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sabato 2 giugno 2012

Un sms al 45500 per aiutare le popolazioni dell’Emilia Romagna...


E' attivo da ieri il numero verde 45500 messo a disposizione dalla Protezione Civile, per dare un aiuto concreto alle vittime del terremoto che ha paralizzato alcuni paesi dell'Emilia Romagna.
Il quotidiano “La Repubblica” grazie alla sua iniziativa “La Repubblica delle Idee” sarà presente, assieme alla sua community, a Bologna dal 14 al 17 Giugno per offrire tutto il loro supporto alle popolazioni vittime del terremoto avvenuto il 20 Maggio e che, ancora oggi, continua a suscitare paure e a provocare danni.
Grazie al numero solidale 45500 è possibile donare 2€ da reti mobili mentre, dalle reti fisse, si donano gli euro seguendo una voce guida che offre le informazioni necessarie per effettuare la donazione.
Questi fondi saranno destinati alle popolazioni che si trovano a dover affrontare le giornate anziché nelle loro case, in capannoni allestiti dalla Protezione civile e dalle migliaia di volontari che assistono le persone offrendo tutto il supporto possibile.
Le vittime di questo disastroso evento naturale, hanno subito un danno oltre che materiale anche psicologico in quanto vivono nel terrore e nell’incertezza dopo aver subito delle enormi perdite.
Infatti se molti di loro hanno perso la casa, molti altri si trovano a dover piangere la morte di parenti e amici rimasti vittime del terremoto.
Molti paesi dell’Emilia Romagna hanno perso i loro abitanti che, ormai sfollati, preferiscono allontanarsi dalla regione per non rischiare ulteriori danni anche fisici, tutto questo perché le scosse non si attenuano, ma si fanno sempre più forti e più frequenti.
Le chiese e gli edifici sono solo un ricordo o, quel che ne è rimasto, un cumulo di macerie che suscitano dolore e rabbia per le persone che amano la terra emiliana e che non avrebbero mai pensato di vederla crollare per colpa del terremoto.



Dal 29 maggio al 26 giugno è attivo il numero solidale per la raccolta fondi in favore delle popolazioni colpite dal sisma. Il valore della donazione è di 2 euro per ciascun messaggio inviato o telefonata effettuata.
A partire dalle ore 19.00 di martedì 29 maggio 2012, su richiesta della Protezione civile e della Regione Emilia Romagna, è stato attivato il numero 45500 per la raccolta di fondi attraverso l'invio di sms o chiamate da rete fissa del costo di 2 euro, destinati alla popolazione colpita dal sisma.
Di seguito tutti i dettagli per dare il proprio contributo: il numero solidale 45500 è attivo dal 29 maggio attivo fino al 26 di Giugno. Il valore della donazione è: 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e Noverca; 2 euro per le chiamate da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, TeleTu e Tiscali. 


Le scosse continuano a farsi sentire nelle zone duramente colpite dal terremoto in Emilia. Ma c'è da pensare subito a ricostruire e soprattutto a ripartire. Il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con la Regione Emilia Romagna ha attivato l'sms solidale al 45500 il 29 maggio scorso. I pochi giorni già raccolti oltre 6 milioni di euro. Si deve fare ancora di più.
Immediatamente dopo la forte scossa del 29 maggio il Dipartimento della Protezione Civile in accordo con la Regione Emilia Romagna ha attivato un sms solidale con il numero 45500. E’ possibile  € 2 con un messaggio in favore delle popolazioni duramente colpite. In pochi giorni, secondo quanto affermato dalla stessa Protezione Civile, sono stati raccolti ad oggi 6.206.718,00. Una grande gara di  a dimostrazione che di fronte a queste tragedie il delle persone non manca mai. Ma possiamo fare di più e continuare a donare. Il servizio sarà infatti attivo fino al 26 giugno. E’ essenziale partecipare con questo piccolo  che ha un grande significato per le popolazioni colpite e per la zona tutta. Ricordiamo che la zona ha diverse vocazioni industriali, prime fra tutte quella ceramica e quella biomedicale, settore questo duramente colpito.
Ricordiamo che è sempre disponibile il numero verde 800.840.840 del Dipartimento dellaProtezione Civile che fornisce agli utenti le  in base agli aggiornamenti dai campi situati sulle varie zone.
Vi invitiamo quindi a donare, nonostante la situazione economica non sia delle migliori, ma con questo piccolo gesto possiamo aiutare davvero la gente che in questi giorni soffre, ma ha voglia e la forza per ripartire.
Un modo anche per ricordare in maniera pratica la nascita della Repubblica. Oggi infatti è il 2 giugno e si celebra la Festa della Repubblica. Nonostante l’appello partito dalla rete #No2Giugno, la parata militare si farà, sperperando denaro pubblico che sarebbe potuto essere impiegato per dare sostegno alle popolazioni emiliane. Il #No2Giugno deve valere in questa occasione, ma anche in futuro. Di fronte alla crisi e ai sacrifici che gli  sono continuamente chiamati a sopportare, una parata del genere ha solo ed esclusivamente il sapore dello spreco.

Fonte: http://www.befan.it - http://tg24.sky.it - http://www.agoravox.it

mercoledì 23 maggio 2012

Anonymous Italia - Il progetto HAARP sta facendo test sull'Italia? High Frequency Active Auroral Research Program (HAARP)


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
bussola Disambiguazione – Se stai cercando l'album dei Muse, vedi H.A.A.R.P. Live from Wembley.
Coordinate: 62°23′30″N 145°09′00″W (Mappa)

Vista aerea dell'impianto HAARP
La High Frequency Active Auroral Research Program (conosciuta anche con l'acronimo di HAARP) è un'installazione civile e militare statunitense situata in Alaska (nei pressi di Gakona, a ovest del Parco Nazionale Wrangell-Santo Elias, in una base della United States Air Force[1]).
Gli scopi dell'installazione sono la ricerca scientifica sugli strati alti dell'atmosfera e della ionosfera e la ricerca sulle comunicazioni radio per uso militare[2].
Impianti simili a quello dell'HAARP sono situati in:

Indice

L'impianto


Le antenne
L'impianto HAARP è costituito da un trasmettitore capace di trasmettere onde elettromagnetiche sulle onde corte da 2,8 a 10 MHz con una potenza di 960 kW. La potenza irradiata efficace (ERP) è di 84 dBW (corrispondendo a 500 MW), questo vale però solo per la frequenza di 10 MHz. Due frequenze spesso usate sono 3,39 e 6,99 MHz.
L'impianto HAARP è stato costruito in tre fasi distinte:
  • Il prototipo DP aveva 18 antenne, organizzate in tre colonne da sei file, con una potenza trasmittente di 360 kW.
  • L'impianto FDP successivo ha attualmente 48 antenne, ordinate in sei colonne da otto file.
  • L'impianto finale sarà il FIRI che dal 2007 è composto da 180 antenne, disposte in 15 colonne da 12 file, con una potenza trasmittente di 3.600 kW.
Ciascuna antenna corrisponde a un dipolo a croce che può essere polarizzato in modo lineare o circolare per la trasmissione e la ricezione.
La struttura è stata costruita modificando una precedente installazione radar esistente in zona.

