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martedì 6 marzo 2018

Il commento di Matteo Renzi (PD) ai risultati elettorali di Domenica 4 Marzo 2018 - Renzi è ancora di fatto il Segretario Nazionale del Partito Democratico e tutti NOI speriamo che ritiri al piu' presto le sue dimissioni per restare alla guida del PD anche all'opposizione!!!

MATTEO RENZI - PARTITO DEMOCRATICO
 
Matteo Renzi: "Ciao a tutti, è un momento molto importante, molto delicato perché le elezioni di ieri sono andate decisamente male. Una sconfitta netta per il PD che ci impone di aprire una pagina nuova. Intendiamoci: orgogliosi del nostro passato, orgogliosi dei risultati, dai diritti alle tasse, alle infrastrutture, a tutto il mondo della crescita economica!" -  Però contemporaneamente anche desiderosi di dire "Ragazzi, il futuro tocca a noi!" (Segretario Nazionale del PD)
 
Leggi tutto qui: http://bit.ly/5marzo2018MR
 
Tornerà il futuro a sorriderci e ad avere la possibilità per noi di dare un contributo più forte. Anche perché, diciamo la verità. In Italia chi ha vinto le elezioni, politicamente parlando, non ha i numeri per governare. Sono lì che festeggiano, esultano, ma non hanno i numeri per governare. Tra l’altro, la cosa fa anche un po’ pensare. Loro sono quelli che hanno detto NO al Referendum che avrebbe agevolato la formazione di un governo, in questo passaggio.
E una delle tante bugie di questa campagna elettorale è che ci hanno raccontato “Non faremo accordi, non faremo accordi, non faremo accordi” e vedrete che alla fine gli accordi li dovranno fare, se vorranno fare un governo.
Mostrino il loro valore, se ne sono capaci.
Noi abbiamo commesso degli errori in questa campagna elettorale. Il primo di tutti è non aver colto la finestra di votare nel 2017, di votare sulla campagna elettorale europea. C’erano sia le elezioni in Francia che quelle in Germania, con Macron e Merkel. Siamo stati forse un po’ troppo tecnici, senza mostrare tutta l’anima di ciò che siamo. Abbiamo parlato un po’ troppo di coalizione. Ma, certo, abbiamo sofferto il vento estremista. E il vento estremista è quello che nel 2014 eravamo riusciti a bloccare e che stavolta non siamo riusciti a fermare. Dunque, il simbolo di questa campagna elettorale per me è Pesaro, dove un candidato totalmente sconosciuto, anzi conosciuto come “impresentabile” dai Cinque Stelle che lo avevano candidato – si chiama Cecconi – ha battuto il ministro che ha risolto il problema dell’immigrazione in Italia, Marco Minniti.
È come se fossimo alla fine della politica, perché se uno come Cecconi, considerato come un appestato anche dai suoi, riesce a vincere contro Marco Minniti – uno dei più autorevoli e capaci ministri di questo governo – è segno evidente che qualcosa non va.
È ovvio che io lasci, adesso, la guida del PD dopo questo risultato. Come previsto dallo statuto io ho chiesto di fare tutta la procedura, che è quella di convocare l’Assemblea Nazionale. Questo avverrà al termine dell’insediamento del nuovo governo e della formazione del nuovo Parlamento. Perché questo? Perché io voglio evitare due rischi: il primo è quello di evitare un confronto vero su ciò che è avvenuto in questi anni. Io lo voglio fare, il confronto. Lo voglio fare fino in fondo. Lo voglio fare perché non voglio un reggente scelto dal caminetto in queste stanze. Io voglio che ci sia un segretario eletto dalle primarie, dalla gente. Primo punto.
Secondo punto: mi sento garante di un impegno morale e politico. Noi abbiamo detto “No a un governo degli estremisti”. Noi abbiamo detto, in campagna elettorale, “No a un governo con gli estremisti”. Ora, ragazzi, non è che cambiamo idea. Io non ho cambiato idea.
Salvini e Di Maio sono antieuropeisti, antipolitici e odiano, dal punto di vista almeno verbale, gli avversari.
Ci hanno detto che siamo mafiosi. Ci hanno detto che siamo corrotti. Ci hanno detto che siamo impresentabili. Che abbiamo le mani sporche di sangue, hanno avuto il coraggio di dire.
Bene, sapete che c’è, amici? Il governo fatelo da soli, se siete capaci di farlo. Il nostro posto è l’opposizione. E noi staremo là. Abbiamo già dato, in termini di presunta responsabilità. Noi adesso saremo responsabili innanzitutto con noi stessi. Perché? Perché il PD è nato per fare una scommessa contro gli anti-sistema. Contro i caminetti. Non faremo la stampella di quelli che sono contro ogni tipo di valore che noi rappresentiamo.
Che cosa farò io? Nessuna fuga.
Anzi, terminata la fase della formazione del governo io farò il parlamentare, il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Lastra a Signa, Signa e Impruneta. Mi hanno eletto per questo. Tra l’altro mi continuano a votare… Mi continuate a votare, amici di Firenze, ormai dal 2004, da 14 anni, è quasi stalking il mio. E vi sono grato per questo tributo d’affetto e di attenzione e di impegno reciproco del quale davvero vado orgoglioso.
Sarà un’occasione. Facendo il parlamentare, lavorando, militante tra i militanti, per riscoprire anche il piacere del rapporto col territorio, dell’andare nelle periferie, casa per casa, nel fare politica dal basso. E io vorrei che ripartissimo dall’orgoglio di ciò che abbiamo fatto. Perché quello che abbiamo fatto in questi anni non ce lo porta via nessuno.
Noi restituiamo le chiavi di casa a quelli che verranno dopo con una casa in ordine, con una casa messa a posto. Con una casa che è al +4% di PIL, +5,4% di consumi, +17% di export, +24% di macchinari e mezzi di trasporto, +1 milione di posti di lavoro.
Noi abbiamo un’altra idea del mondo.
Noi siamo per la società aperta. E gli altri sono per la società chiusa.
Noi siamo per la realtà, non per le fake news.
Noi siamo per il coraggio, contro la paura: del diverso, del vicino, di quello che ha il colore della pelle differente.
Noi siamo per i diritti, contro l’intolleranza.
Noi siamo per il lavoro, contro i sussidi.
Noi siamo per la giustizia fiscale, contro la finta flat tax di cui non parlano più già oggi.
Siamo per la cultura, contro la logica delle armi.
Queste sono solo alcune delle ragioni per cui non potremo mai fare un governo con quelli là. Quindi riprendiamoci la libertà di fare politica fuori dal palazzo, fuori dai recinti stretti in cui siamo stati anche costretti, in questi anni. Diciamo con forza: grazie a tutti i candidati che ci hanno creduto, grazie ai volontari, grazie a chi ha speso del tempo per noi, grazie a chi si è messo in gioco. Noi continueremo a lavorare facendoci riconoscere sul territorio su tre grandi NO. No ai caminetti, no agli inciuci e no agli estremismi.
Sapremo anche dire SÌ perché il nostro modo di fare opposizione sarà diverso da quello loro. Ma sarà una opposizione che faremo a testa alta, perché noi amiamo l’Italia e non accetteremo mai un atteggiamento contro il nostro Paese come quello che spesso abbiamo visto, in questi anni, dall’altra parte del tavolo.
Chi ha vinto, se ne è capace, governi.
Noi ci auguriamo che governi meglio di noi, anche se pensiamo che non sarà facile.
A tutte e a tutti dico: non finisce qui. Il nostro tempo tornerà, facciamo sì che tutti insieme continuiamo ad andare avanti. Certo, con ruoli diversi. Certo, riscoprendo la fatica e il sudore. Non sarà una passeggiata, ma sarà un’esperienza bella da fare insieme. #Avanti!
 
