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venerdì 8 settembre 2023

ACCADDE OGGI ESATTAMENTE 40 ANNI FA: IL 9 SETTEMBRE 1983 IL SESTO DELITTO DEL MOSTRO DI FIRENZE CHE UCCISE I DUE RAGAZZI TEDESCHI IN VACANZA, RUSCH E MAYER!

 

LA PIAZZOLA DI VIA DEI GIOGOLI

 

VILLA "LA SFACCIATA" IN VIA DEI GIOGOLI

                                                9 Settembre 1983, Giogoli: 

il fiume, l’abbandono e il mostro che uccide ancora...

VIA DEI GIOGOLI - VILLA "LA SFACCIATA"
FIRENZE (TOSCANA) - A Giogoli, a meno di un chilometro in linea d’aria dalla piazzola dove la sera del 9 Settembre 1983 due ragazzi tedeschi decisero di parcheggiare il loro pulmino Volkswagen, nasce il torrente Vingone, testimone del primo duplice omicidio collegato al mostro di Firenze. Il corso d’acqua, dopo aver bagnato per circa 13 chilometri la campagna fiorentina, attraversa Signa, scorrendo sotto a Via di Castelletti, per poi sfociare nell’Arno. E’ proprio in Via del Vingone che la signora Laura, quel venerdì 9 settembre, dall’interno della sua autovettura, nota un individuo scendere a piedi, verosimilmente da Via di Giogoli. L’uomo ha tra i 40 ed i 45 anni di età, è alto circa un metro e settanta e indossa una maglietta celeste con delle strisce rosse orizzontali, pantaloni scuri, ha capelli folti, lisci e tirati indietro. Non è la prima volta che nominiamo una maglietta a strisce. Avevamo posto l’attenzione su questo particolare anche in occasione della prima parte relativa al delitto di Baccaiano quando, Bruno e Carlo Alberto, verso le ore 22,45 del 19 giugno 1982, in concomitanza con l’ora del duplice delitto Mainardi – Migliorini, nel percorrere a bordo di una Vespa la strada provinciale, all’uscita di una curva, a circa un centinaio di metri dal luogo del delitto, si ritrovarono improvvisamente davanti ad un uomo, alto circa un metro e settanta, capelli scuri, con pantaloni chiari e con maglietta per metà a strisce scure e chiara fino al petto, che al suono del clacson, si lasciò scivolare nella cunetta laterale alla carreggiata. Ancora un uomo che cammina nella notte, ancora un cielo senza luna, ancora un torrente, ancora un abbandono, ancora un mezzo fermo in mezzo alla campagna fiorentina. Si tratta di un furgone, un camper che era arrivato a Giogoli il pomeriggio del 9 settembre 1983 dopo aver provato a fermarsi in altre piazzole, tra cui una in via degli Scopeti, ma che in più delle occasioni era stato fatto allontanare perché zone con divieto di lunga sosta. E’ una notte senza luna e due giovani tedeschi residenti a Monaco, Uwe Rush e Horst Mayer, in vacanza sulle colline fiorentine, stanno chiacchierando oppure sono sul punto di addormentarsi all’interno del veicolo, quando vengono raggiunti da almeno sette colpi di arma da fuoco. Mayer verrà ucciso sul colpo da due proiettili, uno in regione occipitale e l’altro addominale che trapassa fegato, cuore e polmone sinistro. Il terzo colpo non mortale nella regione glutea sinistra. Il corpo del ragazzo ventiquattrenne verrà rinvenuto sulla brandina da notte assolutamente composto e senza minimo segno di auto difesa. Rusch invece verrà raggiunto da quattro colpi complessivi di cui uno mortale in regione zigomatica sinistra con coinvolgimento della zona occipitale. Gli altri tre colpi non mortali sono alla mano, alla coscia ed al labbro superiore e dimostrano una volontà di difesa nei confronti dell’aggressore; il corpo del ragazzo verrà ritrovato sul fondo del camper evidenziando un tentativo di ricerca di riparo da quei colpi improvvisi che provenivano dall’esterno del furgone. E’ probabile che l’assassino abbia sparato il primo colpo mortale nei confronti di Mayer dalla fiancata destra del camper per poi spostarsi sul lato sinistro del veicolo sparando ancora due colpi su Mayer ormai deceduto. Un colpo ancora dal lato sinistro ferisce solamente Rusch ed ecco che l’aggressore si sposta ancora sul lato destro mentre il ragazzo ancora in vita cerca riparo sul fondo del camper. Spara ancora un colpo ferendo nuovamente Rusch, ma non con esito mortale. E’ questo che costringe l’assassino a salire a bordo del furgone per finire il ragazzo e poi darsi alla fuga, accompagnato dalla musica dell’autoradio rimasta accesa e che via via si fa sempre più lontana. Sarà Rolf Reinecke, un abitante di una delle dependance di Villa La Sfacciata, a scoprire i cadaveri dei due ragazzi, il giorno successivo e a quasi 24 ore dal momento della morte. Sul posto arrivano i Carabinieri che evidenziano due fori da proiettile all’altezza dei vetri della fiancata destra , due su quelli di sinistra ed uno, che ha trapassato la parte in lamiera della carrozzeria del lato sinistro. Tuti i colpi sono in entrata. I bossoli recuperati sono solamente quattro: uno all’esterno nei pressi della ruota posteriore sinistra, uno all’altezza del lato destro della cabina anteriore e due all’interno della cabina posteriore. Tutti hanno la lettera H impressa sul fondello e sono stati sparati da una calibro 22 l.r. I due sportelli della cabina di guida sono chiusi, il portellone di ingresso alla cabina posteriore semiaperto o accostato. Sul retro, all’altezza della marmitta, un’evidente macchia ematica macchia il terreno. A poca distanza dal furgone, pagine strappate dalla rivista pornografica Golden Gay, a carattere omo/bisessuale, lasciate con ogni probabilità da pochi giorni visto lo stato di conservazione non ancora alterato né dalla vegetazione né dall’umidità di settembre. Il duplice omicidio di due ragazzi entrambi di sesso maschile non rientra nelle sue abitudini, ma la firma lasciata dalla pistola e dai proiettili non lascia dubbi, il mostro di Firenze è tornato a colpire. Una domanda deve essere posta a questo punto al lettore: perché di venerdì, perché, non come di consuetudine, in un giorno prefestivo? Chiaro che la risposta non può essere certezza, ma proviamo a ragionare. Sappiamo che il giorno 8 settembre Mayer e Rusch vengono avvistati sulla piazzola degli Scopeti (combinazione eclatante per noi che sappiamo ciò che avverrà nella stessa piazzola l’8 settembre di due anni più tardi sempre ad altri due stranieri accampati), probabilmente vengono fatti allontanare da qualcuno e arrivano nella giornata del 9 a Giogoli. Qui, la testimonianza del signor Pratesi: prima dell’arrivo dei due tedeschi un uomo alto circa 170 cm, con capelli scuri tirati all’indietro ed una maglietta a strisce bianche e blu, sostava in piedi sulla piazzola, con la schiena ricurva in atteggiamento da osservatore e con lo sguardo rivolto verso il campo che collega Via di Giogoli a Via del Vingone. Durante il sopralluogo eseguito dopo il ritrovamento dei cadaveri, gli investigatori noteranno come un’altra anomalia contraddistingua questo delitto. L’assassino per la prima volta utilizza due differenti tipi di munizioni, a piombo nudo e ramati, per commettere lo stesso omicidio. I proiettili ramati, posti con ogni probabilità in cima alla pila del caricatore, vengono utilizzati qualora si voglia penetrare materiali più solidi o a maggiore distanza mentre quelli a piombo nudo sono più adatti per colpi prossimi e diretti con basse penetrazioni all’interno del materiale da raggiungere. Verranno repertate, inoltre, alcune pagine volutamente sfrangiate con una lama, della rivista Golden Gay ritrovate in ottimo stato di conservazione della carta, a pochi metri dal luogo del delitto. Ma di cosa parla in generale Golden Gay? Un tribunale segreto dichiara e riconosce alcune persone come colpevoli di pregiudizio nei confronti degli omosessuali e delega ad un gruppo di agenti segreti, i Golden Gay, di rendere giustizia alle innocenti vittime di omofobia. “I super eroi” puniscono tutti coloro che in qualche maniera si rendono colpevoli di discriminazione e al tempo stesso rivalutano la personalità delle loro vittime. Nello specifico quel numero ritrovato a Giogoli trattava di un’ingiusta persecuzione di un omosessuale accusato di omicidio. Fatto questo ragionamento e provando a tentare un’interpretazione dei fatti, tutto il materiale in nostro possesso ci porta a credere che non sia molto