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martedì 30 aprile 2024
30 APRILE 1945: ESATTAMENTE 79 ANNI FA, CON LA MORTE DI MUSSOLINI E HITLER, FINISCE IN EUROPA L'INCUBO DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE!!!
#accaddeoggi esattamente 79 anni fa: PER L'#EUROPA ED IL CONTINENTE AFRICANO, L'INCUBO DELLA #SECONDAGUERRAMONDIALE FINISCE! Il #29aprile 1945 il corpo di #BenitoMussolini fucilato il giorno prima, viene esposto a testa in giù in #piazzaleloreto a #Milano insieme ai corpi dell'amante #ClarettaPetacci ed a diversi gerarchi Fascisti! #AdolfHitler il #30aprile 1945 si suicida dentro il bunker a #Berlino insieme alla moglie #EvaBraun, l'armata rossa oramai è dentro i giardini del Reichstag! #liberazione #Fascismo #Nazismo #resistenza #Italia Per approfondire: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondiale
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lunedì 27 gennaio 2014
Giorno della Memoria - 27 Gennaio 2014 - (Che cos'è la giornata della memoria)
| Giorno della Memoria | |
|---|---|
L'entrata del campo di concentramento di Auschwitz con la tristemente celebre scrittaArbeit macht frei.
| |
| Tipo di festa | internazionale |
| Data | 27 gennaio |
| Celebrata in | |
| Oggetto della celebrazione | Apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. |
| Feste correlate | Giorno del ricordo |
| Data d'istituzione | 1º novembre 2005 |
| Altri nomi | Giornata della Memoria |
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto. È stato così designato il 1º novembre 2005 dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delleNazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria.[1] La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto.[2]
In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa.
Indice
[nascondi]Storia[modifica | modifica sorgente]
| Per approfondire, vedi Campo di concentramento di Auschwitz. |
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Auschwitz scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Ad Auschwitz, circa 10-15 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.
L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro a quel lager nazista.
In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi come quello di Chełmno e quello di Bełżec ma questi, essendo di sterminio e non di concentramento, erano vere e proprie fabbriche di morte dove deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo poche unità speciali.
Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebraico, è celebrato dagli stati membri dell'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[3] del 1 novembre 2005.
In Italia gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000 definiscono così le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria:
| « La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.[4] » |
I Giusti fra le Nazioni[modifica | modifica sorgente]
Al 22 gennaio 2014 il memoriale dello Yad Vashem riconosceva 24.811 persone come "Giusti fra le Nazioni", cioè i non ebrei che si sono impegnati, a rischio della vita, a soccorrere gli ebrei perseguitati.[5]. Tra le nazioni con il maggior numero di insigniti ci sono:
- Polonia (6.394 insigniti)
- Paesi Bassi + Indonesia (all'epoca colonia olandese) (5.269 insigniti)
- Francia (3.654 insigniti)
- Ucraina (2.441 insigniti)
- Belgio (1.635 insigniti)
- Lituania (844 insigniti)
- Ungheria (806 insigniti)
- Bielorussia (587 insigniti)
- Slovacchia (534 insigniti)
- Italia (563 insigniti)
- Germania (525 insigniti)
Esiste anche una Giornata europea dei Giusti che, sull'esempio del riconoscimento dato da Yad Vashem ai non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Shoah, ricorda le figure esemplari che si sono battute e si battono contro tute le persecuzioni e in difesa dei diritti umani. Il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito [6], su proposta di Gariwo[7], la Giornata europea dei Giusti per il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.
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domenica 26 febbraio 2012
Se Adolf Hitler nel 1945 avesse vinto la guerra? Come sarebbe stata oggi l'Europa?
L'interpretazione cristiana dell'uomo di Stato ce l'aveva lasciata De Gasperi in un discorso tenuto a Torino al Teatro Carignano del marzo del lontano 1946. Oggi vale la pena di rileggerlo quando incomincia così: «Ci sono in Vaticano dei preziosi monumenti letterari, dei preziosi cimeli e mi ricordo con quale venerazione aprivo il Palinsesto del de Repubblica di Cicerone; palinsesto che aveva ispirato al nostro Leopardi una poesia famosa. Ricordo con quale rispetto li aprivo perché sentivo che qui era l'unica politica che avrei potuto imparare. Politica a lungo metraggio, di lunga storica prospettiva. Qui c'erano i principi che il vecchio e antico filosofo e politico richiamava ponendo le basi della sua dottrina sopra la repubblica. Egli tra l'altro – e questo va ricordato perché diventato spirito del mio spirito, sangue del mio sangue, parte della mia direttiva e della mia vita politica – diceva: “Non vi è altra cosa in cui la virtù umana si appressi più alla divinità che il fondatore nuovi stati, nuove città o reggere gli antichi”. Voleva significare con ciò che non c'è compito più grave e di maggiore responsabilità ed elevatezza che quello di occuparsi, in posti direttivi, della politica degli stati. Ho sentito in quel momento e risento oggi, attraverso l'interpretazione cristiana, quello che gli antichi al tempo prima e al tempo augusteo, sentivano. Il reggere uno Stato crea un vincolo intimo con Dio, nostro padre, e crea una responsabilità che è immediata verso il popolo; ma verso il popolo come apportatore della divina volontà che ci regge». E qui finisce quella sua interpretazione cristiana dell'uomo di Stato così difficile oggi da applicarsi agli uomini politici di questa Europa che si lascia andare alle antiche lotte di potere. Anche se non ne vediamo le armature essi difendono prima i propri interessi, o comunque quelli del proprio paese senza ricordare che l'unità dei nostri popoli, fino a che si basa solo sulle avventure dell'economia non avrà futuro. Abitiamo nello stesso fazzoletto di terra e non siamo capaci di pensare prima di ogni cosa al bene comune lasciando da parte gli interessi personali. Dove abbiamo perduto lo slancio e la passione, l'onestà e la dirittura morale che avevano illuminato le figure dei grandi europei? Essi avevano il coraggio di una politica forte, mantenendo modesta la propria vita. Avevano capito, ognuno nel proprio paese che l'uomo che regge uno Stato può essere utile, non necessario e avevano l'umiltà di accettare questa situazione anche quando sentivano che il loro compito non era finito. Schuman, Adenauer e De Gasperi, tre veri cristiani hanno avuto, dopo la loro scomparsa, anni di silenzio e di disconoscenza. Oggi ritornano le loro figure sui nostri giornali, assieme ad altri grandi italiani che hanno dedicato alla storia e alla cultura la loro vita. Per restituire alla politica una dignità che i continui litigi, le maldicenze, le vanità, la voglia di potere hanno distrutto è da sperare che il loro esempio non resti solo un ricordo.
Fonte: http://www.nwo.it/
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lunedì 30 gennaio 2012
Accadeva oggi: 30 Gennaio 1933, Adolf Hitler nominato Cancelliere del Governo Tedesco dal Presidente Hindemburg...
30 Gennaio 1933: Hitler al potere...di Marco Innocenti |
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Inviato del «Sole 24 Ore» e autore
di numerosi libri sugli eventi mondiali e sul costume del nostro Paese, Marco Innocenti racconta i grandi fatti del passato e come l'Italia li visse
Il 30 Gennaio 1933 il vecchio Hindenburg nomina Hitler cancelliere e condanna a morte la Germania. «Quel giorno - dirà qualcuno - cominciò la Seconda guerra mondiale». Hitler, leader del partito di maggioranza relativa e giunto al potere con mezzi formalmente democratici, sembra l'innocuo fratello antipatico di Charlot; in realtà sarà un flagello di Dio. Ucciderà la democrazia, la legge, la morale, la pietà, il suo Paese e alla fine anche se stesso. E quando morirà, l'Europa sarà ridotta a un cimitero sotto la luna.
Il predestinato:
Perché Hitler va al potere? Come è possibile che un disadattato sociale, un miserabile, un artista da marciapiede, un disegnatore di cartoline invendute diventi l'uomo più potente del suo tempo? L'avventura del "vagabondo di Braunau" è una delle più sconcertanti della Storia. Torbido, monomaniaco, invasato, Hitler si sente un predestinato. Ha una grande capacità di illudersi e una magnetica forza di illudere. Assorbe come una spugna ansie e desideri, paure e pregiudizi del tedesco medio, e si appropria dei simboli del suo tempo: revanscismo, bellicismo, società di massa, orgoglio nazionale, antisemitismo. Cavalca la crisi economica che ha fatto a pezzi il ceto medio, dà speranza all'uomo della strada: è figlio della Grande Depressione e della Germania della sua stagione, interprete perfetto di una generazione che si nutre di irrazionalismo e odia l'illuminismo e la democrazia.
Il demagogo:
Grande persuasore, demagogo irresistibile, splendido oratore, abile manipolatore di coscienze, incendiario dominatore di folle, unisce una pratica antica a una moderna: il rituale dell'adunata di massa e l'ideologia esaltata dal microfono. Converte le grandi piazze in cattedrali del nazismo, umilia la ragione e inietta nei tedeschi la percezione del destino. Ha il diavolo in corpo, è portatore di una lucida pazzia. Scatena l'eccitata emozione delle masse, combina una miscela omicida di nazionalismo esasperato e di cupo nichilismo. Il suo sinistro carisma, il potere di seduzione e la propaganda martellante diventano il punto di riferimento e di raccolta della disperazione di un popolo.
Una diabolica tragedia:
Hitler è un profeta del facile, un predicatore dell'ovvio. Impone il grezzo semplicismo di pochi slogan: la vita è lotta, il forte abbatte il debole, la morale è stupidità e decadenza. E il 30 gennaio 1933, spinto da alcuni "utili idioti" e sottovalutato da chi non ne ha percepito la violenza dirompente, coglie il potere che gli offre la democrazia agonizzante di Weimar, pronto a seppellirne il cadavere e a mettere in scena la sua diabolica tragedia: una rappresentazione del male che durerà dodici anni e si concluderà come da copione, con un colpo di pistola nel bunker della morte.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com
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venerdì 27 gennaio 2012
IL GIORNO DELLA MEMORIA 27/01/2012
Il Giorno della Memoria (da http://it.wikipedia.org) è una ricorrenza istituita dal Parlamento italiano con legge n. 211 del 20 luglio 2000. L'Italia ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Il testo dell'articolo 1 della legge definisce così le finalità del Giorno della Memoria:
| « La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.[1] » |
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (maggiormente nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[2] del 1º novembre 2005.(vidia)
In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi, Chełmno e Bełżec, ma questi campi detti più comunemente di "annientamento" erano vere e proprie fabbriche di morte dove i prigionieri e i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo pochi "sonderkommando", che in italiano vuol dire unità speciale.
Tuttavia l'apertura dei cancelli ad Auschwitz, dove 10-15 giorni prima i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con sé in una "marcia della morte" tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa, mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager.
In Italia, sono ufficialmente più di 400 le persone insignite dell'alta onorificenza dei Giusti tra le Nazioni per il loro impegno a favore degli ebrei perseguitati durante l'Olocausto.[3]
Note
- ^ Legge 20 luglio 2000, n. 211 - Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. URL consultato il 27 gennaio 2011.
- ^ (EN) Resolution adopted by the General Assembly on the Holocaust Remembrance (A/RES/60/7, 1 November 2005). URL consultato il 27 gennaio 2011.
- ^ Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45, Milano, Mondadori, 2006.
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giovedì 1 settembre 2011
La Seconda Guerra (L'inizio) - World War 2 (Start) - 72 anni fa l'attacco dell'esercito Tedesco di Hitler in Polonia...
1° Settembre 1939
Alle ore 4,45 l’esercito tedesco varca la frontiera polacca, è scattato il Fall Weiss, (cioè il "Piano Bianco") come viene chiamata in codice l’operazione. Non hanno avuto alcun esito gli appelli di Leopoldo III, re dei Belgi, a nome suo e di altri sei piccoli Paesi europei, né le esortazioni del presidente americano Franklin Delano Roosevelt, né le suppliche di papa Pio XII, né infine la proposta di mediazione lanciata alla ventitreesima ora da Mussolini: è la guerra. I tedeschi sfondano la frontiera in più punti con 53 divisioni agli ordini del generale von Brauchitsch, suddivise in due gruppi di armate: lo Heeresgruppe Nord, al comando del gen. von Bock, e lo Heeresgruppe Sud del gen. von Rundstedt. Le singole armate sono comandate dai generali von Kluge, von Kiìchler, List. von Reichenau e Blaskowitz:alla testa delle unità corazzate ci sono i generali Guderian, Hoepner e von Kleist, nomi dei quali si sentirà parlare a lungo negli anni che seguiranno. Le difese polacche in poche ore sono sconvolte e travolte: i carri armati tedeschi si addentrano profondamente in territorio nemico. Nel porto di Danzica la vecchia corazzata e nave-scuola Schleswig-Holstein, di costruzione anteriore alla I guerra mondiale, bombarda le difese della baia della Westerplatte, dov’è l’arsenale della marina polacca. Lo stesso 1° settembre Danzica viene annessa al Reich, anche se l’atto ufficiale di integrazione nello Stato tedesco avverrà il I novembre successivo. L’esito dell’attacco è scontato in partenza: del resto le linee generali della spartizione della Polonia sono già previste nelle clausole segrete del patto russo-tedesco del 23 agosto: in linea generale, la linea di demarcazione tra Germania e URSS correrà lungo la linea dei fiumi Narew- Vistola-San. La Lituania entrerà nella sfera d’influenza tedesca, mentre in quella dell’URSS finiranno Estonia,Lettonia, Finlandia e Bessarabia (che dovrà essere restituita all’Unione Sovietica dalla Romania).
