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sabato 4 febbraio 2012

Sarah Scazzi (In ricordo) - 26 AGOSTO 2010 - A distanza di due anni il processo continua con i suoi misteri...


È senz’altro il processo più atteso e difficile dell’anno: arrivato alla terza udienza, prevede di andare a sentenza entro l’autunno. Gli imputati, a vario titolo, sono nove, ma gli occhi sono tutti puntati su Sabrina Misseri e sua madre Cosima, accusate di aver ucciso Sarah, cugina e nipote delle due donne. Delicatissima e misteriosa la questione del movente. Per cercare di fare luce sulla presunta gelosia che Sabrina avrebbe nutrito nei confronti di Sarah, hanno deposto in Corte d’Assise anche due amiche di Sabrina, Stefania De Luca e Angela Cimino. La prima ha raccontato che la sera prima dell’omicidio ha assistito a un litigio fra Sarah e Sabrina, con quest’ultima che accusava la cuginetta di simpatizzare un po’ troppo con Ivano («Quella si vende per due coccole», avrebbe detto Sabrina di Sarah). Angela Cimino, invece, ha confermato l’ossessione di Sabrina per Ivano. «Qui luce non ce n’è proprio, qui ci sono tenebre e basta», continua a ripetere Concetta Serrano Spagnolo, 51 anni, la madre di Sarah, che finora non ha voluto perdersi neppure un minuto del processo per l’omicidio della figlia. Accanto al marito Giacomo, con la consueta espressione dolente, ma decisa, Concetta si è detta sempre più convinta delle sue idee: «lo non credo che basti il movente della gelosia a giustificare un simile delitto, lo credo invece che ci sia dell’altro, lo temo che Sarah sia stata uccisa perché era scomoda e aveva visto o sentito qualcosa che non poteva raccontare in giro». In aula, la donna non ha cercato lo sguardo della sorella Cosima e della nipote Sabrina, accusate dell’omicidio. «Che effetto mi fa vedere i miei parenti alla sbarra con l’accusa di aver ucciso mia figlia? Dico che per me sono soltanto due persone che hanno sbagliato, e che devono pagare». Mamma Concetta non si dà pace: «Eravamo due famiglie che si frequentavano, e non capisco perché sia potuto accadere questo. Ora non posso fare altro che continuare a chiedere una sola cosa: che parlino, che finalmente dicano la verità, tutta la verità, perché finora non l’hanno detta affatto».

Fonte: http://www.quotidianamente.net

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ITALIA-CINA

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