Presidenziali che si terranno nel 2012 in Francia! DSK non mollare, corri per l'Eliseo! Scendi in campo con onore e a testa alta!!!

NEW YORK - Dopo un rapporto orale consenziente, Dominique Strauss- Kahn ha rifiutato di pagare la cameriera del Sofitel di Manhattan, che poi lo ha accusato di stupro. Questa, secondo il New York Post, la ricostruzione della vicenda che ha portato al processo contro l’ex-direttore del Fmi e a un terremoto sia nel mondo giudiziario statunitense.
Strauss-Kahn avrebbe rifiutato di pagarla e a quel punto la cameriera lo avrebbe insultato, denunciando lo stupro. I legali dell’economista, però, sostengono che non vi sia stato «nessun rapporto a pagamento».
All’ex direttore del Fmi sono stati revocati gli arresti domiciliari venerdì, dopo la scoperta che la cameriera che lo accusava ha ripetutamente mentito.
(di Mario Landi da Leggo del 4 luglio)

Sarebbe una prostituta la cameriera del Sofitel di Manhattan che ha accusato di stupro Dominique Strauss-Kahn, l'ex numero uno del Fondo Monetario Internazionaler (Fmi), nei cui confronti sono stati revocati ieri gli arresti domiciliari. Lo scrive con ampio rilievo il New York Post online. Secondo il tabloid newyorchese, solitamente bene informato sulla cronaca giudiziaria della Grande Mela, «le indicazioni in base alle quali la donna lavorava come prostituta d'albergo potrebbe spiegare perchè Strauss Kahn insiste con l'affermare che l'incontro era consensuale». «C'è l'informazione, che incassa mancia straordinarie, capite di cosa si tratta. Non si tratta di portare in camera altri asciugamani», ha riferito la fonte. Ofelia, come viene chiamata la donna, offrirebbe dunque dei «servizi extra» ai clienti uomini dell'albergo Sofitel dove lavora come cameriera. Ed è proprio per questo che il suo sindacato sarebbe riuscito a fare assumere in un albergo così lussuoso un'immigrata da poco arrivata negli Stati Uniti dalla Guinea. «C'era un'intera squadra di persone che la vedeva come una fonte di guadagno», nota la fonte. Diversi uomini avrebbero inoltre pagato le sue spese di parucchiere e saloni di bellezza. La difesa di Strauss-Kahn avrebbe anche scoperto che la cameriera è implicata in una truffa con uno schema piramidale ai danni di altri immigrati della Guinea. «Ci sono delle persone che ne sono state vittime. Che dicono di essere stati derubate. Persone che lavorano del suo vicinato», spiega la fonte. Le rivelazioni del Post, se confermate, potrebbero smontare completamente le accuse contro Dsk, già minate dai numerosi dubbi sulla credibilità di Ofelia, che hanno portato ieri alla revoca dgeli arresti domiciliari imposti a Strauss-Kahn. Il primo colpo di scena nella tormentata vicenda giudiziaria di Dominique Strauss-Kahn si è verificato ieri: le accuse di stupro il 14 maggio al Sofitel di New York si sono sgretolate e all'ex numero uno del Fmi, da quasi due mesi sulla graticola, sono stati revocati gli arresti domiciliari. Ora l'economista francese è un uomo libero, o quasi, anche se il caso non è ancora chiuso. Ma secondo la stampa Usa, la procura di New York potrebbe decidere di lasciar perdere tutte le accuse, dato che la donna non ha più nessuna credibilità e le possibilità di vincere un'eventuale causa sono vicine allo zero. La cameriera ha ammesso di avere mentito alla giustizia, sotto giuramento, rischiando ora fino a cinque anni di carcere e l'espulsione dagli Usa ma continua a mantenere le sue accuse nei confronti di Strauss-Kahn. Riferendosi a sue dichiarazioni in tribunale, in una lettera il procuratore distrettuale Cy Vance ha scritto che la cameriera «ha ammesso che le sue dichiarazioni erano false e che dopo l'incidente nella suite 2806 (quella dove alloggiava Dsk, ndr.), è andata a pulire una stanza vicina ed è poi tornata nella 2806 ed ha iniziato a pulire la suite prima di segnalare l'incidente ai suoi superiori». Secondo il New York Times, i primi seri dubbi degli inquirenti erano emersi sin dai primi giorni, dopo che era stata intercettata una telefonata della donna, in cui chiedeva ad un amico carcerato in Arizona come trarre vantaggi finanziari dalla vicenda.

CENA AL RISTORANTE ITALIANO
 Dominique Strauss-Kahn ha trascorso la sua prima sera di libertà a New York nel ristorante italiano «La Scalinatella» assieme alla moglie Anne Sinclair e due amici, un uomo e una donna. Lo scrive il quotidiano francese Le Figaro. Apprezzato da Madonna, il ristorante si trova nell'Upper east side. Sorridente, in abito scuro, con la moglie raggiante nel suo vestito bianco, l'ex direttore dell'Fmi è arrivato al ristorante a bordo di una grande auto nera 4 per 4 dai vetri oscurati. I quattro amici si sono seduti in un angolo del ristorante, con Dsk che volgeva la schiena al resto della sala. Una cliente ha poi raccontato che lui appariva di buon uomore e la moglie rideva. Una coppia di avventori li ha salutati augurando loro buona fortuna. All'uscita Strauss-Kahn si è rivolto sorridente ai fotogarfi che l'aspettavano. Dsk ha voluto dunque approfittare della prima serata di libertà dopo un mese e mezzo d'incubo cominciato con una notte al commissariato, una in tribunale, quattro in carcere e il resto del tempo agli arresti domiciliari, anche se di lusso.

