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venerdì 11 gennaio 2019

La Rivoluzione cubana compie 60 anni e non li dimostra!!! (1959 - 2019) Da Fidel Castro a Miguel Díaz-Canel

Ernesto Che Guevara, La Rivoluzione Cubana: 1959
LA RIVOLUZIONE CUBANA - GENNAIO 1959
 
Il primo gennaio del 1959 segna la vittoria, con la fuga a Santo Domingo del dittatore “fantoccio” degli Usa Fulgenzio Batista, di una rivoluzione che ha cambiato più di quanto si possa pensare la storia del mondo.
Una rivoluzione pensata, organizzata e portata a termine da un gruppo di rivoluzionari di grande spessore politico, culturale ed ideale, con il sostegno del popolo cubano, che prosegue il suo processo anche nel secolo che si è appena aperto.
Fidel e Raul Castro, Ernesto Guevara, Camilo Cienfuegos sono i punti di riferimento fondamentali di questa rivoluzione. Una rivoluzione che ha parlato anche italiano grazie alla presenza nella spedizione del Granma del nostro carissimo e fraterno compagno Gino Donè, che purtroppo ci ha da poco lasciato.
Ma se parlassimo della rivoluzione cubana sono da un punto di vista storico o per pura commemorazione commetteremmo un errore politico e di analisi.
Infatti, Cuba parla a noi uomini e donne contemporanei; ci parla della lotta contro quello sfruttamento capitalistico che oggi più di ieri è presente. Ci parla della lotta di classe che, purtroppo, in occidente la fanno solo i padroni e non più le classi lavoratrici.
Fidel Castro aveva predetto da tempo, con lucidità, che il sistema finanziario speculativo sarebbe imploso causando una crisi di proporzioni gigantesche.
Cuba ci dimostra, e questa è la sua colpa più grande agli occhi degli USA e dei suoi accoliti, che si può costruire il socialismo e che senza un giusto equilibrio fra uguaglianza e libertà non può pienamente sostanziarsi la democrazia.
Cuba con il suo esempio e la sua azione è riuscita a dare anche un fondamentale contributo alla nuova stagione rivoluzionaria e progressista dell’America Latina di questi anni.
Senza Cuba il Foro di San Paolo, che nacque nel 1990 quando nel mondo, specie in Europa, terminavano gran parte delle esperienze dei partiti comunisti ed operai dopo la caduta del Muro di Berlino, difficilmente si sarebbe consolidato. In quel Foro si riunivano, e si riuniscono tuttora, i partiti e movimenti della sinistra latinoamericana (dai cattolici della Teologia della Liberazione ai settori rivoluzionari) che con grande umiltà e capacità politica cominciavano a riprendere il cammino della rivincita e della speranza di costruire un mondo dove il socialismo potesse essere di nuovo una delle stelle polari per i popoli della terra.
In quell’anno la sola Cuba aveva un governo rivoluzionario mentre il resto del continente era sotto il tallone di ferro degli Stati Uniti attraverso governi militari, reazionari e dittature feroci. Oggi a distanza di 18 anni si parla di rinascimento latinoamericano.
La capacità unitaria di Cuba, unitamente al PT di Lula, al PCdoB, ai Venezuelani, ai Nicaraguensi ecc. ha permesso che oggi il latino-America sia il continente dove la realizzazione del socialismo, senza gli errori tragici del passato, è ben più che una speranza.
Lo si sta costruendo, al di là di differenze e contraddizioni, in una realtà plurale e articolata, ma sempre più concreta. Ogni paese applica le sue regole politiche, ma tutti sanno che il nemico da battere è l’imperialismo statunitense.
Sotto questo aspetto tutti sono uniti e tutti lottano, secondo le proprie necessità, i rapporti di forza politici, per rendere i loro paesi e il continente latinoamericano autonomo e indipendente dagli interessi Usa.
Perfettamente il contrario di ciò che avviene in Europa!
Parlare dell’esperienza rivoluzionaria cubana vuol dire parlare del suo percorso, ma anche dei suoi errori, delle sue rettifiche ma sempre avendo ben presente l’idea che tutto è stato fatto per migliorare le condizioni di vita del popolo cubano e per la solidarietà con i popoli del mondo.
Quella cubana è stata una Rivoluzione vera, realizzata dal popolo cubano e che vive attraverso il suo consenso, perché senza di questo sarebbe stato impossibile per la Rivoluzione resistere al disfacimento, senza nessun onore, dell’URSS e dei suoi stati satelliti.
L’Unione Sovietica, è utile ricordarlo, è svanita nel nulla dopo che un ubriacone come Eltsin guidò un golpe farsa e con i milioni di iscritti del PCUS che si erano da tempo volatilizzati e la Romania di Ceausescu scomparve in meno di una notte malgrado un apparato, quello sì, repressivo molto forte.
Con quel cataclisma e gli Usa a poche miglia, che si facevano sempre più arroganti, come poteva resistere una repubblica socialista di una piccola isola senza petrolio, senza risorse e che improvvisamente perdeva l’86% dei suoi
traffici commerciali che aveva con gli stati socialisti e con un blocco che dopo il 1991 fu violentemente inasprito con la legge Torricelli prima e poi la Helms Burton?
Cuba ha resistito perché i cubani sanno che se crolla la rivoluzione le multinazionali torneranno a fare ciò che vogliono del loro paese e delle loro vite; sanno che le conquiste della rivoluzione in settori fondamentali come
la sanità, l’istruzione, la scienza li pongono al di sopra degli abitanti dei paesi del terzo mondo di cui Cuba fa parte, ma che le loro condizioni di vita non sono minimamente paragonabili a questi paesi, anzi in alcuni settori, come la sanità, hanno standard da paesi europei.
I cubani conoscono perfettamente la triste condizione dei popoli latinoamericani che nel corso dei decenni hanno abbracciato le teorie
del FMI e della Banca Mondiale, e che oggi vivono nella miseria, nella disperazione senza un futuro degno di questo nome per i propri figli.
I cubani sanno questo e sanno che ogni popolo ha il diritto inalienabile di scegliere la propria strada alla democrazia e al soddisfacimento dei propri bisogni. Essi non dimenticano la loro storia ma anzi facendone tesoro, hanno deciso, ad esempio, che il loro sistema elettorale e la loro idea di democrazia non deve essere quella borghese applicata in Europa e negli Usa.
Ma non per questo la partecipazione democratica e popolare ai processi decisionali è inferiore alla nostra, anzi è ben superiore alla nostra tanto per essere chiari e per capirlo basterebbe guardare a Cuba senza pregiudizi o lenti ideologiche avverse a quel sistema politico.
I cubani caparbiamente difendono questo principio sancito dalle Nazioni Unite e la loro indipendenza dagli Usa, dei quali conoscono bene metodi e sistemi colonialistici e imperialistici di sfruttamento.
A Cuba, piaccia o no agli Usa e ai nostri politicanti, i diritti umani sono garantiti, non esistono desaparecidos e tutti debbono osservare le leggi della Repubblica. I bambini cubani non sniffano colla e non sono costretti a vivere per strada prostituendosi e diventando delinquenti. E non sono assassinati dagli squadroni della morte. Essi possono godersi la propria infanzia, quel diritto umano inalienabile e fra i più violati nel mondo, mentre a Cuba è garantito e protetto.
Ovviamente come in tutti i paesi del mondo ci sono cose che non vanno anche a Cuba. Il governo di Raul Castro ci sta lavorando e molto altro dovrà essere fatto. Ma la odiosa e falsa propaganda che i media italiani diffondono, alcuni probabilmente perché hanno ricevuto una parte di quei 36 milioni di dollari che il governo Usa ha stanziato per diffondere le “verità di Washington” in Europa, e dunque anche in Italia, è davvero oltre ogni limite.
Fonte: http://www.granma.cu/

sabato 29 dicembre 2012

The Cuban Wives, un documentario sui cinque Cubani detenuti in America sarà proiettato a Roma...

