TERREMOTO ABRUZZO- ANCORA FORTISSIME SCOSSE NELLA MATTINATA DI OGGI...
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giovedì 9 aprile 2009
mercoledì 8 aprile 2009
TERREMOTO: PUTIN, MEDVEDEV E MERKEL CHIAMANO BERLUSCONI PER CORDOGLIO!!!
Nella foto una bellissima ragazza Russa dell'ex-Armata Rossa..."Tutti gli interlocutori -si legge ancora nella nota- hanno espresso la propria partecipazione per la tragedia, accompagnando alle espressioni di cordoglio l'offerta di aiuti e di assistenza tecnica alla popolazione abruzzese". Berlusconi ha ringraziato tutti i leader stranieri.
Russia / Rusia (1991-2000) Italia-Russia, intesa a tutto gas!!!
Calano le luci all'interno della grande hall del Wtc della capitale russa dove si sta tenendo il forum economico Italia-Russia. Tutti scendono dal palco, alcuni momenti di silenzio. Poi nella sala tutti scattano in piedi e una voce annuncia che è appena entrato il premier Vladimir Putin. Lo zar di Russia va al microfono e benedice la collaborazione economica. Quella collaborazione che ha portato italiani e russi a firmare poco dopo un altro pacchetto di intese. La più importante, che ha suscitato poi la soddisfazione del premier italiano Silvio Berlusconi. è quella che riguarda Eni. Il cane a sei zampe e il colosso del gas Gazprom, che ha il suo quartier generale proprio due isolati più avanti, firmano un accordo per la cessione del 20% di Gazpromneft da Eni a Gazprom.
L'ad dell'azienda italiana, Paolo Scaroni, precisa poi: «Gazprom ha esercitato l'opzione e ci pagherà 4,2 miliardi di dollari che è esattamente il prezzo da noi pagato più gli interessi». Ma non è la sola firma, vengono poi siglati «gli accordi più commerciali, quelli più strategici saranno siglati tra due-tre settimane», sottolinea ancora Scaroni. In particolare si tratta di «importanti accordi che rappresentano un ulteriore passo in avanti della cooperazione strategica in campo energetico tra Italia e Federazione Russa». Inoltre «le parti svilupperanno progetti congiunti in Russia e fuori dalla Russia, sulla base del principio di reciprocità, in linea con la nuova politica energetica russa». Più nel dettaglio, Eni collaborerà in Russia e all'estero con le principali società energetiche russe (Inter Rao Ues, Rosneft, Transneft e Stroytransgas).
Per esempio Enipower e Inter Rao Ues hanno firmato un accordo per analizzare progetti congiunti in Russia e paesi terzi. Eni ha inoltre firmato con Rosneft un protocollo di collaborazione nei settori upstream e della raffinazione, sempre in Russia e all'estero. Le altre novità di grande rilievo riguardano Finmeccanica. In particolare Alenia Aeronautica ha perfezionato l'acquisizione del 25 per cento più un azione della Sukhoi Civil Aircraft, la società che si occupa della progettazione, dello sviluppo e della produzione del Sukhoi Superjet 100. Il presidente e ad di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, ha annunciato che «entro la fine dell'anno dovrebbero esserci le prime consegne».
Fonte: http://iltempo.ilsole24ore.com
Vatican City / Ciudad del Vaticano (Church State / Estado Pontificio) (1857-1949) TERREMOTO: VATICANO, VISITA PAPA PRESTO MA NO
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 8 apr - La visita di papa Benedetto XVI alle aree colpite dal terremoto avverra' presto ma ''non e' imminente''. Lo ha confermato la Sala Stampa vaticana in seguito all'annuncio di papa Benedetto XVI, che oggi durante l'udienza generale ha auspicato di poter andare a visitare l'Aquila ''appena possibile''.
La Sala Stampa vaticana precisa che il pontefice non andra' venerdi' a presiedere i funerali ne' prima della Pasqua. Difficile, ma non escluso, che la visita accada nella settimana successiva alla Pasqua stessa. I tempi, e' la spiegazione, ''sono brevi ma non imminenti''.
Fonte: http://www.asca.it/
Iraq / Irak (*1959-1965) Obama va in Iraq Visita a sorpresa tra le truppe Usa!!!
Visita a sorpresa ieri in Iraq del presidente americano, Barack Obama. Sull’Air Force One il capo della Casa Bianca è giunto, non atteso, a Baghdad al termine della sua tappa in Turchia. Per la vicinanza – ha riferito il portavoce Robert Gibbs – è stato preferito l’Iraq all’Afghanistan. Ma non è stato l’unico motivo. La scelta è stata dettata anche dalla necessità di consultarsi direttamente con il governo iracheno perché «le possibilità di progresso sono legate a soluzioni politiche».