Fonte: http://digilander.libero.it/
domenica 15 maggio 2011
15 Giugno 1939: Adolf Hitler stampa moneta propria, senza signoraggio bancario!
Giugnodel 1939: “La legge sulla Reichsbank”
Il 3 Settembre 1939 Inghilterra e Francia dichiareranno guerra alla Germania! Erano trascorsi solo 3 mesi!
L'usura finanaziaria e bancaria internazionale aveva fretta!
Una "infezione" simile NON poteva attecchire in tutta l'Europa!
Il 3 Settembre 1939 Inghilterra e Francia dichiareranno guerra alla Germania! Erano trascorsi solo 3 mesi!
L'usura finanaziaria e bancaria internazionale aveva fretta!
Una "infezione" simile NON poteva attecchire in tutta l'Europa!
In Germania, per la prima volta da quando, nel 1695 si era imposto il signoraggio, un governo aveva avuto il coraggio e la forza di nazionalizzare la banca di emissione, riacquistando, così, la proprietà della moneta.
Gli avvenimenti successivi – ci riferiamo ovviamente al secondo conflitto mondiale – hanno messo in ombra questo evento di portata storica.
Le “democrazie occidentali”, che pure poco o nulla avevano fatto per salvare quell’abborracciata anomalia statale battezzata a Versailles Cecoslovacchia e da loro vezzeggiata e armata in funzione antitedesca, scoprirono all’improvviso l’irrefrenabile desiderio, l’imprescindibile necessità di “morire per Danzica”.
Nessuno storico, almeno a nostra conoscenza, ha mai correlato i due fatti, il che indurrebbe a ritenere che, secondo gli ufficiali sacerdoti di Clio, i due avvenimenti, lo scoppio delle ostilità e la nazionalizzazione della banca di emissione, corrano su binari diversi, mai destinati ad incontrarsi.
E questo è, quantomeno per quegli storici così attenti alla componente economica, decisamente strano.
Tutti hanno accettato di buon grado e come incontrovertibili le motivazioni ufficiali di Francia e Gran Bretagna.
E questo è, quantomeno per quegli storici così attenti alla componente economica, decisamente strano.
Tutti hanno accettato di buon grado e come incontrovertibili le motivazioni ufficiali di Francia e Gran Bretagna.
Eppure è ingenuo pensare che i governi inglese e francese nel dichiarare guerra alla Germania palesassero le reali motivazioni in forza delle quali decidevano di entrare in conflitto. Del resto, se “morire per Danzica” destava già non poche perplessità fra il popolo e l’esercito francese, come avrebbero mai reagito questi ad una parola d’ordine che suggerisse di morire per il signoraggio?
A guerra finita, le potenze occupanti hanno provveduto a eliminare quest’anomalia bancaria tedesca, da loro vista come un pericoloso focolaio di infezione.
A guerra finita, le potenze occupanti hanno provveduto a eliminare quest’anomalia bancaria tedesca, da loro vista come un pericoloso focolaio di infezione.
- Gli americani hanno provveduto con la Legge n. 60 del 1° marzo 1948 (Militärregierung Deutschland, Amerikanisches Kontrollgebiet, Gesetz Nr. 60 vom 1. Marz 1948)
- Gli inglesi con l’Ordinanza n. 129, del 1° marzo 1948 (Militärregierung Deutschland, Britisches Kontrollgebiet, Verordnung Nr. 129 vom 1. März 1948)
- I francesi con l’Ordinanza 203 del 26 marzo 1949 (Militärregierung Deutschland, Französisches KontroUgebiet, Verordnung Nr. 203 vom 26. März 1949).
Non siamo in grado di fornire al lettore gli estremi della norma promulgata nel settore sovietico, del resto se si pensa che la Gosbank – la banca di emissione sovietica – era anch’essa privata e contava fra i suoi soci il miliardario “americano” Armand Hammer, è diffìcile pensare che abbiano tardato ad emettere una norma del genere.
C’erano voluti poco meno di dieci sanguinosi anni e qualche milione di morti, ma, finalmente, l’ordine era stato ripristinato e gli affari potevano riprendere il loro corso usuale.
Per garantirsi, però, un lungo sonno indisturbato ed evitare il ripetersi di analoghi “crimini” era necessario demonizzare l’avversario ed esporlo al ludibrio dell’universo mondo. E anche questo è puntualmente avvenuto.
Il governo del Reich ha approvato la seguente legge, che viene così emanata :
La Banca Tedesca del Reich è, in quanto banca d’emissione, alle dirette dipendenze della totale sovranità del Reich.
È al servizio della realizzazione degli scopi fissati dal governo nazionalsocialista nei limiti della sfera di competenza affidatale, soprattutto per la garanzia del valore della valuta tedesca. Per regolamentare i rapporti giuridici della Banca del Reich, costituita con la legge del 14 Marzo 1875 (RGBI. S. 177), il governo del Reich ha approvato la seguente legge, che viene qui proclamata:
I. Forma giuridica e Incombenze
§1
(1) La Banca Tedesca del Reich fa capo direttamente al Führer e Cancelliere del Reich.
(2) È persona giuridica di diritto pubblico con sede a Berlino. Può istituire delle filiali.
§2
I compiti della Banca Tedesca del Reich derivano dalla sua posizione di banca d’emissione del Reich. Essa sola ha il diritto di emettere banconote. Deve inoltre regolamentare le transazioni e le operazioni finanziarie in Germania e all’estero. Deve anche provvedere alla utilizzazione dei mezzi economici disponibili dell’economia tedesca nel modo più appropriato per l’interesse collettivo e politico-economico.
II. Direzione e Amministrazione
§3
(1) La Banca Tedesca del Reich è diretta e amministrata dal presidente e dagli altri componenti del comitato direttivo, secondo le disposizioni e con la supervisione del Führer e Cancelliere del Reich.
(2) Nel comitato direttivo della Banca del Reich, è il presidente che prende le decisioni.
§4
Il Führer e Cancelliere nomina il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo. Egli decide la durata del loro incarico.
Gli stipendi, gli assegni di aspettativa, le pensioni e le pensioni di guerra del presidente della banca e degli altri componenti del comitato direttivo, vengono definiti da un contratto con la Banca Tedesca del Reich. II contratto necessita dell’approvazione del Führer e Cancelliere del Reich.
Il Führer e Cancelliere del Reich può rimuovere il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo in qualsiasi momento, nel rispetto della salvaguardia dei diritti contrattuali.
Questo fu l'unico motivo per il quale TUTTO il democratico mondo, soggiogato dall'USURA bancaria internazionale, dichiarò la GUERRA di AGGRESSIONE al per nulla politically correct Adolf Hitler!
C’erano voluti poco meno di dieci sanguinosi anni e qualche milione di morti, ma, finalmente, l’ordine era stato ripristinato e gli affari potevano riprendere il loro corso usuale.
Per garantirsi, però, un lungo sonno indisturbato ed evitare il ripetersi di analoghi “crimini” era necessario demonizzare l’avversario ed esporlo al ludibrio dell’universo mondo. E anche questo è puntualmente avvenuto.
Il governo del Reich ha approvato la seguente legge, che viene così emanata :
La Banca Tedesca del Reich è, in quanto banca d’emissione, alle dirette dipendenze della totale sovranità del Reich.
È al servizio della realizzazione degli scopi fissati dal governo nazionalsocialista nei limiti della sfera di competenza affidatale, soprattutto per la garanzia del valore della valuta tedesca. Per regolamentare i rapporti giuridici della Banca del Reich, costituita con la legge del 14 Marzo 1875 (RGBI. S. 177), il governo del Reich ha approvato la seguente legge, che viene qui proclamata:
I. Forma giuridica e Incombenze
§1
(1) La Banca Tedesca del Reich fa capo direttamente al Führer e Cancelliere del Reich.
(2) È persona giuridica di diritto pubblico con sede a Berlino. Può istituire delle filiali.
§2
I compiti della Banca Tedesca del Reich derivano dalla sua posizione di banca d’emissione del Reich. Essa sola ha il diritto di emettere banconote. Deve inoltre regolamentare le transazioni e le operazioni finanziarie in Germania e all’estero. Deve anche provvedere alla utilizzazione dei mezzi economici disponibili dell’economia tedesca nel modo più appropriato per l’interesse collettivo e politico-economico.
II. Direzione e Amministrazione
§3
(1) La Banca Tedesca del Reich è diretta e amministrata dal presidente e dagli altri componenti del comitato direttivo, secondo le disposizioni e con la supervisione del Führer e Cancelliere del Reich.
(2) Nel comitato direttivo della Banca del Reich, è il presidente che prende le decisioni.
§4
Il Führer e Cancelliere nomina il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo. Egli decide la durata del loro incarico.
Gli stipendi, gli assegni di aspettativa, le pensioni e le pensioni di guerra del presidente della banca e degli altri componenti del comitato direttivo, vengono definiti da un contratto con la Banca Tedesca del Reich. II contratto necessita dell’approvazione del Führer e Cancelliere del Reich.
Il Führer e Cancelliere del Reich può rimuovere il presidente della banca e gli altri componenti del comitato direttivo in qualsiasi momento, nel rispetto della salvaguardia dei diritti contrattuali.
Questo fu l'unico motivo per il quale TUTTO il democratico mondo, soggiogato dall'USURA bancaria internazionale, dichiarò la GUERRA di AGGRESSIONE al per nulla politically correct Adolf Hitler!
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La legge sulla Reichsbank (15 giugno 1939) Il III Reich nazionalizza la banca di emissione,
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giovedì 24 febbraio 2011
Il Cinema 3D - La Germania Nazista aveva inventato i filmati in tre dimensioni prima ancora degli Americani!
Gli americani pensavano di essere stati i primi ad inventarlo, ma sono stati i tedeschi, e per di più in epoca nazista, a batterli sul tempo: stiamo parlando della tecnologia 3D che, come rivela il regista Philippe Mora, era stata già sperimentata dai nazisti nel 1936. La prova viene da alcuni spezzoni conservati nell’Archivio Federale di Berlino sotto la voce 'Raum film', Film spaziali.
Si tratta di due filmati brevi, complessivamente della durata di 30 minuti, realizzati con un prisma di fronte a due lenti su pellicola 35 mm. Nei filmati viene mostrata prima la preparazione di alcuni bratwursts e poi sei ragazze protagoniste di una gita
A quanto sembra i filmati erano stati commissionati a uno studio indipendente dal Ministro della Propaganda Goebbels. E proprio la spaventosa efficienza della macchina della propaganda nazista avrebbe spinto a un simile avanzamento tecnologico.
Il regista Philippe Mora ha intenzione di girare un documentario proprio sulla propaganda hitleriana, dunque questi due spezzoni di 3D ante-hollywoodiani sono per lui preziosissimi. Le rivelazioni legate ai mass media nazisti sono proprio pane per i denti di Mora, che già nel film ‘Svastica’, del 1973, aveva mostrato alcuni filmati a colori girati da Adolf Hitler e la compagna Eva Braun a Obersalzberg, sulle Alpi Bavaresi.
Articolo di Francesca Di Belardino
Fonte: http://it.movies.yahoo.com
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mercoledì 30 aprile 2008
1936-1939: QUANDO HITLER POTEVA ESSERE FERMATO…
1922: Quando all’inizio del 1922 il Primo Ministro Britannico Lloyd Gorge indice a Genova una Conferenza Europea che si propone di riunire per la prima volta dal primo dopo-guerra del ’15-’18 i Paesi vincitori, i neutrali ed i vinti, mancano solo pochissimi mesi da quel 28 Ottobre in cui le Camicie Nere Mussoliniane, alla testa di una brigata formata anche dai reduci della Prima Guerra Mondiale, dai Nazionalisti e da alcuni Monarchici delusi dallo Stato marceranno su Roma ed obbligheranno Re Vittorio Emanuele III° a nominare come Primo Ministro del Regno d’Italia sua eccellenza Benito Mussolini.
Alla Conferenza Europea parteciperanno anche la Germania e la Russia; il 10 Aprile 1922, il Lunedì della settimana Santa, si inaugurano i lavori: vi partecipano in rappresentanza dei rispettivi Stati Nazionali tutti i Ministri degli Esteri e quasi tutti i Capi di Governo; tutti i giornalisti dei maggiori e più importanti quotidiani di fama internazionale sono presenti a Genova, si aspettano grandi eventi sensazionali…la notizia che più ha attratto i giornali di mezza Europa è la presenza, al tavolo della Conferenza dei Ministri, della “malvagia” Germania e della Russia “bolscevica”! L’incontro tra la Germania del Kaiser e la Russia Rivoluzionaria sarà tutt’altro che scortese, anzi, i due Ministri dei rispettivi Paesi cominceranno una serie di colloqui “amichevoli” in separata sede soprattutto per il tentativo di queste due grandi Nazioni di non diventare le “vittime” sacrificali della divergenza che era nata durante la Conferenza tra la Francia e l’Inghilterra.