 The Cuban Wives racconta la tragica vicenda dei Cinque Cubani detenuti negli Stati Uniti dal 1998. Il loro crimine: il tentativo di proteggere il loro paese dagli attacchi terroristi di noti gruppi paramilitari provenienti da Miami, Florida.
Perché i Cinque sono in carcere? Quale sarà il futuro dei rapporti cubano-americani? Il Presidente Obama può fare la differenza nella risoluzione del caso? Sono chiamati a rispondere personalità implicate nella vicenda e nelle relazioni tra i due stati.
Il documentario include racconti intimi delle mogli e madri di questi uomini e rivela una storia d’amore e di resistenza in nome della giustizia. Nell’intimità delle loro case, siamo portati a condividere piccoli segreti e fragili speranze in un’atmosfera in cui l’assenza dei propri cari diventa presente tanto quanto la battaglia quotidiana per la loro liberazione.
E proprio per l’interesse del tema, segnalo che Di.Co.Spe. Università Roma Tre e l’Associazione Culturale Mimesi’S hanno il piacere di invitarci alla proiezione di “The Cuban Wives” il film documentario di Alberto Antonio Dandolo.
L’evento ha avuto luogo Mercoledì 19 Dicembre 2012
ore 20,30
presso Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema
scalinata di via Milano 9a, Roma

 
Sono intervenuti:
il regista Alberto A. Dandolo, il direttore del Di.Co.Spe.
prof. Giorgio De Vincenti,
il consigliere per gli affari culturali del presidente del Consiglio di Stato cubano Raul Castro, Abel Prieto.
La serata è stata realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata di Cuba e il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste

Lingue originali: Spagnolo, Inglese | Sottotitoli: Italiano
Pagina web
www.thecubanwives.com
di Ida Garberi

domenica 25 marzo 2012

Chavez a sorpresa vola a Cuba, dove tutti sono in attesa della visita del Papa prevista per Lunedì 26 Marzo 2012...

Il presidente venezuelano vola sull'isola per continuare il suo trattamento contro il cancro. Il Vaticano esclude un incontro!

Ma guarda che ironia; domani Benedetto XVI vola a Cuba, sull'isola è appena sbarcato Hugo Chavez. Il presidente venezuelano sta lottando contro un tumore, all'Avana si sottopone da mesi a sedute di chemioterapia, il viaggio di oggi è stato deciso di sorpresa, come quasi tutti i suoi movimenti negli ultimi mesi. A Cuba Chavez è di casa, nulla di strano, ma il caso vuole che sull'isola ci sarà anche il Papa, che lascerà domani il Messico e approderà all'Avana, ricevuto da Raul Castro. Chavez è cattolico praticante, ai suoi fedelissimi ha raccomandato più volte di pregare per la sua salute, sarebbe pure d'accordo ad un incontro con il Pontefice, ma per ora sembra che non sarà possibile. Papa Raztinger aveva detto chiaramente ai cronisti sull'aereo che lo portava in Messico che il comunismo è un modello che non funziona più. Cosa penserà del socialismo del ventunesimo secolo che Chavez porta avanti da 12 anni in Venezuela e dell'alleanza strategica che Caracas ha con la Cuba dei fratelli Castro ? E' impossibile pensare ad un incontro fra i due?

Fonte: http://www.lastampa.it

(ANSA) - LEON (MESSICO), 25 MARZO 2012 - Sembra esclusa la possibilita' di un incontro tra il Papa e Chavez a Cuba. Il presidente venezuelano si trova sull'Isola per un nuovo ciclo di radioterapia, ma rispetto a un suo possibile incontro con Benedetto XVI, che arrivera' a Cuba domani, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, nel corso di un briefing con la stampa a Leon, ha detto: ''Non sono informato di questo ma non credo che ci sia una possibilita' concreta. Ne sarei molto sorpreso'', ha detto con un sorriso.


Fonte: http://www.adnkronos.com


L'Avana, 25 Marzo 2012 - (Adnkronos) - Chavez a Cuba per cure mediche, accolto da Raul Castro: Il presidente venezuelano Hugo Chavez e' arrivato all'aeroporto dell'Avana dove ha trovato ad accoglierlo il presidente cubano Raul Castro. "Ho deciso - ha dichiarato prima di partire da Caracas per Cuba, dove si sottoporra' alle cure mediche successive all'intervento subito un mese fa - di iniziare da domani il trattamente di radioterapia come complemento dell'intervento chirurgico cui sono stato sottoposto!"


Fonte: http://www.ansa.it

giovedì 8 dicembre 2011

España entrega el buque oceánico Yekuana que vigilará las costas venezolanas...

Mauricio Rodríguez, Segundo Secretario de la Embajada de Venezuela en España, en una visita a los astilleros de Navantia en noviembre.
Mauricio Rodríguez (con corbata roja), Segundo Secretario de la Embajada de Venezuela en España, en una visita a los astilleros de Navantia en noviembre. A su lado, tres capitanes de navío venezolanos, entre ellos el capitán del Yekuana, Jesús Martín Acevedo (en la extrema derecha) . Foto: César Prada Maneiro, miércoles a la Armada Bolivariana el Patrullero Oceánico de Vigilancia de la Zona Económica Exclusiva AB Yekuana (PC-23) que vigilará las costas venezolanas, con el objeto de preservar la seguridad y la defensa de la patria.
El Comandante General de la Armada Bolivariana, almirante Diego Alfredo Molero Bellavia, fue quien recibió, en las instalaciones del astillero Navantia en Puerto Real, Bahía de Cádiz, el tercero de la serie de cuatro de su tipo que la empresa Navantia construye para la Armada Bolivariana.
Esta entrega da fin a los trabajos de integración de equipos, incorporación de la habitabilidad en las diferentes zonas y pruebas de los sistemas con los que cuenta este moderno buque que posee una dotación de setenta y dos hombres y mujeres, quienes se adiestraron durante cuatro meses tanto a bordo como en tierra, a manera de garantizar su operación, mantenimiento y vida útil. 
La obra del patrullero oceánico se inició en diciembre de 2008. Estos patrulleros oceánicos de vigilancia tienen una eslora de 98,9 metros, manga de 12,6 metros, velocidad máxima de 24 nudos, velocidad de crucero de 18 nudos, desplazamiento de 2.450 toneladas, autonomía de 3.500 millas náuticas a 18 nudos y dotación de 72 tripulantes. 
El AB Yekuana (PC-23) se diseñó con acero naval de alto límite elástico tipo AH-36, lo cual le permitirá cumplir sus misiones de vigilancia y protección de la Zona Económica Exclusiva, control y protección del tráfico marítimo, defensa de intereses estratégicos, operaciones de búsqueda y salvamento, auxilio a otras unidades y acciones humanitarias, persecución del contrabando, lucha contra el tráfico de drogas e inmigración ilegal, además de la vigilancia y obtención de información de inteligencia operativa o medioambiental.
Yekuana (PC-23)
Por su parte, el embajador de Venezuela en España, Bernador Álvarez señaló que “este acto de abanderamiento ratifica que la cooperación entre nuestras naciones existe, es una realidad no es retórica (…) uno puede ver en estos metros de acero y tecnología un proceso de cooperación real, aquí confluyen intereses y necesidades de las dos naciones”.
En este sentido, expresó que “existe la necesidad de tener unas relaciones económicas y comerciales profundas, pero también es necesario que avancemos en un diálogo político bilateral que haga esas relaciones sostenibles en el tiempo. No es suficiente tener buenas relaciones económicas si no existe una buena base política. Ese es el mensaje que venimos a traer”.
Venezuela quiere que estas relaciones se mantengan y se profundicen, porque nos interesa estar bien políticamente con todos los países del mundo y la clave para eso es el respeto mutuo”, destacó Álvarez durante el acto.
“La base de nuestro mensaje es este: América Latina cambió para siempre, vivimos nuevos tiempos, llegó el momento de actualizar las relaciones no sólo con Venezuela sino con el resto de las naciones suramericanas, establecer esa integración política que permita nexos firmes de cooperación y el incremento de nuestras economías”, agregó.