perseguibile la strada ufficiale che vorrebbe il mostro in errore di valutazione. Non crediamo che avesse scambiato uno dei due ragazzi per una donna, non crediamo che la rivista Golden Gay testimoni solamente la presenza abituale di guardoni, non valutiamo casuale la caratteristica delle munizioni ed il posizionamento del furgone nella piazzola degli Scopeti il giorno 8 settembre. Molto più semplice, per noi, considerare Giogoli come un atto rappresentante una sfumatura umana dell’assassino che deve e vuole colpire per riappropriarsi del proprio ruolo. Il mostro uccide e lascia una piccola confessione della sua personalità; lo fa di venerdì, non può aspettare il sabato, non può farsi sfuggire nuovamente quel furgone Volkswagen, non vuol perdere di vista quei due ragazzi stranieri. Perizie successive al delitto cercheranno ancora una volta di disegnare fisicamente un identikit del mostro basandosi su certezze, a nostro avviso, alquanto azzardate. Visto il livello da terra dei finestrini del furgone, si stabilisce che l’assassino non può avere un’altezza inferiore al metro e ottanta centimetri. Non si considera la condizione del terreno della piazzola, non si considera la distanza di eventuali alberi dal furgone, non si considerano le capacità di un uomo che sa muoversi perfettamente nei boschi e nel buio. Al di là di questo, per capire cosa accadde nei mesi successivi al duplice omicidio di Giogoli, vi consigliamo nuovamente di ritornare al racconto di Signa  ed al racconto di Villacidro. Facciamo comunque un breve riepilogo: I due ragazzi tedeschi sono morti da due giorni ed una chiamata anonima avverte i carabinieri che Antonio Vinci, figlio di Salvatore Vinci e nipote di Francesco, detiene presso la propria abitazione una gran quantità di armi. Scatta la perquisizione che non porta a nulla se non a raccogliere e verificare gli alibi del giovane Vinci per la notte in cui è stato commesso il duplice omicidio di Giogoli. Sempre l’11 settembre ricevettero una visita da parte dei carabinieri anche Salvatore e Giovanni Vinci. Alla richiesta di alibi Salvatore dichiarerà: “…Nel pomeriggio e nella serata di venerdì 9 corrente sono stato sempre in casa ad eccezione di un’uscita che ho fatto per un intervento in Via della Chiesa, 42, ciò verso le ore 16:00. (Salvatore Vinci è titolare della ditta Pronto Intervento Casa ed esegue prestazioni di vario genere presso i titolari delle abitazioni che lo contattano telefonicamente. Si tratta di manutenzioni ordinarie e straordinarie di piccola entità, n.d.a) Successivamente alle ore 19:30/20:00 ho accompagnato a Prato la signora Antonietta, la quale esegue le pulizie a casa. Da Prato sono tornato verso le 21:00 e quindi non sono più uscito. Ieri, 10 corrente, sono uscito di casa alle ore 8:00 e sono andato a prendere Antonietta…” Da verifiche effettuate successivamente si appurò che Salvatore aveva fornito come alibi quello di una prostituta di nome Luisa Meoni di cui torneremo a parlare più nel dettaglio quando arriveremo cronologicamente agli ultimi mesi del 1984. Facile è comprendere come le indagine girino attorno alla famiglia Vinci e come il duplice omicidio del 1968 venga considerato la chiave di volta dell’intera inchiesta. Francesco Vinci continua a rimanere in carcere pur essendo evidente la sua estraneità ai fatti collegati all’omicidio dei due tedeschi e di fronte all’ennesimo confronto con il giudice istruttore Rotella, che cercava di capire se esistessero legami di parentela tali da indurre qualcun altro a commettere un nuovo duplice omicidio pur di vederlo scarcerato, continua a dichiararsi innocente non capendo perché Stefano Mele insista con le proprie dichiarazioni. Nel frattempo Della Monica e Vigna firmano un mandato di cattura per Antonio Vinci che, pur essendo uscito incolume da una perquisizione domiciliare, si sarebbe fatto cogliere in flagranza di reato mentre trasportava una valigia piena di armi non denunciate. Il giovane Vinci si giustificherà dicendo che le armi non erano di sua proprietà, ma che le aveva solamente trovate casualmente ed aveva deciso di farci un po’ di soldi nel rivenderle; giustificazione accettata dalla corte che settimane più tardi lo processerà dichiarandolo estraneo ai fatti. Ma non è questo il punto, la cosa importante sta nel fatto che la procura si muove sulla pista sarda e vuol vedere le differenti reazioni dei vari protagonisti una volta reclusi in carcere; ciò che interessava agli inquirenti era mantenere agli arresti Francesco e contestualmente trovare un motivo per arrestare anche il nipote Antonio. Mentre Francesco e l’amato nipote Antonio sono entrambi reclusi, con la speranza che prima o poi cedano raccontando qualche verità, Stefano Mele, altro elemento chiave della vicenda, viene nuovamente convocato dagli inquirenti nel mese di gennaio del 1984. E’ in uno di questi confronti che Stefano Mele in buona sostanza ritratterà su Francesco Vinci ammettendo di non ricordare più nulla di quella sera del 1968. A questo punto gli inquirenti provano a cambiare strada e interrogano il fratello di Stefano Mele, Giovanni. L’interrogatorio scatta a seguito di alcune segnalazioni relative a strani comportamenti tenuti da Giovanni con alcune donne, in particolare con una tal Jolanda che riferisce ai carabinieri di come il Mele ami fare l’amore in auto nei pressi di un cimitero abbandonato, di sapere che è in possesso di un grosso coltello e di come si vanti delle grandi dimensioni del proprio pene. Il 24 gennaio fu eseguita una perquisizione a casa di Giovanni Mele, che dalla morte della sorella Antonietta condivideva con il cognato Piero Mucciarini. Furono trovate corde, riviste pornografiche, lame di varie dimensioni tra cui due bisturi e piantine delle colline fiorentine con zone contrassegnate e appunti del tipo “1 dicembre, luna piena, giorno favorevole”. Contestualmente fu sequestrato al fratello Stefano un biglietto stropicciato da lui conservato nel portafoglio con la scritta: “RIFERIMENTO DI NATALE RiguaRDO LO ZIO PIETO Che avesti FATO il nome doppo SCONTATA LA PENA come RisuLTA DA ESAME Ballistico dei colpi sparati”. Fu chiesto a Stefano Mele chi avesse scritto quel biglietto. “Il biglietto l’ha scritto mio fratello….quella notte con me erano tutti e due, mio fratello Giovanni e Piero…..E’ vero che il bambino vide il Mucciarini sul luogo del delitto….Dopo il delitto gli altri due se ne tornarono con la macchina, io invece accompagnai il bambino…” Il 25 gennaio 1984, in sede di conferenza stampa, gli inquirenti annunciarono l’imminente scarcerazione di Francesco Vinci (imminente, ma non immediata) ed il mandato di cattura per Giovanni Mele e per il senese Piero Mucciarini accusati di essere gli autori del duplice omicidio del 1968 e sospettati di tutti gli altri duplici omicidi attribuiti al mostro di Firenze. Sono in ordine il quarto e quinto “mostro” ad essere sbattuti in prima pagina e mentre il giudice Rotella dichiarava che i fiorentini avrebbero potuto dormire sonni tranquilli, dal secondo piano del tribunale di Piazza San Firenze il Procuratore Carabba lo smentiva con un invito ai giovani a stare attenti a non prendersi colpi di fresco la sera in campagna. La spaccatura tra gli uffici del Giudice Istruttore e quelli dei Sostituti Procuratori stava mostrando i primi segni di scarsa reciproca tolleranza. Le prime rotture si sarebbero trasformate in faglie non risanabili negli anni a seguire e quelle stesse crepe sarebbero divenute voragini dove far precipitare, senza alcun motivo, tutto l’impianto investigativo sulla pista sarda. Sospendiamo il racconto che è pieno inverno e con tre persone, legate al delitto del 1968, in carcere. Nella prossima puntata vi racconteremo di alcune strane morti che colpirono Firenze proprio tra il 1983 ed il 1984. Nel frattempo ci apprestiamo a fare l’ennesimo spostamento tra le colline fiorentine. Torniamo nel Mugello, dopo la prima sosta del 1974, con un viaggio lungo 10 mesi , 52 chilometri e la sensazione di essere in procinto di raccontare il momento più orrendo di tutta questa vicenda, l’apice di una follia ormai inarrestabile.

