CAGNA AL GUINZAGLIO? |
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"La Politica è una cosa difficile, talvolta terribile, ma tuttavia umana! Anche nella Politica ci deve essere il disgusto, la pulizia! Non ci si può sporcare di fango, nemmeno per un'idea alta!" (Boris Eltsin - "Il diario del Presidente")
Come chiesto dai pm, Filippo Turetta è stato condannato all’ ergastolo per l’ omicidio , il sequestro e l’ occultamento del...
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9 - 10 - 11 FEBBRAIO GIORNO DELL'ONORE |
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BERLINO - (GERMANIA) - La Corte costituzionale tedesca ha stabilito che un piccola formazione neonazista di Germania, la "Heimat" (Patria, già Npd), venga esclusa dal finanziamento pubblico dei partiti per sei anni. La sentenza, di un genere senza precedenti, è stata trasmessa in diretta tv dal canale Phoenix. Pur sostanzialmente simbolica dato che il partito ha troppi pochi votanti e quindi non riceve più finanziamenti dal 2021, la sentenza potrebbe influenzare il dibattito su una possibile cancellazione dei fondi pubblici della ben più forte formazione di estrema destra dell'Afd, prevede l'agenzia Dpa. (ANSA).
Fonte: https://www.ansa.it/
A quasi due anni dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, la Nato ha dato il via alla sua più grande esercitazione militare congiunta dai tempi della Guerra fredda. Per la prima volta in 30 anni, tutti i 31 paesi dell’alleanza militare del Nord Atlantico coordineranno le loro truppe per rispondere a un attacco simulato in Europa, proveniente da est, per testare la propria capacità e velocità di reazione.STOP ESPANSIONE NATO -
RIFORMARE LO STATUTO OTAN -
PACE, DIPLOMAZIA, RISPETTO
“L’Alleanza dimostrerà la sua capacità di rafforzare l’area euro-atlantica attraverso lo spostamento transatlantico di truppe dal Nord America. Il rafforzamento avverrà durante uno scenario di conflitto emergente, simulato contro un avversario quasi al nostro livello”, ha detto il comandante in capo della Nato, il generale Christopher Cavoli, nella conferenza stampa di lancio dell’operazione.
Contrariamente a quanto riferito a Settembre 2023, quando l’esercitazione Steadfast Defender è stata annunciata la prima volta, saranno 90mila le truppe coinvolte e non solo 40mila. Il numero è inferiore solo all’esercitazione Reforger del 1988, durante la quale sono state spiegate 125mila unità. Parteciperanno anche più di 50 navi, dalle portaerei alle cacciatorpediniere, sottomarini, oltre 80 jet da combattimento, elicotteri, droni e almeno 1.100 mezzi corazzati, tra cui carri armati e veicoli da combattimento di fanteria. La simulazione durerà fino a maggio 2024 e comporterà un’imponente spostamento di truppe e mezzi da una sponda all’altra dell’Atlantico. Il tutto sarà coordinato dal comando operativo della Allied reaction force con sede in Italia, scelta come base principale lo scorso autunno, in concomitanza con la nomina dell’ammiraglio Giovanni Cavo Dragone a capo del Comitato militare della Nato. Per la prima volta, parteciperanno alle operazioni Nato anche la Finlandia, ultima arrivata nell’Alleanza, e la Svezia, che, nonostante sia ancora in attesa di ricevere il via libera alla sua adesione da parte della Turchia, sarà inclusa nell’esercitazione, portando il numero totale di paesi coinvolti a 32. Attenzione particolare sarà data al dispiegamento rapido delle forze al confine orientale della Polonia e nei paesi Baltici, confinanti con Russia e Bielorussia.
Nei prossimi mesi avrà luogo la più grande esercitazione mai realizzata dall’Alleanza Atlantica sin dalla fine della guerra fredda. I numeri parlano chiaro: nell’edizione 2024 di Steadfast Defender sarà ancora più grande di quanto preventivato nei mesi scorsi. Nelle fasi iniziali di pianificazione di quest’operazione simulata si parlava di circa 40.000 soldati; oggi il numero è più che raddoppiato, con il previsto coinvolgimento nelle manovre militari di oltre 90.000 uomini provenienti da tutti i Paesi membri dell’Alleanza, più la Svezia. Accanto a questi saranno coinvolte più di 50 navi, dalle portaerei ai cacciatorpedinieri, più di 80 jet da combattimento, elicotteri e droni, e almeno 1.100 veicoli da combattimento, tra cui 133 carri armati e 533 veicoli da combattimento di fanteria. L’ultima esercitazione di dimensioni simili è stata Reforger nel 1988, con 125.000 partecipanti.