Con información de AVN
Fonte: http://www.cubadebate.cu

Irán niega “alerta de guerra” pero está preparado para un eventual enfrentamiento...


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Irán negó hoy que haya declarado la “alerta de guerra”, aunque señaló que el país siempre está preparado para un eventual enfrentamiento militar, informó la televisión local en inglés, PressTV.
Según declaraciones del jefe de la Comisión de Defensa del Parlamento iraní, Gholam Reza Karami, pese a las amenazas de eventuales ataques formuladas por personalidades de Israel y EE UU, “en las condiciones actuales, no hay indicación de que estemos en una nueva situación de tipo militar”.
“No es cierto que las Fuerzas Armadas iraníes se hayan puesto en un estado de alerta específico”, dijo hoy Karami, al referirse a las informaciones de medios occidentales que indicaban que el Cuerpo de Guardianes de la Revolución había tomado medidas defensivas, especialmente en lo relativo a sus misiles balísticos.
El legislador recalcó que, de todos modos, debido a la postura iraní en materia de defensa, “todas las Fuerzas Armadas permanecen siempre en alerta y la actual situación no es una excepción”.
Irán se encuentra en medio de una tormenta política debido a un informe del Organismo Internacional de Energía Atómica (Aiea) que apuntaba las sospechas de que el programa nuclear iraní tiene una vertiente militar, destinada a fabricar bombas atómicas, lo que ha negado el gobierno iraní.
Irán desmintió enérgicamente que quiera fabricar armas atómicas y ha acusado a la Aiea de haber redactado el documento con información antigua y falsa de EE UU e Israel, sus grandes enemigos, y ha insistido en que no renunciará a su programa nuclear civil pacífico.
Aún antes de hacerse público el informe, personalidades de Israel y EE UU amenazaron con atacar Irán para paralizar su programa nuclear, a lo que Teherán respondió que su respuesta sería aplastante.

(Con información de EFE)
Fonte: http://www.cubadebate.cu

París y Berlín quieren más poder para el BCE y menos para los Estados miembros...


crisis-europea
El nuevo pacto de estabilidad del euro que negocian Berlín y París allanará el camino para que el Banco Central Europeo (BCE) compre deuda de forma masiva, algo a lo que hasta ahora se había negado la canciller alemana, Angela Merkel, según recoge el periódico alemán ‘Die Welt am Sonntag’. El diario, que cita fuentes gubernamentales, amplía las informaciones al respecto publicadas el sábado por el rotativo germano ‘Bild’. Los suscriptores del nuevo pacto, que sería un acuerdo entre países individuales y no un tratado que los Veintisiete tendrían que ratificar, obligaría a un estricto control de los déficit nacionales y sancionaría una supervisión presupuestaria supranacional.
“Así demostrarán su determinación para atajar el problema de la deuda rápida y comprensivamente”, señala la publicación. A cambio, los firmantes contarían con la ayuda permanente del BCE que, manteniendo su independencia pero dispuesto a apoyar a los países comprometidos con la consolidación fiscal, actuaría de forma contundente en los mercados de deuda para mantener bajos los tipos de interés de sus bonos soberanos.
Al parecer, la autoridad monetaria europea ya ha sido sondeada sobre su posición con respecto a este nuevo pacto que negocian en secreto los Gobiernos de Francia y Alemania y que, pese a la difusión en medios germanos, no ha sido confirmado oficialmente.
En este sentido, un miembro del BCE sin identificar agregó al periódico alemán que “si los políticos tienen problemas mientras realizan un paso verdaderamente comprensivo, entonces el BCE entrará en juego y ayudará”.
Berlín y París podrían empezar a difundir los detalles del nuevo pacto -que crearía un “club de los supereuropeos” o una “coalición de los ahorradores”- la semana que viene y desvelarlo al completo en la cumbre de líderes de la UE del próximo 9 de diciembre en Bruselas.
Actuar por la vía rápida
Las razones de Merkel y el presidente francés, Nicolas Sarkozy, para promover este nuevo acuerdo -que de alguna forma puentea a la Comisión Europea (CE)- son la necesidad de actuar con rapidez y la de evitar los bloqueos de países particulares.
Las fuentes consultadas por el rotativo alemán señalaron que una reforma de los tratados europeos tardaría al menos un año en entrar en vigor, cuando esta nueva vía podría estar lista para enero o febrero de 2012. Si este pacto de estabilidad se tramitase por la vía comunitaria en lugar de como acuerdo entre países podría embarrancar con que uno de los Veintisiete -aunque no esté en la Unión Económica y Monetaria (UEM)- se negase a ratificarlo.
“Alemania y Francia no están dispuestas a esperar a una unanimidad de todos los países de la UE”, apunta la publicación, que recuerda el nerviosismo instalado en los mercados y los crecientes problemas de países como España e Italia, pero también Francia y Alemania, para colocar sus bonos.
Además, con este paso se pueden anular las reticencias de algunos países a comprometerse más efectivamente con la consolidación fiscal y con la integración fiscal europea, una necesidad según Merkel y Sarkozy.
Entre los países que hasta el momento se han mostrado más críticos con la posibilidad de una mayor cohesión fiscal en la UE destaca el Reino Unido.
La reforma de los Tratados
Asimismo, París y Berlín preparan, en su anunciada propuesta conjunta de reforma de los Tratados de la Unión Europea (UE), una mayor cesión de soberanía y un refuerzo de la cooperación intergubernamental, según informa ‘Le Journal du dimanche’.
Sarkozy presentará parte de las ideas que negocia con la canciller alemana el próximo jueves en Tolón (sur), en un discurso en el que explicará que la Comisión Europea deberá tener “nuevos poderes supranacionales”.
El diario, que cita fuentes del gobierno sin identificarlas, cuenta que Sarkozy defenderá la reforma de los Tratados que presentarán a sus socios comunitarios antes del Consejo Europeo del 9 de diciembre. Indica ‘Le Journal du dimanche’ que el presidente francés se abstendrá de mencionar el término “federalismo” para la nueva arquitectura que salga de la reforma de los Tratados y que se hablará más bien de “un refuerzo de lo intergubernamental”.
También añade la fuente que esta “pérdida de soberanía” de los Estados miembros ha causado ya diferencias dentro del Gobierno francés y que el ministro de Exteriores, Alain Juppé, ha manifestado su oposición a que los presupuestos de los países sean sometidos a la aprobación de una conferencia intergubernamental.
Las fuentes del diario estiman que el procedimiento para alcanzar ese estado que se propondrá “será largo. El Elíseo lo cuenta en años”.

