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venerdì 11 gennaio 2019

La Rivoluzione cubana compie 60 anni e non li dimostra!!! (1959 - 2019) Da Fidel Castro a Miguel Díaz-Canel

Ernesto Che Guevara, La Rivoluzione Cubana: 1959
LA RIVOLUZIONE CUBANA - GENNAIO 1959
 
Il primo gennaio del 1959 segna la vittoria, con la fuga a Santo Domingo del dittatore “fantoccio” degli Usa Fulgenzio Batista, di una rivoluzione che ha cambiato più di quanto si possa pensare la storia del mondo.
Una rivoluzione pensata, organizzata e portata a termine da un gruppo di rivoluzionari di grande spessore politico, culturale ed ideale, con il sostegno del popolo cubano, che prosegue il suo processo anche nel secolo che si è appena aperto.
Fidel e Raul Castro, Ernesto Guevara, Camilo Cienfuegos sono i punti di riferimento fondamentali di questa rivoluzione. Una rivoluzione che ha parlato anche italiano grazie alla presenza nella spedizione del Granma del nostro carissimo e fraterno compagno Gino Donè, che purtroppo ci ha da poco lasciato.
Ma se parlassimo della rivoluzione cubana sono da un punto di vista storico o per pura commemorazione commetteremmo un errore politico e di analisi.
Infatti, Cuba parla a noi uomini e donne contemporanei; ci parla della lotta contro quello sfruttamento capitalistico che oggi più di ieri è presente. Ci parla della lotta di classe che, purtroppo, in occidente la fanno solo i padroni e non più le classi lavoratrici.
Fidel Castro aveva predetto da tempo, con lucidità, che il sistema finanziario speculativo sarebbe imploso causando una crisi di proporzioni gigantesche.
Cuba ci dimostra, e questa è la sua colpa più grande agli occhi degli USA e dei suoi accoliti, che si può costruire il socialismo e che senza un giusto equilibrio fra uguaglianza e libertà non può pienamente sostanziarsi la democrazia.
Cuba con il suo esempio e la sua azione è riuscita a dare anche un fondamentale contributo alla nuova stagione rivoluzionaria e progressista dell’America Latina di questi anni.
Senza Cuba il Foro di San Paolo, che nacque nel 1990 quando nel mondo, specie in Europa, terminavano gran parte delle esperienze dei partiti comunisti ed operai dopo la caduta del Muro di Berlino, difficilmente si sarebbe consolidato. In quel Foro si riunivano, e si riuniscono tuttora, i partiti e movimenti della sinistra latinoamericana (dai cattolici della Teologia della Liberazione ai settori rivoluzionari) che con grande umiltà e capacità politica cominciavano a riprendere il cammino della rivincita e della speranza di costruire un mondo dove il socialismo potesse essere di nuovo una delle stelle polari per i popoli della terra.
In quell’anno la sola Cuba aveva un governo rivoluzionario mentre il resto del continente era sotto il tallone di ferro degli Stati Uniti attraverso governi militari, reazionari e dittature feroci. Oggi a distanza di 18 anni si parla di rinascimento latinoamericano.
La capacità unitaria di Cuba, unitamente al PT di Lula, al PCdoB, ai Venezuelani, ai Nicaraguensi ecc. ha permesso che oggi il latino-America sia il continente dove la realizzazione del socialismo, senza gli errori tragici del passato, è ben più che una speranza.
Lo si sta costruendo, al di là di differenze e contraddizioni, in una realtà plurale e articolata, ma sempre più concreta. Ogni paese applica le sue regole politiche, ma tutti sanno che il nemico da battere è l’imperialismo statunitense.
Sotto questo aspetto tutti sono uniti e tutti lottano, secondo le proprie necessità, i rapporti di forza politici, per rendere i loro paesi e il continente latinoamericano autonomo e indipendente dagli interessi Usa.
Perfettamente il contrario di ciò che avviene in Europa!