 
 


venerdì 2 marzo 2018

Tommaso Nannicini: «Scuola, lavoro, welfare: ecco perché il Pd è la vera Sinistra Italiana! Macron? Ci aiuterà a cambiare l’Europa, non a rifare la Sinistra!»

TOMMASO NANNICINI - PARTITO DEMOCRATICO

Parla il responsabile del programma del Pd: «Valorizzazione del capitale umano, formazione come vettore di mobilità sociale: così aiuteremo ad andare avanti chi è nato indietro. Macron? Ci aiuterà a cambiare l’Europa, non a rifare la sinistra. La Terza Via? Un parziale insuccesso!»

«Sono un socialista italiano e lo rivendico orgogliosamente. Non come D’Alema, che diceva di essere diventato socialista europeo senza esserlo mai stato in Italia, come se fosse qualcosa di cui vantarsi». Non è solo un economista, Tommaso Nannicini, né tantomeno un agnellino, come molti lo dipingono. Soprattutto, il responsabile del programma elettorale del Partito Democratico, capolista al Senato nel collegio di Milano, respinge con fermezza la vulgata secondo cui il Pd a guida Renzi abbia smarrito la sua identità di sinistra. Peggio, che sia più a destra della destra, come ha recentemente affermato Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, secondo cui “Renzi è stato peggio di Berlusconi”: «A questa critica si risponde con due argomenti - spiega Nannicini - il primo dei quali è meramente fattuale: le nostre scelte di governo, negli ultimi cinque anni, sono state ispirate dall’obiettivo di garantire una crescita più inclusiva e un welfare più universale. Loro continuano a farne un argomento da convegno. Noi siamo passati alle scelte». Qualche esempio, Nannicini? Più di uno. All’inizio della nostra esperienza di governo, per il sostegno alla povertà c’erano 40 milioni stanziati in via sperimentale. Ce ne andiamo con una misura unica come il Reddito d’Inclusione per la quale abbiamo stanziato 2,7 miliardi. Una misura non solo assistenziale, peraltro, ma che prevede anche l’attivazione di chi la riceve. Continuo: i primi sussidi per i nuovi lavori previsti in una delega mai attuata dal governo D’Alema erano senza oneri aggiuntivi per lo Stato. Noi abbiamo messo due miliardi su un sussidio di disoccupazione universale, secondo solo a quello danese. Fatti, non convegni. Chi dice che abbiamo smarrito il faro della disuguaglianza racconta bugie, o non sa di cosa parla. Parlava di due argomenti, per respingere questa critica… Il secondo argomento è di prospettiva. Noi dobbiamo metterci d’accordo su cosa voglia dire essere di sinistra oggi. E cosa significa, secondo lei… Significa, come diceva Pietro Nenni, che bisogna portare avanti chi è nato indietro. Bisogna farlo partendo dal grande compromesso socialdemocratico, quello tra capitalismo di mercato e Stato sociale, una delle più grandi invenzioni del ventesimo secolo insieme alla penicillina. Il nostro problema è che quel compromesso va superato, non perché ha fallito, ma perché ha avuto successo. Oggi la società non è più una piramide, con tanti poveri in basso e pochi ricchi in alto, bensì un diamante, con una classe media più ampia e con bisogni diversificati. Vero, ma oggi la realtà racconta un’altra storia che il Censis chiama paura dello smottamento. In altre parole il rischio è che il diamante torni a essere una piramide. Che chi nasce avanti, possa tornare indietro. In questa nuova fase, la destra sembra avere più argomenti di voi… Servono entrambe le cose: evitare lo smottamento e costruire un welfare post-socialdemocratico. Nel nostro programma di governo ci sono molte proposte contro il rischio di smottamento sociale. Il salario minimo universale, per esempio, che non abbiamo noi e soli altri cinque Paesi europei. E poi misure per incentivare la natalità, dal sussidio per i nuovi genitori alle misure a sostegno dell’occupazione femminile. È inconcepibile che fare figli, in questo Paese, voglia dire aumentare esponenzialmente il rischio di finire in povertà. Noi parliamo di questo. Gli altri hanno la flat tax che vuol dire mandare ancora più avanti chi è nato avanti. A proposito di flat tax. Nicola Rossi, uno dei sostenitori della tassa piatta, ha rimarcato l’idea che la redistribuzione della ricchezza non può essere affidata unicamente al fisco, e più nello specifico alle tasse sul lavoro... Su questo sono d’accordo con lui. L’uguaglianza nella distribuzione del reddito è senz’altro importante. Ma se per raggiungerla si diminuiscono le opportunità di qualcuno? O se la si raggiunge sacrificando l’uguaglianza tra generazioni? Amartya Sen parlava di capacità, che altro non sono che la trascrizione delle nostre sfere di libertà: quella di inseguire i propri sogni, di sottrarsi a malattie evitabili, di trovare un impiego decente o di vivere in una comunità libera dal crimine. La lotta alle disuguaglianze deve abbracciare tutte queste dimensioni. Domanda: come si raggiunge questa idea di uguaglianza? O meglio: come si porta avanti chi è nato indietro in una società bloccata come quella italiana? Prima di tutto, con la formazione. Che vuol dire diritto allo studio, lotta alla povertà educativa, formazione permanente per evitare che le nuove tecnologie ti sbattano fuori dal mondo del lavoro. Voi avete fatto una riforma importante come la Buona Scuola: qualcosa non ha funzionato? Non è la riforma perfetta, indubbiamente, ma rivendico l’inversione di tendenza. Per la prima volta dai tempi di Prodi si è scommesso sull’autonomia e quindi sulle persone che la scuola la fanno. E per la prima volta in assoluto si è cercato di mettere al centro gli interessi di chi a scuola ci va, gli studenti. I governi precedenti avevano tagliato brutalmente i fondi. La Buona Scuola, piaccia o meno, è anche un investimento di oltre 3,5 miliardi in istruzione, a cui se ne aggiungono 10 per l'edilizia scolastica fino al 2020. Lo stesso vale per i 300 milioni che abbiamo messo sulla ricerca di base. Bisogna investire di più? Sì, bisogna investire di più. E bisogna far sì che questi benefici raggiungano tutti. Non è solo una questione di scuola, peraltro: usciamo dall’idea che scuola e lavoro siano silos separati. L’alternanza scuola-lavoro è un primo passo in questa direzione. E per noi l’istruzione va dalla culla alla tomba, per questo nel programma parliamo di asili nido e di formazione permanente. All’inizio della nostra esperienza di governo, per il sostegno alla povertà c’erano 40 milioni stanziati in via sperimentale. Ce ne andiamo con una misura unica come il Reddito d’Inclusione per la quale abbiamo stanziato 2,7 miliardi. Secondo Carlo Cottarelli, per ridurre il divario tra nord e sud è necessario investire nelle scuole del Mezzogiorno, per rafforzarne il capitale umano...
Sono d’accordo pure con Cottarelli: non per niente ogni volta che nel nostro programma parliamo di scuola e università parliamo di Sud, dal tempo pieno ai poli d’eccellenza. La lotta alle disuguaglianze passa soprattutto dal rafforzamento del capitale umano, è vero, ma non dobbiamo nemmeno pensare che sia tutto qua. Oggi le potenziali classi dirigente del Sud vanno a realizzarsi altrove, al Nord o all’estero. Per questo ritengo che infrastrutture e investimenti produttivi siano altrettanto importanti. Secondo il ceo di Adecco Group Alain Dehaze, invece, all’Italia mancano i poli d’eccellenza formativa, quelli che permettono di attrarre i talenti migliori...
Di più. L’Italia non sa selezionare. Abbiamo una concezione dell’uguaglianza che è caricaturale, che nega le differenze anziché combattere le ingiustizie. È importante far correre chi può correre e aiutare chi rimane indietro. La dispersione delle eccellenze è un problema. I nostri ricercatori sono i più produttivi al mondo, ma non fanno massa critica. Per questo, per l’appunto, servono poli d’eccellenza: a Milano, nell’area Expo. E a Napoli, dove vogliamo crearne uno analogo.
Tutto molto bello, ma i giovani votano tutti i partiti tranne il Pd. Come se lo spiega?
In realtà sono i 30/40enni che non votano Pd. È la generazione perduta della Seconda Repubblica, quella che è stata fregata dalle classi dirigenti di questo Paese, che sono rimaste ferme, che non hanno fatto riforme e innovazione. Quell’immobilismo l’abbiamo pagato caro. E in particolare l’ha pagato la generazione di chi non aveva più le vecchie garanzie costruite all’ombra del debito pubblico e non aveva ancora le nuove opportunità.
Sono i 30/40enni che non votano Pd. È la generazione perduta della Seconda Repubblica, quella che è stata fregata dalle classi dirigenti di questo Paese, che sono rimaste ferme, che non hanno fatto riforme e innovazione. Quell’immobilismo l’abbiamo pagato caro. E in particolare l’ha pagato la generazione di chi non aveva più le vecchie garanzie costruite all’ombra del debito pubblico e non aveva ancora le nuove opportunità.

