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venerdì 13 febbraio 2009

Cronaca di un funerale annunciato...

PALUZZA (Udine) — «Bentornata Eluana, nella terra del tuo papà, dei tuoi nonni...». Le prime parole della cerimonia funebre sono come un richiamo, il segno che allora è proprio vero, sta davvero accadendo. Armando Englaro comincia a piangere, a singhiozzare. Guarda davanti a sé la bara di questa nipote così sfortunata, si morde le labbra per frenare le lacrime. La chiesa si riempie delle voci che intonano il Kyrie eleison, e lui assume un'espressione spaesata, si allunga per vedere da dove arriva quel coro. Lo zio di Eluana ha gli stessi occhi azzurri di Beppino, lo stesso profilo aguzzo. Ma è più alto e massiccio, è un uomo sanguigno, che mostra le proprie emozioni essendo incapace di nasconderle. Si vogliono bene, gli Englaro.
L'ammirazione e la riconoscenza che Armando prova per il fratello maggiore si mischia con il dolore per il suo destino. «Mi ha sempre aiutato», racconta alla fine di questo lungo pomeriggio. «Tre fratelli emigrarono in Lussemburgo, lui in Svizzera. Io ho scelto di rimanere a casa. Tante volte mi ha invitato a raggiungerlo. Io non me la sono mai sentita di lasciare Paluzza. E allora lui mi ha aiutato ad aprire la nostra ditta di moquette, ha creato la società. Beppino ha fatto tutto, io sono solo un artigiano». Ogni tanto anche i fratelli minori, e con i suoi 62 anni Armando è l'ultimogenito, riescono a farsi ascoltare. Il funerale l'ha voluto lui. È riuscito a convincere Beppino, che invece è del 1941, troppo amareggiato con la Chiesa per riuscire a vedere la necessità di quest'ultimo saluto alla sua Eluana. «Ne abbiamo parlato, e alla fine si è fidato. Mi ha lasciato fare su tutto. Penso di aver fatto la scelta giusta, anche per lui. Sono convinto che se avesse cremato Eluana, alla fine se ne sarebbe pentito. Credo di avergli evitato il rimpianto». Il funerale ha finito per somigliare a chi l'ha così fortemente voluto. A lui, Armando. I due vigili urbani in divisa che controllano i fedeli e intanto hanno i lucciconi agli occhi mentre ascoltano la bella omelia di don Tarcisio Puntel.
I paesani che dicono «mandi» a noi forestieri, e assistono attenti e partecipi alla funzione. La sobrietà dei gesti, le poche parole, nessun applauso all'uscita del feretro. Un funerale fatto di silenzi e dignità, a immagine di questa Italia diversa che si chiama Carnia. «È la mia piccola patria» dice Armando, e si capisce che lo pensa davvero, che l'adesione a questa identità così forte è sincera, sentita. «Eluana doveva essere sepolta qui, e doveva avere il suo funerale. Era un tributo che dovevamo a Paluzza, ai nostri compaesani. E poi riposerà qui, tra queste valli. Le guardi, non sono belle? A mia nipote avrebbe fatto piacere, ne sono sicuro». Nello scandire queste ultime parole Armando Englaro si emoziona. Anche lui ha sofferto molto, viveva Eluana come una figlia, ma ha sempre cercato di non farlo vedere a Beppino. Armando è cattolico, è stato pellegrino a Santiago di Compostela e tante volte a Lourdes. Beppino lo ha ripetuto spesso, «non ho il conforto della fede». Tra fratelli magari si discute, ma nel dolore ci si tiene, si sta insieme, si annullano divergenze e differenze. «Sono preoccupato per lui. Adesso è molto provato, ma sono sicuro che ce la farà. Mio fratello è molto forte».
Armando è un uomo che usa parole semplici per farsi capire. Il suo mondo è tutto qui. Paluzza, tremila anime, la piazza rettangolare con municipio, scuola e banca. Il bar Picin per giocare a carte con gli amici, l'azienda di moquette all'inizio del paese, la villetta sulla statale, una manciata di chilometri tra l'osteria Le Trote e le montagne, la neve che arriva a settembre e chissà quando se ne va. «Eluana — dice lui — aveva dentro di sé lo spirito di questa terra. Era una carnica vera, una ragazza ostinata e libera». Per un'ora soltanto, l'ultima del suo passaggio su questa terra, zio Armando le ha fatto da padre. Si è commosso anche al saluto finale di don Tarcisio, pronunciato in dialetto. Le ha fatto ciao con la mano, come se stesse per partire. «Adesso puoi davvero riposare in pace» ha detto sulla tomba. Aveva ragione, il più piccolo dei cinque fratelli Englaro. I funerali servono anche a questo, a ricordare chi era la persona che stiamo perdendo, da dove veniva, quali erano le sue radici. Mandi, Eluana.