Andrea Ceccherini

(ANDREA CECCHERINI NON E' IL PERSONAGGIO DEL VIDEO)

Fonte: https://www.sienanews.it/in-evidenza/9-settembre-1983-giogoli-il-fiume-labbandono-il-mostro-che-uccide-ancora/ 

RUSCH E MAYER

IL FURGONE VOLKSWAGEN DI RUSCH-E-MAYER

LA PIAZZOLA DI VIA DEI GIOGOLI LUOGO DEL DELITTO

sabato 2 marzo 2013

Gheddafi - Il video completo dalla sua cattura fino alla sua morte...ucciso dai servizi segreti Francesi!


SOPRA, IL VIDEO CHOC DELL'ULTIMA ORA DI GHEDDAFI
  

ramielobeidiSe si tratta di discutere della fondamentale e imprescindibile neopaternità di Mario Balotelli, le testate giornalistiche fanno a gara per riempire pagine su pagine. Viceversa, fanno a gara per tacere, se un pezzo grosso dei servizi segreti della nuova Libia rivela che l’uccisione di Gheddafi fu opera degli 007 francesi, eseguita per uno scopo: non fargli rivelare i suoi aiuti elettorali occulti a Sarkozy. Un giornale online francese, Mediapart, ne aveva parlato a ottobre. Intorno allo scoop, un grande silenzio, nonostante la notizia si prestasse a qualche ulteriore approfondimento o inchiesta. La testata iraniana IRIB riprende la notizia, a futura memoria. La riprendiamo anche qui, per offrire spunti diversi a chi crede alle guerre “umanitarie” e ad altri ossimori.


 
















PARIGI - (FRANCIA) - Il coordinatore dell'intelligence militare del Consiglio Nazionale Transitorio libico, Rami El Obeidi ha rivelato che Gheddafi venne ucciso dalle unità speciali francesi perchè Parigi temeva che potesse rivelare alcuni 'segreti' sulle attività svolte da Sarkozy.
Intervistato dalla rivista francese digitale Mediapart, al Obeidi spiega che il bombardamento del convoglio di vetture che scortava Gheddafi venne programmato dall'intelligence francese. Egli spiega che i francesi volevano a tutti i costi che Gheddafi si portasse nella tomba ciò che sapeva sulla campagna presidenziale di Sarkozy nel 2006 e nel 2007.
El Obeidi afferma che le immagini mostrate in internet con la gente che lincia Gheddafi sono solo una messa in scena per nascondere che la Francia si macchiò dell'assassinio del rais.  El Obeidi ricorda che Gheddafi venne ucciso direttamente dall'operazione delle unità speciali francesi. L'ex funzionario libico ricorda che Gheddafi aveva dato soldi a Sarkozy per la sua campagna presidenziale ed aveva minacciato di rivelare tutto ciò durante il conflitto; Sarkozy aveva pertanto l'interesse di impedirgli di parlare.
Rami El Obeidi spiega che l'ex moglie di Sarkozy, Cecilia, può raccontare "le relazioni speciali" tra Sarkozy e Gheddafi e che ciò può essere dimostrato anche dal numero elevato di visite che Cecilia stessa ha effettuato in Libia nel 2006 e nel 2007. El Obeidi conclude ricordando che la sua organizzazione compilò anche un resoconto completo sul coinvolgimento della Francia nell'assassinio di Gheddafi e lo consegnò al Cnt che però lo ha fatto sparire.
 

sabato 27 ottobre 2012

L'omicidio di Melania Rea: Parolisi ebbe un complice, ma chi è?