LA CAMERIERA AL TELEFONO: "HA UN SACCO DI SOLDI" «Non ti preoccupare, questo tizio ha un sacco di soldi. So quello che faccio». Così la cameriera che accusa Dominique Strauss-Kahn ha parlato al telefono al suo fidanzato in carcere per droga, 28 ore dopo aver denunciato lo stupro. Ma gli inquirenti di Manhattan hanno appreso il contenuto della conversazione solo mercoledì, scrive oggi il New York Times, quando sul loro tavolo è arrivato il testo della traduzione dal Fulani, un dialetto della Guinea. Quelle parole erano l'ultimo tassello della progressiva demolizione della credibilità di 'Ofelià, la 32enne cameriera del Sofitel di New York, arrivata come profuga dalla Guinea, che veniva dipinta come una pia musulmana. Secondo le fonti del quotidiano, la procura ha cominciato ad avere primi dubbi dopo una settimana dalla denuncia del 14 maggio quando è stata intercettata una telefonata nella quale un uomo raccontava ad un sospetto di traffico di droga di essere fidanzato con Ofelia. A questo punto gli inquirenti hanno interrogato la donna in maniera più approfondita. Messa alle strette, la cameriera ha confessato che il patetico racconto di persecuzione politica fatto sette anni fa ai funzionari dell'immigrazione per ottenere l'asilo politico era falso. Un uomo glielo aveva registrato su una cassetta e lei lo aveva imparato a memoria. Così come non corrispondeva a verità il racconto dello stupro di gruppo che aveva detto di aver subito in Guinea.

CAMERIERA RISCHIA FINO A 5 ANNI DI CARCERE per avere mentito sotto giuramento dinnanzi a un Gran Giurì nel corso di una delle udienze preliminari che hanno portato all'incriminazione per stupro dell'ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Secondo il codice di procedura penale Usa, chiunque fa dichiarazioni false sotto giuramento di fronte a un Gran Giurì o a un tribunale, «può essere multato o incarcerato fino a cinque anni, o ambedue le cose».

LEGALE PRESUNTA VITTIMA CONFERMA VIOLENZE Con un lungo monologo, a tratti confuso, Thompson ha fornito ampi dettagli sul presunto stupro subito dalla donna. La cameriera del Sofitel sarebbe stata afferrata violentemente da Strauss-Kahn a un seno e l'uomo le avrebbe poi infilato una mano tra le gambe, con una violenza tale da «graffiarle la vagina», ha indicato il legale. Quando la donna è stata ricoverata, ha proseguito Thompson, «le infermiere hanno visto i graffi, li hanno fotografati, e le foto sono state consegnate al procuratore. Parlare di sesso consensuale è una menzogna». Il legale sostiene inoltre che la donna si è lussata una spalla, vista la violenza del contatto, e ha subito danni ai legamenti. «Dovrà forse essere operata», ha precisato Thompson. L'avvocato ha poi riconosciuto che la cameriera non è stata sempre precisa con le autorità Usa nelle sue dichiarazioni al momento di emigrare negli Usa, ma di averlo segnalato lei stessa al tribunale all'inizio della vicenda Strauss-Kahn. Thompson ha infine confermato che la presunta vittima aveva subito mutilazioni genitali in Africa, dove sarebbe stata inoltre stuprata da un gruppo di soldati, diversi anni or sono.

NYT: CAMERIERA HA MENTITO
Secondo il New York Times, che cita fonti giudiziarie, l'intero impianto d'accusa nei confronti dell'ex candidato "in pectore" all'Eliseo si reggerebbe su menzogne e lui starebbe per essere rilasciato. La cameriera del Sofitel di Times Square che accusa Strauss-Khan di stupro «ha mentito fin dal momento della prima accusa» scrive il quotidiano citando fonti «ben piazzate» nell'inchiesta. «L'intero caso Strauss-Khan è sul punto di cadere» perchè - hanno riferito le fonti - vi sarebbero «lacune importanti nella credibilità della cameriera».

La donna ha accusato Strauss-Khan di averla aggredita al Sofitel il 14 maggio scorso. «I procuratori - scrive il quotidiano - non credono molto a ciò che l'accusatrice ha detto loro sia sulle circostanze, sia su sè stessa». Una delle fonti citate dal giornale di New York ha riferito al quotidiano che «fin dal momento della prima accusa, l'accusatrice ha ripetutamente mentito». La cameriera del Sofitel, una donna di 32 anni originaria della Guinea, ha denunciato di essere stata aggredita nella suite 2806 dell' albergo, dove lui alloggiava: lei era entrata per fare le pulizie in camera quando lui era uscito dal bagno, nudo, e l'aveva costretta a forza ad avere un rapporto sessuale.

Le fonti hanno confermato al giornale che i procuratori non mettono in dubbio il rapporto sessuale. Mettono in dubbio, però, la credibilità complessiva della donna, che sarebbe legata a non meglio precisate «attività criminali, tra cui traffico di droga e riciclaggio di denaro». Su un conto bancario a lei intestato sarebbero stati eseguiti ultimamente, da più persone, versamenti da conti depositati in Georgia, Arizona, New York e Pennsylvania, per un ammontare complessivo di 100 mila dollari. Tra coloro che hanno versato del denaro, un uomo incarcerato per traffico di droga con il quale la donna ha avuto una conversazione telefonica il giorno dopo l'episodio al Sofitel. Nella telefonata, che è stata registrata, lei gli chiede quali vantaggi possa trarre dall'intera vicenda.

