SOLO LA VECCHIA SCUOLA DELL'EX STASI (EX-GERMANIA DELL'EST) E DELL'EX KGB (EX-UNIONE SOVIETICA) POTRA' SALVARE IL SALVABILE E RISOLVERE I GRANDI "GRATTACAPI" DELLA CRONACA NERA ITALIANA!
Da Meredith a Sara Scazzi: L'Italia è la patria dei delitti perfetti...
Sarah Scazzi, lei come Chiara, Yara e Meredith forse rimarranno casi irrisolti:
Chiara Poggi, 26 anni, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Viene arrestato il fidanzato, Alberto Stasi, pare sia l’unico indiziato, ma viene assolto perché il “complessivo quadro istruttorio è da considerarsi contraddittorio ed altamente insufficiente a dimostrare la colpevolezza dell’imputato secondo la fondamentale regola probatoria e di giudizio dell’oltre ogni ragionevole dubbio”.
Yara Gambirasio, 13 anni, scompare nel tardo pomeriggio di venerdì 26 novembre 2010, a Brembate Sopra (Bg), le ricerche proseguono senza sosta, ma il corpo senza vita della piccola Yara viene ritrovato il 26 febbraio a Chignolo (Bg). Le indagini sono tuttora in corso, mille supposizioni, migliaia di test sul Dna. Ma ad oggi il caso resta ancora irrisolto.
Meredith Kercher, 21 anni, britannica, il suo corpo con la gola tagliata e praticamente nudo, era stato trovato il 2 novembre 2007, in un lago di sangue, nell’appartamento che condivideva con Amanda Knox ed altre due giovani.
Per il delitto vengono arrestati Amanda Knox e il suo (allora) ragazzo Raffaele Sollecito, accusati per l’omicidio della studentessa britannica, condannati in prima istanza a 26 e 25 anni. Viene in seguito arrestato un terzo uomo, Rudy Guédé, ivoriano, che avrebbe partecipato al delitto.
Il 3 ottobre Amanda e Raffaele, dopo 4 anni di carcere vengono assolti “Per non aver commesso il fatto”. L’unico che rimarrà in carcere sarà Rudy Guedè per concorso in omicidio. Ma per quanto ancora? E in concorso con chi? Visto che i concorrenti sono stati assolti.
Sarah Scazzi, 15 anni, scompare misteriosamente il 26 agosto 2010, durante il tragitto che porta all’abitazione degli zii Misseri, aveva un appuntamento con la cugina Sabrina per recarsi al mare; ma il suo corpo senza vita viene fatto ritrovare dallo zio Michele, è esattamente il 7 ottobre 2010.
Inizialmente, Michele Misseri si autoaccusa del terribile delitto, dichiarando di averla “Strangolata e poi violentata”, da quel momento tutta la vicenda si complica. Michele Misseri accusa la figlia Sabrina. Il 30 maggio 2011 viene scarcerato per “non avere partecipato al delitto”. Gli inquirenti puntano gli occhi verso la moglie, Cosima Serrano che viene arrestata per “concorso in omicidio con la figlia Sabrina”.
Oggi le due donne si trovano in custodia cautelare nel carcere di Taranto, ma forse non per molto ancora. Michele Misseri, invece, torna ad autoaccusarsi, ma senza alcuna credibilità.
Sabrina Misseri, intanto, è tornata a sorridere dopo aver appreso, ieri, che la Cassazione le sta aprendo le porte del carcere per portarla verso la libertà. “C’è insussistenza del quadro di gravità indiziaria in ordine ai delitti loro contestati in concorso, di omicidio volontario e sequestro di persona, ai danni della quindicenne Sarah Scazzi.” Così scrive la Suprema Corte nelle motivazioni del provvedimento in base al quale, lo scorso 26 settembre ha, in buona parte, accolto il ricorso dei difensori delle due donne.
Le storie di Chiara, Meredith, Sara e Yara sono sempre più difficili e intricate da raccontare. Colme di parentesi e soprattutto di punti interrogativi.
Tragici eventi dei quali oggi se ne parla tanto, che sono i veri e propri tasselli sui quali impostare i diversi programmi che alzano ad un livello esponenziale gli indici di ascolto. Ma la realtà è che tutte queste vicende saranno presto dimenticate, non resterà altro che la grande ferita nel cuore dei familiari di queste giovani vite. Vite spezzate troppo presto da gente spietata, efferati assassini che forse rimarranno per sempre impuniti.
