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venerdì 8 agosto 2008

OGGI ALLE 14.00 ORA ITALIANA AL VIA L'OLIMPIADE DI PECHINO!

PECHINO - Sono partite con Italia-Honduras le trasmissioni dedicate ai Giochi: Raidue la rete olimpica. Impegnati 36 giornalisti specializzati della redazione sportiva, 23 opinionisti e 7 telecineoperatori. Diciannove ore di diretta giornaliera fino al 24 agosto per un totale di oltre trecento ore di trasmissioni.Mancano poche ore alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Pechino, prevista per domani sera, ma la Rai, con la trasmissione della partita di esordio della nazionale di calcio (un rotondo 3-0 per gli azzurri di Pierluigi Casiraghi) ha già iniziato il suo impegno olimpico, che la vedrà realizzare, da domani e fino al 24 agosto, circa diciannove ore giornaliere di diretta, per un totale di trecento ore di trasmissione. La rete "olimpica" sarà Rai Due, che conterà sul contributo di 36 giornalisti specializzati di Raisport, la redazione sportiva di casa Rai, di 23 opinionisti e di 7 telecineoperatori.Grande l'impegno anche della radio, con Rai Radio1 canale delle Olimpiadi: 15 giornalisti - due studi in parallelo a Pechino e Roma - per 130 ore di programmazione racconteranno i Giochi minuto per minuto.


martedì 5 agosto 2008

Attentato in Cina, 16 poliziotti uccisi nello Xinjiang!

A quattro giorni dall'apertura delle Olimpiadi di Pechino 2008 gli incubi dei dirigenti cinesi si trasformano in realtà: è allarme terrorismo. Almeno sedici poliziotti sono rimasti uccisi e 16 feriti in un attentato contro un commissariato di Kashgar nello Xinjiang, la regione nordoccidentale a maggioranza musulmana abitata dagli Uiguri. Secondo l'agenzia cinese Xinhua, due uomini hanno usato un camion come un ariete per penetrare nell'edifico per poi lanciare due granate. Gli assalitori sono stati fermati alle 8 locali, le 2 in Italia. I primi lanci della Xinhua erano contraddittori: parlavano di due veicoli coinvolti. Alcuni minuti prima l'agenzia Nuova Cina aveva dato notizia di un'esplosione nello Xinjiang, senza fornire ulteriori dettagli. Da Urumqi, capitale della regione, un funzionario dell'Ufficio di Propaganda del governo regionale ha spiegato che l'esplosione è avvenuta nei pressi dell'Ospedale per le Minoranze di Kashgar, aggiungendo che sue tutte le strade sono stati allestiti posti di blocco e che la polizia sta indagando sulla vicenda. Negli ultimi mesi le autorità cinesi avevano ripetutamente messo in guardia contro possibili attentati dagli estremisti musulmani dello Xinjiang, in vista delle olimpiadi. Gli uighuri, un'etnia turcofona di religione musulmana, sono gli abitanti originari della regione Autonoma dello Xinjiang, nel nordovest della Cina, che chiamano il loro paese Turkestan dell' Est. Oggi sono circa il 44 per cento dei 20 milioni di abitanti della regione e su di loro negli ultimi 60 anni si è abbattuta la repressione cinese. Per il Comitato olimpico internazionale non è possibile al momento stabilire se vi sia un legame fra l'attentato e i Giochi olimpici. Secondo Emmanuelle Tonge, portavoce del Cio si tratta di «un incidente avvenuto in una regione della Cina e non si deve stabilire automaticamente un legame con i Giochi». Uno dei massimi esperti cinesi di terrorismo, il professore Li Wer dell' Istituto per le relazioni internazionali, ha affermato invece di ritenere «possibile» che altri attentati si verifichino nel periodo olimpico in altre città della Cina.

lunedì 4 agosto 2008

PENA DI MORTE IN CINA...in casi estremi è comunque una soluzione giusta?