Obama è arrivato nel primo pomeriggio e si è subito trasferito a Camp Victory per incontrare le truppe americane e per colloqui con il generale Ray Odierno, comandante dei soldati statunitensi nel paese, e con il premier iracheno, Nouri al Maliki.
Il programma prevedeva che il capo della Casa Bianca vedesse un totale di 1.500 uomini ma l’arrivo anticipato ha ridotto a 600 il numero dei militari presenti. Così come è saltato – causa mal tempo – l’incontro con una serie di dirigenti iracheni.
Dopo Odierno e Maliki, Obama ha parlato alle truppe, che lo hanno accolto nel Palazzo Al Faw fatto costruire da Saddam Hussein intonando Hail to the Chief, l’inno dedicato al presidente degli Stati Uniti quando appare in pubblico. Il suo discorso è durato poco più di sei minuti.
Obama ha sottolineato i sacrifici fatti dai militari, ringraziandoli per il loro «straordinario contributo» nel rafforzare la democrazia in Iraq. «Michelle e io siamo con voi tutto il tempo – ha detto – finché io sarò alla Casa Bianca riceverete tutto il sostegno necessario». Obama ha spiegato che i prossimi diciotto mesi saranno «cruciali» e questo potrebbe essere un «periodo critico» perché «è arrivato il momento di trasferire agli iracheni la responsabilità del loro paese». Secondo Obama, il compito degli Stati Uniti è completare l’addestramento della popolazione a prendere il controllo dell’Iraq in modo da cominciare a portare a casa “i ragazzi”. L’obiettivo della Casa Bianca è di completare il rientro entro il 2011.
Fonte: http://www.libero-news.it
Moldova/Moldavia: scontri dopo le elezioni...
CHISINAU - Giornata drammatica oggi in Moldova,
dove nella capitale Chisinau migliaia di manifestanti anticomunisti hanno preso d'assalto e dato fuoco al Parlamento e al palazzo presidenziale per protestare contro l'esito delle elezioni di domenica scorsa, vinte con il 50 per cento dei voti dal partito comunista al potere.
Negli scontri, secondo una tv locale, è morta una ragazza asfissiata, afferma la polizia, dal fumo che si è viluppato nell'incendio al Parlamento. Almeno altre 60 persone sono rimaste ferite, compresi numerosi agenti di polizia.
In serata, dopo ore di tensione e paura per il possibile precipitare degli eventi, è giunto l'annuncio di un accordo tra governo e opposizione per un nuovo scrutinio delle schede elettorali. Accordo tuttavia smentito poco dopo dall'opposizione e dalla commissione elettorale, secondo cui per ora non vi è alcuna decisione ufficiale su un eventuale nuovo scrutinio. Il leader del partito liberaldemocratico Vlad Filat ha detto che la manifestazione contro il governo proseguirà fino a quando non verrà data una risposta dalle autorità sul riconteggio dei voti.
'La Moldova si è svegliata', 'Vogliamo entrare in Europa', 'Vogliamo unirci alla Romania': questi gli slogan scanditi dalle decine di migliaia di dimostranti - in gran parte giovani e studenti - che sono riusciti a rompere i cordoni delle forze dell'ordine e a fare irruzione negli edifici del parlamento e della presidenza, situati a breve distanza l'uno dall'altro. Mobili e documenti sono stati gettati dalle finestre, con i dimostranti che hanno appiccato il fuoco ai primi piani dell'edificio del parlamento e in parte anche alla sede della presidenza.
Il presidente, Vladimir Voronin, ha accusato forze oscure di voler "destabilizzare" la Moldova, mentre uno dei leader del partito comunista al potere, Mark Tkaciuk, ha parlato apertamente di "tentativo di colpo di Stato". "Contestare i risultati elettorali è solo un pretesto", ha detto il presidente. "Non ci sono ancora i risultati definitivi ufficiali. Per questo ci sembra strano che ci sia tanta fretta da parte di coloro che hanno satenato un tale baccanale".
Voronin ha aggiunto che non vi è nessuna prova di possibili brogli elettorali, e che tutte le valutazioni delle organizzazioni internazionali erano state positive. Ieri l'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazone in Eurpa) aveva definito il voto in Moldova conforme alle norme internazionali, anche se aveva auspicato miglioramenti per evitare interferenze aministrative nel processo elettorale.
