Il sindaco di Finale Emilia, nel modenese, ha
iniziato a piangere all'alba e fino a sera, con gli occhi gonfi e rossi,
ha provato a trovare un alloggio a quattromila persone rimaste fuori
casa. Il responsabile della Protezione civile di un piccolo comune in
provincia di Ferrara ha dato ordini a forza di adrenalina e di rabbia
perché «scavare, togliere le lamiere e trovare dei morti è diverso che
decidere a tavolino cosa fare». I parroci guardano disperati le chiese
ridotte in mucchi di pietre. E chi non ha posto nelle tendopoli
allestite sotto la pioggia, si attrezza con gazebo e con le auto. Ognuno
lo guarda a modo suo questo terremoto che alle 4.04 ha fermato
l'Emilia-Romagna, inaspettato, avvenuto in un'area considerata a
media-bassa pericolosità sismica. Il bilancio è drammatico, anche se
vista l'intensità (sei grandi di magnitudo) sarebbe potuta andare anche
peggio: sei morti, centinaia di feriti, tremila gli sfollati.
Se
fosse avvenuto durante la settimana il numero delle vittime sarebbe di
gran lunga maggiore, viste le decine di piccole imprese che da domani
lasceranno a casa i propri operai non avendo letteralmente più i muri,
gli attrezzi e gli strumenti. La campagna di Bologna, Modena, Ferrara è
la più colpita. Coldiretti calcola danni ingenti agli allevamenti e alla
produzione di Parmigiano e di Grana Padano. Al momento incalcolabili
sono i danni al patrimonio artistico. Cinque persone sono morte sotto le
macerie. Nel bolognese una donna è morta per un malore causato
dall'ansia delle scosse notturne e, in serata, una donna di 86 anni che
si era sentita male è deceduta dopo il ricovero all’ospedale a causa di
un ictus.
La prima vittima, un marocchino di 29 anni, è rimasta schiacciata dal tetto dell'azienda Uru di Ponte Rondoni di Bondeno, nel ferrarese. Un altro operaio ha perso la vita mentre lavorava in turno alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino, dato in un primo momento per disperso nel crollo del tetto della fabbrica. Altre due vittime a Sant'Agostino nel reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche. Un'anziana signora, sempre nel ferrarese, sarebbe morta schiacciata nella sua abitazione secondo le ricostruzioni dei carabinieri. Una donna tedesca stava invece dormendo a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel bolognese, ed è morta per un malore causato dall'agitazione e dalla paura.
Il capo della protezione Civile, Franco Gabrielli, ha assicurato che la priorità sarà quella di sistemare al più presto le persone sfollate. Mentre il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha già chiesto lo stato di emergenza nazionale. Domani le scuole saranno chiuse per le verifiche dei tecnici. I danni alle chiese e alle strutture pubbliche sono al momento incalcolabili. A Finale Emilia è crollato mezzo castello e il duomo non esiste quasi più. Gli orologi dei campanili si sono fermati alle 4.04.
Il presidente del consiglio Mario Monti ha anticipato il rientro in Italia dal G8 in Usa: «Tenuto conto del tragico evento di Brindisi e del terremoto in Emilia Romagna ho deciso di partecipare solo alla fase iniziale del vertice Nato e poi di partire per essere in Italia domani in mattinata», ha spiegato il premier annunciando anche che «martedì il consiglio dei ministri dichiarerà lo stato di emergenza per il terremoto in Emilia Romagna».
La prima vittima, un marocchino di 29 anni, è rimasta schiacciata dal tetto dell'azienda Uru di Ponte Rondoni di Bondeno, nel ferrarese. Un altro operaio ha perso la vita mentre lavorava in turno alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino, dato in un primo momento per disperso nel crollo del tetto della fabbrica. Altre due vittime a Sant'Agostino nel reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche. Un'anziana signora, sempre nel ferrarese, sarebbe morta schiacciata nella sua abitazione secondo le ricostruzioni dei carabinieri. Una donna tedesca stava invece dormendo a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel bolognese, ed è morta per un malore causato dall'agitazione e dalla paura.
Il capo della protezione Civile, Franco Gabrielli, ha assicurato che la priorità sarà quella di sistemare al più presto le persone sfollate. Mentre il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha già chiesto lo stato di emergenza nazionale. Domani le scuole saranno chiuse per le verifiche dei tecnici. I danni alle chiese e alle strutture pubbliche sono al momento incalcolabili. A Finale Emilia è crollato mezzo castello e il duomo non esiste quasi più. Gli orologi dei campanili si sono fermati alle 4.04.
Il presidente del consiglio Mario Monti ha anticipato il rientro in Italia dal G8 in Usa: «Tenuto conto del tragico evento di Brindisi e del terremoto in Emilia Romagna ho deciso di partecipare solo alla fase iniziale del vertice Nato e poi di partire per essere in Italia domani in mattinata», ha spiegato il premier annunciando anche che «martedì il consiglio dei ministri dichiarerà lo stato di emergenza per il terremoto in Emilia Romagna».
Fonte: http://www3.lastampa.it
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