Come pensate di recuperarli?
Abbiamo solo una strada: darci una mossa e continuare le riforme che abbiamo avviato. Ci sono un sacco di giovani occupati stabili che senza di noi avrebbero avuto un Cocopro o una finta Partita Iva e non potrebbero andare in banca a chiedere un mutuo. Oggi Berlusconi promette una decontribuzione alle nuove assunzioni che abbiamo già fatto noi. Abbiamo sbloccato il turnover nella pubblica amministrazione e ora abbiamo 500mila assunzioni nel pubblico impiego per innervarla di nuove competenze. Abbiamo fatto tante cose, ma c’è bisogno di tempo per recuperare quello che abbiamo perso. Purtroppo, per quella generazione il tempo è già scaduto da un bel po’.
A proposito di non più e non ancora, un altro problema italiano è il buco nel welfare per i giovani che finiscono gli studi ma non hanno ancora iniziato a lavorare. In altri Paesi d’Europa ci sono strumenti per dar loro un sostegno in quella fase, per accelerarne l’autonomia dalla famiglia. Noi invece siamo il Paese in cui fino a 37 anni si sta a casa coi genitori...

Noi nel programma diciamo innanzitutto che la transizione verso il primo lavoro e la stabilizzazione è troppo lunga. Per prima cosa, quindi, rafforziamo le opportunità, investiamo sull’apprendistato, potenziamo le politiche attive del lavoro, prevediamo un sostegno economico per chi affitta un appartamento. Fatto questo, si può ragionare su strumenti di welfare per l’inserimento. Ovviamente, condizionandoli alla ricerca attiva di un posto di lavoro. Un’ultima domanda: è Macron il vostro principale interlocutore in Europa? Macron è un interlocutore importante per costruire la nuova Europa, un po’ meno per costruire la nuova sinistra. A chi vi ispirate, allora. Vietato dire Tony Blair e la terza via...
Non più, ormai. La terza via è stata un parziale insuccesso e dobbiamo esserne consapevoli. La domanda era giusta, ma le risposte non sono arrivate. Nello stesso tempo, alle insicurezze non si può rispondere solo con più spesa pubblica e più debito. La sinistra europea deve scrivere un nuovo patto sociale per il XXI secolo, partendo dalla valorizzazione del capitale umano, dall’istruzione come elemento di mobilità sociale e dalla consapevolezza che a impedire l’emancipazione della popolazione non è solo l’assenza di reddito. Il marxismo è morto, la socialdemocrazia ha esaurito la sua funzione storica, ma della sinistra c’è ancora bisogno.
                                                                                                         Fonte: http://www.linkiesta.it di Francesco Cancellato

giovedì 1 marzo 2018

Il 4 Marzo 2018 sarà come alle Elezioni Europee e Comunali del 2014, questi i risultati: nel 2014 stravinceva Matteo Renzi. Pd a valanga con oltre il 40% - Pd al 40,8% - M5S 20 punti indietro, Matteo Renzi stravince il «derby» con Beppe Grillo (ve lo ricordate?) la storica vittoria del PD alle Elezioni Europee del 2014 con il 41% dei voti: Oltre 11 MILIONI di Italiani con il Partito Democratico: un elettore ogni 4 aventi diritto di voto!!!


Oltre 11 MILIONI di Italiani con il Partito Democratico: un elettore ogni 4 aventi diritto di voto. Forza Italia appena sotto il 17%. Lega oltre il 6%. Ve lo ricordate? Europee 2014.
Matteo Renzi aveva detto che il voto europeo, sul fronte italiano, sarebbe stato un «derby» tra speranza e rabbia. E quel derby alla fine lo ha vinto lui. Il Partito Democratico strappa il 40,81% dei consensi contro il 21 ,16 del Movimento 5 Stelle e il 16,82% di Forza Italia. Più di 11,1 milioni di italiani (uno ogni 4 aventi diritto, astenuti compresi) hanno votato per il nuovo Pd dell'ex sindaco di Firenze, quasi 5,8 milioni hanno scelto Beppe Grillo: quasi un doppiaggio. Ottengono il quorum anche la lista Tsipras e il Nuovo Centro Destra (rispettivamente con 4,03 e 4,38%), oltre alla Lega che arriva al 6,16%. Renzi: «Risultato storico!» Il capo del governo ha accolto con entusiasmo il risultato, affidando a caldo la sua soddisfazione a Twitter: «Un risultato storico. Commosso e determinato, adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa». E commentando i dati, questa mattina, con un intervento all’insegna del pragmatismo: «Non era un voto su di me. Ora le riforme». Una percentuale superiore al 40% nella storia repubblicana era riuscita a conquistarla solo la Dc di De Gasperi e neppure Berlinguer,evocato nei giorni scorsi proprio dai grillini che ne avevano rivendicato l'eredità sulla questione morale, ci si era mai avvicinato. Per l’incontro con i giornalisti ha, però, scelto di attendere i dati definitivi, annunciati formalmente poco dopo le 11 di lunedì. Le europee 2014 disegnano un'Italia diversa rispetto a quella delle precedenti europee del 2009. Il Pd cresce del 14,7% e passa dal 26,1% al 40,8%. Nel 2009 il Pdl ottenne il 35,2% dei voti, l'Udc il 6,5%, La Destra il 2,2%. Oggi Fi, Ncd, Udc, Fdi insieme hanno il 24,9%. L'Idv crolla dall'8% del 2009 allo 0,65%. La lista Tsipras è al 4,03%, ma nel 2009 le due liste di Rifondazione e Sel ebbero complessivamente il 6,5% dei voti. La Lega scende dal 10,2% del 2009 al 6,2% attuale. L’affluenza alle urne per le europee - sono i dati definitivi diffusi dal Viminale - è pari al 58,7% degli aventi diritto, in calo di quasi otto punti rispetto alle ultimi europee quando andò a votare il 66,4%. Per le comunali ha votato il 71% degli italiani, in calo di oltre cinque punti: alle ultime elezioni aveva votato il 76,4%. Beppe Grillo è il grande sconfitto di questa tornata elettorale. I 17 europarlamentari che dovrebbe avere conquistato non sono pochi, ma il M5S puntava a ben altri risultati. Soltanto nella circoscrizione dell’Italia insulare le distanze sono contenute: 34,9 al Pd e 27,35 al Movimento, con circa 170.000 voti di scarto (124.000 in Sicilia, appena 46.000 in Sardegna). Quindi il sorpasso non c'è stato e l'hashtag #vinciamonoi ora suona beffardo (anzi, viene sbeffeggiato). L’ex comico deve fare i conti non solo con un netto calo di consensi rispetto alle elezioni politiche dello scorso anno, ma anche con un distacco pesantissimo dal suo principale avversario - 20 punti sono di fatto un altro partito - che sembra difficilmente colmabile nel breve periodo. E che oltretutto finisce col legittimare Renzi spegnendo le polemiche sulla sua ascesa a Palazzo Chigi senza un passaggio elettorale. Il leader del M5S non si è fatto sentire nella notte elettorale («Forse sta già dormendo» hanno detto i suoi davanti alle telecamere), e anche gli altri esponenti di punta del Movimento hanno preferito prendere tempo rimandando le valutazioni a quando i dati saranno definitivi. Resta da vedere se ci sarà un passo indietro di Grillo, che nei giorni scorsi non aveva escluso questa ipotesi nel caso di un risultato deludente. A livello continentale i due dati più eclatanti sono la vittoria del Front National di Marine Le Pen in Francia e il successo di Nigel Farage in Gran Bretagna. Le ultime proiezioni stimano l’affluenza media al 43,09% e confermano il Partito popolare a 214 seggi con il 28,5% dei voti, segnano un leggero incremento dei socialdemocratici che passano a 189 seggi da 185 precedentemente stimati, con il 25,17% dei voti. I liberali scendono a 66 seggi (8,79%). Sostanzialmente invariati i numeri degli euroscettici (141) e dei partiti non schierati in famiglie politiche europee. L'Efd ottiene 38 seggi, gli eurodeputati indipendenti salgono a 41, gli altri partiti non allineati scendono a 63 eurodeputati. I conservatori e riformisti registrano 46 seggi, mentre la sinistra di Tsipras scende a 42 seggi e i verdi restano a 55. Tornando al fronte italiano, un risultato che desta preoccupazione è quello sull’affluenza, ferma al 58,69% a fronte del 65,87 della precedente tornata, quando però si votò in due giornate. Numeri inconsueti per un Paese come il nostro abituato a livelli di partecipazione ben più incoraggianti, ma su cui altre nazioni metterebbero subito la firma: una stima degli uffici statistici di Bruxelles parla infatti di un’affluenza media del 43,1% (che a livello comunitario - spiega Jaume Duch, uno dei portavoce dell’Europarlamento - segna «la prima inversione di tendenza dal 1979»). Le regioni italiane più assidue ai seggi sono state il Piemonte (dove si votava anche per il rinnovo del consiglio regionale), dove i votanti sono stati il 67,44%, e la Lombardia con il 66,43%. In Abruzzo, l’altra regione che votava anche per il consiglio regionale, gli elettori che si sono recati ai seggi sono stati il 64,13%. I dati più negativi quelli delle isole: in Sicilia ha votato il 42,88% degli aventi diritto e in Sardegna il 42.