Parlare dell’esperienza rivoluzionaria cubana vuol dire parlare del suo percorso, ma anche dei suoi errori, delle sue rettifiche ma sempre avendo ben presente l’idea che tutto è stato fatto per migliorare le condizioni di vita del popolo cubano e per la solidarietà con i popoli del mondo.
Quella cubana è stata una Rivoluzione vera, realizzata dal popolo cubano e che vive attraverso il suo consenso, perché senza di questo sarebbe stato impossibile per la Rivoluzione resistere al disfacimento, senza nessun onore, dell’URSS e dei suoi stati satelliti.
L’Unione Sovietica, è utile ricordarlo, è svanita nel nulla dopo che un ubriacone come Eltsin guidò un golpe farsa e con i milioni di iscritti del PCUS che si erano da tempo volatilizzati e la Romania di Ceausescu scomparve in meno di una notte malgrado un apparato, quello sì, repressivo molto forte.
Con quel cataclisma e gli Usa a poche miglia, che si facevano sempre più arroganti, come poteva resistere una repubblica socialista di una piccola isola senza petrolio, senza risorse e che improvvisamente perdeva l’86% dei suoi
traffici commerciali che aveva con gli stati socialisti e con un blocco che dopo il 1991 fu violentemente inasprito con la legge Torricelli prima e poi la Helms Burton?
Cuba ha resistito perché i cubani sanno che se crolla la rivoluzione le multinazionali torneranno a fare ciò che vogliono del loro paese e delle loro vite; sanno che le conquiste della rivoluzione in settori fondamentali come
la sanità, l’istruzione, la scienza li pongono al di sopra degli abitanti dei paesi del terzo mondo di cui Cuba fa parte, ma che le loro condizioni di vita non sono minimamente paragonabili a questi paesi, anzi in alcuni settori, come la sanità, hanno standard da paesi europei.
I cubani conoscono perfettamente la triste condizione dei popoli latinoamericani che nel corso dei decenni hanno abbracciato le teorie
del FMI e della Banca Mondiale, e che oggi vivono nella miseria, nella disperazione senza un futuro degno di questo nome per i propri figli.
I cubani sanno questo e sanno che ogni popolo ha il diritto inalienabile di scegliere la propria strada alla democrazia e al soddisfacimento dei propri bisogni. Essi non dimenticano la loro storia ma anzi facendone tesoro, hanno deciso, ad esempio, che il loro sistema elettorale e la loro idea di democrazia non deve essere quella borghese applicata in Europa e negli Usa.
Ma non per questo la partecipazione democratica e popolare ai processi decisionali è inferiore alla nostra, anzi è ben superiore alla nostra tanto per essere chiari e per capirlo basterebbe guardare a Cuba senza pregiudizi o lenti ideologiche avverse a quel sistema politico.
I cubani caparbiamente difendono questo principio sancito dalle Nazioni Unite e la loro indipendenza dagli Usa, dei quali conoscono bene metodi e sistemi colonialistici e imperialistici di sfruttamento.
A Cuba, piaccia o no agli Usa e ai nostri politicanti, i diritti umani sono garantiti, non esistono desaparecidos e tutti debbono osservare le leggi della Repubblica. I bambini cubani non sniffano colla e non sono costretti a vivere per strada prostituendosi e diventando delinquenti. E non sono assassinati dagli squadroni della morte. Essi possono godersi la propria infanzia, quel diritto umano inalienabile e fra i più violati nel mondo, mentre a Cuba è garantito e protetto.
Ovviamente come in tutti i paesi del mondo ci sono cose che non vanno anche a Cuba. Il governo di Raul Castro ci sta lavorando e molto altro dovrà essere fatto. Ma la odiosa e falsa propaganda che i media italiani diffondono, alcuni probabilmente perché hanno ricevuto una parte di quei 36 milioni di dollari che il governo Usa ha stanziato per diffondere le “verità di Washington” in Europa, e dunque anche in Italia, è davvero oltre ogni limite.
Fonte: http://www.granma.cu/

giovedì 8 dicembre 2011

España entrega el buque oceánico Yekuana que vigilará las costas venezolanas...