E la notizia sensazionale non tarda ad arrivare: il 16 Aprile 1922 alle ore 18 si apprende con grande sorpresa di tutti che il Ministro degli Esteri Tedesco Walter Rathenau ha firmato un’ora prima a Rapallo un trattato speciale con il Commissario agli Affari Esteri Sovietico Chricherin; in questo trattato la Germania condonava ai Sovietici i risarcimenti dei danni di guerra così come allo stesso modo i Russi si impegnavano a condonare i risarcimenti Tedeschi, inoltre la Germania metteva al servizio dei Russi le proprie attrezzature industriali che non poteva più utilizzare e i due Paesi riconoscevano reciprocamente i loro confini Nazionali ed infine si impegnavano a cooperare sul piano economico-finanziario.
Un vero fulmine a cielo sereno; 6 mesi prima della marcia su Roma tra la Germania e la Russia scoppia l’idillio, per raggirare il Trattato di Versailles i Tedeschi daranno inizio ad una collaborazione economico-militare in territorio Sovietico che paradossalmente andrà a rafforzare il sistema politico-finanziario dei due futuri Dittatori d’acciaio: Stalin e Hitler!
Il primo centro d’addestramento Germano-Sovietico per l’aviazione viene inaugurato a Lipetsk, il primo centro d’addestramento per i mezzi corazzati viene aperto a Kazan.
Uno dei Generali Tedeschi che prese parte agli addestramenti delle truppe Tedesco-Sovietiche, Ernst Kostring, ricorderà nelle sue memorie che gli esperimenti bellici si spingevano fino ai test delle bombe chimiche per cui erano stati messi a disposizione dal Governo Russo vasti territori ed interi villaggi precedentemente evacuati.
La cooperazione tra i due Paesi dura addirittura 11 anni! Crolla il Kaiser, crolla la Repubblica di Weimar, nasce il Terzo Reich Hitleriano profondamente anti-Comunista e proprio in concomitanza dell’ascesa del Nazional-Socialismo in Germania nel 1933 i rapporti tanto idilliaci Germano-Sovietici si interrompono bruscamente.
Ma la Lutwaffe ed i panzer Tedeschi sono già perfezionati e sono nati in territorio Sovietico; nel 1930, 3 anni prima dell’avvento di Hitler al potere, gli Stati Maggiori dell’esercito Tedesco in comune accordo con gli Stati Maggiori dell’Armata Rossa organizzano in Russia grandi manovre militari, giorni e giorni di addestramento e di “guerra simulata” che perfezioneranno i due più grandi e forti eserciti d’Europa.
Nel 1939 lo stesso Goring, Capo della Lutwaffe, dichiarò che l’aviazione Tedesca non avrebbe mai potuto raggiungere un così alto livello di potenza militare in così breve tempo se non si fosse adeguatamente addestrata e preparata in tutti quegli anni della cooperazione Germano-Sovietica e questo valeva anche per i reparti corazzati e motorizzati.
E da quegli anni di perfezionamento e di addestramento, anche l’Armata Rossa ne usciva più rafforzata, più moderna e più forte di prima.
1933: Nel mese di Gennaio del 1933 Hitler sale al potere, come scritto prima, la cooperazione tra i due Stati dittatoriali si interrompe ma come sappiamo nonostante le divergenze ideologiche, tra i due Governi permane un leggero legame di “simpatia” legato da un filo sottile che li riunirà nel patto Molotov-Ribbentrop (Agosto 1939) sulla bieca spartizione della Polonia.
Due anni prima, nel 1931, un Generale Russo, Tukhachevsky, sarà messo a capo dell’Armata Rossa nella carica specifica di Vice-Commissario per gli Affari Militari e Navali inoltre sarà membro del Consiglio Rivoluzionario Militare e del Consiglio del Lavoro e della Difesa che era il più alto consesso Governativo della Difesa dell’Unione Sovietica; anche Tukhachevsky aveva partecipato agli addestramenti Germano-Sovietici ed era stato addirittura ammesso ai corsi di perfezionamento presso lo Stato Maggiore dell’esercito Tedesco in Germania, nella Reichswehr.
Nonostante ciò, il Generale Russo non era affatto un uomo al quale piaceva la Germania, anzi, verso i Tedeschi nutriva un forte senso di diffidenza; al contrario Stalin, come Lenin in passato e come la maggior parte dei dirigenti Sovietici, nutriva un senso di “simpatia” e di “ammirazione” verso una Germania che avevano da sempre considerato la Patria dei loro grandi maestri e padri fondatori della dottrina del Comunismo: Karl Marx ed Engels.
1936: Mentre a Berlino, nella Germania Nazista, fervono i preparativi per le Olimpiadi, Tukhachevsky che è stato precedentemente designato Comandante in Capo in tempo di guerra ed è salito al grado di Maresciallo, esibisce al Mondo la potenza dell’Armata Rossa: 1.300.000 uomini sotto le armi, 3.000.000 di uomini sono il potenziale considerando i riservisti.
Nello stesso anno la Germania stipulerà il trattato “Anti-Comintern” con il Giappone Imperiale di Hirojto.
Con o “contro” la Germania? Hitler in quegli anni si avvicina sempre di più all’Italia Mussoliniana (i due paesi nel 1936 costituiscono l’Asse Roma-Berlino) che si concretizzerà con il famoso “Patto d’Acciaio” (firmato il 22 Maggio 1939) che legherà per sempre il Duce al Fuhrer.
Anche in Italia esistono però gli opposti fronti di corrente: gli anti-Tedeschi sono capeggiati dal genero del Duce, il Conte Galeazzo Ciano nominato Ministro degli Esteri Italiano.
In Russia la situazione è più complicata perché Stalin in persona vorrebbe avvicinarsi di più ad Hitler per “usarlo” come un “rompighiaccio” (espressione usata spesso da Stalin in quegli anni) contro le potenze occidentali e dare l’avvio alla Rivoluzione Proletaria che avrebbe dovuto consegnare l’Europa intera alla causa bolscevica e Comunista.
Tukhachevsky no, lui lavorava per preparare una guerra preventiva contro Hitler, aveva letto a fondo il “Mein Kampf” e conosceva benissimo il potenziale dell’esercito Tedesco, l’aveva provato con “mano” durante i suoi anni di perfezionamento in Germania nel periodo della cooperazione decennale Russo-Tedesca; temeva la Germania Nazista proprio perché era a conoscenza dei sentimenti visceralmente anti-bolscevichi ed anti-russi di Hitler e dei suoi fedeli dirigenti Nazional-Socialisti, oltretutto questi sentimenti erano stati ben messi in chiaro sulla carta nel “Mein Kampf” dove Hitler aveva espressamente dichiarato che il popolo Tedesco avrebbe dovuto necessariamente espandersi ad Est oltre i suoi confini naturali per la sopravvivenza stessa della Germania, per riappropriarsi del suo “spazio vitale”!
Stalin non aveva mai letto il “Mein Kampf” ed anche se lo avesse letto, il suo forte cinismo politico ed il suo smisurato egocentrismo non lo avrebbe mai fatto arretrare di un solo passo dalla decisione che di lì a poco avrebbe preso: l’Unione Sovietica dovrà scendere a patti con la Germania di Hitler, con o senza Tukhachevsky!
Il Maresciallo Tukhachevsky intanto, ignaro del dramma che sta per consumarsi all’ombra del Cremlino, il 19 Gennaio del 1936 si reca a Londra in rappresentanza del Governo Russo ai funerali del Re Giorgio V° d’Inghilterra; alle esequie il Maresciallo Russo conoscerà anche il Capo di Stato Maggiore dell’esercito Spagnolo Francisco Franco che era in rappresentanza della Repubblica Spagnola, quella Repubblica che a breve lui stesso contribuirà con l’aiuto della Germania e dell’Italia a rovesciare, durante la guerra civile, per instaurare il suo Regime Fascista.
I “rossi” Spagnoli, aiutati ma non troppo, dai Sovietici, saranno sconfitti…l’inizio della guerra civile spagnola contribuirà a rafforzare sempre di più in Tukhachevsky l’idea di una guerra preventiva contro Hitler.
Il funerale di Re Giorgio V° inoltre permette a Tukhachevsky di organizzare grazie al suo fedele addetto militare dell’ambasciata Sovietica a Londra, Putna, una serie di incontri segreti con i Capi dello Stato Maggiore Militare Inglese.
Il Maresciallo Sovietico espone i suoi piani forte dei numeri e della potenza militar-industriale dell’Armata Rossa:
Costituire un’alleanza tra Inghilterra, Francia, Unione Sovietica, Cecoslovacchia al fine di contenere lo sviluppo economico e militare della Germania Nazista.
Attacco preventivo dei 4 eserciti Europei alla Germania coinvolgendo anche l’esercito Polacco, copertura aerea della Cecoslovacchia da parte dell’aviazione Russa durante l’avanzata degli eserciti, sbarco aereo-navale nella Prussia, avanzata dell’Armata Rossa attraverso la Lettonia e la Lituania.
Gli Inglesi sono molto scettici, anzi sono molto restii ad appoggiare il piano di una guerra preventiva così lasciano il Maresciallo Sovietico con un pugno di mosche in mano.
Il 9 Febbraio 1936 lascia Londra e si reca a Parigi, dopo gli Inglesi cerca di convincere i Francesi visto e considerando il fatto che la Francia confina direttamente con la Germania e potrebbe essere più interessata alla questione di una minaccia Nazista che incombe sull’Europa occidentale.
Il 10 Febbraio 1936, in Rue de Grenelle, strada in cui si trova a Parigi l’Ambasciata Sovietica, il Maresciallo Tukhachevsky organizza una riunione segreta tra gli addetti militari Sovietici di stanza a Praga (Cecoslovacchia), Berlino (Germania), Varsavia (Polonia) e Parigi (Francia) per definire il suo piano di attacco preventivo.
L’addetto militare Sovietico che lavora a Varsavia comunica l’esito positivo dei suoi contatti con il Governo Polacco: la Polonia è pronta alla guerra in caso di attacco militare alla Germania da parte degli Stati Europei Occidentali, l’esercito Polacco penetrerebbe in suolo Tedesco occupando la Slesia e il corridoio di Danzica.
L’addetto militare Sovietico a Praga comunica che il Governo Cecoslovacco è favorevole alla guerra preventiva e lancerà il suo esercito verso Monaco e Berlino non appena gli eserciti Europei dichiareranno guerra a Hitler.
Sulla stessa linea anche gli altri partecipanti alla riunione; forte di queste a lui favorevolissime notizie, Tukhachevsky il giorno dopo si reca a visitare lo Stato Maggiore dell’esercito Francese ma qui, convenevoli a parte, riceve un’imprevista “doccia fredda” dal Comandante in Capo Francese, il Generalissimo Gamelin.
La sua risposta è perentoria: “La Francia non abbandonerà mai la sua posizione difensivista e non muoverà il suo esercito contro la Germania a meno che non venga attaccata dal Terzo Reich!” Tukhachevsky deluso risponderà: “Ma sarà troppo tardi a quel punto!!!” Gamelin non arretra: “La politica a cui s’ispira la Francia è nettamente contraria alla guerra preventiva inoltre il popolo Francese la disapproverebbe!” Tukhachevsky del resto ha ignorato che i Francesi erano stati avvertiti preventivamente dagli Inglesi sui suoi piani militari anti-Tedeschi esposti a Londra qualche giorno prima; l’Inghilterra era molto scettica sull’esito della guerra preventiva targata Tukhachevsky ed il suo scetticismo aveva contagiato ovviamente anche la Francia che camminava di pari passo con l’alleato Britannico.
Dunque, Cecoslovacchia e Polonia favorevoli alla guerra preventiva contro Hitler, Francia e Inghilterra nettamente contrarie…ma la Cecoslovacchia e la Polonia non si sarebbero mai mosse senza l’entrata in guerra delle due democrazie occidentali, dunque il piano si era arenato a metà strada.
Il Maresciallo Sovietico rientra a Mosca amareggiato, ma ancora convinto in pieno della necessità di un attacco militare preventivo alla Germania Nazista e purtroppo questa sua incrollabile convinzione lo “condannerà a morte”!
