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lunedì 4 agosto 2008

PENA DI MORTE IN CINA...in casi estremi è comunque una soluzione giusta?

La Cina è il paese dove si contano il maggior numero di condannati a morte, anche se mancano statistiche ufficiali in materia.
Tra i circa 65 reati vi sono l’omicidio, il traffico di droga, alcuni reati economici, politici, d’opinione, il commercio di pornografia, l’uccisione di alcuni animali sacri.
La Cina è il paese dove si contano il maggior numero di condannati a morte, anche se mancano statistiche ufficiali in materia.
Tra i circa 65 reati vi sono l’omicidio, il traffico di droga, alcuni reati economici, politici, d’opinione, il commercio di pornografia, l’uccisione di alcuni animali sacri.
Sono organizzate manifestazioni di massa per la lettura della sentenza di morte e l’esecuzione è compiuta subito dopo: i condannati sono mostrati al pubblico con la testa reclinata, le mani legate dietro la schiena ed un cartello con il nome e l’indicazione dei crimini commessi legato al collo. Vi è una violazione dei diritti fondamentali: molti trascorrono il periodo che va dalla condanna a morte all’esecuzione ammanettati e coi ferri alle caviglie; Di solito vengono espiantati gli organi del condannato, ma senza chiedere il consenso alla famiglia.
Si ritiene che migliaia di persone siano giustiziate ogni anno, spesso in esecuzioni di massa e in seguito a processi sommari.Nel 1992 il 63% delle esecuzioni mondiali sono avvenute in Cina.Nel 1993 sono state emesse oltre 3760 condanne a morte e ne sono state eseguite 1831.Nel 1994 sono state emesse 2496 condanne a morte e ne sono state eseguite 1791.Nel marzo 1995 cinque persone sono state decapitate per riduzione in schiavitù di bambini e donne.
Si ritiene che migliaia di persone siano giustiziate ogni anno, spesso in esecuzioni di massa e in seguito a processi sommari.Nel 1992 il 63% delle esecuzioni mondiali sono avvenute in Cina. Nel 1993 sono state emesse oltre 3760 condanne a morte e ne sono state eseguite 1831.Nel 1994 sono state emesse 2496 condanne a morte e ne sono state eseguite 1791. Nel marzo 1995 cinque persone sono state decapitate per riduzione in schiavitù di bambini e donne. Nell’aprile 1995 è stata emessa una condanna a morte per evasione delle tasse. Nel maggio 1995 51 persone sono state condannate a morte e subito giustiziate per reati legati al traffico di droga.In tutto il 1995 sono state emesse almeno 3610 condanne e ne sono state eseguite almeno 2535.In tutto il 1996 sarebbero state emesse 6100 condanne e ne sarebbero state eseguite 4367. Nel 1997 sarebbero state eseguite almeno 1644 condanne. Amnesty Intenational, ritiene che in realtà il numero delle condanne e delle esecuzioni sia molto più elevato rispetto alle cifre in suo possesso; ciò dipende dal fatto che le autorità cinesi non pubblicano mai statistiche sulla pena di morte considerate “segreto di stato”.
Spesso l’annuncio di una condanna a morte viene fatta in luoghi pubblici e i condannati vengono esposti al pubblico e costretti ad abbassare la testa e a tenere al collo un cartello con il loro nome ed il crimine commesso. Amnesty Interntional ritiene che questo sia un trattamento crudele e degradante.
Agli imputati è spesso negato il diritto di avere un legale; quando la rappresentanza legale è concessa, gli avvocati hanno un giorno o due per preparare la difesa.
Spesso le condanne sono stabilite prima del processo da un comitato giudicatore.
Dopo la conferma di una condanna a morte gli imputati hanno da 3 a 10 giorni per ricorrere in appello. Quando non sono presentati appelli, la sentenza è automaticamente demandata all’Alto Tribunale del Popolo che prende una decisione entro un mese e mezzo. Raramente gli appelli sono accolti. La pena di morte è usata in maniera discriminatoria nei confronti delle classi sociali più basse e nella maggior parte dei casi le uniche prove contro gli imputati sono confessioni estorte sotto tortura.
Particolarmente preoccupante è la pratica piuttosto comune di prelevare gli organi da condannati a morte giustiziati, senza il loro permesso. Si ritiene che spesso siano state eseguite condanne a morte perché erano richiesti organi per trapianti.