 

 
Partito Democratico
PartitoDemocratico.svg
PresidenteMatteo Orfini
SegretarioMatteo Renzi
VicesegretarioMaurizio Martina
VicepresidenteBarbara Pollastrini
Domenico De Santis
CoordinatoreLorenzo Guerini
PortavoceMatteo Richetti
StatoItalia Italia
SedeVia Sant'Andrea delle Fratte, 16 - 00187 Roma[1]
AbbreviazionePD
Fondazione14 ottobre 2007
IdeologiaEuropeismo[2][3]
Riformismo[4]
Correnti interne
 · Liberalismo sociale[5][6][7]
 · Terza via[8]
 · Cristianesimo sociale[9]
 · Socialdemocrazia[10]
 · Ambientalismo[11]
CollocazioneCentro-sinistra
CoalizionePD-IdV-Radicali (2008-2013)
Italia. Bene Comune (2013)
PD-AP-SC (2013-2016)
PD-AP-MDP (2017)
PD-AP (dal 2017)
Partito europeoPartito del Socialismo Europeo[12]
Gruppo parl. europeoAlleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici[13]
Affiliazione internazionaleAlleanza Progressista
Seggi Camera
281 / 630
Seggi Senato
97 / 315
Seggi Europarlamento
29 / 73
Seggi Consiglio regionale
276 / 897
TestataEuropa (2007-2014),
l'Unità (2007-2014; 2015-2017)[14][15][16][17],
Democratica (dal 2017)
Organizzazione giovanileGiovani Democratici
Iscritti405 041 (2016)
ColoriTricolore
Sito web
Il Partito Democratico (PD) è un partito politico italiano di centro-sinistra, fondato il 14 ottobre 2007.
Secondo il Manifesto dei valori, approvato dal partito il 16 febbraio 2008, «il Partito Democratico intende contribuire a costruire e consolidare, in Europa e nel mondo, un ampio campo riformista, europeista e di centro-sinistra, operando in un rapporto organico con le principali forze socialiste, democratiche, progressiste e promuovendone l'azione comune».[18]
Il PD è il maggior partito italiano per numero di voti e per numero di parlamentari (dato riferito alla XVII legislatura), nonché la prima forza politica del centro-sinistra italiano. Nel 2016, al termine della fase di tesseramento, il partito annuncia 405.041 iscritti, con un aumento del 2,5% rispetto all'anno precedente.[19][20]
A livello europeo il PD ha aderito ufficialmente, il 27 febbraio 2014, al Partito del Socialismo Europeo[21][22] con il quale aveva già intrapreso un rapporto di stretta collaborazione formando nel 2009 il gruppo parlamentare dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici.[13] Il PD rappresenta tuttora, all'interno del Parlamento europeo, il primo partito nazionale per numero di parlamentari e per percentuale di voti ottenuti.
 

A Livorno, è stato aggredito un militante di Casa Pound. Il Pd ha condannato: “NO a qualunque atto di violenza!”

DOMENICA 4 MARZO 2018
VOTA PD FAI UNA X SUL SIMBOLO
LIVORNO - (ITALIA) - Nella notte un militante della formazione di estrema destra è stato aggredito a Livorno mentre stava tentando di riattaccare un manifesto staccato in via Garibaldi. L’aggressione sarebbe stata perpetrata da quattro persone, con il volto coperto dai cappucci, che hanno sfondato con dei bastoni i finestrini dell’automobile su cui si trovava anche la compagna dell’uomo. L’esponente di CasaPound – che si è poi scoperto essere un militare effettivo al 185° Reggimento Acquisizione Obiettivi dell’Esercito – è stato trasportato in codice rosso al Pronto soccorso e poi dimesso con una prognosi di trenta giorni per una frattura al naso e contusioni maxillofacciali.
Andrea Romano, candidato del Pd nel collegio uninominali di Livorno, si è recato al Pronto Soccorso della città toscana per fare visita all’uomo di 37 anni rimasto coinvolto nell’aggressione. “Ho interrotto la campagna elettorale – ha detto Romano – per accertarmi personalmente delle condizioni del militante di Casa Pound aggredito stanotte. Il ragazzo è stato medicato e dimesso, i Carabinieri di Livorno sono già al lavoro per verificare le esatte circostanze dei fatti e individuare i responsabili. Il Partito Democratico condanna con fermezza qualunque atto di violenza nei confronti di qualsivoglia partito o movimento politico, da qualunque parte provenga e contro chiunque sia rivolto, ribadendo il proprio costante impegno a tutela del confronto democratico e per la sicurezza di tutti, e auspica che le indagini in corso giungano rapidamente a chiarire i fatti e a dare un nome ai responsabili”.
 
Andrea Romano, candidato del Pd nel collegio di Livorno, si è recato al Pronto Soccorso per fare visita all’uomo di 37 anni...
 


PIETRO GRASSO DI "LIBERI E UGUALI" VORREBBE FARE UNA CONFERENZA INVITANDO IN PARLAMENTO DUE EX-BRIGATISTI CHE NEGLI ANNI DI PIOMBO FURONO PROTAGONISTI ANCHE DEL RAPIMENTO DI ALDO MORO (DC) VOTARE PD IL 4 MARZO SIGNIFICA VOTARE ANCHE CONTRO TUTTI I TERRORISMI, A 40 ANNI DAL L'UCCISIONE DI ALDO MORO, GRASSO HA FATTO UNA BRUTTA CADUTA DI STILE!!!