Come già detto prima, Stalin nel 1936 ha le idee molto chiare su come affrontare i suoi futuri rapporti con Hitler e quando viene riunito il Soviet Supremo dopo i funerali di Re Giorgio V° a Londra, Tukhachevsky prende la parola, ma il suo duro discorso ha l’effetto di una “bomba” che esplode improvvisamente all’interno di una stanza chiusa: denuncia pubblicamente e apertamente la Germania Nazista come uno stato militarmente aggressivo, minaccioso, pericoloso da cui l’Unione Sovietica stessa si deve tutelare e difendere; si appella alle due democrazie occidentali, Francia e Germania, richiamandole al serio e incombente pericolo militare Nazista, “la guerra è ormai inevitabile, la cosa più saggia per tutti noi sarebbe di preparasi immediatamente”, cita poi un passo del “Mein Kampf” che lui stesso conosce quasi a memoria, “…il destino sembra mostrarci la via, consegnando la Russia al Bolscevismo, si priva il popolo Russo dell’intelligenza necessaria alla creazione e al mantenimento di un organismo di uno Stato; l’immenso impero dell’Est è maturo per il crollo. La fine della dominazione ebrea in Russia, sarà anche la fine della Russia come Stato…” Hitler poneva allo stesso piano Comunisti ed Ebrei, anzi, Bolscevichi ed Ebrei per Hitler erano la stessa cosa e questo si evince dal passo del “Mein Kampf” quindi, sconfiggendo il Bolscevismo in Russia si sarebbe distrutto lo Stato Sovietico che sarebbe stato assorbito dal Terzo Reich, proprio come prevedeva Hitler nei suoi piani di espansione militare.
Già nello stesso anno del 1936 Hitler aveva occupato militarmente la Renania denunciando e disattendendo gli accordi di disarmo che erano stati imposti alla Germania dalla “Società delle Nazioni” dopo la Prima Guerra Mondiale, dunque come dare torto a Tukhachevsky?
Eppure la codardia delle democrazie occidentali che erano “sorde” e “cieche” anche davanti all’evidenza, gli davano “tacitamente” torto, come invece molto “esplicitamente” torto gli dava il suo Capo Supremo Stalin, l’uomo d’acciaio che per primo avrebbe dovuto “disprezzare” colui che lo poneva allo stesso piano degli “Ebrei”, colui che avrebbe voluto “sterminare” lui e la sua cricca Bolscevica, colui che voleva “cancellare” dalla storia il suo Stato Sovietico, colui che all’anagrafe si chiamava Adolf Hitler.
Invece, paradossalmente, durante la riunione del Soviet Supremo, Stalin stava in cuor suo “disprezzando” colui che aveva contribuito a rafforzare l’Armata Rossa, colui che aveva fatto dell’esercito Russo la forza armata tra le più forti e possenti d’Europa, Stalin stava “disprezzando” il Maresciallo Tukhachevsky, il militare che lo stava sfidando apertamente davanti all’assise di tutto il Partito Comunista e di tutto il Governo Nazionale, il Maresciallo che “odiava” Hitler e il Nazismo e che aveva servito fedelmente la Russia e la causa Comunista.
I “paradossi” e le “anomalie” della Storia ci sorprendono sempre, in ogni modo quel discorso così duro ed esplosivo aveva avuto eco in tutto il Mondo Occidentale ma non aveva comunque avuto l’effetto voluto da Tukhachevsky, le coscienze “democratiche” erano rimaste “dormienti”! Francia e Inghilterra erano rimaste sulla stessa opinione: non belligeranti contro la Germania.
Soprattutto la Francia, umiliata pochi anni dopo da Hitler, si pentirà amaramente per non aver appoggiato i progetti di Tukhachevsky.
1937: L’Asse Roma-Berlino si evolve e si rafforza nel Patto Anti-Comintern con l’inserimento nell’Alleanza dell’Italia insieme alla Germania ed al Giappone, potenza imperiale dell’estremo Oriente guidata dall’Imperatore Hirojto.
Nello stesso anno l’Italia di Mussolini abbandona la “Società delle Nazioni” (la progenitrice dell’ONU attuale).
Stalin intanto decide di “sbarazzarsi” dell’ingombrante e troppo potente, troppo
popolare per i suoi gusti, il povero e onesto Maresciallo Tukhachevsky.
Non avendo veri pretesti per toglierlo ufficialmente dal Comando dell’Armata Rossa, incarica il Commissario agli Affari Interni Lejov che controlla anche i servizi segreti russi, di organizzare un vero e proprio complotto contro Tukhachevsky con la complicità dei servizi segreti tedeschi che non vedono l’ora di togliere di mezzo quello che considerano il loro nemico numero uno.
Del resto, in Germania oramai si è a conoscenza sia dei piani per la guerra preventiva sia dell’antipatia e dell’ostilità di Tukhachevsky verso il Governo Tedesco.
Sarà Heydrich, il fedele aiutante del Capo delle SS Himmler, ad orchestrare in Germania con la complicità dei servizi segreti sovietici, il complotto che non avrà pari nella Storia dell’uomo.
Quella montagna di menzogne e calunnie che si andranno a costruire in Germania contro Tukhachevsky distruggeranno quasi tutto lo Stato Maggiore dell’Armata Rossa, mezzo Governo Sovietico, mezzo assetto dirigenziale del Partito Comunista Russo in tutta l’Unione Sovietica e darà il via ai primi drammi umani che seguiranno poi durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Nelle prime settimane del 1937, in Germania i servizi segreti del Fuhrer sono intenti febbrilmente a stampare documentazioni false, a falsificare lettere e firme personali dei maggiori esponenti del mondo politico e militare sovietico, ad elaborare piani di azione, a costruire inverosimili storie di spionaggio e di tradimento per screditare diverse personalità politiche dell’Unione Sovietica, primo fra tutti il Maresciallo Tukhachevsky.
Essendo la Germania uno Stato Nazista e dunque fortemente anti-Comunista, non ci sarebbe niente di strano ma…il lato sconvolgente, drammaticamente assurdo e paradossale di questa storia è il fatto che il tutto è stato fatto esclusivamente con la complicità dei servizi segreti sovietici e con l’avvallo di Stalin!!!
Tutto questo perché? Stalin negli anni prima del 1937, precisamente nel 1935 dopo l’omicidio del Segretario del Partito Comunista Russo Kirov avvenuto a Leningrado il 1 Dicembre del 1934, con il pretesto di vendicare tale omicidio, aveva fatto eliminare “fisicamente” con feroci esecuzioni capitali durante le sue “epurazioni” quasi tutti i dirigenti e uomini politici Bolscevichi della prima ora, contrari alla sua politica Governativa e per fare ciò aveva organizzato processi farsa completi di false accuse, false testimonianze, false deposizioni, confessioni forzate tramite inganni, torture fisiche e psicologiche…l’omicidio di Kirov gli aveva dato il pretesto per sbarazzarsi di importanti rivali al potere dell’Unione Sovietica come Kamenev e Zinovev che avevano fedelmente combattuto negli anni della Rivoluzione al fianco del grande leader Lenin.
Trotzky stesso, nemico giurato di Stalin, fuggì in esilio all’Estero per scampare alle purghe Staliniane…tuttavia Stalin riuscì ad eliminarlo fisicamente nel 1940 grazie a un sicario pagato dai Sovietici per ucciderlo.
Non possiamo stupirci dunque che in pieni anni del “Grande Terrore” Staliniano, il Capo del Cremlino non abbia esitato un solo minuto nel prendere la decisione non solo di allearsi con Hitler, ma addirittura di incaricare i servizi segreti sovietici a collaborare con i servizi segreti tedeschi per fabbricare prove fasulle contro i suoi avversari politici interni al Partito Comunista Russo.
Per Stalin la menzogna e la calunnia era l’unico modo per mettere fuori gioco i suoi avversari, d’altronde come poteva licenziare, trasferire od arrestare persone che erano oneste, dedite al lavoro, fedeli servitori della causa Bolscevica? Persone stimate dalla società politica e dal popolo stesso?
I Russi tornano a stringere forti legami di cooperazione con i Tedeschi, ma questa volta non sono i militari a cooperare, sono i rispettivi servizi segreti…e lo fanno nella maniera più subdola, più orripilante e più inammissibile di questo Mondo…il duetto Heydrich-Lejov innesca una “bomba atomica” i cui effetti continueranno a farsi sentire per tutta la Seconda Guerra Mondiale.
La “frittata” bella “cotta” e pronta viene servita ai servizi segreti sovietici direttamente dai servizi segreti tedeschi tramite “intelligenti” collegamenti creati nei rispettivi Paesi…il Commissario agli Affari Interni Lejov porta la “bollente” documentazione a Stalin che non tarda a rigirarla alle forze Giudiziarie Sovietiche, nel mese di Marzo del 1937 hanno inizio i primi siluramenti, i primi arresti, le prime retate della Polizia.
Tutti i nomi scomodi che Stalin vuole eliminare sono citati nei falsi documenti come spie al servizio degli Stati Capitalisti e Fascisti, traditori, speculatori, nemici dello Stato e del popolo Sovietico…lo Stato Maggiore dell’Armata Rossa viene completamente “sterminato”! Iniziano dai mesi di Febbraio e Marzo del 1937 gli infiniti processi farsa contro militari, ufficiali, politici, giornalisti, diplomatici e contro tutti coloro che hanno osato mettere in dubbio l’operato del Governo Sovietico e di Stalin! Vengono eseguite esecuzioni capitali di massa per accuse di alto tradimento allo Stato ed alla causa Comunista del Partito…accuse ovviamente per la stragrande maggioranza falsificate.
Tukhachevsky che ancora non era stato direttamente chiamato in causa, ai primi arresti dei suoi ufficiali capisce che si sta avvicinando la resa dei conti tra lui e Stalin, capisce di aver alzato il tiro oltre misura ma oramai è troppo tardi.
Il 12 Aprile del 1937 riceve la prima avvisaglia, viene convocato a Mosca dal suo superiore Voroshilov che lo destituisce da tutte le sue più alte cariche politiche e militari, in più verrà allontanato dalla Capitale e verrà trasferito nel settore militare del Volga.
Ma il 27 Maggio del 1937, giorno in cui Tukhachevsky avrebbe dovuto iniziare il suo primo giorno di lavoro nella nuova destinazione, viene arrestato.
Gli effetti della grande farsa, dei processi architettati con le prove fasulle di spionaggio e di alto tradimento si traducono in:
3 Marescialli dell’Armata Rossa uccisi su 5;
14 Generali dell’Armata Rossa uccisi su 16 (Prima e Seconda Classe);
8 Ammiragli dell’Armata Rossa uccisi su 8 (Prima e Seconda Classe);
60 Generali di Corpo d’Armata dell’Armata Rossa uccisi su 67;
136 Generali di Divisione dell’Armata Rossa uccisi su 199;
221 Generali di Brigata dell’Armata Rossa uccisi su 397;
75 Membri del Supremo Soviet Militare uccisi su 80;
11 Vice-Commissari alla Difesa uccisi su 11;
35.000 Ufficiali dell’Armata Rossa uccisi su 70.000;
Non si contano poi le migliaia e migliaia di cadetti, militari semplici, funzionari di partito, politici e operai, cittadini qualunque e tutti i parenti più stretti delle vittime che erano state citate nei falsi documenti dei servizi segreti come spie e traditori, attentatori della vita dello Stato e nemici giurati di Stalin.
Dunque gli amici, i parenti, i conoscenti delle vittime designate dallo Stato Sovietico…venivano tutti arrestati, condannati taluni a morte, taluni a scontare la pena nei famigerati Gulag, campi di concentramento dove i detenuti erano condannati ai lavori forzati.
Bastava avere un qualche piccolo legame, anche insignificante, con le personalità e gli uomini arrestati e condannati a morte dalla Polizia Staliniana, per scendere all’inferno.
Il 13 Giugno del 1937 il brillante, onesto Maresciallo Tukhachevsky, viene fucilato insieme ad altri ufficiali dell’Armata Rossa.
Finisce tristemente e tragicamente così, con accuse false e calunniose di spionaggio e di alto tradimento dello Stato Socialista, addirittura con l’accusa di essere un simpatizzante del Capitalismo Fascista, la vita di un soldato-politico che aveva tentato invano di cambiare il corso della Storia Europea, la Storia che lui aveva previsto 3 anni prima e che nessuno, negli anni delle Olimpiadi di Berlino, aveva osato credere.
1938: Hitler viene ricevuto con i più alti onori a Roma dal Duce Benito Mussolini e dal Re Vittorio Emanuele III° insieme al Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano…quest’ultimo rimane più freddo verso gli alleati Tedeschi ed Hitler a Roma ne ha il sentore! Tuttavia i rapporti economici e diplomatici tra l’Italia, la Germania e il Giappone si stanno consolidando; nel mese di Marzo del 1938 Hitler annette l’Austria alla Germania con un colpo di scena; dopo l’Austria Hitler annette alla Germania il territorio dei Sudeti dove vi era una forte minoranza di lingua Tedesca in Cecoslovacchia, il 29-30 Settembre 1938 a Monaco viene indetta una Conferenza di Pace tra la Germania, l’Italia, l’Inghilterra e la Francia (Hitler, Mussolini, Chamberlain, Daladier) dove con la mediazione del Duce Hitler promette all’Europa che il territorio dei Sudeti Cecoslovacchi sarebbe stata l’ultima richiesta del Regime Nazista, Mussolini è il trionfatore della Conferenza e viene osannato in Patria come il “salvatore” della Pace; nello stesso anno, in autunno, il Duce per la prima volta nella storia del Regime Fascista, trasforma il decreto Governativo a sfondo razziale emanato il 14 Luglio 1938 in Leggi “razziali” atti a discriminare prima di tutto la popolazione Italiana di origine Ebraica.