NYT: HA MENTITO ANCHE SU ASILO La cameriera del Sofitel di Manhattan, originaria della Guinea, che ha accusato di aggressione sessuale l'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, avrebbe mentito anche sulla sua richiesta di asilo. Le fonti giudiziarie contatte dal New York Times hanno riferito l'esistenza di irregolarità nella domanda di asilo presentata dalla donna di 32 anni e madre di una figlia, giunta negli Stati Uniti nel 2002. Agli investigatori la donna ha detto che nella richiesta di asilo è registrato uno stupro e che lei aveva subito mutilazioni genitali. Ma le verifiche degli investigatori hanno portato a riscontri diversi.

48 GIORNI DI INFERNO Ecco le principali tappe della vicenda legata a Dominique Strauss-Kahn, 62 anni, l'ex direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), uomo dei sogni della sinistra francese per la candidatura all'Eliseo del 2012, accusato di stupro a New York.
++ MAGGIO ++

* 14: Arresto a New York di Dsk mentre era già a bordo di un aereo dell'Air France in partenza per Parigi. È accusato di aggressione sessuale nei confronti di una donna delle pulizie dell'albergo Sofitel di Manhattan. Secondo un resoconto dell'arresto pubblicato il 16 giugno, Dsk ha invocato in un primo tempo l'immunità diplomatica.
* 15: Dsk, che nega i fatti, è formalmente accusato di atto sessuale criminale, tentativo di stupro e sequestro. La presunta vittima, 32 anni, originaria della Guinea, che alleva da sola una figlia di 15 anni, lo identifica come suo aggressore al commissariato di Harlem, dal quale Dsk esce ammanettato davanti alle tv. Quelle immagini faranno il giro del mondo e susciteranno scandalo soprattutto in Francia. Da Parigi, la moglie di Dsk, la milionaria Anne Sinclair, non «crede un solo secondo alle accuse». L'affaire scuote la classe politica francese a un anno dal voto presidenziale per il quale Dsk era favorito. Alcuni esponenti politici parlano di una «trappola», un «complotto».
* 16: Un giudice di Manhattan respinge la richiesta di libertà su cauzione. Incarcerato nell'immensa prigione newyorchese di Rikers Island, Dsk è colpito da sette capi d'accusa. Rischia dai 15 ai 74 anni di carcere. La difesa è guidata da due superavvocati americani, William Taylor e Benjamin Brafman. Anne Sinclair vola a New York.
* 18: L'accusatrice testimonia davanti al grand jury che si riunisce segretamente. Secondo il suo avvocato, nega di aver avuto una relazione sessuale consenziente. I legali di Dsk tornano a chiedere la libertà su cauzione.
* 19: Dsk si dimette dal Fmi. «Respingo con la più grande fermezza tutto ciò di cui mi accusano». Nel corso di un'udienza un giudice lo incrimina formalmente e concede all'ex ministro la libertà vigilata in cambio di 1 milione di dollari di cauzione, 5 milioni di garanzia, assegnazione della residenza a New York, controllo elettronico 24 ore su 24, ronda della polizia davanti all'appartamento, tutto a carico di Dsk (la moglie milionaria Anne Sinclair darà un importante contributo per sostenere tutte queste spese).
* 20: Dopo quattro notti, Dsk esce di prigione.
* 22: In un messaggio ai suoi ex colleghi del Fmi, Dsk assicura di essersi dimesso per risparmiare loro l«'incubo» che vive e riafferma la sua innocenza.
* 23: Secondo le tv Usa ABC e NBC, ma anche per France 2, tracce del dna di Dsk vengono ritrovate sui vestiti dell'accusatrice. La polizia di New York assicura di non aver dato «alcuna informazione nè risultato».
* 25: Dsk passa agli arresti domiciliari in un appartamento di superlusso di Manhattan, oltre 600 metri quadri nel quartiere di TriBeCa.
* 26: In una lettera al procuratore di New York, i legali di Dsk assicurano di poter «smontare seriamente» l'accusa.
* 27: Il presidente francese Nicolas Sarkozy parla di una vicenda «triste» e invita a mantenere la «dignita».
++ GIUGNO ++
* 6: Dsk si dichiara non colpevole al tribunale di Manhattan davanti al giudice Michael Obus.
* 28: La ministra francese dell'Economia Christine Lagarde è nominata per sostituire Dsk alla guida del Fmi.
* 30: Le accuse contro Dsk sono sul punto di crollare, scrive il New York Times, citando degli inquirenti non identificati, e assicura che l'ufficio del procuratore non crede più alla versione della donna di servizio.
++ LUGLIO ++
* 1: Grande attesa per l'udienza a sorpresa di Dsk davanti al tribunale di Manhattan. Il premier francese Francois Fillon dice che bisogna attendere «serenamente» che la giustizia faccia il suo lavoro. 