Fonte: http://www.cubadebate.cu/

Elogia diario de Trinidad gesto de Raúl Castro...Sesiona hoy IV Cumbre Cuba-Caricom en Trinidad y Tobago!

8 Diciembre 2011 Haga un comentario
Encuentro del General de Ejército Raúl Castro Ruz con la Primera Ministra de Trinidad y Tobago. Foto: Estudios Revolución
Encuentro del General de Ejército Raúl Castro Ruz con la Primera Ministra de Trinidad y Tobago, Kamla Persad-Bissessar. Foto: Estudios Revolución.
El presidente Raúl Castro encabeza la delegación cubana que asistirá hoy en esta capital a la IV reunión cumbre entre Cuba y los ocho países miembros de la Comunidad del Caribe (Caricom).
La cita servirá para explorar nuevas áreas de colaboración y también será una nueva oportunidad de estrechar la cooperación, ampliar inversiones y profundizar las relaciones económicas entre las dos partes.
El mandatario cubano realizó la víspera una visita oficial a Trinidad y Tobago, que concluyó en horas de la noche con una cena que ofreció en su honor George Maxwell Richards, jefe de Estado de esta nación caribena.
En un breve discurso pronunciado en esa ocasión, Raúl Castro calificó de acontecimiento de gran importancia moral y educativa la decisión adoptada en 1972 por cuatro países caribeños de reconocer y establecer relaciones diplomáticas con Cuba.
Recordó que hoy se cumplen 40 años de esa decisión, adoptada de manera conjunta por Jamaica, Barbados Guyana y Trinidad y Tobago, en momentos en que Cuba solo mantenía relaciones diplomáticas con México, Panamá, Chile y Perú, como consecuencia del hostigamiento de Washington.
Tras su arribo ayer a Puerto Espana, Raúl Castro sostuvo conversaciones privadas con Richards en la sede presidencial.
Porteriormente, los dos estadistas acudieron al Parque Memorial, donde el presidente cubano colocó una ofrenda floral ante el monumento en honor a los ciudadanos de Trinidad y Tobago que combatieron y murieron durante la II Guerra Mundial como parte de los ejércitos británicos.
El programa de la visita incluyó después un encuentro con la primera ministra, Kamla Persad-Bissessar, en la que ambas partes analizaron “problemas profundos de nuestras relaciones, pero sobre todo pensando en el futuro”, según dijo después el gobernante cubano.
Raúl Castro llegó acompañado de una comitiva integrada por Ricardo Cabrisas, vicepresidente del gobierno, y por los ministros Bruno Rodríguez Parrilla, de Relaciones Exteriores, Rodrigo Malmierca, de Comercio Exterior e Inversiones Extranjera, entre otros.
(Con información de Prensa Latina)
Raúl Castro conversa con el Presidente de Trinidad y Tobago. Foto: Raúl Abreu
Raúl Castro conversa con el Presidente de Trinidad y 
Tobago, George Maxwell Richards. Foto: Raúl Abreu
Encuentro de Raúl con la Primera Ministra de Trinidad y Tobago Foto: Estudios Revolución
Encuentro de Raúl con la Primera Ministra de Trinidad y Tobago Foto: Estudios Revolución
El Presidente de Trinidad y Tobago y la Primera Ministra recibieron a Raúl en el aeropuerto Piarco. Foto: Estudios Revolución
El Presidente de Trinidad y Tobago y la Primera Ministra recibieron a Raúl en el aeropuerto Piarco. Foto: Estudios Revolución.

Fonte: http://www.cubadebate.cu

mercoledì 7 settembre 2011

Obama nunca respondió entrevista de Yoani Sánchez...(Barack Obama non ha mai risposto all'intervista di Yoani Sanchez!) - (Un incómodo silencio guardan los medios de comunicación internacionales sobre los documentos filtrados por Wikileaks que prueban el carácter fraudulento de la “entrevista” supuestamente concedida por el presidente Barack Obama a la multipremiada bloguera Yoani Sánchez. Como si tuvieran un pacto de sangre, la mayoría de las agencias, televisiones y periódicos que acostubraban a recoger cada una de las declaraciones y reseñar los numerosos premios otorgados al cuestionado personaje, ha dicho absolutamente nada sobre las impactantes revelaciones. Especialmente decepcionante resulta la actitud de El País, de España, y El Nuevo Herald, de Miami, ambos con acceso a los cables de Wikileaks sobre Cuba desde hace bastante tiempo, pero que obviamente no quisieron dar a conocer verdades que le incomodan. Como ya dijimos, “cualquiera con sentido del periodismo sabe que la verdadera noticia está naciendo ahora”, pero los grandes medios intentan escamotearla a sus audiencias. Sin embargo, el Noticiero de la Televisión Cubana -tan criticado por la señora Sánchez y los medios que le hacen eco- recogió la noticia en su edición vespertina del lunes. (Tomado de La pupila insomne) Antecedentes Como dijimos en estas misma páginas, el presidente de Estados Unidos Barack Obama no respondió un cuestionario de preguntas de la bloguera cubana Yoani Sánchez, y fue la Sección de Intereses de Estados Unidos (SINA) la encargada de enviar a Washington el proyecto de preguntas y respuestas para su aprobación, según un cable titulado “Questions From Yoani Sanchez To Potus”, filtrado en las últimas horas por Wikileaks. Jonathan Farrar, quien fuera jefe de la SINA, precisó a sus superiores que era de suma importancia aprobar y publicar las respuestas, como ayuda a la credibilidad de la blogosfera cubana. Barack Obama never responded to the interview Yoani Sanchez!)



Nel novembre 2009, i media di tutto il mondo hanno delineato l'intervista che un blogger ha fatto per la U. S. Presidente. Grazie a Wikileaks, ora sappiamo che il questionario inviato da Barack Obama Yoani Sánchez è stato effettivamente risposto da un funzionario dell'Ufficio della U.S. Sezione di Interessi all'Avana (SINA) nel mese di Agosto 2009.
E un altro dettaglio insolito: il blogger ha detto ai diplomatici Usa che avrebbero un questionario che sarebbe venuto da Raul Castro. Quello che era un questionario rivolto al Presidente Cubano in un cavo dalla missione diplomatica statunitense all'Avana?

En noviembre de 2009 medios de todo el mundo reseñaron la entrevista que una bloguera le hizo al Presidente de los EEUU. Gracias a Wikileaks, ahora sabemos que el cuestionario enviado por Yoani Sánchez a Barack Obama en realidad fue respondido por un funcionario de la Oficina de Intereses de los Estados Unidos en La Habana (SINA), en agosto de 2009.
Y otro detalle insólito: la bloguera entregó a los diplomáticos norteamericanos un cuestionario que supuestamente le haría llegar a Raúl Castro. ¿Qué hacía un cuestionario dirigido al presidente cubano en un cable de la representación diplomática de Estados Unidos en La Habana?
 