In tarda serata le migliaia di manifestanti antigovernativi erano ancora intorno al parlamento, e il loro numero è in continuo aumento. 'Non ci fermeremo fino a quando non verra' fissata una data per nuove elezioni - attacca il sindaco della capitale moldava Dorin Chirtoaca, vice leader del Partito Liberale - Abbiamo chiesto alle organizzazioni internazionali di dichiarare nulli i risultati delle elezioni. Sosteniamo le proteste nel centro di Chisinau. Sono giustificate. Chi vi partecipa chiede che venga fatta giustizia''. Dall'altro lato della barricato Voronin ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio dei ministri.
Preoccupata la Ue che, per bocca dell'alto rappresentante per la politica estera europea Javier Solana, ha espresso grande preoccupazione chiedendo che siano fermati gli scontri: ''Chiedo a tutte le parti di astenersi dalla violenza e dalle provocazioni. La violenza contro gli edifici governativi e' inaccettabile. Allo stesso modo ci deve essere il rispetto per il diritto inalienabile di manifestare pacificamente''.
(7 aprile 2009)
Fonte: http://www.repubblica.it
Chisinau at Night...
Republic of Moldova (Republica Moldova) is a landlocked country in Eastern Europe, located between Romania to the west and Ukraine to the north, east and south.
In the Middle Ages, most of the present territory of Moldova was part of the Principality of Moldavia. In 1812, it was annexed by the Russian Empire, and became known as Bessarabia. Between 1856 and 1878, one of the eight counties was returned to Moldavia, which in 1859 united with Wallachia to form modern Romania. Upon the dissolution of the Russian Empire in 1917, an autonomous, then independent Moldavian Democratic Republic was formed, which joined Romania in 1918. In 1940, Bessarabia was occupied by the Soviet Union and was split between the Ukrainian SSR and the newly-created Moldavian SSR. After changing hands in 1941 and 1944 during World War II, the country became again part of the Soviet Union until its declaration of independence on August 27, 1991. Moldova was admitted to the UN in March 1992. In September 1990, a breakaway government was formed in Transnistria, a strip of Moldavian SSR on the left bank of the river Dniester, and after a brief war in 1992 became de facto independent, although no UN member has recognized its independence.
Chisinau, i dimostranti hanno dato alle fiamme il palazzo del Parlamento e della Presidenza...
I primi due piani del Parlamento moldavo sono in fiamme. È l’ultimo sviluppo della protesta di migliaia di cittadini riunitisi in piazza a Chisinau contro la vittoria del partito comunista nelle elezioni politiche di domenica scorsa, ritenute falsate. A causa della folla, gli automezzi dei vigili del fuoco non riescono ad arrivare sul posto per spegnere le fiamme. I manifestanti hanno completamente circondato gli edifici dell’Assemblea e della presidenza dello Stato, che sono ora sotto il loro controllo. Una donna sarebbe morta durante gli scontri dopo aver inalato del fumo tossico.
Nel pomeriggio i dimostranti erano riusciti a penetrare nel Parlamento, abbandonandosi ad atti di violenza e vandalismo, gettando dalle finestre mobili e documenti. La polizia è intervenuta, scontrandosi con i manifestanti. Si registrano una trentina di feriti.
E intanto le voci si rincorrono su un possibile accordo tra Governo e opposizione sul riconteggio delle schede: il partito liberaldemocratico ha presentato all'Esecutivo alcune proposte per risolvere la crisi.
Fonte: http://reteuno.rsi.ch
Chisinau Moldova, Кишинёв: Brogli elettorali, scontri in Moldavia, 193 arresti tra i manifestanti!!!
A fatica la polizia moldava è riuscita a riprendere il controllo del parlamento e della presidenza del paese dopo l'assalto avvenuto da forze di estrema destra a seguito della vittoria del Partito Comunista (già al potere) alle elezioni legislative. Gli agenti hanno arrestato complessivamente 193 persone, tra cui molti minorenni, che erano nel corteo di manifestanti che potrestavano contro presunti brogli elettorali commessi durante le operazioni di voto.
Gli arrestati sono accusati di saccheggio, atti di teppismo e azioni violente, secondo quanto ha riferito Anna Meleka, portavoce del ministero dell'Interno citata dall'agenzia Ria Novosti. Gli scontri tra forze di sicurezza e manifestanti hanno prodotto un centinaio di feriti tra i poliziotti, ma il bilancio non sembra essere definitivo se è vero sono attese altre manifestazioni (che nei giorni scorsi sono sfociate in guerriglia) a Chisinau, dove è previsto l'arrivo di migliaia di dimostranti da altre regioni del Paese.
L'atteggiamento del partito comunista, che non ne vuole sapere di ripetere le operazioni e che rivendica la validità delle elezioni a seguito anche di quanto attestato dagli osservatori internazionali, ha comportato l'interruzione del dialogo tra governo e opposizione.
Fonte: http://www.romagnaoggi.it
ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!