Attività


Questo ionogramma, cioè un diagramma tempo/frequenza della riflessione ionosferica, mostra un marcato livello F con una ionizazione di picco a circa 220 km. Vi è anche un meno ovvio livello E a circa 110 km. Il diagramma mostra come il segnale di sonda digitale si divide in onde riflesse ordinarie (in rosso) e straordinarie (in verde). Lo ionogramma ed il parametro FoF2 nella lista sul lato sinistro del diagramma mostrano che la più alta frequenza che verrà riflessa dalla ionosfera con incidenza verticale (onda radio perpendicolare al terreno) è di 4,8 MHz

Un grafico ottenuto con un riometro (relative ionospheric opacity meter, cioè misuratore di opacità ionosferica relativa) nel corso di un periodo di dodici ore. Il grafico mostra un aumento dell'assorbimento ionosferico (linea rossa) che provoca una perturbazione del segnale di rilevamento (linea blu) confrontato con il segnale di un giorno non perturbato (linea verde)
L'impianto HAARP è in grado di inviare onde radio nella ionosfera. Le onde, colpendo la ionosfera, la riscaldano causando delle leggere perturbazioni, simili a quelle provocate dalla radiazione solare, ma notevolmente più deboli. Lo scopo è quello di studiare in che modo queste perturbazioni influiscono sulle comunicazioni a breve e a lunga distanza[3]. La maggior parte delle ricerche svolte utilizzando gli impianti sono di dominio pubblico, così come lo è lo studio di impatto ambientale effettuato sulla struttura da una serie di enti indipendenti[4]. Una piccola parte delle ricerche sono di interesse militare e di queste i risultati non vengono pubblicati. Queste ricerche riguardano le comunicazioni radio a lunga distanza e le comunicazioni con i sottomarini, per le quali l'uso di onde radio riflesse dalla ionosfera sembra mostrare notevoli potenzialità.
La ricerca di base effettuata utilizzando HAARP riguarda lo studio dei fenomeni naturali derivanti dall'interazione delle radiazioni solari e delle onde radio con la ionosfera. La ricerca applicata riguarda l'utilizzo degli effetti prodotti sulla ionosfera in ambito tecnologico, in particolare nel campo delle telecomunicazioni[5].
La collocazione dell'impianto è ottimale perché offre una ampia varietà di condizioni ionosferiche da studiare[6]. Il posto offre anche una locazione elettromagnetica tranquilla in quanto non vi sono intorno sorgenti di rumore quali possono essere prodotte da città o insediamenti industriali vicini[6]. Il controllo è effettuato dalla strumentazione passiva in via continuativa, e i dati raccolti vengono elaborati e messi a disposizione attraverso diagrammi sul sito web ufficiale[7]; l'emissione in alta frequenza invece viene effettuata nell'ambito di campagne interattive di studio condotte da gruppi di ricerca[6].
Viene utilizzato per la ricerca sia da Università (pubbliche e private) e agenzie governative sia da aziende commerciali interessate alle nuove tecnologie nell'ambito delle telecomunicazioni. Periodicamente, visto il grande interesse generato intorno alla struttura, viene consentito l'accesso al pubblico per visitare le strutture[6].

Dibattito politico

Teorie del complotto

Alcune teorie del complotto, totalmente prive di riscontri oggettivi e smentite dalla comunità scientifica, credono che HAARP sia un progetto volto a perseguire presunti scopi occulti, che andrebbero, a loro dire, dalla realizzazione di un'ipotetica arma elettromagnetica per creare terremoti al controllare fenomeni climatici[8]. Tali speculazioni pseudoscientifiche sono per lo più legate alla teoria del complotto sulle scie chimiche, aventi tutte un denominatore comune nelle più volte smascherate teorie cospirazionistiche dei seguaci di David Icke.
La maggior parte di queste teorie tuttavia è in netto contrasto con le leggi della fisica, e anche nei casi in cui c'è un minimo di plausibilità, i fenomeni descritti richiederebbero potenze migliaia o milioni di volte superiori a quelle che HAARP sviluppa (o anche a quelle che potrebbe teoricamente sviluppare)[9]. Con un semplice calcolo è possibile stimare la densità di potenza (la potenza in ogni singolo punto) massima dei segnali emessi dall'impianto. Per esempio a 100 km di quota (nella ionosfera) utilizzando tutte le 180 antenne dell'impianto si avrà un'area colpita di (100*100)/180=55 km² (ogni antenna colpirà un'area pari al quadrato della distanza, e 180 antenne produrranno un raggio 180 volte più stretto e 180 volte più potente di una singola antenna). La potenza massima sviluppata dall'impianto è di 3,6 MW (3,6 milioni di watt), che divisa per l'area colpita (55 km²) dà la potenza irrisoria di 0,07 watt per metro quadro. Inoltre, considerando il guadagno delle antenne (31 dB) la potenza si riduce ulteriormente a 0,03 watt per metro quadro, all'incirca uguale a quella di un telefono cellulare tenuto ad un metro di distanza[9]. Il raggio, una volta riflesso dalla ionosfera, si disperde in un'area di decine di migliaia di chilometri quadrati, quindi la densità di potenza della radiazione elettromagnetica che arriva al suolo è dell'ordine dei milionesimi di watt per metro quadro, inferiore a quella di qualunque elettrodomestico. Quindi, anche se fosse possibile influenzare il clima o la geologia con le onde elettromagnetiche (e finora non è stato trovato né ipotizzato alcun meccanismo che permetta di farlo), la potenza generabile da HAARP non sarebbe comunque sufficiente[9].
L'astrofisico Gianni Comoretto fa notare che:

« il campo geomagnetico è generato nel nucleo terrestre, a molte migliaia di chilometri di profondità, dove i segnali di HAARP non hanno la minima possibilità di arrivare. La più piccola tempesta geomagnetica, innescata dalle particelle del vento solare, ha energie che sono migliaia di volte quella di HAARP e questi fenomeni non hanno nessun effetto sui terremoti[9]»
L'impianto HAARP inoltre, viene regolarmente controllato nell'ambito del monitoraggio della conformità ambientale delle infrastrutture federali (Environmental Compliance at Federal Facilities) effettuato dalla United States Environmental Protection Agency[10].

Al Parlamento europeo

In una relazione di iniziativa adottata dalla Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa del Parlamento europeo il 23 settembre 1998[11] e contenente una proposta di risoluzione (mai effettivamente adottata dal parlamento) vengono ripresi alcuni dei temi di tali teorie del complotto; nella relazione viene infatti affermato che «malgrado le convenzioni esistenti, la ricerca militare si applica attualmente alla manipolazione dell'ambiente come arma, come è il caso ad esempio del sistema HAARP». Nella medesima relazione la suddetta Commissione «reputa che il sistema HAARP (High Frequency Active Auroral Research Project) sia da considerarsi, a causa del notevole impatto sull'ambiente, una questione mondiale ed esige che le sue conseguenze giuridiche, ecologiche ed etiche vengano analizzate da un organismo internazionale indipendente prima di ogni nuova ricerca e di qualsiasi esperimento» e «chiede al gruppo di esperti per la valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (STOA) di accettare di esaminare le prove scientifiche e tecniche fornite in base ai risultati esistenti della ricerca sull'HAARP onde valutare la natura esatta e il livello di rischio posto dall'HAARP per l'ambiente locale e globale e la salute pubblica in generale»[12].

Al Parlamento italiano

Il 2 febbraio 2011 il deputato Domenico Scilipoti in un'interrogazione scritta al governo ha fatto riferimento al progetto HAARP chiedendo spiegazioni al riguardo.[13] L'interrogazione, citando la relazione di iniziativa della Commissione del parlamento europeo indicata nel precedente paragrafo, sosteneva che "le operazioni di aerosol, comunemente chiamate scie chimiche, finiscono per determinare, ad avviso dell'interrogante, una lesione di diritti sanciti dalla Costituzione".
Nell'interrogazione non era peraltro nemmeno indicata quale sarebbe stata la supposta relazione tra le emanazioni radioelettriche dell'installazione HAARP e le presunte "scie chimiche", a loro volta concetto privo di alcun riscontro scientifico[13].