In November 2009, media around the world outlined the interview that a blogger did to the U.S. President. Thanks to Wikileaks, we now know that the questionnaire sent out by Barack Obama Yoani Sanchez was actually answered by an official of the Office of the U.S. Interests Section in Havana (SINA) in August 2009.
And another unusual detail: the blogger gave U.S. diplomats allegedly a questionnaire that would come to Raul Castro. What was a questionnaire addressed to Cuban President in a cable from the U.S. diplomatic mission in Havana?
 
Fonte: http://www.youtube.com/user/cubadebatecu

Falsa entrevista a Obama: Silencio embarazoso de la prensa internacional...(Falsa intervista con Barack Obama: il silenzio imbarazzante della stampa internazionale!)

Un incómodo silencio guardan los medios de comunicación internacionales sobre los documentos filtrados por Wikileaks que prueban el carácter fraudulento de la “entrevista” supuestamente concedida por el presidente Barack Obama a la multipremiada bloguera Yoani Sánchez.
Como si tuvieran un pacto de sangre, la mayoría de las agencias, televisiones y periódicos que acostubraban a recoger cada una de las declaraciones y reseñar los numerosos premios otorgados al cuestionado personaje, ha dicho absolutamente nada sobre las impactantes revelaciones.
Especialmente decepcionante resulta la actitud de El País, de España, y El Nuevo Herald, de Miami, ambos con acceso a los cables de Wikileaks sobre Cuba desde hace bastante tiempo, pero que obviamente no quisieron dar a conocer verdades que le incomodan.
Como ya dijimos, “cualquiera con sentido del periodismo sabe que la verdadera noticia está naciendo ahora”, pero los grandes medios intentan escamotearla a sus audiencias.
Sin embargo, el Noticiero de la Televisión Cubana -tan criticado por la señora Sánchez y los medios que le hacen eco- recogió la noticia en su edición vespertina del lunes.
(Tomado de La pupila insomne)

Antecedentes

Como dijimos en estas misma páginas, el presidente de Estados Unidos Barack Obama no respondió un cuestionario de preguntas de la bloguera cubana Yoani Sánchez, y fue la Sección de Intereses de Estados Unidos (SINA) la encargada de enviar a Washington el proyecto de preguntas y respuestas para su aprobación, según un cable titulado “Questions From Yoani Sanchez To Potus”,  filtrado en las últimas horas por Wikileaks.
Jonathan Farrar, quien fuera jefe de la SINA,  precisó a sus superiores que era de suma importancia aprobar y publicar las respuestas, como ayuda a la credibilidad de la blogosfera cubana.

Fonte: http://www.cubadebate.cu/
TRADUZIONE: Un silenzio scomodo stanno mantenendo i media internazionali sui documenti trapelati da Wikileaks per dimostrare il carattere fraudolento della "intervista" presumibilmente falsa rilasciata dal presidente Barack Obama per il pluripremiato blogger Yoani Sanchez.
Come avere un patto di sangue, la maggior parte delle agenzie, televisioni e giornali abituarsi a raccogliere ogni dichiarazioni e revisione i molti premi affidato alla persona interrogata ha detto assolutamente nulla delle rivelazioni scioccanti.
Particolarmente deludente è l'atteggiamento di El Pais, in Spagna, e El Nuevo Herald di Miami, entrambi con accesso ai cavi Wikileaks su Cuba per un certo tempo, ma che ovviamente non ha voluto rivelare verità che fastidio.
Come abbiamo detto, "chiunque con un senso di giornalismo sa che la vera novità sta emergendo ora," ma i media mainstream tentativo di rubare il vostro pubblico.
Tuttavia, le notizie televisione cubana, molto criticato dalla signora Sanchez ed i mezzi per rendere eco-preso la storia nella sua edizione serale il Lunedi.
(Da L'insonne allievo)
Fondo 
Come notato in queste stesse pagine, la U. S. presidente Barack Obama ha risposto a un questionario di domande da parte del blogger cubana Yoani Sánchez, e faceva parte della U. S. Sezione di Interessi (SINA), incaricato di inviare a Washington la proposta di domande e risposte per l'approvazione, secondo un cavo dal titolo "Domande Dal Al POTUS Yoani Sanchez," filtraggio nelle ultime ore da Wikileaks.
Jonathan Farrar, l'ex capo dell'Ufficio di Interessi, ha detto che i suoi superiori che era molto importante adottare e pubblicare le risposte per aiutare la credibilità della blogosfera cubana.
Fonte: http://www.cubadebate.cu/

TRADUZIONE IN INGLESE (English translation): An uncomfortable silence keep the international media on documents leaked by Wikileaks to prove the fraudulent character of the "interview" supposedly granted by President Barack Obama to the award-winning blogger Yoani Sanchez.
As having a blood pact, most of the agencies, television stations and newspapers get used to collect each of the statements and review the many prizes awarded to the person questioned has said absolutely nothing about the shocking revelations.
Especially disappointing is the attitude of El Pais, Spain, and El Nuevo Herald of Miami, both with access to Wikileaks cables on Cuba for some time, but that obviously did not want to disclose truths that bother you.
As we said, "anyone with a sense of journalism knows that the real news is emerging now," but the mainstream media attempt to steal your audience. However, Cuban television news, much criticized by Mrs. Sanchez and the means to make eco-picked up the story in its evening edition on Monday. 
(From The pupil insomniac)
Background 
As noted in these same pages, the U.S. President Barack Obama answered a questionnaire of questions from the Cuban blogger Yoani Sanchez, and was part of the U.S. Interests Section (USIS) in charge of sending to Washington the draft questions and responses for approval, according to a cable entitled "Questions From To Potus Yoani Sanchez," Filtering in the last hours by Wikileaks. Jonathan Farrar, the former head of the Interests Section, said his superiors that was very important to adopt and publish the answers to help the credibility of the Cuban blogosphere.
Fonte: http://www.cubadebate.cu/

lunedì 13 settembre 2010

La ONU, la impunidad y la guerra...