Fonte: http://www.leggo.it/

Parigi - L’ex direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, non intende candidarsi per la corsa all’Eliseo del 2012: lo ha detto ai suoi fedelissimi la candidata socialista, Martine Aubry, che secondo il sito Atlantico.fr ha avuto un colloquio telefonico con Dsk nel fine settimana. In quell’occasione, afferma Atlantico, Strauss-Kahn le avrebbe "comunicato l’intenzione di non partecipare alle primarie socialiste", nelle quali verrà eletto il candidato della ’gauchè alle presidenziali. Dsk avrebbe inoltre autorizzato la Aubry ad annunciare "pubblicamente" la sua decisione. Cosa che la Aubry non ha ancora fatto.
Le primarie del partito socialista Sempre secondo Atlantico, la decisione di Strauss-Kahn di non candidarsi alle primarie socialiste sta cominciando a circolare nei corridoi della Rue Solferino, storica sede dei socialisti a Parigi. Questa mattina, nel corso di un appuntamento con la stampa, il portavoce del partito Benoit Hamon, ha fatto sapere che le primarie si svolgeranno secondo il calendario previsto: "Siamo nel quadro di un calendario politico, abbiamo convocato milioni di francesi per il 9 e il 16 ottobre e abbiamo già lanciato una campagna sul terreno (...) oggi non possiamo vincolare questo calendario (...) al calendario giudiziario americano". "Bisogna lasciar respirare Dominique Strauss-Kahn, dobbiamo lasciarli il tempo di dirci a che punto è", ha concluso Hamon. 

Fonte: http://www.ilgiornale.it

Strauss Kahn verso la liberazione, la cameriera avrebbe mentito: La giustizia è dei potenti o la vera giustizia è stata fatta?
La credibilità di Nafissatou Diallo («Ophelia»), l'accusatrice di Dominique Strauss-Kahn, è distrutta. Sarebbe una prostituta, finita in un giro di criminali, scrive la stampa Usa e - rivelano gli inquirenti - 28 ore dopo la denuncia avrebbe telefonato a un suo amico carcerato per chiedere consigli per estorcere denaro a DSK con la denuncia per stupro. L'ex direttore del Fondo monetario esce dal carcere e riceve indietro la cauzione. Con tante scuse del procuratore Cyrus Vance. Ma il caso resta aperto!
 