MATTEO RENZI -
SEGRETARIO NAZIONALE
DEL PARTITO DEMOCRATICO
 
La denuncia arriva da Paolo Bolognesi, deputato Pd, presidente dell’Associazione 2 agosto 1980, dell’Unione vittime per stragi e componente della Commissione d’inchiesta Moro: il Senato si preparerebbe ad ospitare un convegno con due ex brigatisti rossi, alla presenza della seconda carica dello Stato e del Guardasigilli. I due terroristi sono nomi di primo piano delle Brigate Rosse, Adriana Faranda e Franco Bonisoli, entrambi protagonisti di diverse azioni ma soprattutto del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro. Bolognesi fa riferimento alla presentazione de Il libro dell’incontro, prevista nei prossimi giorni, alla presenza, tra gli altri, degli ex brigatisti  e delle citate alte cariche istituzionali, Grasso e Orlando, “di cui – dice –  sono previsti saluti introduttivi e conclusioni e che hanno messo a disposizione una sede del Senato. «Un semplice cittadino, nell’ambito personale, può parlare di libri con chi vuole – afferma Bolognesi – ma quando sono le alte cariche dello Stato a sostenere dei terroristi che fino ad oggi hanno mentito, e continuano a mentire, sul sequestro e l’uccisione di Aldo Moro e spacciato la balla della comoda giustizia riparativa omettendo però fatti molto gravi che in Commissione stiamo appurando, è una inaccettabile offesa istituzionale nei confronti dei familiari delle vittime che rappresento e della verità sulla storia del nostro Paese».

I due ex Br già protagonisti di un altro “incidente” con i magistrati

Nel febbraio del 2016 la Scuola della magistratura aveva deciso di annullare l’incontro, nell’ambito di un corso di formazione per i giudici, al quale avrebbe dovuto partecipare proprio gli ex brigatisti rossi Adriana Faranda e Franco Bonisoli. Il Comitato direttivo della Scuola aveva preso atto “delle posizioni espresse, anche con dolore, da numerosi magistrati e familiari delle vittime -sull’inopportunità di coinvolgere nella formazione della Scuola, persone condannate per gravissimi reati di terrorismo”. 

Chi sono i due ex brigasti Bonisoli e Franata

Franco Bonisoli, membro della direzione strategica delle Brigate Rosse e del Comitato esecutivo, conosciuto con il “nome di battaglia” di “Luigi”, parteciò a diverse azione delle brigare rosse, tra cui il ferimento di Indro Montanelli e il sequestro dell’onorevole Aldo Moro. Nell’agguato di via Fani Bonisoli faceva parte del gruppo di fuoco travestito da aviere: armato di un mitra FNA-B Mod.43 ebbe il compito di neutralizzare l’Alfetta di scorta. Condannato all’ergastolo nel processo romano Moro-Uno del 24 gennaio 1983, si dissociò durante la detenzione dalla lotta armata e attualmente fruisce di un regime di semilibertà.
Adriana Faranda, dopo aver militato in alcune formazioni minori di lotta armata attive a Roma, entrò a far parte delle Brigate Rosse, insieme al suo compagno Valerio Morucci, nell’autunno 1976, dirigendo la colonna romana e svolgendo un ruolo importante durante il sequestro Moro. Si distaccò dalle Brigate Rosse per contrasti sulle scelte strategiche dell’associazione terroristica nel gennaio 1979. Si è dissociata dal terrorismo beneficiando delle riduzioni di pena.
 

Appello di Matteo Renzi (PD) ai moderati: vogliamo davvero mettere il Paese nelle mani degli estremisti? CAMBIARE L'EUROPA SI PUO' E DI DEVE: "Verso gli Stati Uniti d’Europa, CONTRO l'AUSTERITY!"

MATTEO RENZI -
SEGRETARIO NAZIONALE
DEL PARTITO DEMOCRATICO

Verso gli Stati Uniti d’Europa

Per il Partito Democratico l’Europa è l’orizzonte naturale in cui si giocano tutte le partite più importanti della contemporaneità. Senza Europa le nostre vite sarebbero peggiori, avremmo meno benessere economico e sociale.
Ma c’è ancora molto da fare se vogliamo che l’Europa assomigli di più all’ideale che ci ha permesso di costruirla.
La nostra Europa è quella di Ventotene, dove il sogno europeista venne rilanciato nel momento più buio della nostra storia.
È l’Europa di Maastricht e degli sforzi fatti per arrivare alla moneta unica. Ed è l’Europa di Lisbona, una forza che prova a farsi Unione politica e dell’innovazione.
Il 2018 sarà l’anno delle scelte. Con le elezioni del 4 marzo l’Italia sceglierà se vorrà essere alla testa di un processo di rafforzamento dell’Unione Europea, per renderla più vicina ai bisogni dei cittadini, per rimettere crescita e sicurezza al centro del progetto europeo, o restarne ai margini.
Se vorrà partecipare alla costruzione del futuro, o arroccarsi e chiudere il mondo fuori dalla porta.
L’Italia ha le carte in regola per far parte del gruppo di paesi che disegnerà la nuova Europa:
    • siamo il secondo paese manifatturiero europeo;
    • siamo l’unico paese al mondo con un costante avanzo primario da più di venti anni;
    • il pagamento del nostro debito non è mai stato messo in discussione;
  • >negli ultimi tre anni le procedure di infrazione a carico del nostro Paese sono passate da 120 a 62 (l’Italia era la maglia nera d’Europa, adesso è la maglia rosa)
  • ;
    • abbiamo una storia europeista e di integrazione, che ha attraversato governi di vari colori e differenti fasi storiche (una storia che sarebbe pericoloso interrompere per l’avventurismo di chi propone un referendum per uscire dall’euro a giorni alterni);
    • negli ultimi anni il Partito Democratico e l’Italia hanno svolto un ruolo decisivo nell’imprimere un cambiamento d’indirizzo alla politica economica europea dall’austerità alla crescita.

    I prossimi mesi saranno decisivi nella definizione del percorso di riforme in Europa, e l’Italia ha bisogno di un governo forte e credibile e di proposte chiare e ambiziose, in continuità con l’azione e l’elaborazione di questi anni, per svolgervi un ruolo da protagonista.

    MATTEO RENZI A PORTA A PORTA IL 1° FEBBRAIO 2018 OSPITE DI BRUNO VESPA

    MATTEO RENZI -
    SEGRETARIO NAZIONALE
    DEL PARTITO DEMOCRATICO
     
    Tagliare le tasse alle famiglie, non ai milionari...
     