La Cina è il paese dove si contano il maggior numero di condannati a morte, anche se mancano statistiche ufficiali in materia.
Tra i circa 65 reati vi sono l’omicidio, il traffico di droga, alcuni reati economici, politici, d’opinione, il commercio di pornografia, l’uccisione di alcuni animali sacri.
La Cina è il paese dove si contano il maggior numero di condannati a morte, anche se mancano statistiche ufficiali in materia.
Tra i circa 65 reati vi sono l’omicidio, il traffico di droga, alcuni reati economici, politici, d’opinione, il commercio di pornografia, l’uccisione di alcuni animali sacri.
Sono organizzate manifestazioni di massa per la lettura della sentenza di morte e l’esecuzione è compiuta subito dopo: i condannati sono mostrati al pubblico con la testa reclinata, le mani legate dietro la schiena ed un cartello con il nome e l’indicazione dei crimini commessi legato al collo. Vi è una violazione dei diritti fondamentali: molti trascorrono il periodo che va dalla condanna a morte all’esecuzione ammanettati e coi ferri alle caviglie; Di solito vengono espiantati gli organi del condannato, ma senza chiedere il consenso alla famiglia.
Si ritiene che migliaia di persone siano giustiziate ogni anno, spesso in esecuzioni di massa e in seguito a processi sommari.Nel 1992 il 63% delle esecuzioni mondiali sono avvenute in Cina.Nel 1993 sono state emesse oltre 3760 condanne a morte e ne sono state eseguite 1831.Nel 1994 sono state emesse 2496 condanne a morte e ne sono state eseguite 1791.Nel marzo 1995 cinque persone sono state decapitate per riduzione in schiavitù di bambini e donne.
Si ritiene che migliaia di persone siano giustiziate ogni anno, spesso in esecuzioni di massa e in seguito a processi sommari.Nel 1992 il 63% delle esecuzioni mondiali sono avvenute in Cina. Nel 1993 sono state emesse oltre 3760 condanne a morte e ne sono state eseguite 1831.Nel 1994 sono state emesse 2496 condanne a morte e ne sono state eseguite 1791. Nel marzo 1995 cinque persone sono state decapitate per riduzione in schiavitù di bambini e donne. Nell’aprile 1995 è stata emessa una condanna a morte per evasione delle tasse. Nel maggio 1995 51 persone sono state condannate a morte e subito giustiziate per reati legati al traffico di droga.In tutto il 1995 sono state emesse almeno 3610 condanne e ne sono state eseguite almeno 2535.In tutto il 1996 sarebbero state emesse 6100 condanne e ne sarebbero state eseguite 4367. Nel 1997 sarebbero state eseguite almeno 1644 condanne. Amnesty Intenational, ritiene che in realtà il numero delle condanne e delle esecuzioni sia molto più elevato rispetto alle cifre in suo possesso; ciò dipende dal fatto che le autorità cinesi non pubblicano mai statistiche sulla pena di morte considerate “segreto di stato”.
Spesso l’annuncio di una condanna a morte viene fatta in luoghi pubblici e i condannati vengono esposti al pubblico e costretti ad abbassare la testa e a tenere al collo un cartello con il loro nome ed il crimine commesso. Amnesty Interntional ritiene che questo sia un trattamento crudele e degradante.
Agli imputati è spesso negato il diritto di avere un legale; quando la rappresentanza legale è concessa, gli avvocati hanno un giorno o due per preparare la difesa.
Spesso le condanne sono stabilite prima del processo da un comitato giudicatore.
Dopo la conferma di una condanna a morte gli imputati hanno da 3 a 10 giorni per ricorrere in appello. Quando non sono presentati appelli, la sentenza è automaticamente demandata all’Alto Tribunale del Popolo che prende una decisione entro un mese e mezzo. Raramente gli appelli sono accolti. La pena di morte è usata in maniera discriminatoria nei confronti delle classi sociali più basse e nella maggior parte dei casi le uniche prove contro gli imputati sono confessioni estorte sotto tortura.
Particolarmente preoccupante è la pratica piuttosto comune di prelevare gli organi da condannati a morte giustiziati, senza il loro permesso. Si ritiene che spesso siano state eseguite condanne a morte perché erano richiesti organi per trapianti.