Mi indigna il modo in cui i giornali oggi smontano in modo anche sottile la credibilità di Nafissatou Diallo, che dovrebbe essere sempre la vittima finché non arrivano smentite con fatti comprovati il contrario. Invece la stampa ha già praticamente assolto Dominique Strauss-Kahn. Ma i referti del pronto soccorso rimangono e anche DSK ammette che il rapporto sessuale c'è stato. Un esempio: «Si faceva chiamare Ophelia». Quanti/e stranieri/e in Italia conoscete che vengono chiamati (e che non «si fanno chiamare»!) Giovanni oppure Maria soltanto perché non si riesce a ricordare/pronunciare i loro nomi? Io parecchi/e. La stessa cosa succede negli Usa. Invece vorrei leggere nei giornali le risposte alle seguenti domande. Le «menzogne» sulla dinamica del presunto stupro da parte di DSK erano bugie oppure contraddizioni rilevate durante gli interrogatori? Se erano «contraddizioni», vorrei sapere le condizioni sotto le quali è stata interrogata. Per quante ore di seguito? In che modo? Alla Guantanamo? Poiché non è di madre lingua inglese, in che lingua è stata interrogata? Se nella sua lingua, chi era l'interprete? Era presente il suo avvocato? Erano presenti gli avvocati dell'accusa? Se sì, che ruolo hanno giocato, visto che erano gli avvocati di Michael Jackson nei processi per pedofilia conclusisi sempre con accordi fuori processo oppure con l'assoluzione? Le «menzogne» sul suo passato nella sua domanda per ottenere l'asilo politico e un permesso di soggiorno più lungo non saranno state incluse proprio per quella ragione? Comunque, aveva un permesso regolare e un lavoro regolare. Perché avrebbe rischiato il permesso di soggiorno e il lavoro con una falsa denuncia, visto che ha anche un figlio da mantenere e non vuole assolutamente ritornare nel paese d'origine? Se è una persona coinvolta nella malavita, perché fa le pulizie nelle stanze di un albergo? Non lo fanno neanche le prostitute («escort»). Se qualcuno voleva incastrare DSK, perché non ha scelto una persona più credibile e forte che non Nafissatou Diallo? (Monica Levinsky, statunitense bianca con lavoro alla Casa Bianca, ha addirittura messo il suo vestito sporcato da Clinton nel freezer come prova). (...) Perché non si può credere che veniva usato il suo conto bancario «a sua insaputa» per il riciclaggio di denaro sporco? Qual è la vera ragione per cui si è dimessa Lisa Friel proprio ieri dopo 10 anni dall'incarico di capo dell'unità per i crimini sessuali della procura distrettuale di Manhattan? A parer mio, come succede da millenni, questa donna, nera, straniera, madre, debole, sta per diventare vittima due volte. Inoltre, di fronte a ciò che sarà la sua rovina, nel futuro quante altre donne non denunceranno le violenze che subiranno? A vincere sarà il solito bianco ricco e potente (con la terza moglie che sorride al suo fianco, nonostante il fatto che comunque ha fatto sesso con un'altra donna...). Per rispondere all'ultima domanda di Next, spero davvero che la sua carriera sia distrutta per sempre!
Nancy Bailey
La cameriera
è una bugiarda e quindi difficilmente può venire violentata. Questo avete detto per tre pagine. Fossi in voi indagherei se non è anche un po' puttana, così possiamo escludere del tutto questa ipotesi e fare tutti le nostre scuse a DSK. Fa piacere vedere che anche «Il manifesto» contribuisce al ritorno al medioevo prefemminista. Vergognatevi.
Daniela Danna
Francesco Paternò
sul «Manifesto» scrive che «l'affaire (DSK) ha lasciato solchi perfino nelle relazioni fra Stati Uniti e Francia». Però non risulta che Obama abbia telefonato al giudice Michael Obus magari sostenendo che D. Strauss Kahn «è lo zio di Ruby».
Franco Ajmar Genova
Per giudicare
se nel caso Dsk sia stata fatta giustizia o si tratti di giustizia dei potenti facciamo la seguente ipotesi: sabato 14 maggio, New York Hotel Sofitel di Time Square, un addetto alle pulizie originario della Guinea entra in una delle suite più esclusive (3.000 € a notte) pensando che l'ospite che la occupava (nientemeno che il direttore esecutivo del FMI) abbia già lasciato la stanza. Quando ha già iniziato il suo lavoro improvvisamente esce dal bagno completamente nudo l'illustre cliente. Dopo un attimo di reciproco imbarazzo l'inserviente è colto da un irrefrenabile raptus sessuale e assale l'alto dirigente usandogli violenza. Viene arrestato poco dopo dalla polizia in una carrozza della metropolitana mentre sta cercando di lasciare la città. Nonostante il fatto che l'immigrato si difenda sostenendo che l'uomo era consenziente la denuncia dell'aggredito ancora sotto shock e le evidenti tracce della violenza perpetrata lo portano a essere incriminato per stupro e rischiare fino a 74 anni di carcere. Se fosse andata così oggi l'inserviente sarebbe ancora detenuto dal momento che non è stato in grado di pagare la cauzione fissata a un milione di dollari oltre ai quattro milioni previsti a titolo di deposito. Molto difficilmente la sua vittima sarebbe stata sottoposta a indagini e a intercettazioni telefoniche volte a demolire l'accusa di violenza. La tesi difensiva del legale d'ufficio forse sarebbe stata quella di invocare l'attenuante comune per «aver agito per ira derivante dal comportamento altrui». In questo caso le sciagurate ricette economiche che il Fondo Monetario Internazionale (qui impersonato nientemeno che dal suo direttore) ha imposto al suo paese costringendo lui e molti suoi connazionali a una vita da migrante, ma sull'accoglimento di questa attenuante nessuno scommetterebbe un dollaro. È chiaro che a parità di violenza il trattamento riservato al violentatore a seconda del suo reddito è profondamente ed ingiustamente diseguale.
Gianclaudio
In Italia
essendo uno potente politico e di sinistra non lo avrebbero arrestato. In Italia una persona normale accusata di un reato così si fa mesi di prigione preventiva prima del processo, viene giudicata colpevole a prescindere dai giornali e dall'opinione pubblica, soprattutto se ci sono intercettazioni, poi con comodo i giudici decidono. Caso diverso ma analogo: Amanda Knox si è fatta tre anni di prigione perché il giudice non consentiva alla richiesta della difesa di analizzare il coltello che avrebbe ucciso la Kercher. Tipico: prima si identifica un colpevole con l'aiuto di giornali e con l'impossibilità per la difesa di competere con l'accusa nella ricerca di prove e nella tutela del presunto innocente, poi si cercano le prove. Selebad
Se sul piano penale SK è innocente, tanto meglio per lui e per la giustizia. Ma non può diventare Presidente uno che paga la cameriera per scopare. Spero che i socialisti francesi non si lascino infinocchiare. Martine Aubry è degna di rappresentare il popolo di sinistra, i milioni e milioni di persone normali che lottano contro la disoccupazione, la precarietà, le ingiustizie sociali. Di altri miliardari in politica non si sente il bisogno.
Lo Straniero
Commento a caldo
e mooolto di parte. Sembra proprio la rivincita di un potente: cauzione milionaria, arresti domiciliari in un penthouse di lusso, i migliori avvocati in circolazione: potevamo dubitare che DSK non la spuntasse? E se anche l'«avida cameriera nera del bronx» avesse tramato tutto, la lettura del film è sempre la stessa: difficile che un «potente» non la faccia franca.
No-nuke
I fatti sono fatti
, pertanto la prima domanda è come minimo sconcertante: se si è trattato di violenza sessuale, DSK deve pagare, come chiunque; ma se è stata una montatura, cosa c'entra la rivincita di un potente, con i migliori avvocati, contro una «...povera cameriera afroamericana del Bronx...»? Semmai bisognerebbe chiedersi cosa e/o chi (ed in cambio di cosa, soprattutto!) può aver spinto la suddetta ad accusare ingiustamente, come sembra, un simile importante personaggio pubblico... La seconda domanda, invece, è pleonastica: quando e in quale paese, in casi simili a questo, è mai successo che i media non ci si siano buttati a pesce, esponendo al pubblico ludibrio e «crocifiggendo» il potente di turno? Come sempre, prima c'è il presunto e improprio processo sui media, poi segue quello, vero, nei tribunali (che spesso poi finisce in modo opposto a quanto riportato sui media). In Italia, poi, da questo punto di vista credo che non ci siano paragoni con nessun altro paese e questa sia la prassi «normale» (tanto più che, paradossalmente, prima ci sono lunghe detenzioni preventive cui seguono, spesso, pochissimi giorni di carcere, anche dopo la relativa condanna...). Riguardo poi alla carriera futuribile di DSK: credo proprio che sia finita e sepolta. Che sia colpevole o innocente poco conta, in un caso come questo: nella società dell'immagine l'effetto «sputtanamento» è tale che non credo siano possibili «risarcimenti» miracolistici di sorta, neppure di fronte ai peggiori errori giudiziari...