I FUNERALI- Per l’ultimo saluto a Eluana Englaro si sono spenti i microfoni e abbassati i toni, fino a tacere del tutto. Tante persone, circa quattrocento tra cui una sessantina di giornalisti, si sono raccolte ieri nel cimitero del paese in Carnia per l’ultimo saluto a Eluana Englaro, che si è spenta lunedì dopo un calvario durato 17 anni e culminato in dieci giorni di polemiche, scontri, clamore politico e mediatico. La bara di legno chiaro coperta di rose rosse e mughetti è stata sepolta nella cappella di famiglia, tra i nonni paterni Giobatta Englaro e Iolanda Di Centa. E finalmente il corteo di parenti, amici di famiglia, residenti del paese, curiosi e giornalisti si è disperso in un silenzio pesante. Il carro funebre ha lasciato l’ospedale di Udine alle 13, scortato da due auto della polizia e seguito da un terzo veicolo con a bordo lo zio Armando Englaro, in completo scuro e cravatta rosso sangue. Il corteo ha quindi imboccato la strada per Paluzza, sostando qualche minuto davanti alla casa della famiglia Englaro dove papà Beppino e mamma Saturna sono usciti per dire addio alla figlia. Nessuno dei due ha seguito il feretro fino alla chiesetta di San Daniele né ha assistito al funerale, così come annunciato già nei giorni scorsi. In parte per le condizioni di salute della madre, in parte per evitare «l’assedio mediatico» - parole di zio Armando - che da Udine si è trasferito in Carnia già da qualche giorno. La funzione religiosa è iniziata poco prima delle 15 e si è svolta a porte chiuse, dietro ai banchi solo lo zio Armando, il sindaco di Paluzza Aldo Maieron e pochissimi amici di famiglia tra i quali il senatore Ferruccio Saro e il consigliere regionale Alessandro Colautti, oltre alle due amiche del cuore di Eluana, arrivate da Lecco. La bara è stata benedetta sul sagrato e quindi portata in chiesa. Ingresso sbarrato a curiosi, microfoni e telecamere, dentro solo la voce del parroco del paese. «Tu, cara Eluana, adesso sai qual è veramente la verità. Riposa in pace in mezzo ai nostri monti». Queste le parole che hanno chiuso l’omelia di don Puntel, che ha espresso gratitudine per la scelta degli Englaro del funerale religioso e ha pure ricordato: «In questi tempi ci siamo scontrati, ma davanti ad Eluana abbiamo il capo chino e d’ora in avanti dobbiamo camminare insieme. Voglio rassicurarvi - ha aggiunto - che la Chiesa non si è sentita estranea alla vostra vicenda e che quanti hanno pregato, non l’hanno fatto “contro” ma “per”, specificatamente per Eluana». Ed era stato lo stesso religioso a lanciare ieri mattino un appello ai mezzi di comunicazione perché «il dolore» non fosse trasformato «in spettacolo». Silenzio anche all’uscita del feretro dalla chiesa, quando i presenti si sono organizzati in un lungo corteo per accompagnare Eluana al vicino cimitero di paese. Qui don Puntel ha usato la lingua friulana, quella del ramo paterno della famiglia Englaro, per l’ultimo saluto: «Ciao, Eluana».