La vicenda della Fobos-Grunt

Il 23 novembre 2011 sono stati persi i contatti con la sonda Fobos-Grunt, in orbita attorno alla Terra e destinata a raggiungere l'omonima luna di Marte. Secondo i costruttori della sonda il problema è dovuto all'incompatibilità tra il sistema di comunicazione dell'Agenzia spaziale russa e quello dell'ESA, ma il generale Nikolay Rodoniov ha asserito che le onde elettromagnetiche emesse dalla stazione HAARP abbiano interferito con le comunicazioni, causando la perdita del segnale[14].

Note

  1. ^ HAARP Fact Sheet
  2. ^ Program Purpose. URL consultato il 29 marzo 2011.
    «HAARP is a scientific endeavor aimed at studying the properties and behavior of the ionosphere, with particular emphasis on being able to understand and use it to enhance communications and surveillance systems for both civilian and defense purposes.».

  3. ^ Dal sito ufficiale di HAARP

  4. ^ Independent Oversight of HAARP (dal sito ufficiale)

  5. ^ The Value and Importance of Ionospheric Research (dal sito ufficiale)

  6. ^ a b c d FAQ of HAARP (dal sito ufficiale)

  7. ^ Data Index

  8. ^ Begich N. e Manning J., Angels Don’t Play This HAARP. Advances in Tesla Technology, Earthpulse Press, 1995, ISBN 0-9648812-0-9

  9. ^ a b c d Articolo di di Gianni Comoretto sul sito del CICAP

  10. ^ The State of Federal Facilities - An Overview of Environmental Compliance at Federal Facilities - FY 2005-2007 United States Environmental Protection Agency, 2 settembre 2008

  11. ^ Relazione A4-1999-0005 della Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa del Parlamento europeo

  12. ^ Testo della proposta (PDF)

  13. ^ a b Testo dell'interrogazione dell'On. Domenico Scilipoti alla Camera. URL consultato il 27 aprile 2012.

  14. ^ «Una stazione radio americana ha sabotato la sonda russa per Marte» Corriere.it

Altri progetti

Collegamenti esterni

 Fonte: http://www.youtube.com/user/THEANONYMOUSITALIA?feature=watch
http://it.wikipedia.org

martedì 22 maggio 2012

Gli ultimi disastrosi e sempre piu' frequenti terremoti avvenuti in Italia e nel resto del mondo, sono cataclismi naturali, o ancora peggio artificiali? Causati magari dal famigerato progetto scientifico segreto denominato HAARP?


Gli ultimi disastrosi e sempre piu' frequenti terremoti avvenuti in Italia e nel resto del mondo, sono cataclismi naturali, o ancora peggio artificiali? Causati magari dal famigerato progetto scientifico segreto denominato HAARP? 
Ecco nel primo e soprattutto nel secondo grafico quì sopra, ripresi dal sito ufficiale del progetto Haarp (http://www.haarp.alaska.edu), la prova del nove: picco delle onde Haarp tra le 00:00 e le 4:00 del 20 Maggio 2012 proprio l'ora esatta del terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna...


Sopra il grafico potete notare le linee blue che sono i segnali registrati e forse lanciati nella ionosfera dalle antenne del progetto Haarp, mentre le linee rosse indicano il grado di assorbimento della crosta terrestre di tali onde elettromagnetiche, da notare il picco dalle ore 12:00 del 19 Maggio (Sabato) alle ore 12:00 del 20 Maggio (Domenica) proprio a metà tra le ore 00:00 del 19 Maggio e le ore 4:00 del 20 Maggio, un'onda anomala, un picco forte che raggiunge il grado di 1.0 della scala di assorbimento (a sinistra del grafico) dunque presumibilmente proprio verso le ore 4:00 del 20 Maggio 2012, ora del sisma piu' violento in Emilia Romagna! Dal sito Haarp dopo l'oscuramento di 24 ore seguenti al terremoto...quale mistero si cela dietro il progetto Haarp in Alaska???

Alexander Mitrokhin
Fonte: http://www.haarp.alaska.edu

domenica 20 maggio 2012

Progetto H.A.A.R.P. per Il controllo del clima...


Ricordiamo che in diversi casi l'osservazione dei grafici Haarp ha anticipato le catastrofi immani come i terromoti e gli tsunami degli ultimi tempi? E' possibile ricapitolare tali informazioni nei seguenti articoli:
Terremoto in Giappone, c'è chi lo aveva previsto studiando l'attività di HAARP
Il terremoto in Giappone è stato artificialmente indotto come le altre distruzioni ambientali
Altro forte terremoto previsto analizzando i grafici HAARP
Non è un mistero, dunque, che gruppi di persone del web tengano d'occhio le attività del grafico Haarp Spectrum Monitor WaterFall chart visionabile sul sito ufficiale, viste queste indubbie circostanze.Haarp comunque, non è certo il solo sistema di antenne presente sul globo, (esiste anche il sistema russo chiamato Pamir vera e propria arma sismica e la struttura di antenne Sura, sempre russa), ma è stata quella sulla quale le coincidenze ai recenti eventi distruttivi, sono strettissime.
Ciò che invece appare una novità allarmante, mai accaduta sino ad ora, è la mancanza di disponibilità del sito web Haarp: è stato possibile aprirlo solo fino  al 3 Aprile e da allora  la pagina web risulta non  priva di collegamento al sito stesso (provate voi stessi sul link principale di Haarp oppure Qui dove prima erano disponibili i dati).
Il video appartiene allo stesso utente youtube che aveva "predetto" i terremoti attraverso le osservazioni dei tracciati. Gli ultimi dati riportato nel grafico, presente nel sito Haarp,  sono stati caratterizzati da un attività estremamente alta, la più grande fino ad ora osservata. Il medesimo link, utilizzano nei mesi precedenti http://maestro.haarp.alaska.edu/cgi-bin/spectrum/getchart.cgi, risulta irraggiungibile da ogni parte del web, con qualsiasi browser, ed è stato mai inaccessibile
L'attenzione è puntata sopratutto sulle ipotesi di  terremoto altamente distruttivo a New Madrid. Aveva destato, infatti, sospetto che la FEMA americana avesse preparato un piano di emergenza per tale evenienza acquistando recentemente quantitativi di cibo per 140 milioni di pasti più altri generi di prima necessità.
Ma siamo in una guerra ambientale, difficile azzardare di più. 
Fonte: http://it.paperblog.com

Progetto Haarp sul controllo del clima...