Un “piccolo” atto dovuto di “cortesia” ad Hitler per ingraziarsi ancora di più le sue simpatie e per sottolineare la ferrea fedeltà “fraterna” dello Stato Italiano al Regime Nazista Tedesco.
Intanto a Mosca continuano le “purghe” Staliniane, i grandi processi farsa, gli arresti e le esecuzioni capitali dei presunti traditori.
Tra il 1936 ed il 1940 l’epurazione di Stalin costerà all’Unione Sovietica 4.000.000 di morti…tutti i più esperti Capi militari dell’Armata Rossa che si erano perfezionati durante gli anni d’addestramento della cooperazione Russo-Tedesca sono fucilati o arrestati, segregati all’interno dei Gulag sparsi in Siberia ed in tutto il vasto territorio Russo.
Il grande, potente e poderoso esercito costituito dall’espertissimo Maresciallo Tukhachevsky non esiste più…viene smembrato dai suoi vertici fino alla sua base! Viene ridefinito, ricostruito con personale completamente inesperto!!!
La cinica follia calcolatrice del potente Stalin viene sottolineata da uno dei suoi deliranti discorsi: “Tutti questi rifiuti umani, tutti questi Trotzkysti, Zinovievisti, Bukharinisti e loro simili che si sono da tempo trasformati in una banda di spie e di assassini, di sabotatori, traditori e di agenti provocatori…questi signori strisciano sul ventre, si torcono come vipere per commettere il loro tradimento!”
E Stalin era ben consapevole che le sue e le altrui accuse erano completamente false, stava mentendo a se stesso, al suo esercito, al suo popolo, al Partito Comunista, alla sua Patria stessa.
Andrej Viscinskij era il Procuratore Generale che guidava i grandi processi di Mosca, un ferreo esecutore degli ordini di Stalin, menzognero quanto lui, crudele Giudice che amava umiliare fino all’ultimo i suoi processati.
Mentre la Germania si faceva sempre più potente, la Russia si perdeva tra i processi, le esecuzioni capitali, il terrore diffuso.
L’Armata Rossa decapitata dei suoi migliori ed esperti uomini si era arenata se non anche regredita, l’industria militare pure.
Anche in Italia la corrente anti-Tedesca si era quasi arresa ai voleri del Duce, il genero Galeazzo Ciano, seppur manteneva il posto di Ministro degli Esteri Italiano, non riusciva a persuadere Mussolini sulla necessità di mantenersi cauti verso gli alleati Tedeschi, anche la Regina pare nutrisse sentimenti anti-Tedeschi così come il Re Vittorio Emanuele III° il quale non gradiva propriamente l’amicizia con Hitler ma nonostante ciò non fece mai nulla di significativo per ostacolare la politica governativa del Duce che era sempre più deciso a rimanere a fianco dell’amico Germanico.
Fortunatamente per gli Italiani, Mussolini non era come Stalin. Ed il Fascismo non era come il Comunismo Bolscevico dei Russi.
Non solo, il Fascismo Italiano non aveva niente a che vedere con il Nazional-Socialismo Tedesco, due sistemi, due ideologie, due concetti politici completamente differenti, ma questa è un’altra storia.
Tornando a Stalin, nessun uomo Politico, nessun Monarca, nessun Capo di Stato, nessun dittatore di qualsiasi epoca storica è mai stato alla sua pari in fatto di cinismo politico, di ferocia e di calcolata amoralità caratteriale.
Il terrore Staliniano, in 25 anni che intercorrono tra il 1928 ed il 1953, anno della sua morte, ha causato circa 30.000.000 di morti, tutti cittadini Sovietici.
I 25 anni di terrore e di morte sono così suddivisi: dal 1928 al 1936 circa 8.000.000 di morti tra i “Kulaki” (Contadini Russi) e le vittime della grande carestia causata dalla politica economica sbagliata del Governo Sovietico; 4.000.000 circa di persone sono morte nei campi di prigionia Sovietici, circa 2.000.000 di persone sono state fucilate dopo la condanna alla pena capitale; dal 1937 al 1938 circa 3.000.000 di persone sono morte nei Gulag e circa 2.000.000 sono state le persone fucilate dopo la condanna alla pena capitale; dal 1939 al 1952 ci saranno ancora circa 10.000.000 di persone morte nei campi di lavoro forzato e 1.000.000 circa di persone fucilate dopo la condanna alla pena capitale…queste lugubri cifre sono per altro confermate dai dati del censimento della popolazione Sovietica dell’inizio degli anni ’30 paragonate con il censimento della stessa popolazione ufficialmente pubblicato il 15 Gennaio 1959 in Unione Sovietica.
1939: In Spagna, nel Gennaio del 1939, dopo 3 anni di una dura e sanguinosa guerra civile che è costata oltre 600.000 vittime, il “Caudillo” Francisco Franco vince sui “Rossi” aiutato dall’Italia e dalla Germania, instaurerà un Regime Fascista e rimarrà al potere sino al 1975.
Nel mese di Marzo del 1939 le truppe Tedesche completano l’occupazione militare dell’intera Cecoslovacchia; il 22 Maggio 1939, Italia, Germania e Giappone firmano il “Patto d’Acciaio” che legherà indissolubilmente i tre Paesi fino alla disfatta della guerra; in Italia la corrente anti-Tedesca capeggiata da Galeazzo Ciano non riesce a persuadere il Duce a non firmare il trattato, tuttavia riuscirà a convincerlo a dichiarare la non belligeranza dell’Italia lasciandola fuori dal conflitto per almeno 9 mesi dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale (10 Giugno 1940); 1° Settembre 1939, siamo sul confine tra la Germania e la Polonia, mentre i bombardieri ed i caccia Tedeschi della Lutwaffe volano verso Varsavia con il loro carico di bombe e di morte, le divisioni della fanteria Tedesca varcano la linea ed iniziano la loro marcia alla conquista dell’Europa, invadendo il territorio Polacco e dando inizio al dramma della Seconda Guerra Mondiale.
Una settimana prima, (23 Agosto 1939), il Ministro degli Esteri Tedesco Ribbentrop ed il Commissario per gli Affari Esteri Sovietico Molotov hanno firmato il famoso patto di non aggressione che inoltre prevedeva la spartizione della Polonia tra i due Paesi.
La previsione di Tukhachevsky si è concretizzata, il Maresciallo che fu a Capo dell’Armata Rossa, 3 anni prima aveva tentato di cambiare la Storia del suo Paese e dell’Europa…ma il solito lassismo delle democrazie occidentali che per codardia e per timore avevano rigettato al vento il piano della guerra preventiva contro Hitler aveva contribuito “passivamente” a condannare all’inferno l’Europa ed il Mondo intero, le democrazie occidentali dunque avevano anche contribuito alla condanna a morte dello stesso Maresciallo che li aveva avvertiti del pericolo imminente.
Stalin, stupidamente si fida del suo “alleato” Adolf Hitler e crede di utilizzarlo come “rompighiaccio”, sua vecchia idea, contro le democrazie occidentali per dare inizio alla grande Rivoluzione Bolscevica Europea che dovrebbe trasformare l’Europa intera in un’immensa e gigantesca Unione Sovietica.
Hitler, furbamente lo sa ed usa a sua volta il patto Molotov-Ribbentrop per tenere “distratti” ed impegnati i Sovietici ad Est e colpirli di sorpresa alle spalle come poi farà nel 1941 con l’Operazione Barbarossa.
In Italia intanto, come già detto prima, la fronda anti-Tedesca capeggiata dal Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano riesce a persuadere il Duce Mussolini a tenere per il momento la Nazione Italiana fuori dal conflitto, in una posizione ufficiale più cauta di non belligeranza.
La Francia che aveva duramente respinto al mittente il piano di Tukhachevsky per un attacco militare preventivo e congiunto contro la Germania, verrà umiliata con una bruciante sconfitta nel 1940, invasa e sottomessa dalle SS Hitleriane; l’Inghilterra che pure aveva respinto con scetticismo la proposta del Maresciallo Tukhachevsky, subirà pesanti ed imbarazzanti sconfitte sul piano della guerra navale e marittima, inoltre le coste Britanniche e Londra stessa saranno l’obbiettivo per anni delle incursioni aeree della Lutwaffe che causeranno gravi danni alle abitazioni civili ed ai complessi industriali; la Cecoslovacchia, che era favorevole alla guerra preventiva solo se la Francia e l’Inghilterra dichiaravano le ostilità alla Germania, sarà completamente invasa (Marzo 1939) ed il suo esercito che avrebbe dovuto marciare verso Monaco e Berlino aiutato dall’aviazione Sovietica, sarà completamente sconfitto e polverizzato dalla Wermacht; la Polonia, abbandonata da tutti, sarà completamente soggiogata per 5 anni ad Ovest dalle SS Hitleriane che sul suo suolo costruiranno decine di Campi di Concentramento, i così detti Lager, dove troveranno la morte milioni di persone tra Ebrei, prigionieri politici e militari, civili e deportati da altre Nazioni Europee, mentre dall’altra parte a Est, la Polonia stessa subirà i soprusi e le violenze dell’Armata Rossa di Stalin.
La disfatta dell’Europa l’aveva prevista lo stesso Tukhachevsky, per questo motivo il Maresciallo Sovietico spingeva la Francia e l’Inghilterra che erano le due maggiori potenze economiche e militari dell’area ad unirsi all’Unione Sovietica contro la Germania Nazista e muovere contro di essa i propri eserciti per una guerra preventiva destinata ad indebolire Hitler e contenere la politica espansionistica ed aggressiva Tedesca, amputando la sua potenza militare, riducendo il rischio di una guerra molto più estesa come poi sarà e costringendo così facendo il Fuhrer a trattare con le democrazie occidentali.
Tutto questo, come abbiamo visto, non è avvenuto; sappiamo anche che la Storia non si fa con i se e con i ma…in ogni caso la domanda sorge spontanea: in caso gli Inglesi ed i Francesi avessero accettato il piano di Tukhachevsky ed avessero attaccato militarmente la Germania Nazista nel 1937 in virtù di una guerra preventiva, Stalin avrebbe dato il suo consenso all’Armata Rossa per sostenere gli eserciti occidentali contro Hitler?
Sappiamo che fino alla fine del 1936 Tukhachevsky era una personalità politica e militare di spicco in Russia, era molto influente, quasi tutto lo Stato Maggiore dell’esercito da lui creato lo considerava un vero e rispettato Capo militare, inoltre una parte considerevole del Partito Comunista Russo e del Governo lo stimava e stava dalla sua parte; è probabile quindi che Stalin, schiacciato con le spalle al muro dalle pressioni di tutto l’esercito e da una parte del Governo, avrebbe infine a malincuore ceduto all’idea della guerra preventiva di Tukhachevsky; ma poteva anche darsi che non avrebbe ceduto negando l’intervento armato dell’Armata Rossa ed abbandonando la Francia e l’Inghilterra al loro destino.
Un’altra domanda: nel caso in cui Stalin avesse dato “carta bianca” a Tukhachevsky ed all’Armata Rossa, dunque Russia, Francia, Inghilterra appoggiate dalla Cecoslovacchia e dall’esercito Polacco avessero dichiarato guerra alla Germania Nazista, attuando i piani del Maresciallo Sovietico (sbarco aereo-navale in Prussia, invasione della Slesia e del corridoio di Danzica, attacco dalla Cecoslovacchia su Monaco, la Baviera e marcia verso Berlino) che cosa sarebbe successo? La vittoria sarebbe stata così scontata? L’Italia sarebbe entrata in guerra in aiuto di Hitler? Si sarebbe anticipata solo di 2 anni la Seconda Guerra Mondiale? E nel caso di un fallimento della guerra preventiva, che cosa sarebbe successo in Europa dopo la fine dei combattimenti in Germania? Invece in caso di successo della guerra preventiva, Hitler come si sarebbe comportato successivamente? Purtroppo non potremmo mai sapere tutte le risposte a queste e ad altre domande, tuttavia oggi, con gli strumenti e le informazioni storiche che abbiamo, possiamo formulare solo delle ipotesi.
Sicuramente, si sarebbe potuto evitare il dramma della Seconda Guerra Mondiale con tutte le sue distruzioni, le sue miserie e si sarebbero potuti salvare 50.000.000 di vittime che questa guerra ha causato il tutto il Mondo.
Alla Conferenza Europea parteciperanno anche la Germania e la Russia; il 10 Aprile 1922, il Lunedì della settimana Santa, si inaugurano i lavori: vi partecipano in rappresentanza dei rispettivi Stati Nazionali tutti i Ministri degli Esteri e quasi tutti i Capi di Governo; tutti i giornalisti dei maggiori e più importanti quotidiani di fama internazionale sono presenti a Genova, si aspettano grandi eventi sensazionali…la notizia che più ha attratto i giornali di mezza Europa è la presenza, al tavolo della Conferenza dei Ministri, della “malvagia” Germania e della Russia “bolscevica”! L’incontro tra la Germania del Kaiser e la Russia Rivoluzionaria sarà tutt’altro che scortese, anzi, i due Ministri dei rispettivi Paesi cominceranno una serie di colloqui “amichevoli” in separata sede soprattutto per il tentativo di queste due grandi Nazioni di non diventare le “vittime” sacrificali della divergenza che era nata durante la Conferenza tra la Francia e l’Inghilterra.