IL MISTERO DELL'OMICIDIO DI MELANIA REA
Inizialmente si pensava che avesse agito da solo, il caporalmaggiore della Caserma Clementi sia nella fase dell'assassinio che in quella del vilipendio di cadavere. La Procura di Teramo, secondo quando si evince dall'ordinanza, di cui una parte è trapelata ai mass-media, ipotizza che Parolisi abbia potuto avere un complice, qualcuno da inviare a Ripe a "fare il lavoro sporco al posto suo". Secondo l'anatomopatologo, un individuo tornò il giorno dopo, per depistare le indagini ed infierire sul corpo della povera Melania. Parolisi ha inviato qualcuno la mattina del 20 aprile scorso, qualcuno di cui si fidava, un collega forse? Oppure ha realmente agito da solo, come testimonierebbe l'amico Raffaele Paciolla che lo vide uscire all'alba proprio il 20 aprile? Il nuovo giallo che potrebbe dirimere questi dubbi riguarda il telefonista anonimo che ha rinvenuto il corpo senza vita della Rea. Perché non si fa vivo? Perché non rivelare la sua identità senza timori, se estraneo totalmente ai fatti? Ciò potrebbe alimentare il sospetto che l'uomo c'entri qualcosa, se non con l'omicidio, almeno col vilipendio di cadavere. Che si tratti del misterioso complice che furbamente resta in incognito? Sia come sia la caccia all'uomo è partita, anche da parte dei difensori del Parolisi che vorrebbero ottenere informazioni a favore dell'indagato proprio da chi ha rinvenuto il cadavere nel bosco di Ripe.


domenica 2 settembre 2012

La storia di WikiLeaks...

Wikileaks Needs You!

WikiLeaks

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Logo di WikiLeaks
WikiLeaks
URLwww.wikileaks.org[1]
Tipo di sitoArchivio documentale
Registrazioneprivata
ProprietarioThe Sunshine Press
Creato daJulian Assange
Lancio2006
Stato corrente del sitoattivo
WikiLeaks (dall'inglese "leak", "perdita", "fuga [di notizie]") è un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore (drop box) protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto (segreto di stato, segreto militare, segreto industriale, segreto bancario) e poi li carica sul proprio sito web. WikiLeaks riceve, in genere, documenti di carattere governativo o aziendale da fonti coperte dall'anonimato e da whistleblower.[2]
Il sito è curato da giornalisti, attivisti, scienziati. Comunque i cittadini di ogni parte del mondo possono inviare (sono anzi invitati a farlo) materiale "che porti alla luce comportamenti non etici di governi e aziende" tenuti nascosti.
Gran parte dello staff del sito, come gli stessi fondatori del progetto, rimane anonima.
L'obiettivo dell'organizzazione è di assicurare che gli informatori non vengano perseguiti per la diffusione di documenti sensibili.[3]
L'organizzazione dichiara di verificare l'autenticità del materiale prima di pubblicarlo e di preservare l'anonimato degli informatori e di tutti coloro che sono implicati nella "fuga di notizie".
Nonostante il prefisso, il progetto non è un wiki e non ha alcun legame con Wikimedia Foundation, l'organizzazione senza fini di lucro che possiede i server di Wikipedia. WikiLeaks, per scelta, non ha alcuna sede ufficiale. Infatti vuole essere «una versione irrintracciabile di Wikipedia che consenta la pubblicazione e l'analisi di massa di documentazione riservata». Lo scopo ultimo è quello della trasparenza da parte dei governi quale garanzia di giustizia, di etica e di una più forte democrazia.

Indice

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Storia [modifica]

Julian Assange, il principale portavoce di WikiLeaks
Il sito fece la sua prima apparizione su internet nel dicembre 2006, in occasione della pubblicazione di un documento che provava un complotto per assassinare i membri del governo somalo, firmato dallo sceicco Hassan Dahir Aweys[4].
La grande fortuna di Wikileaks è iniziata nel 2007, quando entrò a far parte dello staff di volontari un attivista che utilizzava il software di anonimato Tor. Attraverso questo software, Wikileaks intercettò milioni di conversazioni all'insaputa degli interessati. Tra essi vi erano degli hacker cinesi che ricercavano su internet informazioni sui governi occidentali. Wikileaks cominciò a registrare tutto il loro traffico. Una piccola frazione fu pubblicata sul sito dell'organizzazione e fu utilizzata come lancio del progetto.
Lo staff, di cui l'australiano Julian Assange è il membro più noto e influente, affermò di avere in preparazione la pubblicazione di oltre 1.200.000 documenti riservati. Nella seconda metà del 2007 è stata pubblicata una cospicua documentazione, anche di grosso impatto per i media; si va da materiale sull'equipaggiamento militare nella guerra in Afghanistan fino a rivelazioni sulla corruzione in Kenya.
La gestione del Campo di prigionia di Guantánamo è uno dei casi più celebri venuti alla conoscenza del grande pubblico grazie a WikiLeaks.
Nel 2008 il sito web è stato chiuso per decisione di un tribunale californiano dietro le pressioni della banca svizzera Julius Bär, ritenutasi diffamata da documenti che l'accusavano di supportare l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco. Il 29 febbraio 2008, lo stesso giudice che lo aveva chiuso autorizzò la riapertura del sito web citando il primo emendamento e questioni riguardo alla giurisdizione[5]. Il 5 marzo 2008 la banca rinunciò alla causa[6]. Una successiva richiesta della banca di bloccare la pubblicazione del sito web fu negata[7].
Nel giugno del 2009 il sito aveva oltre 1200 volontari registrati, fra cui un consiglio direttivo composto da Assange, Phillip Adams, Wang Dan, C. J. Hinke, Ben Laurie, Tashi Namgyal Khamsitsang, Xiao Qiang, Chico Whitaker e Wang Youcai.
Del 25 luglio 2010 è la notizia che WikiLeaks ha svelato ai quotidiani New York Times e The Guardian e al settimanale Der Spiegel il contenuto di alcuni documenti riservati dai quali emergono aspetti nascosti della guerra in Afghanistan. Tra le altre cose, le suddette informazioni riguardano: l'uccisione di civili e l'occultamento dei cadaveri; l'esistenza di un'unità segreta americana dedita a "fermare o uccidere" talebani, anche senza un regolare processo; il doppio gioco del Pakistan — ufficialmente paese alleato degli Stati Uniti — i cui servizi segreti tessevano rapporti di collaborazione con i capi talebani per combattere l'operato militare americano e organizzare perfino complotti contro leader afghani[8][9][10][11][12].
Nel mese di ottobre 2010 il numero due dell'organizzazione, il tedesco Daniel Domscheit-Berg, ha rassegnato le dimissioni per dissidi con Assange. Il 7 dicembre 2010, dopo essersi costituito alle autorità, viene arrestato nel Regno Unito il fondatore del sito Julian Assange.
Il 2 febbraio 2011 un parlamentare norvegese del Partito Socialista ha candidato il sito al premio Nobel per la pace.[13]