Clicca per ingrandireQuesti due articoli mostrano come deputati, politici e giornalisti abbiano già denunciato il fatto che i terremoti ed altre calamità (in particolar modo le alluvioni) possano essere collegati all'attività di HAARP, come abbiamo ipotizzato nell'articolo sul recente terremoto in Giappone dell'11 Marzo. Del resto per creare terremoti artificiali ci sono anche altri mezzi di cui sono dotati gli eserciti (ancora loro): gli ordigni nucleari.
Sulla relazione tra scoppio di ordigni nucleari e terremoti vedasi l'articolo Il terremoto in Giappone è stato provocato da un test nucleare? pubblicato sul sito italiaparallela.it; pur non condividendo le conclusioni dell'articolo e attribuendo ad HAARP la causa del recente disastro, è interessante notare come già 50 anni fa siano stati creati alcuni sismi artificiali con delle espolosioni nucleari.
Dal quotidiano Il Messaggero di Roma 25 giugno 2002, che riporta una notizia dell'agenzia ANSA. Il grassetto è stato aggiunto dal curatore del blog per evidenziare alcuni passaggi salienti.
UNA SUPER ARMA DALLO STUDIO SUGLI UFO
Lo studio degli Ufo (oggetti volanti non identificati) ha permesso agli Stati Uniti di sviluppare una 'superarma' che, come componente principale dello 'scudo spaziale', secondo un esperto russo, consentirà di annientare tutti gli attacchi missilistici e mettere in ginocchio qualsiasi paese, scatenando violenti cambiamenti geofisici.
Stando a quanto dichiarato al quotidiano 'Komsomolskaya Pravda' di oggi dal colonnello Aleksandr Plaksin, che ha diretto il centro speciale del ministero della difesa russo dedicato allo studio degli Ufo, disciolto nel 1991, lo studio degli Ufo ha consentito al Pentagono di creare «la stazione radioelettronica HAARP entrata in funzione in Alaska nel 1997» le cui 180 antenne sono in grado di sviluppare una potenza pari a 3,5 milioni di watt e di concentrare una potente emissione a onde corte sulla ionosfera. Questa specie di «forno a microonde globale», secondo Plaksin, sarà in grado di «bruciare» qualsiasi missile lanciato contro gli Stati Uniti.
In un'intervista rilasciata al giornale, il colonnello afferma che l'HAARP è allo stesso tempo una «potentissima arma geofisica», in grado di «alterare le condizioni metereologiche e provocare conseguenze imprevedibili come il cambiamento dei poli magnetici del pianeta», scatenando eruzioni vulcaniche e inondazioni planetarie. «Con l'aiuto dell'HAARP gli Stati Uniti saranno in grado di mettere in ginocchio qualsiasi paese» afferma Plaksin.
Il centro del ministero della difesa russo per lo studio del fenomeno Ufo venne creato nel 1979 e chiuso nel 1991 per ragioni economiche.
Articolo di Mirko Molteni tratto da “La Padania” 15 e 16 giugno 2003. Il grassetto è stato aggiunto dal curatore del blog per evidenziare alcuni passaggi salienti.
Russi e cinesi denunciano: esperimenti per condizionare il tempo.
Il progetto H.A.A.R.P.
«La tecnologia è come un paio di scarpe magiche ai piedi di una bambola meccanica dell’umanità. Dopo che la molla è stata caricata dagli interessi commerciali, la gente può solamente danzare, volteggiando vorticosamente al ritmo che le scarpe stesse hanno stabilito». Queste efficaci parole sono tratte dal libro: «Guerra senza limiti», scritto da due colonnelli dell’aeronautica Cinese, Qiao Liang e Wang Xiansui. Nel testo i due militari cinesi esaminano l’impatto delle nuove tecnologie sul pensiero strategico, sul terrorismo e su tutto ciò che concerne la guerra in questo XXI secolo. Essi accennano due volte alla possibilità che un Paese possa scatenare artificialmente le forze della Natura, usandole come «armi non tradizionali» per mettere in ginocchio il nemico. Per esempio sconvolgendo il clima e il regime delle piogge. Tutto ciò sembra fantascienza, ma Qiao e Wang hanno forse ragione nell’includere la «guerra ecologica» tra le 24 forme di conflitto da essi elencate.
Minacce invisibili
Ebbene il 15 gennaio 2003, il sito della «Pravda» ha ospitato un inquietante articolo, scritto dal deputato ucraino Yuri Solomatin, in cui si esprime preoccupazione per gli esperimenti condotti dagli americani in Alaska, dove dal 1994 si sta portando avanti il programma HAARP, High Frequency Active Auroral Research Program, cioè «programma di ricerca attiva aurorale con alta frequenza». In pratica, una selva di enormi antenne eretta nel bel mezzo della foresta boreale nordamericana. Solomatin ha voluto richiamare l’attenzione dell’Ucraina su un problema già sollevato dai Russi. Quelle antenne sono forse il prototipo di un’arma «geofisica» americana, capace di condizionare il clima di continenti alterando con microonde la temperatura o l’umidità? Il deputato ucraino dà credito al sospetto che i disastri naturali intensificatisi ultimamente siano da imputare ai sempre più assidui test del sistema HAARP. Anche in Germania, le inondazioni dello scorso anno sono sembrate a qualcuno troppo disastrose.Così due giornalisti tedeschi, Grazyna Fosar e Franz Bludorf, hanno vagheggiato in un loro articolo, pubblicato sul numero 120 del bimestrale «Raum und Zeif», che i cicloni e gli allagamenti che hanno piegato l’Europa Centrale possano essere legati all’HAARP. La Russia aveva dato l’allarme quasi un anno fa. Come riporta l’agenzia Interfax dell’8 agosto 2002, ben 90 parlamentari della Duma di Mosca avevano firmato un appello indirizzato all’ONU in cui si chiedeva la messa al bando di questi esperimenti elettromagnetici. Un mese più tardi erano saliti a 220 i deputati russi a favore dell’appello. D’altronde vi era stato un rapporto della Duma che accusava esplicitamente l’America. Parole schiette e scomode: «Sotto il programma HAARP, gli USA stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto qualitativo è comparabile al passaggio dall’arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari».
La parola agli americani
Il sito ufficiale www.haarp.alaska.edu ci presenta un’innocente stazione scientifica dove gli scienziati sondano via radio quelle regioni dell’alta atmosfera preannuncianti lo spazio esterno, cioè la ionosfera e la magnetosfera. I titoli dei paragrafi esplicativi del sito sono peraltro scritti a mo’ di domande («Cos’è HAARP?», «Perché è coinvolto il Dipartimento della Difesa?», ecc.) Nel paragrafo titolato «HAARP è unico?», ci si affretta a precisare che anche altre nazioni studiano la ionosfera, come la stessa Russia o i Paesi europei (più il Giappone) del consorzio EISCAT, anche se le loro apparecchiature, site a Tromsoe in Norvegia, sono dei radar «incoerenti». Ma veniamo ai dettagli. Presso Gakona, circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo, un terreno di proprietà del Dipartimento della Difesa USA fu scelto il 18 ottobre 1993 da funzionari dell’Air Force e a partire dall’anno seguente venne disseminato di piloni d’alluminio alti 22 metri, il cui numero è cresciuto di anno in anno fino ad arrivare a 180. Ognuno di questi piloni porta doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la «banda bassa» da 2.8 a 7 MegaHerz e l’altra per la «banda alta» da 7 fino 10 MegaHerz. Tali antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350Km, grazie alla loro grande potenza. A pieno regime, l’impianto richiede 3.6 MegaWatt (la potenza di 100 automobili), assicurati da 6 generatori azionati da altrettanti motori diesel da 3600 cavalli l’uno. Scopo ufficiale di queste installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni. Come si sa, questo strato è composto da materia rarefatta allo stato di plasma, cioè di particelle cariche (ioni), e ha la proprietà di riflettere verso terra le onde hertziane, in particolare nelle ore notturne. E’ per questo, ad esempio, che di notte ci è possibile ascoltare alla radio le stazioni AM di molti Paesi stranieri, dato che la riflessione ionosferica permette ai segnali di scavalcare la curvatura terrestre.
Guerre di radioonde
Secondo lo stesso principio è plausibile che le irradiazioni delle antenne HAARP possano rimbalzare fino a colpire gli strati bassi dell’atmosfera sopra un Paese distante migliaia di chilometri. Ed interferire quindi con i fenomeni meteorologici. Certamente si tratta di mere ipotesi. Comunque, un uso militare dell’HAARP è ammesso dalla Federazione Scienziati Americani. Un uso, tuttavia, non distruttivo, ma solo di ricognizione. Modulando i segnali in frequenze bassissime, cioè onde ELF o VLF, si potrebbe «vedere ciò che succede nel sottosuolo, individuando bunker, silos di missili, e altre installazioni sotterranee di Stati avversi. Al di là di ciò, la «guerra ecologica» appare terribilmente possibile da oltre vent’anni. Già nel 1976 l’Enciclopedia Militare Sovietica ventilava il rischio che gli Stati Uniti, per via elettromagnetica o per via astronautica, potessero modificare il clima dell’Eurasia lacerando lo strato di ozono sopra l’URSS. L’Unione Sovietica si accordò così con gli USA perché fosse proibito l’uso dei cambiamenti climatici ambientali. A livello ONU, ciò fu ribadito con la convenzione ENMOD (Environmental Medifications), entrata in vigore il 5 ottobre 1978. Ma pochi anni dopo, negli Stati Uniti, lo scienziato considerato il padre dell’HAARP ideava un sistema volto apertamente a controllare i fenomeni meteo. L’11 agosto 1897 il dott. Bernard Eastlund brevettava con numero di «patente» 4,686,605 il suo «Metodo e apparato per l’alterazione di una regione dell’atmosfera, della ionosfera o della magnetosfera».
Il fantasma di Tesla
Si dice che Eastlund, fisico del MIT si sia ispirato ai lavori del grande genio Nikola Tesla (1856-1943), lo scienziato jugoslavo emigrato in America nel 1884. A Tesla dobbiamo molti ritrovati che resero possibile la diffusione dell’elettricità, soprattutto la corrente alternata trifase (mentre Edison era rimasto arroccato sulla corrente continua). Inoltre aveva tentato di sviluppare un sistema di trasmissione dell’energia via etere, il che avrebbe reso inutili i cavi, nonché un apparecchio per ottenere elettricità gratuita per tutti ricavandola dalle oscillazioni naturali del campo elettrico terrestre. Quando Tesla morì, l’8 gennaio 1943, gli agenti dell’FBI diedero la caccia a tutti i suoi progetti, su cui si favoleggiò a lungo. D’altra parte lo stesso Tesla aveva parlato persino di raggi della morte, efficaci fino a 320 km di distanza.
Non sappiamo esattamente quanto vi sia di Tesla nei progetti del dott. Eastlund e nell’HAARP. Fatto sta che negli anni Novanta Eastlund fondò una sua compagnia, la Eastlund Scientific Enterprise, che fra le attività menzionate sul suo sito web comprende tanto la partecipazione al programma HAARP, quanto l’esplicita ricerca nel campo delle modificazioni meteorologiche. Che dire? Ritornando al libro di Qiao Liang e Wang Xiansui, c’è da rabbrividire alle loro frasi: «Utilizzando metodi che provocano terremoti e modificando le precipitazioni piovose, la temperatura e la composizione atmosferica, il livello del mare e le caratteristiche della luce solare, si danneggia l’ambiente fisico della terra o si crea un’ecologia locale alternativa. Forse, presto, un effetto El Nino creato dall’uomo diverrà una superarma nelle mani di alcune nazioni e/o organizzazioni non-statali».