(AGI) - Paluzza (Udine), 12 feb. - "Tu, cara Eluana, adesso sai qual e' veramente la verita'. Riposa in pace in mezzo ai nostri monti". E' stato don Tarcisio Puntel, parroco di Paluzza, a pronunciare l'omelia del rito funebre di Eluana Englaro svoltosi nella chiesa di San Daniele. Un'omelia che don Tarcisio ha preparato la notte scorsa, dopo essersi inginocchiato davanti al Crocifisso cercando di approfondire "il mistero del dolore", ha spiegato. "Ho cosi' capito che quella croce e' fonte di vita e di speranza. Lo e' stata per duemila anni e, in particolare, per tanti ammalati che guardando a Lui, al Crocifisso, ricevono forza e grazie". Don Puntel, ai fedeli in chiesa e, in particolare ai familiari, lo zio di Eluana, Armando seduti ai primi banchi, ha detto: "In questi tempi ci siamo scontrati, ma davanti ad Eluana abbiamo il capo chino e d'ora in avanti dobbiamo camminare insieme. Ognuno deve porsi davanti alla sua coscienza, educata al rispetto della vita". Il sacerdote ha ringraziato la famiglia Englaro per aver voluto le esequie religiose. "Voglio rassicurarvi che la Chiesa non si e' sentita estranea alla vostra vicenda e che quanti hanno pregato, non l'hanno fatto 'contro' ma 'per', specificatamente per Eluana". Don Puntel si e' fatto portavoce della vicinanza dell'arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, "spiritualmente qui", che in questi giorni sottolineo' quanti interrogativi sul senso della vita Eluana aveva sollevato. Rivolgendosi infine a Beppino Englaro, che non ha partecipato al rito funebre, ma che ha salutato sua figlia da casa, dove l'automobile con la bara ha sostato qualche minuto, don Puntel ha detto: "Le porte non sono chiuse, voglio continuare il dialogo che abbiamo intrapreso". Subito dopo la cerimonia la salma di Eluana Englaro e' stata tumulata nel cimitero di San Daniele, nella tomba di famiglia accanto ai nonni. Oltre 500 persone hanno assistito alla tumulazione, tra cui le due due amiche di Eluana arrivate da Lecco, alcuni politici regionali, Ferruccio Saro (Pdl), il consigliere regionale Alessandro Collutti (Pdl), il carnico Gabriele Renzulli, Volpe Pasini di Sos Italia. Tutto si e' svolto nel piu' assoluto silenzio, con la gente commossa in preghiera.


giovedì 12 febbraio 2009

Ispirato dalla morte di Eluana Englaro...

Titolo: "Eutanasia di Stato e...di Loggia!"
(Clicca sull'immagine per ingrandirla...)
Lo Stato canaglia si scaglia solo contro
gli indifesi, gli innocenti, i più deboli...

"Non è morte se la rifiuti, ma lo è se la accetti!" (James 'o' Bar)


MEDIASET: CDR, SOLIDARIETA' A MENTANA SU NO A 'MATRIX' SUL CASO ENGLARO!

Roma, 10 feb. (Adnkronos) - Il coordinamento dei Cdr Mediaset esprime "solidarieta' a Enrico Mentana che ieri ha presentato le dimissioni da direttore editoriale per l'impossibilita' di anticipare l'edizione di 'Matrix', dedicata ai drammatici sviluppi sulla vicenda di Eluana Englaro". Infatti, "l'eccellente risultato, in termini di ascolto, del 'Grande Fratello' non appare una sufficiente giustificazione per la scelta dell'azienda". Per i comitati di redazione, "le nostre reti, anche se commerciali, svolgono un compito di servizio pubblico al quale Mediaset non deve sottrarsi. Meritorio il lavoro svolto dai colleghi del Tg4, per coprire l'evento in prima serata, di Studio Aperto, che ha coperto l'evento nella seconda serata e del Tgcom che su internet ha dato copertura dell'evento in tempo reale. Ma un gruppo come Mediaset -secondo la rappresentanza sindacale dei giornalisti- doveva e poteva almeno aprire delle finestre informative sulla rete principale", Canale 5.