Tecnologia [modifica]

Il sito web utilizzava inizialmente una versione modificata del software MediaWiki - lo stesso software in uso anche sui server di Wikipedia - ma questa soluzione è stata abbandonata a partire dal 22 ottobre 2010 a seguito di un restyling strutturale del sito.
Dal dicembre 2010, il database di WikiLeaks è ospitato in un centro dati gestito dall'Internet service provider svedese Bahnhof. Il centro - noto come Pionen White Mountains - è situato a Södermalm, un quartiere di Stoccolma, all'interno di un ex-rifugio anti-atomico ristrutturato.[14][15][16]
La migliore tecnologia del team resta comunque quella impiegata nell'accorta gestione dei messaggi diretti che non passano dal medium Internet, anche nei momenti più difficili della vita del progetto e dei suoi artefici.

Funzionamento [modifica]

Per inviare un documento a Wikileaks è necessario per prima cosa procedere alla sua cifratura, in maniera da rendere l'operazione il più anonima possibile. Si utilizza il software a doppia chiave PGP, un sistema di cifratura open source altamente sicuro. Lo staff di Wikileaks verifica il documento ricevuto e poi provvede alla sua diffusione. Secondo dichiarazioni di Assange rese nel 2010, i documenti ricevuti sono controllati da un gruppo di cinque revisori con competenze in campi diversi (lingua, programmazione). La decisione finale circa la valutazione di un documento spetta allo stesso Assange.

Il file di "assicurazione" [modifica]

Il 29 luglio 2010 Wikileaks ha aggiunto un file, denominato insurance.aes256 [17] di 1,4 gigabyte[18] alla pagina sulla guerra in Afghanistan (vedi infra). Il file è stato protetto con il sistema di crittazione Advanced Encryption Standard, con chiave a 256 bit, ed è stato reso pubblicamente disponibile sui circuiti di file sharing.
Insurance.aes256 funge da "assicurazione": lo stesso Assange ha dichiarato che, in caso dovesse succedere qualcosa a lui o agli altri collaboratori di WikiLeaks, le chiavi per decrittare il file verranno automaticamente rese pubbliche in modo che chiunque possa accedere autonomamente alla documentazione [19][20]. Non ci sarebbe allora alcun modo per fermare la diffusione di informazioni, che sarebbe istantanea, poiché diverse persone hanno già la copia del file nel loro hard disk.

Afghanistan war logs [modifica]

Il 25 luglio 2010 WikiLeaks pubblica una raccolta di 91.731 documenti militari relativi alla guerra in Afghanistan. I documenti ricoprono un periodo che va dal gennaio 2004 al dicembre 2009 e vengono rilasciati al Guardian, New York Times e Der Spiegel, che verificano l'autenticità del materiale.[21]
La diffusione di tali documenti riservati, considerata una delle più estese nella storia militare degli Stati Uniti, rivela informazioni sull'uccisione di civili da parte di truppe statunitensi e britanniche,[22] e l'azione di sostegno di Pakistan e Iran ai talebani.[23][24]
Le rivelazioni, che evidenziano una sottovalutazione delle forze talebane, arrivano in uno dei momenti peggiori per l'esercito statunitense dall'inizio dell'occupazione in quanto a perdite: solo nel giugno 2010 si registra l'uccisione di 100 soldati americani.[25]

Iraq War Logs [modifica]

Il 5 aprile 2010, durante una conferenza stampa a Washington, WikiLeaks diffonde un video di 17 minuti che mostra l'assassinio di almeno dodici civili iracheni, tra cui due giornalisti della Reuters, in un attacco messo in atto da due elicotteri Apache americani il 12 luglio 2007.[26] L'autenticità del video, chiamato Collateral Murder, è stata confermata da un militare americano.[27] Nel maggio dello stesso anno il soldato dell'esercito americano Bradley Manning viene arrestato con l'accusa di aver divulgato il video e altre centinaia di migliaia di documenti riservati.[28] In un'intervista al Guardian del dicembre 2010, Julian Assange lo ha definito un eroe.[29]
Nell'ottobre 2010 WikiLeaks diffonde più di 300.000 documenti riservati dell'esercito statunitense che rivelano gravi inadempienze delle autorità statunitensi nel perseguire abusi, torture e violenze perpetrate durante la guerra in Iraq.[30] La divulgazione dei documenti ha rivelato anche la morte di oltre 15.000 civili in circostanze sconosciute e numerosi casi di torture da parte di militari iracheni ignorate dall'esercito statunitense.[31]

Il cablegate 2010 [modifica]