    DOMENICA 4 MARZO VOTA PD
    FAI UNA X SUL SIMBOLO
    DOMENICA 4 MARZO VOTA PD
    FAI UNA X SUL SIMBOLO
    

    #MatteoRisponde del 1 Marzo 2018 - Un Euro INVESTITO in Sicurezza, un Euro INVESTITO in Cultura - DOMENICA 4 MARZO 2018 VOTA PD

    MATTEO RENZI -
    SEGRETARIO NAZIONALE
    DEL PARTITO DEMOCRATICO

    Un Euro in Sicurezza, un Euro in Cultura

    Per il Partito Democratico l’Europa è l’orizzonte naturale in cui si giocano tutte le partite più importanti della contemporaneità. Senza Europa le nostre vite sarebbero peggiori, avremmo meno benessere economico e sociale. Ma c’è ancora molto da fare se vogliamo che l’Europa assomigli di più all’ideale che ci ha permesso di costruirla.
    La nostra Europa è quella di Ventotene, dove il sogno europeista venne rilanciato nel momento più buio della nostra storia. È l’Europa di Maastricht e degli sforzi fatti per arrivare alla moneta unica. Ed è l’Europa di Lisbona, una forza che prova a farsi Unione politica e dell’innovazione.
    Il 2018 sarà l’anno delle scelte. Con le elezioni del 4 marzo l’Italia sceglierà se vorrà essere alla testa di un processo di rafforzamento dell’Unione Europea, per renderla più vicina ai bisogni dei cittadini, per rimettere crescita e sicurezza al centro del progetto europeo, o restarne ai margini.
    Se vorrà partecipare alla costruzione del futuro, o arroccarsi e chiudere il mondo fuori dalla porta.
    L’Italia ha le carte in regola per far parte del gruppo di paesi che disegnerà la nuova Europa:
    • siamo il secondo paese manifatturiero europeo;
    • siamo l’unico paese al mondo con un costante avanzo primario da più di venti anni;
    • il pagamento del nostro debito non è mai stato messo in discussione;
    • negli ultimi tre anni le procedure di infrazione a carico del nostro Paese sono passate da 120 a 62 (l’Italia era la maglia nera d’Europa, adesso è la maglia rosa);
    • abbiamo una storia europeista e di integrazione, che ha attraversato governi di vari colori e differenti fasi storiche (una storia che sarebbe pericoloso interrompere per l’avventurismo di chi propone un referendum per uscire dall’euro a giorni alterni);
    • negli ultimi anni il Partito Democratico e l’Italia hanno svolto un ruolo decisivo nell’imprimere un cambiamento d’indirizzo alla politica economica europea dall’austerità alla crescita.
    I prossimi mesi saranno decisivi nella definizione del percorso di riforme in Europa, e l’Italia ha bisogno di un governo forte e credibile e di proposte chiare e ambiziose, in continuità con l’azione e l’elaborazione di questi anni, per svolgervi un ruolo da protagonista.
     
    

    IL PROGRAMMA ELETTORALE DEL PD PUNTO PER PUNTO - Matteo Renzi a Bersaglio Mobile su La 7 ospite di Enrico Mentana