Fabio Vivian
Fonte: http://mobile.ilmanifesto.it

Strauss Kahn, il risorto...è stato assolto e dalla sua inchiesta tutti hanno imparato a diffidare da certi scandali architettati a tavolino da qualche Agente Segreto infiltrato o "deviato" per distruggere una carriera politica a favore di un'altra brillante carriera politica, forse quella dell'attuale Presidente Francese Sarkozy? Lui sapeva? Chi c'è dietro al vile progetto di infangare un illustre personaggio dell'economia e della politica internazionale? DSK è nella lista dei più potenti del Mondo dopo il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, chi voleva veramente infangarlo? Chi voleva incastrarlo? E il progetto della sua distruzione politica nonostante la sua completa assoluzione dal reato di stupro è stato raggiunto? Oppure DSK può tornare a far paura a Sarkozy ed a tutti i suoi avversari?


Ma i francesi ora si dividono sul suo ritorno in politica!

Articolo completo
Metà dei francesi vorrebbero che Dominique Strauss-Kahn tornasse alla politica, ma i socialisti che se lo augurano sono molti di più.
Intanto hanno ripreso fiato le tesi dei complottisti amici di Dsk, mentre il domenicale Le Journal du Dimanche ha rivelato che lo spacciatore detenuto al quale la cameriera Nafissatou Diallo (detta Ophelia) ha telefonato all'indomani della denuncia di stupro non era un amico ma il marito.
Il primo, atteso, sondaggio dopo il crollo della credibilità dell'accusatrice di Strauss-Kahn, ha fatto emergere che la Francia è divisa a metà.
Il 49% rivorrebbe in politica l'ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), una percentuale che cresce se si considerano soltanto i simpatizzanti della gauche e che arriva al 65% se vengono interrogati soltanto i socialisti.
Questo non cambia le prospettive delle primarie del partito, dove - al momento - i candidati sono quelli dichiarati con Francois Hollande e Martine Aubry in testa. La numero 1 del partito, in particolare, non sembra destinata a cedere il passo per un eventuale ritorno di Dsk.
IPOTESI TICKET AUBRY-DSK. Al contrario, l'ormai famoso accordo di Marrakesh, in base al quale chi dei due fosse stato meglio posizionato sarebbe stato candidato, potrebbe giocare ora in favore della Aubry. La quale, hanno spiegato molti analisti a Parigi, potrebbe godere dell'appoggio dello stesso Strauss-Kahn come stretto consigliere o, addirittura, in un inedito (per la Francia) ticket da presentare alle presidenziali: Aubry presidente con l'ex direttore dell'Fmi primo ministro.

Sulla vicenda giudiziaria prendono quota le tesi del complotto

Ma al momento sta tenendo ancora banco la vicenda giudiziaria di New York, che non è chiusa. Il 3 luglio, Le Journal du Dimanche ha dato il suo contributo rivelando che la telefonata che ha fatto svoltare l'inchiesta, convincendo anche il procuratore Cyrus Vance che l'accusatrice non era irreprensibile, è stata fatta da Nafissatou Diallo al marito.
Non era infatti un amico o un complice il trafficante di droga che utilizzava il conto bancario della donna per far transitare il denaro sporco, ma il secondo marito della cameriera del Sofitel. A lui, Ophelia diceva di «stare tranquillo» perché - parole della donna - «so quello che faccio, quel tipo ha un sacco di soldi».
HENRY LEVY: «VICENDA MOSTRUOSA». Ha quindi ripreso vigore, intanto, la schiera dei 'complottisti', coloro che considerano tutta la vicenda una macchinazione per far fuori Strauss-Kahn dalla corsa all'Eliseo o dal vertice del Fmi.
Ha cominciato il 2 luglio Bernard-Henri Levy, chiedendo che si vada «fino in fondo» alle indagini perché quello che è accaduto, ha sottolineato il filosofo, è «mostruoso». Nella giornata del 3 luglio è stata la volta del vicecapogruppo socialista, Francois Loncle, a ipotizzare «connessioni» fra il Sofitel e la sua proprietà, il gruppo Accor, e non meglio precisati «laboratori» parigini.
Dopo qualche ora il gruppo Accor è sceso in campo per negare ogni ruolo nella vicenda, definendo «diffamatorie» tutte le dichiarazioni che lo hanno tirato in ballo nella vicenda.
È andata giù ancora più dura Michele Sabban, deputata fedelissima di Strauss-Kahn, definendo tutta la vicenda un «attentato politico» e chiamando in causa, oltre al Sofitel, anche «quel commissario di polizia di New York di recente decorato con la Legion d'onore da Sarkozy», cioé Ray Kelly, amico del presidente della Repubblica e incaricato delle indagini su Dsk.

Aubry, Dsk non si candida all'Eliseo

L'ex direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, non intende candidarsi per la corsa all'Eliseo del 2012: lo ha detto ai suoi fedelissimi la candidata socialista, Martine Aubry, che secondo il sito Atlantico.fr ha avuto un colloquio telefonico con Dsk nel fine settimana. In quell'occasione, ha affermato Atlantico, Strauss-Kahn le avrebbe «comunicato l'intenzione di non partecipare alle primarie socialiste», nelle quali verrà eletto il candidato della gauche alle presidenziali. Dsk avrebbe inoltre autorizzato la Aubry ad annunciare «pubblicamente» la suadecisione. Cosa che la Aubry non ha ancora fatto.
SEGUIRE IL CALENDARIO PREVISTO. Sempre secondo Atlantico, la decisione di Strauss-Kahn di non candidarsi alle primarie socialiste sta cominciando a circolare nei corridoi della Rue Solferino, storica sede dei socialisti a Parigi. Nella mattina del 4 luglio, nel corso di un punto stampa, il portavoce del partito, Benoit Hamon, ha fatto sapere che le primarie si svolgeranno secondo «il calendario previsto». Hamon ha dichiarato che «siamo nel quadro di un calendario politico, abbiamo convocato milioni di francesi per il 9 e il 16 ottobre e abbiamo già lanciato una campagna sul terreno (...) oggi non possiam ovincolare questo calendario (...) al calendario giudiziario americano». Il portavoce del partito ha poi dichiarato che «bisogna lasciar respirare Dominique Strauss-Kahn» e ha concluso dicendo «dobbiamo lasciargli il tempo di dirci a che punto è».