Ad annunciare le nuove cifre è stato Cristopher Cavoli, il Supreme Allied Commander Europe (Saceur, il più alto grado militare del sistema di difesa integrato dell’Allenza Atlantica), durante una conferenza pubblica svoltasi pochi giorni fa in occasione dell’avvio dell’esercitazione, prevista per la prossima settimana. Con essa “la Nato dimostrerà la propria capacità di difesa dello spazio euro-atlantico in caso di minaccia militare, trasferendo truppe dagli Stati Uniti in direzione dell’Europa. Una chiara dimostrazione della nostra unità, della nostra forza e della nostra determinazione a proteggerci reciprocamente, a proteggere i nostri valori e l’ordine internazionale basato sul diritto” ha affermato il militare statunitense.
Cavoli ha anche annunciato che la Allied Reaction Force, la neo-istituita forza multinazionale e multidominio che fornisce ulteriori opzioni per rispondere rapidamente alle minacce e alle crisi in tutte le direzioni in tutto il territorio dell’Alleanza, si appoggerà al comando italiano del Nato Rapid Deployment Corps.
Gli alleati hanno approvato i piani regionali al vertice di Vilnius del 2023, ponendo fine a una lunga era in cui l’Alleanza non aveva percepito la necessità di piani di difesa su larga scala, poiché i Paesi occidentali erano impegnati in altri tipi di conflitti come quelli in Afghanistan e Iraq, e non vedevano la Russia post-sovietica non rappresentasse più una minaccia esistenziale.
Durante la seconda parte di Steadfast Defender, un’attenzione particolare sarà rivolta al dispiegamento della forza di reazione rapida della Nato sul fianco orientale dell’alleanza, e in particolare nei territori di Polonia e Stati Baltici, considerati più a rischio di un potenziale attacco russo. Altri territori su cui sarà posto il focus sono la Germania (come centro di smistamento dei rinforzi in arrivo) e i Paesi siti ai margini dell’alleanza, come Romania e Norvegia.
Norvegia che sarà invece, assieme a Finlandia e Svezia, uno dei teatri principali di Nordic Response, la seconda esercitazione Nato prevista per quest’anno. All’esercitazione, conosciuta come Cold Response fino allo scorso anno, parteciperanno più di 20.000 truppe della Nato provenienti da 14 diversi Paesi membri, accompagnate da 50 navi da guerra, sottomarini e altre imbarcazioni e più di 110 jet da combattimento, elicotteri e altri aerei. Nordic Response darà agli alleati l’opportunità di imparare a operare in questo ambiente vasto e complicato, di testare nuovi equipaggiamenti e tattiche e, infine, di prepararsi a lavorare e combattere senza problemi l’uno accanto all’altro.
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Fonte: https://www.wired.it/article/nato-esercitazione-militare-guerra-fredda/
Fonte: https://formiche.net/2024/01/steadfast-defender-esercitazione-nato-guerra-fredda-ecco-i-dettagli/
Padre della Repubblica Parlamentare Italiana, Presidente ancora molto amato dagli italiani. Sandro Pertini resta nel cuore degli italiani dove incarna ''il Presidente" per antomasia.
SANDRO PERTINI (SOCIALISTA) - EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA |
Pertini parlò della Nato come di una Santa Alleanza in funzione antisovietica, un'associazione di nazioni, quindi, che avrebbe portato in sé le premesse di una nuova guerra "...e non le premesse di una pace sicura e duratura".
"Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica. Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l'#UnioneSovietica ha fatto durante l'ultima guerra. Essa è la Nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze Occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l'#Europa dalla dittatura nazifascista!" #SandroPertini
Quella seduta del marzo 1949, segnò di fatto la sudditanza dell'Italia alla Nato, non solo l'adesione dell'Italia alla Nato. Oggi per la Nato l'Italia è pizza, mandolino e armi. Oltre che la più bella tra le portaerei: stesa sul Mediterraneo e in alcune isole tra le più belle di Mare Nostrum, a guardia di un mondo in ebollizione.
Pertini ci aveva visto giusto. Quello che resta l'unico e inimitabile Presidente degli Italiani, seppe incidere e restare nella mente degli italiani con gesti inediti. Fin dalla sua elezione, in un caldissimo giorno di luglio: al Quirinale ci andò a piedi, cordiale e disponibile con tutti. Per tutti i suoi sette anni continuerà a ricordare la Resistenza, non come un disco rotto fermatosi allo stesso punto, ma come un continuo sprone: capire "come" e "per chi" nacque la Repubblica era a suo avviso fondamentale.