Mauricio Rodríguez, Segundo Secretario de la Embajada de Venezuela en España, en una visita a los astilleros de Navantia en noviembre.
Mauricio Rodríguez (con corbata roja), Segundo Secretario de la Embajada de Venezuela en España, en una visita a los astilleros de Navantia en noviembre. A su lado, tres capitanes de navío venezolanos, entre ellos el capitán del Yekuana, Jesús Martín Acevedo (en la extrema derecha) . Foto: César Prada Maneiro, miércoles a la Armada Bolivariana el Patrullero Oceánico de Vigilancia de la Zona Económica Exclusiva AB Yekuana (PC-23) que vigilará las costas venezolanas, con el objeto de preservar la seguridad y la defensa de la patria.
El Comandante General de la Armada Bolivariana, almirante Diego Alfredo Molero Bellavia, fue quien recibió, en las instalaciones del astillero Navantia en Puerto Real, Bahía de Cádiz, el tercero de la serie de cuatro de su tipo que la empresa Navantia construye para la Armada Bolivariana.
Esta entrega da fin a los trabajos de integración de equipos, incorporación de la habitabilidad en las diferentes zonas y pruebas de los sistemas con los que cuenta este moderno buque que posee una dotación de setenta y dos hombres y mujeres, quienes se adiestraron durante cuatro meses tanto a bordo como en tierra, a manera de garantizar su operación, mantenimiento y vida útil. 
La obra del patrullero oceánico se inició en diciembre de 2008. Estos patrulleros oceánicos de vigilancia tienen una eslora de 98,9 metros, manga de 12,6 metros, velocidad máxima de 24 nudos, velocidad de crucero de 18 nudos, desplazamiento de 2.450 toneladas, autonomía de 3.500 millas náuticas a 18 nudos y dotación de 72 tripulantes. 
El AB Yekuana (PC-23) se diseñó con acero naval de alto límite elástico tipo AH-36, lo cual le permitirá cumplir sus misiones de vigilancia y protección de la Zona Económica Exclusiva, control y protección del tráfico marítimo, defensa de intereses estratégicos, operaciones de búsqueda y salvamento, auxilio a otras unidades y acciones humanitarias, persecución del contrabando, lucha contra el tráfico de drogas e inmigración ilegal, además de la vigilancia y obtención de información de inteligencia operativa o medioambiental.
Yekuana (PC-23)
Por su parte, el embajador de Venezuela en España, Bernador Álvarez señaló que “este acto de abanderamiento ratifica que la cooperación entre nuestras naciones existe, es una realidad no es retórica (…) uno puede ver en estos metros de acero y tecnología un proceso de cooperación real, aquí confluyen intereses y necesidades de las dos naciones”.
En este sentido, expresó que “existe la necesidad de tener unas relaciones económicas y comerciales profundas, pero también es necesario que avancemos en un diálogo político bilateral que haga esas relaciones sostenibles en el tiempo. No es suficiente tener buenas relaciones económicas si no existe una buena base política. Ese es el mensaje que venimos a traer”.
Venezuela quiere que estas relaciones se mantengan y se profundicen, porque nos interesa estar bien políticamente con todos los países del mundo y la clave para eso es el respeto mutuo”, destacó Álvarez durante el acto.
“La base de nuestro mensaje es este: América Latina cambió para siempre, vivimos nuevos tiempos, llegó el momento de actualizar las relaciones no sólo con Venezuela sino con el resto de las naciones suramericanas, establecer esa integración política que permita nexos firmes de cooperación y el incremento de nuestras economías”, agregó.

Con información de AVN
Fonte: http://www.cubadebate.cu

Irán niega “alerta de guerra” pero está preparado para un eventual enfrentamiento...