(Bon/Gs/Adnkronos)

10-FEB-09 15:45

Fonte: http://iltempo.ilsole24ore.com


CASO ELUANA ENGLARO: CICCHITTO, VELTRONI IN DIFFICOLTA' NON SA COSA DIRE E FARNETICA SULLA COSTITUZIONE!

(ASCA) - Roma, 9 feb - ''Siccome sul caso Englaro il Pd si trova in seria difficolta', ecco che Veltroni cerca di parlare di tutt'altro, farneticando su un inesistente pericolo per la liberta' e per la democrazia. Invece, a fronte di tutta questa operazione propagandistica, oggi in discussione c'e' la vita di Eluana Englaro e una serie di questioni cruciali connesse, non la Costituzione e tantomeno il Presidente della Repubblica''. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl spiegando come il Pd stia ''facendo un'operazione diversiva sul piano propagandistico, convocando una manifestazione in difesa della Costituzione e del Presidente della Repubblica, che sarebbero messi a repentaglio da una sorta di complotto di Berlusconi. Siamo alla fantapolitica - dice Cicchitto - il presidente Berlusconi ieri ha gia' chiarito le sue posizioni.
Nessuno mette a rischio la Costituzione - assicura - fermo rimanendo la legittimita' di un dibattito al quale hanno abbondantemente partecipato anche esponenti della sinistra (la bicamerale docet), e tantomeno fa complotti contro il Presidente Napolitano, fermo rimanendo il diritto di motivare le ragioni di un diverso parere sul carattere d'urgenza del decreto sul caso di Eluana Englaro e, probabilmente, sul merito della vicenda''.

Fonte: www.asca.it

mercoledì 11 febbraio 2009

Morte Eluana: niente funerale, solo benedizione...Berlusconi: ''Peccato, non ce l'abbiamo fatta!''

