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lunedì 26 novembre 2018

25 Novembre: "NON UNA DI MENO" - Non dimentichiamo in questa giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non solo tutte coloro che sono state assassinate, ma anche tutte quelle che sono sopravvissute ai sopprusi ma che hanno con sé i segni indelebili di questi atti scellerati ed inumani!

Non solo assassinate, spesso anche sfregiate con l'acido! La follia degenerativa della gelosia, apice dell'egoismo più bieco dei sentimenti umani, scatena nella mente degli uomini quel pensiero per cui: "Meglio saperti morta piuttosto che di un altro!" O peggio: colpire nel più profondo della femminilità, cancellare la bellezza ed i connotati della donna, renderla mostruosa agli occhi degli altri uomini, renderla INDESIDERABILE al resto della popolazione maschile! Chi sfregia con l'acido a volte è peggio di un assassino...invito i parlamentari del Partito Democratico a varare una legge per cui, chi acquista taniche o barattoli di un qualsiasi acido o soda caustica, venga immediatamente registrato e segnalato alle forze dell'ordine, così come succede per il porto d'armi...cittadini che non hanno consorzi, cooperative o imprese agricole, chi non fa un mestiere attinente all'utilizzo di sostanze chimiche altamente pericolose e nocive, per legge gli dovrebbe  essere impedito l'acquisto di questi materiali se non sotto una seria e comprovata giustificazione! Perché ad oggi se un uomo anche appena 18enne, entra in una ferramenta o acquista barattoli di sostanze chimiche online, può farlo liberamente senza darne conto a nessuno...così come ha fatto colui che ha avvelenato un'intera famiglia con il veleno acquistato proprio via web...veleni per topi, acidi e sostanze chimiche varie, soda caustica...sono come vere e proprie armi!
 
 
 

Storia
 

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
L'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.
Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

In Italia

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International celebrano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali.
Nel 2007 almeno 100.000 donne (40.000 secondo la questura) hanno manifestato a Roma "Contro la violenza sulle donne", senza alcun patrocinio politico. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica, anche per le contestazioni che si sono verificate a danno di alcuni ministri e di due deputate. Nel 2016, il 26 novembre, il movimento delle donne, organizzato intorno alla sigla "Non una dimeno" scende sulle strade di Roma in una imponente manifestazione contro la violenza alle donne con la presenza di 200.000 donne.
Dal 2006 la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna promuove annualmente il Festival "La violenza illustrata", unico festival nel panorama italiano interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ormai centinaia di iniziative in tutta Italia vengono organizzate in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.
 
Fonte: www.wikipedia.it
25 NOVEMBRE - GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

venerdì 23 novembre 2018

PER DISPETTO ALLA EX-MOGLIE DA FUOCO ALLA CASA: MUORE UN BAMBINO (Fonte: La Nazione)

Nella società occidentale soprattutto, si è persa la buona abitudine di EDUCARE i propri figli sia a scuola, sia in famiglia che a catechismo...alla PAURA dell'INFERNO! L'inferno esiste e come gli ha scritto la sua ex-moglie: "TU BRUCERAI ALL'INFERNO!"
 

sabato 27 ottobre 2012

La storia di Amanda Todd: La sedicenne vittima del cyber-bullying. Con i sottotitoli in Italiano. Chi è Amanda Todd, la vittima di cyber-bullismo che Anonymous vorrebbe vendicare!

AMANDA TODD
 
La storia di Amanda Todd: La sedicenne vittima del cyber-bullying. Con i sottotitoli in Italiano.
Video Originale: http://www.youtube.com/watch?v=vOHXGNx-E7E&feature=channel&list=UL


Canzoni:
The A Team: E. Shereen
Icarus: Hopes Die Last
Einaudi: Ritornare
 
Amanda Todd era una ragazza adolescente Canadese: è morta a causa di una foto a seno nudo. Dopo anni di minacce sul web da parte di uno stalker, ha scelto il suicidio. E gli hacker di Anonymous, per vendicarla, hanno combinato un pasticcio!
 