Le autorità cinesi usano la pena di morte per creare paura.La paura dovrebbe fermare i crimini.Non lo fa. Eppure, sono giustiziate più persone in un anno in Cina che in tutto il resto del mondo. In molti casi, la pena di morte è applicata arbitrariamente senza garanzie contro errori giudiziari. La Cina continua ad allargare il numero di reati perciò è prevista la pena di morte.
A tutt’oggi, 65 reati sono punibili con la morte, e sempre più persone sono giustiziate per crimini non violenti. Gli standard internazionali stabiliscono che la pena di morte dovrebbe essere applicata solo in caso di “crimini molto gravi”.
Quasi ogni aspetto del modo in cui la pena di morte è applicata in Cina è caratterizzato da violazioni dei più basilari diritti umani.Ondate di esecuzioni spesso precedono i principali festival o eventi internazionali e solitamente accompagnano annunci ufficiali di campagne anti-crimine.
La pena di morte è stata largamente applicata durante le repressioni dell’opposizione.Decine di cittadini sono stati giustiziati sommariamente a Pechino e nel resto del Paese dopo la protesta del 1989 a favore della democrazia.Nazionalisti musulmani sono stati giustiziati nello Xinjiang in questi anni per supposto coinvolgimento in gruppi d’opposizione clandestini o attentati dinamitardi.
Un numero crescente di persone è giustiziato per reati relativamente modesti.Nel 1994 due contadini sono stati messi a morte nella provincia di Henan per aver rubato 36 mucche e macchinari agricoli del valore di 9.300 dollari.Una legge del 1983 permette processi sommari in casi che prevedano la pena di morte.Tali processi sono particolarmente frequenti durante campagne di “pulizia”.Ad esempio, durante manifestazioni pubbliche nella provincia di Guangxi nel giugno 1995,34 persone sono state condannate per spaccio di droga ed immediatamente giustiziate.
Gli imputati possono essere processati senza un avvocato e senza conoscere l’accusa fino al momento di entrare in tribunale. I verdetti sono spesso decisi prima del processo per via di pressioni politiche.Alcune persone sono condannate solo in base alle loro confessioni, a volte estorte sotto tortura.Le esecuzioni possono avvenire entro pochi giorni dalla sentenza.Gli appelli sono formalità e raramente hanno successo. I prigionieri condannati a morte sono incatenati dal momento della sentenza fino all’esecuzione e spesso sono esposti al pubblico prima della condanna.
I prigionieri condannati sono incatenati per tutta la loro permanenza nel carcere, non possono contattare avvocati, e la loro posta è censurata. Solo poche ore prima dell’esecuzione è detto loro del fallimento dell’appello.
In questo modo, è poco probabile che possano acconsentire liberamente al prelievo organi, ammesso che essi ne siano informati. Le strette relazioni tra tribunali ed ospedali, oltre alla segretezza che circonda il processo e all aumentato introito generato dai trapianti per gli ospedali, fanno sorgere il fondato sospetto che in alcuni casi la tempestività delle esecuzioni possa essere collegata al bisogno di organi per i trapianti.
1. Il condannato si inginocchia. Ha le mani ed i piedi legati, la testa china.Un soldato gli ordina di stare fermo.Uno sparo e l’uomo si raggomitola al suolo.Un momento dopo, un altro sparo ed un altro corpo raggomitolato.Ancora ed ancora fino a che dozzine di vite sono state stroncate a sangue freddo.
La scena è quella di un’esecuzione di massa.Sono frequenti in Cina, dove migliaia di persone sono condannate a morte ogni anno. Alcune esecuzioni sono pubbliche.
2. Il luogo dell’esecuzione: i soldati fanno inginocchiare i due condannati e circondano la zona per evitare possibili disordini.
3. Un istante prima dell’esecuzione due soldati puntano il fucile all’altezza del cuore delle vittime, un terzo controlla la situazione.
4. Le due vittime controllano a terra dopo la fucilazione.