A partire dal 28 novembre 2010 il sito ha pubblicato un'ingente rassegna di documenti riservati che hanno come focus l'operato del governo e della diplomazia statunitense nel mondo. Si tratta, stando a WikiLeaks stessa, della diffusione non autorizzata di 251.287 documenti contenenti informazioni confidenziali inviate da 274 ambasciate americane in tutto il mondo al dipartimento di Stato degli Stati Uniti a Washington. La pubblicazione dei documenti, che coprono il periodo fra il 1966 e febbraio 2010, è prevista per i mesi successivi al dicembre 2010. Inizialmente il sito ne ha resi pubblici 300. Fra i documenti ne risulterebbero 133.887 "non classificati", 101.748 con la dicitura "confidential" (confidenziale) e 15.652 a livello superiore "secret" (segreto) ma nessun "top secret".[32] I documenti sono stati distribuiti da WikiLeaks a quattro quotidiani (El País, Le Monde, The Guardian e The New York Times) e un settimanale (Der Spiegel) che ne hanno pubblicato una prima serie (220 documenti) il 28 novembre 2010[33][34][35][36][37].
Nei documenti sono incluse valutazioni sul comportamento pubblico e privato di capi di Stato europei, sui rapporti tra Stati Uniti ed Estremo Oriente e sulle posizioni dei più importanti Stati alleati inclusa l'Arabia Saudita, principale fiancheggiatore degli Stati Uniti e nel contempo, segretamente, principale finanziatore della rete terroristica di Al-Qaida. In tali comunicazioni gli ambasciatori riferiscono a Washington informazioni e opinioni su una molteplicità di personaggi di spicco di molti Stati. Tale fuga di notizie ha comportato un certo imbarazzo all'amministrazione americana per via dei contenuti di carattere riservato e non sempre propriamente elogiativi nei confronti dei soggetti attenzionati. Fra tali soggetti vi sono fra l'altro l'ex presidente del consiglio italiano Berlusconi, l'ex presidente francese Sarkozy, quello russo Putin e quello kazako Nazarbaev.
A seguito di tale pubblicazione, il sito wikileaks.org ha subito ripetuti e imponenti attacchi informatici di tipo DDoS (Distribuited Denial of Service)[38][39]. Il Dipartimento di Stato USA ha inviato tramite i suoi legali una lettera di diffida all'avvocato di Assange, appellandosi all'illegalità insita nel semplice possesso di quei documenti da parte dei gestori di Wikileaks, e negando al contempo ogni tentativo di negoziazione per bloccare la pubblicazione. Il governo statunitense e il Pentagono avevano già in precedenza bollato le rivelazioni come pericolose su vari fronti: per le fonti di informazioni confidenziali che verrebbero così perdute; per le operazioni di sicurezza nazionale, come quelle contro il terrorismo; per le relazioni diplomatiche degli Stati Uniti con gli alleati e la cooperazione internazionale su minacce di portata globale[40]. Il 1º dicembre 2010, Barack Obama ha creato una task force denominata Interagency Policy Committee for Wikileaks per contrastare eventuali altre fughe di documenti dagli uffici dell'amministrazione americana[41][42].
Il 2 dicembre 2010 EveryDNS.net, una società del gruppo Dyn Inc che era il provider che forniva il dominio wikileaks.org, ha reso noto di aver interrotto la fornitura per violazione di una clausola contrattuale rendendo impossibile il collegamento a quell'indirizzo.[43][44] Successivamente il sito è stato sfrattato dai server del sito di commercio elettronico Amazon.com dovendo emigrare sui server mantenuti dal provider svedese Bahnhof.[16]
Il 3 dicembre 2010 il sito WikiLeaks, attraverso la sua pagina su Twitter, ha accusato esplicitamente gli Stati Uniti di averlo oscurato.[45] Attualmente il sito è ospitato su molteplici server online[46] (al 10 dicembre 2010, 1559 mirror - solo parzialmente attivi - creati in risposta alla campagna di mass-mirroring lanciata da WikiLeaks il 4 dicembre 2010[47][48][49]) ed è accessibile attraverso differenti nomi a dominio (come wikileaks.ch registrato dal Partito Pirata Internazionale) resi disponibili da vari provider DNS.[50][51]
Il 4 dicembre 2010 sul social network Twitter, WikiLeaks ha lanciato l'operazione "I'm WikiLeaks". Da quel momento sotto l'hashtag Twitter #imwikileaks centinaia di mirror hanno iniziato a diffondere a macchia d'olio i contenuti del sito web. L'intento è una decentralizzazione per impedire oscuramenti, in questo modo a WikiLeaks basterà essere online anche una sola ora al giorno ed i mirror duplicheranno i contenuti. La hashtag su Twitter permette di avere dei mirror che nascono e muoiono continuamente ad indirizzi diversi, eliminando così la possibilità di Denial of service.[52]
Il 14 dicembre 2010 il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha citato in giudizio Twitter, intimando di fornire informazioni sugli account iscritti o associati a WikiLeaks.[53] Twitter ha deciso di informare i propri utenti.[54]
Le sommosse popolari in Tunisia scoppiate nel dicembre 2010 sono in parte riconducibili alla rivelazione di alcuni documenti confidenziali del cablegate.[55]

Contenuto dei documenti [modifica]

Qui di seguito sono pubblicate le informazioni della prima serie di documenti rilasciati il 28 novembre 2010, i documenti contengono in alcuni casi i punti di vista e le opinioni personali di diplomatici statunitensi e ambasciatori in servizio presso le ambasciate, inoltre a volte vi sarebbero riportati colloqui con rappresentanti di governo non statunitensi che hanno rapporti diplomatici con gli Stati Uniti:

Analisi diplomatica ai singoli leader stranieri [modifica]

  • Silvio Berlusconi è stato definito dalla ambasciata americana a Roma un leader "inefficace" che spende le sue energie in feste notturne, le quali non gli permetterebbero di riposarsi abbastanza. Il diplomatico americano autore del documento definisce il premier "incapace, vanitoso e inefficace come moderno leader europeo"[56]. L'ambasciatore statunitense David H. Thorne ha riferito che Berlusconi, durante un incontro tenutosi ad Arcore il 30 dicembre 2009, alla presenza di Gianni Letta, avrebbe affermato di poter contare su alleati nell'opposizione tra cui Pierluigi Bersani per la riforma sulla giustizia.[57][58] In un cablogramma del 3 febbraio 2010 Thorne ha criticato la legge Romani dichiarando che questa favorirebbe il governo Berlusconi e Mediaset, atteggiamento secondo Thorne utilizzato sin dai tempi di Craxi.[59]
  • Il rapporto tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin sarebbe oggetto di un'attenta osservazione da parte dei diplomatici statunitensi. La loro relazione è stata giudicata di natura confidenziale, anche a causa dello scambio di "regali generosi", e foriera di redditizi contratti energetici tra Eni e Gazprom. La descrizione data di Berlusconi è che "sembra essere il portavoce di Putin in Europa", in quanto il Presidente del Consiglio italiano si farebbe portatore degli interessi russi in seno all'Unione Europea[60].
  • Dmitrij Medvedev, il presidente russo, è stato descritto come "pallido" e "indeciso", che gioca a fare il "Robin del Batman Putin".[61]
  • Il presidente francese Nicolas Sarkozy viene definito "un imperatore nudo" da tenere "sotto stretta sorveglianza".
  • Critiche da parte del personale dell'ambasciata degli Stati Uniti ai loro governi ospitanti, Vladimir Putin è definito un "alpha dog" (maschio dominante), Hamid Karzai come "guidato da paranoia" e Angela Merkel come una leader che "evita il rischio e raramente è creativa"[62].
  • Il leader libico Mu'ammar Gheddafi viene definito un "ipocondriaco" e "abile politico" in grado di restare al potere per oltre quaranta anni. Inoltre sarebbe "ossessivamente dipendente da un piccolo gruppo di persone altamente fidato". Secondo la diplomazia Usa il leader libico non effettua viaggi o spostamenti senza una "formosa" infermiera ucraina[63].
  • Secondo quanto riportato da Wikileaks, Hillary Clinton indagò sulla salute mentale e fisica della presidente dell'Argentina Cristina Fernandez Kirchner definita "uno strumento di suo marito".[64]
  • Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe, è stato descritto come il diavolo. Nel documento si legge che Mugabe è più intelligente e più spietato di qualsiasi altro politico in Zimbabwe.[65]