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Irán negó hoy que haya declarado la “alerta de guerra”, aunque señaló que el país siempre está preparado para un eventual enfrentamiento militar, informó la televisión local en inglés, PressTV.
Según declaraciones del jefe de la Comisión de Defensa del Parlamento iraní, Gholam Reza Karami, pese a las amenazas de eventuales ataques formuladas por personalidades de Israel y EE UU, “en las condiciones actuales, no hay indicación de que estemos en una nueva situación de tipo militar”.
“No es cierto que las Fuerzas Armadas iraníes se hayan puesto en un estado de alerta específico”, dijo hoy Karami, al referirse a las informaciones de medios occidentales que indicaban que el Cuerpo de Guardianes de la Revolución había tomado medidas defensivas, especialmente en lo relativo a sus misiles balísticos.
El legislador recalcó que, de todos modos, debido a la postura iraní en materia de defensa, “todas las Fuerzas Armadas permanecen siempre en alerta y la actual situación no es una excepción”.
Irán se encuentra en medio de una tormenta política debido a un informe del Organismo Internacional de Energía Atómica (Aiea) que apuntaba las sospechas de que el programa nuclear iraní tiene una vertiente militar, destinada a fabricar bombas atómicas, lo que ha negado el gobierno iraní.
Irán desmintió enérgicamente que quiera fabricar armas atómicas y ha acusado a la Aiea de haber redactado el documento con información antigua y falsa de EE UU e Israel, sus grandes enemigos, y ha insistido en que no renunciará a su programa nuclear civil pacífico.
Aún antes de hacerse público el informe, personalidades de Israel y EE UU amenazaron con atacar Irán para paralizar su programa nuclear, a lo que Teherán respondió que su respuesta sería aplastante.

(Con información de EFE)
Fonte: http://www.cubadebate.cu

martedì 19 ottobre 2010

Piedad Córdoba y su lucha por la paz!

Sopra, il Leader Cubano di sempre: Fidel Castro

Ordóñez Maldonado, había destituido e inhabilitado por 18 años para ejercer cargos políticos a la prestigiosa Senadora colombiana Piedad Córdoba, por supuesta promoción y colaboración con las FARC (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia). Frente a una medida tan inusual y drástica, contra la titular de un cargo electivo de la más alta institución legislativa del Estado, ésta no tiene otra alternativa que recurrir ante el propio Procurador que engendró la medida.

Era lógico que tal arbitrariedad provocara un fuerte rechazo, expresado por las más diversas personalidades políticas, entre ellas, ex prisioneros de las FARC y familiares de los que fueron liberados por gestiones de la senadora, ex candidatos a la presidencia, personas que ocuparon ese alto cargo, otros que fueron, o son, senadores o miembros del poder legislativo.

Piedad Córdoba es una persona inteligente y valiente, expositora brillante, de pensamiento bien articulado. Hace pocas semanas nos visitó acompañada de otras personalidades destacadas, entre ellas, un sacerdote jesuita de notable honestidad. Venían animados por un profundo deseo de buscar la paz para su país y solicitaban la colaboración de Cuba, recordando que durante años, y a solicitud del propio gobierno de Colombia, prestamos nuestro territorio y nuestra colaboración para las reuniones que tuvieron lugar en la capital de nuestro país entre representantes del Gobierno de Colombia y el ELN.

No me sorprende, sin embargo, la decisión tomada por el Procurador General, que obedece a la política oficial de ese país virtualmente ocupado por las tropas yankis.