Autore: Corrado Penna / Fonte: scienzamarcia.blogspot.com

Gli ultimi disastrosi e sempre piu' frequenti terremoti avvenuti in Italia e nel resto del mondo, sono cataclismi naturali, o ancora peggio artificiali? Causati magari dal famigerato progetto scientifico segreto denominato HAARP?


_______________☞FONTI DI INFORMAZIONE☜________________

ATTENZIONE: se youtube ha problmei ad aprire alcuni link, allora copiateli su un foglio world poi da questo, tenendo premuto il tasto "CTRL", cliccate sul link.

►Sito universitario che riporta l'articolo della rivista Popular Science su H.A.A.R.P, datato 1995. http://arcticcircle.uconn.edu/VirtualClassroom/HAARP/acf.html

► Brevetto del fisico Bernard J. Eastlund: "Metodo ed attrezzatura per modificare una regione dell'atmosfera, magnetosfera e ionosfera terrestre".
link al PDF di google patents:
http://www.google.it/patents?id=1aU4AAAAEBAJ&printsec=abstract&zoom=4...
link al PDF di scribd:
http://www.scribd.com/doc/14978672/HAARP-USPatentNo4686605

► Documento dell'US Air Force:
"Un moltiplicatore di forza: possedere il clima entro il 2025".
http://csat.au.af.mil/2025/volume3/vol3ch15.pdf

► Parlamento Europeo 1998.
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A4-19...
► Relazione del 1999 del Parlamento europeo su H.A.A.R.P:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do;jsessionid=C7A2F4C39BA510A15966...
► Russia: Interfax News Agency, original Russian, BBC Monitoring, 8 agosto 2002.
http://www.fas.org/irp/program/collect/haarp-duma.htm

► Progetto pioggia.
http://www.corriere.it/speciali/pioggia2002/pioggia.shtml

► Il sole 24 ore: "se il clima diventa un arma".
http://www.sciesardegna.it/docs/080313_haarp.pdf

► Scie chimiche:
http://www.tankerenemy.com/
Spazio Indaco:
http://www.youtube.com/watch?v=qSofChc3rw0

► Un articolo della Pravda Italia (27 novembre 2006) in cui si afferma l'uso delle scie chimiche per i cambiamenti climatici:
http://italia.pravda.ru/science/28-11-2006/3889-0/

► USGS (servizio geologico degli Stati Uniti): http://www.usgs.gov/

► Sito ufficiale di H.A.A.R.P: http://www.haarp.alaska.edu/

_______________☞LE ACCUSE☜________________

►Benjamin Fulford parla della sue esperienza con alti rappresentanti del govenro e delle finanze giapponesi esponendo il potere dell'HAARP.
http://www.youtube.com/watch?v=Ak5Wj_eDo38

►Terremoto Haiti 2010, Chavez accusa gli Usa In occasione del terremoto che ha raso al suolo Haiti a gennaio del 2010, il presidente venezuelano Hugo Chavez ha dichiarato che il terremoto sarebbe stato provocato da un'arma sismica statunitense.
http://www.youtube.com/watch?v=Q9QtZkT8OBQ&feature=related

►Gli americani al momento del terremoto di Haiti stavano effettuando un'esercitazione militare per un intervento umanitario da effettuarsi ad Haiti in caso di catastrofe naturale. Tutte le forze erano già schierate.
Per colmo di coincidenza, la stessa identica cosa era accaduta in occasione del terribile tsunami del 2004 nell'Oceano Indiano. Pure là erano già pronti ad intervenire.

►Due colonnelli dell'aeronautica Cinese Qiao Liang e Wang Xiansui nel loro libro «Guerra senza limiti» scrivono:
"Utilizzando metodi che provocano terremoti e modificando le precipitazioni piovose, la temperatura e la composizione atmosferica, il livello del mare e le caratteristiche della luce solare, si danneggia l'ambiente fisico della terra o si crea un'ecologia locale alternativa."

►TANTO PER AGGIUNGERE "COINCIDENZE": TERREMOTO DI 7.1 (11-4-2011) ESATTAMENTE AD UN MESE DAL DISASTRO DI FUKUSHIMA.

_______________☞AGGIORNAMENTI☜________________

► A studio aperto si parla del terremoto del Giappone e del possibile utilizzo di H.A.A.R.P:
http://www.youtube.com/watch?v=a4hs6ohP6wQ&feature=feedf

► Benjamin Fulford accusa pubblicamente gli U.S.A e gli spietati oligarchici del sistema finanziario:
http://www.youtube.com/watch?v=zHxuwwH_lYc&feature=related

_______________☞LINK DI APPROFONDIMENTO☜________________

► Generale Mini: vengono fatte importanti dichiarazioni sulle scie chimiche, la guerra climatica (progetto HAARP).
http://www.youtube.com/watch?v=u1LQXKQ2RwM

► Accordo di collaborazione Italia-Usa su siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali (documento scribd: pag 38)
http://www.scribd.com/doc/9381320/Piano-dettaglio-Accordo-Italia-USA-sul-Clima

Fonte: http://www.youtube.com/watch?v=P766afGNxlQ

Terremoto nel Nord, tremila sfollati in Emilia Romagna, sette morti e decine di feriti, molti i danni enormi a edifici storici e chiese...