    MATTEO RENZI -
    SEGRETARIO NAZIONALE
    DEL PARTITO DEMOCRATICO
     
    COSE CHE ABBIAMO FATTO E FAREMO DOPO IL 4 MARZO 2018 
     
    Cosa abbiamo fattoCosa faremo
    Restituito 80€ netti al mese ai dipendenti con stipendio inferiore ai 1.500€ al mese.
    Estendere una misura universale di sostegno, a partire da 80€ in più al mese, per ogni figlio fino ai 18 anni.
    Aumentato gli occupati con un milione di nuovi posti di lavoro grazie al JobsAct.
    Ridurre il cuneo contributivo di 4 punti in 4 anni (dal 33% al 29%): il lavoro a tempo indeterminato vale di più, deve costare meno.
    Approvato la legge sull'educazione dei più piccoli, sul modello Reggio Emilia, la scuola 0/6.
    Realizzare un piano nazionale di asili nido da 100 milioni di € l'anno per tutta la legislatura.
    Aboliti i CoCoPro.
    Salario minimo legale per combattere i lavori sottopagati.
    Dimezzati i permessi sindacali.
    Una legge sulla rappresentanza sindacale per evitare che micro-sigle sindacali condizionino la vita di tutti i cittadini con scioperi selvaggi.
    Approvata la legge sul Dopo di Noi.
    Realizzare un piano di accessibilità universale per garantire qualità della vita adesso.
    Istituito l'assegno di ricollocazione per chi perde il posto di lavoro.
    Attribuire una tessera gratuita di sei mesi per viaggiare sui treni per chi perde il posto di lavoro.
    Istituto il Bonus Bebè.
    Istituire la Carta Universale dei Servizi dell'Infanzia (400€ al mese per i primi tre anni da spendere per asilo, servizi di cura, baby sitter)
    Valorizzato con la legge 107 l'alternanza scuola lavoro.
    Portare a centomila il numero degli studenti degli ITS (istituti tecnici superiori): nel tempo dell'intelligenza artificiale e della robotica, il futuro dell'Italia parte dalla formazione e dalle competenze.
    Abbassato l'Ires dal 27.5% al 24% con eliminazione della componente costo del lavoro dall'Irap come richiesto per anni dal mondo produttivo.
    Riduzione ulteriore dell'IRES e dell'IRI per piccole imprese fino al 22% : uno dei livelli più bassi in tutta Europa.
    Eliminato l'IMU e la TASI sulla prima casa e sugli imbullonati.
    Aumentare le deduzioni IMU per i fondi di professionisti, artigiani e commercianti
    Creati i PIR, strumento finanziario per aiutare risparmio e piccole imprese a crescere.
    Estendere i PIR anche oltre l'attuale perimetro di legge per consentire alle piccole imprese innovative di competere di più e valorizzare il risparmio italiano.
    Innovato la normativa su welfare aziendale e produttività.
    Istituire uno strumento di formazione personale per un monte ore complessivo minimo iniziale di 150 ore: formazione permanente e capitale umano
    Istituito il Bonus Giovani Coppie per ristrutturazioni e acquisto arredi.
    Mutuare dall'esperienza del RBE spagnolo (reddito base emancipazione) la detrazione di 150€ mensili fino a 30.000€ di reddito per agevolare chi decide di uscire di casa prima dei 30 anni.
    Firmati 15 Patti per il Mezzogiorno con stanziamento immediato di risorse per ogni singolo progetto.
    Verifica semestrale dello Stato di Attuazione dei lavori con procedure di coinvolgimento online dei cittadini sull'esecuzione delle opere.
    Introdotto il Patent Box per i brevetti.
    Rendere strutturale il credito di imposta per spese in ricerca e sviluppo.
    Raggiunto il record storico di recupero dall'evasione (oltre 25 miliardi€) raddoppiando i livelli del 2011.
    Investire nella semplificazione del fisco e nell'incrocio delle banche dati per pagare tutti, pagare meno.
    Chiuso Equitalia, incorporandola dentro l'Agenzia delle Entrate.
    Riorganizzare la giustizia tributaria e semplificare le regole in un unico codice tributario
    Introdotta la Dichiarazione dei Redditi precompilata per semplificare e combattere l'evasione.
    Estendere l'opzione della precompilata anche ai lavoratori autonomi e ai piccoli imprenditori.
    Ridotto il cuneo contributivo per il lavoro autonomo dal 33 al 25% e introdotto regime dei minimi agevolato.
    Estendere la misura degli 80 euro anche alle partite IVA e agli autonomi fino ai 26.000€ lordi.
    Aperto la direzione dei musei a personalità autorevoli di tutto il mondo.
    Aprire i musei principali fino a mezzanotte tutti i giorni per consentire alle città di ampliare offerta culturale.
    Sbloccato i contratti per forze dell'ordine e riordino delle carriere, diminuiti i numeri dei reati e finanziati progetti di videosorveglianza per 37 milioni di euro Assumere diecimila tra carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti penitenziari e vigili del fuoco ogni anno per aumentare la presenza capillare sul territorio e la percezione effettiva della sicurezza.
    Finanziare 50.000 nuove videocamere per la sorveglianza su tutto il territorio nazionali
    Assicurata la lotta contro il terrorismo e l'estremismo con le missioni internazionali, a cominciare dall'Afghanistan e da Mosul.
    Sostegno ai nostri militari impegnati con straordinaria professionalit in prima linea all'estero e nei confini nazionali e allargamento della nostra iniziativa all'estero con il progetto Caschi Blu della Cultura.
    Approvata la legge sull'autismo.
    Rendere concreto l'inserimento sul lavoro delle persone con disturbi allo spettro autistico.
    Approvata la legge contro lo spreco alimentare.
    Realizzazione di un Piano Nazionale per valorizzare le opportunità economiche e ambientali dello sviluppo dell'economia circolare
    Approvata la legge su divorzio breve.
    Creare speciali forme di aiuto, specie abitative, per i padri separati.
    Inserito il tetto di stipendio ai manager del pubblico.
    Proporre che la stessa regola sia adottata anche da tutti gli organi istituzionali che oggi possono derogare a questo principio, a cominciare dalla Camera e dal Senato.
    Reso obbligatori più vaccini per la salute dei nostri figli.
    Creare una campagna contro le false notizie, antiscientifiche, che generano terrore e disinformazione.
    Salvato i correntisti delle banche e i dipendenti nonostante le difficili regole europee.
    Inasprire le pene e le sanzioni per i manager e gli amministratori colpevoli dei dissesti e per i responsabili di omessa vigilanza.
    Approvato la legge sul Biotestamento.
    Incentivi fiscali alle famiglie che necessitano del sostegno di badanti o di ricovero in case di cura per migliorare la qualità della vita
    Rispettato le regole europee grazie alla Flessibilità.
    Tornare ai parametri di Maastricht rispettando la regola del 3%, ma facendo scendere il debito secondo il principio di cui al punto 100.
    Dimezzato le infrazioni europee aperte contro l'Italia, con una performance record da 121 a 62.
    Proporre nuove regole per Europa politica: seggi transnazionali, EuroBond, Ministro finanze europeo, Elezione diretta del presidente della Commissione
    Introdotto il reddito di inclusione per le persone in difficoltà, prima misura della storia repubblicana contro la povertà.
    Raddoppiare i fondi per il reddito di inclusione
    Permesso il cumulo gratuito delle pensioni.
    Introdurre la pensione di garanzia per i più giovani.
    Garantite le salvaguardie per circa 70mila esodati e garantita la quattordicesima per pensioni basse.
    Allargare le condizioni per usufruire dell'APE sociale.
    Realizzato l'Human Technopole a Milano nell'area che fu dell'Expo.
    Creare una struttura simile a Napoli in collaborazione con i grandi player multinazionali dell'innovazione tecnologica (Apple, Cisco) già presenti sul territorio con le università del territorio.
    Investito nell'attrazione turistica dell'Italia con crescita media del +10% in questa legislatura.
    Predisporre strumenti di incentivi fiscali sul modello dell'iperammortamento per chi riqualifica gli alberghi e le strutture ricettive.
    Realizzato un grande piano sul Made In per le esportazioni italiane.
    Raggiungere l'obiettivo di 50 miliardi di export nell'agroalimentare
    Introdotti i reati ambientali e il caporalato.
    Agevolare nella legalità l'ingresso delle giovani nel lavoro agricolo, in particolar modo nel Mezzogiorno.
    Approvata la legge sui piccoli comuni.
    Raddoppiare i fondi della legge sui piccoli comuni.
    Aumentato il numero di ragazzi che fanno servizio civile da 800 nel 2013 a oltre cinquantamila nel 2017.
    Prevedere un servizio civile di un mese come forma di educazione civica per tutte e per tutti.
    Installato poco più di mille colonnine per i veicoli elettrici.
    Raggiungere quota quindicimila nell'arco della legislatura.
    Dimezzato le auto di rappresentanza dell'Amministrazione centrale.
    Trasformare le auto blu in auto verdi, tutte rigorosamente elettriche.
    Ampliato l'ecobonus per gli investimenti nelle abitazioni.
    Introdurre 33 milioni di contatori digitali di ultima generazione per oltre due miliardi di investimento allo scopo di migliorare l'efficienza energetica in ogni edificio.
    Finanziato il progetto “Rammendo” sulle periferie per oltre due miliardi di euro coinvolgendo i comuni di ogni colore politico.
    Raddoppiare lo stanziamento per le periferie e le aree degradate nel corso della legislatura.
    Lanciato il progetto Casa Italia alla luce delle considerazioni di Renzo Piano.
    Accelerazione delle procedure nella ricostruzione delle aree terremotate.
    Inaugurate opere bloccate da anni come Variante di Valico Firenze Bologna, Salerno Reggio Calabria, Quadrilatero.
    Realizzare le opere ancora in ritardo come la 106 Ionica, i cantieri siciliani, la Tirrenica, la Cispadana, la Asti Cuneo, la Gronda.
    Approvato il primo piano nazionale per la Banda Ultra Larga per coprire anche le zone grigie e meno convenienti per gli operatori ma fondamentali per i cittadini.
    Essere leader nella diffusione del 5G
    Inaugurate le stazioni dell'Alta Velocità di Brescia e Afragola.
    Accelerazione linee Milano-Venezia, Napoli-Bari, Catania-Palermo
    Approvata la legge sulla ciclabilità.
    Realizzazione delle quattro ciclovie nazionali: Veneto/Torino (Vento), Grande Raccordo Anulare delle Bici a Roma (Grab), Sole, Pugliese
    Inaugurati per la “cura del ferro” 60 km di metro e tram per circa 100 nuove stazioni.
    Acquistare nuovi materiale rotabile e bus per dimezzare l'età media della flotta entro la fine della legislatura.
    Stanziato quasi 10 miliardi per edilizia scolastica di cui oltre la metà già spesi per più di undicimila interventi: la più grande operazione di manutenzione degli ultimi decenni.