Articolo correlato: Sarah Scazzi per Cosima e Sabrina mancano gravi indizi
Fonte: http://www.aciclico.com
La letteratura e la televisione (programmi, film, ecc..) li hanno reso imbattibili, mentre invece sul campo spesso e volentieri banali errori commessi da questo reparto compromettono l'arresto o la detenzione del colpevole.
L'omicidio Meredith, ma soprattutto l'assoluzione per non aver commesso il fatto di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, è solo l'ultimo dei casi irrisolti.
I "delitti imperfetti", da cui prendono il nome sia i libri dell'ex comandante Luciano Garofano che la famosa serie televisiva, diventano perfetti proprio a causa di grossolani errori degli inquirenti.
Tutto è iniziato quando i Ris sono diventati famosi all'opinione pubblica durante il caso del duplice omicidio di Novi Ligure nel 2001. Per tutti fu un vero e proprio successo, nato dall'ottimo lavoro del reparto dei carabinieri. Ma non va dimenticato, però, che a mettere sulla pista giusta gli investigatori fu proprio Erika che quando era ancora solo sospettata di aver ucciso madre e fratellino venne filmata in una stanza della caserma dei carabinieri mentre mimava ad Omar, fidanzatino e complice, come avesse pugnalato la donna. Quindi la chiave di volta di questo caso furono le intercettazioni ambientali. Forse possiamo considerare proprio delitto di Novi l'ultimo delitto risolto senza che ci fossero ombra di dubbi. Tracce, arma del delitto, confessioni: insomma, tutti i tasselli del mosaico al loro posto.
Lo stesso non si può dire di Cogne.
Nonostante la condanna di Anna Maria Franzoni per l'omicidio del piccolo Samuele ancora oggi l'Italia è divisa in due, innocentisti e colpevolisti. Infatti, seppure ci siano degli indizi manca l'arma del delitto e l'assassina, in questo caso la madre della vittima, tutt'altro che reo confessa. Molti sono stati gli errori degli inquirenti sul caso Cogne che hanno portato a un ritardo di anni sulla verità che ancora oggi, come detto, può avere dei punti deboli e traballa.
Vi ricordate dell'omicidio di Garlasco della giovane Chiara Poggi? Tanti sospetti sul fidanzato Alberto Stasi e i pochi indizi raccolti facilmente smontati dalle perizie di parte. Anche qui errori di chi dovrebbe essere (o si considera)infallibile. Basti pensare che dopo il delitto la "scena del crimine", come ormai siamo abituati a chiamarla dopo essere stati influenzati dai Csi vari, venne addirittura inquinata da un gatto che la scientifica chiuse dentro la villetta per un giorno intero a scorrazzare! Anche qui nessun elemento valido per trovare l'assassino. Un esempio: la prova ferrea data da una macchia di sangue della vittima sul pedale della bici di Stasi venne facilmente smontata dai difensori del ragazzo che riuscirono a dimostrare che si poteva trattare benissimo di macchie di flusso mestruale calpestate accidentalmente giorni prima del delitto dal giovane. Ad oggi nessuno è riuscito a respingere la tesi difensiva seppur a prima vista improbabile.
Lo stesso non si può dire di Cogne.
Nonostante la condanna di Anna Maria Franzoni per l'omicidio del piccolo Samuele ancora oggi l'Italia è divisa in due, innocentisti e colpevolisti. Infatti, seppure ci siano degli indizi manca l'arma del delitto e l'assassina, in questo caso la madre della vittima, tutt'altro che reo confessa. Molti sono stati gli errori degli inquirenti sul caso Cogne che hanno portato a un ritardo di anni sulla verità che ancora oggi, come detto, può avere dei punti deboli e traballa.
Vi ricordate dell'omicidio di Garlasco della giovane Chiara Poggi? Tanti sospetti sul fidanzato Alberto Stasi e i pochi indizi raccolti facilmente smontati dalle perizie di parte. Anche qui errori di chi dovrebbe essere (o si considera)infallibile. Basti pensare che dopo il delitto la "scena del crimine", come ormai siamo abituati a chiamarla dopo essere stati influenzati dai Csi vari, venne addirittura inquinata da un gatto che la scientifica chiuse dentro la villetta per un giorno intero a scorrazzare! Anche qui nessun elemento valido per trovare l'assassino. Un esempio: la prova ferrea data da una macchia di sangue della vittima sul pedale della bici di Stasi venne facilmente smontata dai difensori del ragazzo che riuscirono a dimostrare che si poteva trattare benissimo di macchie di flusso mestruale calpestate accidentalmente giorni prima del delitto dal giovane. Ad oggi nessuno è riuscito a respingere la tesi difensiva seppur a prima vista improbabile.