 
Il sindaco di Finale Emilia, nel modenese, ha iniziato a piangere all'alba e fino a sera, con gli occhi gonfi e rossi, ha provato a trovare un alloggio a quattromila persone rimaste fuori casa. Il responsabile della Protezione civile di un piccolo comune in provincia di Ferrara ha dato ordini a forza di adrenalina e di rabbia perché «scavare, togliere le lamiere e trovare dei morti è diverso che decidere a tavolino cosa fare». I parroci guardano disperati le chiese ridotte in mucchi di pietre. E chi non ha posto nelle tendopoli allestite sotto la pioggia, si attrezza con gazebo e con le auto. Ognuno lo guarda a modo suo questo terremoto che alle 4.04 ha fermato l'Emilia-Romagna, inaspettato, avvenuto in un'area considerata a media-bassa pericolosità sismica. Il bilancio è drammatico, anche se vista l'intensità (sei grandi di magnitudo) sarebbe potuta andare anche peggio: sei morti, centinaia di feriti, tremila gli sfollati.
Se fosse avvenuto durante la settimana il numero delle vittime sarebbe di gran lunga maggiore, viste le decine di piccole imprese che da domani lasceranno a casa i propri operai non avendo letteralmente più i muri, gli attrezzi e gli strumenti. La campagna di Bologna, Modena, Ferrara è la più colpita. Coldiretti calcola danni ingenti agli allevamenti e alla produzione di Parmigiano e di Grana Padano. Al momento incalcolabili sono i danni al patrimonio artistico. Cinque persone sono morte sotto le macerie. Nel bolognese una donna è morta per un malore causato dall'ansia delle scosse notturne e, in serata, una donna di 86 anni che si era sentita male è deceduta dopo il ricovero all’ospedale a causa di un ictus.
La prima vittima, un marocchino di 29 anni, è rimasta schiacciata dal tetto dell'azienda Uru di Ponte Rondoni di Bondeno, nel ferrarese. Un altro operaio ha perso la vita mentre lavorava in turno alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino, dato in un primo momento per disperso nel crollo del tetto della fabbrica. Altre due vittime a Sant'Agostino nel reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche. Un'anziana signora, sempre nel ferrarese, sarebbe morta schiacciata nella sua abitazione secondo le ricostruzioni dei carabinieri. Una donna tedesca stava invece dormendo a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel bolognese, ed è morta per un malore causato dall'agitazione e dalla paura.
Il capo della protezione Civile, Franco Gabrielli, ha assicurato che la priorità sarà quella di sistemare al più presto le persone sfollate. Mentre il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha già chiesto lo stato di emergenza nazionale. Domani le scuole saranno chiuse per le verifiche dei tecnici. I danni alle chiese e alle strutture pubbliche sono al momento incalcolabili. A Finale Emilia è crollato mezzo castello e il duomo non esiste quasi più. Gli orologi dei campanili si sono fermati alle 4.04.
Il presidente del consiglio Mario Monti ha anticipato il rientro in Italia dal G8 in Usa: «Tenuto conto del tragico evento di Brindisi e del terremoto in Emilia Romagna ho deciso di partecipare solo alla fase iniziale del vertice Nato e poi di partire per essere in Italia domani in mattinata», ha spiegato il premier annunciando anche che «martedì il consiglio dei ministri dichiarerà lo stato di emergenza per il terremoto in Emilia Romagna». 

Fonte: http://www3.lastampa.it

Terremoto in Emilia Romagna (Province di Bologna, Modena e Ferrara) - Sabato 20 Maggio 2012 - Domenica 21 Maggio 2012


Emilia Romagna 125 scosse sismiche in 20 ore!


Sabato 20 Maggio 2012 - Continua la sequenza di scosse in Emilia Romagna nella direttrice Ferrara-Mirandola. Dopo il forte evento delle ore 04:03 di Mw 6.1 sono seguite altre 124 scosse di rilevante magnitudo quasi tutte percepite dalla popolazione. Alle ore 15:18 i sismografi hanno registrato un nuovo terremoto di Magnitudo Richter superiore al quinto grado e rimane alta la possibilità che tali scosse possano proseguire nella notte e nei prossimi giorni. 

Chi vive in abitazioni costruite senza criteri anti sismici è bene che trascorra la notte fuori dalle proprie case.
Purtroppo i Rivelatori della Fondazione Giuliani, che misurano le emissioni Radon attraverso le particelle gamma rilasciate durante il processo di decadimento del gas, possono monitorare un'area di soli 100/120 Km e tali rivelatori sono posizionati in Abruzzo e in California. È altresì vero che i rivelatori individuano anche anomalie per eventi che si verificheranno fuori dalla rete di monitoraggio ma in questo caso è praticamente impossibile individuare l'area che sarà colpita e con quale grado sismico. Dal 14 maggio fino alle ore 12:00 di ieri 19 maggio abbiamo registrato una importante anomalia che è associata agli eventi che stanno colpendo in queste ore l'Emilia Romagna.

Fonte: http://terrarealtime.blogspot.it

Sabato 20 Maggio 2012 - Terremoto sussultorio alle 4 del mattino, crolli e vittime in Emilia Romagna...anche nel pomeriggio di Domenica alle ore 15:20 registrata un'altra forte scossa! Morti e feriti tra Bologna, Modena, Ferrara...




Da 

http://www.unonotizie.it - Terremoto nelle prime ore del mattino colpisce le province di Modena, Ferrara, Bologna e Mantova, ultime notizie Emilia Romagna - Pochi minuti dopo le quattro di questa mattina, esattamente alle 4,04, una prima scossa di terremoto di notevole violenza ha colpito le province di Ferrara, Modena, Bologna e Mantova. L'epicentro del sisma, di magnitudo 6.0, è stato localizzato in provincia di Modena nella zona compresa tra i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro. Tre i morti accertati fino ad ora. Si tratta di tre operai che si trovavano in quel momento al lavoro: due sono deceduti in provincia di Ferrara, a Sant'Agostino, in seguito al crollo parziale di un'azienda di ceramica,e un altro uomo è morto Bondeno, sempre nel ferrarese, travolto dalle macerie di una fabbrica di polistirolo. Un altro operaio risulta al momento disperso a Dosso, una frazione di Sant'Agostino. Altre due donne sono invece morte a causa dello shock provato per la paura durante il terremoto.
Ingenti i danni materiali, con palazzi storici, chiese e castelli fortemente colpiti. Attualmente Franco Gabrielli, capo della Protezione civile si trova in riunione per coordinare le operazioni di soccorso e di emergenza. In tutto il territorio della provincia di Modena continuano gli accertamenti sulla stabilità degli edifici, sui ponti e sulle scuole. Lunedì rimarranno chiuse le scuole di Finale, San Felice, Medolla, Camposanto e Mirandola. Per quanto riguarda gli altri comuni, la provincia fa sapere che decisioni in merito verranno prese dopo le verifiche in corso.

Terremoto in Emilia Romagna - Domenica 21 Maggio 2012 un'altra scossa di 3.9 magnitudo registrata vicino a Modena...

Terremoto Emilia Romagna - Scossa 3.9 magnitudo vicino Modena
Roma (Da http://www.ogginotizie.it) - Altre scosse di assestamento sono segnalate dall'istituto di geofisica nella zona maggiormente colpita dal terremoto di questa notte.
L'ultima è stata avvertita dalla popolazione tra le province di Modena e Mantova, con epicentro localizzato tra i comuni di Mirandola (MO) e San Giovani del Dosso e Poggio Rusco (MN).
Stando ai rilievi registrati dai massimi esperti di movimenti tellurici, l'evento sismico è stato registrato alle ore 12.12 con magnitudo 3,9.
Ulteriori controlli sono in corso presso la Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile. Il Comitato Operativo, convocato dal Capo Dipartimento, Franco Gabrielli, è riunito in seduta permanente.

sabato 29 ottobre 2011

Aiuti alla Liguria e alla Toscana per l'alluvione del 25 Ottobre 2011...



