MOSCA - Dmitry Medvedev ha giurato oggi sulla Costituzione diventando presidente della Russia, e appena due ore più tardi ha nominato il suo predecessore Vladimir Putin primo ministro, inaugurando un'inedita forma di governo "doppio".
Medvedev - ex avvocato 42enne e alleato di Putin di vecchia data - nei suoi primi commenti dopo la cerimonia al Cremlino nella Sala di Sant'Andrea ha posto l'accento sulla libertà e sul ruolo della legge.
"Ritengo che i miei obiettivi principali saranno proteggere le libertà civili ed economiche", ha detto il neopresidente durante la cerimonia trasmessa in diretta dalla televisione di stato.
"Dobbiamo combattere per un sincero rispetto della legge e superare il nichilismo legale, che intralcia seriamente lo sviluppo della modernità".
Poco dopo, come da protocollo, il governo guidato dal premier Viktor Zubkov si è dimesso, aprendo la strada per la nomina di Putin al suo posto.
Il nuovo presidente riceve in eredità un'economia in crescita spinta dai prezzi del petrolio, ma dovrà affrontare una serie di sfide tra cui corruzione, aumento dell'inflazione, diminuzione della popolazione, industria e agricoltura che crescono a rilento e relazioni sempre più tese con le ex repubbliche sovietiche confinanti e l'Occidente.
Prima del giuramento di Medvedev, Putin - che appariva malinconico - è entrato al Cremlino da solo, ha salutato la guardia presidenziale e ha ringraziato i russi per la fiducia che gli hanno accordato nei suoi due mandati quadriennali.
Medvedev - ex avvocato 42enne e alleato di Putin di vecchia data - nei suoi primi commenti dopo la cerimonia al Cremlino nella Sala di Sant'Andrea ha posto l'accento sulla libertà e sul ruolo della legge.
"Ritengo che i miei obiettivi principali saranno proteggere le libertà civili ed economiche", ha detto il neopresidente durante la cerimonia trasmessa in diretta dalla televisione di stato.
"Dobbiamo combattere per un sincero rispetto della legge e superare il nichilismo legale, che intralcia seriamente lo sviluppo della modernità".
Poco dopo, come da protocollo, il governo guidato dal premier Viktor Zubkov si è dimesso, aprendo la strada per la nomina di Putin al suo posto.
Il nuovo presidente riceve in eredità un'economia in crescita spinta dai prezzi del petrolio, ma dovrà affrontare una serie di sfide tra cui corruzione, aumento dell'inflazione, diminuzione della popolazione, industria e agricoltura che crescono a rilento e relazioni sempre più tese con le ex repubbliche sovietiche confinanti e l'Occidente.
Prima del giuramento di Medvedev, Putin - che appariva malinconico - è entrato al Cremlino da solo, ha salutato la guardia presidenziale e ha ringraziato i russi per la fiducia che gli hanno accordato nei suoi due mandati quadriennali.
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