LECCO - Non ci sara' funerale per Eluana Englaro, ma solo una benedizione al cimitero di Paluzza, in provincia di Udine. Lo ha affermato la curatrice speciale, Franca Alessio, secondo la quale il padre Beppino ha intenzione di far cremare la figlia. (Agr)
Roma, 10 feb. (Adnkronos) - ''Peccato, peccato, non ce l'abbiamo fatta''. Cosi' il premier Silvio Berlusconi, in un colloquio con ''Il Messaggero'', esprime il ''profondo dolore'' per la morte di Eluana Englaro. ''Non siamo arrivati in tempo'', aggiunge il presidente del Consiglio, secondo cui e' stata ''buttata in politica'' una decisione del governo nata ''su principi morali'. In Consiglio i ministri hanno assunto una provvedimento ''che risponde alla nostra coscienza'', sottolinea il premier, assicurando che non e' mai esistito un progetto ''per attaccare chicchesia''. Dunque, nessun attacco alla Costituzione. Piuttosto, secondo il ragionamento di Berlusconi, una messinscena della sinistra per 'depistare' e distogliere l'attenzione dal vero oggetto: la morte di una povera ragazza, ''unico cittadino condannato a morte, in attesa di una legge che il Parlamento si accinge a votare''. CASO ENGLARO: FINOCCHIARO, DAL PDL BIECO SCIACALLAGGIO POLITICO "Rabbia cieca e irresponsabile" da parte della maggioranza. "Ma sopra tutti, in primis, c'e' la rabbia del presidente del Consiglio, che questo bieco sciacallaggio politico alimenta in pieno". Lo dice, a 'Repubblica', Anna Finocchiaro a proposito delle polemiche scoppiate in Senato dopo l'annuncio della morte di Eluana Englaro. "Sentono che va per aria il piano che avavano in testa. Un'operazione politica, devastante, che cosi' poco aveva a che fare con i sentimenti per Eluana. La riduzione dei poteri del capo dello Stato. La decretazione d'urgenza senza freni", dice la Finocchiaro. "Ma non passeranno: noi difenderemo la nostra carta e il presidente della Repubblica", dice ancora la presidente dei senatori del Pd. CASO ENGLARO: BOSSI, CAPISCO RAGIONI PADRE MA NESSUNO PUO' MORIRE DI FAME E DI SETE Il punto vero "e' che non si poteva far morire di fame e di sete una persona. Questo e' il nocciolo della questione. Io ho ascoltato tutti, ma nessuno e' riuscito a convincermi che quella sarebbe stata la soluzione giusta. Occorreva una legge". Lo dichiara il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, in un'intervista a 'La Repubblica'. "Ogni volta che ho pensato ad Eluana - continua Bossi - e l'ho fatto spesso e tanto piu' adesso, non ho potuto non pensare al padre. Il suo e' stato un grande dramma. Penso ai miei figli e lo capisco. Guardo a lui con grande rispetto, credo sia una persona seria, mossa da motivazioni serie. Quasi chiedeva l'elemosina in giro per farla morire. C'e' una cosa che credo non abbia mai detto. Sua moglie e' malata. E si sara' chiesto: se io muoio, che ne sara' di mia figlia in questa situazione? E chi si sarebbe potuto occupare di lei in maniera dignitosa? Questo secondo me e' stato il suo pensiero". "Io mi sono ribellato a una morte per sete e per fame - sottolinea il ministro leghista - Se ci fosse stata una legge che avesse consentito l'iniezione con il curaro, non voglio dire che sarebbe stato meglio, ma forse piu' umano si'. Il problema e' che la gente potrebbe cominciare ad avere paura, potrebbe cominciare a temere che negli ospedali si possa morire per fame". CASO ENGLARO: CASINI, RISPETTO E SENSO DELLA MISURA "Siamo tutti noi sconfitti", ma "sono sconfitti anche coloro che avevano idee diverse". Lo dice il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, in una intervista al 'Messaggero' sul caso Englaro. "Si e' preferito pensare che non fosse un'emergenza, invece era un problema reale", dice Casini a proposito delle lentezze del Parlamento, "adesso bisogna recuperare il senso della misura". Il leader Udc sottolinea come bisogna affermarte "con piu' forza il diritto alla vita e lasciare meno sole associazioni come il Movimento per la vita che in questi anni hanno fatto da sole testimonianza davanti alla nostra indifferenza". Per Casini, "il Parlamento deve legiferare nei tempi previsti", "i temi eticamente sensibili riguardano la vita e la morte delle persone e vengono prima delle nostre convenienze politiche''.CASO ENGLARO: 'LA STAMPA', NIENTE FUNERALI PER ELUANA SARA' CREMATA "Adesso e' finita e tutto rientrera' nella sfera piu' umana e privata". Queste le parole di Beppino Englaro, papa' di Eluana morta ieri sera dopo 17 anni di coma vegetativo nella clinica di Udine 'La Quiete' in un colloquio con 'La Stampa'. Il quotidiano riferisce che la donna verra' cremata e non ci saranno funerali. "Cerchero' ancora di proteggerla, e da chiunque - dice Beppino Englaro - anche da tutti quelli che cercano di guadagnarci sopra". Beppino Englaro racconta dell'ultimo film che aveva visto con la figlia. Si intitolava 'L'Orso', la storia di un animale che protegge i suoi cuccioli con i denti e con la vita e quando uscirono dal cinema le disse: "Io sarei come