Cina: Sparano alla schiena per colpire al cuore!

Con migliaia di esecuzioni l'anno la Cina detiene il triste primato mondiale nella classifica dei Paesi in cui vige la pena di morte. E la sentenza capitale viene messa in atto con spietata ed elaborata precisione. Come racconta lo scrittore cinese Dai Sijie!
Sulla pena di morte in Cina (oltre cinquemila condanne l’anno), si è letto e visto parecchio, a cominciare da certi sconcertanti reportage fotografici.
Dai Sijie, che con Balzac e la piccola sarta cinese (Adelphi) ci aveva introdotti agli orrori perpetrati dalle guardie rosse ai tempi della rivoluzione culturale, torna ora alla carica con Muo e la vergine cinese (Adelphi), un romanzo che mette a nudo alcuni aspetti controversi dell’inquietante potenza asiatica, dall’industrializzazione forzata alla corruzione dilagante, dal suo disumano capitalismo mascherato da socialismo alle arcaiche tradizioni.
Il protagonista della storia è Muo, un cinese laureato in psicoanalisi, imbevuto di teorie freudiane e lacaniane, reduce da un lungo soggiorno di studi a Parigi, una sorta di macchietta, una versione ancora più imbranata e pasticciona dei personaggi nevrotici dei film di Woody Allen. Una specie di cartone animato che sbatte il muso contro gli orrori del sistema ma riparte sempre da capo per ottusa testardaggine e surreale generosità.
Il suo progetto lo porterà ad affrontare il temibile giudice Di, un fucilatore da plotone di esecuzione diventato magistrato per meriti acquisiti sul campo. La descrizione che ne fa Dai Sijie è più spietata di un colpo alla nuca. Le sue parole più eloquenti di quelle di un appello per l’abolizione della pena di morte. Appelli che pure bisogna scrivere e firmare.
«Il nome per esteso del giudice è Di Jiangui, in cui Di è il cognome e Jiangui il nome proprio, molto diffuso tra i cinesi nati contemporaneamente alla Repubblica Popolare, nel 1949, e che significa “Costruzione della Patria”, in riferimento a un solenne discorso pronunciato da Mao in piazza Tian’an Men con la sua voce da controtenore, leggermente tremula. All’inizio degli anni Settanta, Di Jiangui, che veniva da una famiglia di operai, si era arruolato nella polizia, pilastro della dittatura del proletariato, dove era rimasto per una quindicina d’anni, diventando tiratore scelto nei plotoni di esecuzione e buon comunista. Nel 1985, in piena riforma economica, era stato nominato giudice presso il tribunale di Chengdu, una città di otto milioni di abitanti. Un bel colpo di fortuna, quel posto così ambito e prestigioso! Poiché la maggior parte degli affari cinesi, soprattutto quelli giudiziari, si decide a suon di mazzette, il neoletto giudice aveva fissato senza indugi la sua tariffa: mille dollari per un delitto comune, una cifra astronomica per l’epoca. Poi, a mano a mano che il costo della vita cresceva, il prezzo di Di era andato moltiplicandosi, fino a raggiungere i diecimila dollari quando Vulcano della vecchia Luna si era fatta arrestare, cadendo nelle sue grinfie. Un affare politico».
Chi è Vulcano della Vecchia Luna? Per quali ragioni si è fatta arrestare? Perché Muo ne combina di tutti i colori per farla liberare? Lasciamo inevasi questi interrogativi per invogliare il lettore, mentre torniamo al «nostro» giudice e ai suoi singolari passatempi.
«Questi, dopo il debutto in magistratura, aveva preso l’abitudine di “rigenerarsi” –come diceva lui– andando a correre ogni domenica mattina su un terreno incolto, lo stesso in cui da tempo immemorabile il plotone di esecuzione usa fucilare i condannati a morte, soli o in gruppi».
È qui che si reca Muo con l’intenzione di incontrare il giudice per corromperlo. Ma s’imbatte in due tristi figuri che stanno scavando delle fosse.
Muo chiese ragguagli sulla funzione delle buche che stavano scavando.
«”Senza queste”, spiegò il giustiziere del verme “il tizio prima di esalare l’ultimo respiro, rotola dove capita, e il sangue va dappertutto”.
“Il criminale”, aggiunse l’altro, che aveva un’aria più intelligente, “viene giustiziato in ginocchio, con un colpo dritto al cuore. Di solito cade stecchito nella buca. E se durante l’agonia si dibatte, la terra gli si ammassa attorno immobilizzandolo. Allora vengono i medici a espiantare gli organi”».
La visita della collina delle esecuzioni fa venire a Muo i sudori freddi.
«Gli si affacciò alla memoria il volto di un amico d’infanzia dimenticato da tempo. Ebbe un fremito di orrore. Era Chen, detto “Capelli bianchi”, l’unico tra i suoi amici ad aver conosciuto, agli inizi degli anni Ottanta, la ricchezza e il successo: era diventato genero del sindaco e proprietario di una società quotata in borsa, finché, tre anni prima, non l’avevano condannato a morte per contrabbando di automobili straniere. Era stato giustiziato ai piedi della collina? Magari in ginocchio, la schiena offerta alla canna di un fucile anonimo, ai colpi di un’arma senza pietà che fa fuoco da pochi metri di distanza? Aveva sentito dire che la posizione delle dita di un condannato è fondamentale, e che i soldati hanno cura di legargli le braccia sul dorso in modo tale che le pallottole dei tiratori possano colpire con precisione il piccolo spazio tra il dito indice e il medio, dietro il quale si trova il cuore».