Il Corriere della Sera e La7 hanno promosso una raccolta fondi per aiutare le popolazioni colpite dal maltempo nel Levante ligure e in Lunigiana. I versamenti si possono effettuare al conto corrente: IT 80 O 03069 05061 100000000567 "Un aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana" presso Banca Intesa Sanpaolo, filiale di Roma, Viale Lina Cavalieri 236. E' possibile inviare un contributo anche tramite SMS al numero 45500

ALLUVIONE IN LIGURIA E IN LUNIGIANA: AIUTIAMO LE POPOLAZIONI CON UN SMS AL 45500 E UN VERSAMENTO SUL CONTO CORRENTE IBAN - IT 80 O 03069 05061 100000000567

Il Corriere della Sera e La7 hanno promosso una raccolta fondi per aiutare le popolazioni colpite dal maltempo nel Levante ligure e in Lunigiana. I versamenti si possono effettuare al conto corrente: IT 80 O 03069 05061 100000000567 "Un aiuto subito. Alluvione Levante ligure e Lunigiana" presso Banca Intesa Sanpaolo, filiale di Roma, Viale Lina Cavalieri 236. E' possibile inviare un contributo anche tramite SMS al numero 45500
AULLA (MASSA-CARRARA) - Sessantacinque milioni. È la somma che il consiglio dei ministri, riunitosi ieri in sessione straordinaria, ha stanziato «per il soccorso delle popolazioni colpite dal maltempo», riconoscendo lo stato di calamità naturale per le aree alluvionate delle Cinque Terre e della Toscana. Nel provvedimento si legge anche, però, che questi fondi «saranno integrati dal concorso delle Regioni colpite con l'aumento dei tributi di propria competenza».
Nel frattempo, è salito a sette il bilancio ufficiale delle vittime dell'alluvione. Il corpo senza vita di un cittadino romeno è stato trovato sotto le macerie di una delle palazzine crollate a Cassana, frazione di Borghetto Vara. Si tratta del quinto morto accertato nel piccolo Comune. Secondo la sala operativa attivata dalla Regione Liguria, nella quale agiscono protezione civile, vigili del fuoco, 118 e volontari, oltre alle vittime accertate, nello spezzino ci sarebbero complessivamente 6 dispersi: 3 a Vernazza, 2 a Borghetto e 1 a Monterosso. E poi 100 sfollati a Borghetto, altri 100 a Monterosso, 40 evacuati a Sesta Godano e 10 ad Ameglia.La protezione civile segnala anche che è alto il rischio di nuovi movimenti franosi. Sotto il profilo dei collegamenti, numerose frazioni ieri risultavano ancora isolate, senza acqua, corrente elettrica e gas. Sono state riaperte, comunque, la A15 Parma-La Spezia e la A12 Genova-La Spezia. E anche i treni transitano, con alcune limitazioni. Si stima che circa il 43% delle strade della provincia della Spezia, su un totale di 600 chilometri, sia stato danneggiato, con danni per circa 50 milioni. La protezione civile ha deciso di non evacuare Vernazza ma il paese rimane isolato. È stata, invece, riattivata la circolazione stradale a Monterosso, altro centro fortemente colpito dal maltempo. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, stima i danni della Lunigiana in «almeno 80 milioni». E aggiunge che, dei 65 milioni stanziati, «25 dovrebbero arrivare da noi». Inoltre, per un anno, annuncia Rossi, le accise sui carburanti aumenteranno in Toscana di 5 centesimi al litro per finanziare un fondo di solidarietà per la Lunigiana. Si valuta un ricavato di 50 milioni. Il governatore della Liguria, Claudio Burlando, accoglie lo stanziamento del governo come «una notizia importante e positiva. Ora è necessario capire quanti di questi fondi saranno destinati alla Liguria, ma penso e spero la maggior parte».
Ma i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante polemizzano: «Dopo il danno la beffa. Le Regioni per le quali è stato dichiarata l'emergenza dovranno, dopo un primo aiuto dello Stato, cavarsela da sole, facendo ricadere i costi sui propri residenti». Intanto, contestazioni e fango lanciato da alcune persone hanno accolto il corteo di auto con a bordo il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e i sindaci della Lunigiana, durante un sopralluogo sugli argini del fiume Magra ad Aulla. E i presidenti di Confindustria Liguria e Toscana, Sandro Cepollina e Antonella Mansi, hanno inviato una lettera al presidente nazionale, Emma Marcegaglia, chiedendole di «attivare iniziative a sostegno del sistema economico locale».

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Fonte: http://www.ilsole24ore.com 

AULLA (MASSA-CARRARA) - Sale il bilancio dei morti e cresce la rabbia tra le popolazioni colpite dell’alluvione che martedì scorso ha violentato le Cinque Terre e la Valle del Magra.
Ieri pomeriggio sono continuati i sopralluoghi nelle aree più colpite, mentre il Consiglio dei ministri ha stanziato 65 milioni per i primi interventi urgenti, dichiarando lo stato di emergenza per le province di La Spezia e Massa Carrara.
Ma questo non è bastato a consolare i circa 350 sfollati dello spezzino, che hanno passato la quarta notte all’addiaccio, nelle proprie auto o in alberghi e case di riposo, messe a disposizione per tamponare il disastro. Molti restano i comuni dove manca cibo e acqua e a Monterosso e Vernazza l’energia elettrica è tornata solo nel pomeriggio, mentre si lavora per riportare gas e luce a Borghetto di Vara, Castiglione, Cavanella e Padivarma. Ma l’allerta resta. La sala operativa della Protezione Civile regionale non esclude il rischio di nuovi movimenti franosi.
Il prezzo più alto in termini di vite umane, per ora, lo ha pagato il Comune di Borghetto Vara, dove il bilancio è salito a cinque morti per il ritrovamento di un romeno sepolto dalle macerie della sua abitazione a Cassana. Sei sono invece i dispersi, di cui 3 a Vernazza, 2 a Borghetto e 1 a Monterosso. Passata la paura si cerca la verità. Il procuratore capo di La Spezia, Maurizio Caporuscio, ha già affidato alla guardia di finanza un’indagine conoscitiva sulle devastazioni.
Anche la Toscana ha pagato duramente: due le vittime ad Aulla, epicentro dell’alluvione nella Lunigiana, dove sono ancora in corso le ricerche di una decina di scomparsi, mentre a Mulazzo sono state evacuate 250 persone. Ieri anche la procura di Massa ha aperto un’inchiesta, ma per omicidio colposo, nel tentativo di chiarire eventuali responsabilità per quanto accaduto. Ad Aulla, infatti, circolano voci sempre più insistenti su un eventuale ruolo avuto nell’accaduto dalla vicina diga di Teglia. Ma per ora il prefetto smentisce un’immissione di acqua in maniera non corretta. Questo non smorza la rabbia dei cittadini, che hanno contestato duramente i politici locali.
In molti ieri se la sono presa con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e con il sindaco di Aulla Roberto Simoncini, additato come «assassino» perché accusato da molti di aver sottovalutato la portata del dramma, mancando di dare l’allarme quando il Magra ha iniziato a creare problemi. Fischi e urla anche contro il corteo di auto con a bordo il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli e i sindaci locali della Lunigiana, impegnati in un sopralluogo sugli argini del fiume. Il Sindaco del Comune di Pontremoli, Lucia Baracchini (Pdl) è stata addirittura bersagliata da palle di fango mentre un consigliare comunale, Michele Lecchini, è stato colpito al volto da un pugno.
Lentamente, però, si cerca di tornare alla normalità ed è stata riaperta l’Aurelia e le autostrade A15 e A12, ma restano interrotte 23 strade provinciali.
L’imponente macchina dei soccorsi, che vede impegnati anche 500 militari dell’Esercito, sta funzionando bene, nonostante la difficoltà a raggiungere le aree alluvionate con mezzi pesanti. In serata, però, è stato necessario evacuare 200 abitanti, in prevalenza anziani, del borgo antico di Mulazzo, mentre è stata scongiurata l’evacuazione di Vernazzago. «La situazione è peggiore di quanto potessi immaginare, davvero drammatica», ha commentato Matteoli annunciando la visita nelle aree alluvionate del premier Silvio Berlusconi. «Il Consiglio dei ministri ha già stanziato 65 milioni di euro per i primi lavori ma questo non inficia la possibilità di reperire altre risorse, anche dall’Europa - ha aggiunto -. Abbiamo preso le prime decisioni, nessuno è in condizione di stabilire quanto siano i danni. Quando avremo un quadro completo vedremo come intervenire».