Domenica, 03 Luglio 2011
Fonte: http://www.lettera43.it

giovedì 17 febbraio 2011

Chi è la donna che insieme al Magistrato di Milano Bruti Liberati, sta "perseguitando" il Premier Silvio Berlusconi? Puritani e moralisti all'attacco delle Istituzioni Politiche della Seconda Repubblica!

Ilda Boccassini

Dopo la laurea in Giurisprudenza entra in magistratura, con funzioni effettive, nel 1979 prestando servizio dapprima alla Procura della Repubblica di Brescia, e ottenendo poco dopo il trasferimento alla Procura della Repubblica di Milano. Si occupa, quasi subito dopo il suo arrivo a Milano, di criminalità organizzata.
La sua prima inchiesta di rilevanza nazionale viene denominata Duomo Connection e ha come oggetto l'infiltrazione mafiosa nell'Italia settentrionale. L'inchiesta è portata avanti con la collaborazione di un gruppo di investigatori guidati dall'allora tenente Ultimo, il capitano divenuto poi famoso per l'arresto di Totò Riina. Sono gli anni delle prime collaborazioni anche con il Giudice Giovanni Falcone, che sfoceranno in un legame di profonda amicizia.[1]
All'inizio degli anni novanta entra in rotta di collisione con altri colleghi del pool antimafia milanese, ne viene estromessa dall'allora Procuratore Capo Francesco Saverio Borrelli[senza fonte], ma porta comunque a termine il processo sulla Duomo Connection. Dopo le stragi di Capaci e Via D'Amelio, nel 1992, chiede di essere trasferita a Caltanissetta dove rimane fino al '94 sulle tracce degli assassini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.[2] Collabora nuovamente con Ultimo alla cattura di Riina e scopre, in collaborazione con altri magistrati applicati a quelle indagini, mandanti ed esecutori delle stragi Falcone e Borsellino. Dopo una breve parentesi alla Procura di Palermo torna a Milano e, su richiesta del Procuratore Borrelli, si occupa dell'inchiesta denominata Mani pulite subentrando ad Antonio Di Pietro dimessosi dalla magistratura il 6 dicembre del 1994.[3] Collabora, quindi, con i colleghi Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo, Armando Spataro e Francesco Greco, seguendo in particolare gli sviluppi delle inchieste riguardanti Silvio Berlusconi e Cesare Previti[senza fonte].
Continua ad operare presso la Procura di Milano dove si occupa di indagini sulla criminalità mafiosa e sul terrorismo. Ha diretto a partire dal 2004 le indagini della DIGOS che il 12 febbraio 2007 hanno portato all'arresto di 15 sospetti appartenenti all'ala movimentista delle Nuove Brigate Rosse, denominata anche Seconda Posizione. Secondo l'accusa, la presunta organizzazione terroristica, operante nel Nord Italia, stava preparando attentati contro persone e aziende. Il 28 maggio 2009 il Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) l'ha promossa alla funzione di Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano.[4]
Attualmente indaga sul caso riguardante l'affidamento di una giovane donna marocchina, definito giornalisticamente caso Ruby, nota negli ambienti della politica e della moda, che avrebbe compiuto alcuni furti.[5] L'inchiesta interessa, tra gli altri, il presidente del Consiglio dei Ministri italiano Silvio Berlusconi che, secondo l'accusa, avrebbe esercitato indebite pressioni sulla questura di Milano per ottenere suo rilascio e che l'avrebbe pagata in cambio di prestazioni sessuali quando era ancora minorenne.[6] A causa di quest'incarico e di altre attività che hanno impegnato le procure della Repubblica nelle indagini su Silvio Berlusconi per reati quali concorso esterno in associazione mafiosa, prostituzione minorile, concussione, corruzione, strage, appropriazione indebita, traffico di droga, riciclaggio di denaro sporco, abuso d'ufficio, frode fiscale e falso in bilancio, Berlusconi la ha indicata fra gli appartenenti ad una ipotetica frangia della magistratura, da lui definita "sovietica" e "comunista".

Edmondo Bruti Liberati

Membro di una storica famiglia nobile delle Marche, i marchesi Bruti Liberati, ha ricoperto incarichi di rilievo nella Corte di giustizia dell'Unione europea e in seno all'Associazione Nazionale Magistrati italiana. Di quest'ultima fu segretario generale e vicepresidente fra gli anni 1980 e 1990, prima di assurgere alla carica di presidente il 25 maggio 2002. È esponente ed ex presidente di Magistratura democratica. Dal 2010 svolge l'ufficio di procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano.[1]


21 MARZO 2009 - DALL'UNITA': Edmondo Bruti Liberati, magistrato ed ex presidente dell’Anm, boccia il ddl del centrodestra sulle intercettazioni: «Vedremo l’esito del dibattito parlamentare. Finora ho visto proposte stravaganti e inidonee a raggiungere gli obiettivi di tutela della privacy e razionalizzazione dei costi».

Quanto costano le intercettazioni?