Finalmente Muo incontra il giudice Di, nel suo studio. Nell’attesa che arrivi, si guarda attorno.
«Accanto, sopra un televisore, c’era uno strano oggetto –l’unico in tutto l’ufficio a potersi definire artistico– che un raggio di sole filtrato dalle veneziane cospargeva di pagliuzze scintillanti: a prima vista sembravano monete di rame, in realtà era un modellino di aereo da combattimento interamente costruito con bossoli di fucile. Centinaia di bossoli, su ciascuno dei quali erano incisi un nome e una data».
Passerà un po’ di tempo e succederanno cose strane e incresciose prima che Muo si renda conto appieno della matrice di quell’insolito soprammobile.
«Muo posò lo sguardo sul modellino dell’aereo da combattimento, su cui non danzava più alcuna pagliuzza scintillante. Il rame dei bossoli si era scurito.
«Per puro caso gli saltò all’occhio un dettaglio: parecchi di quei bossoli portavano la stessa data. La verità gli si rivelò di punto in bianco: ogni nome corrispondeva a un prigionieri fucilato da lui, dall’ex tiratore scelto, e la data era quella dell’esecuzione. A volte ne aveva giustiziati più di uno nello stesso giorno. Ciascun bossolo era la testimonianza di una pallottola assassina, uscita da un fucile che aveva centrato il piccolo spazio compreso tra l'’ndice e il medio del condannato, dietro cui si trovava il cuore».
Il resto del libro lo lasciamo al piacere della vostra lettura. Perché Dai Sijie affronta problemi come la corruzione e la pena di morte senza lasciarsi sopraffare e scrivendo pagine addirittura esilaranti.
Se la vicenda in parte descritta non vi convince perché puzza di finzione ed esagerazione, in altre parole è romanzesca, prendete almeno per buona la storia vera racconta dal giornale cinese Caijing nel numero del 13 dicembre 2004. Parla di un omicida reo confesso che è quasi riuscito a evitare il carcere per sedici anni grazie all’influenza politica della sua famiglia, un po’ come Chen, il genero del sindaco nel libro di Dai Sijie.
Teatro della vicenda è la provincia di Heilongjiang, nel nordest della Cina, dove, il 26 maggio del 1988, Han Jianxum ha ucciso sua moglie Yang Yongxia e il figlio di un anno. Dopo l’arresto e la confessione, l’assassino è stato trasferito in una prigione dove, di fatto, ha potuto condurre una vita libera con la possibilità di rientrare a casa. Nel 1994 è stato scarcerato e si è trasferito in un’altra provincia. Nel frattempo gli inquirenti non hanno mai istruito il processo. La lentezza del tribunale era dovuta alle tangenti pagate dalla madre dell’omicida e alle pressioni esercitate da un potente uomo politico locale il cui figlio ha sposato la sorella minore di Han Jianxum. In tutti questi anni la famiglia della vittima si è battuta invano per la celebrazione del processo. La svolta è arrivata nel febbraio 2004, quando il boss politico che proteggeva l’assassino è stato arrestato per corruzione. Han Jianxum è stato di nuovo arrestato e il processo è iniziato.
Cina è il paese con il maggior numero di condannati a morte, anche se mancano statistiche ufficiali in materia. Tra i 65 reati figurano l'omicidio, il traffico di droga, reati economici, politici, d'opinione, la pirateria informatica e l’uccisione di animali protetti.
Vengono spesso organizzate manifestazioni di massa per la lettura della sentenza di morte, e l'esecuzione viene compiuta subito dopo: i condannati vengono mostrati al pubblico con la testa reclinata, le mani legate dietro la schiena e un cartello con il nome e l'indicazione dei crimini commessi legato al collo. Molti trascorrono il periodo che va dalla condanna all'esecuzione ammanettati e coi ferri alle caviglie. Gli organi del condannato vengono quasi sempre espiantati, ma senza chiedere il consenso alla famiglia.
Ecco alcuni reati che possono costare la condanna a morte:
Allevamento illegale di bestiame
Omicidio
Tentato omicidio
Omicidio colposo
Uccisione di una tigre
Rapina e rapina a mano armata
Stupro
Ferimento
Furto e furto ripetuto
Rapimento
Traffico di donne o bambini
Organizzazione della prostituzione
Organizzazione di spettacoli pornografici
Pubblicazione di materiale pornografico
Atti di teppismo
Disturbo dell’ordine pubblico
Distruzione o danneggiamento della proprietà pubblica o privata
Sabotaggio controrivoluzionario
Incendio
Traffico e spaccio di droga
Corruzione
Truffa
Concussione
Frode
Usura
Contraffazione
Rivendita di ricevute Iva
Evasione fiscale
Furto o fabbricazione illegale di armi
Possesso o vendita illegali di armi e munizioni
Furto o contrabbando di tesori nazionali e reliquie culturali
Spaccio di denaro falso
Ricatto.