No me gusta hablar a medias tintas, y diré lo que pienso. Hace sólo una semana, estaba a punto de iniciarse el debate general del 65 Período de Sesiones de la Asamblea General de Naciones Unidas. Durante tres días, se habían discutido las penosas metas de los Objetivos de Desarrollo del Milenio, y el jueves 23 de septiembre se iniciaba la Asamblea General, con la participación de los Jefes de Estado o de altos representantes de cada país. El primero en hacer uso de la palabra sería, como es costumbre, el Secretario General de la ONU y, de inmediato, el Presidente de Estados Unidos, país sede de la Organización y presunto amo del mundo. La sesión comenzaba a las 9 de la mañana. Como es lógico, estaba interesado en conocer qué diría el ilustre Barack Obama, Premio Nobel de la Paz, tan pronto concluyera Ban Ki-moon. Imaginé ingenuamente que la CNN en español o en inglés trasmitiría el discurso, generalmente breve, de Obama. Por esa vía escuché los debates entre aspirantes a ese cargo en la ciudad de Las Vegas, dos años antes.
Llegó la hora, pasaban los minutos y CNN ofrecía noticias aparentemente espectaculares sobre la muerte de un jefe guerrillero colombiano. Estas eran importantes, pero no de especial trascendencia. Continuaba yo interesado por saber qué decía Obama de los gravísimos problemas que sufre el mundo.

¿Acaso la situación del planeta está para que ambos estén bobeando y haciendo esperar a la Asamblea? Pedí que pusieran en otro televisor la CNN en inglés y tampoco una palabra sobre la Asamblea. Entonces, ¿de qué hablaba la CNN? Daba noticias, y esperaba que concluyera las que emitía sobre Colombia. Pero pasaron 10, 20, 30 minutos y seguía en lo mismo. Narraba incidencias de un colosal combate que se estaba librando, o se había librado, en Colombia, los destinos del continente iban a depender de eso, según se deducía de las palabras y el estilo de la narración del locutor. Se mostraban fotos y filmes en todos los colores de la muerte de Víctor Julio Suárez Rojas, alias Jorge Briceño Suárez o “Mono Jojoy”. Es el golpe más fuerte recibido por las FARC, afirmaba el locutor, supera la caída de Manuel Marulanda y la de Raúl Reyes juntos. Acción demoledora, afirmaba. Según se deducía, había tenido lugar un espectacular combate con la participación de 30 aviones de bombardeo, 27 helicópteros, batallones completos de tropas selectas empeñados en feroz acción bélica.

Realmente, algo más que las batallas de Carabobo, Pichincha y Ayacucho juntas. Con la vieja experiencia en estas lides, no concebía semejante batalla en una región boscosa y apartada de Colombia. La descomunal acción estaba condimentada con imágenes de todo tipo, viejas y nuevas, del comandante rebelde. Para el redactor de noticias de CNN, Alfonso Cano, quien sustituyó a Marulanda, era un intelectual universitario que no gozaba de apoyo entre los combatientes; el verdadero jefe había muerto. Las FARC tendrían que rendirse.

Hablemos claro. Las noticias referidas a la famosa batalla en la que murió el comandante de las FARC -un movimiento revolucionario colombiano que surgió hace más de 50 años, después de la muerte de Jorge Eliécer Gaitán, asesinado por la oligarquía- y la destitución de Piedad Córdoba, están muy lejos de llevar la paz a Colombia; por el contrario, podrían acelerar los cambios revolucionarios en ese país.

Imagino que no pocos militares colombianos estén abochornados por las grotescas versiones de la supuesta batalla en que murió el Comandante Jorge Briceño Suárez. En primer lugar, no hubo combate alguno. Fue un burdo y bochornoso asesinato. El almirante Edgar Cely, tal vez embarazado con el parte de guerra con que la autoridad oficial informó la noticia y otras versiones oscuras, declaró que: “Jorge Briceño, alias ‘Mono Jojoy’, murió por ‘aplastamiento’ cuando [...] la construcción en la que estaba escondido en la selva se le vino encima.” ”‘Lo que sabemos es que murió por aplastamiento, su búnker le cayó encima’, [...] ‘no es verdad que tuviera un tiro en la cabeza’.” Así lo declaró a la emisora Caracol Radio, según la agencia de noticias norteamericana AP.

A la operación le pusieron un nombre bíblico “Sodoma”, una de las dos ciudades castigadas por sus pecados, sobre ella cayó una lluvia de fuego y azufre.

Lo más grave es lo que falta por contar, que ya hasta el gato lo sabe, porque los propios yankis lo han publicado.

