Il Capo dello Stato incalza i partiti: “Ora bisogna trovare una soluzione!”
PIERLUIGI BERSANI, LEADER DEL P.D. |
ROMA - Pier Luigi Bersani lancia un programma di sette-otto punti su cui
votare la fiducia a un governo di centrosinistra. Beppe Grillo rimarca
il “niet” alle apertura del Pd. Silvio Berlusconi propone di fare una
nuova legge elettorale e poi tornare subito al voto. Il rebus del futuro
governo sembra lontano da una soluzione. Il problema è che nessuna
forza politica sembra in grado di avere la maggioranza in Senato. In
questa situazione di incertezza Giorgio Napolitano interviene per
lanciare un messaggio chiaro ai partiti: «Andare a rivotare non mi
interessa. Non ho potere di scioglimento delle Camere».
Il Capo dello Stato ha parlato con i giornalisti uscendo
dall’Università Von Humboldt di Berlino, dove ha tenuto una «lecture».
«Dubito che un nuovo presidente possa pensare solo a sciogliere le
Camere». «Bisogna vedere come dare un governo all’Italia... Poi nel
merito non entro». E sulle idee di Bersani taglia corto: «Non ho letto
il suo programma». Ma comunque «Potremo superare le difficoltà che ci
sono davanti nelle prossime settimane, dando un’immagine giusta del
nostro paese». Lo ha detto Napolitano sottolineando anche che ogni volta
che si vota «come in altri paesi, in un processo democratico ci sono
delle incognite. Siamo sereni abbiamo fiducia nelle nostre
potenzialità».
Quanto al suo futuro, Napolitano assicura che «la decisione è
automatica, quando sono finiti i 7 anni bisogna procedere all’elezione
di un nuovo presidente. Non esistono proroghe, non esistono elezioni a
tempo». Il capo dello Stato s’è poi soffermato sulla crisi economica.
Secondo Napolitano, in una Unione Europea «che ha abbracciato i valori
di una economia sociale e di mercato, non si può non lanciare l’allarme
per il configurarsi in Europa di una grave questione sociale», o
nascondere «la tendenza delle nostre economie a generare meno
occupazione, scarsa occupazione, cattiva occupazione». «Qui si pone e
risulta ineludibile, oggi più che mai, il discorso sulle istituzioni,
sulle regole, sui canali di rappresentanza della volontà popolare. In
questo campo si sono prodotti vuoti e distorsioni, di cui largamente si
nutrono le posizioni di disincanto e sfiducia verso la costruzione
europea».
Fonte: http://www.lastampa.it
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