Si chiama Giovanni Vantaggiato, ha 68 e un'impresa che distribuisce carburanti. E' il killer che ha ucciso Melissa.
Come confermato dal procuratore Cataldo Motta, "ha ammesso di aver
fabbricato l'ordigno e di averlo fatto esplodere". Ma questa è l'unica
certezza. Le indagini proseguono, "perchè se ci fermassimo qui sarebbe
una indagine zoppa". E, alla domanda del direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, Motta ha risposto che "non si esclude la presenza di un mandante". Ancora dubbi sul movente: l'uomo "ha dato un'indicazione generica e priva di credibilità".
Nella notte Vantaggiato (nella foto, tratta da Senzacolonne) ha confessato. Ma restano ancora punti oscuri nella sua versione, che apre a nuovi interrogativi. Perché non è scappato? "Pensava di non essere identificato. Dopo l'attentato ha ripreso la vita di tutti i giorni". La famiglia sapeva? "Non si può dire di no!"
Nella notte Vantaggiato (nella foto, tratta da Senzacolonne) ha confessato. Ma restano ancora punti oscuri nella sua versione, che apre a nuovi interrogativi. Perché non è scappato? "Pensava di non essere identificato. Dopo l'attentato ha ripreso la vita di tutti i giorni". La famiglia sapeva? "Non si può dire di no!"
Passeggia avanti e indietro per circa tre volte, guardando la
scuola. Ad un certo punto alza il braccio sinistro e sembra azionare un
telecomando. Poi si allontana. L’esplosione avviene dopo qualche secondo. E' l'attentatore alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi,
ripreso dalle telecamere di sorveglianza di un bar proprio nei pressi
dell'istituto. Il video integrale è stato diffuso in esclusiva da Sky
Tg24.
L’uomo, camicia bianca e giacca scura, ha azionato, secondo gli
investigatori, un dispositivo volumetrico simile a quello degli allarmi
domestici. Il telecomando è stato premuto nel momento stesso
in cui l’attentatore vede arrivare l’obiettivo e cioè presumibilmente il
pullmann da Mesagne con a bordo le studentesse: l’esplosione si è
attivata quindi nel momento stesso in cui la prima delle ragazze è
entrata nel raggio d’azione degli infrarossi.
Le ipotesi degli investigatori sono due: o l’uomo non si è accorto delle telecamere oppure, non essendo di Brindisi, non teme di essere riconosciuto.
Le ipotesi degli investigatori sono due: o l’uomo non si è accorto delle telecamere oppure, non essendo di Brindisi, non teme di essere riconosciuto.
BRINDISI
- Il presunto colpevole dell'attentato a Brindisi è stato fermato. Il
responsabile della strage avvenuta davanti alla scuola intitolata a Giovanni Falcone e sua moglie in cui è morta una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi, avrebbe un nome e un volto. Il procuratore di Lecce Cataldo Motta ha confermato le voci che si inseguivano da tempo: Si tratterebbe diun benzinaio di 68 anni, Giovanni Vantaggiato, di Copertino in provincia di Lecce.
A quante pare il benzinaio avrebbe anche confessato, dicendo: "Sì, quella bomba l'ho fatta io da solo. L'ho pensata e l'ho costruita". Sembra anche che l'uomo abbia alternato momenti di lucidità a stati confusionali. La sua auto, una Fiat Punto, sarebbe stata ripresa dalle telecamere nei pressi della scuola Morvillo poco prima dell'esplosione. L'uomo è accusato di strage aggravata alla finalità di terrorismo.
L'uomo avrebbe fatto tutto da solo e il movente sarebbe una vendetta privata, probabilmente per dei rancori contro il preside della scuola. L'uomo potrebbe avere un altro movente: la voglia di vendetta dopo un torto subito dalla giustizia e per questo avrebbe deciso di colpire la scuola che porta il nome del magistrato Giovanni Falcone. La polizia ha diffuso i risultati di un'intensa attività di controllo sul territorio.
Dopo l'esplosione all'Istituto «Morvillo» la Questura di Brindisi ha avviato «servizi di controllo del territorio eccezionali» con 1.400 persone controllate e 32 perquisizioni domiciliari.
A quante pare il benzinaio avrebbe anche confessato, dicendo: "Sì, quella bomba l'ho fatta io da solo. L'ho pensata e l'ho costruita". Sembra anche che l'uomo abbia alternato momenti di lucidità a stati confusionali. La sua auto, una Fiat Punto, sarebbe stata ripresa dalle telecamere nei pressi della scuola Morvillo poco prima dell'esplosione. L'uomo è accusato di strage aggravata alla finalità di terrorismo.
L'uomo avrebbe fatto tutto da solo e il movente sarebbe una vendetta privata, probabilmente per dei rancori contro il preside della scuola. L'uomo potrebbe avere un altro movente: la voglia di vendetta dopo un torto subito dalla giustizia e per questo avrebbe deciso di colpire la scuola che porta il nome del magistrato Giovanni Falcone. La polizia ha diffuso i risultati di un'intensa attività di controllo sul territorio.
Dopo l'esplosione all'Istituto «Morvillo» la Questura di Brindisi ha avviato «servizi di controllo del territorio eccezionali» con 1.400 persone controllate e 32 perquisizioni domiciliari.
"Sì,
quella bomba l'ho fatta io da solo. L'ho pensata e l'ho costruita".
Questo è quanto confessato da Giovanni Vantaggiato agli investigatori
della questura di Lecce, dove è stato portato nella notte in quanto
indagato per l'attentato dinamitardo di fronte alla scuola "Morvillo
Falcone" di Brindisi, avvenuto il 19 Maggio scorso.
Lo scoppio delle bombe portò alla morte di Melissa Bassi (nella foto), studentessa di sedici anni. L'uomo, un benzinaio di sessantotto anni, avrebbe agito per una vendetta privata.
Lo scoppio delle bombe portò alla morte di Melissa Bassi (nella foto), studentessa di sedici anni. L'uomo, un benzinaio di sessantotto anni, avrebbe agito per una vendetta privata.
Fonte: http://www.loccidentale.it
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