FIDEL CASTRO

L'AVANA - (CUBA) - La Resolución 1929 del Consejo de Seguridad de Naciones Unidas el 9 de junio de 2010, selló el destino del imperialismo.
No sé cuántos se habrán percatado de que entre otras cosas absurdas, el Secretario General de esa institución, Ban Ki-moon, cumpliendo órdenes superiores, incurrió en el disparate de nombrar a Álvaro Uribe -cuando este estaba a punto de concluir su mandato- vicepresidente de la comisión encargada de investigar el ataque israelita a la flotilla humanitaria, que transportaba alimentos esenciales para la población sitiada en la franja de Gaza. El ataque se produjo en aguas internacionales a considerable distancia de la costa.
Dicha decisión le otorgaba a Uribe, acusado por crímenes de guerra, total impunidad como si un país lleno de fosas comunes con cadáveres de personas asesinadas, algunas hasta con dos mil víctimas, y siete bases militares yankis, más el resto de las bases militares colombianas a su servicio, no tuviera nada que ver con el terrorismo y el genocidio.
Por otro lado, el 10 de junio de 2010, el periodista cubano Randy Alonso, que dirige el programa “Mesa Redonda” de la televisión nacional, escribió en el sitio Web CubaDebate un artículo titulado: “El llamado Gobierno Mundial se reunió en Barcelona“, donde señala:
“Llegaron hasta el placentero hotel Dolce en carros de lujo con cristales oscuros o en helicópteros.”
“Eran los más de 100 jerarcas de la economía, las finanzas, la política y los medios de Norteamérica y Europa, quienes vinieron hasta este lugar para la reunión anual del Club de Bilderberg, una especie de gobierno mundial a la sombra.”
Otros articulistas honestos estaban siguiendo igual que él las noticias que lograron filtrarse del extraño encuentro. Alguien mucho más informado que ellos estaba siguiendo la pista de esos eventos desde hacía muchos años.
“El exclusivo Club que se reunió en Sitges nació en 1954. Surgió de la idea del consejero y analista político Joseph Retinger. Sus impulsores iniciales fueron el magnate norteamericano David Rockefeller, el Príncipe Bernardo de Holanda y el Primer Ministro belga, Paul Van Zeeland . Sus propósitos fundacionales eran combatir el creciente ‘antinorteamericanismo’ que había en la Europa de la época y enfrentar a la Unión Soviética y al comunismo que cobraba fuerza en el Viejo Continente.”
“Su primera reunión se celebró en el Hotel Bilderberg, en Osterbeck, Holanda, el 29 y 30 de mayo de 1954. De ahí salió el nombre del grupo, que desde entonces se ha reunido anualmente, con la excepción de 1976.”
“Hay un núcleo de afiliados permanentes que son los 39 miembros del Steering Comittee, el resto son invitados.”
“…la organización exige que nadie ‘conceda entrevistas’ ni revele nada de lo que ‘un participante individual haya dicho’. Es requisito imprescindible un dominio excelente de la lengua inglesa [...] no hay traductores presentes.”
“No se sabe a ciencia cierta los alcances reales del grupo. Los estudiosos del ente dicen que no es casualidad que se reúnan siempre poco antes que el G-8 (G-7 anteriormente) y que buscan un nuevo orden mundial de gobierno, ejército, economía e ideología única.”
“David Rockefeller dijo en un reportaje a la revista ‘Newsweek’: ‘Algo debe reemplazar a los gobiernos y el poder privado me parece la entidad adecuada para hacerlo’.”
“…el banquero James P. Warburg afirmó: ‘Guste o no guste tendremos un gobierno mundial. La única cuestión es si será por concesión o por imposición’.“
“‘Ellos conocían 10 meses antes la fecha exacta de la invasión de Irak; también lo que iba a pasar con la burbuja inmobiliaria. Con información como esa se puede hacer mucho dinero en toda clase de mercados. Y es que hablamos de clubes de poder y de saber’.
“Para los estudiosos, uno de los temas que más preocupa al Club es la ‘amenaza económica’ que significa China y su repercusión en las sociedades norteamericanas y europeas.
“Su influencia en la élite la demuestran algunos con el hecho de que Margaret Thatcher, Bill Clinton, Anthony Blair y Barack Obama estuvieron entre los invitados al Club antes de que fueran electos al más alto cargo gubernamental en Gran Bretaña y Estados Unidos. Obama acudió a la reunión de junio de 2008 en Virginia, EEUU, cinco meses antes de su triunfo electoral y su victoria se pronosticaba ya desde la reunión del 2007.”
“Entre tanto sigilo, la prensa fue sacando nombres por aquí y por allá. Entre los que llegaron a Sitges estaban importantes empresarios como los presidentes de la FIAT, Coca Cola, France Telecom, Telefónica de España, Suez, Siemens, Shell, Novartis y Airbus.
“También se reunieron gurúes de las finanzas y la economía como el famoso especulador George Soros, los asesores económicos de Obama Paul Volcker y Larry Summers, el flamante Secretario del Tesoro Británico George Osborne, el exPresidente de Goldman Sachs y British Petroleum Peter Shilton [...] el Presidente del Banco Mundial Robert Zoellic, el Director General del FMI Dominique Strauss-Kahn, el Director de la Organización Mundial del Comercio, Pascal Lamy, el Presidente del Banco Central Europeo Jean Claude Trichet, el Presidente del Banco Europeo de Inversiones, Philippe Maystad.”
¿Lo sabían nuestros lectores? ¿Algún órgano importante de la prensa hablada o escrita dijeron una palabra? ¿Es esa la libertad de prensa que tanto pregonan en occidente? ¿Puede alguno de ellos negar que estas reuniones sistemáticas de los más poderosos financistas del mundo se llevan a cabo todos los años, con excepción del año señalado?
“El poder militar envió algunos de sus halcones -continúa Randy- : el ex secretario de Defensa de Bush, Donald Rumsfeld, su subalterno, Paul Wolfowitz, el Secretario General de la OTAN Anders Fogh Rasmussen y su antecesor en el cargo Jaap de Hoop Scheffer.”
“El magnate de la era digital Bill Gates, fue el único asistente que habló algo a la prensa antes del encuentro. ‘Soy uno de los que estará presente’, dijo y anunció que ‘Sobre la mesa habrá muchos debates financieros’.”
“Los especuladores de la noticia hablan de que el poder en la sombra analizó el futuro del euro y las estrategias para salvarlo, la situación de la economía europea y el rumbo de la crisis. Bajo la religión del mercado y el auxilio de los drásticos recortes sociales se quiere seguir prolongando la vida del enfermo.
“El Coordinador de Izquierda Unida, Cayo Lara, definió con claridad el mundo que nos imponen los Bilderberg: ‘Estamos en el mundo al revés; las democracias controladas, tuteladas y presionadas por las dictaduras de los poderes financieros’.”
“Lo más peligroso, que ha salido a la luz en el diario español Público, es el consenso mayoritario de los miembros del Club a favor de un ataque norteamericano a Irán [...] Recordar que los miembros del Club sabían la fecha exacta de la invasión a Irak del 2003 diez meses antes de que ocurriera”.
¿Es acaso una invención caprichosa la idea, cuando esto se suma a todas las evidencias expuestas en las últimas Reflexiones? La guerra contra Irán está ya decidida en los altos círculos del imperio, y sólo un esfuerzo extraordinario de la opinión mundial podría impedir que estalle en muy breve plazo. ¿Quién oculta la verdad? ¿Quién engaña? ¿Quién miente? ¿Algo de lo que aquí se afirma puede ser desmentido?



Fidel Castro Ruz
Agosto 15 de 2010
8 y 25 A.M.

El Invierno Nuclear...