E la notizia sensazionale non tarda ad arrivare: il 16 Aprile 1922 alle ore 18 si apprende con grande sorpresa di tutti che il Ministro degli Esteri Tedesco Walter Rathenau ha firmato un’ora prima a Rapallo un trattato speciale con il Commissario agli Affari Esteri Sovietico Chricherin; in questo trattato la Germania condonava ai Sovietici i risarcimenti dei danni di guerra così come allo stesso modo i Russi si impegnavano a condonare i risarcimenti Tedeschi, inoltre la Germania metteva al servizio dei Russi le proprie attrezzature industriali che non poteva più utilizzare e i due Paesi riconoscevano reciprocamente i loro confini Nazionali ed infine si impegnavano a cooperare sul piano economico-finanziario.
Un vero fulmine a cielo sereno; 6 mesi prima della marcia su Roma tra la Germania e la Russia scoppia l’idillio, per raggirare il Trattato di Versailles i Tedeschi daranno inizio ad una collaborazione economico-militare in territorio Sovietico che paradossalmente andrà a rafforzare il sistema politico-finanziario dei due futuri Dittatori d’acciaio: Stalin e Hitler!
Il primo centro d’addestramento Germano-Sovietico per l’aviazione viene inaugurato a Lipetsk, il primo centro d’addestramento per i mezzi corazzati viene aperto a Kazan.
Uno dei Generali Tedeschi che prese parte agli addestramenti delle truppe Tedesco-Sovietiche, Ernst Kostring, ricorderà nelle sue memorie che gli esperimenti bellici si spingevano fino ai test delle bombe chimiche per cui erano stati messi a disposizione dal Governo Russo vasti territori ed interi villaggi precedentemente evacuati.
La cooperazione tra i due Paesi dura addirittura 11 anni! Crolla il Kaiser, crolla la Repubblica di Weimar, nasce il Terzo Reich Hitleriano profondamente anti-Comunista e proprio in concomitanza dell’ascesa del Nazional-Socialismo in Germania nel 1933 i rapporti tanto idilliaci Germano-Sovietici si interrompono bruscamente.
Ma la Lutwaffe ed i panzer Tedeschi sono già perfezionati e sono nati in territorio Sovietico; nel 1930, 3 anni prima dell’avvento di Hitler al potere, gli Stati Maggiori dell’esercito Tedesco in comune accordo con gli Stati Maggiori dell’Armata Rossa organizzano in Russia grandi manovre militari, giorni e giorni di addestramento e di “guerra simulata” che perfezioneranno i due più grandi e forti eserciti d’Europa.
Nel 1939 lo stesso Goring, Capo della Lutwaffe, dichiarò che l’aviazione Tedesca non avrebbe mai potuto raggiungere un così alto livello di potenza militare in così breve tempo se non si fosse adeguatamente addestrata e preparata in tutti quegli anni della cooperazione Germano-Sovietica e questo valeva anche per i reparti corazzati e motorizzati.
E da quegli anni di perfezionamento e di addestramento, anche l’Armata Rossa ne usciva più rafforzata, più moderna e più forte di prima.
1933: Nel mese di Gennaio del 1933 Hitler sale al potere, come scritto prima, la cooperazione tra i due Stati dittatoriali si interrompe ma come sappiamo nonostante le divergenze ideologiche, tra i due Governi permane un leggero legame di “simpatia” legato da un filo sottile che li riunirà nel patto Molotov-Ribbentrop (Agosto 1939) sulla bieca spartizione della Polonia.
Due anni prima, nel 1931, un Generale Russo, Tukhachevsky, sarà messo a capo dell’Armata Rossa nella carica specifica di Vice-Commissario per gli Affari Militari e Navali inoltre sarà membro del Consiglio Rivoluzionario Militare e del Consiglio del Lavoro e della Difesa che era il più alto consesso Governativo della Difesa dell’Unione Sovietica; anche Tukhachevsky aveva partecipato agli addestramenti Germano-Sovietici ed era stato addirittura ammesso ai corsi di perfezionamento presso lo Stato Maggiore dell’esercito Tedesco in Germania, nella Reichswehr.
Nonostante ciò, il Generale Russo non era affatto un uomo al quale piaceva la Germania, anzi, verso i Tedeschi nutriva un forte senso di diffidenza; al contrario Stalin, come Lenin in passato e come la maggior parte dei dirigenti Sovietici, nutriva un senso di “simpatia” e di “ammirazione” verso una Germania che avevano da sempre considerato la Patria dei loro grandi maestri e padri fondatori della dottrina del Comunismo: Karl Marx ed Engels.
1936: Mentre a Berlino, nella Germania Nazista, fervono i preparativi per le Olimpiadi, Tukhachevsky che è stato precedentemente designato Comandante in Capo in tempo di guerra ed è salito al grado di Maresciallo, esibisce al Mondo la potenza dell’Armata Rossa: 1.300.000 uomini sotto le armi, 3.000.000 di uomini sono il potenziale considerando i riservisti.
Nello stesso anno la Germania stipulerà il trattato “Anti-Comintern” con il Giappone Imperiale di Hirojto.
Con o “contro” la Germania? Hitler in quegli anni si avvicina sempre di più all’Italia Mussoliniana (i due paesi nel 1936 costituiscono l’Asse Roma-Berlino) che si concretizzerà con il famoso “Patto d’Acciaio” (firmato il 22 Maggio 1939) che legherà per sempre il Duce al Fuhrer.
Anche in Italia esistono però gli opposti fronti di corrente: gli anti-Tedeschi sono capeggiati dal genero del Duce, il Conte Galeazzo Ciano nominato Ministro degli Esteri Italiano.
In Russia la situazione è più complicata perché Stalin in persona vorrebbe avvicinarsi di più ad Hitler per “usarlo” come un “rompighiaccio” (espressione usata spesso da Stalin in quegli anni) contro le potenze occidentali e dare l’avvio alla Rivoluzione Proletaria che avrebbe dovuto consegnare l’Europa intera alla causa bolscevica e Comunista.
Tukhachevsky no, lui lavorava per preparare una guerra preventiva contro Hitler, aveva letto a fondo il “Mein Kampf” e conosceva benissimo il potenziale dell’esercito Tedesco, l’aveva provato con “mano” durante i suoi anni di perfezionamento in Germania nel periodo della cooperazione decennale Russo-Tedesca; temeva la Germania Nazista proprio perché era a conoscenza dei sentimenti visceralmente anti-bolscevichi ed anti-russi di Hitler e dei suoi fedeli dirigenti Nazional-Socialisti, oltretutto questi sentimenti erano stati ben messi in chiaro sulla carta nel “Mein Kampf” dove Hitler aveva espressamente dichiarato che il popolo Tedesco avrebbe dovuto necessariamente espandersi ad Est oltre i suoi confini naturali per la sopravvivenza stessa della Germania, per riappropriarsi del suo “spazio vitale”!
Stalin non aveva mai letto il “Mein Kampf” ed anche se lo avesse letto, il suo forte cinismo politico ed il suo smisurato egocentrismo non lo avrebbe mai fatto arretrare di un solo passo dalla decisione che di lì a poco avrebbe preso: l’Unione Sovietica dovrà scendere a patti con la Germania di Hitler, con o senza Tukhachevsky!
Il Maresciallo Tukhachevsky intanto, ignaro del dramma che sta per consumarsi all’ombra del Cremlino, il 19 Gennaio del 1936 si reca a Londra in rappresentanza del Governo Russo ai funerali del Re Giorgio V° d’Inghilterra; alle esequie il Maresciallo Russo conoscerà anche il Capo di Stato Maggiore dell’esercito Spagnolo Francisco Franco che era in rappresentanza della Repubblica Spagnola, quella Repubblica che a breve lui stesso contribuirà con l’aiuto della Germania e dell’Italia a rovesciare, durante la guerra civile, per instaurare il suo Regime Fascista.
I “rossi” Spagnoli, aiutati ma non troppo, dai Sovietici, saranno sconfitti…l’inizio della guerra civile spagnola contribuirà a rafforzare sempre di più in Tukhachevsky l’idea di una guerra preventiva contro Hitler.
Il funerale di Re Giorgio V° inoltre permette a Tukhachevsky di organizzare grazie al suo fedele addetto militare dell’ambasciata Sovietica a Londra, Putna, una serie di incontri segreti con i Capi dello Stato Maggiore Militare Inglese.
Il Maresciallo Sovietico espone i suoi piani forte dei numeri e della potenza militar-industriale dell’Armata Rossa:
Costituire un’alleanza tra Inghilterra, Francia, Unione Sovietica, Cecoslovacchia al fine di contenere lo sviluppo economico e militare della Germania Nazista.
Attacco preventivo dei 4 eserciti Europei alla Germania coinvolgendo anche l’esercito Polacco, copertura aerea della Cecoslovacchia da parte dell’aviazione Russa durante l’avanzata degli eserciti, sbarco aereo-navale nella Prussia, avanzata dell’Armata Rossa attraverso la Lettonia e la Lituania.
Gli Inglesi sono molto scettici, anzi sono molto restii ad appoggiare il piano di una guerra preventiva così lasciano il Maresciallo Sovietico con un pugno di mosche in mano.
Il 9 Febbraio 1936 lascia Londra e si reca a Parigi, dopo gli Inglesi cerca di convincere i Francesi visto e considerando il fatto che la Francia confina direttamente con la Germania e potrebbe essere più interessata alla questione di una minaccia Nazista che incombe sull’Europa occidentale.
Il 10 Febbraio 1936, in Rue de Grenelle, strada in cui si trova a Parigi l’Ambasciata Sovietica, il Maresciallo Tukhachevsky organizza una riunione segreta tra gli addetti militari Sovietici di stanza a Praga (Cecoslovacchia), Berlino (Germania), Varsavia (Polonia) e Parigi (Francia) per definire il suo piano di attacco preventivo.
L’addetto militare Sovietico che lavora a Varsavia comunica l’esito positivo dei suoi contatti con il Governo Polacco: la Polonia è pronta alla guerra in caso di attacco militare alla Germania da parte degli Stati Europei Occidentali, l’esercito Polacco penetrerebbe in suolo Tedesco occupando la Slesia e il corridoio di Danzica.
L’addetto militare Sovietico a Praga comunica che il Governo Cecoslovacco è favorevole alla guerra preventiva e lancerà il suo esercito verso Monaco e Berlino non appena gli eserciti Europei dichiareranno guerra a Hitler.
Sulla stessa linea anche gli altri partecipanti alla riunione; forte di queste a lui favorevolissime notizie, Tukhachevsky il giorno dopo si reca a visitare lo Stato Maggiore dell’esercito Francese ma qui, convenevoli a parte, riceve un’imprevista “doccia fredda” dal Comandante in Capo Francese, il Generalissimo Gamelin.
La sua risposta è perentoria: “La Francia non abbandonerà mai la sua posizione difensivista e non muoverà il suo esercito contro la Germania a meno che non venga attaccata dal Terzo Reich!” Tukhachevsky deluso risponderà: “Ma sarà troppo tardi a quel punto!!!” Gamelin non arretra: “La politica a cui s’ispira la Francia è nettamente contraria alla guerra preventiva inoltre il popolo Francese la disapproverebbe!” Tukhachevsky del resto ha ignorato che i Francesi erano stati avvertiti preventivamente dagli Inglesi sui suoi piani militari anti-Tedeschi esposti a Londra qualche giorno prima; l’Inghilterra era molto scettica sull’esito della guerra preventiva targata Tukhachevsky ed il suo scetticismo aveva contagiato ovviamente anche la Francia che camminava di pari passo con l’alleato Britannico.
Dunque, Cecoslovacchia e Polonia favorevoli alla guerra preventiva contro Hitler, Francia e Inghilterra nettamente contrarie…ma la Cecoslovacchia e la Polonia non si sarebbero mai mosse senza l’entrata in guerra delle due democrazie occidentali, dunque il piano si era arenato a metà strada.
Il Maresciallo Sovietico rientra a Mosca amareggiato, ma ancora convinto in pieno della necessità di un attacco militare preventivo alla Germania Nazista e purtroppo questa sua incrollabile convinzione lo “condannerà a morte”!