Spionaggio contro l'ONU [modifica]

  • Una direttiva del segretario di Stato Hillary Clinton ha ordinato ai diplomatici degli Stati Uniti di raccogliere le informazioni biometriche del segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, e di alti funzionari delle Nazioni Unite, incluse le password e le chiavi di crittografia personale utilizzate nelle reti private e commerciali per le comunicazioni ufficiali.[66]

Afghanistan [modifica]

  • Da un documento che descrive gli incontri tra funzionari americani e Ahmed Wali Karzai, fratello del presidente dell'Afghanistan, di settembre 2009 e febbraio 2010, si legge quanto segue: "Discutendo con Ahmed Wali Karzai, capo del Consiglio provinciale, è risultato chiaro che fosse un corrotto e un trafficante di stupefacenti ". Prendendo atto di diverse dichiarazioni di Karzai riconosciute false, i documenti spiegavano: "Non sembra capire il livello delle nostre conoscenze sulle sue attività. Controlleremo le sue attività da vicino, e gli consegneremo periodicamente messaggi chiari".[68]
  • La Germania ha interrogato gli Stati Uniti sull'uso fatto del denaro versato dalla NATO come contributo per finanziare i soldati afghani. Secondo i documenti di protesta l'ambasciatore tedesco alla Nato chiede di conoscere la destinazione dei 50 milioni di euro versati lo scorso anno come contributo al fondo fiduciario per l'Esercito Nazionale Afghano. Il governo tedesco voleva sapere che fine avesse fatto il denaro, perché i progetti avviati non avanzassero, e perché i militari americani si fossero attribuiti una percentuale del 15 per cento sulla somma.[69]

Questioni europee [modifica]

  • L'ambasciatore georgiano a Roma ha detto a diplomatici statunitensi che il governo della Georgia crede che Putin abbia promesso a Berlusconi una percentuale sugli utili dei gasdotti sviluppati da Gazprom in coordinamento con ENI.[70]
  • Funzionari degli Stati Uniti hanno fortemente avvertito la Germania nel 2007 di non far rispettare i mandati di cattura per gli ufficiali della CIA coinvolti in un'operazione sbagliata in cui Khalid El-Masri, un innocente cittadino tedesco con lo stesso nome di un sospetto militante, è stato erroneamente rapito e tenuto per mesi in Afghanistan. Un alto diplomatico americano ha detto a un ufficiale tedesco "che la nostra intenzione non era quella di minacciare la Germania, ma piuttosto di sollecitare che il governo tedesco pesi attentamente ogni passo nel cammino sulle implicazioni con le relazioni degli Stati Uniti"[71]
  • Funzionari degli Stati Uniti hanno fatto pressione sulla Spagna per far abbandonare le indagini dei tribunali sulle consegne straordinarie della CIA, la tortura a Guantanamo Bay, e nel 2003 sull'uccisione da parte delle truppe americane di José Couso, un giornalista spagnolo, in Iraq.[72][73]

Questioni mediorientali [modifica]

  • Un alleato non identificato dell'ex presidente iraniano Ali Akbar Hashemi Rafsanjani ha dichiarato che la Guida Suprema Ali Khamenei è malato terminale di leucemia e dovrebbe morire in pochi mesi.[74]
  • L'intelligence degli Stati Uniti sostiene che l'Iran abbia ottenuto missili avanzati (derivati da un progetto russo) dalla Corea del Nord.
  • Israele sarebbe pronto ad attaccare l'Iran entro il 2010 se questo si dotasse di armi nucleari.[75]
  • Incoraggiamento da parte dei leader arabi per un attacco militare contro gli impianti nucleari in Iran: il re saudita Abdullah ha più volte esortato gli Stati Uniti ad attaccare gli impianti nucleari iraniani[76].
  • La Siria avrebbe continuato a fornire armi a Hezbollah, nonostante la promessa di cessare le spedizioni[77].
  • I donatori sauditi restano finanziatori maggiori dei gruppi fondamentalisti islamici come Al Qaida[78].

Questioni asiatiche [modifica]

  • L'ambasciatore americano a Seoul descrive in un documento che, nell'ipotesi di un eventuale collasso della Corea del Nord, i funzionari americani e sudcoreani hanno discusso della possibilità di una Corea unificata.
  • La diplomazia americana è convinta che "la Cina è pronta ad abbandonare al suo destino la Corea del Nord".
  • Presunti legami tra il governo russo e la criminalità organizzata; la Russia è stata etichettata come uno "Stato-mafioso".[79]
  • Un contatto cinese ha detto all'ambasciata statunitense a Pechino che l'ufficio politico del Partito comunista cinese è responsabile di aver istigato l'attacco hacker a Google del gennaio 2010.[33]

Questioni sudamericane [modifica]

  • L'ambasciata statunitense in Honduras ha affermato in un documento che il colpo di Stato del 28 giugno 2009 era totalmente illegale, in contraddizione con la politica estera del suo paese che ha riconosciuto le elezioni organizzate nello stesso paese dal governo golpista.[80]
  • Il ministro della Difesa brasiliano Nelson Jobim ha confermato che il Presidente della Bolivia, Evo Morales, è affetto da un grave tumore ai seni paranasali.[81]
  • Un documento inviato dall'ambasciata degli Stati Uniti a Brasilia il 13 novembre 2009 ha riferito che il ministro della Difesa brasiliano Nelson Jobim "ha riconosciuto la presenza delle FARC in Venezuela".[82]

Altre questioni [modifica]