El gobierno de Estados Unidos le suministró a su aliado más de 30 bombas inteligentes. En las botas que le suministraron al jefe guerrillero, le instalaron un GPS. Guiadas por ese instrumento, las bombas programadas estallaron en el campamento donde estaba Jorge Briceño.

¿Por qué no se explica al mundo la verdad? ¿Por qué sugieren una batalla que nunca tuvo lugar?

Otros hechos bochornosos observé a través de la televisión. El Presidente de Estados Unidos recibió efusivamente a Uribe en Washington, y lo respaldó para ofrecer clases sobre “democracia” en una universidad estadounidense.

Uribe, fue uno de los principales creadores del paramilitarismo, sobre cuyos miembros cae la responsabilidad del auge del narcotráfico y la muerte de decenas de miles de personas. Fue con Barack Obama que Uribe suscribió la entrega de siete bases militares y virtualmente, de cualquier parte del territorio de Colombia, para la instalación de hombres y equipos de las fuerzas armadas yankis. De cementerios clandestinos está lleno el país. Obama, a través de Ban Ki-moon, concedió a Uribe la inmunidad, asignándole nada menos que la vicepresidencia de la comisión que investiga el ataque a la flotilla que llevaba ayuda a los palestinos sitiados en Gaza.

Uribe en los últimos días de su presidencia tenía ya organizada la operación utilizando el GPS en las botas nuevas que necesitaba el guerrillero colombiano.

Cuando el nuevo presidente de Colombia viajó a Estados Unidos para hablar en la Asamblea General, conocía que la operación estaba en marcha, y al conocer Obama la noticia del asesinato del guerrillero, abrazó efusivamente a Santos.

Me pregunto si en esa ocasión se habló algo del acatamiento de la decisión emitida por el Senado de Colombia, declarando ilegal la autorización de Uribe para establecer las bases militares yankis. En ellas se apoyó el grosero asesinato.

He criticado a las FARC. Expresé públicamente en una Reflexión mi desacuerdo con la retención de los prisioneros de guerra y los sacrificios que para estos implicaban las duras condiciones de la vida en la selva. Expliqué las razones y la experiencia adquirida en nuestra lucha.

Fui crítico de las concepciones estratégicas del movimiento guerrillero colombiano. Pero jamás negué el carácter revolucionario de las FARC.

Consideré y considero que Marulanda fue uno de los más destacados guerrilleros colombianos y latinoamericanos. Cuando muchos nombres de políticos mediocres sean olvidados, el de Marulanda será reconocido como uno de los más dignos y firmes luchadores por el bienestar de los campesinos, los trabajadores y los pobres de América Latina.
El prestigio y la autoridad moral de Piedad Córdoba se han multiplicado.

Fidel Castro Ruz Fidel Castro Ruz

Septiembre 30 de 2010
 
11 y 36 am


Traduzione in Italiano

Piedad Cordoba e la sua lotta per la pace!



Tre giorni fa è stato riferito che il Procuratore Generale della Colombia, Alejandro Ordonez Maldonado, è stato respinto e squalificato per 18 anni a cariche politiche presso il prestigioso colombiano senatrice Piedad Cordoba per la promozione e la presunta collaborazione con le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia). Di fronte a una misura insolita e drastica nei confronti del titolare di una carica elettiva della massima istituzione legislativa dello Stato, non ha alternative, ma di fare appello al procuratore generale chi è il padre stesso della misura.
Era logico che tale arbitrarietà provocato una negazione forte, espressa dal maggior numero di personaggi politici, tra cui ex prigionieri delle FARC ed i familiari che sono stati liberati grazie agli sforzi del senatore, ex candidati presidenziali, che hanno occupato quella alta ufficio, altri che sono stati o sono, o senatori membri della legislatura.