Amanda Todd era una adolescente di 15 anni. Si è tolta la vita il 10 ottobre: il motivo delsuicidio è stato attribuito al "cyber bullismo", ovvero a ripetute vessazioni che la ragazza ha subito via internet.
Il 7 settembre di quest'anno, Amanda pubblicava su YouTube My Story: Struggling, bullying, suicide and self harm, il suo ultimo grido d'allarme: nel video raccontava la storia del sopruso subiva da anni. La storiaccia risaliva a qualche anno prima, quando frequentava le videochat in cerca di nuove amicizie; all'epoca aveva dodici anni; in un'occasione, raccontava Amanda, cedette alle moine di uno sconosciuto, che la convinse a mostrare un seno in cam. Un gioco da ragazzi, probabilmente privo di quella malizia che tante coetanee di Amanda mettono nei loro autoscatti pubblici o nelle sessioni in webcam con fidanzati e fidanzatini virtuali. Comunque, da quel momento in poi cominciò a ricattarla. O meglio: a tormentarla. Divenne, come si dice nel gergo della rete, un "roll", ovvero una presenza fastidiosa, che si muove unicamente per dare fastidio alla pax digitale. Qualche giorno dopo, la foto del topless di Amanda fu pubblicata in rete e - un anno più tardi - ritornò come icona di un profilo Facebook. Intanto l'equilibrio psicologico di Amanda precipitava: la quindicenne entrò in depressione e cambiò più volte scuola; tentò il suicidio una prima volta, ma fu salvata in tempo. Infine, il 10 ottobre scorso, è riuscita a togliersi la vita.
Negli anni la teenager ha chiesto aiuto, interpellato la polizia, si è affidata alla famiglia e agli amici, è ricorsa al supporto di specialisti. Ma alla fine, è caduta. Vittima di un roll che per anni si è divertito alle sue spalle rimanendo sconosciuto. Questo, fino a lunedì.
Perché a questo punto nella storia entra Anonymous.
Il gruppo hacker più famoso del mondo ha in qualche modo "adottato" il caso di Amanda Todd: una vittima della Rete che la Rete ha voluto vendicare a modo suo, ovvero rendendo pubblica l'identità del troll: come è d'uopo nell'epoca dell'iperconnessione, nella cache che è stata diffusa da Anonymous erano elencati i suoi profili social, gli account ad alcuni siti "perv" come Jailbait, più una serie di foto, trascrizioni di chat. Soprattutto, è stato pubblicato l'indirizzo del colpevole.
Sul web è partita la fatwa. Anonymous ha lanciato la guerra santa contro il roll che aveva fatto suicidare la ragazzina e un piccolo esercito di vendicatori da browser si è candidato al linciaggio del colpevole.
Unico problema: l'indirizzo era quello sbagliato. "This is not the correct person", ha postato Anonymous New Jersey sulla sua popolare pagina Facebook. Da lì in poi sono sorti i dubbi: forse la persona era quella giusta, ma l'indirizzo sbagliato; inoltre pare che il roll sia un ragazzo di 19 anni e non un uomo di 32, come inizialmente si era detto. In più, la polizia ha smentito l'identità del colpevole.
Insomma, i dubbi sono tanti. E in molti si chiedono - anche in seno ad Anonymous - perché il bullo non dovrebbe avere diritto a un regolare processo. D'altro lato, la campagna di doxing, la pubblicazione di dossier da parte di Anonymous, potrebbe forse dissuadere da casi del genere altri troll- o forse sarebbe il caso di chiamarli orchi. Ma lo scenario più inquietante è quello di un Terrore digitale, che stia alla rivoluzione digitale come gli anni della ghigliottina facile furono il postulato di sangue che seguì alle utopie della Rivoluzione Francese.
 
 
 
 


ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!