Le autorità cinesi usano la pena di morte per creare paura.La paura dovrebbe fermare i crimini.Non lo fa. Eppure, sono giustiziate più persone in un anno in Cina che in tutto il resto del mondo. In molti casi, la pena di morte è applicata arbitrariamente senza garanzie contro errori giudiziari. La Cina continua ad allargare il numero di reati perciò è prevista la pena di morte.
A tutt’oggi, 65 reati sono punibili con la morte, e sempre più persone sono giustiziate per crimini non violenti. Gli standard internazionali stabiliscono che la pena di morte dovrebbe essere applicata solo in caso di “crimini molto gravi”.
Quasi ogni aspetto del modo in cui la pena di morte è applicata in Cina è caratterizzato da violazioni dei più basilari diritti umani.Ondate di esecuzioni spesso precedono i principali festival o eventi internazionali e solitamente accompagnano annunci ufficiali di campagne anti-crimine.
La pena di morte è stata largamente applicata durante le repressioni dell’opposizione.Decine di cittadini sono stati giustiziati sommariamente a Pechino e nel resto del Paese dopo la protesta del 1989 a favore della democrazia.Nazionalisti musulmani sono stati giustiziati nello Xinjiang in questi anni per supposto coinvolgimento in gruppi d’opposizione clandestini o attentati dinamitardi.
Un numero crescente di persone è giustiziato per reati relativamente modesti.Nel 1994 due contadini sono stati messi a morte nella provincia di Henan per aver rubato 36 mucche e macchinari agricoli del valore di 9.300 dollari.Una legge del 1983 permette processi sommari in casi che prevedano la pena di morte.Tali processi sono particolarmente frequenti durante campagne di “pulizia”.Ad esempio, durante manifestazioni pubbliche nella provincia di Guangxi nel giugno 1995,34 persone sono state condannate per spaccio di droga ed immediatamente giustiziate.
Gli imputati possono essere processati senza un avvocato e senza conoscere l’accusa fino al momento di entrare in tribunale. I verdetti sono spesso decisi prima del processo per via di pressioni politiche.Alcune persone sono condannate solo in base alle loro confessioni, a volte estorte sotto tortura.Le esecuzioni possono avvenire entro pochi giorni dalla sentenza.Gli appelli sono formalità e raramente hanno successo. I prigionieri condannati a morte sono incatenati dal momento della sentenza fino all’esecuzione e spesso sono esposti al pubblico prima della condanna.
I prigionieri condannati sono incatenati per tutta la loro permanenza nel carcere, non possono contattare avvocati, e la loro posta è censurata. Solo poche ore prima dell’esecuzione è detto loro del fallimento dell’appello.
In questo modo, è poco probabile che possano acconsentire liberamente al prelievo organi, ammesso che essi ne siano informati. Le strette relazioni tra tribunali ed ospedali, oltre alla segretezza che circonda il processo e all aumentato introito generato dai trapianti per gli ospedali, fanno sorgere il fondato sospetto che in alcuni casi la tempestività delle esecuzioni possa essere collegata al bisogno di organi per i trapianti.
1. Il condannato si inginocchia. Ha le mani ed i piedi legati, la testa china.Un soldato gli ordina di stare fermo.Uno sparo e l’uomo si raggomitola al suolo.Un momento dopo, un altro sparo ed un altro corpo raggomitolato.Ancora ed ancora fino a che dozzine di vite sono state stroncate a sangue freddo.
La scena è quella di un’esecuzione di massa.Sono frequenti in Cina, dove migliaia di persone sono condannate a morte ogni anno. Alcune esecuzioni sono pubbliche.
2. Il luogo dell’esecuzione: i soldati fanno inginocchiare i due condannati e circondano la zona per evitare possibili disordini.
3. Un istante prima dell’esecuzione due soldati puntano il fucile all’altezza del cuore delle vittime, un terzo controlla la situazione.
4. Le due vittime controllano a terra dopo la fucilazione.

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ITALIA-CINA

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