Piedad Cordoba è un intelligente e coraggioso, esibendo luminose, pensieri ben articolata. Poche settimane fa abbiamo visitato insieme con altre personalità, tra cui un prete gesuita di integrità in sospeso. Came animati da un profondo desiderio di cercare la pace per il loro paese e hanno chiesto l'aiuto di Cuba, sottolineando che per anni, e su richiesta del governo della Colombia si, paghiamo il nostro territorio e la nostra collaborazione per le riunioni tenute nella capitale del nostro paese tra i rappresentanti del governo della Colombia e l'ELN.
Non mi sorprende, tuttavia, la decisione presa dal Procuratore Generale, che riflette la politica ufficiale del paese praticamente occupato dalle truppe yankee.
Non mi piace parlare con le mezze misure, e dire quello che penso. Proprio la scorsa settimana, stava per iniziare il dibattito generale della 65 sessione dell'Assemblea generale dell'ONU. Per tre giorni, hanno discusso gli obiettivi doloroso degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, e Giovedi 23 settembre Assemblea generale è iniziata con la partecipazione dei Capi di Stato e di alti rappresentanti di ogni paese. Il primo a fare uso della parola è, come al solito, il segretario generale dell'ONU, e subito, il Presidente degli Stati Uniti, paese che ospita l'Organizzazione e master presunto del mondo. La sessione è iniziata alle ore 9. Naturalmente, ero interessato a sapere quello che sarebbe l'illustre Barack Obama, Nobel per la Pace, non appena concluso Ban Ki-moon. Ingenuamente immaginato che la CNN in spagnolo o inglese avrebbe trasmesso il discorso, solitamente brevi, di Obama. In questo modo ho ascoltato i dibattiti tra i candidati per la carica nella città di Las Vegas, due anni prima.
Il tempo è venuto, i minuti passavano e le notizie della CNN, apparentemente offerto spettacolare sulla morte di un leader della guerriglia colombiana. Questi sono stati importanti, ma non particolarmente importante.
Se lo stato del pianeta è così che entrambi stanno facendo bobeando e attendere che l'Assemblea? Chiesto di mettere in un altro TV CNN in inglese e non una parola sul dell'Assemblea. Allora, che cosa ha parlato alla CNN? News è stato, e si aspettava di concludere che in onda su Colombia. Ma era 10, 20, 30 minuti e rimasto lo stesso. incidenti raccontato di una colossale battaglia veniva combattuta, o avevano combattuto in Colombia, il destino del continente dipenderà che, come si deduce dalle parole e lo stile narrativo del diffusore. Foto e film sono stati mostrati in tutti i colori della morte di Victor Julio Suarez Rojas, alias Jorge Briceno Suarez, o "Mono Jojoy". E 'il più pesante colpo ricevuto dalle FARC, ha detto l'oratore, che la caduta di Manuel Marulanda e Raúl Reyes insieme. Frantumazione di azione, ha detto. Come è emerso, aveva una spettacolare battaglia con la partecipazione di 30 bombardieri, 27 elicotteri, battaglioni pieno di truppe d'elite impegnati in una guerra feroce.
In realtà, più che la battaglia di Carabobo, Pichincha e Ayacucho insieme. Con la vecchia esperienza in questi conflitti, non poteva immaginare una simile battaglia in una remota regione boscosa della Colombia. Il ricorso straordinario è stato condito con le immagini di tutti i tipi, vecchi e nuovi, il comandante dei ribelli. Per editor notizie della CNN, Alfonso Cano, che ha sostituito Marulanda, è stato un intellettuale dell'università non gode di sostegno tra i combattenti, il vero leader era morto. Le FARC avrebbero dovuto arrendersi.
Cerchiamo di essere chiari. La notizia riguardante la famosa battaglia che ha ucciso il comandante delle FARC, un movimento rivoluzionario colombiano emerse più di 50 anni dopo la morte di Jorge Eliecer Gaito è stato ucciso da l'oligarchia e la rimozione di Piedad Cordoba sono ben lungi dal portare la pace in Colombia, invece, potrebbe accelerare i cambiamenti rivoluzionari in quel paese.