quell'orso, se ce ne fosse bisogno". Vuole stare solo papa' Beppino: "Sono fatto cosi' - dice - spero che mi rispettino tutti. Ho fatto tutto da solo e da solo voglio restare". E poi spiega che "nei momenti piu' difficili ho pensato ai campi di concentramento. Quando Eluana ha avuto l'incidente, tutto il nostro mondo, mio e di mia moglie, e' cambiato. Giorno per giorno abbiamo affrontato una realta' nuova e molto, molto complessa. E cosi', in qualche momento ho pensato ai lager. Ho pensato agli internati, se quella povera gente ha stretto i denti e ha resistito, ha sopportato atrocita' inenarrabili, forse potevo farcela anch'io. Ho trovato conforto nel paragone: lo so che era ingiustificato, ma mi ha dato la forza di non cedere". CASO ENGLARO: PRESTIGIACOMO, NON MI PENTO DEL VOTO IN CDM La decisione di votare il decreto in Consiglio dei ministri sul caso Englaro "certo e' costata. Ma e' il prezzo che la politica paga quando e' chiamata a decidere su qualcosa che non e' il disbrigo amministrativo ma un pezzo di vita che attende una scelta". Lo dice il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo al 'Giornale'. "In una situazione del genere io non avrei chiesto l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione. Ma io non ho visto mia figlia in stato vegetatitvo per 17 anni", spiega il ministro che, a proposito di una legge, spiega: "Dobbiamo evitare che i giudici si sostituiscano al legislatore". CASO ENGLARO: MONS. BARRAGAN, SE MORTA PER INTERVENTO UMANO DELITTO GRAVISSIMO "Se e' morta per intervento umano, e' un gravissimo delitto". E' quanto dichiara il cardinale Javier Lozano Barragan, ministro vaticano della Sanita', in un'intervista a 'La Stampa' in merito alla morte di Eluana Englaro avvenuta ieri sera nella clinica di Udine 'La Quiete'. Secondo il cardinale dunque e' necessario capire "se il decesso si deve alla sospensione dell'alimentazione o ad altre cause". Per mons. Barragan "la dignita' della vita non e' negoziabile" e, sul tema, "Eluana deve diventare un caso-simbolo per risvegliare le coscienze". Sulla mancata firma del presidente della Repubblica sul decreto per salvare Eluana, mons. Barragan commenta: "Non e' il momento di inviduare i colpevoli ma sicuramente i passi dei giorni scorsi sono stati fatti verso la morte, in direzione opposta alla vita". "A Beppino Englaro -aggiunge il ministro vaticano della Sanita'- non ho piu' niente da dire. Ho gia' avuto scambi con lui e non voglio averne altri". CASO ENGLARO: 'AVVENIRE', ELUANA UCCISA ORA VOGLIAMO SAPERE COME "Eluana e' stata uccisa". 'Avvenire' , nell'editoriale di prima pagina, e' netto sulla morte della Englaro. "Che non ci sia piu' un altro caso cosi', che Eluana non sia morta invano, ci sia una legge, che la politica ci dia subito una legge", chiede il quotidiano dei vescovi. "Ma che si faccia, ora, davvero giustizia. Che si indaghi fino in fondo, adesso che il 'protocollo' e' compiuto e il mistero di questa fine mortalmente c'inquieta. Non ci si risparmi nessuna domanda, signori giudici", si legge ancora su 'Avvenire', "si risponda totalmente. Come e' stata uccisa Eluana?". CASO ENGLARO: DIRETTORE 'OSSERVATORE ROMANO', C'E' STATO UN ECCESSO DI IDEOLOGIA "Continuare lo scontro ideologico, questa divisione a priori, le strumentalizzazioni da ogni parte. Bisognerebbe che questa morte richiamasse anzitutto al rispetto della morte stessa". Lo afferma Giovanni Maria Vian, direttore dell'Osservatore Romano in un'intervista al 'Corriere della Sera' in merito alla morte di Eluana Englaro, avvenuta ieri sera, dopo 17 anni di coma vegetativo, nella clinica di Udine 'La Quiete' dove era stata ricoverata venerdi' scorso. "Sembrano i giorni del sequestro Moro - prosegue Vian - la morte temuta arriva ma non te l'aspetti. Si pubblicavano sinossi atroci, lo scorrere dei giorni di discussione della legge e l'evoluzione prevista verso la fine. Un pensiero che viene ad ogni credente e' quello di raccomandare Eluana a quel Cristo medico di cui ha parlato Benedetto XVI domenica scorsa". CASO ENGLARO: MONSIGNOR POLETTO, HA VINTO IL NO ALL'ALIMENTAZIONE E' il momento di un "onesto esame di coscienza", "hanno prevalso coloro che volevano sospendere l'alimentazione", cosi' monsignor Poletto, cardinale di Torino, ha commentato a caldo la morte di Eluana Englaro, in un colloquio su 'La Repubblica'. CASO ENGLARO: L'AMICA DI ELUANA, SPERO CHE SIA IN UN MONDO MIGLIORE "Spero che sia in un posto migliore di questo e che sia serena". Sono le parole di Laura Portalupi, una delle amiche piu' care di Eluana, in un'intervista a 'Il Giornale'. "Provo un dolore incredibile -ha aggiunto- ora i miei pensieri sono soltanto per lei, per Eluana. Spero sia serena". Il momento del trasferimento nella clinica di Udine, per il suo 'ultimo viaggio', "e' stata una ferita enorme che si e' riaperta. Per me - spiega la Portalupi - e' stato come tornare indietro a diciassette anni fa, a quel giorno in cui ho perso la mia migliore amica".