Fu un faro, resta un faro. Fosse qui, sarebbe ancora a predicare perchè l'Italia che auspicava ancora non c'è. Cosa avrebbe detto dei privilegi, di un portavoce che guadagna più di un premier, dei conti salatissimi del ristorante di chi oggi governa l'Italia, degli scandali che ancora ammorbano il nostro paese? Dei giovani che fuggono se hanno coraggio e cervello e di quelli che restano a dibattersi senza lavoro e senza certezze? Degli operai defraudati del lavoro? Possiamo solo immaginarlo.
Un piccolo prezioso libro uscito a 20 anni dallo scandalo di Mani Pulite ha ricordato i richiami alla moralità di quello che resta il presidente più amato nella stra degli italiani. Il libro dovrebbe essere letto soprattutto dai giovani, perché Sandro Pertini amava parlare a loro e da loro si attendeva una Nuova Italia.
Il libro "Gli Uomini per essere liberi" porta la sua firma perché dentro ci sono i suoi pensieri. Riordinati e curati da Pietro Perri, vicepresidente della Fondazione Sandro Pertini, costituita dalla moglie Carla Voltolina il 23 settembre del 2002 (a 12 anni dalla morte del compianto Presidente e nei giorni in cui avrebbe compiuto 106 anni). Un volumetto che diventa un sorso di acqua fresca per uomini assetati.
E' soprattutto ben congeniato:Pietro Perri lavora sulle lettere private e sui discorsi pubblici (alcuni passati alla storia per la loro fermezza) di Sandro Pertini ed ogni brano è subito contestualizzato ma continuamente intrecciato con l'oggi. L'autore sembra guidarci a dire "cosa" Pertini avrebbe detto dei nominati, di un Parlamento svuotato della sua sovranità, dei corrotti e degli affaristi.
Ne esce un testo fondamentale a capire l'origine di tutti i mali. Pertini già dieci anni prima di Mani Pulite parla della mani sporche. Ci sono tutti i mali di oggi, tutto ciò che non è stato fatto, i valori che si sono persi per strada, primo fra tutti l'onestà e la rettitudine, continuamente nel pensiero di Pertini non come predica, ma come esortazione.
Nel libro si respira il vero concetto di libertà e democrazia, un messaggio che oggi resta modernissimo per il carico di delusione che si è posato sulle nostre spalle, per il bisogno che abbiamo di individuare parole davvero illuminanti e piene di speranza.
Sandro Pertini le possedeva. L'amara constatazione è che siamo rimasti fermi di almeno 50 anni. Possiamo ripartire? Sì, ma non senza ideali. Sandro Pertini, grazie alla rilettura intelligente e all'ordinatissimo lavoro redazionale di Pietro Perri, ce li offre. E' lì a ricordarci cosa possiamo essere, attraverso le struggenti lettere alla madre (che chiederà la Grazia mentre lui è in prigione e che lui rifiuterà) e attraverso le parole rivolte al cognato Umberto Voltolina.
"Sii sempre in ogni circostanza un uomo libero e pur di esserlo sii pronto a pagare qualsiasi prezzo e vivrai la tua vita e crederai in essa come sempre vi ho creduto io" gli scrisse Sandro Pertini. "Così, mio giovane fratello ed amico, parlando con te, ho ritrovato me stesso e cercando di rasserenare l'animo tuo ho rasserenato il mio".
Dalla prima all'ultima riga, le parole di Pertini vanno in un unica direzione, una sorta di vialetto dove sono stati piantati meravigliosi fiori: percorrendolo vi si incontra il fiore dell'onestà, della coerenza, del coraggio, dell'impegno, della libertà da ogni interesse, dell'amore per una vita intensamente vissuta e di senso. Dove "...o credi o non credi, o ami o non ami".
Sandro Pertini da Savona, classe 1896, politico, giornalista, antifascista italiano, era così: tutto d'un pezzo. Destinato a diventare il Settimo (e in assoluto il più amato) Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985, sale al Quirinale nell'anno in cui hanno da poco assassinato Aldo Moro. Il paese è sotto choc, e anche la sua elezione sembra un dei tanti rituali di una Repubblica a pezzi. Ma in realtà fin dai primi passi gli italiani capiranno di poter trovare in lui conforto.
Autore: Corona Perer
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북한군 합창단이 연주한 음악(희귀 영상) - Music Performed By The North Korean Military Chorus (Rare Footage) DPRK - NORTH KOREA - COREA DEL NORD - #DPRK - #NORTHKOREA...fonte: https://www.youtube.com/watch?v=fAcYS-_8L2s