FIDEL CASTRO


L'AVANA - (CUBA) - Me avergüenza ser desconocedor del tema, que ni siquiera había oído mencionarlo. De lo contrario, habría comprendido mucho antes que los riesgos de una guerra nuclear eran mucho más graves de lo que imaginé. Suponía que el planeta podía soportar el estallido de cientos de bombas nucleares al calcular que, tanto en Estados Unidos como en la URSS, se habían realizado incontables pruebas a lo largo de años. No había tomado en cuenta una realidad bien sencilla: no es lo mismo hacer estallar 500 bombas nucleares en 1 000 días, que hacerlas estallar en un día.
Pude conocerlo cuando solicité información a varios especialistas en la materia. Es de suponer que me asombré cuando conocí que no hacía falta una guerra mundial nuclear para que pereciera nuestra especie.
Bastaría una contienda nuclear entre dos potencias nucleares de las más débiles, como India y Pakistán -que entre ambas, sin embargo, reúnen mucho más de 100 armas de este tipo-, y la especie humana desaparecería.
Razonaré un poco con los elementos de juicio que me proporcionaron nuestros expertos en la materia, tomados de lo que ha sido expuesto por los más prestigiosos científicos del mundo.
Hay cosas que Obama conoce perfectamente bien:
“…una guerra nuclear entre EE.UU. y la Unión Soviética produciría un ‘invierno nuclear’.”
“El debate internacional acerca de esa predicción, animado por el astrónomo Carl Sagan, obligó a los líderes de ambas superpotencias a enfrentarse a la posibilidad de que su carrera de armamentos no sólo los pusiera en peligro a ellos, sino también a la humanidad entera.”
“…’los modelos elaborados por científicos rusos y norteamericanos mostraban que una guerra nuclear daría por resultado un invierno nuclear tremendamente destructivo para toda la vida en la tierra; saber eso representó para nosotros, para las personas de moral y honor, un gran estímulo…’.”
“…las guerras nucleares zonales podrían desencadenar una catástrofe global similar. Nuevos análisis revelan que un conflicto entre India y Pakistán en el cual se lanzaran 100 bombas sobre ciudades y áreas industriales -sólo el 0,4 por ciento de las más de 25 000 ojivas que hay en el mundo- generarían humos suficientes para arruinar la agricultura mundial. Una guerra regional podría causar pérdidas de vidas incluso en países alejados del conflicto.”
“Con ordenadores modernos y modelos climáticos novedosos, nuestro equipo ha demostrado que no sólo eran correctas las ideas de los años ochenta, sino que los efectos durarían al menos 10 años, mucho más de lo que antes se creía [...] el humo incluso de una guerra regional recibiría calor del Sol y ascendería para permanecer suspendido durante años en la atmósfera superior, velando la luz solar y enfriando la Tierra.”
“India y Pakistán, que entre ambas reúnen más de 100 cabezas nucleares…”
“Creen algunos que la teoría del invierno nuclear desarrollada en los ochenta ha caído en descrédito. Por eso quizá se sorprendan ante nuestra aseveración de que una guerra nuclear zonal, entre India y Pakistán, por ejemplo, podría devastar la agricultura en todo el planeta.
“La teoría original estaba rigurosamente validada. Su fundamento científico tenía el respaldo de investigaciones realizadas por la Academia Nacional de Ciencias, por estudios patrocinados por las Fuerzas Armadas de EE.UU. y por el Consejo Internacional de Sindicatos Científicos, que incluían representantes de 24 academias nacionales de la ciencia y otros organismos científicos.”
“Quizás el enfriamiento no parezca cosa de particular preocupación. Pero conviene saber que una leve disminución de temperatura puede acarrear consecuencias graves.”“La cantidad total de cereales hoy almacenada en el planeta podría alimentar a la población mundial durante un par de meses (véase ‘Crisis alimentarias: ¿una amenaza para la civilización?’ por Lester R. Brown; (INVESTIGACIÓN Y CIENCIA, julio 2009).”
“A veces, el humo de los grandes incendios forestales penetra en la troposfera y en la estratosfera inferior y es arrastrado a grandes distancias, generando enfriamiento. Nuestros modelos se acomodan también a esos efectos.”
“Hace 65 millones de años, un asteroide impactó en la península de Yucatán. La nube de polvo resultante, mezclada con el humo de los incendios, ocultó el Sol, matando a los dinosaurios. El volcanismo masivo, que a la vez se daba en la India, pudo haber agravado los efectos.”
“…el creciente número de estados nuclearizados eleva las probabilidades de que se inicie una guerra, deliberada o accidentalmente.
“Corea del Norte ha amenazado con guerra si no se deja de parar e inspeccionar sus barcos en busca de materiales nucleares.”
“Algunos líderes indios extremistas propugnaron atacar Pakistán con armas nucleares a raíz de los últimos ataques terroristas sobre India.”
“Irán ha amenazado con destruir Israel, ya potencia nuclear, que a su vez ha jurado no permitir jamás, que Irán se convierta en potencia nuclear.”
“Las dos primeras bombas nucleares conmocionaron tanto al mundo, que pese al masivo crecimiento desde entonces de esas armas, éstas nunca han vuelto a emplearse.”
Una guerra nuclear es inevitable a partir del momento en que se cumpla el plazo del Consejo de Seguridad de la ONU; cualquier cosa puede suceder cuando el primer barco iraní sea inspeccionado.
“En el marco del Tratado Estratégico de Reducción Ofensiva, EE.UU. y Rusia se comprometieron a dejar su arsenal en 1 700 y 2 200 las ojivas nucleares estratégicas desplegadas para finales de 2012.”
“Si esas armas se emplearan contra objetivos urbanos, matarían a centenares de millones de personas y una ingente humareda de 180 Tg inundaría la atmósfera del planeta.”
“El único modo de eliminar las posibilidades de una catástrofe climática es eliminar las armas nucleares.”
Estuve reunido hoy al mediodía con cuatro especialistas cubanos: Tomás Gutiérrez Pérez, José Fidel Santana Núñez, el Coronel José Luis Navarro Marrero, Jefe de la Secretaría de Ciencia y Tecnología del MINFAR y Fidel Castro Díaz-Balart, con quienes analicé el tema que trato en esta Reflexión.
Solicité la reunión ayer 22 de agosto. No deseaba perder un minuto. Fue sin duda fructífera.

Fidel Castro Ruz
Agosto 23 de 2010
5 y 34 p.m.

venerdì 6 marzo 2009

Raul Castro: chi è il nuovo Capo di Stato Cubano, fratello del Leader Maximo Fidel Castro e Rivoluzionario insieme al Che...


Raul Castro fratello di Fidel è il nuovo Capo di Stato Cubano

Figlio di galiziani immigrati a Cuba, è il fratello di Fidel Castro, è stato artefice, insieme a questi, a Ernesto "Che" Guevara e ad altri personaggi come Camilo Cienfuegos, della rivoluzione cubana e della politica interna del nuovo regime.

Da giovane partecipò a numerose manifestazioni studentesche di protesta contro il dittatore Fulgencio Batista, il cui colpo di stato aveva tra l'altro impedito al fratello Fidel di candidarsi alle elezioni del 1952. Dopo che la loro denuncia contro Batista non era stata presa in considerazione, i due fratelli organizzarono un assalto armato alla caserma Moncada a Santiago di Cuba nella Provincia di Oriente, il 26 luglio 1953. La mossa ebbe risultati negativi: molti rivoltosi morirono e altri, come lui stesso, furono condannati a vari anni di carcere.

Il 2 dicembre del 1956, dopo aver goduto di un'amnistia, Raùl Castro dall'esilio volontario in Messico partì alla volta di Cuba su una piccola imbarcazione, il Granma, insieme al fratello Fidel e ad altri rivoluzionari per dare inizio alla lotta di liberazione.Il Movimento del 26 di luglio , dopo un'abile guerriglia condotta soprattutto nella Sierra Maestra, scacciò Batista da Cuba e pose Fidel Castro a capo del governo (1 gennaio 1959).

Di ideologia comunista (pare che aderì al marxismo contemporaneamente a Che Guevara e quindi prima rispetto al fratello), Raúl Castro venne nominato Ministro delle Forze Armate Rivoluzionarie immediatamente dopo la rivoluzione; nel 1965 aggiunse a questa carica anche quella di secondo segretario del comitato centrale del Partito Comunista Cubano, e nel 1976 primo vice-presidente del Consiglio di Stato, diventando in tal modo il numero due del governo dell'isola caraibica (dopo, ovviamente, il lìder maximo).