Immagino che alcuni militari colombiani sono imbarazzati dalle versioni grottesche della battaglia supposto che ha ucciso il comandante Jorge Briceno Suarez. In primo luogo, non vi era la lotta a tutti. E 'stato un omicidio grezzo e vergognosa. Ammiraglio Edgar Cely, forse in stato di gravidanza con la parte della guerra del corrispondente ufficiale riportato la notizia e altre versioni scuro, ha detto: "Jorge Briceno, alias Mono Jojoy, morì di 'schiacciare' quando [...] edificio dove si era nascosto nella foresta fu su di lui. "" 'Quello che sappiamo è che egli è morto per schiacciamento suo bunker scavato in', [...] 'non è davvero avuto un colpo alla testa "." Così detto Caracol Radio, secondo l'agenzia di stampa americana AP.
L'operazione metterà un nome biblico di "Sodoma", una delle due città colpite dai loro peccati, si fece piovere fuoco e zolfo.
Il peggio è ancora da contare su il gatto lo sa già, perché gli Yankees stessi hanno pubblicato.
Il governo americano gli ha fornito il suo alleato più di 30 bombe intelligenti. Nel stivali in dotazione il leader della guerriglia, ha installato un GPS. Guidati da tale strumento, le bombe esplose in programma nel campo dove è stato Jorge Briceno.
Perché non spiegare al mondo la verità? Perché suggerire una battaglia che non ha mai avuto luogo?
Altri fatti imbarazzanti visto in televisione. Presidente degli Stati Uniti Uribe calorosamente ricevuto a Washington, e ha sostenuto per offrire lezioni di "democrazia" in una università americana.
Uribe è stato uno dei principali creatori dei paramilitari, i cui membri ricade sotto la responsabilità della crescita del traffico di droga e la morte di decine di migliaia di persone. Barack Obama era con Uribe ha firmato la consegna di sette basi militari e praticamente ovunque nel territorio della Colombia, per gli uomini e installazione attrezzature dell'esercito yankee. Clandestine cimitero è pieno il paese. Obama, da Ban Ki-moon, Uribe ha concesso l'immunità da dare non meno che la vicepresidenza della commissione che indaga l'attacco alla flottiglia portare aiuti ai palestinesi sotto assedio a Gaza.
Uribe negli ultimi giorni della sua presidenza aveva già organizzato l'operazione utilizzando il GPS nel stivali nuovi di cui aveva bisogno la guerriglia colombiana.
Quando il nuovo presidente della Colombia è andato in America a parlare in occasione dell'Assemblea Generale, sapeva che l'operazione era in corso, e Obama sa la notizia dell'assassinio del Santos guerriglia calorosamente abbracciato.
Mi chiedo se in quella occasione ha parlato di alcuni l'attuazione della decisione emessa dal Senato della Colombia, Uribe ha autorizzato fuori legge per stabilire basi militari yankee. Hanno sostenuto l'omicidio fallo.
Ha criticato le FARC. Riflessione pubblicamente espresso il mio disaccordo con la riserva di prigionieri di guerra e dei sacrifici che questi coinvolto le dure condizioni di vita nella giungla. Ho spiegato i motivi e le lezioni apprese nella nostra lotta.
Sono stato critico della visione strategica della guerriglia colombiana. Ma non ha mai negato il carattere rivoluzionario delle FARC.
Ho ritenuto e ritengo che Marulanda è stato uno dei più importanti guerriglieri colombiani e latinoamericani. Quando molti nomi di politici mediocri sono dimenticati, Marulanda è riconosciuto come uno dei combattenti più dignitoso e costante per il benessere degli agricoltori, dei lavoratori e dei poveri in America Latina.
L'autorità di prestigio e morale di Piedad Córdoba si sono moltiplicate.

Fidel Castro Ruz Fidel Castro Ruz

Septiembre 30 de 2010

11 y 36 am

Fonte: www.cubadebate.cu







ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!