«Molto, anche perché non c’è omogeneità nei prezzi stabiliti con le varie società telefoniche. Alcuni uffici giudiziari hanno iniziato una revisione dei contratti. Si può fare di più, ma moltissimo potrebbe fare il ministero della Giustizia proponendo schemi e prezzi base uguali per tutti. Finora purtroppo non è avvenuto».

Secondo il Pd, i proventi delle confische dei beni dei condannati ammonterebbero a 330 milioni nel solo processo Antonveneta. Non è un’enormità?

«È vero che alcuni processi importanti relativi alla criminalità economica hanno consentito il recupero alle casse dello Stato di cifre imponenti. Che coprono non solo le spese del procedimento ma anche parte significativa degli oneri complessivi per le intercettazioni. Poi però c’è un principio più generale».
Di quale principio parla?

«I costi si possono razionalizzare e devono essere abbattuti. Ma questo resta uno strumento fondamentale per il contrasto alla criminalità. Limitare i presupposti a gravi o evidenti indizi di colpevolezza indebolisce molto questa forma investigativa, rendendola inutilizzabile».

Cosa altro non le piace della riforma?

«È assurdo prevedere per i processi a carico di ignoti l’iniziativa della parte offesa, spesso intimorita e oggetto di minacce. Quanto alla durata, sono convinto che i magistrati debbano fare grande attenzione e non intercettare oltre lo stretto necessario, ma non ha senso porre un termine drastico di tempo».
Quali potrebbero essere le conseguenze?

«Paradossali. Se pochi giorni prima della scadenza del termine dalle intercettazioni emergessero i colpevoli o la progettazione di nuovi reati, secondo la riforma si dovrebbe comunque smettere di ascoltare».

Trova appropriate le sanzioni più dure previste dal testo?

«Non il carcere per i giornalisti. Ma è giusto introdurre sanzioni rigorose ed efficienti per chiunque, giornalisti compresi, divulghi intercettazioni di cui è stata disposta la distruzione a tutela della riservatezza».

Fonte: ffantozzi@unita.it 21 Marzo 2009 da http://www.unita.it


Chi sono le tre donne che giudicheranno Berlusconi? Nel processo Sme del 2003 il premier chiese (ma non ottenne) la ricusazione della D'Elia. La De Cristofaro si occupò della «Clinica degli orrori». La Turri rinviò a giudizio Berruti (Pdl)

Carmen D'Elia, Orsola De Cristofaro e Giulia Turri. Sono loro le tre donne che dal 6 aprile giudicheranno il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel processo che lo vede imputato a Milano per concussione e prostituzione minorile. Le tre donne sono state scelte «a caso» dal software «Giada»: un sistema informatico posto al 7° piano del Palazzo di Giustizia che assegna automaticamente i giudici «liberi» da altri impegni ai vari processi.
Eccovele presentate una ad una quì sotto:




CARMEN D'ELIA

La prima, Carmen D'Elia, ha già incrociato sulla sua strada il premier. Nata nel 1962 a Fragagnano, Taranto, in magistratura dal 1991, nel 2002 si occupa del processo Sme. Nel filone principale vengono condannati per corruzione Attilio Pacifico, Cesare Previti e Renato Squillante.
posizione di Silvio Berlusconi relativa all'accusa di falso in bilancio viene invece stralciata. Durante il procedimento il Cavaliere chiede la ricusazione dei tre giudici che ha davanti, tra cui la D'Elia: sono colpevoli, sostiene, di aver anticipato «un giudizio su uno dei punti essenziali» dell'altra accusa, quella di corruzione. Ma il premier si vede bocciata la richiesta dalla Corte d' Appello di Milano ed è costretto a pagare una multa di 1.000 euro. La sua ricusazione viene giudicata «inammissibile per totale carenza dei presupposti di legge».
Nel 2004 il Tribunale, con giudice la Turri, lo assolve dall’accusa di aver «aggiustato» una sentenza civile. Per l'accusa di corruzione semplice, gli concede le attenuanti generiche, dichiarando prescritto il reato (il premier è accusato per un bonifico di 434 mila dollari finiti da un conto Fininvest al giudice Renato Squillante).
Sei anni dopo la D'Elia condanna a 15 anni l'ex primario della Clinica Santa Rita Pier Paolo Brega Massone, in merito allo scandalo della «Clinica degli orrori».

ORSOLA DE CRISTOFARO

Nello stesso dibattimento c'è anche Orsola De Cristofaro. La donna ha lavorato con la D'Elia anche nel processo relativo alle tangenti nella Provincia di Milano che si chiude nel giugno 2009 con 11 condanne.

GIULIA TURRI

L'ultimo giudice è Giulia Turri. Nel 2007 segue in qualità di gip il caso Vallettopoli. E' lei, su richiesta del pm Frank Di Maio, a mandare in carcere Fabrizio Corona, accusato di estorsione. Nello stesso anno condanna a 30 anni di reclusione Emilio Toscani e Marco Baldi, ritenuti responsabili del sequestro del finanziere milanese Gianmario Roveraro.
Anche lei ha incrociato, seppur indirettamente, il premier. Nel 2008 rinvia a giudizio Massimo Maria Berruti, ex ufficiale della Guardia di Finanza e poi consulente Fininvest e deputato di Forza Italia. Berruti è accusato di riciclaggio di presunti fondi neri relativi all'acquisto di diritti tv di Mediaset. In seguito verrà assolto dal Tribunale.
Nel 2010 la Turri giudica le indagini sul traffico di cocaina all'interno dei locali della movida milanese, The Hollywood e The Club che portano all'arresto di cinque persone e all'iscrizione di 19 soggetti nel registro degli indagati.





ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!