Fonte: http://www.navecorsara.it

sabato 2 agosto 2008

Le Olimpiadi di Pechino cominceranno con una grande esplosione!

PECHINO (Reuters) - La cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Pechino aprirà l'evento -- considerato il più grande spettacolo della Terra -- in modo esplosivo.
Nella nazione che ha inventato la polvere da sparo, i fuochi d'artificio giocheranno un ruolo principale nello spettacolo, che durerà tre ore e mezzo, con il quale la Cina spera di stemperare le polemiche che hanno oscurato l'avvio dei Giochi.
Il nuovo stadio nazionale di Pechino, chiamato "Nido d'uccello" per la sua forma, ospiterà circa 10.000 figuranti, davanti a un pubblico televisivo di più di quattro miliardi di persone.
L'evento sarà anche uno dei più costosi della storia olimpica: secondo i media circa 100 milioni di dollari sono stati stanziati per le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi estivi -- più del doppio dei Giochi di Atene nel 2004.
Una ghiotta anticipazione della cerimonia è stata diffusa da una tv sudcoreana, che è riuscita a intrufolarsi dietro le transenne per filmare in segreto le prove la scorsa settimana.
Il filmato, che ha girato su Internet, mostra acrobati volare sulla pista, formazioni di kung-fu e immagini di balene.
"La cerimonia sarà spettacolare e magnifica", ha detto il francese Yves Pepin, esperto di eventi multimediali che ha collaborato all'organizzazione dello spettacolo.
"Sarà un modo per la Cina di mostrare al mondo ciò di cui è capace", ha aggiunto l'esperto a Reuters. "Penso che sarà il più grande spettacolo di questo genere mai visto".
Zhang Yimou, regista di film come "Lanterne rosse " e "La foresta dei pugnali volanti", ha lavorato per tre anni alla produzione, cercando di condensare 5000 anni di storia cinese in un segmento di 50 minuti che farà parte dello show. Lo spettacolo partirà otto minuti dopo le otto di sera, l'8 agosto del 2008. L'8 è un numero fortunato per la Cina, che dalla povertà e dall'isolamento è diventata la quarta economia del mondo.