  • Nel luglio 2009 l'ambasciatore statunitense Robert Godec scrive in un dispaccio confidenziale che il regime tunisino di Ben Ali ha ormai perso contatto col popolo, non tollerando alcun criticismo e ricorrendo alla polizia per preservare il proprio potere. Godec evidenzia inoltre l'alto livello di corruzione e il crescente discontento popolare.[83]
  • Una spedizione illegale di uranio arricchito ha quasi causato un disastro ambientale nel 2009.[84]
  • Si promettevano soldi, favori, aiuti da parte del FMI (Fondo Monetario Internazionale) o la possibilità di avere un incontro riservato col presidente americano Barack Obama. In cambio si chiedeva l'impegno ad accettare nelle proprie carceri uno o più sospetti terroristi, detenuti a Guantanamo. Un vero e proprio baratto, o "bazar", come lo definisce il New York Times pubblicando nuove rivelazioni di WikiLeaks, con cui gli Stati Uniti avrebbero provato a risolvere un problema che li affligge da anni, cercando di convincere i propri alleati a dare loro una mano.[85]
  • La multinazionale USA Pfizer avrebbe assoldato un investigatore privato per trovare atti di corruzione nei confronti del procuratore generale della Nigeria che deve esprimersi nei confronti di un noto caso giudiziario risalente a fatti accaduti nel corso di una epidemia di meningite nel 1996. Il contenzioso vede la stessa multinazionale accusata di crimini contro l'umanità per aver sperimentato un proprio farmaco (trovafloxacina) in modo non etico.[86][87][88]

Reazioni internazionali al caso [modifica]

  • Bandiera delle Nazioni Unite In un comunicato delle Nazioni Unite si legge che l'Onu si basa sul rispetto della propria immunità da parte dei paesi membri. "L'ONU non è in grado di commentare l'autenticità del documento che richiede la raccolta di informazioni su funzionari delle Nazioni Unite e le loro attività", ma "per sua stessa natura" è "un'organizzazione trasparente che mette a disposizione del pubblico e degli Stati membri una grande quantità di informazioni".[89]
  • Bandiera dell'Arabia Saudita Il portavoce del ministero degli esteri saudita, Osama al-Naqli ha detto riferendosi alle informazioni che "non ci riguardano" e che l'Arabia saudita non ha alcuna prova dell'autenticità dei documenti e "non possiamo fare commenti su di loro."
  • Bandiera dell'Argentina Il Capo di Gabinetto dell'Argentina, Horacio Rodríguez Larreta, ha detto che le notizie sono "una vergogna per la diplomazia americana" e che "gli USA dovranno dare molte spiegazioni, in molte nazioni e a tanta gente".[90]
  • Bandiera del Canada Il ministro degli Esteri canadese, Lawrence Cannon, ha condannato la fuga dicendo: "fughe irresponsabili come queste sono deplorevoli e non servono agli interessi nazionali di nessuno. Gli autori di queste fughe possono minacciare la nostra sicurezza nazionale."[91] Tom Flanagan, professore di Scienze Politiche all'Università di Calgary, ha suggerito in televisione che Assange dovrebbe essere assassinato e che Obama dovrebbe mettere una taglia su di lui.[92]
  • Bandiera del Giappone Il ministro degli esteri giapponese Seiji Maehara riferendosi al rilascio delle informazioni lo ha definito "mostruoso atto criminale".[93]
  • Bandiera dell'Iran Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto che "Non crediamo che queste informazioni siano trapelate per caso, pensiamo che sia stato tutto organizzato per rilasciare regolarmente questi documenti e che il tutto persegue fini politici."[94]
  • Bandiera d'Israele Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che la fuga di informazioni riservate non ha danneggiato Israele. Netanyahu ha dichiarato che i documenti mostrano che "sempre più paesi, governi e leader del Medio Oriente capiscono che il programma nucleare iraniano è una minaccia."[95]
  • Bandiera dell'Italia Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, quando è stato informato del contenuto dei documenti sul suo conto, ha riso della cosa trovandola del tutto priva di fondamento o riscontro reale.[96] Del tutto opposta invece è stata la reazione del ministro italiano degli esteri, Franco Frattini, che considerava il rilascio dei documenti "l'11 settembre della diplomazia internazionale"[97].
  • Bandiera del Regno Unito Un portavoce del Ministero degli Esteri britannico ha detto che "condanniamo qualsiasi immissione non autorizzata di informazioni riservate, proprio come condanniamo le perdite di materiale classificato nel Regno Unito, che può danneggiare la sicurezza nazionale e mettere a rischio vite umane"[98].
  • Bandiera della Russia Il primo ministro russo Vladimir Putin ha avvertito gli Stati Uniti di "Non ficcare il naso nei nostri affari" dopo il rilascio dei documenti, inoltre ha definito "calunnioso" soprannominare lui come "alpha dog" e "Batman" ed il presidente Medvedev come "Robin".[99] Il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, ha definito la fuga di documenti riservati una "divertente lettura", e ha aggiunto che "in politica pratica prenderemo in considerazione le gesta dei nostri partner".[100]
  • Bandiera della Turchia Il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato: "Prima di tutto vediamo che altro c'è sul sito web. Dopodiché vedremo se c'è qualcosa di grave. La sincerità di Wikileaks è dubbia"[101].
  • Bandiera del Venezuela Il presidente venezuelano, Hugo Chávez, ha dichiarato: "Devo congratularmi con la gente di Wikileaks per la loro audacia e il loro coraggio. Qualcuno dovrebbe studiare la stabilità mentale della signora Clinton, il minimo che può fare è dimettersi, insieme agli altri delinquenti che lavorano nel Dipartimento di Stato degli Stati Uniti".

Note [modifica]

  1. ^ Sito ufficiale mirrors
  2. ^ Wikileaks, la controinformazione più potente delle censure
  3. ^ How to leak a secret and not get caught Huliq.com
  4. ^ Il New Yorker scrisse: «Julian Assange ed i suoi collaboratori erano incerti sull'autenticità del documento, ma pensarono che i lettori, utilizzando le funzioni del sito simili a quelle di Wikipedia, avrebbero aiutato ad analizzarlo. Lo pubblicarono affiancandogli un lungo commento in cui chiedevano: «È un manifesto audace scritto da un militante islamico con collegamenti a Bin Laden? O è una velina proveniente dai servizi segreti americani, volta a screditare l'Unione, rompere l'alleanza somala e manipolare la Cina?». Il giornale concludeva: «l'autenticità del documento non è mai stata accertata».
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  13. ^ A WikiLeaks il premio Nobel per la Pace?
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  18. ^ Fermate Wikileaks!, l'uomo di Bush contro Assange da il Fatto Quotidiano
  19. ^ Assange-chat, fra Pentagono e Ufo "Il mondo sarà un posto migliore" da la Repubblica
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ITALIA-CINA

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