L'omicidio di Perugia è ormai noto a tutti. In molti nonostante la sentenza della corte d'appello sono convinti che Raffaele e Amanda non fossero estranei all'assassinio di Meredith. Ma anche qui i Ris e affini non sono riusciti a dimostrare nulla e per i periti è stato facile evidenziare i loro errori, smontando così la tesi accusatoria.
Nel caso della piccola Yara Gambirasio, invece, ci troviamo di fronte a una vera e propria sfida da parte dell'assassino, o assassini, agli inquirenti, i quali stanno facendo di tutto per perderla: ritardi nelle indagini, auto e furgone dell'unico sospettato, il marocchino Mohamed Fikri, non perquisito, etc, etc. Si è preferito schedare tutto il dna degli abitanti di Brembate e dintorni, ma non degli operai o di chi ha lavorato nel cantiere che potrebbe essere la vera scena del crimine, come viene suggerito dalla polvere di calce nei polmoni della piccola vittima e dalla presunta arma del delitto (un utensile da lavoro utilizzato nel campo dell'edilizia).
E arriviamo al caso del giorno. Fino a ieri tutti eravamo convinti che i magistrati avessero in mano dei saldi indizi sulla colpevolezza di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, madre e figlia, nell'omicidio della piccola Sarah Scazzi, ad Avetrana. Invece, anche questa volta le granitiche prove appaiono argillose. Addirittura si parla di elementi inconsistenti, che potrebbero alla prossima udienza del Tribunale del Riesame portare alla scarcerazione delle uniche due accusate dell'omicidio, dopo il proscioglimento di Michele Misseri (prima reo confesso poi scagionato e ora nuovamente reo confesso, ma non creduto).
Nel caso di Melania Rea ci sono tutti gli elementi del vecchio "delitto all'italiana": lui, lei, l'altra, quattrini. Parolisi è in galera ma anche qui come in quasi tutti i casi che abbiamo elencato si rischia di andare ad un processo indiziario e quindi a tenere aperte le porte del dubbio.
Nel caso della piccola Yara Gambirasio, invece, ci troviamo di fronte a una vera e propria sfida da parte dell'assassino, o assassini, agli inquirenti, i quali stanno facendo di tutto per perderla: ritardi nelle indagini, auto e furgone dell'unico sospettato, il marocchino Mohamed Fikri, non perquisito, etc, etc. Si è preferito schedare tutto il dna degli abitanti di Brembate e dintorni, ma non degli operai o di chi ha lavorato nel cantiere che potrebbe essere la vera scena del crimine, come viene suggerito dalla polvere di calce nei polmoni della piccola vittima e dalla presunta arma del delitto (un utensile da lavoro utilizzato nel campo dell'edilizia).
E arriviamo al caso del giorno. Fino a ieri tutti eravamo convinti che i magistrati avessero in mano dei saldi indizi sulla colpevolezza di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, madre e figlia, nell'omicidio della piccola Sarah Scazzi, ad Avetrana. Invece, anche questa volta le granitiche prove appaiono argillose. Addirittura si parla di elementi inconsistenti, che potrebbero alla prossima udienza del Tribunale del Riesame portare alla scarcerazione delle uniche due accusate dell'omicidio, dopo il proscioglimento di Michele Misseri (prima reo confesso poi scagionato e ora nuovamente reo confesso, ma non creduto).
Nel caso di Melania Rea ci sono tutti gli elementi del vecchio "delitto all'italiana": lui, lei, l'altra, quattrini. Parolisi è in galera ma anche qui come in quasi tutti i casi che abbiamo elencato si rischia di andare ad un processo indiziario e quindi a tenere aperte le porte del dubbio.
Negli ultimi decenni nel campo investigativo la scienza ha dato una grossa mano. Però a volte è proprio la certezza scientifica o l'ossessione di trovarla che conduce, come abbiamo visto, a degli errori in cui spesso il fiuto del vecchio investigatore non incappava. Uno su tutti negli anni Settanta l'indimenticabile commissario della squadra mobile di Torino Giuseppe Montesano, uno "sbirro" alla vecchia maniera che ispirò registri e scrittori grazie ai suoi successi. Tutti veri.
Fonte: http://bladibella.com
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