Eluana, per la Procura la morte è in linea con il protocollo medico...

La causa della morte di Eluana Englaro è «uno scompenso cardiorespiratorio» compatibile con il protocollo previsto per l'interruzione di alimentazione e idratazione. Lo ha detto il Procuratore Generale di Trieste, Beniamino Deidda, parlando con i giornalisti a Trieste dopo un incontro con il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi.Secondo i primi risultati dell'autopsia, la morte di Eluana sarebbe avvenuta per arresto cardiocircolatorio dopo una crisi conseguente a disidratazione. Oggi si attende il nulla osta del procuratore della Repubblica, Antonio Biancardi, per il trasferimento del corpo di Eluana dall'obitorio dell'ospedale, dove è rimasto per tutta la notte, sorvegliato da guardie private, fino a Paluzza, il paese della Carnia di cui è originaria la famiglia Englaro e dove sarà sepolta Eluana. Proprio a Paluzza, Beppino Englaro, che ieri ha abbracciato per l'ultima volta sua figlia nella cappella dell'ospedale di Udine, ha trascorso la notte, insieme alla moglie Saturna e al fratello Armando, che vive tuttora nella casa di famiglia in paese. «Lasciate che io viva il mio dolore da solo. So benissimo che la vicenda è pubblica, però, arrivati a questo punto desidero proprio che, visto l'epilogo, rientri il più possibile nella dimensione privata», ha chiesto papà Beppino. Per Eluana funerali religiosi I funerali di Eluana Englaro si svolgeranno domani o al massimo venerdì mattina con una cerimonia religiosa a Paluzza, della quale si stanno occupando il parroco del paese, don Tarcisio Puntel, e lo zio di Eluana, Armando, secondo il quale «Eluana non sarà cremata». Alle esequie, però, nè il padre Beppino nè la madre Saturna, gravemente malata, saranno presenti. Ci saranno invece due amiche di Eluana, ex compagne di scuola, che le porgeranno l'ultimo saluto.Intanto l'Ordine dei medici di Udine ha avviato la procedura istruttoria per un procedimento disciplinare nei confronti dei medici che hanno assistito Eluana. Il presidente dell'ordine Luigi Conte ha convocato l'anestesista Amato De Monte che sarà ascoltato giovedì prossimo. «Un atto - spiega Conte - in qualche modo dovuto perché siamo venuti a conoscenza di un fatto che può essere sensibile dal punto di vista deontologico, e a tutela anche dello stesso De Monte, per una valutazione del suo comportamento».Dopo De Monte il presidente dell'ordine dei medici di Udine ascolterà tutti i medici che hanno assistito la donna, poi, terminata la prima fase istruttoria, porterà la pratica alla Commissione dei medici, che è il collegio giudicante. A questo punto ci sarà un dibattimento al termine del quale la Commissione dei medici deciderà se archiviare il procedimento o attivare un vero e proprio procedimento disciplinare. Oggi, invece, riprenderà alla commissione Sanità di Palazzo Madama la discussione generale sul ddl Calabrò che disciplina le dichiarazioni anticipate di trattamento.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!