    Stanziare una cifra analoga per la prossima legislatura: sulla stabilità degli edifici dei nostri figli non si può lesinare.
    Creato una unità di missione a Palazzo Chigi sul dissesto idrogeologico con sblocco finanziamenti fino a 9 miliardi di euro.
    Concludere i cantieri aperti a cominciare da quelli del Bisagno, dell'Arno, del Seveso.
    Stanziati i denari per la bonifica dei principali siti inquinati a cominciare da Taranto per Ilva, Casale Monferrato, Bagnoli e Terra dei Fuochi.
    Verificare semestralmente lo stato di attuazione dei lavori con procedure partecipate.
    Recuperati circa ventimila immobili dell'edilizia residenziale popolare bloccati dalla mancanza di manutenzione per carenza di fondi con un investimento di 470 milioni.
    Rilanciare un piano di illuminazione a LED del patrimonio pubblico e delle strade cittadine.
    Introdotto il processo telematico civile, riducendo i tempi della giustizia e semplificando il sistema.
    Estendere il processo telematico anche al processo penale.
    Introdotto il reato di omicidio stradale.
    Intensificare nelle scuole campagne per l'educazione stradale e sui rischi, specie per chi guida, dell'assunzione di sostanze.
    Abolito il finanziamento pubblico ai partiti.
    Approvare una legge sulla democrazia interna e la trasparenza di tutti i movimenti politici.
    Finanziato medicinali innovativi come quelli sull'Epatite C.
    Aumentare i fondi nazionali per i farmaci innovativi specie nel settore oncologico e la ricerca contro le malattie rare, agevolando gli investimenti imprenditoriali della ricerca farmaceutica in Italia
    Aumentato il Fondo Sanitario da 107 a 114 miliardi di euro.
    Investire sulla digitalizzazione della sanità e sul capitale umano dei professionisti della salute, riducendo le liste d'attesa sulla base del modello emiliano.
    Aggiornato dopo quasi vent'anni il nomenclatore e i LEA, livelli essenziali di assistenza.
    Rispettare in modo rigoroso il limite dell'aggiornamento triennale dei LEA per prendersi cura in modo più efficace di chi vive una situazione di difficoltà.
    Avviata la riduzione di quasi duemila società pubbliche, rinnovati i contratti dopo anni di blocco, affermata la trasparenza con il “Foia”.
    Incentivare ogni tipo di strumento di pagamento digitale con particolare riguardo al progetto PagoPA che semplifica le transazioni digitali con la Pubblica Amministrazioni .
    Punito i furbetti che timbrano il cartellino e se ne vanno con il licenziamento immediato.
    Premiare comunque i tanti dipendenti pubblici di qualità attraverso misure di incentivazione previste dal rinnovo del contratto.
    Disciplinata la nuova normativa sul terzo settore.
    Ridurre il carico fiscale per le nuove assunzioni e le stabilizzazioni come già predisposto per il mondo sportivo.
    Aumentato il Fondo per la non autosufficienza, massacrato negli anni della crisi.
    Investimento di due miliardi di euro per rafforzare l'indennità di accompagnamento, graduando l'aumento sulla base del bisogno dei singoli.
    Realizzato Expo 2015 a Milano, nonostante le polemiche e gli scandali.
    Realizzare il progetto Matera Capitale europea della cultura 2019 per rilanciare e riscattare l'intero Mezzogiorno
    Recepito in Italia le direttive volute da chi ci ha preceduto sull'Unione Bancaria.
    Insistere perché l'Europa sia innanzitutto un'Unione Sociale e non solo un'Unione Bancaria, attraverso il servizio civile europeo, l'assicurazione contro la disoccupazione, gli strumenti di protezione sociale.
    Aumentato gli investimenti in cooperazione internazionale dopo anni di tagli.
    Investimenti mirati in particolar modo in Africa alla luce del progetto “Migration Compact”
    Approvata la legge sulle Unioni Civili.
    Vogliamo approvare la legge sul diritto di cittadinanza per i minori nati e cresciuti in Italia.
    Realizzato per la prima volta un governo paritario con metà donne e metà uomini.
    Vogliamo affermare il principio concreto della parità di salario tra uomo e donna.
    Investito 270 milioni di € sui dipartimenti universitari d'eccellenza e allargato la no tax area.
    Vogliamo assumere diecimila ricercatori universitari di tipo B
    Affrontato la più grave crisi sull'immigrazione riducendo gli sbarchi e lottando contro gli scafisti.
    Vogliamo cambiare il principio scellerato del Trattato di Dublino firmato nel 2003 che lascia la gestione dell'immigrazione ai soli Stati di approdo.
    Aumentato la capacità di spesa dei fondi europei cancellando la vergogna del passato con l'Italia che sprecava le risorse continentali.
    Vogliamo condizionare i fondi europei della prossima programmazione al principio di solidarietà: chi non aiuta gli altri Stati nella gestione dell'immigrazione deve rinunciare all'aiuto economico italiano nel Bilancio.
    Lottato contro il precariato nella scuola assumendo gli oltre centomila professori aventi diritto resi precari da anni.
    Aumentare il tempo pieno al sud e imponendo limiti inderogabili al numero degli alunni nelle classi.
    Introdotto il bonus formativo per i professori.
    Rinnovare il contratto in modo regolare e continuativo, con la valorizzazione del merito e delle competenze.
    Realizzato un piano di scuola digitale efficace e innovativo.
    Combattere la burocrazia scolastica che spesso fa passare interi pomeriggi a riempire moduli inutili a professori e personale della scuola
    Inserito il principio “Un euro in cultura, un euro in sicurezza”.
    Eliminazione delle spese per cultura e sicurezza dalle regole fiscali europee e dai limiti del patto di stabilità.
    Introdotto il Bonus Cultura 18 enni, il Progetto Bellezza, approvata la legge sul cinema e sullo spettacolo dal vivo, investendo oltre tre miliardi di € in cultura, sbloccato il grande progetto Pompei.
    Rendere strutturale questo investimento che segna una scommessa forte sull'identità culturale italiana contro chi dice: “Con la cultura non si mangia”
    Abbiamo abbassato il costo del Canone RAI da 113€ a 90€ attraverso l'inserimento del canone in bolletta e la lotta all'evasione.
    Scendere ulteriormente garantendo la qualità del servizio pubblico ma azzerando il canone alle categorie meno abbienti.
    Ampliato la no tax area per i dilettanti sportivi fino a 10.000€ e reso strutturale il fondo sport e periferie.
    Realizzare la legge quadro sullo sport, con particolare attenzione a rafforzare il binomio sport-scuola con l'intensificazione dell'educazione fisica fin dalle scuole primarie
    Aumento finanziamento alla Commissione per le Adozioni internazionali fino a 25 milioni di euro l'anno.
    Modificare la legge sulle adozioni nazionali nell'arco della legislatura.
    Aumentato le risorse per il Piano Nazionale contro la violenza sulle donne fino a 30 milioni di €.
    Investire sulla formazione permanente e sul coinvolgimento di insegnanti nelle scuole con il sostegno delle forze dell'ordine.
    Vietata la vergognosa pratica delle dimissioni in bianco.
    Graduale smartworking per il periodo iniziale post gravidanza e estensione del congedo parentale.
    Firmato l'accordo di Parigi sul clima.
    Realizzare gli obiettivi della Strategia Energetica Nazionale e ridurre emissioni e inquinamento da plastiche, ponendo l'Italia in anticipo sugli altri Paesi nella lotta contro i rischi del cambiamento climatico
    Ridotto il problema del sovraffollamento carcerario.
    Investire per fondi su nuovi carceri e su ristrutturazione carceri esistenti, valorizzando la funzione rieducativa e garantendo la certezza della pena.
    Stabilizzato il 5perMille.
    Garantire una più forte deducibilità fiscale a chi investe nel sociale, nella ricerca, nell'associazionismo
    Abbattuto le tasse sul mondo agricolo a cominciare da Imu e Irap.
    Rilanciare battaglia su etichettatura prodotto per affermare idea del consumo consapevole e dalla tracciabilità e chiarezza della filiera.
    Introduzione della responsabilità civile dei magistrati.
    Riqualificazione del personale amministrativo per snellire e digitalizzare i processi.
    Lavorato con le Fondazioni sul contrasto alla povertà educativa e minorile.
    Affermare i nostri principi nella Children Union a livello europeo.
    Approvato il piano Industria 4.0 con risultati straordinari per la manifattura e i beni infrastrutturali.
    Estenderne i benefici al progetto Cultura 4.0
    Firmati i primi accordi con le grandi multinazionali del Web per far pagare le tasse in Italia su base volontaria.
    Far pagare alle aziende online che lavorano in Italia le stesse tasse delle aziende offline: stesse condizioni, uguali tasse.
    Introdotto l'Art Bonus con la deducibilità fiscale per chi investe in cultura.
    Estendere la misura a tutte le realtà culturali, anche non statali.
    Approvato il Codice Antimafia.
    Valorizzare l'Agenzia per i Beni Confiscati per permettere una migliore gestione dei beni strappati alla mafia
    Insediato e valorizzato l'Autorità Nazionale Anti Corruzione guidata dal Giudice Cantone.
    Rafforzare gli strumenti e realizzazione nell'arco della legislatura di una normativa nazionale sulle lobby.
    Realizzati 33 miliardi di risparmi con la revisione della spesa attraverso centralizzazione acquisti e revisione capitoli di spesa.
    Recuperare un punto di PIL nell'arco della prossima legislatura attraverso la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
    Iniziato a governare con la disoccupazione al 13% e adesso siamo scesi sotto l'11%.
    Vogliamo scendere sotto il 9% nell'arco della legislatura.
    Iniziato a governare con la disoccupazione giovanile al 44% e adesso siamo scesi al 32%.
    Vogliamo scendere sotto il 20% nell'arco della legislatura.
    Iniziato a governare con 22 milioni di occupati e ora siamo a quota 23 milioni di occupati.
    Vogliamo arrivare a quota 24 milioni di occupati nell'arco della legislatura.
    Iniziato a governare con il PIL stabilmente negativo intorno al -2% e oggi siamo a oltre +1.5%.
    Vogliamo portare il PIL a una crescita superiore al 2%
    Stabilizzato il rapporto debito/PIL dopo anni di crescita selvaggia.
    Vogliamo ridurlo gradualmente portando nei prossimi dieci anni il rapporto debito/PIL dal 132% al 100%
     

    ITALIA-CINA

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    PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!