venerdì 25 luglio 2008

Pechino 2008, la Cina presenta i suoi 639 atleti...

Intanto in Cina Inquinamento in calo del 20%...
Squadra da record per il Paese che ospiterà i Giochi Olimpici. Assalto ai botteghini, trentamila in coda per i biglietti. La polizia ha arrestato un giornalista che avrebbe dato un calcio a un agente. Nel villaggio spazi di preghiera per ogni fede religiosa!
Pechino -(Adnkronos/Ign)- Il Comitato Olimpico Cinese ha annunciato che il Paese prenderà parte ai Giochi con una squadra record di 639 atleti contro i 570 previsti inizialmente. "I nostri ragazzi hanno un'età media di 24 anni e 469 di questi gareggeranno per la prima volta in una Olimpiade", ha precisato il ministro dello Sport cinese, Liu Peng. La squadra al completo, inclusi allenatori e funzionari, sarà composta da 1.099 persone. Gli Stati Uniti hanno annunciato l'invio di 596 atleti e la Russia di 470.Intanto si sarebbero formate lunghe code allo Stadio Olimpico e agli altri punti vendita per aggiudicarsi i biglietti per gli eventi di Pechino 2008 in programma nella capitale. Trentamila persone hanno letteralmente preso d'assalto i botteghini per comprare gli ultimi 250.000 biglietti.Le forze dell'ordine hanno dovuto predisporre speciali misure di sicurezza per evitare che la situazione degenerasse. La polizia ha arrestato un giornalista di Hong Kong che secondo le autorità lavorerebbe per il South China Morning Post. Il reporter sarebbe finito in manette per aver colpito un agente con un calcio. Il giornalista avrebbe ammesso le proprie responsabilità, mentre il poliziotto sarebbe stato trasportato in ospedale e sottoposto ai controlli. Le code, che sono arrivate a snodarsi per due chilometri, non sono state un'esclusiva della capitale. Secondo l'agenzia di stampa Xinhua, il record di pazienza sarebbe stato stabilito dal "signor Xu Yongheng". L'uomo avrebbe raggiunto il botteghino con 48 ore di anticipo rispetto all'apertura, ma sarebbe stato ripagato dall'onore di essere stato il primo ad acquistare i preziosi ticket.Ormai tutto è pronto. Il villaggio olimpico di Pechino 2008 aprirà i battenti domenica e si prepara a ospitare 16.000 tra atleti e dirigenti provenienti da oltre duecento nazioni. In linea con le norme del Comitato olimpico internazionale, sono state considerate anche le esigenze degli atleti religiosi. Nella struttura appositamente realizzata, sono previsti spazi di preghiera per tutti i principali culti. Per rendere ancora più accogliente la visita durante le Olimpiadi di Pechino, sono state varate alcune misure antinquinamento che hanno già dato i primi frutti. Secondo fonti governative nel mese di luglio il livello di polveri sottili sarebbe calato del 20% e l'aria, precisano le autorità locali, sarebbe già oggi molto più respirabile.
Fonte: http://www.adnkronos.com

sabato 12 aprile 2008

Documentario sulla vita sociale ed economica in Cina...


Clicca sull'icona della bandiera Cinese per visualizzare il video del documentario realizzato da RAI3 sulla situazione economica e sociale nella Repubblica Popolare Cinese...

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!