Già considerato delfino del fratello (L'articolo 94 della Costituzione Cubana del 1976 infatti afferma che: "In caso di assenza, malattia o morte del Presidente del Consiglio di Stato, il suo incarico sarà preso dal primo vice-presidente"), il 31 luglio 2006 Fidel Castro, a causa di un problema all'intestino, gli ha ceduto temporaneamente i poteri; poteri che poi ha acquisito in maniera definitiva e ufficiale il 24 febbraio 2008[1], dopo la rinuncia del fratello Fidel alla presidenza. I suoi detrattori sostengono che egli, avendo vissuto all'ombra del fratello, non abbia le capacità di prendere in mano le redini del paese (ed altri critici interni affermano che all'interno del PCC ci siano giovani leader più capaci di lui); secondo i suoi sostenitori invece egli è l'unico uomo che può far continuare in sicurezza la tradizione castrista dell'isola.

Dal 31 luglio 2006 al 24 febbraio 2008 ha posto in essere modeste riforme all'interno dello stato cubano.

Il 26 luglio 2007, in occasione dei festeggiamenti per l'assalto al Cuartel Moncada, ha onestamente riconosciuto che i salari sono bassi ed è necessario introdurre riforme di struttura per migliorare la vita della gente, chiedendo alla popolazione di parlare dei problemi e delle soluzioni in appositi incontri pubblici.

Dopo il passaggio oltremodo distruttivo tra la fine di agosto e l'inizio di settembre 2008 di due uragani, Gustav e Ike, che hanno provocato danni per 10 miliardi di dollari, molti lo hanno criticato perché non è stato presente in televisione e sui luoghi colpiti. In verità in quei giorni tutte le personalità più in vista del partito sono state presenti sui luoghi molteplici del disastro. Ciò perché per il Presidente cubano conta che non un uomo, ma il partito, che incarna lo Stato, sia presente nei momenti difficili.

Nel mese di ottobre 2008 in una intervista all'attore americano Sean Penn ha dichiarato che Cuba è disposta da pari a dialogare col nuovo Presidente americano Barack Obama in un luogo neutrale, dunque anche nella base navale americana di Guantanamo, in territorio cubano.

Il 14 dicembre 2008 ha effettuato la prima visita all'estero, da quando è Capo di Stato, in Venezuela, dove è stato accolto con tutti gli onori dal Presidente Chavez.

Alcuni giorni dopo, il 16 dello stesso mese, si è recato in Brasile per la Cumbre del Gruppo di Rio, nel quale Cuba è stata ammessa, dove in modo molto chiaro ha affermato che il suo paese non è disposto a fare nessun gesto unilaterale nei confronti degli Stati Uniti, per la eliminazione del bloqueo, che dura dal 1962, e che il governo cubano è disposto a liberare i dissidenti a patto che gli Stati Uniti liberino i cinque eroi cubani, accusati di spionaggio.

Il 2 marzo 2009 la televisione cubana ha annunciato su decisione del Consiglio di Stato una profonda ristrutturazione nell'ambito del governo, dal quale vengono allontanati ben 11 ministri, tra cui quello degli esteri Perez Roque e il segretario del governo Carlos Lague, fedelissimi di Fidel Castro,poi dimessisi con una lettera inviata a Raul Castro da tutti gli incarichi parlamentari e di partito, ed accorpati 4 ministeri in due.

Se sulla stampa internazionale, prima di questa decisione, si pensava che Raul subisse l'influenza del fratello, dopo questa ristrutturazione governativa si è concordi sul fatto che a comandare sia il Presidente del Consiglio di Stato.

Nel periodo precedente il 24 febbraio 2008 ha ottenuto l'aumento dei prezzi prefissati degli alimenti che i contadini vendono allo Stato, il pagamento dei debiti di questo nei loro confronti, il regolamento sulle indiscipline nell'ambito del lavoro, il diritto di introdurre dall'estero i dvd, pagando alla dogana il valore in cuc, la firma dei trattati internazionali sui diritti umani.

Nominato Capo del Consiglio di Stato il 24 febbraio 2008, ha permesso di acquistare dal 1°aprile 2008 computer (ma senza accesso a Internet), ventilatori ed altri utensili tecnologici che prima di quella data erano vietati loro, dal 14 aprile di poter comprare un telefonino e registrarne il contratto.

Queste libertà, però, si pagano in cuc, la seconda moneta, entrata in circolazione nell'isola nel 1994, che ha sostituito la divisa americana alla fine del 2004;1 cuc vale 25 pesos.

Si è semplificato, inoltre, il regolamento per il trasferimento in proprietà ai singoli o alle famiglie, dopo 20 anni di affitto, delle case dello Stato.

Dal settembre 2008, immediatamente dopo il passaggio degli uragani distruttivi, la polizia, su direttiva del governo, ha iniziato una dura lotta contro il mercato nero, originato dai furti a danno dello stato.

Si sono avute aperture anche sul fronte dei diritti umani e dei civili, il vero problema che separa Cuba dalla comunità internazionale, nonché sulla libertà di circolazione.

Si è permesso dal 31 marzo ai cubani di frequentare gli hotels di lusso per turisti, autorizzate le operazioni chirurgiche gratuite del cambio del sesso nelle strutture pubbliche ai transessuali, introdotto la moratoria alla pena di morte.

Durante il primo periodo di governo di Raul 31 luglio 2006-31 luglio 2008 i prigionieri politici sono scesi da 316 a 219, anche se le detenzioni di alcuni giorni sono aumentate.

Sulla questione salariale l'11 luglio 2008 davanti al Parlamento ha affermato che per lo Stato cubano è importante l'uguaglianza dei diritti, non l'egualitarismo dei salari, e che, chi lavora di più, deve essere remunerato di più, affossando così uno dei principi base del socialismo cubano.

Per far fronte agli aumenti dei prezzi internazionali degli alimenti ed alle importazioni soprattutto dagli USA, alcuni giorni dopo il discorso davanti alla Assemblea de Poder Popular, il Consiglio di Stato ha emanato il decreto legge n.259/2008 col quale si concedono in usufrutto ad enti giuridici e persone fisiche terre statali incolte, che sono stimate intorno al 50%.

Dal 17 settembre 2008 lo Stato cubano ha iniziato la distribuzione delle terre oziose, dopo che dalla stessa data ha permesso ai contadini e alle cooperative di opzionarle. Fino al 22 gennaio 2009, secondo il vice ministro dell'Agricoltura, citato dal quotidiano Trabajadores, sono stati distribuiti 450 mila ettari di terra.

Si sono aumentate dal 1° maggio 2008 le pensioni minime da 167 a 200 pesos mensili ed è stata introdotta l'eliminazione del tetto dei salari, che è diventata obbligatoria per tutte le imprese dal 1° gennaio 2009.

Dal 22 gennaio 2009 è entrata in vigore la legge approvata nel dicembre 2008 dall'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, che ha aumentato l'età pensionabile da 60 a 65 per gli uomini, da 55 a 60 per le donne e il periodo lavorativo da 25 a 30 anni, nell'arco, però, di 7 anni, ha riconosciuto ai lavoratori autonomi con regolare licenza il diritto di ricevere la pensione e ha permesso il cumulo di pensione e stipendio ai lavoratori subordinati.

Infine, con decreto legge n.260/2008 del Consiglio di Stato, per riempire vuoti di organico, dovuti ai bassi salari ed ai pensionamenti, si è permesso ai maestri e professori in pensione di ritornare al lavoro, cumulando alla pensione il salario.


Fonte: http://it.wikipedia.org

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!