Come già detto prima, Stalin nel 1936 ha le idee molto chiare su come affrontare i suoi futuri rapporti con Hitler e quando viene riunito il Soviet Supremo dopo i funerali di Re Giorgio V° a Londra, Tukhachevsky prende la parola, ma il suo duro discorso ha l’effetto di una “bomba” che esplode improvvisamente all’interno di una stanza chiusa: denuncia pubblicamente e apertamente la Germania Nazista come uno stato militarmente aggressivo, minaccioso, pericoloso da cui l’Unione Sovietica stessa si deve tutelare e difendere; si appella alle due democrazie occidentali, Francia e Germania, richiamandole al serio e incombente pericolo militare Nazista, “la guerra è ormai inevitabile, la cosa più saggia per tutti noi sarebbe di preparasi immediatamente”, cita poi un passo del “Mein Kampf” che lui stesso conosce quasi a memoria, “…il destino sembra mostrarci la via, consegnando la Russia al Bolscevismo, si priva il popolo Russo dell’intelligenza necessaria alla creazione e al mantenimento di un organismo di uno Stato; l’immenso impero dell’Est è maturo per il crollo. La fine della dominazione ebrea in Russia, sarà anche la fine della Russia come Stato…” Hitler poneva allo stesso piano Comunisti ed Ebrei, anzi, Bolscevichi ed Ebrei per Hitler erano la stessa cosa e questo si evince dal passo del “Mein Kampf” quindi, sconfiggendo il Bolscevismo in Russia si sarebbe distrutto lo Stato Sovietico che sarebbe stato assorbito dal Terzo Reich, proprio come prevedeva Hitler nei suoi piani di espansione militare.
Già nello stesso anno del 1936 Hitler aveva occupato militarmente la Renania denunciando e disattendendo gli accordi di disarmo che erano stati imposti alla Germania dalla “Società delle Nazioni” dopo la Prima Guerra Mondiale, dunque come dare torto a Tukhachevsky?
Eppure la codardia delle democrazie occidentali che erano “sorde” e “cieche” anche davanti all’evidenza, gli davano “tacitamente” torto, come invece molto “esplicitamente” torto gli dava il suo Capo Supremo Stalin, l’uomo d’acciaio che per primo avrebbe dovuto “disprezzare” colui che lo poneva allo stesso piano degli “Ebrei”, colui che avrebbe voluto “sterminare” lui e la sua cricca Bolscevica, colui che voleva “cancellare” dalla storia il suo Stato Sovietico, colui che all’anagrafe si chiamava Adolf Hitler.
Invece, paradossalmente, durante la riunione del Soviet Supremo, Stalin stava in cuor suo “disprezzando” colui che aveva contribuito a rafforzare l’Armata Rossa, colui che aveva fatto dell’esercito Russo la forza armata tra le più forti e possenti d’Europa, Stalin stava “disprezzando” il Maresciallo Tukhachevsky, il militare che lo stava sfidando apertamente davanti all’assise di tutto il Partito Comunista e di tutto il Governo Nazionale, il Maresciallo che “odiava” Hitler e il Nazismo e che aveva servito fedelmente la Russia e la causa Comunista.
I “paradossi” e le “anomalie” della Storia ci sorprendono sempre, in ogni modo quel discorso così duro ed esplosivo aveva avuto eco in tutto il Mondo Occidentale ma non aveva comunque avuto l’effetto voluto da Tukhachevsky, le coscienze “democratiche” erano rimaste “dormienti”! Francia e Inghilterra erano rimaste sulla stessa opinione: non belligeranti contro la Germania.
Soprattutto la Francia, umiliata pochi anni dopo da Hitler, si pentirà amaramente per non aver appoggiato i progetti di Tukhachevsky.
1937: L’Asse Roma-Berlino si evolve e si rafforza nel Patto Anti-Comintern con l’inserimento nell’Alleanza dell’Italia insieme alla Germania ed al Giappone, potenza imperiale dell’estremo Oriente guidata dall’Imperatore Hirojto.
Nello stesso anno l’Italia di Mussolini abbandona la “Società delle Nazioni” (la progenitrice dell’ONU attuale).
Stalin intanto decide di “sbarazzarsi” dell’ingombrante e troppo potente, troppo
popolare per i suoi gusti, il povero e onesto Maresciallo Tukhachevsky.
Non avendo veri pretesti per toglierlo ufficialmente dal Comando dell’Armata Rossa, incarica il Commissario agli Affari Interni Lejov che controlla anche i servizi segreti russi, di organizzare un vero e proprio complotto contro Tukhachevsky con la complicità dei servizi segreti tedeschi che non vedono l’ora di togliere di mezzo quello che considerano il loro nemico numero uno.
Del resto, in Germania oramai si è a conoscenza sia dei piani per la guerra preventiva sia dell’antipatia e dell’ostilità di Tukhachevsky verso il Governo Tedesco.
Sarà Heydrich, il fedele aiutante del Capo delle SS Himmler, ad orchestrare in Germania con la complicità dei servizi segreti sovietici, il complotto che non avrà pari nella Storia dell’uomo.
Quella montagna di menzogne e calunnie che si andranno a costruire in Germania contro Tukhachevsky distruggeranno quasi tutto lo Stato Maggiore dell’Armata Rossa, mezzo Governo Sovietico, mezzo assetto dirigenziale del Partito Comunista Russo in tutta l’Unione Sovietica e darà il via ai primi drammi umani che seguiranno poi durante tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Nelle prime settimane del 1937, in Germania i servizi segreti del Fuhrer sono intenti febbrilmente a stampare documentazioni false, a falsificare lettere e firme personali dei maggiori esponenti del mondo politico e militare sovietico, ad elaborare piani di azione, a costruire inverosimili storie di spionaggio e di tradimento per screditare diverse personalità politiche dell’Unione Sovietica, primo fra tutti il Maresciallo Tukhachevsky.
Essendo la Germania uno Stato Nazista e dunque fortemente anti-Comunista, non ci sarebbe niente di strano ma…il lato sconvolgente, drammaticamente assurdo e paradossale di questa storia è il fatto che il tutto è stato fatto esclusivamente con la complicità dei servizi segreti sovietici e con l’avvallo di Stalin!!!
Tutto questo perché? Stalin negli anni prima del 1937, precisamente nel 1935 dopo l’omicidio del Segretario del Partito Comunista Russo Kirov avvenuto a Leningrado il 1 Dicembre del 1934, con il pretesto di vendicare tale omicidio, aveva fatto eliminare “fisicamente” con feroci esecuzioni capitali durante le sue “epurazioni” quasi tutti i dirigenti e uomini politici Bolscevichi della prima ora, contrari alla sua politica Governativa e per fare ciò aveva organizzato processi farsa completi di false accuse, false testimonianze, false deposizioni, confessioni forzate tramite inganni, torture fisiche e psicologiche…l’omicidio di Kirov gli aveva dato il pretesto per sbarazzarsi di importanti rivali al potere dell’Unione Sovietica come Kamenev e Zinovev che avevano fedelmente combattuto negli anni della Rivoluzione al fianco del grande leader Lenin.
Trotzky stesso, nemico giurato di Stalin, fuggì in esilio all’Estero per scampare alle purghe Staliniane…tuttavia Stalin riuscì ad eliminarlo fisicamente nel 1940 grazie a un sicario pagato dai Sovietici per ucciderlo.
Non possiamo stupirci dunque che in pieni anni del “Grande Terrore” Staliniano, il Capo del Cremlino non abbia esitato un solo minuto nel prendere la decisione non solo di allearsi con Hitler, ma addirittura di incaricare i servizi segreti sovietici a collaborare con i servizi segreti tedeschi per fabbricare prove fasulle contro i suoi avversari politici interni al Partito Comunista Russo.
Per Stalin la menzogna e la calunnia era l’unico modo per mettere fuori gioco i suoi avversari, d’altronde come poteva licenziare, trasferire od arrestare persone che erano oneste, dedite al lavoro, fedeli servitori della causa Bolscevica? Persone stimate dalla società politica e dal popolo stesso?
I Russi tornano a stringere forti legami di cooperazione con i Tedeschi, ma questa volta non sono i militari a cooperare, sono i rispettivi servizi segreti…e lo fanno nella maniera più subdola, più orripilante e più inammissibile di questo Mondo…il duetto Heydrich-Lejov innesca una “bomba atomica” i cui effetti continueranno a farsi sentire per tutta la Seconda Guerra Mondiale.
La “frittata” bella “cotta” e pronta viene servita ai servizi segreti sovietici direttamente dai servizi segreti tedeschi tramite “intelligenti” collegamenti creati nei rispettivi Paesi…il Commissario agli Affari Interni Lejov porta la “bollente” documentazione a Stalin che non tarda a rigirarla alle forze Giudiziarie Sovietiche, nel mese di Marzo del 1937 hanno inizio i primi siluramenti, i primi arresti, le prime retate della Polizia.
Tutti i nomi scomodi che Stalin vuole eliminare sono citati nei falsi documenti come spie al servizio degli Stati Capitalisti e Fascisti, traditori, speculatori, nemici dello Stato e del popolo Sovietico…lo Stato Maggiore dell’Armata Rossa viene completamente “sterminato”! Iniziano dai mesi di Febbraio e Marzo del 1937 gli infiniti processi farsa contro militari, ufficiali, politici, giornalisti, diplomatici e contro tutti coloro che hanno osato mettere in dubbio l’operato del Governo Sovietico e di Stalin! Vengono eseguite esecuzioni capitali di massa per accuse di alto tradimento allo Stato ed alla causa Comunista del Partito…accuse ovviamente per la stragrande maggioranza falsificate.
Tukhachevsky che ancora non era stato direttamente chiamato in causa, ai primi arresti dei suoi ufficiali capisce che si sta avvicinando la resa dei conti tra lui e Stalin, capisce di aver alzato il tiro oltre misura ma oramai è troppo tardi.
Il 12 Aprile del 1937 riceve la prima avvisaglia, viene convocato a Mosca dal suo superiore Voroshilov che lo destituisce da tutte le sue più alte cariche politiche e militari, in più verrà allontanato dalla Capitale e verrà trasferito nel settore militare del Volga.
Ma il 27 Maggio del 1937, giorno in cui Tukhachevsky avrebbe dovuto iniziare il suo primo giorno di lavoro nella nuova destinazione, viene arrestato.
Gli effetti della grande farsa, dei processi architettati con le prove fasulle di spionaggio e di alto tradimento si traducono in:
3 Marescialli dell’Armata Rossa uccisi su 5;
14 Generali dell’Armata Rossa uccisi su 16 (Prima e Seconda Classe);
8 Ammiragli dell’Armata Rossa uccisi su 8 (Prima e Seconda Classe);
60 Generali di Corpo d’Armata dell’Armata Rossa uccisi su 67;
136 Generali di Divisione dell’Armata Rossa uccisi su 199;
221 Generali di Brigata dell’Armata Rossa uccisi su 397;
75 Membri del Supremo Soviet Militare uccisi su 80;
11 Vice-Commissari alla Difesa uccisi su 11;
35.000 Ufficiali dell’Armata Rossa uccisi su 70.000;
Non si contano poi le migliaia e migliaia di cadetti, militari semplici, funzionari di partito, politici e operai, cittadini qualunque e tutti i parenti più stretti delle vittime che erano state citate nei falsi documenti dei servizi segreti come spie e traditori, attentatori della vita dello Stato e nemici giurati di Stalin.
Dunque gli amici, i parenti, i conoscenti delle vittime designate dallo Stato Sovietico…venivano tutti arrestati, condannati taluni a morte, taluni a scontare la pena nei famigerati Gulag, campi di concentramento dove i detenuti erano condannati ai lavori forzati.
Bastava avere un qualche piccolo legame, anche insignificante, con le personalità e gli uomini arrestati e condannati a morte dalla Polizia Staliniana, per scendere all’inferno.
Il 13 Giugno del 1937 il brillante, onesto Maresciallo Tukhachevsky, viene fucilato insieme ad altri ufficiali dell’Armata Rossa.
Finisce tristemente e tragicamente così, con accuse false e calunniose di spionaggio e di alto tradimento dello Stato Socialista, addirittura con l’accusa di essere un simpatizzante del Capitalismo Fascista, la vita di un soldato-politico che aveva tentato invano di cambiare il corso della Storia Europea, la Storia che lui aveva previsto 3 anni prima e che nessuno, negli anni delle Olimpiadi di Berlino, aveva osato credere.
1938: Hitler viene ricevuto con i più alti onori a Roma dal Duce Benito Mussolini e dal Re Vittorio Emanuele III° insieme al Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano…quest’ultimo rimane più freddo verso gli alleati Tedeschi ed Hitler a Roma ne ha il sentore! Tuttavia i rapporti economici e diplomatici tra l’Italia, la Germania e il Giappone si stanno consolidando; nel mese di Marzo del 1938 Hitler annette l’Austria alla Germania con un colpo di scena; dopo l’Austria Hitler annette alla Germania il territorio dei Sudeti dove vi era una forte minoranza di lingua Tedesca in Cecoslovacchia, il 29-30 Settembre 1938 a Monaco viene indetta una Conferenza di Pace tra la Germania, l’Italia, l’Inghilterra e la Francia (Hitler, Mussolini, Chamberlain, Daladier) dove con la mediazione del Duce Hitler promette all’Europa che il territorio dei Sudeti Cecoslovacchi sarebbe stata l’ultima richiesta del Regime Nazista, Mussolini è il trionfatore della Conferenza e viene osannato in Patria come il “salvatore” della Pace; nello stesso anno, in autunno, il Duce per la prima volta nella storia del Regime Fascista, trasforma il decreto Governativo a sfondo razziale emanato il 14 Luglio 1938 in Leggi “razziali” atti a discriminare prima di tutto la popolazione Italiana di origine Ebraica.