Fonte: http://www.ilsole24ore.com

AULLA (MASSA-CARRARA) - E' stata una "cronaca annunciata", che ci si poteva aspettare, era altamente prevedibile che quando il primo slargo di una valle stretta, già storicamente soggetto ad allagamento, viene trasformato in ambito urbano, questo ambito prima o poi andrà sott'acqua. è esattamente quel che è successo ad aulla; le zone rosse (rischio idraulico molto elevato) chiaramente identificate nelle carte dell'autorità di bacino del magra ci dicevano chiaramente che cosa poteva succedere", protesta maria teresa fagioli , presidente dell'ordine dei geologi della toscana.
"Purtroppo ancora le tecnologie di previsione metereologica non ci consentono di dire esattamente dove cadrà la prossima "secchiata " di pioggia, ma una semplice comparazione delle espansioni urbane e industriali in alveo - ha proseguito fagioli - e in golena di corsi d'acqua, per di più se a regime torrentizio, ci dicono chiaramente che di disastri ne avremo ancora. a chi toccherà la prossima volta? in aulla la zona alluvionata , in golena del fiume magra, è stata urbanizzata negli ultimi decenni e negli stessi decenni è progressivamente diminuita per abbandono la cura spicciola, la manutenzione ordinaria del bacino affluente".
"Gli amministratori locali hanno la responsabilità di decidere quale sia il livello di rischio accettabile - continua maria teresa fagioli - e quali siano gli investimenti necessari per minimizzarne le conseguenze. se si decide per il rischio zero, allora bisogna cominciare a rottamare tutti quegli insediamenti idrogeologicamente insostenibili. nella maggior parte dei casi i geologi hanno già fatto il loro lavoro e l'hanno fatto bene (le carte delle aree allagabili almeno in toscana esistono e coprono la stragrande maggioranza delle aree a rischio). se invece si decide di non eliminare gli insediamenti a rischio bisogna prendersi la responsabilità di accettare che fenomeni naturali tutt'altro che eccezionali abbiano conseguenze disastrose. i geologi possono aiutare (se consultati) i decisori ad organizzare reti di allarme ed a minimizzare le perdite di vite soprattutto lavorando in tempi non emergenziale nella prevenzione. il ritornello "per queste cose non ci sono soldi" ci segnala solo quanto chi lo ripete, valuti la vita delle future vittime".
Gian Vito Graziano, presidente del consiglio nazionale dei geologi: " i geologi devono essere parte integrante della pianificazione del territorio, ma i modelli cui riferirsi sono ormai superati ed occorre predisporne di nuovi. occorre ripensare alle nostre città ed alle nostre campagne nella consapevolezza di avere progressivamente aumentato le superfici impermeabili e di avere contestualmente abbandonato quelle pratiche agricole che consentivano un tempo di regolare il deflusso delle acque!"

Fonte: http://jacopogiliberto.blog.ilsole24ore.com

AULLA (MASSA-CARRARA) - Sale il bilancio dei morti e cresce la rabbia tra le popolazioni colpite dell’alluvione che martedì scorso ha violentato le Cinque Terre e la Valle del Magra.
Ieri pomeriggio sono continuati i sopralluoghi nelle aree più colpite, mentre il Consiglio dei ministri ha stanziato 65 milioni per i primi interventi urgenti, dichiarando lo stato di emergenza per le province di La Spezia e Massa Carrara.
Ma questo non è bastato a consolare i circa 350 sfollati dello spezzino, che hanno passato la quarta notte all’addiaccio, nelle proprie auto o in alberghi e case di riposo, messe a disposizione per tamponare il disastro. Molti restano i comuni dove manca cibo e acqua e a Monterosso e Vernazza l’energia elettrica è tornata solo nel pomeriggio, mentre si lavora per riportare gas e luce a Borghetto di Vara, Castiglione, Cavanella e Padivarma. Ma l’allerta resta. La sala operativa della Protezione Civile regionale non esclude il rischio di nuovi movimenti franosi.
Il prezzo più alto in termini di vite umane, per ora, lo ha pagato il Comune di Borghetto Vara, dove il bilancio è salito a cinque morti per il ritrovamento di un romeno sepolto dalle macerie della sua abitazione a Cassana. Sei sono invece i dispersi, di cui 3 a Vernazza, 2 a Borghetto e 1 a Monterosso. Passata la paura si cerca la verità. Il procuratore capo di La Spezia, Maurizio Caporuscio, ha già affidato alla guardia di finanza un’indagine conoscitiva sulle devastazioni.
Anche la Toscana ha pagato duramente: due le vittime ad Aulla, epicentro dell’alluvione nella Lunigiana, dove sono ancora in corso le ricerche di una decina di scomparsi, mentre a Mulazzo sono state evacuate 250 persone. Ieri anche la procura di Massa ha aperto un’inchiesta, ma per omicidio colposo, nel tentativo di chiarire eventuali responsabilità per quanto accaduto. Ad Aulla, infatti, circolano voci sempre più insistenti su un eventuale ruolo avuto nell’accaduto dalla vicina diga di Teglia. Ma per ora il prefetto smentisce un’immissione di acqua in maniera non corretta. Questo non smorza la rabbia dei cittadini, che hanno contestato duramente i politici locali.
In molti ieri se la sono presa con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e con il sindaco di Aulla Roberto Simoncini, additato come «assassino» perché accusato da molti di aver sottovalutato la portata del dramma, mancando di dare l’allarme quando il Magra ha iniziato a creare problemi. Fischi e urla anche contro il corteo di auto con a bordo il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli e i sindaci locali della Lunigiana, impegnati in un sopralluogo sugli argini del fiume. Il Sindaco del Comune di Pontremoli, Lucia Baracchini (Pdl) è stata addirittura bersagliata da palle di fango mentre un consigliare comunale, Michele Lecchini, è stato colpito al volto da un pugno.
Lentamente, però, si cerca di tornare alla normalità ed è stata riaperta l’Aurelia e le autostrade A15 e A12, ma restano interrotte 23 strade provinciali.
L’imponente macchina dei soccorsi, che vede impegnati anche 500 militari dell’Esercito, sta funzionando bene, nonostante la difficoltà a raggiungere le aree alluvionate con mezzi pesanti. In serata, però, è stato necessario evacuare 200 abitanti, in prevalenza anziani, del borgo antico di Mulazzo, mentre è stata scongiurata l’evacuazione di Vernazzago. «La situazione è peggiore di quanto potessi immaginare, davvero drammatica», ha commentato Matteoli annunciando la visita nelle aree alluvionate del premier Silvio Berlusconi. «Il Consiglio dei ministri ha già stanziato 65 milioni di euro per i primi lavori ma questo non inficia la possibilità di reperire altre risorse, anche dall’Europa - ha aggiunto -. Abbiamo preso le prime decisioni, nessuno è in condizione di stabilire quanto siano i danni. Quando avremo un quadro completo vedremo come intervenire!»
Fonte: http://www.ilgiornale.it
 

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!