Un “piccolo” atto dovuto di “cortesia” ad Hitler per ingraziarsi ancora di più le sue simpatie e per sottolineare la ferrea fedeltà “fraterna” dello Stato Italiano al Regime Nazista Tedesco.
Intanto a Mosca continuano le “purghe” Staliniane, i grandi processi farsa, gli arresti e le esecuzioni capitali dei presunti traditori.
Tra il 1936 ed il 1940 l’epurazione di Stalin costerà all’Unione Sovietica 4.000.000 di morti…tutti i più esperti Capi militari dell’Armata Rossa che si erano perfezionati durante gli anni d’addestramento della cooperazione Russo-Tedesca sono fucilati o arrestati, segregati all’interno dei Gulag sparsi in Siberia ed in tutto il vasto territorio Russo.
Il grande, potente e poderoso esercito costituito dall’espertissimo Maresciallo Tukhachevsky non esiste più…viene smembrato dai suoi vertici fino alla sua base! Viene ridefinito, ricostruito con personale completamente inesperto!!!
La cinica follia calcolatrice del potente Stalin viene sottolineata da uno dei suoi deliranti discorsi: “Tutti questi rifiuti umani, tutti questi Trotzkysti, Zinovievisti, Bukharinisti e loro simili che si sono da tempo trasformati in una banda di spie e di assassini, di sabotatori, traditori e di agenti provocatori…questi signori strisciano sul ventre, si torcono come vipere per commettere il loro tradimento!”
E Stalin era ben consapevole che le sue e le altrui accuse erano completamente false, stava mentendo a se stesso, al suo esercito, al suo popolo, al Partito Comunista, alla sua Patria stessa.
Andrej Viscinskij era il Procuratore Generale che guidava i grandi processi di Mosca, un ferreo esecutore degli ordini di Stalin, menzognero quanto lui, crudele Giudice che amava umiliare fino all’ultimo i suoi processati.
Mentre la Germania si faceva sempre più potente, la Russia si perdeva tra i processi, le esecuzioni capitali, il terrore diffuso.
L’Armata Rossa decapitata dei suoi migliori ed esperti uomini si era arenata se non anche regredita, l’industria militare pure.
Anche in Italia la corrente anti-Tedesca si era quasi arresa ai voleri del Duce, il genero Galeazzo Ciano, seppur manteneva il posto di Ministro degli Esteri Italiano, non riusciva a persuadere Mussolini sulla necessità di mantenersi cauti verso gli alleati Tedeschi, anche la Regina pare nutrisse sentimenti anti-Tedeschi così come il Re Vittorio Emanuele III° il quale non gradiva propriamente l’amicizia con Hitler ma nonostante ciò non fece mai nulla di significativo per ostacolare la politica governativa del Duce che era sempre più deciso a rimanere a fianco dell’amico Germanico.
Fortunatamente per gli Italiani, Mussolini non era come Stalin. Ed il Fascismo non era come il Comunismo Bolscevico dei Russi.
Non solo, il Fascismo Italiano non aveva niente a che vedere con il Nazional-Socialismo Tedesco, due sistemi, due ideologie, due concetti politici completamente differenti, ma questa è un’altra storia.
Tornando a Stalin, nessun uomo Politico, nessun Monarca, nessun Capo di Stato, nessun dittatore di qualsiasi epoca storica è mai stato alla sua pari in fatto di cinismo politico, di ferocia e di calcolata amoralità caratteriale.
Il terrore Staliniano, in 25 anni che intercorrono tra il 1928 ed il 1953, anno della sua morte, ha causato circa 30.000.000 di morti, tutti cittadini Sovietici.
I 25 anni di terrore e di morte sono così suddivisi: dal 1928 al 1936 circa 8.000.000 di morti tra i “Kulaki” (Contadini Russi) e le vittime della grande carestia causata dalla politica economica sbagliata del Governo Sovietico; 4.000.000 circa di persone sono morte nei campi di prigionia Sovietici, circa 2.000.000 di persone sono state fucilate dopo la condanna alla pena capitale; dal 1937 al 1938 circa 3.000.000 di persone sono morte nei Gulag e circa 2.000.000 sono state le persone fucilate dopo la condanna alla pena capitale; dal 1939 al 1952 ci saranno ancora circa 10.000.000 di persone morte nei campi di lavoro forzato e 1.000.000 circa di persone fucilate dopo la condanna alla pena capitale…queste lugubri cifre sono per altro confermate dai dati del censimento della popolazione Sovietica dell’inizio degli anni ’30 paragonate con il censimento della stessa popolazione ufficialmente pubblicato il 15 Gennaio 1959 in Unione Sovietica.
1939: In Spagna, nel Gennaio del 1939, dopo 3 anni di una dura e sanguinosa guerra civile che è costata oltre 600.000 vittime, il “Caudillo” Francisco Franco vince sui “Rossi” aiutato dall’Italia e dalla Germania, instaurerà un Regime Fascista e rimarrà al potere sino al 1975.
Nel mese di Marzo del 1939 le truppe Tedesche completano l’occupazione militare dell’intera Cecoslovacchia; il 22 Maggio 1939, Italia, Germania e Giappone firmano il “Patto d’Acciaio” che legherà indissolubilmente i tre Paesi fino alla disfatta della guerra; in Italia la corrente anti-Tedesca capeggiata da Galeazzo Ciano non riesce a persuadere il Duce a non firmare il trattato, tuttavia riuscirà a convincerlo a dichiarare la non belligeranza dell’Italia lasciandola fuori dal conflitto per almeno 9 mesi dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale (10 Giugno 1940); 1° Settembre 1939, siamo sul confine tra la Germania e la Polonia, mentre i bombardieri ed i caccia Tedeschi della Lutwaffe volano verso Varsavia con il loro carico di bombe e di morte, le divisioni della fanteria Tedesca varcano la linea ed iniziano la loro marcia alla conquista dell’Europa, invadendo il territorio Polacco e dando inizio al dramma della Seconda Guerra Mondiale.
Una settimana prima, (23 Agosto 1939), il Ministro degli Esteri Tedesco Ribbentrop ed il Commissario per gli Affari Esteri Sovietico Molotov hanno firmato il famoso patto di non aggressione che inoltre prevedeva la spartizione della Polonia tra i due Paesi.
La previsione di Tukhachevsky si è concretizzata, il Maresciallo che fu a Capo dell’Armata Rossa, 3 anni prima aveva tentato di cambiare la Storia del suo Paese e dell’Europa…ma il solito lassismo delle democrazie occidentali che per codardia e per timore avevano rigettato al vento il piano della guerra preventiva contro Hitler aveva contribuito “passivamente” a condannare all’inferno l’Europa ed il Mondo intero, le democrazie occidentali dunque avevano anche contribuito alla condanna a morte dello stesso Maresciallo che li aveva avvertiti del pericolo imminente.
Stalin, stupidamente si fida del suo “alleato” Adolf Hitler e crede di utilizzarlo come “rompighiaccio”, sua vecchia idea, contro le democrazie occidentali per dare inizio alla grande Rivoluzione Bolscevica Europea che dovrebbe trasformare l’Europa intera in un’immensa e gigantesca Unione Sovietica.
Hitler, furbamente lo sa ed usa a sua volta il patto Molotov-Ribbentrop per tenere “distratti” ed impegnati i Sovietici ad Est e colpirli di sorpresa alle spalle come poi farà nel 1941 con l’Operazione Barbarossa.
In Italia intanto, come già detto prima, la fronda anti-Tedesca capeggiata dal Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano riesce a persuadere il Duce Mussolini a tenere per il momento la Nazione Italiana fuori dal conflitto, in una posizione ufficiale più cauta di non belligeranza.
La Francia che aveva duramente respinto al mittente il piano di Tukhachevsky per un attacco militare preventivo e congiunto contro la Germania, verrà umiliata con una bruciante sconfitta nel 1940, invasa e sottomessa dalle SS Hitleriane; l’Inghilterra che pure aveva respinto con scetticismo la proposta del Maresciallo Tukhachevsky, subirà pesanti ed imbarazzanti sconfitte sul piano della guerra navale e marittima, inoltre le coste Britanniche e Londra stessa saranno l’obbiettivo per anni delle incursioni aeree della Lutwaffe che causeranno gravi danni alle abitazioni civili ed ai complessi industriali; la Cecoslovacchia, che era favorevole alla guerra preventiva solo se la Francia e l’Inghilterra dichiaravano le ostilità alla Germania, sarà completamente invasa (Marzo 1939) ed il suo esercito che avrebbe dovuto marciare verso Monaco e Berlino aiutato dall’aviazione Sovietica, sarà completamente sconfitto e polverizzato dalla Wermacht; la Polonia, abbandonata da tutti, sarà completamente soggiogata per 5 anni ad Ovest dalle SS Hitleriane che sul suo suolo costruiranno decine di Campi di Concentramento, i così detti Lager, dove troveranno la morte milioni di persone tra Ebrei, prigionieri politici e militari, civili e deportati da altre Nazioni Europee, mentre dall’altra parte a Est, la Polonia stessa subirà i soprusi e le violenze dell’Armata Rossa di Stalin.
La disfatta dell’Europa l’aveva prevista lo stesso Tukhachevsky, per questo motivo il Maresciallo Sovietico spingeva la Francia e l’Inghilterra che erano le due maggiori potenze economiche e militari dell’area ad unirsi all’Unione Sovietica contro la Germania Nazista e muovere contro di essa i propri eserciti per una guerra preventiva destinata ad indebolire Hitler e contenere la politica espansionistica ed aggressiva Tedesca, amputando la sua potenza militare, riducendo il rischio di una guerra molto più estesa come poi sarà e costringendo così facendo il Fuhrer a trattare con le democrazie occidentali.
Tutto questo, come abbiamo visto, non è avvenuto; sappiamo anche che la Storia non si fa con i se e con i ma…in ogni caso la domanda sorge spontanea: in caso gli Inglesi ed i Francesi avessero accettato il piano di Tukhachevsky ed avessero attaccato militarmente la Germania Nazista nel 1937 in virtù di una guerra preventiva, Stalin avrebbe dato il suo consenso all’Armata Rossa per sostenere gli eserciti occidentali contro Hitler?
Sappiamo che fino alla fine del 1936 Tukhachevsky era una personalità politica e militare di spicco in Russia, era molto influente, quasi tutto lo Stato Maggiore dell’esercito da lui creato lo considerava un vero e rispettato Capo militare, inoltre una parte considerevole del Partito Comunista Russo e del Governo lo stimava e stava dalla sua parte; è probabile quindi che Stalin, schiacciato con le spalle al muro dalle pressioni di tutto l’esercito e da una parte del Governo, avrebbe infine a malincuore ceduto all’idea della guerra preventiva di Tukhachevsky; ma poteva anche darsi che non avrebbe ceduto negando l’intervento armato dell’Armata Rossa ed abbandonando la Francia e l’Inghilterra al loro destino.
Un’altra domanda: nel caso in cui Stalin avesse dato “carta bianca” a Tukhachevsky ed all’Armata Rossa, dunque Russia, Francia, Inghilterra appoggiate dalla Cecoslovacchia e dall’esercito Polacco avessero dichiarato guerra alla Germania Nazista, attuando i piani del Maresciallo Sovietico (sbarco aereo-navale in Prussia, invasione della Slesia e del corridoio di Danzica, attacco dalla Cecoslovacchia su Monaco, la Baviera e marcia verso Berlino) che cosa sarebbe successo? La vittoria sarebbe stata così scontata? L’Italia sarebbe entrata in guerra in aiuto di Hitler? Si sarebbe anticipata solo di 2 anni la Seconda Guerra Mondiale? E nel caso di un fallimento della guerra preventiva, che cosa sarebbe successo in Europa dopo la fine dei combattimenti in Germania? Invece in caso di successo della guerra preventiva, Hitler come si sarebbe comportato successivamente? Purtroppo non potremmo mai sapere tutte le risposte a queste e ad altre domande, tuttavia oggi, con gli strumenti e le informazioni storiche che abbiamo, possiamo formulare solo delle ipotesi.
Sicuramente, si sarebbe potuto evitare il dramma della Seconda Guerra Mondiale con tutte le sue distruzioni, le sue miserie e si sarebbero potuti salvare 50.000.000 di vittime che questa guerra ha causato il tutto il Mondo.
Alessandro Bruzzi
(Fonte: “Le grandi purghe di Mosca” di André Brissaud)
Edizioni Ferni di Ginevra per Gli amici della Storia 1973
(Fonte: “Storia Contemporanea” di Rosario Villari)
Edizioni Laterza 1990
Edizioni Ferni di Ginevra per Gli amici della Storia 1973
(Fonte: “Storia Contemporanea” di Rosario Villari)
Edizioni Laterza 1990
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